        Serve l&rsquo;inversione di rotta, l&rsquo;interruzione di un monologo inatteso nella portata in cui, la Mercedes, ha dominato in Australia e Cina. A Baku, serve una Ferrari diversa dalla SF90 spuntata di fronte alla forza espressa dalla W10 a Shanghai. La classifica Piloti dice Hamilton davanti e i ferraristi gi&agrave; con 31 punti di distacco, nel Costruttori il gap &egrave; di 57 lunghezze. Numeri che riassumono al meglio l&rsquo;assoluta necessit&agrave; di mettere a segno una vittoria e dare un segnale, una risposta, a Hamilton e Bottas. Servir&agrave; poter contare sulla power unit, elemento centrale per ottenere la prestazione nel GP d&rsquo;Azerbaijan. La storia recente dice di un tracciato favorevole, sebbene l&rsquo;epilogo 2018 sia stato tutt&rsquo;altro che positivo per Vettel. Niente passaggi su curve veloci, esercizio nel quale la SF90 appare, al momento, in sofferenza. Arriveranno novit&agrave; tecniche, anticipate da Mattia Binotto. Si dovr&agrave; sfruttare al meglio il vantaggio presente sulla power unit e farlo trovando il massimo livello di affidabilit&agrave;. AERODINAMICA, ALLA RICERCA DELL'EQUILIBRIO Aerodinamica da basso carico per non perdere troppo tempo sui 2.200 metri di allungo tra l&rsquo;ultima piega a sinistra del T2 e la prima staccata di curva 1, in un equilibrio che dovr&agrave; garantire la massima stabilit&agrave; in frenata, altro elemento chiave della prestazione, sulle brevi e secche pieghe del cittadino azero. L'editoriale del direttore: serve pi&ugrave; pepe nella minestra &ldquo;Una delle sfide di Baku &egrave; trovare il giusto bilanciamento a livello di carico aerodinamico: devi poter affrontare bene le curve lente ma c&rsquo;&egrave; bisogno di essere anche velocissimi sui rettilinei. &Egrave; un compromesso non facile da trovare&rdquo;, racconta Seb Vettel. LECLERC, L'AZERBAIJAN DELLA SVOLTA 2018 Nel 2018, Baku rappresent&ograve; il primo momento di svolta della stagione di Charles Leclerc. Primi punti con Alfa-Sauber ma, soprattutto, un diverso approccio nell&rsquo;interpretare la monoposto. Oggi, il pilota monegasco arriva in Azerbaijan con le scelte strategiche decise in gara a Shanghai e la determinazione a trovare un week end pulito come in Bahrain, senza intoppi del venerd&igrave; a complicare la preparazione del gran premio. GP Baku: Haas pronta a soffrire, problema gomme da risolvere &ldquo;Quello dell&rsquo;Azerbaigian &egrave; uno dei miei circuiti preferiti, lo adoro e ho sempre fatto molto bene qui avendo ottenuto un successo e un podio in Formula 2 e i miei primi punti in Formula 1 lo scorso anno&rdquo;, racconta Charles. &ldquo;Il percorso mi piace davvero tanto, specie la parte dell&rsquo;antico castello con quella serie di curve strette. &Egrave; veramente una pista unica senza eguali nel mondo. La regola &egrave; piuttosto semplice: mai perdere la concentrazione, perch&eacute; al primo errore ti ritrovi contro il muro. La pista di Baku &egrave; impegnativa, ma non vedo l&rsquo;ora!&rdquo;.       

Vettel e Leclerc analizzano le difficolt&agrave; e le sfide del tracciato di Baku, sul quale sar&agrave; fondamentale la prestazione dalla power unit e la stabilit&agrave; in frenata e inserimento di curva

GP Baku, Leclerc: "E' una pista che adoro"

Dopo tre Gp e tre doppiette firmate Mercedes, l&rsquo;asticella delle difficolt&agrave; per la Ferrari s&rsquo;&egrave; ulteriormente alzata e nel prossimo week end si trova davanti a un crocevia importantissimo, anche se non ancora decisivo. &quot;A Baku porteremo alcuni aggiornamenti che rappresentano un primo passo nella direzione dello sviluppo della SF90&quot;. Mattia Binotto &egrave; come al solito sereno, almeno a parole. Alla vigilia del quarto round del Mondiale F.1, prima di una sfida che &egrave; davvero cruciale nel cammino 2019 della Rossa. Analizza il team principal del Cavallino. &quot;Venendo da tre gare nelle quali non abbiamo raggiunto il risultato che speravamo, questo GP &egrave; per noi ancora una volta molto importante. Ci siamo preparati al meglio, analizzando tutti i dati sin qui disponibili, cercando di individuare le aree di miglioramento e di adattare il nostro assetto e la gestione della power unit a quelle che sono le caratteristiche della pista. Baku presenta infatti un lunghissimo rettilineo, dove il motore &egrave; sollecitato in modo particolare sia per quanto riguarda il motore termico che per la parte ibrida&quot;.  Le caratteristiche della pista azera sono al centro della riflessione di Binotto che sottolinea: &laquo;Qui i sorpassi sono abbastanza facili anche grazie all&rsquo;effetto del DRS che quest&rsquo;anno &egrave; addirittura pi&ugrave; potente rispetto al passato. Presenta un asfalto molto liscio, per cui l&rsquo;usura delle gomme &egrave; tendenzialmente scarsa ed essendo basso il livello di energia che si trasferisce nelle gomme, queste fanno fatica a riscaldarsi. L&rsquo;esperienza ci ha insegnato che Baku &egrave; una pista dove la probabilit&agrave; di vedere in azione la Safety Car &egrave; elevata, e questo &egrave; un elemento importante da considerare nella strategia di gara&raquo;. 

In Azerbaijan sulla Rossa alcuni aggiornamenti che vanno nella direzione dell&rsquo;evoluzione

GP Baku, Binotto: &quot;Primo passo per lo sviluppo della SF90&quot;

        Bella al sabato, incomprensibile alla domenica. Haas manca la conferma delle prestazioni espresse in qualifica da due Gran Premi. Sesta e ottava in Bahrain, poi una gara da dimenticare. Nona e decima in Cina ma niente punti quando conta. Il problema principale della VF19 &egrave; nella gestione delle gomme con il carico di benzina. Servono correttivi per centrare la finestra operativa delle gomme, un lavoro avviato dai test in Bahrain ma destinato a non trovare soluzioni rapide. CERCASI ENERGIA&nbsp; Cos&igrave;, il Gran Premio d&rsquo;Azerbaijan a Baku &egrave; indicato da Guenther Steiner come un altro passaggio molto complesso, dal quale non attendersi grandi risultati, sulla carta. &ldquo;Per noi, Baku sar&agrave; un altro Gran Premio difficile, a causa del lungo rettilineo e delle curve lente e da bassa energia. Speriamo funzionino alcune soluzioni alle quali lavoriamo sin dai test del Bahrain per tenere le gomme nella finestra operativa, viceversa Baku potrebbe essere un altro circuito difficile. Ti aspetti sempre l&rsquo;imprevedibile, ma avremo bisogno di essere fortunati a un certo punto, perch&eacute; finora non ne abbiamo avuta molta. Speriamo, dovesse capitare qualcosa, di essere in una buona posizione e poter approfittarne in qualche modo&rdquo;, spiega il team principal. F1, Sainz aspetta Baku: "McLaren stabilmente da top 10" Il problema centrale &egrave; nel portare sufficiente temperatura sulle gomme, utilizzarle nella fascia di valori entro la quale ciascun composto assicura il miglior grip. Mancanza di temperatura amplificata dalla presenza di lunghi rettilinei &nbsp;- che provocano un'ulteriore caduta termica - e l&rsquo;assenza di curva dall&rsquo;elevato impegno laterale. IL REBUS DELLA FINESTRA &ldquo;Dalla due giorni in Bahrain abbiamo imparato molte cose, ma non siamo riusciti a trovare le soluzioni in tempo per le gare in arrivo, perch&eacute; vanno sviluppati i componenti. Siamo fiduciosi ne verremo a capo, risolveremo il problema e saremo competitivi in gara come lo siamo in qualifica. Sappiamo che non riusciamo a far funzionare le gomme in gara. Quanto sia grande la finestra delle gomme e mantenerle in quella finestra, &egrave; difficile dirlo. Di sicuro non ci entriamo e non saprei cosa serve per mantenerle nella finestra&rdquo;. F1, Hulkenberg: "Daniel presto mi dar&agrave; dei problemi" Risolvere il rebus della finestra operativa delle gomme solitamente non &egrave; un esercizio rapido n&eacute; dal risultato garantito. A entrare in gioco, pi&ugrave; fattori, dall&rsquo;aerodinamica alle caratteristiche del telaio, le scelte legate alle sospensioni. Pi&ugrave; aree tra le quale districarsi per trovare la strada giusta. GROSJEAN SALVA IL TELAIO Sulla validit&agrave; del progetto VF19, Grosjean spiega: &ldquo;Stiamo cercando di capire se le gomme hanno una finestra operativa un po&rsquo; diversa con il battistrada assottigliato o se la finestra pu&ograve; essersi spostata. Il telaio &egrave; chiaramente valido, altrimenti non saremmo cos&igrave; veloci in qualifica.  Dobbiamo capire un po&rsquo; di pi&ugrave; le gomme, dove si trova la finestra e come entrarci. &Egrave; il prossimo compito che spetta agli ingegneri Va via il grip in gara. In qualifica abbiamo una buona aderenza. Con gomme nuove la macchina &egrave; incredibile ma, quando corriamo in gara, perdiamo grip e le cose diventano un po&rsquo; pi&ugrave; complicate.  &Egrave; il problema che abbiamo al momento, deriva dal modo in cui utilizziamo le gomme. Non siamo riusciti ancora a risolverlo e farlo &egrave; la nostra priorit&agrave; assoluta per le prossime gare&rdquo;        

La velocit&agrave; della VF19 svanisce nel passaggio dalla qualifica alla gara. Steiner spiega perch&eacute;, il GP d'Azerbaijan, potrebbe essere un altro appuntamento molto difficile per Haas

GP Baku: Haas pronta a soffrire, problema gomme da risolvere

Norris 8-Sainz 0. Il parziale che non t&rsquo;aspetti, dopo tre gare, con il rookie a mettere a frutto il potenziale di una buona McLaren. Un Sainz che guarda al prossimo appuntamento in Azerbaijan, lui reduce da un ritiro e due gran premi condizionati da incidenti in gara nelle fasi iniziali.  Avrebbe potuto (e meritato) ottenere altri risultati, specialmente in Bahrain, dove la competitivit&agrave; della MCL34 valeva la zona punti e anche in posizioni ben in vista. Il contatto con Verstappen, in lotta, ha cancellato ogni ambizione.  La Cina ha riportato con i piedi per terra un team in miglioramento ma ancora in deficit di prestazione su piste esigenti sull&rsquo;area aerodinamica.  MCLAREN IN PARTITA A MET&Agrave; GRUPPO  Baku si annuncia favorevole sulla carta e Sainz commenta: &ldquo;Abbiamo affrontato tre gare difficili ma possiamo trarre molta fiducia dalle prestazioni pure. Stiamo svoltando gi&agrave; quest&rsquo;anno, siamo nel mezzo della lotta a centro gruppo e abbiamo mostrato stabilmente di avere una macchina in grado di ottenere punti, non vedo l&rsquo;ora di arrivare a Baku&rdquo;.  Autosprint Gold Collection 3: Formula Magic Ayrton Senna  McLaren che ha superato i grandi problemi di resistenza all&rsquo;avanzamento, il drag eccessivo del progetto 2018, trovando una monoposto efficace e veloce su piste come Sakhir, che premiano stabilit&agrave; in frenata e prestazione in trazione. Baku proporr&agrave; temi simili, da sfruttare a proprio vantaggio.  DIFFICOLT&Agrave; CINESI PREVEDIBILI  Sul week end cinese, Sainz ammette: &ldquo;La gara di Shanghai non &egrave; andata come speravamo, sapevamo saremmo stati probabilmente in difficolt&agrave; perch&eacute; la macchina sui curvoni non &egrave; cos&igrave; forte come in frenata e trazione.  In gara sapete tutti cos&rsquo;&egrave; accaduto, ho provato a evitare l&rsquo;indicrente ma non c&rsquo;era nulla che potessi fare. Daniil Kvyat ha perso la macchina mi ha spinto fuori e poi &egrave; entrato in contatto con Lando.  F1 Cina: errore di Kvyat su Sainz-Norris  Non sono state tre grandi gare, quelle iniziali, ed &egrave; sicuramente frustrante quando sai di essere a tuo agio con la macchina. Il passo &egrave; competitivo ed &egrave; solo una questione di tempo prima che iniziamo a fare punti&rdquo;.  Alfa Romeo, Vasseur: &#39;Vogliamo tornare sul podio&#39; 

L&#39;avvio di campionato ha messo in mostra pi&ugrave; Lando Norris di Carlos Sainz. Il pilota spagnolo si trova a proprio agio con la MCL34, raccogliere i frutti &egrave; solo una questione di tempo

F1, Sainz aspetta Baku: &#39;McLaren stabilmente da top 10&#39;

        Da un circuito estremamente impegnativo sulle gomme anteriori, a un appuntamento, il Gran Premio d&rsquo;Azerbaijan a Baku, che sar&agrave; particolarmente &ldquo;soft&rdquo; nell&rsquo;impatto sulle coperture. Pirelli ha selezionato nei mesi scorsi la gamma di mescole disponibili, individuando la C2, C3 e C4, di nuovo in azione sul veloce cittadino azero dopo le uscite di &nbsp;Melbourne e Sakhir. La gomma dura difficilmente sar&agrave; protagonista in gara, a scorrere le allocazioni di set decise dai team. Le preferenze ricadranno su gomma morbida (C4) e media (C3), con alcune interessanti differenze nelle allocazioni operate dalle squadre sui 10 treni rimessi alla libera scelta. SCELTE ALLINEATE CON ALCUNI DISTINGUO Red Bull, ad esempio, &egrave; tra le squadre di vertice quella che si riserva il maggior numero di set di gomme morbide, 9, sacrificando a 3 i treni di medie. Mercedes bilancia la selezione tra 8 morbide e 4 medie, oltre al set obbligatorio di dure &ndash; fanno eccesione Ricciardo, Raikkonen, Kvyat e Russell, con 2 treni &ndash;. Sterzi a parte: Sogno d&rsquo;una notte di mezza primavera&nbsp; Singolare la ripartizione decisa da Renault con Ricciardo, che avr&agrave; un solo treno di gomme medie, da utilizzare in gara senza un riscontro diretto, a meno di voler impiegare una gomma usata. L'editoriale del Direttore: Roba&nbsp; da Formula 1 turbo-frigida Nella generalizzata scelta del numero massimo di gomme morbide, balza all&rsquo;occhio la ripartizione decisa dalla Ferrari, con &ldquo;soli&rdquo; 7 treni di Pirelli C4 e il numero maggiore tra tutti di set di gomme medie, 5.&nbsp; LE SCELTE DEI TEAM  L&rsquo;asfalto di Baku si caratterizza per i bassi valori di grip, sul quale sar&agrave; necessario trovare la massima stabilit&agrave; in frenata, come un inserimento dell&rsquo;anteriore immediato nelle curve a 90 gradi del primo settore e ripartenze in trazione rapide.       

Le scelte operate sui 10 treni dei 13 disponibili nel week end segnalano la chiara preferenza del composto morbido. Ferrari pi&ugrave; "cauta" rispetto a Red Bull, tra i team di vertice

GP Azerbaijan a Baku, all-in sulle Pirelli morbide. Ferrari bilancia

Oh, guarda, era ora. L&rsquo;unica conseguenza tangibile e entusiasmante che entra nella storia di questo mondiale dopo la gara azera, &egrave; che grazie al doppio fattaccio fuori dalla curva 15 i giochini alla Hamilton di plastificato e felpato buonismo - della serie &laquo;Sono tanto felice di lottare per il titolo con Seb che &egrave; un pilotino cos&igrave; carino&raquo; - sono finiti.&nbsp;&nbsp;  Dopo mesi in cui Lewis saltellava, squittiva giulivo contemplando l&rsquo;avversario, abbracciava&nbsp;Vettel sul podio, lo carezzava manco fosse il suo orsacchiotto, adesso sar&agrave; costretto a piantarsela, con &rsquo;sta pantomima da Asilo Mariuccia.  Editoriale del Direttore: Seb-Lewis fine di un (finto) amore  Non se ne poteva pi&ugrave;.&nbsp;  Almeno questa ce la siamo levata, poi sar&agrave; quel che sar&agrave;.&nbsp;  Perch&eacute; in Formula Uno il personaggio Hamilton da dieci anni si muove in partita doppia. Non solo cerca d&rsquo;andare pi&ugrave; veloce di tutti, peraltro molto spesso riuscendoci e spiegando al mondo di essere un grandissimo pilota, sia sul giro secco in prova che in gara.&nbsp;  No, no, fermi l&igrave;, questa purtroppo &egrave; solo una parte della faccenda.&nbsp;  Perch&eacute; Hammer corre&nbsp;pi&ugrave; di chiunque altro&nbsp;guardando l&rsquo;avversario diretto, piazzando in modo del tutto gratuito scherzetti al limite e molto spesso oltre il limite dell&rsquo;antisportivit&agrave; pi&ugrave; snervante.  Botta (e risposta) tra Hamilton e Vettel: ostruzioni e reazioni  C&rsquo;&egrave; tutta una letteratura da mattinali automobilistico-giudiziari che inizia nel&nbsp;2007, l&rsquo;anno del debutto in F.1, quando tir&ograve; scemo Alonso facendogliene di ogni e&nbsp;poi recitando puntualmente la parte del coniglietto arruffato capitato l&igrave; per caso.  E non solo a Nando. Come in quel pomeriggio di pioggia in Giappone, appunto del 2007, quando giocando all&rsquo;elastico dietro la safety - un suo glorioso cavallo di battaglia - fece spataccare il giovane Vettel, su Toro Rosso, contro l&rsquo;esperto e&nbsp;incazzatissimo Webber, su Red Bull.&nbsp;  Gi&agrave;, l&agrave; davanti c&rsquo;era lui. Il solito peluche mannaro. Il soffice che ti sgarra e poi fa finta di niente.  Come se Materazzi con Zidane, una volta provocata e presa la testata, avesse ripetuto per dieci anni filati: &laquo;Chi io? A Zizou gli voglio bene. Sua sorella &egrave; una santa e col fratellino quando giochiamo non dobbiamo mica farci la&nbsp;bua, perch&eacute; poi senn&ograve; lui suda, lei soffre e Ges&ugrave; piange&raquo;.?  Chiaro: stavolta Vettel &egrave; uno Zidane.&nbsp;  Il bravissimo che per&ograve; c&rsquo;&egrave; cascato due volte. Intanto, finendo nella rete del tranello, poi in quella pi&ugrave; insidiosa, rabbiosa e autodistruttiva del fallo di reazione. Ma finisce qui, perch&eacute; i ragazzi intelligenti nella vita sanno fare la figura dell&#39;abboccone una volta sola.  F1 Baku, Hamilton rimbrotta Vettel: &quot;Non si &egrave; comportato da campione&quot;  Diversa e ben pi&ugrave; recidiva la faccenda dell&rsquo;altro.&nbsp;  Hamilton a oggi non ha il coraggio d&rsquo;esser se stesso, spregiudicato e felice, duro e crudo fino in fondo:&nbsp;fondamentalmente&nbsp;&egrave; un Materazzi che non ce l&rsquo;ha fatta.  Anche perch&eacute; ogni volta che innesca il casino accendendo la miccia, tipo Baku, poi si guarda attorno con aria smarrita, inscenando un vittimismo finto come Giuda a cena.&nbsp;Continuando a fare il verginello mannaro anche dopo, domani e forse per sempre: il cucciolo bagnato dallo sguardo sbigottito, quando sportivamente parlando s&rsquo;&egrave; appena mostrato lindo come un chiusino.&nbsp;&nbsp;  Dai, su, quello del presunto brake testing &egrave; un falso problema, una questione del tutto mal posta.&nbsp;  I dati della telemetria dimostrano inequivocabilmente che lui non ha frenato, no, ma appena fuori dalla 15 ha fatto ben di peggio: se sei alla guida di una monoposto di F.1 da capofila sotto Safety-Car e all&rsquo;uscita di una curvetta lenta non acceleri, be&rsquo;, fai peggio ancora che frenare. Caricando istantaneamente una trappola ancor pi&ugrave; subdola per chi sta dietro.  Quindi, in definitiva, guardando il quadro complessivo, non serve a niente incolpare Vettel per aver avuto l&rsquo;attimo doppio da totale pollo, in azione e reazione, perch&eacute; il vero problema &egrave; la postura incallita e recidiva di Hamilton, il quale da una vita fa la volpe.&nbsp;  Eppure lui, macch&eacute;, gronda bont&agrave; da ogni artiglio dicendosi deluso da Seb e sfoggiando una faccia tosta mai vista.  Lewis a Baku ha corso non da campione, ma come uno che cerca rogna. E purtroppo, pi&ugrave; che trovarla, l&rsquo;ha fatta trovare.&nbsp;  Due consigli spassionati quanto&nbsp;ignorabilissimi per il futuro.&nbsp;  Non lo fare mai pi&ugrave;, Seb. Ma, quanto a te, Lewis, in attesa del prossimo Gp d&rsquo;Austria del 9 luglio, se hai giusto cinque minuti di tempo per vergognarti, fai pure. Provvedi.&nbsp;&nbsp;  F1 Baku, la rabbia di Vettel e Arrivabene: &quot;Siamo in F1 o al Colosseo?&quot; 

A Baku perde la maschera ed &egrave; guerra vera tra lui e Vettel, nella F.1 post-viscida

Formula 1, la recita di Hamilton finisce qui

Sul cittadino di Baku non c&rsquo;&egrave; nessuno al di sopra di ogni sospetto. In uno dei Gp pi&ugrave; pazzi della storia a decidere molto, anzi tutto, c&rsquo;&egrave; una manovra che divide le opinioni e getta benzina sul fuoco di un duello fin qui al marzapane. Vince Ricciardo, godono Bottas e Stroll. Ma soprattutto si accapigliano come due camionisti sull&rsquo;autostrada del Brennero Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Dispetti e falli di reazione.&nbsp;  Benvenuti al punto di non ritorno nel super-duello Mercedes-Ferrari, Lewis Hamilton-Sebastian Vettel. Ora che le tanto invocate ruotate hanno lasciato il segno siamo alla fine di quella che a volte era sembrata come una luna di miele tra il britannico e il tedesco. A iniziare dal prossimo Gp d&rsquo;Austria niente sar&agrave; pi&ugrave; come prima tra Seb e Lewis dopo quella frenata fin troppo vigorosa (sicuramente molto sospetta) del pilota Mercedes e la tamponata con annessa ruotata del pilota Ferrari poi punito per guida pericolosa con un drive through di 10&rdquo; e sanzionato con tre punti sulla superlicenza del ferrarista, che se da una parte incrementa i punti di vantaggio da leader del campionato del mondo (portandosi a + 14 su Lewis), dall&rsquo;altra vede schizzare a quota 9 i punti persi sulla sua patente col regolamento che prevede una gara di squalifica nel caso un pilota raggiunga quota 12 punti di penalizzazione nell&rsquo;anno solare.  Botta (e risposta) tra Hamilton e Vettel: ostruzioni e reazioni  Una bella spada di Damocle sulla testa del ferrarista al quale il sangue &egrave; andato al cervello davanti al dispetto del rivale nella corsa al titolo Piloti. Un Gp folle quello in Azerbaijan, uno dei pi&ugrave; folli nella storia della F.1 in cui &egrave; sembrato di assistere a una scena da rientro domenicale in autostrada. Una di quelle domeniche in cui tu fai i fari a quello davanti che rallenta non si sa perch&eacute; e percome.  Quello frena apposta e tu gli cambi i connotati al paraurti posteriore e poi col sangue che ti ribolle nelle vene lo affianchi, ti incazzi, lo guardi e sterzi verso di lui con tutta la rabbia che hai in corpo. Roba da ritiro della patente sulle strade di tutti i giorni. Roba che &egrave; costata un Gp e 3 punti sulla superlicenza di Sebastian che ha avuto una reazione molto latina a quello che ha ritenuto essere un dispetto da parte di Lewis.  F1 Baku, la rabbia di Vettel e Arrivabene: &quot;Siamo in F1 o al Colosseo?&quot;  &laquo;Hamilton ha frenato un paio di volte, anche in Cina accadde qualcosa di simile. Il problema &egrave; che se facevo fatica a stargli dietro io che ero secondo, immaginate quelli che erano dietro di me. Non si fa semplicemente cos&igrave; e non so perch&eacute; io ho preso la penalit&agrave;. Ma &egrave; successo e sono arrabbiato. Quello che Lewis ha fatto &egrave; pericoloso per chi era dietro. Lui ha danneggiato la mia ala, io il suo fondo, e semplicemente non si fa cos&igrave;&raquo;, ha detto Vettel.  &laquo;Riguardo all&rsquo;incidente con Vettel non ho una vera e propria risposta. Tutti hanno visto quello che &egrave; successo, per cui credo che non ci sia bisogno di parlarne. &Egrave; chiaro quello che &egrave; accaduto. Posso solo dire che Vettel non ha avuto un comportamento adeguato a un 4 volte campione del mondo. Non si &egrave; comportato in un modo corretto ma &egrave; andata cos&igrave;&raquo;, ha sottolineato Lewis mentre intorno gli stati-maggiori di Mercedes e Ferrari non se le mandavano a dire. Si invocavano le ruotate. E ora non mancano pi&ugrave; neanche quelle.&nbsp;  F1 Baku, Hamilton rimbrotta Vettel: &quot;Non si &egrave; comportato da campione&quot; 

Nel giorno in cui Ricciardo, Bottas e Stroll vanno sul podio deflagra il duello Hamilton-Vettel, Mercedes-Ferrari. Ci attende un&rsquo;estate molto calda

Editoriale del Direttore: Seb-Lewis fine di un (finto) amore

        Quando &egrave; stato costretto a passare ai box, a fine quinto giro, per via dei detriti per l'incidente di Raikkonen e Bottas finiti nelle prese dei freni, Daniel Ricciardo pensava di aver dato l'addio alle speranze di ben figurare in un GP in cui peraltro partiva gi&agrave; indietro (10&deg;). Quando invece Max Verstappen era ottimo 4&deg;, in quel momento. Invece le situazioni girano, e l'hanno fatto soprattutto in questo GP d'Azerbaijan: l'australiano ha rimontato pi&ugrave; che ha potuto, ha sfruttato bene le situazioni di safety car e bandiera rossa per mettere altre due volte le supersoft, e soprattutto con una staccata incredibile alla prima curva ha conquistato d'un botto quella terza piazza che poi, con i guai a Hamilton e Vettel, si &egrave; trasformata in una splendida vittoria, la 53esima per il team. &laquo;Non ho mai avuto una vittoria noiosa, e nemmeno quella di oggi lo &egrave; stata - commenta raggiante Ricciardo a fine gara -. Solo dopo tutto quel caos e la bandiera rossa ho sentito che il podio era a portata di mano, poi con le fermate di Lewis e Seb ho realizzato che era possibile vincere. L'avevo gi&agrave; detto ieri, dopo il mio errore in qualifica e la decima posizione, che quella di oggi sarebbe stata una gara senza errori in cui avrei capitalizzato tutte le situazioni e le opportunit&agrave;. Sento di aver fatto tutto quello che potevo, oggi&raquo;. Ma non &egrave; che fosse iniziata benissimo&hellip; &laquo;Le mie speranze si erano allontanate quando abbiamo dovuto fare un pit-stop non programmato, mi pare fossi finito 17&deg;. Ma poi le cose hanno girato per il verso giusto, sono stato capace di riguadagnare posizioni a ogni restart: l'ultimo &egrave; stato il pi&ugrave; importante, eravamo in quattro affiancati, io Stroll Hulkenberg e Massa, ma sono riuscito a passare terzo e direi che quella sia stata la mia mossa vincente. Poi ho dato tutto quello che potevo per frenare il pi&ugrave; tardi possibile e mantenere la posizione. Peccato per Max, ma credo che la vittoria di oggi sia stata grande per tutto il team. Penso che questo weekend sia stato uno dei migliori per noi in generale e che presto potremo trovarci entrambi sul podio. Ma che giornata!&raquo;. Morale sotto i tacchi invece per Max Verstappen, costretto una volta di pi&ugrave; al ritiro per un'avaria occorsa dopo il 10&deg; giro completato, mentre lottava per il terzo posto: &laquo;Ero in una posizione che sembrava promettente, ma sono stato bloccato ancora una volta da un problema tecnico. Dopo una gara movimentata eravamo fiduciosi in almeno un podio, qui a Baku, per cui sono molto deluso da questo risultato&raquo;.       

Costretto a un pit anticipato, ha poi recuperato una gara tuta in salita con grandi sorpassi e un po' di fortuna per i guai di Hamilton e Vettel

Ricciardo: "Nemmeno questa è stata una vittoria noiosa…"

Uno degli episodi pi&ugrave; controversi della gara a Baku &egrave; stato lo scambio di colpi (bassi) tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Siamo in procinto di ripartire dopo la seconda safety car, e Vettel memore di come Hamilton gli aveva &quot;dato dei metri&quot; nella prima occasione, cerca di stargli vicino. Lewis per&ograve; non vuole, cerca di crearsi un po&#39; di margine, e cos&igrave; in uscita dalla curva 15 decelera anzich&eacute; accelerare (non avrebbe toccato i freni, dicono, ma ci sono dubbi al riguardo) per costringere Seb a rallentare e approfittarne per riaccelerare subito dopo. Ricordiamo che era in prima marcia, cos&igrave; in poco spazio cala da oltre 90 km/h a meno di 50. Vettel non se l&#39;aspetta, almeno non cos&igrave; tanto, e lo tampona.  A questo punto succede una cosa un po&#39; inaspettata: il tedesco ritiene di aver subito una &quot;porcata&quot; (e non ha tutti i torti, perch&eacute; anche nell&#39;ostruzione c&#39;&egrave; un limite) e gli si &quot;chiude la vena&quot;. Cos&igrave; va ad affiancare l&#39;inglese, e porge le sue &quot;rimostranze&quot; affibbiandogli anche una bella ruotata. Quanto volontaria o no, &egrave; difficile dire. Comunque per questo &quot;fallo di reazione&quot;, a Vettel &egrave; stato comminato uno stop&amp;go di 10 secondi, al quale si aggiungono 3 punti licenza. Anche questi non vanno sottovalutati, perch&eacute; ne sono ammessi 12 al massimo nell&#39;arco di un anno, e lui &egrave; gi&agrave; a quota 9: a 12 si salta una gara&hellip;&nbsp;  Continuando ad analizzare la cosa sul versante regolamentare, per la penalit&agrave; a Vettel si &egrave; tirato in ballo l&#39;articolo 27.4, che dice: &quot;In nessun momento una macchina pu&ograve; essere guidata in modo ingiustificatamente lento, irregolare (&quot;erratic&quot; il termine inglese) o in modo che possa risultare potenzialmente pericoloso per gli altri piloti o altre persone&quot;. Che la reazione di Sebastian fosse pericolosa, non c&#39;&egrave; alcun dubbio, e quindi c&#39;&egrave; poco da aggiungere. Sappiamo inoltre come in qualsiasi sport gli arbitri/commissari reputino (non a torto dal punto di vista sportivo e morale) che i falli di reazione siano pi&ugrave; gravi di quelli che li hanno generati.    Ci&ograve; non toglie che le &quot;reazioni&quot; partano appunto da un altro fallo&hellip; E quindi: quello di Hamilton &egrave; stato effettivamente tale, e sarebbe dovuto essere sanzionato? Non si pu&ograve; ignorare che tutto sommato non sia la prima volta che un pilota fa un po&#39; di &quot;elastico&quot; per guadagnare dei metri, ma si tratta solitamente di una manovra non apprezzata dai commissari: diciamo che finch&eacute; non succede nulla, lasciano correre. Cos&igrave; &egrave; abbastanza normale che sotto safety car si acceleri e freni in continuazione, anche per tenere in temperatura gomme e freni. E normalmente chi sta dietro cerca di stare attento. Questo per&ograve;, appunto, finch&eacute; non succede niente&hellip;  In questo senso potremmo dire che lo stesso articolo applicato a Vettel poteva esserlo anche per Hamilton, specie per quanto riguarda la guida &quot;erratica&quot;. Non solo: per le situazioni sotto safety car vi sono altri due articoli ancor pi&ugrave; specifici, vale a dire il 39.5 e il 39.13, con il primo che praticamente ricopia il 27.4 aggiungendo che vale in qualsiasi situazione (pista, pitlane e cos&igrave; via). Mentre il 39.13 &egrave; ancor pi&ugrave; chiaro al terzo paragrafo, con il quale dopo aver concesso al capofila di dettare il passo, per&ograve; si specifica: &quot;Per evitare la possibilit&agrave; di incidenti prima che la safety car ritorni in pitlane, dal momento in cui si spengono le luci i piloti devono procedere a una velocit&agrave; che non comporti accelerazioni o frenate improvvise (anche qui si impiega &quot;erratic&quot;) n&eacute; altre manovre che mettano in difficolt&agrave; gli altri piloti o li ostacolino al restart&quot;.&nbsp;  Insomma, secondo la lettera del regolamento, Hamilton non pu&ograve; non essere sanzionato per aver ostacolato Vettel e per i danni che ha effettivamente provocato al rivale. Per&ograve; i commissari si sono giustificati dicendo che Hamilton non aveva frenato, n&eacute; tolto del tutto il gas, come pare risultasse dalla telemetria (ma vi sono immagini che dicono l&#39;opposto...). Anche in questo caso, insomma, &egrave; un delicato equilibrio di valutazioni soggettive tra ci&ograve; che un pilota ha fatto realmente (ostruzione ma non troppo?) e quelli che sono stati gli effetti finali (tamponamento). Sta di fatto che nel caso Sainz-Grosjean in Canada, l&#39;assoluta involontariet&agrave; di Carlos &egrave; stata valutata zero a confronto con gli effetti&hellip; 

Vediamo cosa dice il regolamento sportivo nei confronti delle &quot;manovre&quot; sotto safety car che hanno portato al &quot;litigio&quot; in pista tra Lewis e Seb

Botta (e risposta) tra Hamilton e Vettel: ostruzioni e reazioni

Per far capire quanto la gara di Baku sia stata incredibilmente &quot;pazza&quot;, basterebbe citare le tre safety car consecutive seguite dalla bandiera rossa. Davvero tanti gli episodi di gara salienti, alcuni dei quali - in primis le scorrettezze vicendevoli tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel - vanno analizzati compiutamente a approfonditamente a s&eacute;. Ma gi&agrave; il podio pu&ograve; far capire tante cose: al vertice abbiamo Daniel Ricciardo pi&ugrave; sorridente che mai, accompagnato da Valtteri Bottas e da Lance Stroll, peraltro separati sul traguardo da appena 1 decimo!  Tra tante &quot;teste calde&quot; oggi il canadese ha avuto l&#39;indubbio merito (ancorch&eacute; strano per un debuttante) di rimanere sempre &quot;freddo&quot;. Non ha fatto mai un vero errore e su questa pista, che tutti dichiarano molto impegnativa, &egrave; sempre stato molto rapido fin dalle prove. Certo ha sfruttato molte situazioni favorevoli per lui e sfavorevoli per gli altri (vedasi il ritiro di Felipe Massa, che peraltro era appena davanti) ma di questo non si pu&ograve; certo &quot;fare una colpa&quot; a chi invece di cavolate non ne ha fatte ed &egrave; sempre rimasto concentrato in una gara bislacca.  Anche perch&eacute;, se avessimo ragionato in merito dopo 7 giri di gara, trovare Stroll sul podio sarebbe stato meno stupefacente di Ricciardo e Bottas&hellip; In quel momento, dopotutto, Lance era 8&deg;, ma Daniel 15&deg; e Valtteri addirittura ultimo! Invece, un po&#39; come successo alla 24 Ore di Le Mans, chi sembrava tagliato fuori dopo i problemi iniziali ha poi approfittato del fatto che altri guai sono capitati pure agli avversari. Bottas si era dovuto fermare subito ai box con ala e ruota anteriore danneggiata per essere saltato addosso a Raikkonen dopo due curve: ci sta che sia considerato &quot;incidente di gara&quot; anche perch&eacute; la macchina aveva &quot;rimbalzato&quot; in modo inaspettato sul cordolo interno.  Daniel Ricciardo si era invece dovuto fermare in anticipo per via di detriti nelle prese aria dei freni. Passato dalle supersoft del via alle soft, ha poi approfittato con tempestivit&agrave; di una delle safety car per rimontare le supersoft. Poi ci ha anche &quot;messo del suo&quot; in particolare quando con una &quot;staccatona&quot; da antologia ha superato in una mossa sola Stroll, Massa e Hulkenberg, alla prima curva. Cos&igrave; quando Hamilton e Vettel sono stati costretti ad imboccare la pitlane, &egrave; stato quello nella posizione per raccogliere il comando della gara, che ha tenuto fino alla fine. Complimenti a lui, mentre il &quot;povero&quot; Max Verstappen si ritrova anche stavolta a subire un ritiro per avaria.  Tra i tanti episodi focali e anche un po&#39; imbarazzanti, quello che ha impedito alla Force India di raccogliere un risultato che poteva essere clamoroso. Questo perch&eacute; la lotta tra i due piloti Esteban Ocon e Sergio Perez, che era arrivato addirittura a insidiare il secondo posto a Vettel, &egrave; andata un po&#39; troppo oltre. Va bene non dare ordini di scuderia, ma sarebbe bene ricordare ai piloti che non devono eliminarsi a vicenda, con tutto che il francese &egrave; riuscito a concludere 6&deg;. Molto pi&ugrave; lineari altre sfide &quot;interne&quot; come quelle tra i piloti Toro Rosso, con Carlos Sainz finito in testacoda al via proprio nel cercare di evitare il pi&ugrave; possibile il contatto con Daniil Kvyat, che stava tornando in traiettoria dopo essere finito lungo. Aspro combattimento anche tra i due della Sauber, con Wehrlein che ha letteralmente incrociato le ruote con Ericsson nella lotta per l&#39;ultimo punto disponibile, ma almeno in questo caso sono arrivati entrambi al traguardo.  Infine, uno spazio (mesto) per Kimi Raikkonen: il finlandese della Ferrari &egrave; riuscito nell&#39;epica (si fa per dire) impresa di ritirarsi due volte nella stessa gara! Eppure era partito alla grande: dopo aver sfilato Vettel che era all&#39;interno ma aveva rischiato di tamponare Bottas, al via, ha attaccato con convinzione all&#39;esterno di curva 2 l&#39;altro finlandese, riuscendo quasi a passare. Quasi&hellip; perch&eacute; pur lasciando uno spazio adeguato, si &egrave; ritrovato lo stesso addosso Valtteri. Sul momento sembrava fosse quello uscito meglio dall&#39;incidente, invece la macchina era danneggiatissima e oltretutto perdeva continuamente pezzi in pista, fino alla decisione di fermarsi ai box quando &egrave; definitivamente saltata una gomma posteriore.  In un primo momento era dubbia la possibilit&agrave; di ripristinare la monoposto di Kimi, poi la bandiera rossa ha convinto a ripartire con le riparazioni, tanto da poter riprendere la gara al restart (e lo stesso ha fatto pi&ugrave; o meno la Force India con Perez). Peccato che ad entrambi sia arrivato poi un drive-through di penalit&agrave;, per le operazioni effettuate al di fuori della &quot;fast lane&quot; in regime di neutralizzazione, e comunque i danni ancora eccessivi abbiano suggerito un secondo stop, stavolta definitivo. Ancora un&#39;altra gara compromessa da situazioni in cui il finlandese ha colpa relativa e dove poteva ottenere ben di pi&ugrave; per le prestazioni mostrate. 

Un circuito controverso offre stavolta una gara con tantissimi episodi &quot;da far discutere&quot;, anche inusuali. E un podio inatteso ma simpatico

Formula 1 Baku, analisi gara: la foll&igrave;a fatta Gran Premio

E&rsquo; dall&rsquo;inizio della stagione che Hamilton esalta il duello con Vettel. Non dopo il GP d&rsquo;Azerbaijan per&ograve;. E se in Spagna c&#39;era stato un cavalleresco abbraccio tra campioni, a Baku l&#39;atmosfera &egrave; stata ben diversa.&nbsp;Il pilota Mercedes, quinto al traguardo alle spalle di Vettel dopo una raffica di colpi di scena, a Baku non aveva punto voglia di elogiare le doti guerriere dell&rsquo;avversario.&nbsp;  Se il ferrarista &egrave; furibondo nei suoi confronti per avergli inchiodato davanti in regime di safety car, il pilota Mercedes non cede di un millimetro. Scaricando la colpa del momento chiave di Baku su Vettel. E rigettando nettamente le accuse di &ldquo;brake testing&rdquo; (ossia di aver frenato per mettere in difficolt&agrave; l&rsquo;avversario che lo seguiva): &ldquo;Tutti hanno visto quello che &egrave; successo, per cui non credo ci sia bisogno di parlarne &ndash; ha commentato Hamilton dopo la gara -. Ci&ograve; che &egrave; accaduto &egrave; molto chiaro. Vettel non ha avuto un comportamento adeguato a un 4 volte campione del mondo oggi. Non ho fatto brake testing: ci&nbsp;sono state diverse safety car e in quel punto spesso le luci della vettura di sicurezza venivano spente, quindi ho rallentato come ho fatto le volte precedenti. Evidentemente in quel momento Vettel non stava guardando quello che stavo facendo...&rdquo;  Il codice della strada di noi mortali &egrave; piuttosto semplice: chi tampona ha torto perch&eacute; evidentemente non stava rispettando la distanza di sicurezza. Ma la Formula 1 &egrave; un&#39;altra cosa e il dubbio che Lewis abbia voluto infastidire, se non proprio provocare, Vettel pu&ograve; lecitamente sorgere.&nbsp;  Comunque sia Hamilton riparte da Baku con un bottino inferiore alle attese, anche alla luce della spettacolare pole di sabato. Ma anche Lewis ha avuto i suoi problemi, che i tifosi Ferrari interpreteranno come una punizione divina, quando alla ripartenza dopo la bandiera rossa il britannico si &egrave; accorto che la protezione del casco non era stata fissata bene. Costringendolo a tornare i box dopo uno splendido siparietto, con Lewis che reggeva la protezione con una mano mentre dal box Mercedes lo si invitava a &ldquo;fare qualcosa&rdquo;.   Complessivamente, dunque, Hamilton giudica positivamente la sua prestazione: &quot;Sono comunque riuscito a recuperare dai problemi che ho avuto nel corso della gara, ho lottato pi&ugrave; che potevo e non sarei certo riuscito a fare di pi&ugrave; di quanto ho fatto. Quindi posso dire con il cuore in mano che ho dato tutto. Il passo che abbiamo mostrato questo weekend speriamo di poterlo avere anche nelle prossime gare&quot;.&nbsp;  &nbsp; 

La versione del pilota Mercedes sul contatto chiave del GP d&#39;Azerbaijan: &quot;Non ho fatto brake testing, evidentemente Vettel non stava guardando...&quot;

Formula 1 Baku, Hamilton rimbrotta Vettel: &quot;Non si &egrave; comportato da campione&quot;

Per un istante migliaia di automobilisti italiani hanno potuto calarsi nei panni di Sebastian Vettel, coinvolto in un &ldquo;tamponamento semaforico&rdquo; con Lewis Hamilton. Un episodio chiave, nonch&eacute; emblematico del livello di pathos e aggressivit&agrave; raggiunto dalla sfida tra il tedesco della Ferrari e il britannico Mercedes. Al giro 19, poco prima che rientrasse la safety car, Hamilton ha staccato in uscita curva e Vettel gli &egrave; andato contro. Infuriandosi. E dopo essersi sbracciato, ha reagito col sangue alla testa dando una bella ruotata all&rsquo;avversario. Se non l&rsquo;avesse fatto, mantenendo la calma, avrebbe vinto la gara.&nbsp;  Ma col senno di poi sono capaci tutti. Vettel &egrave; stato protagonista di un calcistico &ldquo;fallo di reazione&rdquo;, istigato da una manovra discutibile di Hamilton. Nel dopo gara Lewis ha negato ogni responsabilit&agrave; facendo l&rsquo;offeso, Seb era scuro come non mai. La direzione gara gli ha imposto una penalit&agrave; di 10 secondi: scontandola ha consentito a Ricciardo di vincere, riuscendo a tagliare il traguardo al 4&deg; posto davanti all&rsquo;avversario. Risultato che gli permette di guadagnare punti in classifica piloti, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, una vittoria mancata a guardarlo mezzo vuoto. Sceso dalla sue Ferrari Vettel non ha dubbi sulla paternit&agrave; della colpa: &ldquo;Hamilton ha frenato un paio di volte, anche un paio d&rsquo;anni fa in Cina era accaduta una cosa simile. Il problema &egrave; che se facevo fatica a stargli dietro io che ero secondo, immaginate a quelli che erano dietro di me. Semplicemente: non si fa cos&igrave;. E&#39; davvero un gran peccato perch&eacute; il nostro risultato avrebbe potuto essere migliore. Sinceramente non ho capito perch&eacute; io ho preso una penalit&agrave; e lui no. Quindi si sono arrabbiato&quot;.  Scuro Vettel, cinereo il team principal Maurizio Arrivabene, che sostiene il proprio pilota: &ldquo;Non vogliamo recriminare perch&eacute; non &egrave; nel nostro stile. Ma partendo da quanto &egrave; successo tra Bottas e Kimi arrivando a Sebastian viene da dire: siamo in Formula 1 o al Colosseo? Ci siamo battuti e purtroppo i fatti non ci hanno dato ragione, in Austria ci riproveremo pi&ugrave; determinati di prima&rdquo;.  Sul contatto si &egrave; espresso anche Niki Lauda, schierandosi dalla parte del suo pilota e Arrivabene replica cos&igrave; all&rsquo;ex campione: &ldquo;Lauda pu&ograve; dire quel che vuole non stiamo zitti e lavoriamo. Lui ha i suoi punti di vista e noi i nostri. Ci rivedremo in Austria, lui continuer&agrave; a parlare e noi continueremo ad ascoltarlo&rdquo;.  Polemiche (comprensibili) a parte, Vettel oggi ha dimostrato nuovamente di avere un caratterino bello tosto. Rientrato in pista dopo la bandiera rossa invocata da Alonso per ripulire la pista, Seb ha lottato con le unghie e coi denti per tenersi Hamilton alle spalle, macinando giri veloci e mantenendo un ritmo altissimo: &ldquo;La macchina andava molto bene e il passo gara era molto buono &ndash; ha proseguito Vettel -. Credo si sia potuto vedere. Perdevamo qualcosa in rettilineo, ma nel complesso penso proprio che sia stata una bella gara&rdquo;.&nbsp;  &nbsp; 

Il pilota e il team principal Ferrari non accettano la penalit&agrave; di 10&quot; inflitta a Vettel dopo il &quot;fallo di reazione&quot; su Hamilton: &quot;In Austria torneremo pi&ugrave; determinati di prima&quot;

Formula 1 Baku, la rabbia di Vettel e Arrivabene: &quot;Siamo in F1 o al Colosseo?&quot;

Daniel Ricciardo vince il GP d&#39;Azerbaijan davanti a Valtteri Bottas e a Lance Stroll, al suo primo podio in Formula 1. La gara di Baku &egrave; stata caratterizzata da innumerevoli contatti e safety car fin dalla prima curva. Quarto Sebastian Vettel, penalizzato di 10&quot; per uan ruotata ai danni di Hamilton in regime di safety car, a precedere iproprio il britannico Mercedes, che aveva inchiodato davanti a Vettel.&nbsp;

F1 Baku: vince Ricciardo tra i colpi di scena

Da&nbsp;Mariah Carey a&nbsp;Nicole Scherzinger, ex di Lewis Hamilton, passando per i Black Eyes Peas. Il GP d&#39;Azerbaijan ha ospitato anche molti volti noti, oltre al consueto parterre di bellezze in un contesto unico, tra grattacieli ultramoderni e antiche fortificazioni.&nbsp;

F1 Baku: stelle, bellezze esotiche e grattacieli: foto

        Incredibile vittoria di Ricciardo e podio anche per Bottas e Stroll in una gara in cui &egrave; successo di tutto, in particolare a chi sembrava avviato a dominarla come Hamilton e Vettel. Dopo la terza safety car per i detriti in pista e quindi una bandiera rossa, Lewis riparte con la protezione ad altezza casco fissata male e deve passare dai box a sistemarla, mentre Vettel viene penalizzato per un "fallo di reazione" su Hamilton stesso in regime di safety car. Inoltre i due della Force India si sono praticamente eliminati a vicenda; altri ritiri sono stati decisivi, come quelli di Raikkonen (urtatosi alla seconda curva di gara con Bottas, che era poi passato ultimo) e di Massa. Cos&igrave; Ricciardo ha finalizzato al 100% la sua rimonta dopo un pitstop anticipato per foratura, mentre Bottas ha sopravanzato solo sul traguardo (1 decimo) Stroll autore di una gara molto efficace e veloce. Con Vettel e Hamilton in scia, risultato che permette a Seb di aumentare un poco il vantaggio in classifica generale (a 14 punti). Ocon riesce ad arrivare comunque 6&deg;, davanti a Magnussen che ad un certo punto aveva accarezzato la possibilit&agrave; di finire a podio. 8&deg; &egrave; Sainz dopo un malaugurato testacoda iniziale, seguito da Alonso. L'ultimo punto disponibile &egrave; stato infine conquistato da Wehrlein, anche lui autore di una buona gara in cui ha regolato Ericsson, Vandoorne e Grosjean.Appuntamento ora con la prossima gara in Austria tra 15 giorni. Introduzione Partenza alle ore 15 italiane (le 17 locali) per il GP d'Azerbaijan, ottava prova del Mondiale F1 2017. Saranno 51 giri di gara che seguiremo dall'inizio alla fine con la nostra cronaca diretta, tramite il nostro canale Twitter specifico @autosprintLIVE. In questa occasione alla partenza vi sar&agrave; una prima fila Mercedes e una seconda Ferrari. Non ci si aspettano grandi stravolgimenti al via (incidenti a parte) perch&eacute;, nonostante un rettilineo di 2,2 km, sono per&ograve; solo poco pi&ugrave; di 200 i metri tra la linea di partenza e la prima curva. Sono comunque possibili i sorpassi, su questo impegnativo tracciato di 6.003 metri, specie nelle zone di DRS: il rettilineo del via e quello tra le curve 2 e 3. La Pirelli ha messo a disposizione le tre mescole intermedie: supersoft, soft e medium. Ma ci si aspetta che la bassa abrasione dell'asfalto faccia utilizzare solo le due pi&ugrave; morbide (circa 1 secondo al giro il divario) e con una sola sosta in gara, al netto di (probabili) safety car. La cronaca "live" con Twitter Tweets by autosprintLIVE  Alcuni link utili per la gara a Baku: - storia e statistiche della gara - le scelte effettuate dalla Pirelli - le caratteristiche del tracciato - gli orari TV di tutte le fasi       

L'australiano Red Bull vince il GP d'Azerbaijan, caratterizzato da colpi di scena a raffica. Bottas e Stroll salgono sul podio. Vettel 4&deg; dopo una lotta senza eslusioni di colpi con Hamilton

F1 Baku, Ricciardo approfitta della battaglia tra Vettel e Hamilton

Che i campioni non siano mai accomodanti e non facciano mai concessioni minime di alcun genere - se pensate gli stiamo dando un po&#39; dei &quot;figli di&hellip;&quot; non avete tutti i torti - se n&#39;&egrave; accorto oggi Valtteri Bottas. Il finlandese della Mercedes ha accarezzato a lungo l&#39;idea di aver conquistato la pole in Azerbaijan, fino a quando la bandiera rossa causata da Ricciardo non &egrave; rientrata e, nell&#39;unico giro disponibile, Hamilton ha fatto quello che ha fatto. Senza riguardo&hellip;  Eppure Bottas non ha granch&eacute; da recriminare: il suo giro &egrave; stato buono, a filo dei muretti e senza errori, ma non &egrave; bastato. Comprensibile che le sue dichiarazioni dopo le qualifiche siano una sorta di sfogo: &laquo;&Egrave; stato deludente perdere la pole cos&igrave;, oggi era alla mia portata. Era andato tutto bene fino a quell&#39;ultima bandiera rossa, ma poi Lewis ha realizzato un gran giro e invece il mio non &egrave; stato abbastanza buono&raquo;.  &laquo;Quella volta finale in Q3 &egrave; stata la prima in cui abbiamo cercato di fare il giro veloce subito - aggiunge Bottas - per la questione delle temperature, e non sono riuscito a far lavorare bene le gomme come invece Lewis ha fatto. Non sono riuscito a trovare abbastanza grip. Ma ci&ograve; di cui sono orgoglioso oggi &egrave; l&#39;enorme sforzo fatto dalla squadra nella notta per &quot;riaccendere&quot; la macchina. Venerd&igrave; eravamo piuttosto persi, ma abbiamo apportato alcune modifiche e abbiamo ribaltato il weekend. Passando alla gara, abbiamo una fantastica posizione di partenza, per cui mi aspetto di poter lottare bene con Lewis&raquo;. 

Ammette che Lewis &egrave; stato bravo in quel giro &quot;senza ricaldamento&quot;, ma partire dalla prima fila lascia comunque i giochi aperti

Formula 1 Baku, Bottas: &quot;Deluso, ma in gara posso ancora lottare&quot;

Osservando il broncio di Sebastian Vettel e i tempi delle qualifiche di Baku si prova un senso di deja vu, rivivendo per un attimo i sabati della scorsa stagione, quando invece di lottare per la pole le Ferrari buscavano distacchi pesanti dalle Mercedes. Un copione ripropostosi oggi in Azerbaijan dove Vettel ha concluso le Q3 col 4&deg; tempo, staccato di 1.248 secondi dal missile terra-terra pilotato da Hamilton. Nonch&eacute; 148 millesimi dal compagno di squadra Kimi Raikkonen.&nbsp;  Tuttavia &egrave; necessario dare la giusta lettura alla classifica odierna. Nonostante il tedesco della Scuderia non accampi scuse per la prestazione non esaltante, il suo sabato &egrave; stato travagliato da contrattempi pesanti. Durante le FP3 la sua SF70H ha patito una perdita all&rsquo;impianto di raffreddamento, costringendo i meccanici Ferrari a sostituire il motore, montando quello utilizzato a inizio stagione.  Un gran lavoro che ha consentito a Seb di correre le qualifiche, senza per&ograve; cogliere la prima fila: &quot;Credo che il risultato sia buono ma non sono del tutto contento &ndash; ha commentato un serioso Vettel dopo le Q3 &ndash; Quanto accaduto stamattina ci ha sicuramente rallentato, ma non possiamo certo usarlo come scusa, perch&eacute; ho comunque fatto un numero sufficiente di giri. Nell&#39;ultimo tentativo ero da solo, non ho avuto scie nell&#39;ultimo settore, ma non mi piace trovare scuse, avrei potuto fare meglio e basta. Anche se penso che oggi il terzo posto fosse il nostro massimo obiettivo raggiungibile&quot;.  Nelle Q3 interrotte dalla bandiera rossa causata da Ricciardo, l&rsquo;unico a sfiorare la perfezione &egrave; stato Hamilton e anche Vettel si &egrave; esibito in un lungo alla curva 2. Il confronto tra il suo ultimo tentativo e quello del britannico Mercedes mette in luce un netto divario in tutti i settori: nel primo Seb ha pagato 391 millesimi, nel secondo 367, nel terzo 490. Totale 1248. &ldquo;Avevo un buon ritmo &ndash; prosegue Vettel -, tuttavia non sono riuscito a mettere tutto assieme e a fare un buon giro. Ci sono state cose che non ci hanno aiutato ma non ci sono scuse. Oggi abbiamo preso una bella botta. Non siamo stati abbastanza veloci ma domani potremo avere buone opportunit&agrave; perch&eacute; ieri abbiamo visto quanto fosse veloce la nostra macchina&quot;.&nbsp;  Dopo il colpo rifilato alle Rosse a Montreal, Hamilton d&agrave; a Vettel un altro schiaffo. E per il tedesco &egrave; gi&agrave; tempo di reagire: &quot;Il distacco dalle Mercedes mi ha sorpreso, certo, ma bisogna stare attenti: sulla carta &egrave; un secondo ma con la fiducia e le gomme su questo circuito si pu&ograve; recuperare il tempo perduto. Per cui niente panico&rdquo;.&nbsp;  &nbsp; 

Il pilota Ferrari 4&deg; nelle qualifiche dell&#39;Azebaijan con un distacco di 1.248 secondi dal poleman Hamilton: &quot;Niente scuse ma in gara potremo avere buone opportunit&agrave;&quot;

Formula 1 Baku, Vettel incassa la botta: &quot;Ma niente panico&quot;

C&#39;&egrave; poco da fare: ci pu&ograve; essere qualsiasi motivazione tecnica, qualunque necessit&agrave; di scaldare pi&ugrave; o meno aggressivamente le gomme, piste difficili o no. Ma quando si tratta di metterci tutto in un unico giro a disposizione per giocarsi la pole position, Lewis Hamilton ha qualcosa di pi&ugrave;. Una capacit&agrave; di tirar fuori un giro mostruoso, velocissimo e soprattutto senza sbagliare nel momento che conta. Magari proprio dopo aver commesso un&#39;infinit&agrave; d&#39;errori nel resto del weekend, come successo a Baku. Sotto questo aspetto non &egrave; assolutamente blasfemo paragonare l&#39;inglese ad altri grandissimi del passato, proprio quelli con cui si sta giocando la leadership statistica in queste settimane, arrivato alla pole numero 66.  In quei 3&#39;33&quot; lasciati disponibili dopo la bandiera rossa per la &quot;toccata&quot; di Daniel Ricciardo in Q3, era un po&#39; un &quot;prenderci&quot;: Hamilton c&#39;&egrave; riuscito, gli altri meno. Non bisogna dunque arrivare a pianti biblici o a cospargersi il capo di cenere per i distacchi visti: tra fare un errore (o pi&ugrave; di uno) ed essere lento, c&#39;&egrave; ancora differenza. Valtteri Bottas cos&igrave; &egrave; a poco pi&ugrave; di 4 decimi ma guadagna comunque l&#39;intera prima fila alla Mercedes; come pure Kimi Raikkonen sar&agrave; certo a pi&ugrave; di 1 secondo (1&quot;1 per la precisione) ma ha pur sempre il merito di aver fatto meglio di tanti altri, a partire dallo spauracchio rappresentato da Max Verstappen. In una situazione non certo agevole, in bilico tra il dover fare un crono &quot;minimo&quot; per non partire indietro e allo stesso tempo senza potersi permettere di sbagliare (e dunque non &quot;libero&quot; di fare il massimo velocistico anche a costo di sbattere) Sebastian Vettel ha ottenuto un 4&deg; tempo che non sar&agrave; esaltante ma gli permette di giocarsi la gara. E questo &egrave; l&#39;importante, fino a prova contraria.  Passando alla Red Bull, sicuramente ci si poteva aspettare di pi&ugrave;. Tuttavia non dimentichiamo che quello di Daniel Ricciardo &egrave; stato un errore come possono sempre capitare su questo tracciato (vogliamo ricordare Hamilton nel 2016?) e prima della bandiera rossa causata dall&#39;australiano Max Verstappen era terzo. L&#39;olandese ha avuto in qualifica problemi di improvvisi &quot;tagli&quot; motore e di cambiata, che se verranno risolti per la gara rendono certamente prematuro estrometterlo dalla competizione. Allo stesso modo, non crediamo sia cos&igrave; impossibile per Daniel risalire dalla decima posizione al via, anche perch&eacute; ha una buona velocit&agrave; sul traguardo e quindi proporzionale possibilit&agrave; di superare.  Molto c&#39;&egrave; da dire anche sulle altre squadre in top ten, a partire dalla Force India che di gara in gara si dimostra sempre pi&ugrave; consistente. La lotta interna tra i due &quot;galli&quot; Sergio Perez ed Esteban Ocon per il momento sembra andare a vantaggio della competitivit&agrave; del team: &egrave; lecito aspettarsi un bel risultato finale come del resto successe gi&agrave; nel 2016. Non male nemmeno la Williams, con tutto che c&#39;&egrave; da inquadrare al meglio l&#39;ottima prestazione di Lance Stroll, riuscito non solo ad accedere alle Q3, ma addirittura a far meglio di Felipe Massa. Oltretutto non si &egrave; trattato di un riscontro casuale, dato che anche in prova il canadese ha dimostrato di aver &quot;preso la mano&quot; con la FW40, come gi&agrave; visto nella bella gara a Montreal. Non &egrave; andata altrettanto bene per la Toro Rosso, ma partendo appena fuori dalla top ten in sesta fila, Daniil Kvyat e Carlos Sainz possono anche stavolta ben sperare per la gara.  A prescindere da avarie e penalit&agrave;, un certo pessimismo &egrave; invece lecito per le altre squadre come Renault, Haas, McLaren e Sauber, al di l&agrave; di certi exploit come quello di Pascal Wehrlein riuscito a salire in Q2. Le difficolt&agrave; di questa pista portano infatti in maggior evidenza i limiti di queste macchine e le difficolt&agrave; dei loro piloti nel &quot;dare di pi&ugrave;&quot; su un tracciato che invece ti castiga ad ogni minimo eccesso. Caratteristica comunque interessante e che anche stavolta pensiamo porter&agrave; ad una gara non troppo scontata. Purch&eacute; i piloti non facciano come l&#39;anno scorso, quanto tirarono a vedere il traguardo senza sbagliare e quindi offrirono una competizione piuttosto scialba, ravvivata solo da Lewis per i suoi problemi col volante e i dialoghi via radio con l&#39;ingegnere di pista. 

Quando il gioco si fa duro... Con poco tempo a disposizione, Lewis riprende di forza una pole che Valtteri stava gi&agrave; accarezzando

Formula 1 Baku, analisi qualifiche: Hamilton martella ancora

Nonostante le ben poco agonistiche ciabatte con calzino bianco sfoggiate in mattinata, Lewis Hamilton non perdona nelle qualifiche del GP d&rsquo;Azerbaijan. Il pilota Mercedes dopo aver eguagliato Senna a Montreal, a Baku centra la 66esima pole position in carriera, realizzando un giro monstre al volante della sua W08: 1:40.593.&nbsp;  Tra i lampioni e le antiche torri della capitale caucasica The Hammer non ha lasciato nessuna chance agli avversari: n&eacute; al compagno di squadra Bottas, autore di un tuttavia incisivo 1:41.027, n&eacute; tantomeno alle Ferrari, con Raikkonen staccato di 1&rdquo;1 e Vettel di 1.248.&nbsp;  Lewis ha ribaltato la situazione del venerd&igrave;, concluso con un non esaltante 10&deg; tempo nelle FP2, e della mattinata, chiusa con un 3&deg; posto nelle FP3. I parziali non mentono: Hamilton ha concesso qualcosa nel 1&deg; settore, ma (soprattutto) nel secondo e nel terzo &egrave; stato micidiale. E mentre gli avversari soffrivano tra lunghi e muri sfiorati, Lewis metteva a segno l&#39;ennesimo giro perfetto. Nel suo ultimo tentativo&nbsp;ha chiuso il secondo settore a 40.746, 4 decimi in meno di Bottas e Raikkonen. Tanto che dopo la bandiera a scacchi il suo ingegnere di pista si &egrave; congratulato dicendogli via radio: &ldquo;Gran bel lavoro, una performance stallare!&rdquo;  &ldquo;E&rsquo; stato uno dei giri pi&ugrave; eccitanti della stagione &ndash; ha commentato il britannico davanti ai box al termine della giornata -, anche se abbiamo faticato a portare le gomme in temperatura. Sentivo molta pressione, era una situazione da tutto o niente. Ma ho fatto sempre meglio, curva dopo curva e all&rsquo;ultima mi sono detto &ldquo;speriamo che basti&rdquo;. &nbsp;Sono molto carico le qualifiche dovrebbero essere sempre cos&igrave;. Domani sar&agrave; una gara lunga e dura ma siamo nella posizione di partenza migliore&rdquo;.&nbsp;  E mentre Vettel non cerca scuse per mascherare la delusione di un 4&deg; tempo figlio anche dei problemi della mattinata, Hamilton guarda fiducioso all&rsquo;orizzonte, pronto ad acciuffare l&rsquo;avversario in classifica generale. Anche in ciabatte.&nbsp;  &nbsp; 

Il britannico Mercedes padrone indiscusso delle qualifiche in Azerbaijan: unico pilota a scendere sotto l&#39;1&#39;41 stacca le Ferrari di oltre 1 secondo

Qualifiche Formula 1 Baku, Hamilton stellare anche in ciabatte

66esima pole in carriera, la prima in Azerbaijan per Lewis Hamilton, che al volante della sua Mercedes W08 ha firmato un tempo record: 1:40.593. Completa la seconda fila Valtteri Bottas, staccato di 434 millesimi da Hamilton. Seconda fila Ferrari, con Raikkonen e Vettel distanziati di oltre 1 secondo dalla Mercedes del britannico. &nbsp;Terza fila per la Red Bull di Verstappen e la Force India di Perez. Chiudono la top ten Ocon, Stroll, Massa e Ricciardo, protagonista di un contatto all&#39;uscita della curva 6 che ha costretto i commissari a esporre la bandiera rossa.&nbsp;

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