&quot;When you drive never drink&quot;, lo dice Sir Jackie Stewart, tre volte Campione del mondo di Formula 1 e da sempre paladino della sicurezza nelle corse. When you drive never drink, ribadisce pure Heineken che della F1 &egrave; appena diventato global partner, legando anche il suo nome a tre gran premi tra cui quello d&rsquo;Italia che si correr&agrave; questo weekend a Monza. Una cassa di risonanza molto importante per diffondere ancora una volta la cultura del bere responsabile, attivit&agrave; in cui Heineken &egrave; storicamente pioniera. Per trasmettere questo messaggio &egrave; sceso in campo anche Jackie Stewart, con uno spot che mescola presente e passato spiegando in maniera inequivocabile come si comporta un vero campione.  &nbsp;  Nei filmati d&rsquo;epoca si vede il campione britannico impegnato tra i cordoli e in diversi altri momenti di vita di autodromo, varie occasioni in cui gli viene offerta una birra. Stewart la rifiuta sempre, dovendo mettersi al volante. Passano gli anni, ma il suo approccio non cambia: anche oggi Stewart sceglie di non bere quando deve guidare, come quando nello spot lo vediamo salire a bordo di un&rsquo;auto sportiva per lasciare una festa. A un comportamento evidente si accompagna uno slogan altrettanto esplicito &ldquo;When You Drive Never Drink&rdquo;. Un messaggio e un impegno chiari che Heineken porta avanti sin dal 1999, quando invitava i fan a raggiungere l&rsquo;Heineken Jammin Festival in treno piuttosto che in auto.&nbsp;  &nbsp;  Un messaggio che verr&agrave; ribadito ancora, con forza, sia a tutte le persone che seguiranno i prossimi Gran Premi &ndash; dal vivo o in televisione &ndash; sia durante l&rsquo;appuntamento di Monza, in corso in questo weekend. Sul circuito lombardo si corre ininterrottamente dal 1922 (tranne quattro eccezioni) ed &egrave; la pista che tutt&rsquo;ora detiene il record di velocit&agrave; di Formula 1. Nel 2005, infatti, Kimi R&auml;ikk&ouml;nen su Mclaren raggiunse i 370,1 km/h. 

<p>Heineken diventa global sponsor del campionato mondiale di Formula 1 e partner del Gran Premio di Monza</p> 

Heineken, se guidi non bere parola di Jackie Stewart

Jackie Stewart, se guidi non bere: foto

E&#39; qualcosa in pi&ugrave; di un semplice accordo commerciale, quello siglato tra Heineken e la Formula 1 a Montreal. Il marchio olandese diventa global partner e si aprono scenari molto interessanti su tutta quella che &egrave; l&#39;attivit&agrave; a contorno del consueto week end di gara e di promozione della Formula 1 sui canali digitali e le piattaforme social. Il marchio della birra non andr&agrave; sulle monoposto, la partnership inizia gi&agrave; da Montreal ed entrer&agrave; nel vivo dal prossimo Gran Premio Heineken d&#39;Italia, con il debutto della nuova denominazione.  Puntano a sviluppare nuove soluzioni di marketing per il prodotto Formula 1, in Heineken, sulla scia di quanto fatto da tempo nel calcio con la UEFA Champions League e nel rugby con la Coppa del mondo: espandere l&#39;audience digitale, coinvolgere attraverso i social network il pubblico, creare eventi specifici che precedano i week end di gara, oltre alla sponsorizzazione in circuito, la pubblicit&agrave; in tv, fino alla definizione di pacchetti e punti vendita a tema F1.&nbsp;  Pu&ograve; imprimere lo slancio necessario per veicolare in modo diverso e pi&ugrave; vicino al pubblico la Formula 1, l&#39;accordo che vale oltre 200 milioni di dollari e con una durata pluriennale, fino al 2020 e con possibilit&agrave; di prolungamento, da quelle che sono le indiscrezioni. &laquo;La Formula 1 &egrave; qualcosa di pi&ugrave; grande di una gara, &egrave; un evento globale. Rappresenta un&#39;occasione unica per Heineken di entrare in contatto con consumatori attuali e potenziali, in importanti mercati in via di sviluppo. La Formula 1 riesce a centrare tre aree specifiche: forti opportunit&agrave; commerciali; l&#39;espansione della nostra piattaforma bevi responsabilmente in modi nuovi e innovativi; attivando il trasferimento di competenze tra la F1 e i nostri impiegati&raquo;, ha commentato Gianluca Di Tondo, Senior Director Global del marchio Heineken, con la conferma di puntare a un modello che crei un ampio coinvolgimento del pubblico.&nbsp;  Raikkonen: &laquo;Non aspettiamoci miracoli&raquo;  &laquo;La Formula 1 non &egrave; solo le 2 ore di gara, sono le 72 ore che trasformano le citt&agrave; in un campo da gioco, &egrave; un modo cos&igrave; ricco e con talmente tante cose da scoprire oltre i confini. Gran parte della gente non lo sa perch&eacute; &egrave; ancora un mondo un po&#39; chiuso, dall&#39;accesso limitato alle persone, ai luoghi, alle notizie, credo che il nostro compito sia di aprire questo mondo il pi&ugrave; possibile. Sar&agrave; un processo, ad esempio organizzare un incontro con Jackie Stewart per un tifoso sarebbe fantastico ed &egrave; quel che faremo ogni giorno&raquo;. Stewart e Coulthard che saranno i due ambasciatori del marchio.  Propositi interessantissimi e in grado di aprire scenari del tutto nuovi al modo di interagire tra pubblico e Formula 1, con l&#39;impegno confermato per la campagna &quot;If you drive, never drink&quot; da tempo sostenuta da Heineken e dalla stessa FOM.  Curioso notare come l&#39;annuncio si arrivato in quella Montreal che, nel 1978, quando la Formula 1 sbarc&ograve; sull&#39;Isola di Notre Dame e vide trionfare Gilles Villeneuve, sul podio festeggi&ograve; proprio con le bottiglie di birra Labatt al posto del solito champagne, allora con il marchio Labatt, uno dei tanti che si sono affacciati con sponsorizzazioni in pista e sulle monoposto. Tornano in mente le presenze di Bud sulla Williams a inizio anni 2000, Tourtel per Jordan e Kronenburg su Larrousse negli anni Novanta, Becks sulla Jaguar, solo per citarne alcune.  Piloti pi&ugrave; pagati, Hamilton svetta in classifica 

<p>Un accordo pluriennale di sponsorizzazione globale, che va ben oltre i cartelloni in pista. L&#39;obiettivo: aprire la F1 al pubblico e fare leva sulle piattaforme digitali</p> 

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