        Li chiamano i fantasmi del passato, espressioni invisibili ed immateriali di una paura interiore. Li chiamano anche ricorsi storici, per la famosa ciclicit&agrave; della storia che ogni tanto torna, quasi girasse in circolo anzich&eacute; andare avanti. E lo spettro che oggi aleggia sulla Ferrari F1-75, si chiama Ferrari 312 B3. Per capire che c'entri una macchina di quasi cinquant'anni fa con una del 2022, basta andare a rileggere la cronaca di allora. La storia di un 1974 che a lunghi tratti sembr&ograve; un sogno prima di trasformarsi in un incubo, nelle forme di Emerson Fittipaldi e di Watkins Glen, il luogo del delitto dei sogni iridati di Maranello, e soprattutto del treno della vita di Clay Regazzoni. Uno che ci credette fino in fondo, a quel titolo, prima di capire, forse, che un titolo non lo avrebbe vinto mai pi&ugrave;. GP Canada: gli orari F1-75 e 312 B3: veloci e fragili Il primo terzo di mondiale 2022 ha raccontato che la Ferrari F1-75 &egrave; una gran macchina, dalla cui carrozzeria per&ograve; sta uscendo fuori un male sempre pi&ugrave; pericoloso: l'affidabilit&agrave;. Sei pole ed appena due vittorie, numeri che ricordano lo score dell'antenata di quel 1974 in cui la Ferrari chiuse con addirittura dieci pole position in 15 gare ma con sole tre vittorie all'attivo. La 312 B3 proprio come la F1-75: bella, veloce ma maledettamente fragile. I punti persi per rotture di motore o altre parti sono ferite che fanno male, che non si rimarginano e che possono tornare a bruciare quando, alla fine dell'anno, ti rendi conto di aver dilapidato un bottino di punti decisivo. Della 312 B3, questo si dice: fu un'occasione persa. Con tanti rimpianti per tutti, a Maranello, a cominciare dal gi&agrave; menzionato Clay Regazzoni: Niki Lauda era un giovanotto in rampa di lancio ed il ticinese, uomo di fiuto fino (era stato proprio lui, infatti, a suggerirlo al Cavallino dopo averlo avuto come compagno di squadra alla BRM), aveva gi&agrave; intuito che tenerlo a bada per l'anno successivo sarebbe stato complicato, complice anche l'atmosfera che si era creata intorno all'austriaco. Vigna: "Il lavoro in F1 inizia a pagare, ma continuiamo a lottare" Ma ci sono delle differenze Se la velocit&agrave; e l'affidabilit&agrave; sono il comune denominatore tra queste due macchine, ci sono anche tante differenze, tra le 312 B3 e la F1-75. La prima, ad esempio, era un progetto ormai a fine ciclo: Mauro Forghieri, dati gli screzi con Sandro Colombo, uomo mandato dalla FIAT in un Reparto Corse momentaneamente orfano del degente Enzo Ferrari, nel 1972 si era provvisoriamente staccato dalla squadra per "isolarsi" nell'Ufficio Studi Avanzati di Fiorano, dove stava preparando la riscossa tecnica del Cavallino. Erano i mesi in cui "Furia" progettava e poi provava a lungo la mitologica "Spazzaneve", macchina-laboratorio che non correr&agrave; mai ma che sar&agrave; una base di conoscenze e di studi fondamentale per il futuro ciclo, quello delle 312 T a cambio trasversale. Tornato finalmente in sella a pieno regime, Ferrari chiese a Forghieri di riprendere totalmente il timone tecnico e di mettere mano alla "B3" che stava correndo con scarsi risultati nel 1973. Forghieri raccolse volentieri la sfida, tuffandosi a capofitto su una macchina comunque destinata a non durare: eppure, pur essendo concettualmente la stessa vettura, la B3 in azione nel 1974 niente avr&agrave; a che vedere con quella del 1973 (Mauro cambi&ograve; la disposizione dei pesi, la presa d'aria per il motore con il debutto dello snorkel verticale, il posizionamento posteriore dei radiatori e ritocc&ograve; entrambi gli alettoni), con l'anticipazione di alcuni elementi che saranno la base della fantastica 312 T del 1975. La 312 B3, ormai al suo ultimo ballo, nonostante fosse un progetto datato ritrov&ograve; dignit&agrave; agonistica e divenne un'arma molto buona per battagliare per il titolo. Come detto, la velocit&agrave; c'era: manc&ograve; l'affidabilit&agrave; (si contarono addirittura dieci guasti meccanici in 15 GP, tre per Regazzoni e sette per Lauda) ed un pizzico di fortuna nel finale di Watkins Glen, quando un Regazzoni attardato da problemi di assetto (Forghieri arriv&ograve; all'ultimo causa aereo perso e meteo rognoso nel suo tragitto verso il Glen, con il risultato di perdere praticamente tutte le libere) chiuse 11&deg; dicendo addio al mondiale. Questa F1-75, invece, &egrave; figlia di un regolamento tutto nuovo, ed &egrave; la prima di una stirpe che durer&agrave; per qualche anno ancora. Se la 312 B3 era la fine di un ciclo, la Ferrari 2022 &egrave; l'inizio di un altro: ed in quanto a prestazioni, si pu&ograve; dire che abbia cominciato benone. Certo, c'&egrave; il buco nero dell'affidabilit&agrave;: ma di solito &egrave; pi&ugrave; facile rendere affidabile una vettura gi&agrave; veloce piuttosto che il contrario. Verso il Canada: Montr&eacute;al, la terra delle prima volte, da Gilles a Ricciardo Niente &egrave; perduto Quello che non ha avuto la 312 B3, ovvero un lieto fine, pu&ograve; sempre averlo la F1-75. A patto di risolvere i guai che fin qui le hanno tarpato le ali, che hanno tolto il sorriso a Leclerc e pure a Sainz. Il mondiale &egrave; lungo, la Red Bull &egrave; forte, eppure c'&egrave; sempre il tempo per rimediare, con 14 GP su 22 ancora da correre, sia nella classifica Piloti che in quella Costruttori. Ci sono da combattere quei fantasmi di un tempo, quelli che ricordano come non basti avere una macchina regina in qualifica per vincere i campionati. Questione di spiriti, insomma: nell'augurio, a Maranello, che quello della 312 B3 non aleggi ancora per molto sulla F1-75.       

<p>Dieci pole ed appena tre vittorie per la 312 B3, sei pole e sole due vittorie per adesso per la F1-75: ci sono delle analogie tra questa stagione e quella del 1974, anno nel quale una macchina del Cavallino molto veloce non riusc&igrave; a portare a casa alcun titolo con Regazzoni e Lauda</p>

Affidabilità Ferrari: sulla F1-75 i fantasmi della 312  B3 del 1974

La F1 torna in Europa da questo week end con il Gp Spagna e per la Ferrari &egrave; l'ultima chance per riagguantare la fuga della Mercedes in testa al campionato. Ma c'&egrave; un precedente storico che pu&ograve; essere di buon auspicio, localizzato proprio in Spagna. Quarant'anni fa, al Gp Spagna, prima gara europea del mondiale 1974 avvenne la riscossa della Ferrari con la vittoria di Niki Lauda sulla 312 B3.  La Ferrari usciva da una stagione disastrosa, quella del 1973, dove si avvicendarono cambi al vertice tecnico e riscosse pochi e magri risultati. Come nel 2013, anzi anche peggio. In quel 1974 Forghieri ritornato alla direzione tecnica, costru&igrave; una nuova macchina, la 312 B3 che poi fu la base per la futura T che stravinse tutto dall'anno successivo per tutto il decennio. Cambiarono anche i piloti e da Ickx e Merzario del 1973 si pass&ograve; a Regazzoni e al giovane Niki Lauda.  La B3 inizi&ograve; la stagione cos&igrave; cos&igrave; ma al Gp Spagna, nel 1974 che all'epoca si correva al Jarama vicino Madrid e non a Barcellona, conquist&ograve; con Niki Lauda la prima vittoria dopo due anni di digiuno - proprio come in quest'epoca&nbsp;visto che l'ultima vittoria &egrave; vecchia di un anno - che furono la ripartenza di una serie positiva e vincente che nel 1975 porto al titolo mondiale. Quel trionfo di quarant'anni fa sar&agrave; di buon auspicio per questo 2014?

Dopo una stagione disastrosa, nel 1974 avvenne la riscossa con la vittoria di Niki Lauda sulla 312 B3

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Affidabilità Ferrari: sulla F1-75 i fantasmi della 312 B3 del 1974

Ferrari, il precedente in Spagna che portò bene