Alla vigilia del week end del GP del Belgio, il pilota della Alpine ha lanciato un&#39;iniziativa in pista per ricordare l&#39;amico e collega Anthoine Hybert, scomparso 3 anni fa proprio a Spa. Nell&#39;occasione &egrave; stato ricordato anche Dilano van&#39;t Hoff, giovane pilota morto a inizio luglio sulla stessa pista

Spa, il tributo ad Anthoine Hubert e Dilano van't Hoff organizzato da Gasly

        Una grande notizia per tutti gli appassionati: Juan Manuel Correa torner&agrave; ufficialmente a correre in Formula 2. A pi&ugrave; di tre anni dal terribile incidente di Spa, quello che si port&ograve; via Anthoine Hubert e che rischi&ograve; di porre fine alla carriera del piloto dal doppio passaporto americano ed ecuadoriano, Corre torner&agrave; a disputare per intero una stagione nella categoria cadetta. Caschi d'Oro 2022: senza fretta ma con "Furia"! Che risalita Dopo il botto sulle Ardenne nell'agosto del 2019, il classe 1999 di Quito ha cominciato una lenta e faticosa riabilitazione che lo ha portato a poco a poco a tornare in pista. Rischiava l'amputazione della gamba, invece si &egrave; salvato ed &egrave; tornato a correre: nel 2021 e 2022 ha disputato la F3 (podio in gara-2 a Zandvoort quest'anno), e nel finale di stagione si &egrave; tolto la soddisfazione, oltre a quella di debuttare in ELMS (terzo a Spa, primo a Portimao), di tornare in F2 con la Van Amersfoort Racing, la squadra che gli ha garantito un sedile per il campionato 2023. Correa far&agrave; coppia con Richard Verschoor in quello che sar&agrave; il secondo anno in Formula 2 della sua squadra dopo il debutto del team nel 2022. In edicola lo speciale sul Mondiale F1 2022 Tanta voglia di fare  "Tornare a tempo pieno in F2 significa per me pi&ugrave; di quanto la maggior parte delle persone possa immaginare - ha detto Correa -, non &egrave; solo un risultato in s&eacute; essere in griglia, ma &egrave; anche la realizzazione di un obiettivo che &egrave; stato l'epicentro dei miei sforzi negli ultimi tre anni, quindi &egrave; un risultato molto emozionante. Sono immensamente grato per l'opportunit&agrave; che il team VAR mi sta dando. Sono molto affamato, molto motivato e so che anche la squadra lo &egrave;. Sono sicuro che io, il team e il mio compagno di squadra Richard creeremo un'ottima formazione e creeremo un ottimo ambiente di lavoro per tutti. Ci spingeremo a vicenda per migliorare continuamente, perch&eacute; vogliamo tutti fare bene nella prossima stagione. La F2 &egrave; una categoria competitiva e penso che il team VAR abbia fatto davvero un buon lavoro nel suo primo anno nel campionato. Con la poca esperienza che avevano, hanno messo su una prestazione davvero impressionante. Non vedo l'ora di vedere come posso aiutare la squadra a migliorare e lavorare insieme a loro in questa stagione molto entusiasmante!".       

Correa ha chiuso finalmente il cerchio: l'anno prossimo sar&agrave; pilota titolare nella categoria che dovette abbandonare in seguito al terribile incidente di Spa 2019, quello dove perse la vita Hubert

Gioia Correa: tornerà a tempo pieno in Formula 2

Come ogni anno, per il pilota francese dell&#39;AlphaTauri il GP di Spa non &egrave; come tutti gli altri. Su questa pista infatti Pierre ha perso un grande amico: Anthoine Hubert. Sono passati ormai tre anni da quel tragico incidente di fine agosto del 2019, quando al primo giro della Feature Race di Formula 2 Anthoine mor&igrave; nel terrificante scontro all&#39;Eau Rouge. Ecco il ricordo che Gasly ha affidato ai suoi social

GP Belgio, Pierre Gasly ricorda Anthoine Hubert a Spa

Un minuto di silenzio che vale pi&ugrave; di mille parole, un applauso lungo pi&ugrave; di una lacrima. Tutto il motorsport a Spa si ferma per ricordare Anthoine Hubert poco prima della gara in F2, che proprio un anno fa perdeva la vita qui a Spa in un tragico incidente. Un momento davvero toccante che vede insieme sulla griglia di partenza tutti gli amici del giovane pilota francese, riuniti intorno al suo casco.

Gp Belgio, Formula 1 e Formula 2 si fermano per il tributo a Hubert FOTO

Il pilota francese dell&#39;AlphaTauri per tutto il weekend user&agrave; un casco speciale, fatto appositamente per correre sul circuito di Spa ad un anno dall&#39;anniversario della morte dell&#39;amico di sempre Anthoine Hubert. Su tutta la superficie c&#39;&egrave; una striscia di foto in bianco e nero che immortalano i momenti pi&ugrave; felici vissuti insieme dalle corse nei kart a 7 anni, fino allo scorso anno. Inoltre &egrave; stata disegnata anche la stella con il logo deciso dalla Fia in memoria di Anthoine. Ecco il video postato su Instagram da Pierre

Gp Belgio, Gasly: casco speciale in ricordo di Hubert VIDEO

Era uno dei suoi migliori amici Pierre Gasly, si conoscevano da quando a 7 anni si divertivano a correre sui kart. E oggi, ad un anno dalla scomparsa di Anthoine, il pilota dell&#39;Aplha Tauri ha deciso di deporre in suo onore un mazzo di fiori, proprio in curva 4 a Spa, il punto in cui il giovane 22enne &egrave; uscito di strada con la sua Arden.&nbsp; Foto che valgono pi&ugrave; di mille parole, un momento estremamente emozionante che lo ha visto inginocchiarsi e raccogliersi in preghiera, come hanno fatto poco dopo anche Giuliano Alesi e Juan Manuel Correa insieme a tutti i piloti dell&#39;Academy Renault. &quot;Quest&rsquo;anno tornare in Belgio ricorder&agrave; anche un momento triste perch&eacute; solo dodici mesi fa Anthoine Hubert perdeva la vita in quel terribile incidente in F2&quot;, ha detto Pierre. Il Gp del Belgio, cos&igrave; come le gare in F2 e F3, sar&agrave; dedicato interamente a lui. F1, Gasly e Correa: l&#39;omaggio floreale ad Anthoine Hubert FOTO &nbsp;

F1, Gasly e Correa: l'omaggio floreale ad Anthoine Hubert FOTO

&quot;Pour Anthoine&quot;. Cos&igrave; la Fia ha deciso di comunicare tramite il suo profilo Twitter che la Formula 2 correr&agrave; il Gp del Belgio nel ricordo di Hubert, a cui dedicher&agrave; un logo speciale in sua memoria, creato appositamente utilizzando le sue iniziali, il numero di gara e la stella disegnata sul suo casco. A quasi un anno dalla tragica scomparsa del giovane pilota francese sul circuito di Spa, &egrave; arrivata un&#39;altra conferma ufficiale: il numero 19 non sar&agrave; pi&ugrave; utilizzato nel campionato. &quot;Il 19 sar&agrave; per sempre di Anthoine, un ricordo, una stella che briller&agrave; ancora nel nostro paddock&quot;, comunica la Federazione tramite il suo canale Twitter.  Era il 31 agosto 2019 quando durante il secondo giro della Feature Race, all&#39;uscita dalla Eau Rouge, Hubert rimbalzava al centro della pista e veniva travolto da Juan Manuel Correa. Velocit&agrave; elevata, vicino ai 300km/h, che nulla ha potuto per scongiurare un tragico incidente che ha visto perdere la vita del francese a soli 22 anni.    Tutto il motorsport unito per Anthoine  Sar&agrave; un weekend emozionante nelle Andorre. Tutto il motorsport infatti, dalla Formula 1 alla Formula 3 si unir&agrave; nell&#39;osservare un minuto di silenzio prima della gara e sfoggeranno il logo speciale in tutte le vetture: un modo per celebrare i grandi risultati di Anthoine e il suo carattere unico. Come anche ha detto Leclerc, l&#39;amico di sempre, nella preview Ferrari: &quot;Anthoine &egrave; sempre nel mio cuore: domenica il suo ricordo sar&agrave; con me e far&agrave; per sempre parte della famiglia del Circus&quot;.     This weekend, the motorsport community races for Anthoine Hubert  A logo created in Anthoine&#39;s honour will be displayed on all cars at Spa this weekend  We can also confirm that car #19 will forever be his#AH19 ?? pic.twitter.com/yR3UGTbIUm &mdash; Formula 2 #AH19 (@FIA_F2) August 27, 2020   

Quasi un anno fa, sul circuito di Spa, in un tragico incidente perdeva la vita Anthoine. Prima delle gare la Formula 1, Formula 2 e Formula 3 osserveranno un minuto di silenzio in sua memoria e inoltre la Fia ha deciso di ritirare per sempre il suo numero 19 dalla competizione

Formula 2: nuovo logo al Gp del Belgio in ricordo di Hubert

        A caldo, un anno fa, dopo l&rsquo;incidente mortale di Anthoine Hubert nella salita del Raidillon, si prospett&ograve; la possibilit&agrave; di modificare la via di fuga in asfalto ripristinando la ghiaia. Parole allora della direttrice del circuito. GP Belgio, la FIA ratifica le novit&agrave; su personale, test e gomme Formula 1 e Formula 2 tornano a Spa-Francorchamps con il ricordo del pilota francese vivo, nei pensieri di tutti e, ancor di pi&ugrave;, di Leclerc e Gasly. Quel che &egrave; cambiato rispetto al 2019 &egrave; un adeguamento delle barriere in uscita dal Raidillon, fila di pneumatici ripristinata a quattro elementi posti tra muretto e banda antintrusione, come riporta il giornalista Dieter Rencken. Si tratta del prolungamento di quanto gi&agrave; presente in corrispondenza dell&rsquo;uscita dalla pitlane dei vecchi box, una modifica rispetto alla doppia fila di gomme contro la quale ha impattato la monoposto di Hubert, per poi rimbalzare in pista ed essere centrata da Juan Manuel Correa. Incidente Hubert, la FIA presenta i risultati dell'indagine Dall&rsquo;indagine condotta dalla FIA sono emersi una serie di fattori che hanno portato all&rsquo;incidente mortale, dai quali partire per migliorare la sicurezza delle monoposto, attraverso strutture di assorbimento degli urti in grado di dissipare una maggior quantit&agrave; di energia, ma anche rivedere le vie di fuga, prevedendo dove in asfalto dei coefficienti variabili di attrito per rallentare le monoposto. GP Belgio 2020 in tv, gli orari del week end       

Dopo l'incidente di Anthoine Hubert, in uscita dai Raidillon &egrave; stata raddoppiata la precedente doppia barriera di pneumatici contro la quale ha impattato il pilota poi rimbalzato in pista e centrato da Juan Manuel Correa

GP Belgio, modificate la barriere al Raidillon

        A 5 mesi e mezzo dal drammatico incidente della gara di Formula 2 a Spa-Francorchamps, nel quale Anthoine Hubert ha perso la vita e Juan Manuel Correa riportato gravissime ferite agli arti inferiori, la FIA ha diffuso i risultato dell&rsquo;indagine condotta attraverso il proprio Dipartimento per la sicurezza. Brawn, dal 2021 decisioni rapide sulle furbate tecniche Interviste, analisi dei dati telemetrici e dei registratori in caso di incidente, delle immagini e dei video disponibili, ispezione di prove fisiche, cos&igrave; si &egrave; giunti a ricostruire la dinamica e la violenza estrema degli impatti ai quali sono stati sottoposti Hubert e Correa. Somma di fattori La FIA, nel trarre le conclusioni sottoposte al Consiglio mondiale del motorsport dopo essere state esaminate dalla Commissione sicurezza e dal Gruppo di lavoro per la ricerca, ha concluso come &ldquo;la dinamica dell&rsquo;impatto macchina-contro-macchina, in termini di velocit&agrave; e traiettoria, sia stata tale da trasferire e dissipare un livello estremamente elevato di energia, che si &egrave; tradotto in un trauma al quale non &egrave; sopravvissuto Anthoine Hubert e ferite molto gravi per Juan Manuel Correa. Non c&rsquo;&egrave; una singola, specifica, causa bens&igrave; molteplici fattori identificati hanno contribuito a incrementare la gravit&agrave; dell&rsquo;incidente (...). (&hellip;) L&rsquo;indagine non ha riscontrato prove che alcun pilota abbia sbagliato a reagire adeguatamente in risposta al segnale di bandiera gialla o le circostanze avute in pista. La reazione dei commissari e della direzione gara nel dare i segnali e attivare i servizi di soccorso in relazione all&rsquo;incidente &egrave; ritenuta buona e tempestiva&rdquo;. Questa, una parte della relazione con la quale la FIA ha concluso l&rsquo;investigazione. Gli impatti registrati dai sensori I dati pi&ugrave; crudi, che raccontano l&rsquo;estrema violenza dell&rsquo;impatto, sono nelle decelerazioni alle quali sono stati sottoposti Hubert e Correa. Anzitutto, &egrave; stato attribuito (ragionevolmente, recita la nota FIA) a una perdita di pressione della gomma posteriore destra l&rsquo;incidente di Giuliano Alesi al Raidillon. &Egrave; l&rsquo;evento dal quale partono 14,6 secondi drammatici, che si concluderanno con l&rsquo;impatto, il secondo, di Hubert contro le barriere. Dietro Alesi, Boschung e Hubert reagiscono al ritorno della monoposto del francese sulla linea di gara prima ancora dell&rsquo;esposizione delle bandiere gialle (1&rdquo;8 dal contatto di Alesi contro le barriere), spostandosi sul lato destro, verso la via di fuga. La frenata di Boschung &egrave; risultata pi&ugrave; brusca rispetto a Hubert, che ha finito per toccare la monoposto davanti a s&eacute;, rompere l&rsquo;ala e procedere a 262 km/h senza pi&ugrave; direzionalit&agrave;. Il primo impatto contro le barriere &egrave; avvenuto a 216 km/h e lo sfortunato pilota francese ha subito una decelerazione di 33,7G. Monoposto centrata successivamente da Juan Manuel Correa, che nel colpire i detriti persi dalla monoposto di Alesi (1&rdquo;5 dopo l&rsquo;esposizione delle bandiere gialle) ha danneggiato la sospensione anteriore destra e perso l&rsquo;ala. Un secondo e sei decimi dopo aver impattato contro le barriere, Hubert &egrave; stato centrato da Correa a 218 km/h, dinamica nella quale il pilota francese ha subito una seconda estrema decelerazione, registrata a 81,8G, mentre Correa ha subito 65,1G di decelerazione. Il report della Federazione       

Tempi, velocit&agrave; in gioco e decelerazioni subite nel drammatico incidente di Spa, che ha causato la morte di Anthoine Hubert e le gravi ferite alle gambe per Juan Manuel Correa

Incidente Hubert, la FIA presenta i risultati dell'indagine

Juan Manuel Correa torna a parlare dopo i giorni terribili seguiti al drammatico incidente di Spa, nel quale perse la vita Hubert.  L&rsquo;impatto della monoposto del pilota dello Junior Team Alfa Romeo con quella del compianto pilota francese, come ricordate, &egrave; stato devastante, tanto da tenere tutti in apprensione, sul suo stato di salute, per diverso tempo.  Superati i problemi ai polmoni, i danni pi&ugrave; gravi erano quelli alle gambe. Tra l&rsquo;amputazione&nbsp;e una lunga operazione per tentare la via della ricostruzione degli arti, Juan Manuel ha scelto la seconda strada.  L&rsquo;intervento, durato 17 ore, &egrave; stato praticato domenica, ma solo nella giornata di gioved&igrave;, la F2 ha diramato&nbsp;un comunicato con il bollettino medico&nbsp;e le dichiarazioni del pilota. L&rsquo;operazione &egrave; riuscita, ma la via del recupero &egrave; ancora lunga  Ha detto Correa: &ldquo;Le ultime settimane sono state estremamente difficili, pi&ugrave; difficili di qualsiasi altra cosa abbia mai affrontato sia fisicamente, sia mentalmente. Il mio futuro per quanto riguarda il recupero delle mie gambe, in particolare della destra, &egrave; ancora abbastanza incerto, e la mia riabilitazione sar&agrave; lunga e complicata. Sto ancora elaborando tutto ci&ograve; che &egrave; e sta accadendo, voglio ringraziare ogni singola persona che in un modo o nell&#39;altro mi ha mostrato il suo sostegno. Sono commosso dall&#39;immenso numero di messaggi premurosi e affettuosi che ho ricevuto. Grazie a tutti dal profondo del mio cuore e sappiate che il vostro incoraggiamento e positivit&agrave; hanno fatto la differenza&rdquo;.  I dottori prevedono che, tra sei settimane, Correa potr&agrave; lasciare l&rsquo;ospedale. Poi inizier&agrave; una lunga&nbsp;riabilitazione, intervallata da altri interventi ai quali dovr&agrave; sottoporsi, per recuperare la piena funzionalit&agrave; del piede destro e della caviglia. 

Superata la crisi respiratoria, Correa &egrave; stato sottoposto a un lunghissimo intervento per ricorstuire la gamba destra e scongiurare l&#39;amputazione. Intervento di 17 ore riuscito, tra sei settimane dimissioni dall&#39;ospedale e inizio della riabilitazione

Correa torna a parlare dopo Spa

Esaminare, analizzare, capire se e come si possa rendere pi&ugrave; sicuro uno sport nel quale il fattore di rischio &egrave; una componente non eliminabile in modo assoluto.  L&rsquo;incidente mortale di Anthoine Hubert &egrave; sotto la lente d&rsquo;ingrandimento della FIA. Si potr&agrave; intervenire, in futuro, per migliorare ulteriormente la sicurezza in situazioni specifiche come l&#39;impatto verificatosi a Spa?  La miriade di dati a disposizione tracceranno un quadro dettagliatissimo sui &ldquo;come&rdquo; e sui &ldquo;perch&eacute;&rdquo; dell&rsquo;incidente. Michael Masi, direttore di gara della FIA, ha commentato: &ldquo;C&rsquo;&egrave; un&rsquo;indagine avviata ieri (sabato; ndr) e partiremo da qui.   Leggi anche: Correa, altre 24 ore in terapia intensiva  La FIA con il suo dipartimento tecnico, il nostro dipartimento sicurezza e tutti i dipartimenti della Federazione, hanno avviato immediatamente un&rsquo;indagine. La FIA, insieme con l&rsquo;Automobil Club belga, lavorer&agrave; insieme alle autorit&agrave;.  Non credo porremo alcun tempo alle indagini. Affronteremo il processo dello svolgimento di una piena e completa investigazione, come fa la FIA con tutti gli incidenti gravi. Non importa che sia una gara in circuito, nei rally, o qualsiasi essa possa essere. Ci saranno tutti gli aspetti dell&rsquo;incidente&rdquo;.  IL TEMA DELLE VIE DI FUGA IN ASFALTO  Spesso si &egrave; discusso della validit&agrave; delle vie di fuga in asfalto, di come diano una diversa percezione del raggiungimento del limite e dell&rsquo;efficacia del rallentamento delle monoposto successivamente a un impatto. Masi, sul punto, ha spiegato: &ldquo;Non ho nemmeno guardato alla via di fuga. L&rsquo;indagine &egrave; partita ieri e ci sono tante sfaccettature, perci&ograve; non entrer&ograve; in nessun dettaglio finch&eacute; non avremo osservato tutto nell&rsquo;insieme.  Nel mirino: Motorsport is dangerous  Le vie di fuga in asfalto non credo rappresentino una preoccupazione per il futuro, credo vadano esaminate singolarmente, circuito per circuito, e ciascuna circostanza a s&eacute;. Quella al Raidillon non &egrave; una cattiva via di fuga, in realt&agrave; &egrave; l&rsquo;uscita dai pit dell&rsquo;altra corsia box, perci&ograve; non credo si possa generalizzare&rdquo;. 

Michael Masi ha confermato l&#39;avvio dell&#39;esame da parte della Federazione sin dalla giornata di sabato. Sulle vie di fuga in asfalto ha preferito non entrare nei dettagli

Incidente Hubert, partita l&#39;indagine della FIA

&ldquo;Motorsport is dangerous&rdquo;. &Egrave; scritto da decenni su tutti i biglietti d&rsquo;ingresso delle corse motoristiche in Gran Bretagna. Che sia un circuito e una gara di rally. A ricordare che questo &egrave; uno sport dove il rischio, l&rsquo;incidente, la morte, sono sempre in agguato. Perch&eacute; l&rsquo;automobilismo, come il motociclismo, sono sport dinamici. Quando si viaggia a 85 metri al secondo (rende pi&ugrave; l&rsquo;idea della velocit&agrave; dire cos&igrave; che dire 300 all&rsquo;ora) basta un attimo, un nonnulla per innescare una tragedia. &Egrave; una grande verit&agrave; di cui ogni tanto ci scordiamo. Questa &egrave; la grande differenza tra le simulazioni, i videogames e le corse vere. Qui quando si sbaglia e si urta il muro, la macchina si distrugge davvero. E si rischia la pelle. Non c&rsquo;&egrave; restart o ctrl-esc per tornare al punto di prima come niente fosse.    Sono colpito da come tanta gente sia rimasta stupita e sorpresa dall&rsquo;incidente del povero Antoine Hubert. Non solo tifosi e pubblico, ma persino gli stessi piloti delle categorie inferiori. Ragazzi di 17/18 anni che corrono in F3, in F2, nelle formule propedeutiche (F. Renault, F4) tutti scioccati per questo incidente fatale. Quasi in cuor loro fossero convinti che ormai nelle corse la morte fosse un rischio zero. Perch&eacute; sono piloti, ragazzi cresciuti nel XXI secolo in un mondo pi&ugrave; pragmatico che non ha mai conosciuto la pericolosit&agrave; delle corse automobilistiche. Purtroppo la morte nel motorsport non &egrave; un&rsquo;ipotesi ormai azzerata come forse si erano convinti in cuor loro. Non &egrave; cos&igrave;.  Rischio una componente delle corse  Chi ha qualche anno di pi&ugrave; sa bene che le corse, sono sempre andate a braccetto con il pericolo e il rischio della morte. Come ammoniscono gli inglesi nei ticket dei circuiti. E lo dico con amarezza ripensando alla mia carriera quarantennale di giornalista che di piloti &ndash; anche amici - ne ha visti cadere moltissimi. Sia in auto che in moto. Da ragazzo, quando seguivo le moto, rimasi traumatizzato quando scoprii che una pista come Imola, tutto sommato considerata &ldquo;sicura&rdquo;, esigeva ogni anno il suo sacrificio. Nomi di campioni oggi dimenticati che affiorano nell&rsquo;emozione del ricordo: Sauro Pazzaglia, Pat Evans, Lorenzo Ghiselli, Guido Paci. In una certa epoca non c&rsquo;era edizione del motomondiale a Imola che non reclamasse la propria vittima. O feriti gravi. Quell&rsquo;esperienza, ben prima della tragedia di Senna, mi apr&igrave; gli occhi e mi fece capire quanto poteva diventare feroce lo sport che amavo quando se ne sottovalutavano i rischi.  Se oggi possiamo elencare sulle dita di una mano i piloti che tutto sommato hanno subito un incidente mortale in automobilismo negli ultimi anni, da Jules Bianchi in poi, &egrave; perch&eacute; la sicurezza, grazie allo sforzo congiunto di tutti &ndash; federazione, costruttori, organizzatori &ndash; ha fatto passi da gigante. Ma bisogna accettare un&rsquo;amara realt&agrave;: il rischio non si potr&agrave; mai azzerare del tutto. Proprio perch&eacute; il motorsport &egrave; uno sport dinamico. Che vive sul movimento di un veicolo e di un corpo ad alta velocit&agrave;. Perci&ograve; l&rsquo;imponderabile &egrave; sempre in agguato.  Dagli incidenti, maggiore sicurezza  L&rsquo;esperienza pu&ograve; aiutarci a fronteggiare certe leggerezze e impedire il ripetersi di determinate dinamiche fatali. Possiamo progettare un Halo, l&rsquo;arco di sicurezza sopra l&rsquo;abitacolo, cos&igrave; tragedie come quelle di Henry Surtees o di Justin Wilson, colpiti in testa da una ruota o da un musetto, ora saranno pi&ugrave; improbabili. Possiamo aggiungere uno strato di zylon (materiale pi&ugrave; duro del carbonio) sulla visiera del casco per irrobustirlo cos&igrave; una fatalit&agrave; assurda come quella di Senna che sub&igrave; la perforazione del casco da parte del braccetto della sospensione, o quella di Massa, colpito da una molla di una sospensione, potrebbero non ripetersi pi&ugrave;. O comunque non provocare pi&ugrave; conseguenze cos&igrave; drammatiche.  Proprio come tanti anni fa la drammatica morte fra le fiamme di piloti come Bandini, Williamson, Courage, Schlesser e tanti altri aveva portato a realizzare serbatoi antiurto e antifiamma che non si spezzavano pi&ugrave; in caso d&rsquo;incidente. E non provocavano pi&ugrave; fuoriuscita di benzina e fiamme indomabili. Da quarant&rsquo;anni il fuoco non &egrave; pi&ugrave; il nemico numero uno dell&rsquo;automobilismo, ma &egrave; diventato un evento ormai rarissimo.  Con auto sempre pi&ugrave; sicure, il rischio pi&ugrave; alto &egrave; diventato la decelerazione improvvisa. Quella da 200 a 0 in zero metri.L&rsquo;impatto violento contro un ostacolo rigido. Magari il telaio dell&rsquo;auto non si spezza e ani la sua scocca in carbonio avvolge e protegge il corpo del pilota; ma la decelerazione violentissima pu&ograve; ucciderlo distruggendo i suoi organi interni perch&eacute; il corpo umano non pu&ograve; sopportare un impatto di centinaia di &ldquo;g&rdquo;. &Egrave; cos&igrave; che sono morti il povero Ratzenberger a Imola e Jules Bianchi a Suzuka. L&rsquo;esperienza ci ha portato a capire che per diminuire il rischio di questi incidenti &egrave; bene togliere ogni genere di ostacolo rigido a bordo pista. Che sia un muretto o un trattore di soccorso.  Quando accade l&#39;imponderabile  Ma ci sono certi incidenti, certe dinamiche, che ahim&eacute; non si potranno mai annullare. Come quella che ha portato alla morte di Antoine Hubert a Spa. Essere colpiti in velocit&agrave; da una monoposto che ti segue da vicino &egrave; un evento non improbabile nelle corse. Specie nei primi giri quando si viaggia in gruppo uno nella scia dell&rsquo;altro. Non &egrave; semplicemente possibile impedire questo rischio, a meno che non si corra uno alla volta registrando i migliori tempi sul giro. Ma le corse in circuito non sono come una discesa libera. Si gareggia tutti insieme.  L&rsquo;incidente di Hubert ricorda, per una tragica fatalit&agrave;, quello di Alex Zanardi al Lausitzring. Anche lui si mise di traverso in uscita di curva e fu colpito in pieno da un&rsquo;altra vettura. In quel caso la botta avvenne davanti, nella zona della pedaliera e Alex perdette le gambe maciullate nella collisione. Nel caso del povero Hubert il punto dell&rsquo;impatto invece &egrave; stato pi&ugrave; indietro: nella zona dell&rsquo;abitacolo che si &egrave; sfondato e la violenza dell&rsquo;impatto ha ucciso sul colpo il 22enne francese.  Si tratta di uno di quegli incidenti la cui dinamica non &egrave; prevedibile n&eacute; eliminabile nel motorsport. Dobbiamo accettare la cruda verit&agrave;: la collisione mentre si &egrave; in gruppo fa parte di quel genere di fatalit&agrave; che pu&ograve; succedere. Non si potr&agrave; mai eliminare.  Rincorrere i sogni  Ma non &egrave; certo questo il momento di scagliarsi contro le corse. Vedrete che presto si ergeranno i soliti moralisti della domenica per lanciare i loro strali ipocriti contro le corse, sport del passato che ineggia alla crudelt&agrave; e mette a rischio la vita umana. Come se ovunque nel mondo tanta gente non la rischiasse per motivi pi&ugrave; futili e magari anche contro la propria volont&agrave;. Ricordiamoci invece che il povero Antoine, come Jules, come Justin, Ayrton, come tanti altri prima di lui, &egrave; morto facendo lo sport che amava. Criticare il motorsport sarebbe come ucciderlo una seconda volta.  Antonio Giovinazzi nel ricordare Antoine Hubert ha scritto su twitter: &ldquo;Siamo dei professionisti. Ma siamo anche ragazzi che con grande sacrificio rincorrono i propri sogni&rdquo;. Non offendete il sogno di un ragazzo offendendo lo sport per cui &egrave; morto. E la prossima volta che vedrete un pilota in gara subire un sorpasso o non riuscire a compierlo, rispettatelo comunque, invece di criticarlo per scarsa combattivit&agrave;. Anche se fosse il meno bravo di tutti, ricordatevi sempre che lui si sta comunque prendendo dei rischi e sta mettendo in gioco la sua vita. Mentre voi parlate comodamente sprofondati sul divano. 

La morte di Hubert riapre le polemiche sulla sicurezza e i pericoli delle corse

Motorsport is dangerous

Il giovane pilota ha perso la vita nell'incidente terribile alla Raidillon, la velocissima curva del circuito blega di Spa. Ecco alcune delle foto della sua carriera spezzatasi troppo presto

Anthoine Hubert, la carriera: foto

Si ferma la Formula 2, in segno di rispetto alla memoria Anthoine Hubert, il pilota morto in seguito all&rsquo;incidente nella Feature Race di sabato.  Lo shock per la tragica fine del francese e la preoccupazione di tutto il paddock per le condizioni di Correa, hanno reso impossibile per team e piloti della categoria cadetta scendere in pista per completare il programma del fine settimana.  Le monoposto di Formula 1 e Formula 3, invece, saranno regolarmente al loro posto, ma lo stesso mostreranno un segno di rispetto verso Anthoine. Prima della partenza delle rispettive gare, verr&agrave; osservato un minuto di silenzio, sulla griglia di partenza.  Come ha fatto ieri tutto il paddock dell&rsquo;IndyCar, nella foto che mostriamo in apertura: a Portland, prima del terzo turno di libere, tutti si sono fermati per dedicare un pensiero al pilota e alla sua famiglia. 

Sulla griglia verr&agrave; osservato un minuto di silenzio in memoria del pilota scomparso

Anthoine Hubert, un minuto di silenzio per lui in F1 e F3

Due occhi timidi che cercavano protezione dietro un paio d&rsquo;occhiali oltremodo seri, che davano di Anthoine Hubert pi&ugrave; l&rsquo;apparenza di uno studente modello che di un pilota di talento. La riservatezza che traspariva alla prima impressione era certamente un tratto distintivo del pilota di Lione, che quando si metteva al volante sembrava realmente trasformarsi.    La timidezza si tramutava in grinta e gli bastavano pochi chilometri per mostrare di che pasta era fatto. Al volante Anthoine ci sapeva davvero fare, andava dannatamente forte e trovava immediatamente il modo di farsi valere. In barba all&rsquo;immagine da primo della classe dietro i banchi di scuola, Anthoine si &egrave; sempre fatto rispettare in ogni categoria che ha frequentato. Dalla quarta serie francese, della quale si &egrave; fregiato del titolo al debutto nel 2013, alla Formula Renault, che ha frequentato nelle due stagioni successive, cogliendo due vittorie e collezionando svariati podi, pole position e giri veloci.  Nel 2016 &egrave; avvento al debutto nella terza serie europea, che l&rsquo;ha visto cogliere un successo e l&rsquo;ottava posizione in campionato con i colori del Van Amersfoort Racing, che ha tenuto a battesimo anche Max Verstappen e Leclerc, prima di passare alla GP3 Series con la pluri-decorata Art Grand Prix, con la quale dopo due stagioni ha colto il titolo precedendo il portacolori della Ferrari Driver Academy Callum Ilott. Arrivato nella compagine transalpina, Hubert ha recitato il ruolo di quarto pilota il primo anno alle spalle di Russell, Aitken e Fukuzumi, ma ha saputo reagire l&rsquo;anno successivo mettendosi alle spalle i team mate Ilott, Mazepin e Hughes, che a inizio stagione vantavano credenziali probabilmente superiori alle sue.  Ma Hubert ha saputo fare meglio &egrave; aggiudicato il suo secondo titolo in monoposto, riuscendo anche ad entrare nel vivaio della Renault nel mese di maggio del 2018. Quest&rsquo;anno &egrave; avvenuto il passaggio nella seconda serie, che l&rsquo;ha visto aggiudicarsi al debutto la corsa di Monte Carlo e quella del Paul Ricard, davanti al pubblico di casa che gli ha riservato dei festeggiamenti davvero speciali. Abbiamo ancora tutti negli occhi la sua gioia in quei momenti e la sua incredulit&agrave; mista all&rsquo;orgoglio per aver scalato cos&igrave; velocemente le gerarchie della seconda serie.  Sceso dal podio, ecco che tornava a proporre la sua versione riservata e un po&rsquo; timida in sala stampa davanti ai giornalisti, dietro a quegli occhiali che sembravano spesso dargli coraggio e fargli da scudo nei momenti nei quali si sentiva forse pi&ugrave; a disagio. Una protezione che non ha trovato nel terribile incidente di questo fine settimana sulla pista belga, dove una serie di circostanze l&rsquo;hanno portato a trovarsi nel momento sbagliato nel punto sbagliato in conseguenza di una concatenazione di eventi imponderabili che non gli ha lasciato scampo.  Nell&rsquo;urto con la monoposto di Correa la cellula della sua Dallara ha resistito, ma la violenza dell&rsquo;impatto si &egrave; rivelata letale per il fisico del francese, che non ha retto alla forza impressa da una monoposto della seconda categoria, dal peso di 720 kg, piombata su di lui a una velocit&agrave; stimata attorno ai 240 km/h. Una curva terribile e affascinante come l&rsquo;Eau Rouge se l&rsquo;&egrave; portato via nel momento in cui la sua stella stava prendendo quota, visto che il lionese aveva tutte le carte in regola per essere uno dei pretendenti al titolo nella prossima stagione del FIA Formula 2 Championship.  Ed &egrave; davvero difficile accettare che la curva pi&ugrave; bella e rischiosa del mondiale, quella che probabilmente anche lui amava di pi&ugrave;, sia stata anche la sua ultima. 

Studente modello, pilota di talento. Il mondo delle corse ha perso un sicuro, futuro campione

Anthoine Hubert, talento e timidezza

Su Spa &egrave; calato il silenzio. Motorsport is dangerous, lo sanno tutti e la FIA non smette di ricordarlo. Calata la visiera, i piloti sanno a quali pericoli vanno incontro, li&nbsp;accarezzano e li&nbsp;accettano. Ma la morte in pista, &egrave; dura da accettare come componete del rischio.  Soprattutto dopo le misure di sicurezza prese in seguito alla morte di Bianchi, dopo l&rsquo;aver visto Alonso uscire indenne dal terribile schianto a Melbourne&nbsp;e dopo l&rsquo;avvento dell&rsquo;Halo. Soprattutto se si sta parlando di una vita spezzata a 22 anni.  Tutto il motorsport si &egrave; trovato a fare i conti&nbsp;con l&rsquo;aspetto pi&ugrave; brutale delle corse. Piloti e amici hanno affrontato lo schock, esprimendo il proprio cordoglio sui social.&nbsp;Di seguito riportiamo solo alcuni dei numerosi messaggi di tributo all&#39;amico, all&#39;avversario scomparso:       &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    I can&#39;t believe it. Rest in peace.  Un post condiviso da  CHARLES LECLERC (@charles_leclerc) in data: 31 Ago 2019 alle ore 10:01 PDT      I&rsquo;m deeply shocked &amp; saddened by the loss of such a young talent today Antoine Hubert in @FIA_F2 .Sending love and strength to his family and friends. &mdash; Felipe Massa (@MassaFelipe19) August 31, 2019    My most sincere condolences to Antoine Hubert&rsquo;s family and friends?? RIP. What a great racer. pic.twitter.com/uK0vAeCwpj &mdash; Pedro de la Rosa (@PedrodelaRosa1) August 31, 2019    Was going to post about our race but to be honest nothing really matters in light of what happened in Spa today. Thoughts and prayers are with all involved and the families and loved ones of Antoine Hubert #RIP #AntoineHubert pic.twitter.com/MZn6YimtjW &mdash; Maro Engel (@MaroEngel) August 31, 2019      &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    RIP Anthoine. How terrible. Sending thoughts and prayers to the family and friends of Anthoine #racingunited  Un post condiviso da  Kevin Magnussen (@kevinmagnussen) in data: 31 Ago 2019 alle ore 11:27 PDT      Can&rsquo;t believe it, we had the same age, we started racing together and battled on track for years. All my thoughts goes to his family. Repose en paix Anthoine pic.twitter.com/ud5U7k4UAQ &mdash; Esteban Ocon (@OconEsteban) August 31, 2019    Rest in peace Anthoine ?? &mdash; Antonio Giovinazzi (@Anto_Giovinazzi) August 31, 2019 

Sui social, piloti, tifosi e tutto il mondo delle corse esprimono&nbsp;cordoglio per la perdita del pilota

Anthoine Hubert, il ricordo sui social

L&rsquo;incidente che ha sconvolto la Feature Race della Formula 2 a Spa ha avuto un esito orribile. Anthoine Hubert, 22 anni, &egrave; morto in seguito alle ferite riportate nella collisione con Correa.  Una dinamica drammatica, che non ha lasciato scampo al vincitore della scorsa stagione della GP3. Il giovane pilota, appena entrato a far parte della Renault Sport Academy, ha perso il controllo della sua vettura alla Raidillon. La monoposto ha sbattuto con violenza sulle barriere, per poi rimbalzare e tornare a centro pista, nell&rsquo;istante in cui stava passando Correa.  L&rsquo;impatto &egrave; stato inevitabile e devastante: la vettura di Hubert si &egrave; letteralmente spezzata a met&agrave;, quella di Correa si &egrave; ribaltata pi&ugrave; volte ed ha finito la sua corsa pochi metri pi&ugrave; avanti. Una dinamica che ricorda da molto vicino la sequenza terribile di cui &egrave; stato protagonista Zanardi, ma dall&rsquo;esito, questa volta tragico.  Per il francese non c&rsquo;&egrave; stato nulla da fare, purtroppo &egrave; deceduto sul colpo.  L&rsquo;altro pilota coinvolto, Juan Manuel Correa, ha riportato ferite alle gambe, &egrave; in condizioni stabili e al momento si trova presso l&rsquo;ospedale di Liegi.  Alla famiglia di Anthoine Hubert, vanno le pi&ugrave; sentite condoglianze dalla redazione di Autosprint. 

Incidente dalle conseguenze devastanti, il giovane pilota &egrave; deceduto sul colpo in seguito al terribile impatto con la vettura di Correa

F2: Anthoine Hubert &egrave; morto, dramma a Spa

NORIMBERGA - Il diciassettenne alfiere della Prema Lance Stroll ha conquistato il quinto successo stagionale dopo aver integralmente dominato una corsa caratterizzata da numerosi interventi della safety-car causati dai tanti incidenti verificatisi su un tracciato reso particolarmente scivoloso dalla precipitazioni che hanno flagellato la regione nella serata del sabato.&nbsp;Seconda posizione per il francese di Van Amersfoort Anthoine Hubert, che gi&agrave; aveva vinto la seconda manche e ha confermato il suo momento di particolare forma. Il transalpino non &egrave; mai riuscito a insidiare il vincitore, che ha avuto nei momenti dei restart le uniche preoccupazioni.&nbsp;Terza posizione per il brasiliano Sergio Sette Camara, che ha preceduto il compagno di squadra Guanyu Zhou.&nbsp;In casa Prema, Maximilian Gunther e Nick Cassidy hanno chiuso rispettivamente al quinto e sesto posto.&nbsp;  LA corsa &egrave; iniziata in regime di safety-car in quanto la pioggia aveva messo fuori uso il semaforo dello start.&nbsp;La vettura staffetta &egrave; stata grande protagonista ed &egrave; stata impiegata prima per un incidente tra George Russel e Joel Eriksson e, in seguito, per un rischioso volo di Pedro Piquet contro il driver Red Bull Niko Kari.&nbsp;Positiva rimonta fino all&rsquo;ottava posizione di Alessio Lorandi nel contesto di un fine settimana da dimenticare in fretta.&nbsp;Al vertice della graduatoria generale, Stroll ha ora ben 86 lunghezze di vantaggio sul compagno di scuderia Gunther.  IL prossimo appuntamento stagionale sar&agrave; nei Paesi Bassi a Zandvoort il fine settimana centrale di luglio.  &nbsp;  GARA 2 - &Egrave;&nbsp;arrivato il momento per il primo successo nella categoria per il diciannovenne lionnese Anthoine Hubert, che dopo essere scattato dalla pole ha dominato la seconda manche del fine settimana in franconia con estrema autorit&agrave;.&nbsp;Il transalpino schierato da van Amersfoort aveva ottenuto la miglior posizione sullo schieramento grazie alla penalizzazione dubita da Callum Ilott, retrocesso di ben quindici posizioni per aver cambiato il motore ed aver causato l&rsquo;incidente con Joel Eriksson nella prima manche.Alle spalle del vincitore ha chiuso indisturbato Lance Stroll, che rafforza ulteriormente la sua leadership in graduatoria generale.&nbsp;  SONO&nbsp;ben 71 le lunghezze che lo dividono da Callum Ilott, ottimamente risalito fino al settimo posto dalla quindicesima posizione in griglia.&nbsp;Il tedesco Maxi Gunther ha conquistato il gradino pi&ugrave; basso del podio precedendo Nick Cassidy e Joel Eriksson. Anche il neozelandese si &egrave; reso autore di un recupero strepitoso dalla diciannovesima piazza in griglia.&nbsp;La corsa &egrave; stata neutralizzata tre volte per consentire ai commissari di rimuovere le vetture di Lorandi, Sette Camara, Barnicoat e Buller, tutte incidentate lungo la pista. 

Per Hubert &egrave;&nbsp;il primo successo nella categoria. Per Stroll&nbsp;&egrave; il quinto successo stagionale

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