La Ferrari torna a Le Mans dopo 50 anni e vince! Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, battono la Toyota e scrivono la storia

24 Ore di Le Mans, è trionfo Ferrari

        Lo incontri al paddock della 24 Ore professionale e utilissimo ai tanti piloti che calcano caschi Stilo, ma, in realt&agrave;, Marco Apicella da San Lazzaro di Savena, Bologna, prima di dare il via a questa nuova fase professionale &egrave; stato pilota sopraffino di monoposto. Dalla F.3, da protagonista del campionato italiano a met&agrave; Anni &rsquo;80, alla F.1, con un&rsquo;unica presenza al volante della Jordan, al Gp d&rsquo;Italia 1993, purtroppo sfumata in un immendiato ritiro, alla prima Variante, dopo poche centinaia di metri: "A dire il vero non si ruppe la macchina, visto che l&rsquo;abbandono subitaneo fu il risultato di una toccata, subito dopo il via. Peccato". Un record unico In compenso Marco &egrave; poi diventato il detentore di un record singolare quanto incredibile, ossia quello di partecipante al pi&ugrave; alto numero di gare e stagioni in F.3000: "S&igrave;, &egrave; vero. In effetti, dopo cinque stagioni in Italia, gareggiai anche per sette annate in Giappone, per un totale di dodici anni in formula cadetta e tutti da professionista, per un totale di centosedici corse, tra Europa e Oriente, in F.3000 Europea, F.Nippon e F.3000 italiana". Un primato praticamente imbattibile per lui, classe 1965, che nel frattempo ha trovato modo anche di partecipare a cinque edizioni della 24 Ore di Le Mans, i cui ricordi sono anch&rsquo;essi assai particolari: "Con il team Jloc e la Murcielago ho avuto un brutto incidente nel 2007 che mi ha masso fuori gara, anche se l&rsquo;esperienza pi&ugrave; terribile l&rsquo;ho avuta due anni dopo, quando, tornato con lo stesso team alla Sarthe, iniziando le qualifiche notturne, all&rsquo;uscita dalla pit-lane non mi si &egrave; disattivato il limitatore, cos&igrave; sono stato costretto a un&rsquo;esperienza spaventosa. Ossia quella di percorrere un intero giro di pista a sessanta chilometri all&rsquo;ora, superato a vetture che andavano a cinque volte la mia velocit&agrave;. A parte questo, ho sempre trovato la 24 Ore una gara dal fascino inimitabile". Il nuovo ruolo Il tuo ruolo alla Stilo caschi per la 24 Ore assume una rilevanza particolare: "Fornendo assistenza a circa la met&agrave; dei conduttori in azione, le cose da fare sono tante e il compito &egrave; senz&rsquo;altro impegnativo ma appagante&raquo;. L&rsquo;azienda &egrave; di Bergamo, ma da qualche hanno &egrave; stata rilevata da una multinazionale americana, che ne ha propiziato l&rsquo;ampliamento. &laquo;Dopo una bella carriera da pilota, adesso sono sempre in pista, dando una mano a tanti colleghi. Lo trovo un bel modo per restare vicino a un mondo che amo tantissimo. Anche a contatto con una classica dal richiamo insopprimibile, che quest&rsquo;anno oltre ad arrivare al centenario sta catturando attenzione ed emozioni come non mai, grazie anche alla presenza di tante case, al successo della Hypercar e al ritorno della Ferrari".       

Marco per la Stilo a Le Mans cura l&rsquo;assistenza del 50% dei piloti in gara

Apicella, da driver F1 a mago dei caschi

        Due Toyota davanti nella classifica assoluta, due bandiere e gi&agrave; tutti pronti per le qualifiche. E' questa l'estrema sintesi delle prove libere 1 della 24 Ore di Le Mans numero 91, che in questo mercoled&igrave; ha vissuto la prima giornata in pista di quello che sar&agrave; un lungo fine settimana.  Toyota leads the way in FP1. The #2 Cadillac follows closely in third!  Read the full report on https://t.co/PGCJzsDCLH#WEC #LeMans24 #LeMansCentenary pic.twitter.com/4C2g3HBhdZ &mdash; FIA World Endurance Championship (@FIAWEC) June 7, 2023    Due bandiere rosse La prima sessione di libere ha vissuto del grande incidente avvenuto alla Tertre Rouge, la piega a destra prima del rettilineo dell'Hunadi&egrave;res, quando la GT numero 777 del D'station Racing, finita a muro e rimasta in traiettoria, &egrave; stata centrata in pieno dalla LMP2 numero 13 della Tower Motorsport. Quella &egrave; stata la prima delle due bandiere rosse di giornata, con la seconda arrivata proprio in chiusura del turno. Stavolta ad imporre la neutralizzazione &egrave; stata la Corvette numero 33.  RED FLAG First red flag has been waved during FP1 after the #13 Tower Motorsports crashed into the #777 D&rsquo;station Racing which had just been in the rail at Tertre Rouge.#WEC #LeMans24 #LeMansCentenary pic.twitter.com/NXyvRlCXxI &mdash; FIA World Endurance Championship (@FIAWEC) June 7, 2023     RED FLAG The second red flag of FP1 comes out as the #33 Corvette loses the rear and crashes into the tyre barrier. With less than 5 minutes left on the clock, this means the end of FP1.#WEC #LeMans24 #LeMansCentenary pic.twitter.com/SE2wkkubvG &mdash; FIA World Endurance Championship (@FIAWEC) June 7, 2023    Comanda la Toyota Classifica alla mano, questa sessione ha visto svettare in top class la Toyota numero 8, che ha chiuso in 3'27"742. Un buon inizio per la compagine nipponica, davanti pure con l'altra vettura, la numero 7, a soli 0"133 dalla vettura gemella. Tra le hypercar al terzo posto si &egrave; piazzata la Cadillac numero 2, mentre la Ferrari ha cominciato con l'8&deg; e 12&deg; tempo: la 499P meglio piazzata &egrave; stata quella dell'equipaggio numero 50, con un ritardo dalla vetta di 966 millesimi, mentre la 51 ha rimediato 2"103. Le due Rosse, insieme alla seconda Toyota classificata, sono state i prototipi con pi&ugrave; giri completati, con 34 tornate all'attivo. In LMP2 ha iniziato con il piede giusto il team Jota con la Oreca 07 numero 28, 16&deg; assoluta e prima di categoria. Tra le GT invece conduce la Aston Martin numero 55 del GMB Motorsport.       

Nella prima sessione di prove libere sul circuito della Sarthe le Toyota hypercar si sono messe davanti a tutti nella classifica generale, un buon inizio in vista delle qualifiche

24 Ore di Le Mans 2023, FP1: due Toyota davanti

Ecco cosa ci ha detto Rovera alla vigilia della 24 Ore di Le Mans

24 Ore di Le Mans: le impressioni di Rovera

Non era mai successo che una forza dominante tornasse in un evento che ne ha sancito l&rsquo;ascesa dopo mezzo secolo d&rsquo;assenza. Come se l&rsquo;Impero Romano s&rsquo;iscrivesse alla Nato. O Atlantide e Mu all&rsquo;elenco delle potenze marinare. O Nabucodonosor si presentasse candidato sindaco alle elezioni comunali di Babilonia. Ovvero il Biondo, Tuco e Sentenza si rimettessero a cercare oro nella tomba di Stanton. Mai visto questo, direbbe Marc Gen&eacute;, strapazzando congiuntivi e mordendo perifrastiche, come Trinit&agrave; e Bambino di fronte a padellate oliose di fagioli con le cotiche.    Il ritorno atteso della Ferrari  Ecco, fermi tutti: l&rsquo;ultima Ferrari iridata e in gara alla 24 Ore di Le Mans veniva concepita esattamente alla fine dell&rsquo;anno in cui impazzava il sequel di Trinit&agrave;. Giusto per avere un&rsquo;idea. E la cavalcata di Merzario e Pace, sul podio alla fine con la 312 PB, avveniva nel 1973, poco dopo che Coppola e Brando avevano vinto l&rsquo;Oscar col Padrino, mentre era al Governo il Divo Giulio con l&rsquo;Andreotti secondo, in attesa di lasciare spazio al Rumor quarto. Insomma, &egrave; una vita che aspettiamo il ritorno di un prototipo ufficiale Ferrari alla 24 Ore di Le Mans. Forse sul Pianeta Terra solo la mancata reunion dei Beatles ha sommato nei decenni altrettante accorate preghiere di realizzazione, in questo caso non esaudite. E sogni traditi. Ma la Ferrari no. A Le Mans torna.  Prove gi&agrave; iniziate  E mentre leggete queste righe i motori delle 499P di AF Corse staranno gi&agrave; latrando a tutta sull&rsquo;Hunaudieres, come non ci fosse un domani. Perch&eacute; le stelle pi&ugrave; belle e le comete pi&ugrave; amate son come gli amori nelle canzoni di Venditti: fanno giri immensi e poi ritornano. Sissignori, questa non &egrave; solo storia, ma poesia che sfreccia, una faccenda magica d&rsquo;allineamento di pianeti che sembra tipo quando vai all&rsquo;Ikea, sbagli a pronunciare il nome di un prodotto e cos&igrave; facendo evochi un demone millenario. La nascita delle competizioni automobilistiche la conoscono tutti.  L&#39;epica delle corse e dei Cavalieri del Rischio  A fine &rsquo;800, con le prime pioneristiche maratone da citt&agrave; a citt&agrave;. La nascita del culto dell&rsquo;Uomo al volante, dell&rsquo;eroe invitto e delle prime galoppate dei Cavalieri del Rischio ha gli Anni del Novecento ed &egrave; frutto delle gesta epiche di Nazzaro, Bordino, Nuvolari, Campari e Varzi. Fino ad allora e fino a loro il campione contava pi&ugrave; del metallo con cui sfrecciava. E perfino Adolf Hitler, il quale aveva iniettato danaro e svastiche nei Gran Premi dalla seconda met&agrave; degli Anni &rsquo;30, dovette riconoscere che Caracciola, Rosemeyer e Stuck alla fine della fiera risultavano assai pi&ugrave; amati di Mercedes e Auto Union, poich&eacute; era il coraggio degli eroi a prevalere sulla volont&agrave; di potenza dei bolidi e mai viceversa. Fino al giorno e alla notte che cambiarono per sempre la storia motoristico-amatoria di tutti noi. E anche se dovevamo ancor nascere, fa lo stesso. Tra il 25 e il 26 giugno 1949 una macchina rossa e italiana proprio come l&rsquo;Alfa Romeo, che aveva gi&agrave; vinto quattro volte consecutive a inizio Anni &rsquo;30, ma pi&ugrave; strana, fascinosa e inattesa, con Luigi Chinetti e Lord Selsdon a turno al volante - pi&ugrave; Chinetti, per la verit&agrave; -, si aggiudica la 24 Ore di Le Mans.    L&#39;alba della Ferrari  La Ferrari ha due anni d&rsquo;et&agrave;, come un bimbo che comincia a esprimersi con grazia, ed &egrave; alla prima grande affermazione internazionale, perch&eacute; la Mille Miglia &egrave; la gara di casa, lo scudetto, mentre la 24 Ore rappresenta la Champions League. Il trampolino che lancia. Rampa missilistica che proietta nello spazio profondo, l&agrave; dove nessuno s&rsquo;era spinto cos&igrave; precoce. Passano tre lustri. Pochi. Ma la Ferrari vince nove dei primi unici mondiali endurance e a Le Mans nove edizioni della 24 Ore, fino al 1965. Le chiamano prove del nove mica a caso. La Casa del Cavallino Rampante, fondata da un quasi cinquantenne nel 1947, tal Enzo che a guardarlo in faccia sembra gi&agrave; anzianotto e oltre la collina, unendosi a Le Mans, nella notte, con la pioggia, il vento e poi il sole strano e aggressivo di questo posto della Francia, circa 200 km a sinistra di Parigi, crea una reazione simbiotica unica e gloriosa. Prodigio chimico-emotivo che per la prima volta nelle storia del Motorsport fa nascere oltre a tante imprese un culto preciso, che tutto muta. Quello per la Ferrari. E non solo. Con esso, il superamento della supremazia eroica dell&rsquo;Uomo e del Pilota, sull&rsquo;autorevolezza e la magnetica mal&igrave;a feromonica della macchina. Perch&eacute; Ferrari non vuol dire solo Ferrari, ma nuovo ordine delle cose: se dalla notte dei tempi esistevano magia bianca e magia nera, dall&rsquo;endurance, dalle mille maratone epiche, con Le Mans in testa, nasce la magia Rossa. Quella che per la prima volta cambia le carte in tavola, nelle corse e non solo, rendendo il bolide pi&ugrave; importante di chi lo guida e pi&ugrave; amato. Oltre che antropomorfo e femmineo soggetto del desiderio. Da l&igrave; c&rsquo;&egrave; il punto di non ritorno, come nella notte in cui, all&rsquo;interno del ciclo di Terminator, le macchine sfidano e superano l&rsquo;uomo. Spiegandogli che potr&agrave; solo difendersi, prendendo atto che la scienza speciale pu&ograve; pi&ugrave; dell&rsquo;indomito ardire in carne e ossa, producendo creature rombanti ma viventi.  Il legame tra Ferrari e Le Mans  Gi&agrave;. La Ferrari diventa davvero Ferrari a Le Mans e da Le Mans. E da l&igrave; in poi fa inesorabilmente innamorare principi, vedette, capi di stato, marajah, premi Oscar, Henry Ford II, sottosegretari con le cambiali, impiegati del catasto e perfino mio zio Raniero col motocarro. Tutti. Piloti compresi. I quali ormai sanno e prendono atto che &egrave; arrivato un qualcosa che da l&igrave; in poi sar&agrave; amato ben pi&ugrave; di loro. &Egrave; dal 1965 che una Ferrari non vince a Le Mans. Ed &egrave; dal 1973 che neanche ci prova. Cos&igrave; questo ritorno deciso dal Presidente Elkann e dolcemente sognato e preparato da Coletta ha connotazioni che vanno totalmente al di l&agrave; dello Sport e della sfida, assumendo contorni epocali, apicali e epici che involvono - direbbe chi ha studiato - aspetti culturali, onirici e misteriosofici. &Egrave; ritorno laico alla casa del padre, questo, cortocircuito di rinascita dal brodo primordiale, l&rsquo;omaggio al passato che ritorna, il gusto di mettere ali Hypercar per carezzare radici, onorando e allineando l&rsquo;identit&agrave; con la tecnologia.  100 anni di Le Mans, ma non solo  Poi certo, mica le saghe rendono ciechi, oltre alla Ferrari in ballo c&rsquo;&egrave; il centenario della maratona della Sarthe, i 30 anni dall&rsquo;ultima vittoria Peugeot, il mezzo secolo dalla nascita dell&rsquo;Oreca, i vent&rsquo;anni dall&rsquo;ultima vittoria Bentley e i 65 anni dal giorno in cui Michel Vaillant ebbe il foglio rosa, ma, che ci volete fare, testa e cuore, adesso come adesso, vanno da un&rsquo;altra parte. Volano verso i box di AF Corse e Amato Ferrari, a cercare con lo sguardo ansioso e il cuore in tumulto lo sfavillare di vernici vermiglie spalmate sulle forme flessuose delle 499P cristallizzate da Cannizzo. Perch&eacute; i veri amori son fatti di reinnamoramenti improvvisi, inaspettati e violenti e chi ama sul serio prima o poi ci ricasca dentro, avoja, pure con le scarpe. Benvenuti a questo ritorno d&rsquo;antica fiamma, dunque. Venite, accomodatevi pure nelle origini e pure nel futuro della poesia pi&ugrave; bella che il mondo delle corse ha: preparatevi a gustare questo omaggio che la Rossa far&agrave; alla classica pi&ugrave; sontuosa, alla corsa pi&ugrave; famosa e importante del mondo, nonch&eacute; pure a se stessa. Sfrecciando, oggi come allora, per un giorno intero. Bucando la esse di La Foret per aggredire Tertre Rouge e baciare l&rsquo;Hunaudieres, preparandosi ad Arnage e alle esse Porsche, nel ricordo di Maison Blanche. Mentre su al villaggio un&rsquo;orchestrina suona, pioviggina appena e nell&rsquo;aria della sera sembra poter apparire Steve McQueen in tuta Gulf, con una leggenda infinita a incendiargli gli occhi screziati di cielo.  Comunque vada, bentornata, Ferrari, alla 24 Ore di Le Mans. 

Questa non &egrave; solo una partecipazione che sa di gloria e nostalgia, ma un evento epico ed epocale. un centenario onorato che sa di culto dell&rsquo;identita&rsquo;, di omaggio e rispetto ad ali e radici del Cavallino Rampante all&rsquo;insegna di sfida e tecnologia. riconoscendo che, come dice Venditti, certi amori fanno giri immensi e poi...

Ferrari a Le Mans, ritorno insuperabile

        Ancora un anno in Classe LMP2 per il team WRT, prima che il 2024 porti al salto di categoria, tra le Hypercar e in collaborazione con BMW.&nbsp; Sar&agrave; un 2023 nel quale la squadra belga di Vincent Vosse schierer&agrave; due prototipi nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans. Il primo equipaggio a essere presentato &egrave; quello che sar&agrave; al volante della Oreca numero 41 e segna il ritorno di Robert Kubica e Louis Deletraz al team WRT. La formazione &egrave; completata da Rui Andrade. Una Le Mans da riscrivere "Come ho detto in passato, non ci sarebbero state sorprese nelle nostre formazioni. Sono felice, quindi, di lavorare con due piloti che conosciamo molto bene. Louis e Robert sono stati una parte fondamentale dei successi che abbiamo ottenuto nel 20221. Alla prima stagione in LMP2 abbiamo vinto il campionato ELMS e ricordiamo tutti quel drammatico ultimo giro a Le Mans", le parole di Vosse. Ultimo giro nel quale il cinese Yifei Ye fu costretto a fermarsi dopo la prima variante, per un problema a un sensore che imped&igrave; la doppietta di classe a WRT. "Nel 2023 adotteremo una strategia tutta all'attacco con le nostre due formazioni".  Una coppia collaudata Kubica-Deletraz-Andrade prenderanno parte all'intero campionato e un equipaggio che pu&ograve; considerarsi ben collaudato. "Sono felice di tornare nella famiglia WRT e rappresentare il team Orlen WRT nel WEC, dopo aver corso e vinto insieme nell'ELMS. Sar&agrave; il terzo anno in cui correr&ograve; con Louis, il primo con Rui, che per&ograve; conosco e del quale Louis mi ha detto un gran bene dall'esperienza nell'IMSA", le parole di Kubica. "Sarebbe bello stavolta completare un giro in pi&ugrave; alla Le Mans, ci &egrave; mancato nel 2021 quando perdemmo la vittoria all'ultimo giro. Resteremo concentrati e lavoreremo sodo per ottenere i risultati migliori". L'editoriale del Direttore: Fred &egrave; caldo per la Rossa Il ritorno in WRT va considerato nell'attualit&agrave; degli impegni 2023 ma anche in quelle che saranno le possibilit&agrave; di far parte di uno degli equipaggi nel WEC di BMW in Classe Hypercar. Sebring sar&agrave; la prima tappa del mondiale WEC per WRT in Classe LMP2, appuntamento al prossimo 17 marzo. "Ci resta un lavoro da portare a termine, nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans", ricorda Deletraz, con Kubica allora in WRT e, nell'ultima stagione, in Prema sempre Classe LMP2. "Sono felicissimo di far parte del programma WEC di WRT. Ho iniziato con loro la carriera nell'endurance nel 2021 e ho tanti bei ricordi del titolo in ELMS. E' ancora pi&ugrave; speciale il ritorno insieme con Robert, sar&agrave; il terzo anno consecutivo nel quale divideremo la macchina".       

Dopo la stagione in Prema, i due piloti tornano nella squadra belga dove vinsero il campionato ELMS nel 2021. Rui Andrade completa l'equipaggio. L'obiettivo &egrave; vincere Le Mans

WEC, Kubica e Deletraz tornano in WRT per il programma LMP2

        La 24 Ore di Daytona &egrave; il primo appuntamento della stagione affrontato congiuntamente: Wayne Taylor Racing insieme ad Andretti, con il prototipo Acura in Classe GTP. Dal Roar &egrave; arrivata una qualifica con il terzo tempo assoluto, a 167 millesimi dalla pole. Alla strettissima attualit&agrave; si affiancano i progetti sul breve-medio periodo. Non &egrave; un mistero quanto Andretti Global&nbsp; voglia espandere le attivit&agrave;, dal progetto Formula 1 alla Nascar. Sul fronte dell'endurance, con Wayne Taylor Racing e Acura si prospetta una presenza futura nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans. Sar&agrave; gi&agrave; il 2024 l'anno giusto per il debutto? Tra 12 mesi toccher&agrave; a BMW portare il prototipo LMDh a Le Mans, lo stesso far&agrave; Lamborghini, ad ampliare un parterre de roi della categoria endurance.  Andretti, l'ampliamento delle attivit&agrave; in Europa "Assolutamente s&igrave;, la Le Mans &egrave; un nostro obiettivo al 100%. Con i partner di Andretti Global abbiamo l'obiettivo di essere presenti in ogni principale appuntamento nel mondo delle corse. Ovviamente, Le Mans &egrave; tra i grandi appuntamenti e, pi&ugrave; avanti, vogliamo esserci", ha commentato Michael Andretti, nel week end del Roar a Daytona. "Non &egrave; nemmeno un segreto come vogliamo essere nel WEC, avremo una struttura satellite in Europa. Ce n'&egrave; gi&agrave; una che stiamo organizzando e diventer&agrave; ancora pi&ugrave; grande. Tra gli obiettivi puntiamo ad avere un team nel WEC nei prossimi anni". Leggi anche: Per Andretti ogni giorno conta per avere il s&igrave;!       

Non &egrave; una questione di "se", piuttosto relativa al "quando" Wayne Taylor Racing con Andretti prender&agrave; parte al mondiale WEC e alla 24 Ore di Le Mans&nbsp;

24 Ore di Daytona, Andretti e WTR: Le Mans il prossimo progetto

        Prima tappa, Daytona. Con la 24 ore del prossimo 29 gennaio, il 2023 segner&agrave; il debutto di Porsche in Classe Hypercar con il prototipo 963 LMDh. Due esemplari correranno in IMSA, due parteciperanno al WEC. Strutture differenti cureranno il programma Porsche Penske Motorsport nella serie Oltreoceano e nel WEC. Sar&agrave; a Mannheim il quartier generale delle attivit&agrave; WEC, a Mooresvile, North Carolina, invece, verr&agrave; curato l'impegno in IMSA.  Daytona il debuttio, Le Mans l'evento clou Arriva al debutto con 29.713 km di test, il progetto Porsche 963, che dopo Daytona correr&agrave; anche a Sebring e a Road Atlanta. Nel mondiale Endurance, debutto con la 1000 Miglia di Sebring, poi la 6 Ore di Portimao, Spa e l'evento clou del 2023: la 24 ore di Le Mans, edizione numero 100.&nbsp; Sterzi a parte: Caschi d'Oro e Volanti Aci senza fretta ma con "Furia"! I piloti ufficiali Porsche Sulle quattro Porsche 963 LMDh si alterneranno 10 piloti. Gli equipaggi in IMSA vedranno la 963 #6 affidata a Mathieu Jaminet e al rientrante, dopo due stagioni fuori dall'orbita Porsche, Nick Tandy. Matt Campbell e Felipe Nasr correranno sulla numero 7, affiancati a Daytona da Michael Christensen.&nbsp; Il pilota danese parteciper&agrave; al mondiale WEC in Classe Hypercar sulla Porsche 963 #5, in equipaggio con Dane Cameron e Frederic Makowiecki. Kevin Estre, Andre Lotterer e Laurens Vanthoor guideranno il prototipo numero 6.&nbsp; Quanto a Gianmaria Bruni, Romain Dumas, Richard Lietz e Thomas Preining, saranno impegnati con Porsche su programmi che il marchio di Stoccarda ha annunciato in fase di definizione. Accanto ai prototipi ufficiali Porsche Penske Motorsport, le 963 saranno affidate anche a JDC Miller Motorsports in IMSA, a Jota Sport e al team Proton nel WEC.       

Confermati i piloti che correranno a Daytona, gara d'esordio del campionato IMSA e nel campionato WEC, al volante del prototipo LMDh ufficiale. Tre i team privati, due nel WEC

Porsche 963, dieci piloti su quattro prototipi tra IMSA e WEC

        Si prepara al salto di categoria il team WRT nel mondiale Endurance. Dopo aver annunciato nel week end della 24 Ore di Spa-Francorchamps l'interruzione a fine anno dello storico rapporto nelle categorie GT che ha legato la squadra a Audi Sport, ecco una nuova sfida. Dal 2024 correr&agrave; nel WEC in Classe Hypercar, scenario prospettato nelle scorse settimane su Autosprint in edicola. Lo far&agrave; gestendo il prototipo LMDh di BMW M Motorsport, diventando cos&igrave; il secondo team oltre BMW RLL &nbsp;a gestire la M Hybrid V8.  IMSA per l'esordio assoluto, poi Le Mans Nei piani del marhcio di Monaco di Baviera c'&egrave; il debutto solo nel campionato IMSA nel 2023, a partire dalla 24 Ore di Daytona. I test di sviluppo sul prototipo sono in pieno svolgimento e porteranno alla presenza alla 24 Ore di Le Mans nel 2024.&nbsp; A Le Mans, con la LMP2, il team WRT ha esordito nel 2021 con due equipaggi, sommando un terzo nel 2022 e gestito da RealTeam by WRT. Esperienze dichiaratamente prodromiche al salto di categoria, che si realizza con l'accordo raggiunto con BMW. WRT e l'ambizione logica della Hypercar "Sin dall'inizio, la 24 Ore di Le Mans &egrave; stata nei nostri piani e nei nostri sogni. Far parte della nuova era delle Hypercar del WEC che si appresta a debuttare era il nostro desiderio pi&ugrave; forte. Entrare nell'arena delle LMDh con un partner cos&igrave; forte com'&egrave; BMW M Motorsport era il logico passo successivo", spiega Vincent Vosse, team principal della squadra belga. "Non solo siamo entusiasti della sfida che ci aspetta ma anche grati a BMW M Motorsport della fiducia che ha riposto in noi". Sfoglia la pagina per continuare a leggere l'articolo! &nbsp; WRT e BMW insieme con la GT3 un impegno da valutare In casa BMW M, l'a.d. van Meel ha aggiunto: "E' fantastico vedere come il progetto LMDh abbia guadagnato slancio nelle ultime settimane. Prima il lancio riuscito della BMW M Hybrid V8, seguito dalla decisione del board di approvare il tirono nel WEC; adesso, l'accordo con uno dei migliori team delle gare endurance e tra quelli di maggior successo.  Siamo orgogliosi che un team di prim'ordine come WRT abbia accettato di gestire la BMW M Hybrid V8 e correre a Le Mans e tutte le gare del WEC. I prossimi anni ci vedranno in un'ottima posizione in entrambi i programmi di vertice, con il team RLL nella serie IMSA e il team WRT nel WEC". Una prospettiva sulla quale Andreas Ross, responsabile di BMW M Motorsport, aggiunge: "I successi e l'ampia esperienza fanno del team WRT il partner ideale per il nostro ritorno a Le Mans. Sin dall'inizio le discussioni con Vincent Vosse e i suoi partner sono state molto positive. Da subito &egrave; parso chiaro come condividiamo la passione per il progetto WEC e non c'&egrave; voluto molto perch&eacute; arrivassimo a definire un accordo di collaborazione. Adesso ci sar&agrave; un periodo di preparativi intensi, il prossimo anno, prima delle iniziali apparizioni in gara nel 2024".&nbsp; Quanto allo scenario delle gare GT, dove WRT interromper&agrave; la collaborazione con Audi Sport, Roos aggiunge: "Non abbiamo ancora considerato alcuna potenziale apparizione per il team WRT nelle gare GT. Nei prossimi mesi prenderemo una decisione sui nostri programmi per la BMW M4 GT3 nel 2023 e in stretta collaborazione con tutte le nostre squadre".       

La squadra Rahal-Letterman-Lanigan correr&agrave; nella serie IMSA dal 2023, nel 2024 l'esordio BMW nel WEC e alla Le Mans con il team WRT&nbsp;

WEC e Le Mans, la Hypercar BMW sarà gestita dal team WRT

La Toyota ha vinto la sua quinta 24 Ore di Le Mans consecutiva, firmando una doppietta senza appello nella 90esima edizione della classica sul circuito de La Sarthe.  A tagliare per prima il traguardo &egrave; stata la GR010 #8 di Hartley, Buemi e Hirakawa che ha preso la testa dopo circa 16 ore di gara, approfittando dei problemi che hanno afflitto al vettura gemella, e non l&rsquo;ha pi&ugrave; mollata fino alla fine  La GR010 #7, dunque, ha dovuto cedere il passo nella notte. Lopez ha perso molto tempo a causa di un fuori pista alla Arnage, poi le stesse noie elettriche che hanno causato il ritiro alla 6 Ore di Spa hanno rallentato ulteriormente la LMH nipponica e l&rsquo;equipaggio composto dal pilota argentino assieme a Conway e Kobayash si &egrave; dovuto accontentare della seconda piazza.  Sul terzo gradino del podio la Glickenhaus #709&nbsp; di Briscoe/Westbrook/Mailleux, davanti all&rsquo;altra Glickenhaus, la #708 di&nbsp; Pla/Dumas/Derani, protagonista di una bella rimonta per riprendersi la quarta piazza, dopo l&rsquo;incidente capitato all&rsquo;ottava ora a Tertre Rouge che l&rsquo;aveva fatta precipitare in classifica.  Per l&rsquo;Alpine, la 24 Ore di Le Mans &egrave; stata un calvario. Negrao/La Pierre/Vaxiviere sono finiti 24esimi assoluti dopo una gara passata a lottare con problemi alla frizione, allo sterzo e a dover recuperare terreno dopo un incidente in fase di doppiaggio.  Sono riusciti comunque a tagliare il traguardo e prendere punti, grazie all&rsquo;ovvio quinto posto di classe, buoni per la classifica. Almeno una gioia in una Le Mans da dimenticare per l&rsquo;ultima delle LMP1.  LMP2, Jota senza avversari  Nella classe cadetta, la Jota #38 di Gonzales/Da Costa/Stevens ha messo a segno una cavalcata trionfale. Sesti assoluti, sempre in controllo, hanno vito la classifica di classe davanti alla Prema #9 di Kubica/Colombo/Deletraz pure autrice di una gara fenomenale.  Il terzo posto di categoria &egrave; andato all&rsquo;altra Jota, la #28, di Rasmussen/Jones/Aberein.  LMGTE-Pro, vittoria Porsche  La classe GT ha animato la corsa come non mai. Le Corvette sembravano in procinto di firmare una storica doppietta, poi il disastro. La #63 &egrave; stata la prima ad alzare bandiera bianca a causa di una foratura e della rottura di una sospensione, poi la #64 &egrave; stata buttata fuori da Perrodo durante un doppiaggio. Doppio K.O. che &egrave; sembrato spalancare le porte al successo, insperato, per la Ferrari #51&hellip; Ma poi Pier Guidi/calado/serra, a causa di un BoP negativo e di una foratura, si sono dovuti arrendere alla Porsche #91 di Bruni/Lietz/Makowiecki. Per Maranello, per&ograve;, si tratta di un secondo posto e di un terzo, quello della #52, del tutto insperato alla vigilia.  LMGTE-Am  Nella classe GTE-AM, vittoria pe&nbsp;l&#39;Aston Martin Vantage #33 di TF Sport. Sul podio la Porsche #79&nbsp;WeatherTech Racing e a 911 #77 di Dempsey-Proton Racing.   Ferrari perde la vetta  La Classe LMGTE-Pro non smette di emozionare con continui colpi di scena. La 488 #51, dopo il ritiro delle Corvette, sembrava saldamente al comando della categoria, ma una safety car, entrata dopo l&#39;uscita di pista all&#39;Indianapolis&nbsp;della Oreca WRT #31 ha rimescolato le carte e regalto uno spettacolo emozionante mettendo in lotta diretta Pier Guidi contro&nbsp;Makowiecki. I due sono entrati appaiati anche ai box, con la Ferrari che ha scelto di rifornire, ma mantenendo pilota e gomme, mentre in Porsche hanno optato per pit completo dando a Bruni la macchina con il pieno e le gomme fresche.&nbsp;  La mossa di AF Corse per guadagnare un minimo di vantaggio &egrave; svanita a causa di una lenta foratura subita da Pier Guidi che ha permesso a Bruni di prendere la testa della corsa e guadagnare e scappare, fino a prendersi 54&quot; di vantaggio. L&#39;altra Rossa, la #52, sta mantendendo il terzo posto. Visto il BoP negativo di inizio corsa, per la Ferrari c&#39;era veramente poco da fare.  Hypercar, Toyota in parata verso la vittoria  Nelle posizioni di vertice non &egrave; cambiato nulla. La Toyota #8 &egrave; in totale controllo della gara, sulla vettura gemella e sulla Glickenhaus #709.  LMP2, Jota senza avversari  Anche qui, nulla sembra impensierire la cavalcata della Jota #38. L&#39;AF Corse #83, penalizzata di 3&#39; minuti per l&#39;incidente con la corvette #64 raccontato prima, sta spingendo per ruguadangare almeno il podio, ma va certamente segnalato il bel gesto di Perrodo che si &egrave; assunto tutta la colpe dell&#39;incidente e si &egrave; recato personalmente al box per scusarsi con gli avversari. Al secondo posto resiste la LMP2 Prema #9, al terzo c&#39;&egrave; la Jota #28.  LMGTE-Am, Aston Martin in testa&nbsp;  Nessuna novit&agrave; nella classe LMGTE-Am. Approfittando della SC,&nbsp;l&#39;Aston Martin Vantage #33 di TF Sport ha allungato il paso sulla Porsche #79&nbsp;WeatherTech Racing e sulla 911 #77 di Dempsey-Proton Racing.   Corvette, da tutto a niente  Devastante, come solo la Le Mans sa essere. Non c&#39;&egrave; altro modo per descrivere quello che &egrave; successo alla Corvette nel giro di poche ore: quella che doveva essere una parata trionfale &egrave; finita in tragedia. Come abbiamo detto nell&#39;ultimo aggiornamento, il team americano era sopravvissuto ai problemi della notte, riuscendo a rimettere la #64 in testa alla categoria LMGTE-Pro. Ma nel giro di nemmeno 5 minuti La Sarthe ha stravolto il mondo solo come lei sa fare.&nbsp;Infatti, nel valzer dei pit stop, la Ferrari #51 si &egrave; trovata al comando, ma mentre stava per essere ingaggiata dalla Corvette #64 per la lotta per la vetta, prima la&nbsp;#63 &egrave; stata costretta a ritirarsi, poi un incidente in fase di doppiaggio ha eliminato dalla gara proprio la #64!  Tutto &egrave; inizato durante le prime schermaglie tra la 488 e la C8.R, che si sono trovate in mezzo alle LMP2 #47 e #83 in piena lotta e pronte a doppiare le pi&ugrave; lente GT. L&#39;errore fatale &egrave;&nbsp;tutto della&nbsp;Oreca #83 di Perrodo (punito con 3&#39; di penalit&agrave;)&nbsp;che, per passare la Corvette senza perdere tempo sul rivale diretto, prima della Dunlop ha scartato a sinistra di quel tanto che &egrave; bastato per toccare la #64 e mandarla a muro.  Cos&igrave;, la Ferrari #51, pur non avendo mai il passo delle avversarie, con costanza e mantenedosi lontana dai guai si &egrave; vista spianata la strada verso la vetta. La doppia eliminazione delle Corvette ha dunque messo la #51 in testa, la 911 #91 al secondo posto e la 488 #52 al terzo posto.  Cosa &egrave; successo nelle altre categorie  Nelle altre classi, da segnalare l&#39;agonia infinita per Alpine. Dopo i problemi alla firzione e allo sterzo che l&#39;hanno fatta precipitare lontano dalle posizioni di vertice, la vettura francese &egrave; finitia lunga alla curva Porsche mentre stava doppiando la pi&ugrave; lenta Porsche #86, che ha cambiato direzione all&#39;improvviso e ha causato l&#39;uscita di strada della #36.&nbsp;  L&#39;Alpine &egrave; riuscita poi a raggiungere il box, per un lungo pitstop per cambiare il muso completamente distrutto.   Incidenti e stravolgimenti di classifica: &egrave; successo di tutto  Al comando della classifica generale c&#39;&egrave; sempre la Toyota #8 e ha la gara in totale controllo. Dopo le prime 15 ore di gara, la #7 aveva approfittato di tre slow zone per allungare di almeno 30&quot; sulla gemella rivale, ma alle prime luci dell&#39;alba ecco il ribaltone. Lopez &egrave; uscito&nbsp;di pista alla Arnage, escursione che ha imposto&nbsp;una sosta ai box non prevista dalla quale &egrave; emerso un problema alla batteria del motore elettrico anteriore. Avaria e pit stop necessariamente lungo, hanno&nbsp;permesso ad&nbsp;Hartley di balzare al comando con un giro di vantaggio... e mettere quasi le mani sulla vittoria finale.&nbsp;  Al terzo posto la Glickenhaus #709 che ha guadagnato un margine di almeno 4 giri sulla #708.  LMP2, Jota in controllo totale  Nulla sembra scalfire la cavalcata trionfale della Oreca #38 del team Jota. Al secondo posto &egrave; salita la LMP2 Prema, mentre al terzo c&#39;&egrave; l&#39;altra Jota, la #28.  LMGTE-Pro, cambia tutto  Ma i colpi di scena maggiori sono avvenunti nella classe LMGTE-Pro. Le Corvette erano avviate verso una doppietta storica, poi il dramma sportivo. La #64 ha perso un&#39;infint&agrave; di tempo ai box per pulire il fondo da detriti, poi la #63 si &egrave; torvata con la posteriore sinistra forata e la sospensione rotta e mezza pista da percorrere per rientrare ai box per le riparazioni. Un doppio K.O. che ha aperto la strada alle due Porsche, ma per poco perch&eacute;, infatti, alle prime luci dell&#39;alba la 911 #92, in testa alla classe in quel momento, ha subito un bloccaggio alla Mulsanne, finito con un&#39;escurisione nella ghiaia. Christensen, alla guida in quel momento, ha ripreso la via della pista, ma alla Indianapolis la gomma anteriore destra &egrave; esplosa, danneggiando tutto l&#39;avantreno della vettura e mettendo fuori gioco la vettura.&nbsp;  La Corvette #64 si &egrave; cos&igrave; ripresa il comando della categoria. E la Ferrari ha approfittato della situazione, mettendo la #51 al secondo posto. La 911 superstite, la #91, &egrave; terza.  LMGTE-Am  Nell&#39;ultima parte della classifica, in testa c&#39;&egrave; l&#39;Aston Martin TF Sport #33. Al secondo posto la 911&nbsp;Weathertech Racing #79, al terzo la 911 #77 del team Dempsey Proton.   Quinta ora, la situazione tra le Hypercar  Con il tramonto che sta per calare su La Sarthe, si &egrave; movimentata la situazione in cima alla classifica generale. Ci sono sempre le Toyota al comando, ma &egrave; la #8 ad aver preso il controllo delle operazioni. Lopez commette un errore e va lungo, perdita di tempo che ha permesso ad Hartely di balzare in testa e condurre il tiratissimo derby in casa giapponese. Dopo 5 ore di gara ci sono appena 6&quot; di differenza tra le due hypercar. Alle loro spalle, Alpine sta vivendo un vero e proprio dramma sportivo. La #36 &egrave; precipitata in fondo al grupo e continua ad accumulare giri di ritardo dalla vetta a causa di un grave problema alla firzione che sta imponendo soste impreviste e prolungate ai box.&nbsp;Avaria che ha permesso alle Glickenhaus #708 e #709, condotte al momenot da Dumas e Westbrook, di salire al terzo e quarto posto.  LMP2,&nbsp;lotta serrata  In LMP2 la sfida &egrave; serrata e si gioca tutta sul filo dei secondi passati ai box. In testa sempre la Jota #38 ora con Stevens al volante ed &egrave; la lotta per il podio a diventare sempre pi&ugrave; interessante. La prima inseguitrice &egrave; la #5 del team Penske, la #32 WRT e la #1 del team Richard Mille sono tutte appaiate, ma le cose potrebbero cambiare ancora perch&eacute; Milesi deve scontare un minuto di penalit&agrave; per aver spinto fuori strada un avversario e ha messo cos&igrave; a rischio la posizione del suo team.  LMGTE-Pro, Corvette sicura  In LMGTE-Pro c&#39;&egrave; sempre la Corvette #63 a dettare il ritmo, ma &egrave; alle sue spalle che la situazione &egrave; cambiata. Il quinto giro di pit stop ha permesso alle Porsche #92 di Vanthoor di salire al secondo posto di categoria, mentre la Corvette #63 deve difednere il terzo posto dalla 911&nbsp;#92. Non cambia invece il passo delle due Ferrari. la #52 e la #51 sono sempre al quinto e sesto posto di classe.  LMGTE-AM, Porsche sfida Aston Martin  Nell&#39;ultimo troncone del plotone, comanda la 911 Watertech #79 di Merill, che ha un vantaggio rassicurante di oltre 1:50&quot; sulle Aston Martin #98 e #93.   Seconda ora, la Toyota #7 gestisce  La seconda ora di gara vede sempre la Toyota #7 al comando, anche dopo il terzo giro di soste che &egrave; servito per il primo cambio piloti. Ora sulla #7 c&#39;&egrave; Lopez che pu&ograve; gestire quasi 20&quot; di vantaggio su Hartley, salito sulla #8 al posto di Buemi. Al terzo posto la Glikenhaus #708 di Duma, che ha preso il posto di Pla, ma la squadra americana ha perso il quarto posto con la #709 perch&eacute; la vettura &egrave; stata vittima di un&#39;avaria che ha causato una sosta molto lunga ai box. Westbrook ha ripreso la pista, ma &egrave; quinto. L&#39;Alpine ha apporfittato della situazione ed &egrave; balzata ai piedi del podio.  LMP2, Jota sempre in testa e c&#39;&egrave; l&#39;esordio di Ogier  Nella classe LMP2, &egrave; sempre la Jota #38 in testa, condotta ora da Stevens, che ha 22&quot; di vantaggio sulla Oreca #5 del team Penske. Al terzo posto resiste Prema, con Colombo ora allal guida. Da sengalare l&#39;ingresso in pista di Ogier, che allunga la lista dei rallysti a correre alla le Mans dopo&nbsp;Rohrl, Ragnotti, Darniche, McRae, Loeb.  LMGTE-Pro, sempre Covette  Nella classae LMGTE-Pro, sono sempre le Corvette #63 e #64 al comando della categoria. Le Porsche #91 #92 di Bruni e christensen inseguono al terzo e quarto posto. Al momento le Ferrari sono su una tattica molto attendistica, il BoP negativo ha penalizzato le 488 che non sembrano in grado di lottare per difendere la vittoria del 2021.   Buon pomeriggio cari fan di Autosprint e ben trovati in questo live blog lungo 24 ore per seguire la maratona di Le Mans. La prima ora della gara pi&ugrave; dura e affascinante del mondo, giunta alla sua novantesima edizione &egrave; andata in archivio e allora facciamo il punto e vediamo cosa &egrave; successo in pista.  Partenza, Toyota al comando e subito un incidente  Pi&ugrave; che l&#39;inzio di una gara di Endrurance, la partenza &egrave; sembra un rodeo vista l&#39;aggressivit&agrave; fin dalle prime schermaglie in pista, immotivata in una corsa di 24 ore. Le Toyota hanno preso subito il comando, ma alle loro spalle e in nemmeno 200 metri, entrambe le Glickenhaus sono partite a fionda e&nbsp;hanno bruciato&nbsp;l&#39;Alpine facendoci quasi &quot;a botte&quot;&nbsp; mentre il caos vero &egrave; successo nel gruppone delle LMP2. La United Autosport #22, condotta al momento da Owen, &egrave; stata praticamente buttata fuori pista da Rast che, per difendere la posizione, ha&nbsp;tagliato da destra a sinistra con troppa foga alla prima curva,&nbsp;praticamente dando&nbsp;una spallata all&#39;avversario e mandadolo in ghiaia. La #22 &egrave; riuscita a tornare ai box, ma le riaprazioni sono costate due giri di ritardo. Rast ha pagato la manovra con uno stop and go di un minuto.  Hypercar, Toyota in fuga  In testa alla corsa fin dal primo minuto, la Toyota #8 &egrave; sembrata avere il passo per la fuga, salvo poi predere terreno nei confronti della #7 per un errore alla Porsche. Le prestazioni delle hypercar giapponesi sono poi crollate in prossimit&agrave; della sosta, e il muretto ha deciso di separare le strategie chiamando al pit, prima la vettura di testa, pilotando dunque il cambio di posizione. La generale vede quindi in testa la #7, seguita dalla #8, inseguite dallle Glickenhaus #708 e 709, con l&#39;Alpien aggrappata al quinto posto.  LMP2, grande partenza di Kubica  Il polacco della Prema &egrave; stato autore di una partenza fenomenale, che l&#39;ha portato al comando del gruppo delle LMP2 dalla quinta posizione. Testa della corsa mantenuta fino al primo giro di pit stop che ha cambiato la classifica. Al momento al comando c&#39;&egrave; la Jota #38 di Costa, inseguita proprio da Kubica, mentre al terzo posto della classifica di classe c&#39;&egrave; la United Autosport superstite di Lynn.  LMGTE-Pro, &egrave; Corvette contro Porsche&nbsp;  Come da pronostico della vigilia, le vetture pi&ugrave; in forma sono le Corvette. Tandy e Garcya, rispettivamente sulla #64 e #63, sono al comando della classe, inseguite dalle Porsche #92 e e #91. In difficolt&agrave;, al momento le Ferrari.  LMGTE-AM, monologo Porsche  Nella classe LMGTE-AM, al momento, comandano le vetture porsche con 4 911 nei primi 4 posti della catagoria. Al primo posto svetta la #99 condotta da Alessio Picariello. 

La GR0101 #8 porta a casa il quinto successo consecutivo per la squadra giapponsese. Jota vince in LMP2, Porsche e Aston martin vincono in GT

24 Ore di Le Mans 2022, &egrave; trionfo Toyota

Tra la Hyperpole e il via della 24 Ore di Le Mans si consuma un rito attesissimo. D&agrave; idealmente il via al conto alla rovescia, direzione Le Mans 2023, quella che sar&agrave; del debutto Ferrari in Classe Hypercar.  Come e con quali piloti sar&agrave; materia di ulteriore trattazione, come seguirne i passi dello sviluppo in pista che partir&agrave; gi&agrave; nelle prossime settimane. L&#39;anticipazione sullo stile, la veste aerodinamica che definir&agrave; la LMH Ferrari, &egrave; una portata comunque ghiottissima.&nbsp;  D&agrave; forma parziale, un teaser, a quello che, finora, &egrave; maturato come sogno per gli appassionati, di un rientro al vertice dell&#39;Endurance, della 24 Ore di Le Mans. Cinquant&#39;anni fa l&#39;ultima vittoria sul tracciato de La Sarthe, oggi un impegno in Classe GTE Pro sul quale pesano le recenti misure di BoP a penalizzare le prestazioni delle due 488 GTE Evo gestite da AF Corse.  Puntuale, dopo 49 anni  Quarantanove anni fa, 1973, l&#39;ultima bandiera a scacchi presa da Ferrari nella Classe di vertice: ore 16:00 del 10 giugno. Corsi e ricorsi storici dietro la scelta del Cavallino di introdurre la LMH lo stesso giorno, alla stessa ora, quasi mezzo secolo pi&ugrave; tardi.&nbsp;  Stilemi della produzione Ferrari nell&#39;accenno di muso che si intravede. Il taglio delle luci e le aperture inferiori sembrano richiamare lo stile che sar&agrave; del Purosangue e introdotto a partire dalla SF90 Stradale. Anticipazioni che alimentano curiosit&agrave; e voglia di svelare di pi&ugrave; della LMH.  Che sfida nella Hypercar di vertice  Ancora un anno e sar&agrave; una contesa al vertice, a sfidare Toyota e Peugeot, soprattutto. Progetti LMH di pari dignit&agrave; tecnica, al di l&agrave; dell&#39;equiparazione prestazionale che i regolamenti produrranno per far entrare in partita anche le hypercar di Classe LMDh.&nbsp;  Vale ricordare come sia un impegno assai diverso, il progetto totale di una LMH rispetto allo sviluppo LMDh, dall&#39;ibrido standard e quattro telaisti a fornire i Costruttori.&nbsp; 

Primissimo teaser sul design del progetto di Classe LMH che Ferrari schierer&agrave; a Le Mans nel 2023. Il 10 giugno &rsquo;73 alle 16:00 l&rsquo;ultima volta nella Classe di vertice

Ferrari LMH, riparte il sogno 49 anni dopo l&rsquo;ultima Le Mans

Si avvicina per Cadillac il momento di presentare la sua LMDh per lanciare la sfida alla 24 Ore di Le Mans 2023. Ecco quelli che sono i bozzetti quasi definitivi della&nbsp;Project GTP Hypercar

Cadillac Project GTP Hypercar, l'americana lancia la sfida

        A un mese e mezzo dal via della 24 Ore di Le Mans, ACO ha diffuso l'elenco provvisorio degli iscritti aggiornato. Gi&agrave; oggetto di una presentazione rinviata, nei giorni dell'incertezza legati allo scoppio della guerra in Ucraina e con i provvedimenti adottati dalla FIA sui piloti e team con licenza russa o bielorussa, riceve gli ultimi affinamenti. E' un elenco che va a riempire diverse caselle. Quelle di maggior rilievo interessano l'impegno Ferrari AF Corse in Classe GTE Pro. Rigon torna con la Ferrari #52 Con Fuoco e Molina far&agrave; coppia sulla 488 GTE Evo numero #52 Davide Rigon, costretto un anno fa a rinunciare alla 24 Ore per i postumi dell'infortunio rimediato nell'incidente alla 24 Ore di Spa del GT World Challenge. In quell'incidente venne coinvolto anche Jack Aitken, altro nome presente nell'elenco degli iscritti aggiornato: sar&agrave; sulla LMP2 numero 47 di Algarve Pro Racing, con Sophia Floersch e John Falb. Tornando in casa Ferrari, la numero #51, 488 GTE Pro, vedr&agrave; Daniel Serra dividere il volante con Pier Guidi e Calado.&nbsp;Correr&agrave; in GTE Am, con l'equipaggio di Garage 59, Come Ledogar, un anno fa sulla Ferrari con Calado e Pier Guidi. Van der Zande dai prototipi alla GTE Am Dalle partecipazioni tra i prototipi, per Renger Van Der Zande - in arrivo dall'impegno IMSA con Cadillac - c'&egrave; la partecipazione in GTE Am, con una Ferrari 488 GTE del team JMW Motorsport. Detto di Gianluca Giraudi su Porsche di Weather Tech, la numero 79 divisa con Andlauer e MacNeil, Iron Lynx ha ridefinito gli equipaggi in GTE Am. Fisichella e Cressoni correranno con Heistand sulla Ferrari 488 numero 80, mentre la 60 &egrave; affidata a Schiavoni, Balzan e Gianmaria. L'elenco completo degli iscritti       

Iron Linx riorganizza gli equipaggi in GTE Am, Rigon e Serra completano gli equipaggi Ferrari AF Corse in GTE Pro, tra le novit&agrave; dell'elenco di iscritti

24 Ore Le Mans, l'elenco aggiornato degli iscritti

        Non sar&agrave; alla 24 Ore di Le Mans di quest'anno, Peugeot con il suo prototipo Hypercar. La decisione &egrave; maturata alla luce delle esigenze legate allo sviluppo della 9X8 e il successivo congelamento fino al 2025. Affrettare i tempi, essere obbligatoriamente alla 6 Ore di Spa - condizione necessaria per schierarsi a Le Mans quest'anno - avrebbe rischiato di condizionare lo sviluppo del prototipo con effetti sulle prossime stagioni. "Un costruttore valuta che la propria macchina sia pronta per l'omologazione quando crede d'aver ottenuto il livello di prestazioni e affidabilit&agrave; richiesto per essere idonea alla valutazione BoP: vale a dire che ha le stesse possibilit&agrave; teoriche dei suoi avversari di vincere il WEC e la 24 Ore di Le Mans", spiega Olivier Jansonnie, direttore tecnico del progetto Peugeot WEC.  In gara a Monza La 9X8 correr&agrave; solo dalle gare del mondiale endurance della prossima estate, "questo ci permetter&agrave; di avere il tempo necessario a ottenere il necessario livello di affidabilit&agrave;&nbsp; Per chiare ragioni, relativi agli adeguamenti del BoP, non sarebbe stato possibile iscriversi alla 24 Ore di Le Mans senza prima correre la gara del WEC precedente, la 6 Ore di Spa del 7 maggio". Avanti quindi con mesi di test e di sviluppo, gi&agrave; avviato lo scorso gennaio, poi l'impegno in gara, le brevi 6 ore, che "ci permetteranno di essere subito operativi nel campionato", dice ancora Jansonnie. Cinque token di sviluppo Con l'omologazione del progetto valida fino al 2025, a Peugeot come agli altri costruttori che parteciperanno al WEC in Classe Hypercar saranno riconosciuti dei gettoni di sviluppo. "La progettazione non pu&ograve; essere modificata fino al 2025, salvo in particolari condizioni, regolamentate. Qualsiasi modifica verr&agrave; conteggiata come jolly Evo, limitati a 5 tra il 2021 e il 2025, salvo specifiche cause di forza maggiore, quali possono essere una compromissione sul piano della sicurezza o dell'affidabilit&agrave;", spiega il direttore tecnico. La prima gara utile dopo la 24 Ore di Le Mans, perch&eacute; Peugeot esordisca nel WEC, &egrave; la 6 Ore di Monza del 10 luglio.       

Peugeot Sport prende tempo per sviluppare il prototipo 9X8, la Hypercar verr&agrave; omologata e correr&agrave; nel WEC solo dalle gare estive (6 Ore di Monza?). Correre a Le Mans avrebbe voluto dire presentarsi a maggio alla 6 Ore di Spa, con il prototipo gi&agrave; omologato e congelato

24 Ore di Le Mans 2022, Peugeot non ci sarà

        Per vedere la numero 93 e la numero 94 al via della 24 Ore di Le Mans&nbsp;non resta che un debutto, obbligatorio, alla 6 Ore di Spa Francorchamps. In Peugeot si lavora al progetto Hypercar 9X8, dopo l'esordio in pista a fine dicembre. Impegno che prosegue ad Aragon, dove il prototipo inizia a mostrare le prime soluzioni tecniche diverse dalla show car. Sterzi a parte: Viva la fuga Ha fatto scalpore l'assenza dell'ala posteriore, confermata sulla 9X8 impegnata tra i cordoli. C'&egrave; un affinamento per&ograve; continuo dell'aerodinamica posteriore, tra pinne verticali estese e profili a ponte dietro le ruote posteriori.&nbsp;  Assenti al vernissage di Sebring Questo &egrave; quanto, in fase assolutamente iniziale, emerge dai test di sviluppo. Poi c'&egrave; la prospettiva del debutto in gara. Non sar&agrave; la 1000 Miglia di Sebring, round d'apertura del mondiale Endurance. Lo dice con i toni dell'ufficialit&agrave;, Jean Marc Finot, direttore dell'attivit&agrave; corse di Stellantis. "Il team Peugeot non prender&agrave; parte al primo dei 6 appuntamenti che compongono il calendario 2022, al via a Sebring.&nbsp; La 9X8 far&agrave; il suo debutto in gara sulla base del livello di affidabilit&agrave;, competitivit&agrave; e preparazione, cos&igrave; come concordato con gli organizzatori del campionato. Li terremo regolarmente aggiornati all'avanzare del nostro programma di sviluppo". Quattro mesi per esserci a Le Mans Genericamente &egrave; indicato un "nel corso della stagione", l'esordio di Peugeot nel WEC. Dopo Sebring, il mondiale far&agrave; tappa a Spa Francorchamps, il 7 maggio: ancora quattro mesi e mezzo per finalizzare lo sviluppo e omologare il progetto 9X8, per dirsi pronti a misurarsi contro gli avversari ed esordire a Le Mans, in programma la 24 Ore l'11 giugno. "Avremmo potuto optare per la partecipazione a certe gare selezionate, senza impegnarci sull'intera stagione. sarebbe stato possibile ma meno coerente. Viceversa, abbiamo scelto un approccio che permetter&agrave; alla squadra di essere pienamente coinvolta nella categoria, con l'effetto di una molto pi&ugrave; stretta collaborazione con gli organizzatori, anche se la 9X8 non prender&agrave; parte a tutte le gare, considerato il lavoro di sviluppo e il processo di omologazione che proseguono".&nbsp;       

Il prototipo 9X8 &egrave; in piena fase di sviluppo, tra test in pista ad Aragon e lavoro al simulatore. Confermata l'assenza dal primo appuntamento del mondiale WEC 2022, a Sebring, servir&agrave; essere pronti per la 6 Ore di Spa se vorr&agrave; essere al via della 24 Ore di Le Mans 2022

WEC: Peugeot assente a Sebring, Spa per esserci a Le Mans

        Sono le dieci del mattino di sabato, quando una Maserati Levante bianca varca i cancelli del paddock di Le Mans. E&rsquo; questo il primo punto di contatto tra il presidente della Ferari, John Elkann, arrivato appositamente per dare il via a questa edizione, e la 24 Ore. Ferrari, trionfo in GTE alla 24 Ore di Le Mans Ma non &egrave; il solo della famiglia, con lui anche i figli Leone Mos&egrave; e Oceano Noah, che non si sono persi l&rsquo;occasione di assistere ad un evento cos&igrave; nuovo anche per loro. Il presidente appare davvero preso, curioso di toccare con mano una realt&agrave; che ancora non conosce a fondo: lo si capisce dallo spirito con cui risponde ad ogni richiesta, da come desidera vedere la pista da vicino, entusiasta di scoprirla al fianco di un pilota del calibro di Toni Vilander, a sua volta felice di raccontare ogni aspetto della 24 Ore alla famiglia Elkann.     "Ci tenevo a questo incontro - ci accoglie il Presidente - perche? Autosprint ha veramente coperto bene questa nostra decisione di entrare con la Hypercar nell&rsquo;endurance dal 2023. Per questo vi volevo ringraziare personalmente e a nome di tutta la Ferrari".     La sua presenza a Le Mans &egrave; un ulteriore segnale di come riportare la Ferrari qui a combattere per la classifica assoluta sia stata presa per una sua precisa volont&agrave;. Come ha maturato una decisione che si pu&ograve; definire quasi rivoluzionaria, che riporta la storia del Cavallino alle sue origini e che ruolo ha avu- to Antonello Coletta nel farle fare il grande passo?  "Questa decisione &egrave; frutto di una convergenza tra la grandissima abilit&agrave; della squadra guidata da Antonello, che passo dopo passo ha fatto sempre meglio facendo un lavoro straordinario, e una regolamentazione che hanno fornito FIA e ACO, che ha permesso di competere ai massimi livelli con una Hypercar. Questa convergenza ha reso la scelta naturale. Devo anche dire che siamo convinti che il nostro motore V6 ibrido che abbiamo presentato sulla nuova 296 GTB sia un motore importante, in questo passaggio che abbiamo tra il termico e l&rsquo;elettrico. Riteniamo che la Hypercar sar&agrave; un modo straordinario per esprimere l&rsquo;ingegnosit&agrave; e la creativit&agrave; di Ferrari, per poter competere ed imparare cose che creeranno macchine diverse da quelle che abbiamo oggi".  Il ritorno della Ferrari nella sfida iridata per la vittoria assoluta in endurance e in particolare a Le Mans significa, comunque vada, cambiare la storia del motorsport. Prova pi&ugrave; emozione, responsabilit&agrave; o timore riflettendo su tutto ci&ograve;?  "Penso sia giusto ci siano tutte queste tre componenti. C&rsquo;&egrave; ovviamente una grande responsabilit&agrave; da parte di Ferrari in qualunque decisione di impegnasi in un qualunque ambito competitivo. Ovviamente entrando in una categoria nuova &egrave; importante farlo con attenzione e con umilt&agrave;. E c&rsquo;&egrave; anche tanto orgoglio nel potere ampliare quello che noi facciamo nel Motorsport".  Leggi il resto dell&rsquo;intervista sul numero in edicola di Autosprint, oppure disponibile qui in edizione digitale.       

Alla 24 Ore di Le Mans, il presidente della Ferrari ha concesso un'intervista in esclusiva ad Autosprint e ci ha raccontato i cardini del progetto dell'Hyoercar, che riporter&agrave; il Cavallino per lottare per la classifica assoluta del WEC

John Elkann, intervista esclusiva: "Ferrari, progetto LMH con ambizione e umiltà"

Per la prima volta il presidente della Ferrari concede un&rsquo;intervista esclusiva ad Autosprint. L&rsquo;ha fatto alla 24 Ore di Le Mans, alla vigilia di quella che poi e? stata una giornata trionfale per il Cavallino dentro un fine settimana indimenticabile.  Da grande orgoglio italiano.   Ora che del domani c&rsquo;&egrave; grande certezza e i piani di battaglia in vista del 2023 sono in netta rampa di lancio, la Rossa inganna l&rsquo;attesa e si prende gran parte della scena nella mitica sfida della Sarthe.  La Ferrari non corre solo in F1  Nel primo anno dell&rsquo;era Hypercar, &egrave; la Toyota che passa all&rsquo;incasso e mette in saccoccia la vittoria, ma e? la Casa di Maranello a monopolizzare gran parte dell&rsquo;attenzione e della gloria. Racconta il presidente: &quot;Normalmente pensando alla Ferrari viene esclusivamente in mente la Formula Uno. Nella realt&agrave;, Ferrari nasce facendo correre i prototipi e ha continuato a evolvere nella sua storia sempre facendo molto bene. Noi, tra l&rsquo;altro, questo lo spieghiamo sempre ai nostri clienti: la Ferrari arriva dal mondo delle corse, non dalla F1. La Formula Uno &egrave; una categoria nella quale competiamo, non e? l&rsquo;unica. Tra l&rsquo;altro da quest&rsquo;anno partecipiamo anche al DTM, a dimostrare come teniamo a essere presenti su pi&ugrave;&nbsp;fronti&quot;.  Presenti e anche molto vincenti. Gi&agrave; perch&eacute; in questa fase dove il presente sa gi&agrave; tanto di futuro il Cavallino continua a dettare legge fra le Gran Turismo.  La tripletta della 488  Una marcia esaltante come dimostra l&rsquo;edizione 89 della 24 Ore che &egrave; stata dominata dalle 488 GTE di AF Corse che hanno conquistato il successo nella classe LMGTE Pro e LMGTE Am. Alessandro Pier Guidi, James Calado e Come Ledogar al volante della Ferrari numero 51 si sono imposti autorevolmente nella classe LMGTE Pro, mentre Nicklas Nielsen, Francois Perrodo e Alessio Rovera hanno dominato nella classe LMGTE Am.  In questa categoria il podio &egrave; stato completato dalla 488 GTE di Iron Lynx guidata dagli italiani Rino M&nbsp;stronardi e Matteo Cressoni e del pilota della Ferrari Driver Academy, Callum Ilott.  Per la Casa del Cavallino Rampante si tratta della 38esima vittoria nella 24 Ore di Le Mans, visti i 29 successi di classe e i 9 assoluti.  Per la 488 GTE, invece, &egrave; il terzo successo nella classica francese.  Spa e Le Mans tinte di Rosso  Da applausi la prestazione di Pier Guidi che dopo aver trionfato a Spa ha messo le mani sulla vittoria a Le Mans dimostrando di essere ormai il pilota top della categoria. Studia da grande anche Matteo Rovera che al debutto alla 24 Ore ha conquistato subito la vittoria e mostrato doti che lo porteranno molto in alto nel futuro.  Le esclusive in edicola  E&#39; un numero pieno di esclusive quello che vi apprestate a sfogliare. Alla vigilia della ripresa delle ostilit&agrave; nel Mondiale di F.1 nel prossimo week end a Spa, il boss di Mercedes Toto Wolff fa il punto della situazione in vista della seconda parte di una stagione che promette scintille.  Tutta da leggere anche l&rsquo;intervista a Gabriele Min&igrave;, Capitan futuro dell&rsquo;automobilismo tricolore che il nostro Mario Donnini &egrave; andato a trovare a casa sua in Sicilia in quella Marineo dalla quale vuol spiccare il volo verso le sfere alte delle corse.  Scoprirete un ragazzo che ha idee chiare pronto a inseguire un sogno che sta mantenendo vivo con forza, passione e determinazione.  E a proposito di Sicilia. Esce in edicola in questi giorni un nuovo numero di Autosprint Gold Collection. Stavolta sotto i riflettori c&rsquo;&egrave; il mito e la poesia della Targa Florio. La macchina del tempo ha viaggiato velocissima, neanche fosse un prototipo lanciato a 300 km/h sul rettilineo di Buonfornello, imbrattando l&rsquo;asfalto tra i contrafforti delle Madonie.  Ha lasciato tracce bellissime di una storia infinita. Sbaffi di una Grande Epopea e di una leggenda che non &egrave; mai finita. Il mito della Targa Florio &egrave; qualcosa difficilmente traducibile con le parole. Si pu&ograve; giocare quanto si vuole con gli aggettivi. Ma non serve. Non basta a raccontare fino in fondo che cosa rappresenta la corsa pi&ugrave; antica del mondo.  Una meravigliosa storia da corsa che vale davvero la pena di andare a rileggere. 

Autosprint &egrave; in edicola con un numero ricco di esclusive, a partire dall&#39;intervista a Jhon Elkann che, sul futuro del Cavallino, ci ha detto che...&nbsp;

Elkann d&agrave; il via al sogno Ferrari

        L&rsquo;attesa per Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez &egrave; stata lunga, ma alla fine ha pagato. &Egrave; la loro GR010, la #7, a vincere la prima Le Mans dell&rsquo;era Hypercar. Il terzetto, partito dalla pole, ha dominato la corsa praticamente dall&rsquo;inizio alla fine, ma non senza patemi, visto che ha dovuto lottare sia contro gli avversari in pista, sia contro un problema intermittente all&rsquo;alimentazione che ha causato diversi patemi durante la corsa. Tenuta sotto controllo l&rsquo;avaria, l&rsquo;equipaggio della #7 ha tagliato il traguardo dell&rsquo;89esima Le Mans davanti alla vettura gemella, la #8, protagonista di una condotta di gara molto sfortunata. Buemi, infatti, &egrave; stato centrato in pieno nelle fasi iniziali della gara dalla&nbsp;Glickenhaus 007 di Olivier Pla. I danni riportati non hanno costretto al ritiro la vettura, ma hanno causato, alla fine, un giro di ritardo sull&rsquo;equipaggio di testa, diventato irrecuperabile per S&eacute;bastien Buemi, Kazuki Nakajima, Brendon Hartley. La Alpine A480-Gibson #36 di Andr&eacute; Negr&atilde;o, Matthieu Vaxivi&egrave;re e Nicolas Lapierre &egrave; salita sul terzo gradino del podio, dopo una bella lotta contro la Glickenhaus 007 #708. Il team francese ha rischiato di mandare tutto all&rsquo;aria a causa di un testacoda di Lapierre al terzo giro e a un&rsquo;escursione di Lapierre verso l&rsquo;ottava ora, ma grazie al ritmo migliore della vecchia LMP1 Oreca rispetto alla LMH statunitense, i transalpini hanno potuto festeggiare il terzo posto. LMP2, tutto deciso nel finale In LMP2, il finale &egrave; stato al cardio palma. La Oreca #41 del team WRT, condotta da &nbsp;Robert Kubica, Louis Del&eacute;traz e Yifei Ye ha rallentato di colpo all&rsquo;ultimo giro, a poche curve da una vittoria meritata, regalando il successo alla seconda vettura del team belga, la #31 di Robin Frijns, Ferdinand Habsburg e Charles Milesi. Successo di classe arrivato praticamente in volata grazie a Robin Frijns, bravo a gestire gomme vecchie di 4 stint - non cambiate a causa di una rottura al sistema dei click idraulici - capace di mantenere comunque la testa e battere la Nota #28, condotta in quel momento da Blomqvist per soli 0.7&rdquo;. Chiude il podio di categoria la Oreca #65 di Julien Canal, Will Stevens e James Allen. GTE Pro, trionfo Ferrari James Calado, Alessandro Pier Guidi e Come Ledogar hanno vinto la 24 Ore di Le Mans in classe GTE Pro dominando la seconda parte di gara sulla loro Ferrari 488 GTE Evo #51. &Egrave; stato Pier Guidi a tagliare il traguardo, con 46 secondi di vantaggio sulla Corvette #63 di Antonio Garcia, giunta seconda. Al terzo posto, la 911 RSR di Estre, Jani e Christensen. GTE Am tinta di Rosso&nbsp; La Ferrari AF Corse #83 di Nicklas Nielsen, Francois Perrodo e Alessio Rovera vincono la loro classe e completano la doppietta di Maranello in GTE. Successo costruito tutto durante lo stint notturno, nel quale hanno avuto la meglio sulla Aston Martin #33 di Felipe Fraga, Dylan Pereira e Ben Keating. Al terzo posto La Ferrari #80 di Matteo Cressoni, Rino Mastronardi e Callum Ilot, collaudatore Ferrari e terzo pilota Alfa Romeo in F1 al debutto a Le Mans, chiude il podio.       

L&rsquo;esordio delle Hypercar sul circuito de la Sarthe &egrave; dominato dalle GR010 che fanno doppietta. Ferrari primeggia in entrambe le classi GTE

24 Ore di Le Mans, è trionfo per Toyota e Ferrari

        Peugeot Sport, il ritorno. Il Leone torner&agrave; a correre nel WEC nel 2022 &nbsp;e schierarsi al via della 24 Ore di Le Mans - da definire se gi&agrave; il prossimo anno -, con due equipaggi che si metteranno al volante della Peugeot 9X8. Sigla che rende omaggio al passato, alla 905 vincente a inizio anni Novanta e alla 908 dei successi nel 2009, prima dell'uscita di scena dal mondiale Endurance. Poi la X dell'elettrificazione e delle quattro ruote motrici, come regolamento della Classe Hypercar impone. Ricordiamo, il motore termico da 680 cavalli, con trazione esclusivamente posteriore, abbinato a un motore elettrico da 272 cavalli sull'asse anteriore, operativo oltre i 120 km/h, per una potenza di sistema sempre non superiore ai 680 cavalli. Infine, il numero 8 che inserisce la hypercar nella "gamma" del prodotto di serie - dalla 308 alla 508, prima proposta firmata Peugeot Sport Engineered. Come vestire questa base tecnica? Gli stilemi definiti dall'area tecnica diretta da&nbsp; Olivier Jansonnie con il responsabile del design Matthias Hossann sono di assoluta rottura.  Niente ala, sfruttato il regolamento L'elemento che pi&ugrave; colpisce &egrave; l'assenza di un'ala posteriore, retrotreno con una coda lunga a cucchiaio, la pinna verticale a estendere l'airscope e le derive verticali applicate ai passaruota posteriori. Una scelta che verr&agrave; portata in pista, frutto della libert&agrave; progettuale riconosciuta dal regolamento Hypercar, a valori di deportanza massima imposti. In Peugeot Sport sono partiti da un foglio bianco, esplorando varie soluzioni, arrivando a centrare il livello di deportanza con la particolare configurazione senza ala posteriore. Olivier Jansonnie, direttore tecnico del progetto Hypercar, ha chiarito come il bilanciamento aerodinamico verr&agrave; perfezionato e sar&agrave; variabile anche in assenza di una classica ala posteriore. Avverr&agrave; con lo sviluppo in pista, a partire dal mese di dicembre, lavorando sulla configurazione della carrozzeria e sfruttando le maggiori libert&agrave; progettuali concesse sul disegno del fondo. Una delle soluzioni aerodinamiche pi&ugrave; evidenti &egrave; nella geometria degli scarichi del V6 biturbo da 2.6 litri, due elementi trapezoidali che soffiano sull'ala a cucchiaio.&nbsp; Un elemento aero regolabile e non &egrave; l'ala "I nuovi regolamenti Le Mans Hypercar sono stati scritti per livellare l'importanza di sistemi convenzionali di incremento della prestazione. Progettare la 9X8 &egrave; stata un'esperienza appassionante perch&eacute; abbiamo avuto la libert&agrave; di inventare, innovare ed esplorare modi bizzarri di ottimizzare la prestazione dell'auto, pi&ugrave; nello specifico le prestazioni aerodinamiche.&nbsp; I regolamenti prescrivono che un solo dispositivo aerodinamico regolabile &egrave; ammesso, senza specificare che si tratti dell'ala posteriore. Il nostro lavoro di calcolo e le simulazioni hanno rivelato che era possibile ottenere prestazioni elevate senza un'ala", spiega Jansonnie. E se il dispositivo aerodinamico regolabile non &egrave; l'ala, la ricerca va immaginata sul fondo.&nbsp; "L'assenza dell'ala posteriore sulla Peugeot 9X8 &egrave; un passo di grande innovazione, abbiamo raggiunto un livello di efficienza aerodinamica che ci consente di fare a meno di questa caratteristica, per&ograve; non chiedeteci come. Abbiamo intenzione di conservare il segreto il pi&ugrave; a lungo possibile", fa eco Jean-Marc Finot, responsabile dell'attivit&agrave; motorsport per il Gruppo Stellantis. Dai test di dicembre il responso sul debutto Dicembre sar&agrave; un primo esame dello stato di partenza del progetto, dal quale verificare affidabilit&agrave; e obiettivi prestazionali centrati o meno. Valori gi&agrave; letti dalle simulazioni condotte in fabbrica, che avranno bisogno della correlazione della pista per procedere all'omologazione, che varr&agrave; per 5 stagioni e segner&agrave; il debutto o meno nel 2022 a Le Mans. Gli stilemi Peugeot sono evidenti nei fari ad artigli, nel nuovo logo del marchio. Sar&agrave; riconoscibilissima come una Peugeot, in pista. Il progetto &egrave; pressoch&eacute; alla fase finale di sviluppo, si presenter&agrave; in pista con alcuni dettagli rivisitati ma senza modifiche sostanziali alle proporzioni. Quanto alla possibilit&agrave; che venga prodotta una versione omologata per l'utilizzo stradale, l'a.d. Peugeot, Linda Jackson ha glissato: pi&ugrave; importante al momento a essere vincenti in pista.&nbsp;       

Il prototipo mostra le soluzioni definitive che arriveranno in pista, in vista del debutto nel 2022. L'elemento pi&ugrave; in evidenza &egrave; l'assenza dell'ala posteriore&nbsp;

Peugeot 9X8, svelata la Hypercar senza ala per il WEC

Ecco come nel team Ferrari Competizioni GT ci si sta preparando alla nuova stagione. La squadra è pronta per sferrare l'assalto al WEC e alla 24 Ore di Le Mans

94 risultati per '24 Ore di Le Mans'