Enzo Trulli debutta e vince. Esordio in monoposto e primo titolo per il figlio di Jarno, che si &egrave; laureato campione della F4 Uae. Trionfo tricolore a Dubai nel quinto ed ultimo appuntamento della serie powered by Abarth, col giovane pescarese (16 anni da compiere ad aprile) che ha riportato al successo il team Cram, da oltre un ventennio vera fucina di talenti.  Trulli re degli Emirati Arabi  Dopo Matteo Nannini e Francesco Pizzi, Trulli &egrave; il terzo italiano a scrivere consecutivamente il proprio nome nella serie degli Emirati Arabi. Un&#39;impresa che alla vigilia del conclusivo round sembrava tutt&#39;altro che impossibile. L&#39;abruzzese, che ha inaugurato la stagione con una vittoria andando poi ancora a segno in altre tre occasioni, si presentava infatti con soli tre punti in meno nei confronti dell&#39;olandese Dilano Van&#39;t Hoff.  La corsa al successo  Terzo in entrambe le sessioni di qualifica, Trulli ha concluso secondo in gara 1 prendendo in mano le redini della situazione. Salvo dovere saltare poi la seconda gara del weekend per un problema avuto ad una sospensione durante il giro di allineamento e che gli ha in seguito impedito di presentarsi al via. In gara 3 un quarto posto in rimonta, dopo uno start non particolarmente felice, e ancora punti importanti. Quindi l&#39;epilogo, con l&#39;ennesimo podio: un terzo piazzamento che gli ha permesso di chiudere in campionato proprio davanti a Van&#39;t Hoff, anche se con una sola lunghezza di vantaggio e con 30 nei confronti del russo Kirill Smal, due volte a segno in questo ultimo appuntamento.  Le dichiarazioni  &quot;Non sono cos&igrave; felice dai tempi in cui abbiamo conquistato il primo titolo con Tony Kanaan (nel 1993, in Formula Alfa Boxer). Enzo &egrave; stato straordinario, nonostante qualche piccolo errore di giovent&ugrave; del tutto normale per un giovane rookie come lui. Peccato che le nostre strade quest&#39;anno si separeranno. Ma sono orgoglioso del lavoro fatto da lui e da tutto il team&quot;. Marcello Rosei, numero uno della Cram, &egrave; su di giri. Anche se per la prima volta non ha potuto festeggiare in pista, assieme ai suoi uomini, avendo lasciato il timone della squadra ai figli Gabriele e Simone.  Ora la Spagna  Per il team di Erba quella di quest&#39;anno &egrave; stata la terza apparizione nella F4 Uae, in cui nel 2017 aveva ottenuto una vittoria con il ceco Tom Beckh&auml;user. L&#39;ultimo titolo lo aveva invece conquistato nel 2013, nella F.Abarth tricolore, con Alessio Rovera. Per Trulli junior il prossimo impegno sar&agrave; nella F4 spagnola, in cui &egrave; atteso al via con i colori della Drivex. 

Il giovane figlio d&#39;arte conquista il titolo della F4 UAE

Enzo Trulli, re a Dubai

        La storia pi&ugrave; bella della settimana appena trascorsa &egrave; stata scritta sulla pista di Imola e ha come protagonista un ragazzino di 15 anni che per molti &egrave; gi&agrave; una sorta di Capitan Futuro. Si chiama Gabriele Min&igrave; e alla sua prima stagione in monoposto ha subito lasciato una firma importante conquistando il titolo nella Formula 4 tricolore.  Ed &egrave; un successo storico perch&eacute; mai prima d&rsquo;ora un italiano era riuscito a vincere la serie propedeutica nazionale lanciata come progetto pilota a livello internazionale da AciSport nel 2014. E c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;. Coni suoi 15anni, 8mesi e 1giorno, il velocissimo minorenne siciliano &egrave; anche il pi&ugrave; giovane ad aver conquistato il titolo nella serie addestrativa tricolore: per due mesi e tredici giorni di differenza lima cos&igrave; anche il precedente record fatto segnare nella categoria da Lance Stroll.  Ma lui non &egrave; il figlio di uno degli uomini pi&ugrave; ricchi del mondo. Gabriele arriva da Marineo, poco pi&ugrave; di seimila anime in provincia di Palermo. Qui il pap&agrave; Fabrizio ha un&rsquo;officina di riparazioni meccaniche.  Lui invece va a scuola in corriera a Palermo dove frequenta il terzo anno all&rsquo;Istituto Industriale Alessandro Volta, mentre culla il sogno di avere un futuro nelle corse che da sempre rappresentano il suo mondo.  Dalla fine del 2018 con il suo passaggio a All Road Management di Nicolas Todt, Gabriele ha iniziato a muovere i primi passi con le monoposto dopo aver fatto faville in kart. "&Egrave; forte, molto promettente, tra noi c&rsquo;&egrave; empatia".  Queste le parole del manager francese ad Autosprint nell&rsquo;estate del 2019 quando ancora Min&igrave; non aveva percorso neanche una corsa in monoposto.  Un anno dopo Gabriele ha subito colto l&rsquo;occasione al volo e con un round d&rsquo;anticipo sulla conclusione del campionato ha chiuso i giochi e incassato il successo in una categoria dove non si vince per caso. E per caso non nascono neanche determinati rapporti che ti possono cambiare la vita a patto di non fallire quei traguardi che si raggiungono solo con il lavoro e una bella testa sulle spalle.  Ovvio dove potr&agrave; arrivare Min&igrave; lo scopriremo solo correndo. Ma nel frattempo la sua storia ci sta facen- do appassionare e forse anche sognare...  In ultimo uno sguardo ai rally. Mentre l&rsquo;Italia si appresta a ospitare il round decisivo sulla pista di Monza con tanto di ritorno delle mitiche ps pure nel parco come alle origini della sfida in controsterzo nel tempio della velocit&agrave;, a Montalcino si &egrave; chiuso il campionato italiano rally. Ha vinto (e non era affatto scontato) Andrea Crugnola, 31 anni varesino, al volante della Citroen C3 R5.  &Egrave; il primo scudetto nel Tricolore per il lombardo arrivato all&rsquo;apice di un processo che l&rsquo;ha visto in crescita costante. Nel duello finale da dentro o fuori con Giandomenico Basso il neo campione italiano ha avuto la meglio chiudendo al secondo posto alle spalle di Bulacia che &egrave; andato a prendersi un meritatissimo Tricolore Terra.        

Gabriele Min&igrave;, alla prima stagione su una monoposto dopo il salto dai kart, &egrave; diventato il pilota pi&ugrave; giovane e il primo italiano ad aver vinto la F4: a Imola &egrave; nata una stella&nbsp;

L'editoriale del direttore: Minì, una storia dal futuro maxi

Il giovane Italiano Gabriele Min&igrave; del Prema Powerteam ha vinto l&rsquo;Italian F4 Championship powered by Abarth 2020 grazie a una vittoria e due secondi posti ottenuti sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, in occasione del penultimo appuntamento del campionato che si disputa con le monoposto spinte dal motore Abarth. Min&igrave; nella stagione 2020 ha conquistato 4 primi posti, salendo sul podio 11 volte.  Un risultato che acquista ancora pi&ugrave; valore se si considera che il giovane pilota italiano &ndash; che fa parte del programma ACI Team Italia &ndash; &egrave; un debuttante, in un campionato che ha visto al via una quarantina di piloti di 22 diverse nazionalit&agrave;. A Imola Min&igrave; &egrave; stato il pi&ugrave; veloce sin dalle prove ufficiali di qualificazione, risultato che lo ha visto partire in prima fila in tutte e tre le gare. I suoi diretti avversari in campionato, i connazionali Francesco Pizzi (Van Amersfoort Racing) e Andrea Rosso (CRAM Motorsport) invece, non avendo trovato il setup giusto, si sono dovuti accontentare di partire pi&ugrave; indietro nella griglia di partenza. Partendo dalla pole position in Gara1, Min&igrave; ha mantenuto il comando dall&rsquo;inizio alla fine, dimostrando una straordinaria maturit&agrave;.  Alle sue spalle il compagno di squadra, lo svedese Dino Beganovic e l&rsquo;americano Jak Crawford (Van Amersfoort Racing), lottavano per il secondo posto. I contendenti al titolo chiudevano Gara 1 distanti: Pizzi 9&deg;, Rosso 11&deg;, fuori dalla zona punti. In Gara2 Min&igrave; partiva in prima fila a fianco del poleman Beganovic. La corsa &egrave; stata interrotta caratterizzata da molti interventi della safety-car a causa dei molti contatti e delle successive uscite di pista.  Beganovic ha mantenuto la testa per tutta la durata della corsa mentre Min&igrave;, che riusciva a rintuzzare gli attacchi di Crawford, conquistava un secondo posto che gli consentiva di allungare ulteriormente su Pizzi e Rosso, rimasti a digiuno di punti nella seconda manche. In Gara3 Min&igrave; di nuovo in pole position con al suo fianco Beganovic.  I due mantenevano le rispettive posizioni nei primi giri, poi Crawford si scatenava e superava prima lo svedese e poi l&rsquo;italiano, attento a non commettere errori che avrebbero potuto compromettere la conquista del campionato. Sul traguardo Crawford precedeva Min&igrave; e l&rsquo;inglese Jonny Edgar (Van Amersfoort Racing), campione del FIA ADAC F4 Championship powered by Abarth, il campionato tedesco. Grande la gioia di Min&igrave;, proiettato gi&agrave; al futuro: &ldquo;Sono molto contento per il titolo, avrei voluto vincere anche Gara3, ma dovevo pensare al campionato. Il prossimo anno certamente il nuovo campionato Formula Regional European Championship sembra molto interessante, ma sar&agrave; il mio manager Nicholas Todt a decidere quale sar&agrave; il mio prossimo passo e, certamente, mi sapr&agrave; indicare la strada migliore&rdquo;.   L&rsquo;Italian F4 Championship powered by Abarth si conclude a Vallelunga dal 4 al 6 dicembre. Resta da definire il podio, al momento al secondo posto Pizzi (191 punti), al terzo Beganovic (168) e al quarto Rosso (139) 

Con un successo e due secondi posti nelle tre gare di Imola, il giovanissimo pilota del Prema Powerteam si &egrave; aggiudicato il titolo della serie Tricolore.&nbsp;&Egrave; la prima volta in 7 edizioni di questo campionato che un pilota italiano si aggiudica la vittoria finale

F4, Gabriele Min&igrave; &egrave; il nuovo campione

Soddisfazione in casa Ferrari per&nbsp;l&rsquo;esito dell&rsquo;appello presentato da AF Corse contro la squalifica della vettura numero 51 al termine della 4 Ore di Shanghai del 10 novembre scorso, terzo round del FIA World Endurance Championship, vinta da Alessandro Pier Guidi e James Calado.  Le verifiche effettuate nel post-gara avevano portato alla squalifica dopo aver riscontrato che la parte anteriore sinistra della vettura risultava pi&ugrave; bassa rispetto all&rsquo;altezza minima fissata dai regolamenti. Il problema &ndash; secondo AF Corse &ndash; era legato ai danneggiamenti causati dal contatto con la vettura numero 62 avvenuto nel corso del giro 101.  Nella sua sentenza, la Corte d&rsquo;Appello Internazionale della FIA ha riconosciuto l&rsquo;assenza di dolo o negligenze da parte del team, tanto dal punto di vista di preparazione della vettura quanto nella definizione dell&rsquo;assetto, certificando che la non conformit&agrave; riscontrata al termine della corsa sia stata provocata proprio dal contatto in gara.  Con questa decisione, Alessandro Pier Guidi, James Calado e AF Corse si preparano con ancora maggior determinazione alla prossima gara del FIA WEC, in programma presso il COTA il 22 e 23 febbraio prossimi. 

La Corte d&#39;Appello FIA riconosce la linea difensiva di Maranello,&nbsp;Alessandro Pier Guidi e James Calado conservano il successo di novembre

WEC, 4 ore di Shanghai: accolto il ricorso Ferrari, confermata la vittoria di AF Corse

Era il 17 luglio del 2015 quando Jules Bianchi a soli 25 anni perdeva la sua corsa pi&ugrave; importante: quella con la vita. Un talento in Formula 1, un piccolo campione di kart e una promessa della Ferrari Driver Academy, con un futuro da grande pilota delle monoposto nella scuderia del Cavallino. &nbsp;  &Egrave; l&#39;epilogo pi&ugrave; triste di una tragedia che ritorna a ricordare tutta la sua gravit&agrave;, con le parole di un padre, Philippe Bianchi, che 4 anni fa come oggi maledice un Gran Premio disputato in condizioni meteorologiche al limite.  Adieu Bianchi: il ricordo    Ma l&#39;incidente sulla pista di Suzuka, durante il GP del Giappone del 5 ottobre 2014, spezza&nbsp;i sogni di un ragazzo - nipote del pilota&nbsp;Lucien Bianchi&nbsp;morto nel 1969 durante le prove a&nbsp;circuito di Le Mans -&nbsp;sempre col sorriso sul volto. La pioggia incessante sul circuito, la visibilit&agrave; limitata e una gru maledetta, che stava rimuovendo la monoposto di Adrian Sutil&nbsp;finito fuori pista, e&nbsp;che molto probabilmente non doveva riamanere&nbsp;l&igrave;.  Bianchi: una carriera brillante, stroncata  Bianchi al 43&deg; giro perde il controllo della sua MR03 e ci finisce contro, la prende&nbsp;in pieno e cade in un lungo coma di 9 mesi, dal quale non si risveglier&agrave; pi&ugrave;. Dopo il tragico incidente la FIA decide di ritirare il&nbsp;numero&nbsp;17, dalla lista dei numeri del mondiale F1, e Nizza, la sua citt&agrave; natale, gli intitola una strada, che oggi &egrave; meta di pellegrinaggio per i tanti appassionati del motorsport. E nonostante il tempo passato, il suo ricordo continua a vivere nel cuore degli appasionati e di tutti quelli che&nbsp;si sono emozionati almeno una volta vedendo Jules sorridere al&nbsp;volante.  Bianchi, quell&rsquo;abbraccio che rester&agrave;  &nbsp;   Never forgotten. Always in our hearts.#JB17 #ForzaJules pic.twitter.com/PVp3ZcvXtt &mdash; Formula 1 (@F1) 17 luglio 2019   &nbsp; 

Un sorriso e un ricordo che rimangono nonostante il tempo che passa. Era il 17 luglio del 2015 quando dopo 9 mesi di coma dall&#39;incidente del GP del Giappone, moriva Jules Bianchi: giovane pilota dal futuro in Ferrari

Jules Bianchi, quattro anni e un ricordo sempre vivo

Preso il volante da Bottas al pomeriggio, quando la pista era in condizioni comunque migliori, Hamilton ha staccato il crono pi&ugrave; rapido non solo della giornata, ma di tutta la sessione di questa settimana, dopo che una precedente &quot;pole virtuale&quot; gli era stata annullata per taglio: 1&#39;19&quot;333, ottenuto con gomme medie. &Egrave; mezzo secondo davanti a Vandoorne (+0&quot;521) la cui McLaren &egrave; stata molto efficace anche in termini di chilometraggio: ai suoi 110 giri vanno infatti assommati quelli di Alonso che ha guidato nelle ultime due ore, per un totale di 161 tornate. Da questo punto di vista, bene anche la Toro Rosso-Honda che ha collezionato 147 giri con Gasly, 10&deg; tempo.  Vettel ha ottenuto il 3&deg; crono staccato di 9 decimi (+0&quot;908) ma anche lui, nonostante lunghe soste ai box, pu&ograve; vantare di aver passato il traguardo dei 100 giri con 120 completati. Molto meglio dei giorni scorsi la Haas, 4&deg; tempo con Magnussen a 76 ms dalla Ferrari. Altri 6 decimi e troviamo Alonso (+1&quot;596) seguito per poco dall&#39;altro spagnolo Sainz (+1&quot;607) e quindi Stroll (+1&quot;809). Pi&ugrave; staccati troviamo quindi gli altri, in un elenco che per&ograve; trova all&#39;interno pure quelli che, avendo girato solo al mattino (quando la pista era bagnata), non avevano ovviamente le stesse chance prestazionali. Basti dire che la lista &egrave; chiusa da Sirotkin, staccato di oltre 12 secondi: per&ograve; il suo crono &egrave; stato ottenuto addirittura con le gomme intermedie&hellip;  Nell&#39;attesa dei nostri altri servizi su questi test, ricordiamo che la prossima &quot;4 giorni&quot; di test si disputer&agrave; la prossima settimana da marted&igrave; 6 a venerd&igrave; 9 marzo, sempre seguita dalla nostra cronaca diretta e sempre a Barcellona.    Introduzione  &Egrave; la quarta e ultima giornata nella prima sessione di test prestagionali a Montmel&ograve;, che per quanto possa iniziare con pista umida si prevede comunque con condizioni meteo molto pi&ugrave; buone di quelle del mercoled&igrave; (quando si &egrave; vista la neve). Cosa succeder&agrave; effettivamente lo vedremo nel corso della nostra cronaca via Twitter (@autosprintLIVE). In ogni caso, i piloti previsti in questa occasione sono quasi sicuramente Vettel, Verstappen, Perez, Gasly, Vandoorne e Leclerc. Resta da vedere come si riorganizzeranno Mercedes, Williams, Renault e Haas dopo che i piloti previsti ieri non hanno potuto girare.  La nostra diretta &quot;live&quot; con Twitter  Tweets by autosprintLIVE 

La cronaca del quarto e ultimo giorno di questa sessione di test vede l&#39;inglese pi&ugrave; rapido in assoluto. Di rilievo i giri percorsi da McLaren e Toro Rosso

Test Formula 1 Barcellona: Hamilton svetta non solo in giornata

Alex Lynn, il pilota che sostituisce José María López alla Ds Virgin Racing

Si &egrave; aperta la quarta stagione della Formula E con i test collettivi, per la prima volta a Valencia anzich&eacute; a Donington. Nuove livree e nuovi piloti in pista e vetture ancora pi&ugrave; veloci in virt&ugrave; dei 10 kW di aumento di potenza.

Formula E: i test pre-stagione 4 a Valencia

Con meno di un mese alla gara di apertura della quarta edizione della Formula E, &egrave; stata ufficializzata la lista di team e piloti che riempiranno la griglia di partenza di Hong-Kong il 2 dicembre. Cinque i volti nuovi al via, e quindici piloti confermati, compresi i tre campioni delle stagioni passate.  Il vincitore di Stagione 3 Lucas di Grassi punter&agrave; a difendere il titolo della Audi Sport ABT Schaeffler dagli attacchi del suo ormai tradizionale avversario S&eacute;bastien Buemi, della Renault e.dams. Lo svizzero ovviamente vorr&agrave; provare ad aggunatare una seconda corona dopo quella vinta in Stagione 2, dopo essere uscito sconfitto di poco nell&#39;ultima tappa di Montreal a luglio 2017. Entrambi sono stati confermati dalle rispettive squadre, cos&igrave; come i loro compagni di squadra Daniel Abt e Nicolas Prost.  Il primo campione della Formula E,  Nelson Piquet Jr, ha invece cambiato formazione, avendo lasciato la cinese Nio per andare ad indossare i colori della Panasonic Jaguar Racing, per puntare di nuovo in alto in classifica assieme all&#39;altro pilota del team britannico Mitch Evans.  La quarta stagione accoglie cinque nuovi piloti, partendo dallo svizzero-italiano Edoardo Mortara, che affiancher&agrave; Maro Engel alla Venturi Formula E. Neel Jani, invece, far&agrave; compagnia a Jerome d&#39;Ambrosio alla Dragon, mentre Andre Lotterer andr&agrave; con Jean-Eric Vergne sotto la tenda Techeetah. Tom Blomqvist sar&agrave; con Ant&oacute;nio F&eacute;lix da Costa alla statunitense Andretti, ed infine il nostro Luca Filippi, ex pilota Indycar, che andr&agrave; a sostituire Piquet al Nio Formula E Team, assieme ad Oliver Turvey.  Alex Lynn torna sulla vettura della DS Virgin Racing, dopo che nella gara di New York di luglio aveva sostituito Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez ottenendo anche una pole position. Assieme al veterano Sam Bird former&agrave; una coppia completamente britannica. Infine l&#39;indiana Mahindra Racing, che come Audi e Renault ha confermato entrambi i suoi piloti e con lo svedese Felix Rosenqvist e l&#39;ex F.1 Nick Heidfeld punter&agrave; nuovamente a lottare con DS e NIO per il podio finale del campionato.  La prima gara della stagione, appunto in Cina, sar&agrave; un doppio appuntamento. Si correr&agrave; sia sabato 2 che domenica 3 dicembre. Poi si passer&agrave; in Marocco, a met&agrave; gennaio, seguita dai tre eventi in sud america. Ad aprire la fase europea ci sar&agrave; finalmente l&#39;arrivo della tappa italiana a Roma, poi Parigi, Berlino e Zurigo. E chiusura con i doppi appuntamenti nordamericani di New York e Montreal.               #            TEAM            VETTURA            PILOTA                  1            Audi Sport ABT Schaeffler            Audi e-tron FE04            Lucas di Grassi (BRA)                  2            DS Virgin Racing            DS Virgin DSV-03            Sam Bird (GBR)                  3            Panasonic Jaguar Racing            Jaguar I-Type II            Nelson Piquet (BRA)                  4            Venturi Formula E Team            Venturi VM200-FE-03            Edoardo Mortara (CHE)                  5            Venturi Formula E Team            Venturi VM200-FE-03            Maro Engel (DEU)                  6            DRAGON            PENSKE&nbsp; EV-2            Neel Jani (CHE)                  7            DRAGON            PENSKE&nbsp; EV-2            Jerome d&#39;Ambrosio (BEL)                  8            Renault e.dams            Renault Z.E. 17            Nicolas Prost (FRA)                  9            Renault e.dams            Renault Z.E. 17            Sebastien Buemi (CHE)                  16            NIO Formula E Team            NextEV NIO Sport 003            Oliver Turvey (GBR)                  18            TECHEETAH            Renault Z.E. 17            Andre Lotterer (BEL)                  19            Mahindra Racing            Mahindra M4Electro            Felix Rosenqvist (SWE)                  20            Panasonic Jaguar Racing            Jaguar I-Type II            Mitch Evans (NZL)                  23            Mahindra Racing            Mahindra M4Electro            Nick Heidfeld (DEU)                  25            TECHEETAH            Renault Z.E. 17            Jean-Eric Vergne (FRA)                  27            Andretti Formula E            Andretti ATEC-03            Tom Blomqvist (GBR)                  28            Andretti Formula E            Andretti ATEC-03            Antonio Felix da Costa (PRT)                  36            DS Virgin Racing            DS Virgin DSV-03            Alex Lynn (GBR)                  66            Audi Sport ABT Schaeffler            Audi e-tron FE04            Daniel Abt (DEU)                  68            NIO Formula E Team            NextEV NIO Sport 003            Luca Filippi (ITA)           

La Fia ha ufficializzato i venti piloti che saranno al via ad Hong-Kong della quarta stagione di Formula E

Formula E: l&#39;elenco dei piloti iscritti alla stagione 2017-18

Dopo avere dominato la prima parte del weekend di Misano, centrando la pole nelle due sessioni di qualifica e conquistando sabato la vittoria in gara-1, il sedicenne venezuelano Sebastian Fernandez si &egrave; confermato protagonista del primo appuntamento dell&#39;Italian F.4 Championship powered by Abarth, monopolizzando anche le rimanenti due gare del weekend. Un successo totale per il pilota del team Bhaitec, anche se sul risultato di gara-3 pende al momento l&#39;esito del reclamo tecnico presentato dalla Prema nei confronti proprio della vettura di Fernandez e di quelle di Lorenzo Colombo e Artem Petrov, che hanno completato le prime tre posizioni.  Per la cronaca, al via di gara-2 Fernandez ha preso nuovamente il comando, con Colombo che questa volta gli &egrave; rimasto saldamente dietro. Ancora un inizio al rilento per Enzo Fittipaldi, che &egrave; scivolato decimo alle spalle di Leonardo Lorandi. Ad accodarsi al duo testa &egrave; stato Marcus Armstrong, con la prima delle vetture della Prema. Quindi Artem Petrov e Juri Vips, in lotta per il quarto posto. Ma proprio a Petrov &egrave; stata inflitta la penalit&agrave; di un drive through per avere anticipato la partenza. Il suo posto &egrave; stato preso cos&igrave; da Felipe Drugovich. Interessante pi&ugrave; dietro il testa a testa per la decima posizione tra i compagni di squadra Fittipaldi e Correa. Tutto ci&ograve; mentre Lorandi risaliva ottavo, confermandosi leader tra i Rookie.  Con le prime posizioni che si sono gradualmente stabilizzate e Fernandez fino all&#39;ultimo abile a tenere dietro a se Colombo, al traguardo Vips ha concluso quarto precedendo Kami Lalibert&eacute;. A &quot;dare una mano&quot; a Fernandez in gara-3 &egrave; stato Lorandi, che alla prima esse ha tamponato la vettura di Vips, rimendando una penalizzazione. Alle spalle del battistrada si &egrave; quindi portato Colombo, rimanendo fino all&#39;ultimo attaccato al suo compagno di squadra e completando l&#39;uno-due Bhaitech.  Bene ancora il russo Petrov, terzo con i colori della Dr Formula seguito da Felipe Drugovich, autore del migliore risultato del weekend ottenuto dall&#39;esordiente Van Amersfoort Racing. Un eccellente quinto posto ha consentito ad Enzo Fittipaldi di conquistare il successo tra i Rookie. 

Il sedicenne venezuelano Sebastian Fernandez si &egrave; confermato protagonista del primo appuntamento dell&#39;Italian F.4 Championship

F4 Misano, Fernandez completa un weekend trionfale

La Mercedes W07 di Hamilton e Rosberg ha stabilito un nuovo record vincendo 17 gran premi in un&rsquo;unica stagione. Ma nella storia della Formula 1 sono state molte le imperatrici: una su tutte la McLaren MP4/4 della stagione 1988. Affidata ad Ayrton Senna e Alain Prost si impose in 15 dei 16 gran premi in programma, con l&rsquo;unica eccezione del GP d&rsquo;Italia. A Monza la spunt&ograve; Berger su Ferrari, grazie al ritiro di entrambe le McLaren (Senna entr&ograve; in collisione con Schlesser mentre era in testa). A fine stagione il brasiliano si laure&ograve; campione, conquistando il primo dei suoi tre titoli mondiali

Le F1 più vincenti della storia, la McLaren di Senna e Prost

Il team Dragonspeed ha dominato a Spa-Francorchamps la penultima tappa dell&rsquo;European Le Mans Series. La compagine statunitense ha avuto come grande protagonista Nicolas Lapierre che, dopo aver dominato libere e qualifica, ha allungato nella fase iniziale prima di tornare a bordo dell&rsquo;Oreca 05 &ldquo;a stelle e strisce&rdquo; nell&rsquo;ultima ora. Proprio di Lapierre &egrave; stato anche il sorpasso decisivo, effettuato nei confronti di un Laurens Vanthoor in debito di carburante. Il belga, rimasto anche senza radio, si &egrave; trovato in difficolt&agrave; nella gestione, risparmiando benzina prima e rientrando per uno &ldquo;splash&rdquo; poi. Comunque, &egrave; stata positiva la giornata del team WRT alla prima apparizione coi prototipi dopo un incidente che nelle libere aveva danneggiato motore Judd e telaio Ligier.  Col terzo posto, il Thiriet by TDS ha consolidato la leadership in campionato con Pierre Thiriet e Mathias Beche, spalleggiati per l&rsquo;occasione dal nipponico Ryo Hirakawa. Beche &egrave; stato grande protagonista, resistendo nel finale anche agli attacchi di un combattivo Andrea Pizzitola, per l&rsquo;Algarve Pro Racing. Il francese &egrave; anche finito in testacoda dopo un tentativo di sorpasso al connazionale, facendo terminare la corsa in Full Course Yellow.  Alla fine, quarti si sono piazzati Rojas/Canal/Berthon mentre il trio secondo in campionato, Dolan-Van Der Garde-Tincknell, &egrave; incappato in un paio di errori: il primo del patron Simon Dolan, il secondo, molto inusuale, del giovane inglese. Da segnalare che a condizionare la classifica sono state anche le safety-car, una delle quali lunghissima e dovuta alla sostituzione di un guard-rail dopo l&rsquo;uscita dell&rsquo;Oreca di Gary Findlay.  In LMP3 gara dominata dal trio Trouillet-Petit-Guibbert con la Ligier del team Graff, nonostante una penalit&agrave; per il motore acceso durante il rifornimento. A fare la differenza &egrave; stato anche il secondo posto di Mike Guasch, Alex Brundle e Christian England, che ha regalato a loro e al team United Autosport il titolo di categoria con una gara di anticipo.&nbsp;  Vicinissimo al titolo ance Andrea Bertolini, protagonista col team JMW nella LMGTE accanto a Rory Butcher e Robert Smith. Addirittura, grazie alla lunga safety-car di met&agrave; gara, oltre ad un passo velocissimo, Bertolini &egrave; arrivato ad occupare perfino il terzo posto della classe&hellip; LMP3, rendendo irraggiungibile Butcher nello stint finale. Ottimo nella classe riservata alle Gran Turismo pure Matteo Cairoli, secondo e colonna portante dell&rsquo;equipaggio Proton che comprendeva anche Christian Ried e Gianluca Roda.  L&rsquo;ordine di arrivo della 4 Ore di Spa:  1. Hedman/Lapierre/Hanley (Oreca 05-Nissan) 96 giri in 4h01&rsquo;13&rdquo;639, alla media di 167,2 km/h; 2. Vanthoor/Stevens/Vanthoor (Ligier JSP2-Judd) a 2&#39;20&rdquo;556; 3. Thiriet/Beche/Hirakawa (Oreca 05-Nissan) a 3&#39;00&rdquo;523; 4. Rojas/Canal/Berthon (Ligier JSP2-Nissan) a 3&#39;46&rdquo;865; 5. Dolan/Van Der Garde/Tincknell (Gibson 015S-Nissan) a 5&#39;21&rdquo;062; 6. Coletti/Petrov/Wirth (BR01-Nissan) &ndash; a 1 giro; 7. Barthez/Chatin/Buret (Ligier JSP2-Nissan) a 1 giro; 8. Lafargue/Lafargue/Enjalbert (Ligier JSP2-Judd) a 1 giro; 9. Munemann/Pizzitola/Hirschi (Ligier JSP2-Nissan) a 2 giri; 10. Trouillet/Petit/Guibbert (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 11. Brundle/Guasch/England (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 12. Patterson/Bell/Boyd (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 13. Lahaye/Heriau/Lahaye (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 14. Woodward/Kaiser/Swift (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 15. Smiechowski/Petersen (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 16. Falb/Potolicchio/Rayhall (Ligier JSP3-Nissan) a 4 giri; 17. Dons/McCraig/Wells (Ligier JSP3-Nissan) a 5 giri; 18. Lacorte/Sernagiotto (Ligier JSP3-Nissan) a 5 giri; 19. Pialat/Borga/Clement (Ligier JSP3-Nissan) a 5 giri; 20. Moore/Hanson (Ligier JSP3-Nissan) a 5 giri; 21. Debard/Moineault/Gachet (Ligier JSP3-Nissan) a 5 giri; 22. Smith/Butcher/Bertolini (Ferrari 458) a 5 giri; 23. Roda/Cairoli/Jahn (Porsche 911 a 5 giri; 24. Cameron/Griffin/Scott (Ferrari 458) a 6 giri; 25. Hedlund/Henzler/Seefried (Porsche 911 a 6 giri; 26. Nicolet/Nicolet (Ligier JSP3-Nissan) a 6 giri; 27. Howard/Turner/MacDowall (Aston Martin Vantage) a 7 giri; 28. Perazzini/Cioci/Aguas (Ferrari 458) a 7 giri; 29. Laursen/Mac/Nielsen (Ferrari 458) a 8 giri; 30. Krohn/Jonsson/Pla (Ligier JSP2-Nissan) a 9 giri; 31. Tavares/Maris (Ligier JSP3-Nissan) a 9 giri; 32. Laurent/Ehrlacher/Cougnard (Ligier JSP3-Nissan) a 27 giri; 33. Taittinger/Striebig/Roussel (Morgan-Nissan) &nbsp;a 51 giri; 34. Findlay/Bonifacio/Doyle (Oreca 03-Nissan) a 60 giri; 35. Hallyday/Lunardi/Droux (Ligier JSP3-Nissan) a 71 giri; 36. Talkanitsa/Talkanitsa/PierGuidi (Ferrari F458 a 77 giri; 37. Marateotto/Maggi/Longin (Ligier JSP3-Nissan) a 79 giri; 38. Polley/O&#39;Hara/Rodkjaer (Ligier JSP3-Nissan) a 90 giri; 39. Pu/De Bruijn/Gommendy (Oreca 05-Nissan) a 96 giri; Giro pi&ugrave; veloce: il 58&deg; di Beche in 2&rsquo;08&rdquo;796, alla media di 195,8 km/h.  In campionato  1. Beche-Thiriet 91; 2. Van Der Garde-Dolan-Tincknell 78; 3. Wirth-Coletti 69; 4. Hirakawa 65; 5. Leal 61. 

Il team Dragonspeed domina il weekend ELMS di Spa

Elms, Lapierre come un drago alla&nbsp;4 Ore di Spa

dall&rsquo;inviato, Sergio Remondino  La pioggia quasi monsonica che ha investito Imola dalle 17 di domenica ha trasformato la 4 Ore valida quale seconda prova dell&rsquo;Elms - la European Le Mans Series - in una tre ore. Da quel momento infatti, quando mancava appunto una sessantina di minuti allo scadere della durata prevista, le vetture hanno girato di conserva sulla pista trasformata in una piscina, tutte ordinatamente in fila e ad 80 kmh, dietro alla safety car. Ed in pratica, i giochi per la vittoria sono finiti in quel frangente, con l&rsquo;equipaggio formato da Pierre Thiriet, Mathias Beche e Ryo Hirakawa confermato in testa alla classifica, posizione che occupava dal 60esimo giro con l&rsquo;Oreca 05-Nissan del team fondato dallo stesso Thiriet e gestito da Tds Racing.  Un equipaggio consistente anche se non rapidissimo (il migliore dei tre piloti &egrave; stato Thiriet, che non &egrave; andato oltre l&rsquo;ottavo giro pi&ugrave; veloce di giornata), spietato nel saper cogliere gli errori e le mancanze dell&rsquo;Oreca numero 21 partita dalla pole con il velocissimo Nicolas Lapierre, della Ligier numero 23 di Fabien Barthez (l&rsquo;ex-portiere campione del mondo) e dell&rsquo;Oreca numero 33 di Tristan Gommendy, tutte passate al comando ma tutte poi superate dai futuri vincitori. Secondo posto per Dolan, Tincknell e Giedo Van der Garde con la Gibson barchetta, che grazie al risultato - sommato al successo nella prima prova della Elms, a Silverstone - sono ora largamente in testa al campionato.  Si sono difesi bene a Imola gli italiani, con Mondini-Andrea Roda e Jacoboni secondi nella categoria Lmp3; Andrea Bertolini secondo di LmGte sulla Ferrari F458 divisa con Smith e Butcher e Davide Rigon terzo sulla Ferrari F458 divisa con i Talkanitsa padre e figlio.&nbsp;     

L&#39;equipaggio formato da Pierre Thiriet, Mathias Beche e Ryo Hirakawa confermato in testa alla classifica della 4 Ore

ELMS: un&rsquo;Oreca nel diluvio a Imola

La seconda giornata di gare per i giovanissimi della F4 conferma un grande equilibrio in pista. L&rsquo;argentino Siebert nuovo leader, Cunati primo dei rookie

Formula 4 - Adria: doppio Baiz, Siebert leader

Dopo le prime due gare di qualificazione disputate il sabato, domenica sul circuito di Adria hanno preso il via la terza gara di qualificazione e la finale.  Gara 3 ha visto protagonisti i piloti del Gruppo A e quelli del Gruppo C. Allo spegnersi delle luci rosse, l'autore della pole position, il messicano Raul Guzman (DR Racing), viene scavalcato dall'italiano Simone Cunati (Vincenzo Sospiri Racing) e, dopo poche curve, anche dall'argentino Marcos Siebert (Jenzer Motorsport). Guzman torna secondo al giro 5 e al giro 6 entra in pista la Safety Car, in seguito al contatto fra Federico Iribarne (Torino Squadra Corse) e Giacomo Bianchi (Jenzer Motorsport). La collisione fra i due coinvolge anche Fabienne Wohlwend (Aragon Racing), che non pu&ograve; evitare le due auto che si trova improvvisamente davanti e si vede costretta al ritiro; a lei in ogni caso va la vittoria del Woman Trophy.    Il cinese Ye Yifei (Kfzteile24 M&uuml;cke Motorsport) chiude terzo dopo essere scattato dalla quinta posizione ma verr&agrave; squalificato perch&eacute; trovato sottopeso. Eredita la terza posizione l'olandese Richard Verschoor della Bhaitech, seguito dal giapponese Marino Sato, autore di una buona rimonta dalla decima piazza sulla griglia di partenza. Sesto &egrave; Ian Rodriguez (DRZ Benelli), davanti a Kush Maini (BVM Racing), ai due della Antonelli Motorsport Federico Malvestiti e Kikko Galbiati. Decimo Fabio Scherer (Jenzer Motosport), mentre Giacomo Alto&egrave; (Bhaitech), 11&deg;, non riesce a chiudere per soli 6 decimi nella top ten: per lui comunque una buona rimonta, dopo che nelle prime fasi di gara &egrave; rimasto attardato a seguito di un contatto.  Simone Cunati vince nel Trofeo Rookie; seconda posizione per Richard Verschoor; terzo Ian Rodriguez (nonostante un contatto nelle fasi iniziali della corsa con Federico Malvestiti). &bull; Indecisa fino all'ultimo anche la 12^ posizione: alla fine prevale Lorenzo Colombo (BVM Racing) su Aldo Festante (Kfzteile24 M&uuml;cke Motorsport),  LA FINALE - 30 piloti al via ordinati in base ai punteggi ottenuti in Gara 1, Gara 2 e Gara 3. Dalla pole position scatta senza indecisioni Mauricio Baiz (Kfzteile24 M&uuml;cke Motorsport), che prende la leadership e non la lascia pi&ugrave; fino alla fine della gara. Molto pi&ugrave; incerta la situazione dietro di lui. Nelle ultime fasi a spuntarla per il secondo posto &egrave; il cinese Ye Yifei (Kfzteile24 M&uuml;cke Motorsport), dopo una bella rimonta dal 7&deg; posto di partenza, quando riesce a superare l'argentino Marcos Siebert della Jenzer Motorsport, che chiuder&agrave; terzo. Quarto Joao Vieira (Antonelli Motorsport), che per parecchi giri, nelle fasi centrali della gara, ha messo pressione su Siebert per il secondo posto. Quinta piazza per il messicano Raul Guzman della DR Racing, dopo una partenza poco brillante.  Poco prima che scada il tempo regolamentare, il contatto fra Raucci e Artem porta all'ingresso della safety car: intanto scade il tempo e inizia l'ultimo giro. La safety car deve rientrare proprio nella tornata conclusiva, ma i lampeggiatori rimangono accesi fino a poco prima che prenda la via della pitlane. Baiz e il gruppetto dei primi rientrano in pitlane e i primi a transitare sotto la bandiera a scacchi sono Schlom, Maini e Malvestiti. La classifica dei cronometristi sui monitor a circuito chiuso lo conferma. Dopo qualche minuto, per&ograve;, viene confermato l'ordine d'arrivo del giro precedente, con qualche polemica. Doppietta di Baiz, dunque, davanti a Yifei. Con il terzo posto Siebert si conferma al comando della classifica di campionato davanti a Guzman e Baiz,  Come in Gara 3, Simone Cunati si aggiudica il Trofeo Rookie, mentre al secondo e terzo posto chiudono Kush Maini e Federico Malvestiti (Antonelli Motorsport). Fabienne Wohlwend prima nel Woman Trophy.  Fiammetta La Guidara

La seconda giornata di gare per i giovanissimi della F4 conferma un grande equilibrio in pista. L'argentino Siebert nuovo leader, Cunati primo dei rookie

F4: bravo Cunati, primo dei rookie

da Adria: Fiammetta La Guidara  Due gare piene di colpi di scena nell&rsquo;Italian F.4 Championship Powered by Abarth, giunto al secondo round. Nelle prime due delle tre manches eliminatorie le vittorie parlano spagnolo con le affermazioni del venezuelano Mauricio Baiz e il messicano Raul Guzman. Sul podio di gara 1 sono saliti il brasiliano Joao Vieira (Antonelli Motorsport) e il giovane rookie italiano Simone Cunati (Vincenzo Sospiri Racing). In gara due, sul secondo gradino del podio il cinese Ye Yifei (Muche Motorsport) che ha preceduto il suo compagno di squadra Mauricio Baiz, gi&agrave; vincitore in gara 1. Domani, dopo la terza manche eliminatoria, sar&agrave; il tempo del gran finale con 31 monoposto in pista sul tracciato rodigino.  Nella prima manche si parte con il Gruppo B contrapposto al Gruppo C e il poleman della Series 1 delle qualifiche di ieri, Mauricio Baiz, scatta senza problemi al comando, che terr&agrave; per tutti i 25 minuti (+ 1 giro) della corsa. Dietro Baiz, Simone Cunati (Vincenzo Sospiri Racing) rimane costantemente a 6-8 decimi di distacco, tallonato da vicino da Joao Vieira (Antonelli Motorsport), che al giro 15 approfitta di un errore dell'italiano per andare a prendersi il secondo gradino del podio. Quarto chiude Yan Shlom (RB Racing), quinto il vincitore della Gara Finale di Misano, Marcos Siebert (Jenzer Motorsport), seguito da Richard Verschoor (Bhaitech) 6&deg;. Quindi Giuliano Raucci (Diegi Motorsport) 7&deg;; Federico Malvestiti (Antonelli Motorsport) 8&deg;; Lorenzo Colombo (BVM Racing) 9&deg;; Aldo Festante (Kfzteile24 M&uuml;cke Motorsport), 10&deg;.  Gruppo A contro Gruppo B per Gara 2, con Raul Guzman (DR Formula) che in pole position, al via, lascia troppo bruscamente la frizione. Non ha quindi un avvio felice e si fa superare da Mauricio Baiz. Le posizioni si invertono nuovamente al 9&deg; giro, quando Baiz, in difficolt&agrave; con le gomme, rallenta il ritmo: cos&igrave; il messicano Guzman andr&agrave; a vincere indisturbato. La battaglia non &egrave; per&ograve; terminata e a tenerla viva &egrave; soprattutto il cinese Ye Yifei (autore anche del giro pi&ugrave; veloce in 1'15"322), che riesce a superare Joao Vieira (alla fine 4&deg;) al 16&deg; giro e si mette all'inseguimento di Baiz (che dichiara di aver avuto problemi al cambio nel corso degli ultimi giri): il sorpasso decisivo avviene all'ultima tornata.  Quinto posto per il brasiliano Giuliano Raucci (Diegi Motorsport), che guadagna tre posizioni rispetto alla partenza e chiude davanti a Ian Rodriguez (DRZ Benelli), 6&deg;: per quest'ultimo c'&egrave; la soddisfazione del primo posto nel Rookie Trophy. Settima piazza per Kush Maini (BVM Racing), davanti all'italiano Giacomo Alto&egrave; (Bhaitech), che sopravanza, dopo un bel duello, Yan Shlom (11&deg; sotto la bandiera a scacchi). In nona posizione chiude Diego Ciantini (Jenzer Motorsport). Dietro di lui l'olandese Leonard Hogenboom della Cram Motorsport.  Nel Trofeo Rookie, prima posizione - come gi&agrave; scritto - per Ian Rodriguez, secondo Kush Maini, terzo Giacomo Alto&egrave;. Domani si disputa la terza manche eliminatoria che precede la gara finale.

Ad Adria precedono nelle fasi iniziali Vieira e Cunati, poi Yifei e lo stesso Baiz

F4 Italia: Baiz e Guzman si aggiudicano le prime manche

Formula 4 - Misano: Doppietta per Schumi Jr

Nuovo ruolo manageriale per Ralf Schumacher, dopo le esperienze nel DTM e in GP3. Stavolta guarda alla Formula 4 tedesca, bacino nel quale coltivare le potenziali promesse del futuro e si unisce a Gerhard Ungar nella gestione del HTP F4 Junior Team. Un altro Schumacher, dopo Mick &ndash; impegnato quest&rsquo;anno nella serie &ndash; arriva nel mondo della Formula 4: &laquo;Sostenere i giovani talenti e condurre un team insieme ha sempre fatto parte dei nostri obiettivi, finch&eacute; non abbiamo deciso quest&rsquo;anno di gestire una scuderia in Formula 4. Per noi &egrave; importante offrire una buona base ai giovani&raquo;, ha commentato Ralf.  Il 2015 &egrave; stato ricco di soddisfazioni per Gerhard Ungar, che ha schierato Janneau Esmeijer, Carrie Schreine e il vincitore del campionato Marvin Dienst.  &laquo;E&rsquo; stata una stagione eccezionale e voglio ringraziare tutto il team, ora non vedo l&rsquo;ora di lavorare insieme a Ralf. La Formula 4 rappresenta la miglior serie per l&rsquo;ingresso dei giovani piloti nel mondo del motorsport professionistico, offre un&rsquo;ottima piattaforma per una preparazione di livello&raquo;, ha aggiunto Ungar. Il team trasferir&agrave; le proprie attivit&agrave; in Renania, a Kerpen.  Fabiano Polimeni

Entra in affari con Gerhard Ungar nella gestione del team che ha conquistato il titolo nella serie tedesca

37 risultati per '4'

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