        A pi&ugrave; di cinque mesi dal GP di Singapore, rientrante in calendario dopo le assenze dettate dalla pandemia, il promoter ha annunciato di aver esaurito i biglietti per le tribune in abbonamento sui tre giorni. Altri tagliandi verranno messi a disposizione per le singole giornate e un possibile incremento dei posti sulle tribune se le norme anti-Covid-19 vedranno un allentamento e l'incremento delle presenze ammesse. C'&egrave; voglia di Formula 1 a Oriente.&nbsp; Dopo Monza Singapore anzich&eacute; il Qatar Singapore &egrave; in calendario nel week end del 2 ottobre, con la consueta gara notturna. Singapore che potrebbe realizzare l'uno-due, un secondo Gran Premio da disputare il week end immediatamente precedente il 2 ottobre. &Egrave; il rumour rilanciato dal giornalista Joe Saward, che indica la gara sul tracciato cittadino quale credibile candidata in sostituzione del GP di Russia. Subentra alle indiscrezioni iniziali che davano il Qatar quale possibile rimpiazzo dell'appuntamento di Sochi. Tra le ragioni a supporto di una doppia gara a Marina Bay vi sono questioni strettamente logistiche, anzitutto. Il tema dei trasporti merci &egrave; caldo e risente nei costi dei venti di crisi globale, con un extra di spesa da sostenere. Optare per un duplice appuntamento a Singapore consentirebbe di ottimizzare gli spostamenti e contenere le spese&nbsp;rispetto a un duplice invio del materiale, a tappe, verso il Qatar prima e successivamente in direzione Singapore. Il tutto con l'ultima gara europea - prima del passaggio del materiale dalle sedi inglesi di team - oggi in programma che &egrave; il GP d'Italia a Monza.       

La soluzione di una duplice gara a Marina Bay, anzich&eacute; un appuntamento in Qatar, potrebbe essere preferita dalla F1, anzitutto per questioni di costi di trasporto

Idea Singapore-bis per sostituire il GP di Russia

Lo scorso 17 febbraio, alla vigilia del primo round dei preseason test del 2022, il nuovo Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha annunciate decisioni prese dalla Federazione Internazionale a seguito dell&rsquo;analisi di quanto accaduto nelle fasi conclusive del Gran Premio degli Emirati dello scorso dicembre che hanno portato alla ridefinizione della struttura e del processo decisionale della direzione gara, che ora &egrave; spalmato su pi&ugrave; soggetti, in modo da evitare che ripetano decisioni &quot;free-style prese nell&rsquo;arco di una persona&nbsp;in trenta secondi che determinano l&rsquo;assegnazione di un mondiale&quot;. Sono le dure parole di Toto Wolff, che insieme alla squadra della Mercedes ha accolto con soddisfazione l&rsquo;introduzione del doppio direttore di gara, sopportato da un team di esperti in un ufficio remoto e dalla esperienza di Herbie Blash.  L&rsquo;argomento &egrave; stato molto dibattuto in occasione dei test catalani con la maggior parte dei piloti del mondiale ed in particolar modo con Hamilton e Verstappen che, anche condizionati dai loro destini, si sono mantenuti su posizioni opposte. L&rsquo;olandese ha addirittura tenuto un&rsquo;arringa, nel corso di una conferenza stampa, a favore del giubilato Masi. Nel corso di una stagione di ventitr&eacute; Gran Premi non mancheranno certamente le occasioni per la nuova struttura per rodarsi, iniziare a lavorare e prendere le prime decisioni. Solo al termine della stagione, si potr&agrave; trarre qualche conclusione se la mano della FIA porter&agrave; reali benefici, anche se &egrave; difficile pensare che si ripresentino scelte che direttamente influenzano l&rsquo;assegnazione di un mondiale.    Tempi pi&ugrave; brevi nell&rsquo;impiego della &ldquo;safety&rdquo;  L&rsquo;analisi dei fatti di Abu Dhabi ha avuto al centro del proprio focus la direzione gara e il suo funzionamento, che ora hanno una nuova logica, ma non sono ancora state modificate le regole che portano all&rsquo;intervento della safety-car, soprattutto quando c&rsquo;&egrave; il rischio che una corsa si concluda con le monoposto allineate dietro alla vettura staffetta. Anche il tema safety-car &egrave; stato affrontato, ma non sono state messe sul tavolo soluzioni in grado di mettere immediatamente tutti d&rsquo;accordo e, per il momento, si &egrave; deciso di lasciare tutto com&rsquo;&egrave;, accettando l&rsquo;eventualit&agrave; che un Gran Premio si concluda in regime di safety-car, nonostante in molti non vedano di buon occhio la cosa.  Negli ultimi venti anni, secondo una statistica fornita dalla Federazione alle squadre, solo cinque volte la bandiera a scacchi &egrave; stata sventolata davanti alla vettura staffetta. Se Masi avesse deciso di concludere lo scorso Gran Premio degli Emirati Arabi in regime di neutralizzazione, ora in molti criticherebbero la sua scelta, ma molto probabilmente l&rsquo;australiano si sarebbe tenuto al riparo dai veementi attacchi che hanno portato al suo allontanamento.  La presenza di regole chiare e univoche ha certamente l&rsquo;effetto di ridurre l&rsquo;arbitrio della direzione, di fatto proteggendola. Se da un lato, si &egrave; accantonata l&rsquo;idea di introdurre norme da applicare in caso di un intervento della safety-car nelle fasi conclusive di un Gran Premio, c&rsquo;&egrave; invece il committment di ridurre i tempi d&rsquo;impiego della vettura staffetta al minimo indispensabile. Nel merito, la FIA intenderebbe fare a meno, in futuro, del &ldquo;giro extra&rdquo; che, normalmente, viene inserito tra il ripristino delle condizioni di sicurezza e la ripartenza. Esattamente quelle che ha fatto Masi a Melbourne, concedendo solo ai doppiati tra il primo ed il secondo di sdoppiarsi e finendo cos&igrave; sotto il fuoco incrociato di chi ha ottenuto il suo licenziamento.  Tante alternative a Sochi  Con l&#39;invasione da parte dell&rsquo;esercito russo dell&rsquo;Ucraina, sono venute meno le condizioni per correre in Russia. La corsa di Sochi di fine settembre &egrave; uscita dal calendario definitivamente. I contratti con il promoter Rosgonki mette fine anche ai piani di spostare il Gran Premio di Russia all&rsquo;Igora Drive dal 2023.  Stefano Domenicali ha spiegato che non ci sar&agrave; alcun problema per la Formula Uno nel sostituire la tappa in terra russa, anche perch&egrave; le possibilit&agrave; sono molteplici. Saranno chiaramente avvantaggiate quelle che, logisticamente sono meno invasive, dato che la corsa di Sochi era in programma il 25 settembre, sette giorni prima di Suzuka. Per questo motivo, seppure sarebbe una meta unanimemente apprezzata, sembra siano in calo le chances che il mondiale torni a Portimao. Anticipare la data al 18 settembre non &egrave; un&rsquo;ipotesi percorribile visto che nelle tre settimane precedente la Formula Uno &egrave; di scena a Spa, Zandvoort e Monza. Un poker di corse nel giro di un mese sarebbe impensabile. Ipotesi pi&ugrave; plausibili appaiono Istanbul e, soprattutto, Sepang, che ha ospitato il suo ultimo Gran Premio, il diciannovesimo, nel 2017, quando vinse Verstappen. Nelle ultime prima di chiudere questo servizio erano in netta ascesa le azioni del GP del Qatar come possibile sostituta di Sochi. 

La Federazione continua a prodursi instancabilmente configurando anche novit&agrave; sull&#39;intervento della safety car e altri aspetti da non trascurare. Qatar al posto della Russia?

Ritocchi regolamentari in F1: la FIA pronta e vigile

        Non ci sar&agrave; nessun Gran Premio di Russia a Sochi, quest'anno. Non ci sar&agrave; alcun Gran Premio di Russia in futuro. E' un'altra delle conseguenze innescate dalla guerra mossa dalla Russia all'Ucraina. La Formula 1 ha diffuso una nota con la quale annuncia la rescissione del contratto che legava l'organizzatore del mondiale al promoter dell'evento russo.  L'edizione 2022 del GP sarebbe dovuta essere l'ultima a Sochi, con il programmato spostamento della gara, dal 2023, a Igora Drive. L'impianto, alla periferia di San Pietroburgo, &egrave; stato oggetto di interventi di adeguamento per ospitare la Formula 1. "La Formula 1 pu&ograve; confermare di aver rescisso il contratto con il promotore del GP di Russia, con la conseguenza che la Russia non avr&agrave; una gara in futuro", la stringata comunicazione, chiara come forse non era parsa essere la primissima nota relativa all'edizione 2022 del GP a Sochi.  Sui piloti in ordine sparso Il quadro sportivo legato alla vicenda Ucraina e, ancor pi&ugrave; strettamente lo scenario che interessa il motorsport, registra quest'ultima mossa dopo le posizioni espresse dalla FIA e da alcune federazioni automobilistiche nazionali. In materia di ammissione dei piloti con licenza russa, la Federazione internazionale ha previsto la possibilit&agrave; che gareggino sotto la bandiera FIA; di diverso avviso, allineata alla posizione del CIO, &egrave; invece la posizione dell'ente sportivo britannico e di altre federazioni nordiche - Finlandia, Svezia -: piloti russi e bielorussi si ritrovano con le licenze sospese in questi paesi, impossibilitati a gareggiare.       

Cancellato il GP a Sochi in calendario quest'anno, la Formula 1 ha annunciato un altro provvedimento, di rescissione dell'accordo in essere per correre in Russia negli anni a venire

Guerra in Ucraina, la F1 rescinde il contratto con il GP di Russia

Nella sua lunga carriera ai vertici della Formula 1, Bernie Ecclestone &egrave; stato spesso al centro di polemiche causate dalle sue dichiarazioni. E, anche ora che non ricopre pi&ugrave; ruoli ufficiali nel Circus, il 91enne imprenditore britannico continua a fomentare discussioni. Pochi giorni dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, Ecclestone ha infatti rilasciato alcune dichiarazioni in favore di Vladimir Putin, proprio mentre il GP di Russia veniva sospeso e numerosi piloti ed esponenti del Circus condannavano il ricorso alle armi da parte di Mosca.  Guerra in Ucraina, la FIA convoca il consiglio mondiale in via straordinaria  Ecclestone: &quot;Sul GP di Russia non decidono i piloti&quot;  Quello tra Ecclestone e il presidente russo &egrave; sempre stato un rapporto amichevole, rinsaldato dallo sbarco della Formula 1 a Sochi, dal 2014 tappa del Mondiale. Anni fa, Bernie afferm&ograve; che Putin sarebbe stato un grande leader l&#39;Europa, e che, se qualcuno avrebbe provato a sparargli con una mitragliatrice, lui si sarebbe messo in mezzo per proteggerlo. Anche dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, l&#39;imprenditore britannico ha ribadito la sua stima nei confronti del presidente russo: &quot;Come persona, l&#39;ho trovato molto diretto e onorevole &ndash; ha spiegato Ecclestone all&#39;emittente radiofonica inglese Times Radio - Ha fatto esattamente quello che diceva che avrebbe fatto senza alcuna discussione&quot;. E, in merito alla situazione attuale e all&#39;attacco all&#39;Ucraina, Bernie ha commentato che &ldquo;le circostanze cambiano&rdquo;.  Ecclestone ha poi chiarito la propria posizione riguardo l&#39;edizione 2022 del GP di Sochi, che al momento &egrave; stato sospeso dal calendario. &ldquo;Penso che dipender&agrave; da come sar&agrave; la situazione tra Russia e Ucraina &ndash; ha detto il 91enne britannico - Non credo far&agrave; alcuna differenza correre o no in Russia con quello che accade nel mondo. La decisione riguardo al fare o meno l&rsquo;evento spetta all&rsquo;intero gruppo FIA e Formula 1, valuteranno loro se &egrave; corretto o no. Non penso che correre l&igrave; danneggerebbe l&rsquo;immagine della F1, e non vedo perch&eacute; la F1 dovrebbe per forza prendere le stesse decisioni che sono state prese in altri sport come il calcio&rdquo; ha concluso Ecclestone.  Sebastian Vettel era stato il primo tra i piloti a prendere una posizione netta subito dopo l&#39;apertura delle ostilit&agrave;, affermando che, se anche il GP di Russia non fosse stato cancellato, lui non avrebbe preso parte alla gara. Una dichiarazione che non &egrave; piaciuta a Ecclestone: &ldquo;Sono le scuderie e i promotori che devono prendere una decisione, non i piloti&rdquo; ha detto Bernie.  GP di Russia, da Sochi a Igora Drive una gara che non si far&agrave; 

L&#39;ex patron della Formula 1 ha speso parole di stima nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, anche in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina

Ecclestone: &quot;Putin diretto e onorevole. GP Russia? Non sono piloti a decidere&quot;

        Avrebbe dovuto rappresentare il futuro del GP di Russia, ma adesso &egrave; altamente probabile che non ci sar&agrave; un futuro per l'Igora Drive. Il complesso che sorge a circa 50 chilometri da San Pietroburgo avrebbe dovuto prendere il testimone di Sochi a partire dal 2023, ma ormai pare scontato dire che non vedremo mai sfrecciare le F1 a Sosnovo. Sterzi a parte: Bello vedere gli F1 boys parlare della guerra Non c'&egrave; pi&ugrave; posto per l'Igora Drive Gli effetti dell'attacco all'Ucraina da parte della Russia si stanno facendo sentire in ogni ambito, e mentre i piloti russi sono tutti quanti a rischio in ogni categoria della Fia, per i circuiti russi si stanno chiudendo le porte dei calendari mondiali. E cos&igrave; l'idea di avere ad Igora non solo la F1 ma anche la MotoGP&nbsp;si &egrave; di fatto vanificata, perch&eacute; ad oggi non si intravedono margini per mantenere il piano originario. L'Ucraina chiede l'esclusione dei piloti russi Firma di Tilke La MotoGP nel 2021 aveva Igora come possibile gara di riserva, mentre la F1 aveva gi&agrave; pattuito su questo tracciato lo spostamento del GP di Russia che sarebbe dovuto rimanere a Sochi fino al 2022 compreso prima di cambiare sede. Nel frattempo ad Igora, che aveva ottenuto l'omologazione, ci si era messi al lavoro: la pista, lunga poco pi&ugrave; di 4 chilometri, prevedeva dei lavori per salire a 5180 metri, con una completa riprogettazione del terzo settore, e divenire pi&ugrave; consona alle esigenze delle due e quattro ruote. Progettato da Hermann Tilke ed inaugurato nel 2019, per l'Igora Drive solo in un secondo momento si &egrave; pensato alla F1, da qui la serie di correttivi per arrivare ad ottenere la licenza. Binotto verso il Bahrain: "La Ferrari non cambier&agrave; molto" Igora finanziato da un uomo di Putin Il complesso che era nato per ospitare gare di kart, drifting, motocross e rallycross, cui si erano aggiunte le possibilit&agrave; per avere DTM, Motomondiale ed F1, di fatto &egrave; vicino alla cessazione di qualunque attivit&agrave;. La struttura, secondo alcune stime, fino ad oggi &egrave; costata quasi 200 milioni di dollari per arrivare all'omologazione di grado 1 da parte della Federazione Internazionale, ed &egrave; stata in larga parte finanziata dal miliardario Yury Kovalchuk, il principale proprietario della Rossiya Bank e stretto alleato di Vladimir Putin. La Formula 1 ad Igora dunque rester&agrave;, a meno di clamorosi colpi di scena, solo un'idea e niente pi&ugrave;. E visto come stanno andando le cose, non potrebbe essere altrimenti. GP Russia 2022, il promoter: "Evento sospeso, non cancellato"       

A partire dal 2023 il GP di Russia avrebbe dovuto spostarsi ad Igora Drive, complesso inaugurato nel 2019 e modificato per accogliere MotoGP ed F1, ma la guerra con l'Ucraina di fatto render&agrave; impossibile vedere il Circus correre sul circuito che sorge a 50 km da San Pietroburgo

GP Russia: da Sochi ad Igora Drive, una gara che non si farà

Il giro pi&ugrave; veloce indicativo e davvero memorabile nella settimana scorsa non &egrave; stato inanellato in pista a Barcellona, durante i primi test d&rsquo;interstagione, ma fuori. A fermo. Laddove alcuni piloti hanno preso la parola, quand&rsquo;anche la loro opinione non fosse fondamentale n&eacute; spostasse nulla rispetto a quanto da poche ore aveva iniziato a scuotere il mondo intero, con il nuovo conflitto in atto. Eppure Sebastian Vettel non s&rsquo;&egrave; impedito di dire che, a proposito della guerra appena divampata in Ucraina: &quot;Per quanto mi riguarda, non andr&ograve; a correre in Russia. &Egrave; sbagliato. Si tratta di una decisione tutta mia, in attesa che si sappia qualcosa di pi&ugrave; a livello di autorit&agrave; ufficiali. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita per ragioni stupide a causa di una leadership politica folle e questo basta a farmi ragionare e scegliere&quot;.   Non finisce qui, perch&eacute; sulla sua scia ecco innestato a sopresa l&rsquo;intervento lapidario ma esplicito del campione del mondo in carica Max Verstappen, il quale dice: &quot;Quando un Paese &egrave; in guerra, non &egrave; giusto andare a correre l&igrave;&quot;. Severo ma chiaro, no? E poi arriva Lewis Hamilton, che nei social, come sempre, non si fa pregare, aggiungendo di suo: &quot;Quando vediamo un&rsquo;ingiustizia, &egrave; importante alzarci in piedi contro di essa &ndash; questo l&rsquo;attacco del suo intervento su Instagram &ndash;: il mio cuore &egrave; con tutte quelle coraggiose persone dell&rsquo;Ucraina che stanno affrontando un cos&igrave; terribile attacco semplicemente per aver scelto un futuro migliore. E sto con i tanti cittadini russi che si oppongono a questa violenza e chiedono la pace, spesso a rischio della loro stessa libert&agrave;. Per favore, state tutti al sicuro. Stiamo pregando per voi&quot;.    Non si tira indietro neppure Charles Leclerc: &quot;Quello che sta succedendo in Ucraina &ndash; scrive &ndash; &egrave; incredibilmente triste e straziante. Vedere cos&igrave; tante persone innocenti patire questa situazione &egrave; orribile. La guerra non dovrebbe mai essere un&rsquo;opzione. I miei pensieri sono tutti rivolti a coloro che stanno vivendo questa tragedia e prego affinch&eacute; tutto questo termini il prima possibile&quot;. E tantomeno tace Carlos Sainz: &quot;Con tutto quello che sta succedendo in Ucraina, personalmente avrei difficolt&agrave; a prendere un aereo e andare in un Paese che si trova in guerra&quot;. Lo stesso Pierre Gasly ci va gi&ugrave; duro, senza problemi: &quot;Sono personalmente colpito &ndash; ammette &ndash; soprattutto perch&eacute; ho alcune persone vicine a me che sono in Ucraina in questo momento. &Egrave; una situazione molto difficile e spaventosa, dato che loro stessi non sanno se saranno in grado di farcela e se saranno in grado di rivedere i loro parenti. Speriamo che possano trovare una soluzione. &Egrave; davvero triste vedere i filmati degli attacchi, con famiglie che muoiono per una ragione che non condivido in alcun modo. Spero che altri paesi possano sostenere l&rsquo;Ucraina, perch&eacute; &egrave; un piccolo paese, e sappiamo quanto invece sia potente la Russia&quot;.   Ovviamente misuratissimo e superabbottonato l&rsquo;unico russo del Circus, Nikita Mazepin, il quale si limita a puntualizzare: &quot;Mi rivolgo ai miei fan e follower: &egrave; un momento difficile e non ho il controllo su molto di ci&ograve; che viene detto e fatto. Sto scegliendo di concentrarmi su ci&ograve; che POSSO controllare lavorando sodo e facendo del mio meglio per il team Haas. I miei pi&ugrave; sentiti ringraziamenti per la vostra comprensione e supporto&quot;.    E quindi, finalmente, in ultima posizione nella lista dei tempi d&rsquo;arrivo, eccoti anche il comunicato ufficiale di Liberty Media, entit&agrave; guida della F.1 e dal dna statunitense che pi&ugrave; stelle e strisce non si potrebbe, eppure tra le righe brilla per cerchiobottismo che pi&ugrave; ultrademocristiano non si pu&ograve; immaginare. Leggete un po&rsquo;: &quot;Il campionato di Formula 1 si disputa nei Paesi di tutto il mondo con l&rsquo;obiettivo di unire persone e nazioni. Stiamo osservando gli sviluppi in Ucraina con tristezza e shock, sperando in una soluzione rapida e pacifica alla situazione attuale. Gioved&igrave; sera Formula 1, la FIA e le squadre hanno discusso della posizione del nostro sport e la conclusione &egrave;, valutata e compresa da tutte le parti interessate, che &egrave; impossibile tenere il Gran Premio di Russia nelle circostanze attuali&quot;.  Della serie, per adesso ci tocca dire che non possiamo onorare l&rsquo;ultimo anno di presenza del contratto che ci lega a Sochi, ma poi, magari, ricambiando le cose, chiss&agrave;. &Egrave; un po&rsquo; come quando t&rsquo;invita a pranzo una coppia che nel frattempo litiga catastroficamente e si lascia. Dai, a&rsquo; sto punto non vengo, ma, al limite, se vi rimettete insieme, fate un fischio che si fa festa. Dio santo, che malinconia. Tutto questo, per dire una cosa molto semplice. Non ha assolutamente importanza cosa pensino in s&eacute; i piloti di Formula Uno, perch&eacute; sono liberissimi di avere ciascuno la propria convinzione. Ma &egrave; bellissimo notare che molti di loro, senz&rsquo;altro i pi&ugrave; carismatici, non hanno alcun problema non solo a rendere noto il proprio pensiero ma anche, nel caso, a manifestare volont&agrave; di scelta inequivocabile e tutt&rsquo;altro che paracula. Permettetemi di dire che ci&ograve; &egrave; fantastico. Perch&eacute; &egrave; bellissimo avere a che fare con campioni che se ne fregano d&rsquo;essere i Cavalieri del Rischio Calcolato, di tacere opportunisticamente e di voltarsi dal&rsquo;altra parte, preferendo invece esporsi, spiegarsi, testimoniare la propria sensibilit&agrave;. Dare un segnale, senz&rsquo;altro illuminante e gradito, quale che esso sia. Perch&eacute; in situazioni come queste la cosa pi&ugrave; terribile resta l&rsquo;indifferenza, il silenzio furbetto, la neutralit&agrave; studiata. Che la pensino come vogliono, i piloti di F.1, per carit&agrave;, paradossalmente anche un&rsquo;ipotetica idea contraria rispetto a quelle espresse avrebbe lo stesso valore, sul piano dialettico.  GP Russia, il promoter replica alla F1: &quot;L&#39;evento &egrave; sospeso, non cancellato&quot;  Dico semplicemente che &egrave; bellissimo prendere atto del comportamento di atleti parlanti e pensanti, che una volta di pi&ugrave;, proprio nel momento in cui la Mercedes da nera torna argentata, continuano a dire la loro sulle umane vicende del Pianeta Terra. Perch&eacute; vedere gente che corre e sfreccia e basta, pensando solo a guadagnare e vincere, sarebbe desolantemente tristissimo. Nella primavera 2014 Michael Schumacher, a quattro mesi dall&rsquo;incidente lo ha rapito alla nostra vista ma non al nostro affetto, &egrave; stato insignito della cittadinanza onoraria di Sarejevo, per il suo impegno a favore dei bambini feriti durante la guerra del 1992-1995 in Bosnia. I media locali in quell&rsquo;occasione hanno ricordato commossi come Schumi si era recato a Sarajevo per due volte dopo la fine del conflitto, nel 1996 e 1997, per favorire la raccolta di fondi a favore dei bambini feriti.   L&rsquo;anno scorso, tanto per dirne un&rsquo;altra, ha commosso il mondo l&rsquo;immagine dello straricco e pluriridato Nelson Piquet, quasi settantenne, intento con tanto di mascherina medica a distribuire pacchi e derrate ai poveri nel Brasile degli ultimi, dei poverissimi, dei disperati, straziato dal Covid-19. Ecco, scusate, ma in giorni cos&igrave;, sono questi gli aspetti del nostro mondo che inorgoglisce sottolineare. Al di l&agrave; dei buonismi e dei buoni sentimenti facili, perch&eacute; coraggio e autenticit&agrave; restano i valori pi&ugrave; belli del nostro Sport. Laddove la F.1 &egrave; sempre pi&ugrave; sicura in pista e la vita lo &egrave; di meno, l&agrave; fuori. Poi, certo, adesso tutti a parlsre di porpoising, di pull-rod, di retrotreni rastremati e pance miniaturizzate... Per&ograve; che bello quando ci si accorge che senza casco e privi di mille cavalli in mano, quando vogliono i Formula Uno boyz sanno essere ancora pi&ugrave; speciali e campionissimi meravigliosi d&rsquo;empatia e umanit&agrave;. 

Con Vettel in testa, i top driver dimostrano di avere un&#39;anima

Bello vedere i F.1 boys parlare della guerra

        "Nelle attuali condizioni &egrave; impossibile svolgere il GP di Russia". Cos&igrave; la Formula 1 nella nota diffusa poco dopo le 13:00, a sintesi dell'incontro tenutosi gioved&igrave; sera tra Formula 1, FIA e squadre, relativo all'attacco russo all'Ucraina e ai risvolti sul Gran Premio in calendario il prossimo 25 settembre. Parole articolate che non utilizzano in modo netto il termine "cancellazione", piuttosto, si rifanno alle "condizioni attuali", stanti le quali evidentemente non si correr&agrave; a Sochi.&nbsp;Condizioni che sono di guerra e hanno portato a una determinazione molto pi&ugrave; netta e chiara, limpida, di Sebastian Vettel: io un GP in Russia non lo correr&ograve;. Dopo la nota diramata dalla Formula 1 arriva un comunicato dell'organizzatore del Gran Premio a Sochi, che mette i tradizionali puntini sulle "i", chiarendo come, dalla propria prospettiva, il Gran Premio viva attualmente una condizione di sospensione per eventi di forza maggiore.  &Egrave; chiaro come tra Formula 1 e i promoters dei vari GP vi siano precisi accordi contrattuali che prevedono sanzioni in caso di cancellazione. Vale ricordare la gestione che fu del GP d'Australia nel 2019, con il Covid-19 nel paddock e una decisione di cancellare l'evento che non si ebbe fino al limite delle prime prove libere, perch&eacute; da chiarire le ripercussioni contrattuali. I distinguo del promoter Ecco, dalla Russia, il promoter Rosgonski specifica attraverso una nota come si tratti di una sospensione dell'evento. "Secondo la dichiarazione ufficiale diffusa dalla Formula 1 il 25/2/2022, dovuta all'attuale situazione politica mondiale, la FIA ha deciso di sospendere i preparativi per il round del mondiale di Formula 1 in Russia, precedentemente programmato per essere tenuto a Sochi nel settembre 2022, poich&eacute; &egrave; impossibile ospitarlo nelle attuali condizioni. L'accordo tra il promoter ufficiale del GP di Russia, Ano Rosgonski, e la Formula 1 &egrave; sospeso per cause di forza maggiore.&nbsp; I biglietti acquistati non sono cancellati, non &egrave; necessario chiedere rimborsi adesso perch&eacute; &egrave; ancora possibile che il round si svolta come precedentemente programmato.&nbsp; Ano Rosgonski continua regolarmente le proprie attivit&agrave; fornendo servizi agli ospiti dell'autodromo di Sochi, cos&igrave; come con l'organizzazione e lo svolgimento di eventi del motorsport e di altri a livello federale, regionale e municipale, quali parte del calendario di eventi approvato".&nbsp; Cos&igrave; il promoter del GP di Russia, in replica alla posizione espressa dalla Formula 1.       

Il Gran Premio di Russia del prossimo settembre &egrave; cancellato. Anzi no, a sentire l'organizzatore dell'evento a Sochi, che parla di sospensione per cause di forza maggiore. Resta l'interrogativo: se finir&agrave; la guerra potrebbe rientrare in scena Sochi a settembre?

GP Russia, il promoter replica alla F1: "L'evento è sospeso, non cancellato"

        Squadre al lavoro a Barcellona, con la seconda giornata di test in corso, mentre all'estremo opposto dell'Europa soffiano venti di guerra, con l'operazione militare di attacco, condotta stamane dalla Russia in Ucraina. Il profilo sportivo diventa d'attualit&agrave; se si guarda alla prospettiva del prossimo 25 settembre, week end del GP di Russia, con l'appuntamento di Sochi in calendario.&nbsp;  Il GP di Russia da monitorare Una nota diffusa da un portavoce della F1 ha commentato il momento, spiegando: "La Formula 1 sta monitorando da vicino - come molti altri - gli sviluppi molto fluidi e in questa fase non ha ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo a monitorare la situazione molto da vicino". Sochi &egrave; all'ultima edizione prevista del Gran Premio di Russia, prima lo stesso si sposti, da 2023, sul nuovo impianto di Igora Drive - oggetto di ampliamento - vicino a San Pietroburgo.       

Con il GP di Russia a Sochi in programma il prossimo settembre, la Formula 1 ha diffuso una nota con la quale dichiara di monitorare l'escalation del conflitto tra Russia e Ucraina

Crisi Russia-Ucraina, F1 monitora lo scenario

        L'episodio servir&agrave; per costruire una squadra vincente, a evitare il ripetersi di errori come quello nel finale del Gran Premio di Russia, dove McLaren e Lando Norris hanno visto naufragare una gara controllata con autorevolezza e velocit&agrave;.&nbsp; Andreas Seidl, all'indomani delle scelte compiute a Sochi, anticipava un'attenta analisi di quanto accaduto. &Egrave; mancata un'imposizione chiara del muretto box, che avrebbe dovuto leggere meglio l'evoluzione del meteo e obbligare Norris al rientro ai box, dopo la fase nella quale Lando ha gestito magistralmente le gomme slick su pista umida. Il debrief c'&egrave; stato ed &egrave; passato da due giornate trascorse al simulatore, come spiegato da Norris ad Autosport. Sochi da lasciarsi alle spalle, ci ha provato Lando con la trasferta ad Adria, dove ha presentato il suo LN Racing Karts, progetto curato con gli specialisti del Gruppo OTK - cui fa capo Tony Kart -.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Lando Norris (@landonorris)      Pi&ugrave; informazioni e comunicazione da migliorare "Ho imparato molte cose, utili a me su cosa potr&ograve; fare meglio la prossima volta in cui dovessimo essere nella stessa situazione, come prendere decisioni migliori. E anche con il team, si tratta di come comunicare meglio, come parliamo, in modo tale che mi dia la squadra anche pi&ugrave; informazioni per prendere le decisioni (...). Abbiamo trascorso due giornate al simulatore e una a riesaminare tutto, dalla comunicazione a come parliamo tra noi, per provare a fare un lavoro migliore la prossima volta", ha spiegato Norris.       

Il debrief post Russia ha visto Lando e la squadra ripercorrere le scelte effettuate a Sochi e utilizzare il simulatore per migliorare la comunicazione e lo scambio di informazioni

Norris e McLaren a scuola di "comunicazione"

        Come Leclerc anche Alonso, Norris, Vettel. Situazioni in gara dai gradi di azzardo e difficolt&agrave; della chiamata differenti, negli ultimi giri del GP di Russia. Tra chi ha provato a pescare il jolly con poco o nulla da perdere, chi ha fatto la scelta errata e rimesso la gara, chi come Ferrari e Leclerc si &egrave; trovata a met&agrave;, tra un gran risultato potenzialmente raggiungibile e un onorevole piazzamento a punti. L'editoriale del Direttore: I diavoli e l'acqua santa Sainz, i problemi di gomme e il rischio undercut Inaki Rueda spiega come si &egrave; arrivati a definire le strategie sulle due monoposto. Sainz ha recuperato il podio dopo un primo stint nel quale &egrave; andato in sofferenza con le gomme, causa graining. "Con Carlos la strategia era di essere molto aggressivi nel primo stint. Ha fatto una partenza fantastica prendendo il comando della gara da Norris. Ha condotto la gara fino al giro 14 e le sue gomme hanno iniziato a soffrire e ci siamo dovuti fermare per evitare di subire l'undercut da macchine che erano dietro di noi", spiega Rueda. Per un primo stint non certo tra i pi&ugrave; lunghi per Sainz (leggi Carlos che definisce Sochi come il miglior week end da ferrarista), Leclerc ha potuto sfruttare la gomma dura e spingersi pi&ugrave; in l&agrave; con la strategia, in rimonta sull'asciutto: "Prima che arrivasse la pioggia, con Charles avevamo delle aspettative oneste di finire settimi o ottavi. Ha iniziato a piovere al giro 46&nbsp; e ci siamo trovati con due macchine in due situazioni molto diverse tra loro". Se con Sainz le opzioni strategiche erano di fatto limitate solo al tipo di gomma da montare nel finale di gara, con Leclerc lo scenario &egrave; stato un altro, potenzialmente da podio. "Eravamo certi che Carlos avrebbe dovuto fermarsi per montare gomma morbida o intermedia. Era terzo con gomme dure e usate da 31 giri, molto usate quindi. Ha pittato e montato intermedie perdendo alcune posizioni ma perlomeno abbiamo pensato: ok, non c'&egrave; modo che riesca ad arrivare a fine gara se non lo fermiamo per il cambio gomme. Leclerc, la pista umida e il dilemma tattico Con Charles la storia era molto diversa. Avevamo fatto il cambio gomme solo 10 giri prima che iniziasse a piovere, montando gomma media. La gomma si stava comportando piuttosto bene in condizioni di pista umida. Stava recuperando posizioni, cos&igrave; ci siamo trovati al giro 50 in una situazione difficile, dove abbiamo pensato: ok, sta iniziando a piovere di pi&ugrave;, abbiamo il podio in vista se riusciamo a sorpassare due macchine davanti o se rientrano ai box.  In alternativa, rientriamo ai box insieme alle macchine che ci sono davanti e finiamo settimi o ottavi". Il dilemma strategico: accontentarsi di un piazzamento quasi garantito ma ordinario o provare a realizzare il colpo?&nbsp; Leggi anche: I team radio del GP di Russia Studiare meglio l'evoluzione meteo "Ne abbiamo discusso con Charles, gli abbiamo detto 'pensiamo che arriver&agrave; una pioggia pi&ugrave; intensa, sar&agrave; difficile restare in pista. Per&ograve; se riusciamo a stare in pista per altri 3 giri c'&egrave; una buona opportunit&agrave; di ottenere un ottimo risultato'. Abbiamo deciso di restare fuori. Hamilton: "Incredibile che non abbia mai corso per Ferrari!" Sappiamo adesso che &egrave; stata la decisione sbagliata. Sono decisioni difficili che si presentano molto spesso in condizioni di bagnato", prosegue Rueda. "Col senno di poi avremmo fatto alcune cose diversamente, la pi&ugrave; grande per&ograve; &egrave; una valutazione migliore delle condizioni di pioggia al giro 50, 51 e 52".&nbsp;       

Il responsabile delle Strategie spiega come si &egrave; giunti alle decisioni differenziate tra Leclerc e Sainz in Russia. L'azzardo del gran risultato non &egrave; andato a buon fine con Charles. Col senno di poi, necessaria una migliore analisi dell'evoluzione meteo

Ferrari, Rueda analizza il dilemma tattico con Leclerc

          Power unit vecchie, power unit nuove e penalizzazioni. Sochi &egrave; stato l'apice della rotazione dei motori, con una griglia di partenza fortemente condizionata dalle sanzioni comminate per l'utilizzo di componenti nuove. Una situazione da tenere in grande considerazione per il prosieguo del campionato, quando l'affidabilit&agrave; giocher&agrave; un ruolo sempre pi&ugrave; importante e le squadre dovranno valutare attentamente se conviene partire in fondo con una Pu nuova oppure evitare una penalizzazione ma rischiare con il chilometraggio delle componenti. GP Russia, i team radio Cosa dice il regolamento? Ricordiamo che una power unit &egrave; suddivisa in sei componenti: il motore termico (ICE), il turbocompressore (TC), il motore cinetico (MGU-K), il motore heat (MGU-H), la centralina di controllo (CE) ed il pacco batterie (ES). Secondo il regolamento, ogni macchina ha disposizione per l'intera stagione solamente due centraline e due pacchi batterie, mentre per le altre quattro componenti il numero di unit&agrave; a disposizione &egrave; tre. Se si superano questi limiti, il pilota riceva una penalit&agrave; con un numero di posizioni da scontare sulla griglia di partenza in base a quanti pezzi ha sostituito.  La situazione "mondiale" Lewis Hamilton al momento &egrave; perfettamente in regola, anche se ha gi&agrave; smarcato tutte le componenti a disposizione. Ricordiamo che la rotazione &egrave; a scelta delle squadre, per cui niente vieta di alternare un'unit&agrave; con l'altra a piacimento. Essendo gi&agrave; ricorso a tutti i motori a disposizioni, l'inglese sar&agrave; costretto ad affrontare tutto il resto della stagione con queste Pu, in caso contrario andr&agrave; incontro ad una penalit&agrave; in griglia nel GP in cui decider&agrave; di effettuare la sostituzione, che &egrave; quanto fatto a Sochi da Verstappen: l'olandese in Russia ha montato una Pu completamente nuova, ricorrendo al quarto ICE, al quarto TC, al quarto MGU-K, al quarto MGU-H, al terzo CE ed al terzo ES. Ricordiamo che Verstappen &egrave; stato costretto ad andare in penalit&agrave; per la Pu rimasta incidentata a Silverstone, un po' come accaduto al suo compagno con l'incidente al via di Budapest: Perez &egrave; gi&agrave; ricorso addirittura al quarto CE ed al quarto ES. Chi per&ograve; in griglia ha smarcato pi&ugrave; motori &egrave; Valtteri Bottas: il finlandese, dopo aver sostituito tutto quanto a Monza, a Sochi &egrave; stato costretto a fare altrettanto per un problema occorso proprio all'unit&agrave; montata in Brianza, cosa che gli &egrave; costata una nuova sanzione in griglia dovendo ricorrere al quinto elemento di ICE, TC, MGU-H ed MGU-K, mentre per ES e CE &egrave; rimasto a tre.&nbsp;  Horner: "Con Mercedes ce la giocheremo al 50-50%" Ferrari, presto una penalit&agrave; per Sainz A Sochi come &egrave; noto il Cavallino ha scelto di montare a Leclerc una power unit completamente nuova per utilizzare la parte ibrida di nuova concezione (ai team era concesso uno sviluppo tra 2020 e 2021, e la Rossa ha preferito affrontare la prima parte di campionato con la vecchia configurazione e portarne una nuova a stagione inoltrata per testare in pista la base della versione 2022). Charles adesso ha un'unit&agrave; in pi&ugrave; a disposizione di qualunque componente ad eccezione della MGU-K (ne ha usate tre come da regolamento), e la stessa sorte toccher&agrave; a breve al suo compagno di squadra Sainz; lo spagnolo, che al momento &egrave; in piena regola, avr&agrave; a disposizione la Pu aggiornata nei prossimi GP, e questo coster&agrave; anche a lui la partenza dal fondo nella gara in cui la squadra decider&agrave; di montarla. Carlos fin qui ha utilizzato solamente due dei tre MGU-K a disposizione. Da sottolineare che tutti i motorizzati Ferrari sono gli unici ad aver usato fin qui solamente due MGU-K, segno che il motore cinetico nato a Maranello gode di un'ottima affidabilit&agrave;. Gli unici non-Ferrari in queste condizioni sono Ricciardo, Stroll e Russell.  Hamilton: "Incredibile non abbia mai corso per la Ferrari" Gli altri Alla Ferrari interessa sapere cosa far&agrave; soprattutto la McLaren, anche lei perfettamente in regola con la rotazione dei motori. Detto di Bottas, Verstappen, Perez e Leclerc, chi &egrave; gi&agrave; andato oltre sono Gasly e Latifi; il francese ha gi&agrave; sbloccato una Pu nuova superando il limite di ciascun componente e lo stesso ha fatto il canadese, che &egrave; rimasto in regola solo nel conto delle MGU-K. Anche Tsunoda &egrave; andato oltre, ma in modo minore: il giapponese ha gi&agrave; smarcato il terzo ES ed il terzo CE.         

La griglia di partenza di Sochi &egrave; stata stravolta da un susseguirsi di penalizzazioni per via dell'utilizzo di nuove componenti, che ha riguardato tra gli altri Leclerc e Verstappen: qui facciamo il punto su un aspetto molto importante per la lotta mondiale

F1 2021, Power Unit: la situazione dopo il GP Russia

        L'arrivo della pioggia nelle battute finali del Gran Premio di Russia ci ha regalato un finale avvincente, e basti pensare che se confrontiamo la top ten al giro 47 (l'ultimo prima dell'acqua) con quella sotto la bandiera a scacchi al giro 53, non c'&egrave; un pilota che abbia mantenuto la stessa posizione. C'&egrave; chi ne ha approfittato come Verstappen per passare da settimo a secondo, e chi invece, sbagliando la chiamata ai box, si &egrave; condannato a perdere un bel piazzamento: Norris &egrave; sceso dal 1&deg; al 7&deg; posto, mentre Leclerc, da settimo che era, ha sognato di agguantare il podio prima di finire fuori e concludere 15&deg;. Ottima invece la chiamata della Mercedes, che si impone sul pilota quando Hamilton in realt&agrave; avrebbe preferito restare in pista. Vediamo qui i team radio Scorri tra le schede &nbsp; Leclerc  Cominciamo dal monegasco della Ferrari. Charles ha spiegato che non se l'&egrave; sentita di mettere in difficolt&agrave; la squadra con un doppio pit-stop ravvicinato, mentre Binotto ha parlato di errore di comunicazione. Quello che pu&ograve; rimproverarsi la squadra, &egrave; l'aver continuato a far venire dei dubbi al pilota, che pi&ugrave; volte cambia idea.  Giro 48 La pioggia inizia a scendere  F: Pioggia di questa intensit&agrave; per i prossimi 10 minuti. Fammi sapere che ne pensi delle Intermedie.  Leclerc completa il giro  Giro 49 F: Il punto peggiore della pista &egrave; tra curva 6 e 7, alcune macchine sono andate fuori F: Molte macchine stanno rientrando ai box per le Intermedie. Cinque giri alla fine, Sainz ai box per le Intermedie F: Le Intermedie sembrano essere le pi&ugrave; veloci  Leclerc conclude anche il giro 48, ancora senza rispondere. Infatti Xavier Marcos si insospettisce chiedendo un controllo radio, ma a quel punto Charles si apre in radio  Giro 50 F: Radio check CL: Ci fermiamo al prossimo giro CL: Ma la pioggia&nbsp;proseguir&agrave;? F: La pioggia continuer&agrave; cos&igrave;  Allora Charles ci ripensa  CL: Restiamo fuori F: Ricevuto   Giro 51 F: Prima macchina dietro con le Intermedie Verstappen. Quattro giri alla fine  La pioggia aumenta notevolmente  CL: Ragazzi, credo che dobbiamo fermarci F: Tre giri alla fine adesso (giusta la correzione dell'ingegnere, ndr) CL: Ragazzi, credo che dobbiamo fermarci  F: Tre giri alla fine. CL: Dobbiamo fermarci. Altrimenti credo che sia game over F: Ricevuto. Box F: Ci aspettiamo che aumenti l'intensit&agrave;, quindi box a questo giro. Box  CL: Ricevuto CL: Abbiamo perso tutto? (Cio&egrave;: abbiamo gi&agrave; rovinato la gara o siamo ancora in tempo?) F: No F: Se pensi di poter tenere la macchina in pista, &egrave; meglio stare fuori. Senn&ograve;, rientra F: Box adesso, box CL: No, se posso stare fuori resto fuori. Provo a mantenere il contatto (con quelli davanti)  Giro 52  F: Due giri alla fine  Di qui a poco, la corsa di Leclerc di fatto finisce: va lungo in curva 2 e poi ancora in curva 5, dove sta fermo a lungo prima di ripartire con la pista ormai bagnatissima  CL: Aaaah. Non riesco a stare in pista, c'&egrave; un ca**o di diluvio F: Box adesso, box CL:&nbsp; La nostra fott*** gara &egrave; finita, non riesco a fermare la macchina (infatti &egrave; appena andato dritto in curva 5)  F: Box CL: Siamo ultimi? F: P14  Da l&igrave; Charles rientra ai box, mette le Intermedie ma ormai il suo GP &egrave; andato  &nbsp; Norris   Testardo e punito per questo Lando Norris, che intima al suo muretto il silenzio per concentrarsi a dovere. Purtroppo per lui, la pioggia arriva e Lando paga caro non l'aver ascoltato il box  Giro 48 M: Bandiere gialle  Norris va largo alla curva setteLN: Ho bisogno di bandiere blu!&nbsp; M: Le hai, le hai. DRS disabilitato Giro 49 LN: Quanti giri mancano? M: Quattro alla fine di questo, quattro alla fine di questo. Alcuni hanno gi&agrave; messo le Intermedie, Bottas le ha montate M: Pista molto scivolosa in curva 10, molte macchine in difficolt&agrave; LN: Stai zitto! M: Cosa ne pensi delle Intermedie? LN: No! Voglio solo bandiere blu  Giro 50 M: Hamilton ha montato le Intermedie LN: S&igrave;, l'ho visto, l'ho visto. Dobbiamo concentrarci a restare in pista con le slick M: Solo per conferma, restiamo in pista con queste gomme?  Lando non risponde ma supera l'ingresso della pit-lane e comincia il penultimo giro  Giro 51: LN: Dannazione, &egrave; tutto bagnato, ragazzi, dovevo fermarmi. Box, altrimenti mi schianto, non posso farcela in questa situazione M: S&igrave;, ci fermiamo, vieni ai box  La corsa per&ograve;, anche per lui, &egrave; compromessa: Lando va lungo, perde molto tempo e rientrare e poi ancora con la pista piena d'acqua, con lui che &egrave; costretto a remare per guadagnare la pit-lane  &nbsp; Hamilton  M: L'intensit&agrave; della pioggia sta aumentando, &egrave; bagnato nel tratto finale della pista M: Bandiere gialle in curva 7 M: Noi siamo pronti ai box se hai bisogno LH: E' molto scivoloso, ma non sta piovendo molto M: Valtteri si &egrave; fermato per le intermedie LH: E' scivoloso ragazzi  Trascorre una tornata. Hamilton resta in pista. Dai box l&rsquo;insistenza cresce. Alla fine sar&agrave; la mossa decisiva per la vittoria.  M: Box box per le intermedie. Configurazione&nbsp;Wet, posizione 3 M: Siamo sui tempi adatti per il crossover, alcune vetture stanno andando fuori pista M: Verstappen si &egrave; fermato per le Intermedie, Norris potrebbe fare lo stesso. Dietro abbiamo margine, quindi box, box box, box box LH: Sta smettendo di piovere ragazzi M: Box, box. Sosta confermata. La pioggia sta aumentando  Pit-stop  Mentre Lewis esce dai box, l'ingegnere sta calcolando il tempo reale di un'eventuale sosta di Norris. Il guadagno per Hamilton &egrave; notevole da subito  M: Attenzione, corsia scivolosa LH: Che configurazione? M: Wet 3 M: Norris non &egrave; messo bene, siamo davanti di 1"5 M: Ora di 4" M: Ora 5" M: Se Norris sta in pista, avr&agrave; guai. Sta per essere passato da Mazepin con le Intermedie LH: Di quanto siamo davanti? M: 5" al momento, lui ha 19" di vantaggio. Sta provando ad andare&nbsp;fino alla fine, ma c'&egrave; pioggia forte nell'ultima parte di pista  Di qui a poco Lando va fuori, Lewis sopraggiunge e passa per andare a vincere        

Hamilton stava insistendo di voler restare fuori con le slick, ma il suo ingegnere Bonnington si &egrave; imposto richiamando ai box il suo pilota, permettendogli di vincere una corsa che invece Lando getta via

GP Russia, i team radio: Mercedes che chiamata, Leclerc gara f*****a, Norris "capoccione"

Sochi senza frontiere dentro a un Mondiale di F.1 che in Russia si regala un finale con scivoloni inattesi, causa pioggia battente. Acqua santa per Lewis Hamilton che emerge da un week end senza squilli, riscrive ancora la storia della specialit&agrave; raggiungendo la cima Coppi delle 100 vittorie in carriera e si riprende la leadership del campionato. Il sette volte campione del mondo emerge in un finale convulso con Giove Pluvio a rimescolare le carte e capitalizza un clamoroso errore da parte di Lando Norris che invitato dal team a rientrare ai box per montare le intermedie, si ostina a voler restare in pista, scivolando come una trottola nelle retrovie. Acqua santa anche per Max Verstappen, autore di una rimonta incredibile, che dagli inferi dello schieramento porta a casa un secondo posto che lo tiene a contatto con la vetta ora distante due lunghezze. Il massimo per l&rsquo;olandese, un mastino che non molla l&rsquo;osso, esaltante in condizioni di aderenza precaria, pronto a trarre il massimo da una gara tutta in salita. In un week end che sembrava voler voltare le spalle ai grandi protagonisti del Mondiale, i due diavolacci che si contendono il titolo 2021 si sono ritrovati a far festa sul podio, come se Monza non fosse esistita. Uno accanto all&rsquo;altro, la pioggia di spumante, la consapevolezza che &egrave; ancora tutto in gioco, che s&igrave; poteva andare anche molto peggio. Due diavoli, Hamilton e Verstappen, innaffiati dall&rsquo;acqua santa (almeno per loro) che ha scombussolato tutte le carte e trasformato i giri finali in un&rsquo;autentica lotteria.    Un capitolo a parte merita la terza piazza di Carlos Sainz. Autore di una qualifica da califfo, scattato dalla prima fila, lo spagnolo &egrave; balzato al comando del Gp con un guizzo felino. Una manovra davvero incisiva la sua in partenza dopo uno scatto non proprio felice. Carlos ha messo dietro tutta la concorrenza e per tredici giri ha menato la danza prima che problemi di graining rallentassero il suo passo fino a subire il sorpasso da parte di Norris. Da l&igrave; il ferrarista ha ricostruito la sua gara e ancora una volta &egrave; riuscito a concludere sul podio. Una prestazione di tanta sostanza che sottolineano la grande determinazione del madrileno che nel finale sotto la pioggia ha saputo galleggiare alla grande.  Il Gp di Sochi &egrave; stato preceduto dalla notizia della scomparsa di Nino Vaccarella. Un uomo, una leggenda il Preside Volante. Con lui se ne va un testimone fondamentale dell&rsquo;automobilismo tricolore degli Anni Ruggenti. Quelli nei quali ai bordi delle strade si radunavano folle oceaniche e le corse riuscivano a produrre una passione senza confini. E in questo mondo che affascinava, popolato da idoli assoluti, Nino era uno dei Re capaci di caricarsi sulle spalle una regione intera, la Sicilia, e farla sognare con i suoi successi. Un gran signore Vaccarella, un corridore eclettico, straordinario stradista ma altrettanto redditizio in pista. Il suo palmares &egrave; l&igrave; a testimoniare che l&rsquo;Italia da corsa perde uno dei suoi interpreti pi&ugrave; grandi. Elegante e arguto, il Preside ci ha lasciato una grande lezione. Non c&rsquo;&egrave; sogno cos&igrave; grande da non poter essere raggiunto. Lui ci era riuscito coniugando la sua carriera da pilota con l&rsquo;impegno nella scuola, senza mai perdere l&rsquo;essenza delle cose, anticipando le curve della vita come quando faceva sognare tutti tra i contrafforti delle sue Madonie. A Nino Vaccarella su questo numero Mario Donnini dedica un Racconti della Passione molto emozionante. Autosprint perde un amico. L&rsquo;Italia un campione. Che la terra ti sia lieve, Preside! 

Hamilton e Verstappen, innaffiati dalla pioggia di Sochi che ha scombussolato tutte le carte e trasformato i giri finali in un&rsquo;autentica lotteria, in cui per 13 giri ha dominato anche Sainz

L&#39;editoriale del Direttore: I diavoli e l&#39;acqua santa

        TOP  Lewis Hamilton I record? Una sequenza lunghissima, quasi infinita ed in costante aggiornamento. Ma sono numeri che Lewis Hamilton rilegger&agrave;, e forse realizzer&agrave; di averli fatti, solo quando appender&agrave; il casco al chiodo. Prima c'&egrave; da pensare al sodo, al concreto, ad una lotta mondiale che non ammette distrazioni, figurarsi se concede il tempo di cullarsi sugli allori dei primati. Da un punto di vista statistico &egrave; stata la gara delle cifre tonde (Lewis ha superato quota 4000 punti in carriera e centrato il successo numero 100, mentre la Mercedes ha portato a casa il suo 120&deg; GP), ma conta molto pi&ugrave; la sostanza: quella di un mondiale in cui Hammer ora &egrave; di nuovo lepre, anche se solamente per due lunghezze, ovvero niente. Ma ha vinto dove doveva vincere ed &egrave; questo ci&ograve; che conta, indipendentemente dal risultato, oltre le aspettative, di Verstappen. Stava per commettere un errore madornale nel non ascoltare la squadra che lo aveva chiamato ai box, e sarebbe stato il terzo in 24 ore dopo quelli delle qualifiche: roba non da lui, abituato ad essere sempre o quasi il primo della classe, capace di alzare l'asticella fino a livelli altissimi. Ci stava per cascare anche lui, ma poi si &egrave; fidato ed &egrave; stata la sua fortuna. Ora ci sono altre sette gare da disputare sul filo, senza mollare mai, per diventare Lewis VIII. Hamilton e la vittoria numero 100: "Pensavo di non riuscirci pi&ugrave;" Max Verstappen E' andata meglio, molto meglio, del previsto. Orgoglioso com'&egrave;, ha detto che s&igrave;, la pioggia lo ha aiutato, ma che poi bisogna fare le scelte giuste. Ha ragione, se sbagli la chiamata anche un possibile aiuto diventa un boomerang. Per&ograve;, per lui, molto meglio che la pioggia sia arrivata: prima dell'acqua Lewis era 2&deg; (con la possibilit&agrave;, per quanto non scontata, di vincere) e lui 7&deg;, il che avrebbe significato una perdita di almeno 12 punti; con la pioggia e la piazza d'onore dietro Hamilton il bilancio si &egrave; ridotto ad un -7 che &egrave; molto migliore di quanto si potesse pensare partendo dal fondo. Un risultato per il quale lui e la Red Bull avrebbero firmato, e che sono stati ben lieti di portarsi a casa. Poi c'&egrave; stato anche del merito, ovviamente: il primo stint di gara con gomma dura &egrave; stato favoloso, tanto da portarsi a pochi secondi da Hamilton. La prestazione &egrave; mancata con la dura (il poco carico aerodinamico &egrave; stato responsabile del graining?), ma il pilota ha ben poco da rimproverarsi: vuole questo mondiale, costi quel che costi. Sterzi a parte: Max supera la prova di carattere Carlos Sainz Tanta testa e tanta intelligenza, con la bravura di sfruttare a proprio vantaggio una situazione di cui ha approfittato volentieri. La sua era stata una corsa segnata dall'esigenza di dover anticipare la prima sosta, una fermata che lo aveva costretto a ritrovarsi nel traffico e soprattutto a dover portare a termine la gara con uno stint molto lungo sulle dure. La gestione delle temperature, sempre critica all'anteriore per la Ferrari in giornate non calde, &egrave; stato l'aspetto principale da gestire, ma almeno nel finale nel suo caso il tempismo per mettere le intermedie &egrave; stato quello giusto e questo gli &egrave; valso il terzo podio stagionale, il quinto della carriera. Un podio che significa anche un bel bottino di punti, per lui e per la squadra: il team ha limitato alla grande un fine settimana con l'handicap di dover partire con una macchina in fondo, lui invece con questi 15 punti &egrave; tornato davanti a Leclerc in classifica e soprattutto si &egrave; portato a soli 7,5 punti da Perez, che guida una Red Bull. Questa classifica a questo punto della stagione &egrave; il riconoscimento per un pilota che si &egrave; calato perfettamente nella realt&agrave; maranelliana, e che a questo punto aspetta, come il compagno, una macchina con cui salire sul podio possa diventare una regola.  Sainz: "Al via mi sono detto 'adesso o mai pi&ugrave;' " &nbsp; FLOP  Valtteri Bottas Deludente in qualifica, impalpabile in gara, polemico sui social. La storia su Instagram in cui ha ricondiviso il fotomontaggio che vede lui davanti ad un ammasso di ferraglia e la scritta &ldquo;Immagine di Valtteri con tutti i suoi motori&rdquo; &egrave; stato l'unico momento del fine settimana in cui ha mostrato gli artigli, sebbene gli vada dato atto che, in un modo o nell'altro, &egrave; riuscito a chiudere in quinta posizione. Ci&ograve; che non &egrave; piaciuto &egrave; stata la grinta, o meglio la mancanza di essa, nei duelli: Verstappen &egrave; passato in tromba senza che lui desse l'impressione di opporre la minima resistenza, ma Max non &egrave; stato l'unico ad infilarlo come un tordo. E pensare che una volta si diceva che questa era una &ldquo;sua&rdquo; pista. Ci sta che in qualifica il tempismo nel mettere le slick lo abbia tradito, ci sta anche che si sia sentito tramortito dal dover partire in fondo (sembrava una mossa tattica della Mercedes, ma lui e Wolff hanno confermato che la Pu montata a Monza avesse riscontrato un problema che l'ha resa inutilizzabile), ma di sicuro non ha fatto niente per meritarsi una pacca sulla spalla. Ha chiuso davanti a Perez, ed &egrave; l'unica consolazione. GP Russia, l'analisi di Binotto Lance Stroll Ad un certo punto della gara, Sebastian Vettel in curva 11 si &egrave; trovato a sinistra il muretto ed a destra la poco amichevole macchina di Lance Stroll, colpevole di aver letteralmente &ldquo;chiuso&rdquo; la vettura gemella contro il muretto. Non &egrave; successo niente di grave, ma &egrave; stato un frangente in cui le due AMR21 hanno rischiato di finire il weekend: colpa sicuramente del canadese che con Vettel, ma non solo con lui, ha guidato un po' sopra la righe. L'Aston Martin si &egrave; poi fatta male da sola, sbagliando il tempismo della chiamata ai box: ma fanno gi&agrave; due gare di fila in cui Lance rischia di compromettere la gara del compagno di squadra; a Monza lo ha portato all'esterno a Lesmo, in Russia ha rischiato di stamparlo nel muro. Seb ha evitato polemiche esterne parlando di fraintendimento, Lance si &egrave; giustificato dicendo di non averlo visto. Va bene essere proprietari del team, ma insomma... Seidl: "Non abbiamo scavalcato Norris nella decisione" AlphaTauri Eh no, stavolta non ci sono applausi. Un fine settimana storto, andato male e senza la pi&ugrave; piccola soddisfazione. Al di l&agrave; delle difficolt&agrave; puramente prestazionali, con nessuna macchina in Q3, a tramortire il fine settimana dei faentini &egrave; stato l'errore tattico di non montare le intermedie ai due piloti: Gasly &egrave; stato tenuto in pista mentre Tsunoda &egrave; stato chiamato per mettere le morbide (che con una pioggia leggerissima danno una gran mano), scelte in entrambi i casi sbagliate e basate sulle informazione che la squadra aveva, ovverto che la pioggia non sarebbe durata. Quando poi l'acqua &egrave; arrivata copiosa era troppo tardi per rimediare, e cos&igrave; le due AT02 hanno chiuso fuori dai punti per la seconda volta in stagione, e per la seconda volta di fila. GP Russia: il fine settimana di Sochi in 5 punti       

I tre piloti sul podio meritano tutti quanti un applauso, mentre Bottas delude e Stroll si prende solo rimproveri; fine settimana da dimenticare per l'AlphaTauri

GP Russia: i top e flop

        Sochi, il Gran Premio di Russia, come una tappa che resta, pi&ugrave; di altre, nel 2021 di Carlos Sainz. Alla fine arriva un podio, premio per un week end corso bene non solo alla domenica. C'&egrave; una qualifica che lo porta in prima fila, poi il sorpasso a Norris in partenza, il controllo della gara seppur per una porzione, prima che le difficolt&agrave; della SF21 nel gestire le gomme anteriori limitassero le ambizioni. Sterzi a parte: Max supera la prova carattere Torna tutto in gioco con il finale pazzo, sul quale la visione di Sainz - pi&ugrave; che mai pilota da gara - era chiara: pronti con gomme morbide slick o intermedie, la richiesta al box. I tempi sono quelli giusti e consentono di recuperare posizioni.&nbsp;  Il miglior week end dell'anno "E' ovviamente un buon momento, &egrave; stato un anno sfidante, con il cambio di squadra, l'adattamento a una macchina completamente nuova come a un nuovo team. Per&ograve;, finora, i tre podi non sono affatto male come risultato. Questo week end penso sia stato probabilmente il migliore da pilota Ferrari. Sono riuscito a mettere insieme un giro di qualifica molto forte, poi una buona partenza, una buona gestione gomme in gara. S&igrave;, spero di continuare a migliorare", racconta Sainz nel dopogara. Leggi anche: Brawn e il peso della strategia: "McLaren responsabile al 60%" Ci sar&agrave; anche per lui il motore aggiornato nell'MGU-H 2021, arriver&agrave; gi&agrave; in Turchia? Non &egrave; solo la power unit a limitare la Ferrari. In condizioni meteo e di asfalto - lavato della gommatura - si &egrave; rivisto un graining che ha impattato sul ritmo gara dello spagnolo. Gestione gomme e motore da migliorare "Restano ancora molte cose sulle quali lavorare, prevalentemente sulla gestione gomme e, ovviamente, sulla velocit&agrave; di punta, per assicurarci di non essere cos&igrave; vulnerabili quando siamo in testa a un Gran Premio. Voglio essere certo che la prossima volta in cui avr&ograve; l'opportunit&agrave; di guidare un GP&nbsp; non soffrir&ograve; cos&igrave; tanto sulle gomme anteriori.  Non siamo particolarmente vulnerabili sui rettilinei, come Ferrari dobbiamo continuare a lavorare per essere la squadra che vogliamo essere, ovvero, in grado di vincere gare. Leggi anche: Binotto: "Leclerc veloce e talentuoso ma dovevamo fare meglio" Oggi abbiamo avuto l'opportunit&agrave; di correre in testa ma non siamo riusciti a farla durare, a vincere. La prossima volta voglio davvero divertirmi e provare a reggere". Classifica mondiale Piloti         

Non &egrave; solo il piazzamento, piuttosto &egrave; la completezza del rendimento di Carlos, tra qualifiche e gara. Restano i limiti della Ferrari in condizioni di graining. I giri al comando a Sochi un buon "allenamento" in vista del futuro

Sainz: "In Russia? Il miglior week end da ferrarista"

La pioggia rompe gli schemi del GP di Russia. Dopo i 13 giri di Sainz al comando, passati poi a Norris, &egrave; sempre Hamilton a prendersi la vittoria. Seppur partito dalla quarta piazza, &egrave; l&rsquo;inglese della Mercedes che vince la gara numero 100 in carriera, riscrivendo un altro capitolo della Formula 1. Pazzesco per&ograve; anche l&rsquo;avversario diretto per il titolo iridato: Verstappen, autore di una prova monumentale e senza errori. Ecco il meglio e il peggio della gara a Sochi

GP Russia: Hamilton quota 100, rimonta Super Max, Leclerc solo lacrime a Sochi

        Il 2021 &egrave; una stagione da lavori in corso, verso un futuro immediato da forza in grado di tornare regolarmente a lottare per le vittorie. Con il passaggio del GP di Russia, l'errore strategico della McLaren e di Lando Norris nel non rientrare nel finale di gara, per passare alle gomme intermedie, il team ha materia di studio per migliorare e diventare vincente anche nelle scelte tattiche. Scelte da condividere con il pilota, vero, ma con una responsabilit&agrave; in pi&ugrave; spostata al muretto, dove le informazioni devono essere molte di pi&ugrave; di quante non ne abbia il pilota. Sterzi a parte: Max supera la prova carattere  Decisione da imporre, col senno di poi "McLaren avrebbe dovuto prendere la decisione e insistere, farlo rientrare quando Lando diceva di no? Il pilota &egrave; in una bolla, non vede quel che sta accadendo. In questo caso direi che l'equilibrio &egrave; 60:40 a favore del team sulla decisione, ma &egrave; difficilissimo perch&eacute; non vuoi mollare la testa della corsa". Cos&igrave;, Ross Brawn. Un Norris straordinario per la prestazione in qualifica, per come ha corso in gara, per la solidit&agrave; nei tempi e il controllo di Hamilton in rimonta. Poi, per la gestione magistrale della MCL35M sul bagnato, con gomme slick. &Egrave; mancato il 5% per completare l'opera, il 5% del sapersi affidare al muretto, a informazioni che gli altri team davano ai propri piloti, su un peggioramento delle condizioni, prima che le stesse andassero a migliorare. Chiamate difficilissime "Lando &egrave; il mio Pilota del giorno. Ascoltarlo parlare alla radio, la sua compostezza &egrave; stata incredibile. Ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni. Adesso fa male, sentiamo tutti il suo dolore quando &egrave; uscito di pista. &Egrave; stato un dramma. Io stesso mi sono trovato in quella situazione, nella quale devi fare una grande chiamata tattica. Ho vinto gare resistendo, ne ho perse altre resistendo", ricorda Brawn. Una, in particolare. Su un circuito diversissimo, condizioni tecniche altrettanto. Era l'Hockenheimring che correva per 6 km nella foresta, rettilinei da massima velocit&agrave;, sull'asciutto, poi verso il Motodrom con la pioggia a rendere critica l'aderenza. Leggi anche: Seidl, McLaren impara da Sochi: "Non abbiamo scavalcato Norris" "Un buon esempio &egrave; quando Rubens Barrichello vinse il GP di Germania nel 2000, su Ferrari. Noi insistevamo perch&eacute; rientrasse, lui diceva assolutamente no. Ha resistito e vinto la gara. Il peso della leadership Sono scenari cos&igrave; difficili e a Sochi lo sono stati particolarmente, perch&eacute; solo met&agrave; pista era bagnata. Anche con i radar, nessuno era del tutto sicuro su quanto sarebbe stato bagnato. E se guidi la gara non vuoi mollare. Quando ti trovi davanti, il pilota in seconda posizione ha una decisione molto pi&ugrave; facile da prendere, perch&eacute; non ha nulla da perdere. Pu&ograve; restare in pista e copiare quel che fa il pilota davanti, oppure, scommettere e difficilmente gli andr&agrave; molto peggio". Parole che ricalcano quanto detto da Toto Wolff, a riconoscere la difficolt&agrave; della chiamata strategica tutta sul muretto McLaren. "Lando ripartir&agrave; da quest'episodio e diventer&agrave; un pilota pi&ugrave; forte. Dev'essere stato in preda di cos&igrave; tante cose, compreso il fatto di essere riuscito a gestire la qualifica meglio di chiunque altro, che capisco il motivo della sua insistenza con la squadra", conclude Brawn. Classifica mondiale Piloti         

Ross Brawn tesse le lodi di Norris e riconosce la scelta difficilissima da fare, dalla testa della corsa, sulla strategia. Al team affida per&ograve; il peso maggiore della decisione da assumere

Brawn e il peso della strategia: "McLaren responsabile al 60%"

Quota 100    La prima era arrivata dall&#39;altra parte dell&#39;Oceano, quando da noi era gi&agrave; ora di cena mentre in Canada era un bel pomeriggio di giugno. Era la prima vittoria di Lewis Hamilton, ed allora scommettere che ne sarebbero arrivate tante altre era sin troppo facile; ma difficilmente qualcuno si sarebbe potuto immaginare che quell&#39;inglese di 22 anni, oggi 36enne in gran forma, potesse essere in grado di riscrivere tutto il libro dei record divenendo il pi&ugrave; vincente di tutti e, soprattutto, l&#39;unico ad andare in tripla cifra. E&#39; successo sotto la pioggia di Sochi, al termine di una gara vinta con molte pi&ugrave; difficolt&agrave; del previsto, con qualche preoccupazione in pi&ugrave; di quanto la vigilia potesse far pensare. Dopo sette anni il fortino Mercedes a Sochi pareva destinato a cadere, invece Lando Norris ha preferito fare di testa sua, consegnando di fatto un successo che per Lewis vale, oltre la consacrazione del traguardo statistico dei 100 GP vinti, la leadership del campionato. Con appena 2 punti di margine e ancora sette gare da disputare, la classifica ora conta il giusto: conta molto di pi&ugrave; ritrovarsi tra le mani una Mercedes che ha saputo fare la differenza quando &egrave; stato il momento di montare la mescola pi&ugrave; dura, in quella fase di gara (diciamo tra pit-stop ed arrivo della pioggia, indicativamente tra il giro 26 ed il giro 48) di una ventina di giri abbondanti in cui la W12, almeno nelle sue mani, &egrave; tornata a volare. In una corsa fatta di tanti piccoli momenti decisivi, Lewis al solito non ha perso la calma, ha fatto una gara intelligente all&#39;inizio, una tutta di rincorsa dopo la sosta e poi, quando sembrava aver perso le speranze di passare una McLaren velocissima sul dritto, ha saputo ascoltare il suo box, anche se all&#39;inizio aveva preferito farsi un giro in pi&ugrave; in pista. Nonostante gli errori del sabato, sapeva di poter vincere: c&#39;&egrave; riuscito, ed &egrave; stato importantissimo riuscirci.  Hamilton e la vittoria numero 100: &quot;Pensavo di non farcela pi&ugrave;&quot;  &nbsp;  &ldquo;Io non posso farci mica nulla&rdquo;  &ldquo;Max 2&deg;? Io non posso farci mica nulla...&rdquo; L&#39;unico dispiacere per Lewis Hamilton, in una giornata trionfale, &egrave; stato arrivare al parco chiuso e rendersi conto di dover salire sul podio con Max Verstappen. Per il semplice motivo che l&#39;inglese si sarebbe aspettato di trovarlo pi&ugrave; lontano sotto la bandiera a scacchi, e di capitalizzare meglio un fine settimana in cui la Red Bull doveva pensare soprattutto a contenere i danni, visto che al termine della mattinata di venerd&igrave; aveva gi&agrave; deciso di sostituire il motore e di partire in fondo. Ma Lewis ha ragione, non poteva farci niente. Per certi versi neanche Max poteva farci niente se le unit&agrave; a disposizione non sarebbero bastate a terminare il mondiale senza sanzioni, da qui la decisione di togliersi il pensiero subito, su una pista segnatamente Mercedes. In casa Red Bull c&#39;era aria di festa dopo il traguardo, ed hanno fatto bene a salutare questa piazza d&#39;onore come una vittoria; per Lewis senza pioggia sarebbe stato difficile passare Norris, ma di sicuro Verstappen non avrebbe chiuso cos&igrave; in alto senza quella che per lui &egrave; stata acqua benedetta. Dopo un ottimo avvio, Max si era come plafonato, dando l&#39;impressione di essersi trovato complessivamente meglio con le dure piuttosto che con le medie; probabilmente l&#39;olandese ha pagato un assetto aerodinamico piuttosto scarico che ha provocato del graining sulle sue gomme. Servir&agrave; indagare a Milton Keynes, perch&eacute; questo non &egrave; un aspetto da sottovalutare, ed in qualche modo si deve trovare la via per riaccendere un Perez che dal rinnovo in poi, anzich&eacute; liberarsi della pressione, &egrave; entrato in una spirale negativa di prestazioni e risultati. Lo diciamo da tempo, questo &egrave; un mondiale in cui i numeri 2 ricoprono e ricopriranno un ruolo fondamentale: in una domenica in cui Max aveva bisogno di un grande aiuto, la mano &egrave; arrivata pi&ugrave; dalla pioggia che dal compagno di squadra.  Verstappen: &quot;Per fortuna &egrave; arrivata la pioggia&quot;  &nbsp;  Una gara a met&agrave;  Da un lato un pilota che va per la terza volta stagionale sul podio, dall&#39;altro uno che dopo una rimonta eccezionale si ritrova a spiegare perch&eacute; alla fine ha concluso appena 15&deg;. Di fronte ai microfoni e non solo, Sainz e Leclerc erano come il giorno e la notte, l&#39;euforia di un risultato che sembrava perso e la delusione della perdita di un piazzamento che sembrava conquistato. Dal punto di vista strategico, con Leclerc c&#39;&egrave; stata un&#39;indecisione di troppo, mentre con Sainz la chiamata &egrave; stata giusta. Non ditelo a Charles, ma sta prendendo campo una statistica inquietante: quando Carlos va sul podio, Leclerc non riesce mai a prendere punti. E&#39; stato cos&igrave; in tutte e cinque le occasioni in cui lo spagnolo ha chiuso nei primi tre e ieri non ha fatto eccezione, con un Sainz stoico e capace di risorgere nel finale dopo uno stint di gara che per lui era stato lungo e difficile. E se da una parte ci sono i risultati, dall&#39;altra c&#39;&egrave; la prestazione: ed in questo la Ferrari raccoglie notizie positive ma anche conferme di mali congeniti ad un progetto che oltre certi limiti non pu&ograve; andare. Nonostante l&#39;ottimo avvio, Sainz &egrave; stato ripreso da Norris, ha perso quasi 3&rdquo; nel primo giro dietro a Lando e per questo &egrave; stato costretto ad anticipare moltissimo (giro 14) la sosta; questo lo ha obbligato ad uno stint molto lungo, e senza la pioggia il numero 55 avrebbe chiuso con un passo tutt&#39;altro che eccezionale. I motivi della sosta anticipata sono da ricondurre ad un graining eccessivo, che stava rallentando notevolmente la SF21, la quale &egrave; tornata a soffrire come in tutte le volte in cui la temperatura &egrave; bassa: lo spagnolo stava faticando nel tenere le gomme nella giusta finestra, specie le anteriori, questo gli provocava difficolt&agrave; in inserimento e da qui arrivava il graining: lo &ldquo;scivolare&rdquo; del pneumatico dava il via al fenomeno. La McLaren ha vinto la sfida di Sochi 19-15, ma &egrave; un parziale che ci sta tutto e che Maranello porta a casa volentieri: entrambe le squadre hanno di che rammaricarsi per l&#39;esito della gara di un loro pilota, ma il Cavallino partiva dal fondo con una monoposto, per cui aver perso solamente 4 punti non &egrave; un dramma. La tappa in Russia serviva soprattutto per valutare, con Leclerc, lo stato dei lavori in corso sul nuovo motore, con il debutto della versione aggiornata: Binotto ha parlato positivamente della nuova configurazione della Pu, che presto arriver&agrave; anche sulla vettura di Sainz.  Il GP Russia visto da Mattia Binotto  &nbsp;  Lando, dal risultato alla poesia  Per un attimo facciamo finta di non essere a Sochi. Mettiamo Lando Norris sotto l&#39;acqua, con le slick ed in una pista di quelle storiche, quella che preferite. Sarebbe stata una cartolina d&#39;altri tempi, un inno al coraggio di una sfida ormai persa ma sempre da applaudire, per la voglia di provarci ed il desiderio di farcela. Far passare Lando Norris da pollo in questo momento &egrave; fin troppo facile, ma Lando non lo merita per la consistenza di un fine settimana eccezionale, perfetto fino alla decisione, sbagliata, di non rientrare. Ha chiesto troppo a se stesso sognando la prima vittoria, un traguardo talmente ambito che forse in quel momento gli ha tolto lucidit&agrave;, impedenogli di riflettere nel modo pi&ugrave; logico possibile. Certo, non poteva sapere che poche curve dopo l&#39;ingresso dei box si stava scatenando il nubifragio, ed in questo forse il team, nonostante Lando poco pacatamente avesse zittito l&#39;ingegnere di pista, avrebbe dovuto essere pi&ugrave; fermo, pi&ugrave; deciso nel comunicare al suo pilota che nella parte centrale del circuito la pista fosse ormai bagnatissima. Dal muretto invece un ordine perentorio non arriva mai: prima gli dicono &ldquo;pista molto scivolosa in curva 10&rdquo;, poi &ldquo;che ne pensi delle intermedie?&rdquo;, e infine &ldquo;Hamilton si &egrave; fermato&rdquo;. In questa comunicazione manca l&#39;imposizione da parte della squadra, anche se &egrave; facile parlare dopo: il pilota era convinto, evidentemente il team ha voluto lasciare a lui l&#39;ultimissima parola. Lando ci ha provato, prima di rendersi conto che la pista era da &ldquo;full wet&quot;, come ha detto lui stesso una volta capito, probabilmente, che il sogno della prima vittoria se ne era andato quando aveva scelto di non cambiare gomme. Ma quell&#39;immagine di Lando che su pista bagnata prova a darci dentro con le slick, ce la porteremo dietro: ha buttato un risultato, e che risultato, ma si &egrave; comunque meritato un applauso.  Seidl: &quot;Non abbiamo scavalcato Norris nella decisione&quot;  &nbsp;  Nando, un maestro  &ldquo;Quando siamo dodicesimi non piove mai, quando siamo terzi piove...&rdquo;. Fernando Alonso a fine gara era un misto di incredulit&agrave; e rassegnazione amara, di quelle che ti fanno venire un ghigno perch&eacute; pensi &ldquo;non ci posso credere&rdquo;. Se Fernando Alonso non &egrave; salito sul podio, la causa &egrave; da imputare ad una sosta con almeno uno o due giri di ritardo, una chiamata per mettere le intermedie tardiva e di conseguenza molto penalizzante per un pilota che stava compiendo una rimonta clamorosa. Una rimonta che lo spagnolo ha voluto condividere sui suoi profili social, perch&eacute; evidentemente il risveglio della domenica mattina gli ha tolto di dosso la delusione per un podio mancato e gli ha lasciato la consapevolezza di una corsa bellissima, il cui apice &egrave; stata la rimonta con pista umida. Basta con le parole, qui c&#39;&egrave; solo da guardare e, alla fine del video, applaudire: sottolineiamo solo che i piloti che Nando passa in successione sono Verstappen, Ricciardo, Sainz e Perez, dalla settima alla terza posizione. Buona visione.  &nbsp;   6-5-4-3 Caramba ! @AlpineF1Team was mega fast yesterday! It was fun . pic.twitter.com/28I1rdYq6P &mdash; Fernando Alonso (@alo_oficial) September 27, 2021   

E&#39; successo di tutto in quel di Sochi, dove le 100 vittorie di Hamilton sono solo la punta dell&#39;iceberg di una domenica ricca di spunti, applausi e riflessioni

GP Russia: il fine settimana a Sochi in 5 punti

Stavolta il tema era differente dal solito. In genere a Max Verstappen si chiede d&rsquo;andare a razzo dall&rsquo;inizio alla fine, di partire bene, di salutare il gruppone dopo tre o quattro curve e d&rsquo;involarsi progressivamente verso la vittoria, a ritmo forsennato. Stavolta no. Faccenda tutta diversa. Tanto per cominicare, niente prima fila e neanche seconda, ma ad attenderlo c&rsquo;&egrave; una squisita partenza a fondo griglia, causa penalty per la sostituzione del motore. Cosa alla quale lui, in tutta la vita, proprio non &egrave; mai stato abituato, dal kart alla F.1, passando per la F.3. No, l&rsquo;avvio da fanalino di coda non &egrave; mai stata una sua prerogativa e solo l&rsquo;idea d&rsquo;esserci obbligato di certo fin dal sabato gli dava l&rsquo;orticaria, per indole, orgoglio e la rabbia cieca che provi quando senti di dover scontare una colpa per niente tua. Anche aver di fatto rinunciato alla qualifiche - &laquo;Perch&eacute; tanto la gara secondo le previsioni sar&agrave; a pista asciutta quindi non avrebbe senso consumare il motore nuovissimo con chilometraggio inutile&raquo;, poi invece piove eccome, nel finale - alla resa della realt&agrave; &egrave; stata una decisione comprensibile e neanche sbagliata, ma in corsa l&rsquo;acqua &egrave; arrivata eccome, a mescolare le carte del Gp di Russia e a ridefinirne il vero volto, cogliendo Verstappen del tutto privo dell&rsquo;allenamento, dei riscontri e della preparazione al bagnato di Sochi cui aveva appunto rinunciato sabato, quindi costretto pure a improvvisare, negli ultimi determinanti e cruciali giri della corsa.    A giudicare dallo schieramento di partenza e dalle prime fasi, sembrava tanto poter essere il weekend delle seconde linee e delle squadre di seconda fascia, ma, vai e stringi, quando sembra che tutto cambia, tutto rimane tale e quale. Sorta di morale del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, la quale recita, a fronte dell&rsquo;apparente rivoluzione in atto, che alla fine la realt&agrave; resta esattamente com&rsquo;&egrave; da tempo immemore, con Hamilton davanti a Verstappen sia in corsa che nel mondiale, e con lo stesso Lewis che, unico pilota della storia, raggiunge quota cento vittorie, da ipervincente in terza cifra. Per&ograve; va anche e soprattutto individuata e sottolineata una realt&agrave; del tutto laterale ma per niente secondaria che emerge da Sochi - il verbo emergere &egrave; il pi&ugrave; indicato visto l&rsquo;elemento naturale che ha sconvolto gli ultimi giri del Gp -, e cio&egrave; il fatto indiscutibile che vede lo stesso Max Verstappen superare una delle prove pi&ugrave; difficili che abbia mai affrontato fino a oggi, ovvero la prova carattere. Perch&eacute; per una volta nessuno gli chiedeva di vincere, ma, cosa ancora pi&ugrave; difficile, per lui il nuovo imperativo minimalista era di partire intelligentemente e di rimontare il pi&ugrave; possibile. Max, da un punto di vista psicologico, si trovava quindi nelle condizioni ideali per rovinare tutto, perch&eacute; di handicap ne aveva a go-go: primo fra tutti, partire dal fondo avendo saltato tutti i giri del sabato, sia mattina che pomeriggio, quindi ritrovarsi Bottas subito tra le scatole, perch&eacute; messo l&igrave; appositamente per impicciare e fare da tappo, e poi dover in ogni caso effettuare una lunga teoria di sorpassi in un tracciato non esattamente favorevole a essi, a caccia di un Hamilton di per s&eacute; del tutto imprendibile.    Verstappen: &quot;Per fortuna &egrave; arrivata la pioggia: da ultimo sono arrivato 2&deg;&quot;  Ebbene, quindicesimo al sesto giro, eccolo infilare in sequenza Bottas, Gasly e Leclerc. Tredicesimo dopo dieci giri, alla ventesima tornata Max &egrave; gi&agrave; strepitoso sesto dietro un Alonso in grandissima forma, quindi si ferma al ventisettesimo giro per il pit e mette gomme dure al fine di ricominciare la rimonta, ritrovandosi decimo. Tornato settimo al quarantesimo passaggio, Max &egrave; quarto passata la boa dei cinquanta giri e negli ultimi tre disperati, estremi e convulsi passaggi, riesce ad approfittare della situazione sempre pi&ugrave; strana e soprattutto degli errori altrui, issandosi in una seconda posizizione che fino a due ore prima sarebbe sembrata proibitiva se non del tutto impossibile. In altre parole, una vera e propria prodezza, un colpo di scena del tutto inatteso, una dimostrazione difficile, sofferta ma evidente di immenso carattere da parte dell&rsquo;olandese che a Sochi, in corsa, spiega al mondo che sa subire, ragionare, mordersi le labbra senza esagerare e, soprattutto, che ha imparato ad aspettare, a non aggredire la realt&agrave; alla do cojo, cojio, sfoderando uno stato mentale e caratteriale per lui, fino alla domenica di Sochi, il pi&ugrave; lontano possibile dalla sua indole guerriera.    Il Verstappen che esce dal Gp di Russia, quindi, paradossalmente, se &egrave; il pilota che ha appena perso la leadership iridata per due sole lunghezze a vantaggio del vincitore Lewis Hamilton, &egrave; anche il campione e l&rsquo;uomo che esce del tutto indenne dalla graticola che in una gara come questa era prontissima a frigggerlo. Il Max che guarda alla parte restante di un mondiale ancora tutto da combattere e giocare, &egrave; un pilota temprato dalla prova, indurito dagli schiaffi del destino presi, brunito dalle scottature avute e, in ogni caso, consapevolissimo d&rsquo;aver dimostrato una personalit&agrave; accesa, forte e in grado di condurlo e consigliarlo verso le scelte migliori e la gestione ideale dei problemi. Quindi, cos&igrave; come &egrave; vero che un futuro campione del mondo getta le basi per diventare tale comportandosi in modo saggiamente costruttivo nelle gare che sa di non poter vincere, &egrave; anche sacrosanto riconoscere che nella carriera recente il Gp di Russia era quello che presentava per Max il maggior numero di possibilit&agrave; d&rsquo;errore, una dopo l&rsquo;altra.  E lui, con pervicace puntualit&agrave; e maturit&agrave; invidiabile e tut&rsquo;altro che scontata, ha dimostrato al mondo di potere e saper superare la terribile prova, indenne e nel migliore dei modi. Accettando anche un calo di performance a met&agrave; gara, specie di appannamento prestazionale pi&ugrave; della Red Bull che suo, anche in questo caso senza perdere per neanche un secondo la lucidit&agrave; per andare avanti nel migliore dei modi. Sino al finale che lo ha visto tra i pi&ugrave; tempestivi - okay, &egrave; anche vero che non aveva molto da perdere, a quel punto -, a montare le gomme da bagnato, gestendo lo scampolo finale di gara nel migliore dei modi.  Quindi, in definitiva, a Sochi i vincitori sono due: la gara la porta a casa uno stupendo Lewis Hamilton, mentre, a sua volta, Max Verstappen riesce a battere l&rsquo;avversario pi&ugrave; temibile che fino a oggi ha incontrato sulla sua strada, ovvero la parte pi&ugrave; bizzosa, impaziente e immatura di se stesso. Complimenti, perch&eacute;, superata questa prova carattere, il suo primo titolo mondiale, bench&eacute; la lotta con Mister Hammer 100 resti apertissima e ultraincerta, si fa decisamente meno lontano.   

Da ultimo a secondo, Verstappen dimostra a Sochi di avere la spina dorsale e la maturit&agrave; per battere Hamilton nella corsa al titolo

Max supera la prova carattere

        Distrutto. Cos&igrave;, Lando Norris, affida ai social sensazioni e stato d'animo dopo un Gran Premio di Russia sfuggito di mano nel finale, con l'avversario pi&ugrave; forte trovato nel meteo. Forse, il secondo, nell'ostinazione a non seguire la chiamata del muretto box, del passaggio da gomme slick a intermedie. Col senno di poi, facile criticare. Ha scommesso contro le previsioni, al buio di informazioni sull'evoluzione della pioggia e l'intensit&agrave; - che i monitor invece rappresentano agli ingegneri - per tenersi stretta quella prima posizione, con il timore di fare la scelta sbagliata, su una pista umida ma sulla quale lui, come Alonso, Leclerc (leggi le reazioni di Charles), Vettel, sono riusciti a navigare meglio di chiunque altro. Il peggioramento improvviso delle condizioni ha trasformato l'azzardo in debacle. La possibilit&agrave; dell'impresa epica in scelta clamorosamente errata. Capita e servir&agrave; per crescere. A pilota e squadra. "Fa davvero male. &Egrave; doloroso per me e per la squadra, abbiamo perso insieme questa gara. Mi sento cos&igrave; male, probabilmente sar&agrave; cos&igrave; per un po', &egrave; che contava cos&igrave; tanto. Per&ograve;, io, noi, torneremo pi&ugrave; forti e migliori. Lo so". Ancora, Lando, su Instagram.  Seidl e l'origine di una decisione A rileggere le fasi decisive che hanno scritto l'epilogo del GP di Russia, ci pensa Andrea Seidl. &Egrave; sfumata non solo la vittoria di Lando ma, da una prospettiva di squadra, una possibilit&agrave; di allungare ulteriormente sulla&nbsp; Ferrari nel mondiale Costruttori, che con il podio di Sainz si traduce in appena un +3 punti sulla Rossa (234 a 216,5). "Come sempre, in queste condizioni difficili, si tratta di una comunicazione tra pilota e muretto, utilizzando tutte le informazioni che abbiamo in termini di previsioni meteo, di cosa stanno facendo le altre macchine, provando ad aggiornare Lando al tempo stesso e ottenere riscontri dal pilota su quali siano le condizioni in pista. &Egrave; cos&igrave; che si assume una decisione sul rientrare o meno", spiega il team principal. Il muretto a richiamarlo ai box, lui a opporsi, "No!", convinto che in quelle condizioni di aderenza sarebbe riuscito a portare a casa la MCL35M e la vittoria. Magistrale, peraltro, la guida di Lando in condizioni critiche di aderenza. Decisione del pilota "Con le informazioni che gli abbiamo dato e le sensazioni avute in pista, Lando ha sentito che stare fuori con gomme slick andava bene, alla fine non l'abbiamo scavalcato nella decisione. &Egrave; qualcosa&nbsp; che dovremo analizzare, capire cosa avremmo potuto fare meglio. &Egrave; chiaro che, col senno di poi, &egrave; stata la scelta errata che abbiamo fatto come squadra", riconosce Seidl. "Per&ograve;, vinciamo e perdiamo insieme. La cosa importante &egrave; imparare da quanto accaduto, analizzare la cosa e andare avanti". L'ordine d'arrivo del GP di Russia         

Un GP di Russia dominato fino all'arrivo della pioggia, poi il contrasto tra la volont&agrave; di Norris e le indicazioni del muretto. McLaren che torna grande e vincente deve studiare e migliorare dopo quanto successo a Sochi

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