Vittoria importante per Josef Newgarden nella tappa di Road America della IndyCar series. Il pilota del team Penske ha passato ai box il poleman Alexander Rossi, che ironia della sorte, era stato (involontariamente) rallentato nell&#39;uscita dalla corsia da un&#39;altra delle vetture del team Penske. Una volta che ha avuto la prima posizione, Newgarden non ha lasciato pi&ugrave; spazi e anche un tentativo di rimonta da parte di Rossi non &egrave; andato in porto. Addirittura &egrave; arrivato il momento in cui, con gomme pi&ugrave; fresche, anche Marcus Ericsson ha avuto la meglio su di lui.  Grande risultato quindi per Newgarden, che ha portato a casa il terzo successo sulla terza tipologia diversa di pista. Prima ovale in Texas, poi cittadino a Long Beach e quindi a Road America. Per lui, un buon boost in classifica e un milione di dollari di premio da donare a una causa di beneficenza a sua scelta. In campionato per&ograve;, anche per Ericsson la situazione &egrave; rosea, dato che il podio l&#39;ha fatto tornare con un buon margine al vertice nei confronti di Will Power, autore di una gara opaca.  Ma &egrave; anche la giornata-no di Alex Palou e Pato O&rsquo;Ward a far respirare il vincitore di Indy. Lo spagnolo si &egrave; toccato proprio con Ericsson in una situazione che ha lasciato qualche dissapore tra i due, mentre il secondo ha sofferto una rottura meccanica della vettura di casa McLaren. Rossi alla fine ha terminato terzo, aprendo un trenino tutto di casa Andretti. L&#39;ex pilota della Haas ha passato Colton Herta durante la corsa, mentre il sesto posto &egrave; andato a Felix Rosenqvist. Lo svedese &egrave; riuscito a risalire dopo una qualifica non facile grazie ad una strategia che l&#39;ha portato a risparmiare carburante per un&#39;ampia parte della gara.  In top-10 si sono inseriti anche Scott McLaughlin, Graham Rahal Scott Dixon, oltre a Christian Lundgaard. Il team Rahal Letterman Lanigan come sempre &egrave; stato pi&ugrave; performante nelle prove che in gara riuscendo alla fine a ottenere due top-10. Buono l&#39;undicesimo posto di Callum Ilott. Dopo una qualifica a due facce (prima l&#39;accesso al Q2 e poi il contatto nel secondo turno), l&#39;inglese mostra di lavorare bene con il team Juncos e il risultato si vede. Tra gli aspetti pi&ugrave; rilevanti quello che riguarda Simona De Silvestro. La pilota svizzera ha avuto una qualifica complicata al ritorno in IndyCar, finendo staccatissima, ma in gara ha ripreso confidenza, con riscontri molto competitivi. Alla fine, con la vettura del team Carpenter schierata sotto le insegne Paretta, ha terminato in coda a Power e Kyle Kirkwood, e davanti a Helio Castroneves.  L&#39;ordine d&#39;arrivo del Sonsio Grand Prix at Road America (top-10):  1 - Josef Newgarden - (Dallara-Chevy) - Penske - 55 giri 2 - Marcus Ericsson - (Dallara-Honda) - Ganassi - 3&quot;371 3 - Alexander Rossi - (Dallara-Honda) - Andretti - 5&quot;6348 4 - Romain Grosjean - (Dallara-Honda) - Andretti - 5&quot;849 5 - Colton Herta - (Dallara-Honda) - Andretti - 8&quot;7657 6 - Felix Rosenqvist - (Dallara-Chevy) - McLaren - 9&quot;2835 7 - Scott McLaughlin - (Dallara-Chevy) - Penske - 9&quot;3064 8 - Graham Rahal - (Dallara-Honda) - RLL - 9&quot;3728 9 - Scott Dixon - (Dallara-Honda) - Ganassi - 9&quot;7102 10 - Christian Lundgaard - (Dallara-Honda) - RLL - 10&quot;043  La classifica del campionato  Il campionato 1. Ericsson 293; 2. Power 266; 3. Newgarden 261; 4. O&#39;Ward 248; 5. Palou 246. 

Il pilota del team Penske porta a casa un successo che gli vale un balzo importante in classifica. Guarda qui i risultati completi

IndyCar: L&#39;allungo di Newgarden e Ericsson

Si &egrave; rivelato una sagra degli incidenti il nono round dell&rsquo;IndyCar sul veloce Texas Motor Speedway. Sull&rsquo;ovale di Fort Worth, Will Power ha tagliato il traguardo per primo in regime di safety-car, rilanciando definitivamente le proprie chance in campionato e precedendo Tony Kanaan, anche se a far parlare sono stati svariati incidenti che hanno tolto di mezzo pi&ugrave; della met&agrave; delle vetture presenti. A chiudere di fatto in anticipo la gara &egrave; stato un errore di Takuma Sato, che nel tentativo di seguire Power (appena passato su Scott Dixon) ha toccato l&rsquo;erba spedendo se stesso ed il neozelandese nelle barriere.  Ma il botto della giornata era arrivato al giro 152, quando un movimento di Kanaan aveva mandato James Hinchcliffe contro il suo compagno di squadra Mikhail Aleshin mettendo KO diversi altri piloti tra cui i due portacolori del team Coyne Tristan Vautier e Ed Jones (furioso con Kanaan Dale Coyne) Ryan Hunter-Reay e Carlos Munoz. Fortunatamente, a dispetto del numero delle auto coinvolte in toccate e crash (solo in nove hanno visto la bandiera a scacchi) nessun infortunio &egrave; da riportare. A completare la top-5 sono stati Simon Pagenaud, Graham Rahal e Gabby Chaves, autore di un buon risultato sulla vettura del neonato team Harding (supportato da Dennis Reinbold).  Il waltzer &egrave; iniziato al 37&deg; giro quando Kanaan e Dixon hanno stretto a tenaglia Alexander Rossi, che ha avuto la peggio. Poco dopo, Hinchcliffe ha perso la propria vettura in uscita pit-lane mandando Helio Castroneves contro Takuma Sato. Il brasiliano, che aveva riportato una vibrazione sospetta dopo il contatto, &egrave; finito a muro al 91&deg; giro. Tutto da solo ha invece fatto Josef Newgarden, colto di sorpresa da uno scarto della propria vettura.    Al termine di una gara che ha visto una discreta partecipazione di pubblico a dispetto delle sterminate tribune dello speedway, Dixon comanda il campionato con 13 punti su Pagenaud, mentre con il suo successo, Power ha recuperato il quinto posto a -40.  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Rainguard Water Sealers 600, nona tappa dell&rsquo;IndyCar Series 2017:  1 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 248 giri 2 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 0&rdquo;1978 3 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 0&rdquo;3740 4 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) &ndash; RLL - 0&rdquo;8112 5 - Gabby Chaves (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Harding - 1&rdquo;8984 6 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 4&rdquo;1632 7 - Conor Daly (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Foyt - 1 giro 8 - Max Chilton (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 3 giri 9 - JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) &ndash; ECR - 9 giri  In campionato:  1. Scott Dixon 326; 2. Simon Pagenaud 313; 3. Takuma Sato 312; 4. Helio Castroneves 305; 5. Will Power 286. 

Solo nove vetture al traguardo in Texas

IndyCar, dalla fiera degli incidenti emerge Power&nbsp;

Motori Honda ancora al comando dell&rsquo;IndyCar nell&rsquo;appuntamento notturno della serie sul velocissimo ovale di Fort Worth. Sulla pista texana team e piloti della casa nipponica hanno dimostrato di avere buoni numeri e a prevalere &egrave; stato, per quella che sar&agrave; la sua prima partenza al palo, Charlie Kimball, che ha anche infranto con ampio margine il record della pista. Kimball ha spodestato nel corso della sessione (sulla media dei due giri) il compagno di colori al team Ganassi Scott Dixon, completamente ristabilito dopo il crash di Indy e i dolori di Detroit.  Complessivamente la prestazione degli alfieri di Chip Ganassi &egrave; stata eccellente, con anche Tony Kanaan quarto alle spalle di Alexander Rossi e Max Chilton sesto. A chiudere la top-5, a sorpresa, Tristan Vautier. Il francese, campione ProMazda e Indy Lights, &egrave; stato chiamato al team Coyne sulla vettura ex Bourdais dato che Esteban Gutierrez non ha ricevuto la deroga per correre su un ovale veloce senza test.  Il primo propulsore Chevy si &egrave; piazzato in quinta fila, con Will Power subito seguito da Helio Castroneves. Molti i piloti in difficolt&agrave;, in primis Graham Rahal e Ryan Hunter-Reay, rispettivamente in sesta e settima fila con nel mezzo Simon Pagenaud. Va per&ograve; detto che, dopo la pioggia della mattinata, la pista si &egrave; rivelata pi&ugrave; difficile del previsto ma, man mano che la gomma si depositer&agrave;, torner&agrave; ad essere performante e la gara, che tra l&rsquo;altro si disputer&agrave; ad un&rsquo;ora pi&ugrave; tarda, potrebbe portare riscontri anche molto differenti rispetto alle prove. 

IndyCar, in&nbsp;Texas prima pole di Kimball

Graham Rahal non ha lasciato scampo anche nella seconda gara del weekend dell&#39;IndyCar a Detroit. Il pilota statunitense, partito dalla seconda fila in griglia, ha prima passato Ryan Hunter-Reay con un aggressivo attacco all&rsquo;esterno, poi ha inseguito il poleman Takuma Sato (vincitore della Indy 500), beffandolo in occasione dei pit-stop grazie a giri di ingresso e di uscita velocissimi, oltre al traffico incontrato dal portacolori del team Andretti.  Si &egrave; trattato di un fine settimana di grazia per Rahal, con una forma ritrovata grazie al lavoro del team paterno e ad una convinzione personale che si &egrave; un po&#39; &ldquo;sbloccata&quot;. Al secondo e terzo posto, nell&rsquo;evento organizzato proprio dal loro Team Principal, si sono piazzati Josef Newgarden e Will Power, a loro volta estremamente competitivi ma fermati dalle vetture pi&ugrave; lente trovate in occasione dei pit e da una posizione di partenza pi&ugrave; arretrata. Anche per Penske si &egrave; tornati a vedere un (solito) potenziale altissimo, con due giri pi&ugrave; veloci in due gare per Newgarden.  Quarto Sato, mentre Hunter-Reay &egrave; stato messo subito fuori gioco da un danno all&rsquo;ala anteriore che l&rsquo;ha costretto ad alzare il piede nelle prime fasi e guidare una vettura in condizioni non ottimali. Nonostante la foratura riportata nella circostanza, Helio Castroneves ha chiuso in top-10 al nono posto davanti ad un evanescente Tony Kanaan.  Peccato per James Hinchcliffe, che nel finale ha rotto il motore (1 a 1 per Chevy e Honda con anche il turbo KO per Spencer Pigot) e costretto ad una bandiera rossa. Giornata complessivamente buona per Scott Dixon, ancora dolorante ma in grado di incrementare la leadership in campionato su Castroneves. Pi&ugrave; staccato Esteban Gutierrez. L&rsquo;ex pilota di F.1 ha migliorato progressivamente i propri tempi terminando quattordicesimo. Dopo il debutto da incubo sul pi&ugrave; difficile circuito cittadino della categoria, arriver&agrave; per lui l&rsquo;esperienza del velocissimo ovale di Fort Worth.  L&rsquo;ordine di arrivo di gara 2 del Dual in Detroit, settimo round dell&rsquo;IndyCar Series 2017:  1 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) &ndash; RLL - 70 giri 2 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 1&quot;1772 3 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 2&quot;6228 4 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 3&quot;8535 5 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 4&quot;081 6 - Scott Dixon (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 4&quot;6005 7 - Alexander Rossi (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 6&quot;1978 8 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 6&quot;6823 9 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 6&quot;8439 10 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 7&quot;7201 11 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Foyt - 8&quot;116 12 - Conor Daly (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Foyt - 8&quot;7847 13 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 9&quot;6103 14 - Esteban Gutierrez (Dallara DW12-Honda) &ndash; Coyne - 13&quot;1325 15 - Max Chilton (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 1 giro&nbsp; 16 - Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) &ndash; SPM - 1 giro&nbsp; 17 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 1 giro&nbsp; 18 - JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) &ndash; ECR - 1 giro&nbsp; 19 - Oriol Servia (Dallara DW12-Honda) &ndash; RLL - 1 giro&nbsp;  In campionato&nbsp; 1. Scott Dixon 303;&nbsp; 2. Helio Castroneves 295; 3. Takuma Sato 292;&nbsp; 4. Simon Pagenaud 278;&nbsp; 5. Josef Newgarden 259. 

Fine settimana di grazia per Graham Rahal a Detroit, che vince anche gara 2 precedendo&nbsp;Newgarden e Will Power

IndyCar Detroit, doppietta di Rahal, beffati i piloti Penske

Si &egrave; chiusa con un dominio di Graham Rahal la prima gara del weekend IndyCar a Detroit, sul tracciato di Belle Isle Park. Il pilota americano, protagonista di un inizio di stagione non facile, cos&igrave; come per l&rsquo;Indy 500, ha condotto le libere prima di prendersi la pole con il record della pista e passare al comando buona parte della corsa.  Nella prima delle due manche a punteggio pieno in programma nel Michigan, anche la strategia &egrave; stata per&ograve; fondamentale. Vincente la scelta di effettuare due sole soste fatta dal muretto del Rahal Letterman Lanigan Racing.  Sia Josef Newgarden, sia Helio Castroneves hanno infatti dimostrato di essere velocissimi ma sono restati &ldquo;tagliati&rdquo; da una safety-car a met&agrave; gara per lo stop tecnico di Conor Daly a bordo pista lasciando il Capitano Roger Penske a bocca asciutta.  Tra i pi&ugrave; penalizzati anche Alexander Rossi, quinto, ed il fresco vincitore della Indy 500 Takuma Sato. Secondo ha cos&igrave; terminato Scott Dixon, dopo una settimana passata con le stampelle in seguito alla contusione alla caviglia sinistra riportata a Indy. Bella corsa per James Hinchcliffe, arrivato terzo dopo un solitario testacoda iniziale, ed in forma a Detroit &egrave; sembrato tutto il team Schmidt Peterson con anche Mikhail Aleshin sesto. Giornata no per Simon Pagenaud e Will Power.  A poca distanza dalla sede della Chevrolet e della Penske Corporation, il duo non ha trovato il giusto slancio e Power &egrave; anche rimasto senza benzina nel finale. Debutto complicato per Esteban Gutierrez. Il messicano, ex pilota Sauber e Haas, ha faticato a tenere il passo su un tracciato estremamente ostico per un debuttante chiudendo diciannovesimo per il team Coyne. 

Pole da record e dominio in gara per Graham Rahal. Dixon secondo, indietro Gutierrez

IndyCar, a Detroit Rahal domina gara 1

Ce ne voleva, per rubare la scena a Fernando Alonso. Ma quando sugli schermi &egrave; apparsa la media del primo giro di Scott Dixon, alla fine del &ldquo;Top Nine Shootout&rdquo;, tutti sono rimasti senza parole in un collettivo wow che ha scosso l&rsquo;Indianapolis Motor Speedway. Per una, due, tre, quattro volte. &ldquo;All&rsquo;inizio, quando &egrave; apparso il numero sul display, pensavo fosse rotto&rdquo;, ha spiegato il neozelandese, che ha messo in fila quattro giri ad oltre 373 chilometri orari di media segnando il record dell&rsquo;attuale generazione di vetture IndyCar&hellip; da 21 anni, nessuno andava cos&igrave; veloce a Indy.  Eppure, poco prima della sessione, Dixon era preoccupato. Il vento, il rischio di instabilit&agrave; aerodinamica e l&rsquo;aderenza di curva 2 l&rsquo;avevano portato a pensare all&rsquo;amico Sebastien Bourdais, protagonista di uno schianto a 350 orari nelle qualifiche di sabato,&nbsp;chiedendo perfino di aumentare la downforce. Pessimo pensiero quando stai per lanciarti in pieno sulla pista pi&ugrave; pericolosa al mondo. &ldquo;Tutti ci hanno pensato, in particolare con quella direzione del vento che rende curva 2 difficilissima. Stavo pensando di chiedere pi&ugrave; carico ma (l&rsquo;ingegnere Chris Simmons) mi ha detto: non preoccuparti, andr&agrave; tutto bene.&rdquo; Ed &egrave; andato davvero tutto al meglio. Chiusa la visiera, le preoccupazioni sono svanite, in una prestazione che far&agrave; parlare per molto.    Poche ore prima, era proprio al capezzale di Bourdais. In barba ad ogni superstizione e scaramanzia il neozelandese ha voluto sincerarsi delle condizioni del collega augurandogli un in bocca al lupo. Lo stesso atteggiamento che l&rsquo;aveva portato ad assistere la moglie di Justin Wilson nelle terribili ore dell&rsquo;incidente di Pocono, e a fare armi e bagagli per trasferirsi per mesi con tutta la famiglia vicino a casa Wheldon dopo la tragedia di Las Vegas. Oltre a passare ore a parlare con l&rsquo;amico Dario Franchitti per aiutarlo coi postumi dell&rsquo;incidente del 2013. Dixon, da sempre soprannominato Iceman, &egrave; sempre riuscito a far coesistere lo sport con la necessit&agrave; di essere fondamentalmente una brava persona, e anche questa volta &egrave; stato ripagato dai risultati.  Ora sar&agrave; la volta della gara, con la sfida a Fernando Alonso e a tutti gli altri avversari. In gara, si sa, &egrave; tutto diverso, ma da pilota per tutte le stagioni Dixon ha messo in chiaro quanto desideri il suo secondo trionfo alla 500 Miglia. Ad aiutarlo, come sempre, la grande visione strategica nel traffico e l&rsquo;eccezionale abilit&agrave; nel risparmiare carburante. Che non guastano, vista la storia recente dello Speedway.&nbsp; 

Pole quasi da record per il neozelandese a Indianapolis,&nbsp;mettendo in fila quattro giri ad oltre 373 chilometri orari di media segnando il record dell&rsquo;attuale generazione di vetture IndyCar

Indy 500, Dixon a 373 km/h: &quot;Pensavo il display fosse rotto&quot;

Se nella prima giornata di prove libere della Indy 500 era stato il figlio d&rsquo;arte Marco Andretti ad emergere, nella seconda si &egrave; messo in evidenza Will Power. A causa del forte vento, i piloti non hanno migliorato particolarmente il passo rispetto a ieri, nonostante l&rsquo;asfalto fosse pi&ugrave; gommato.  Fernando Alonso ha iniziato ad assaggiare il &ldquo;pack racing&rdquo; ovvero la guida in gruppo, aiutato dai propri compagni, lavorando sul posizionamento in pista e anche sugli effetti della scia, oltre che sui micro-aggiustamenti di assetto necessari per adeguare la vettura durante la gara.  QUI IL RESOCONTO DELLA GIORNATA DI IERI E DELLA PRESTAZIONE DI ALONSO  La diretta streaming ritorna anche oggi, a partire dalle 18 italiane, per la terza giornata di prove.  &nbsp;   

Dalle 18.00 italiane la terza giornata di prove delle Verizon IndyCar Series&nbsp;

Indy 500, la terza giornata di prove in diretta streaming

Sospiratissima vittoria per Will Power nell&rsquo;appuntamento dell&rsquo;IndyCar sul tracciato stradale di Indianapolis. Dopo aver visto il successo sfuggirgli pi&ugrave; volte quest&rsquo;anno (clamorosa la foratura nel finale a Barber) l&rsquo;australiano ha dominato in lungo e in largo il weekend, comandando ogni sessione e resistendo anche alla carica portata da Helio Castroneves.  Per mettersi alle spalle il compagno di colori, il brasiliano&nbsp;ha usato una strategia differenziata che prevedeva l&rsquo;utilizzo delle meno performanti gomme &ldquo;prime&rdquo; nelle ultime fasi. Dopo avere per&ograve; effettuato un perfetto &ldquo;undercut&rdquo; nei confronti di Power in occasione della prima sosta, Castroneves ha pagato dazio e, rimontato per la prima posizione, nel finale &egrave; stato sorpassato da altre tre vetture, quelle di Scott Dixon, Ryan Hunter-Reay e Simon Pagenaud.  Particolarmente brillante la prova del neozelandese nonostante un eccessivo sovrasterzo: Dixon &egrave; l&rsquo;unico pilota al momento a rompere l&rsquo;egemonia Penske in classifica, inseguendo Pagenaud con soli 10 punti di scarto. Buon potenziale concretizzato solo con un decimo posto per Juan Pablo Montoya, al rientro per la prima gara del suo programma 2017 con Penske, programma che si completer&agrave; con la disputa della Indy 500. Il colombiano ha pagato difficolt&agrave; col set-up e nelle soste, dovendo accontentarsi del decimo posto.  Viceversa, guai combinati tutti &ldquo;in proprio&rdquo; per Josef Newgarden, non in perfette condizioni fisiche. Il pilota statunitense si &egrave; visto affibbiare addirittura tre drive-through per eccesso di velocit&agrave; ai box, di cui uno commesso in occasione della penalit&agrave; precedente. Top-10 anche per Graham Rahal dopo delle prove difficili, Max Chilton, Alexander Rossi e Spencer Pigot. Nessun incidente &egrave; da riportare, in una corsa senza interventi della safety-car. Due guasti tecnici hanno per&ograve; messo KO Charlie Kimball e l&rsquo;ex leader del campionato Sebastien Bourdais.  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo del Grand Prix di Indianapolis, quinto appuntamento dell&rsquo;IndyCar Series 2017:  1. Power (Dallara DW12-Chevy) 86 giri; 2. Dixon (Dallara DW12-Honda) a 5&quot;2830; 3. Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) a 12&quot;0296; 4. Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) a 17&quot;0668; 5. Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 20&quot;6072; 6. Rahal (Dallara DW12-Honda) a 25&quot;1039; 7. Chilton (Dallara DW12-Honda) a 25&quot;7054; 8. Rossi (Dallara DW12-Honda) a 29&quot;3214; 9. Pigot (Dallara DW12-Chevy) a 36&quot;5878; 10. Pablo Montoya (Dallara a 41&quot;8238; 11. Newgarden (Dallara DW12-Chevy) a 48&quot;3846; 12. Sato (Dallara DW12-Honda) a 56&quot;2212; 13. Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) a 1&rsquo;02&quot;6805; 14. Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 15. Munoz (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 16. Andretti (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 17. Daly (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 18. Aleshin (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 19. Jones (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 20. Kanaan (Dallara DW12-Honda) a 2 giri. 

Gara dominata dall&rsquo;australiano che finalmente vince sul tracciato stradale di Indianapolis

IndyCar, finalmente Power nel GP di Indianapolis

Will Power ed il Team Penske dominano ad Indianapolis, nella gara sul tracciato stradale dello Speedway che fa da antipasto per la Indy 500. Dopo aver dominato le libere, la squadra del Capitano ha portato quattro delle proprie vetture al Q3 segnando la 250esima pole nella propria storia. A prevalere &egrave; stato l&rsquo;australiano con il record della pista (gi&agrave; suo) ed una nuova pole che spera finalmente di poter concretizzare in gara. A seguire, i compagni di colori Helio Castroneves e Josef Newgarden mentre Scott Dixon ha rappresentato al meglio il team Ganassi su una pista che non ha mai portato per lui grandi risultati: &egrave; comunque l&rsquo;unico pilota ad essere entrato tra i &ldquo;Fast Six&rdquo; in tutte le gare disputate finora.  Si &egrave; mostrato subito in forma invece Juan Pablo Montoya, rientrato sempre col team Penske per un anticipo della 500 Miglia. Il colombiano ha centrato l&rsquo;accesso al turno decisivo (cosa tra l&rsquo;altro non riuscita al campione in carica Simon Pagenaud) chiudendo a due soli millesimi dal neozelandese. Alle sue spalle il vincitore di St. Petersburg Sebastien Bourdais, che continua a trarre il meglio dalla vettura di punta del team Coyne a cui tuttavia manca ancora qualcosa per essere al pari delle migliori rivali. Fuori al secondo turno anche Ryan Hunter-Reay ed Alexander Rossi, apparso abbastanza in forma, oltre a James Hinchcliffe. Lontanissimo invece Graham Rahal, uscito al Q1. 

Will Power regala al Team Penske la&nbsp;250esima pole nella propria storia nelle qualifiche&nbsp;sul tracciato stradale dello Speedway che fa da antipasto per la Indy 500

IndyCar, Power centra la pole a Indianapolis

Simon Pagenaud ha centrato a Phoenix la sua prima vittoria su ovale nel quarto round dell&rsquo;IndyCar 2017. Il pilota transalpino s&igrave; &egrave; imposto grazie ad un buon passo ma soprattutto approfittando di una clamorosa fortuna strategica. In occasione dell&rsquo;ultima caution, causata da un contatto con le barriere di Takuma Sato, Pagenaud si &egrave; trovato solo al comando dato che tutti i rivali si erano gi&agrave; fermati per il pit-stop. Cos&igrave; ha potuto effettuare la sosta in safety-car e riprendere tranquillamente il comando con tutte le vetture doppiate alle proprie spalle. Oltre che&hellip; davanti ai rivali.  Da quel punto non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; stata storia: Pagenaud ha allungato in vetta mentre gli altri cercavano di farsi spazio per andare all&rsquo;inseguimento. Dopo un assalto di Josef Newgarden, subito interrotto da un contatto e dalla necessit&agrave; di sostituire l&rsquo;ala anteriore (cosa per altro successagli pi&ugrave; volte) ci ha provato Will Power, che aveva comandato le operazioni nelle fasi centrali. Nonostante fosse riuscito ad arrivare a 3&rdquo; di distacco, ha pensato ai punti, molto utili dopo un pessimo inizio d&rsquo;anno. Alla fine, l&rsquo;australiano ha chiuso secondo davanti a JR Hildebrand, che ha regalato il podio al team di Ed Carpenter dopo l&rsquo;infortunio di Long Beach, e al poleman Helio Castroneves.  Dopo l&rsquo;ultima sosta si sono trovati tagliati fuori i due alfieri del team Ganassi Scott Dixon e Tony Kanaan, che hanno perso un giro, mentre Ed Carpenter ha approfittato di numerosi contatti per prendersi il settimo posto. Nonostante i pochi sorpassi, dovuti al pacchetto aerodinamico a pieno carico scelto dalla serie, diversi sono stati i contatti e le strisciate con le protezioni anche se in due soli casi hanno portato alla caution. Oltre a quello di Sato, l&rsquo;altro incidente degno di nota &egrave; stato quello della prima curva: Mikhail Aleshin si &egrave; girato da solo mettendo KO altre quattro vetture: quelle di Marco Andretti, Max Chilton, Graham Rahal ma soprattutto Sebastien Bourdais. Il francese ha cos&igrave; perso la leadership del campionato e ora si trova quarto ad oltre 30 lunghezze dal connazionale Pagenaud. Altri contatti hanno fermato Ryan Hunter-Reay, Alexander Rossi e Conor Daly: solo 13 vetture sono state classificate a fine gara.  Verizon IndyCar Series Phoenix (USA): 1. Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) 250 giri in 1h46&rsquo;24&rdquo;9473, alla media di 231.839 km/h; 2. Power (Dallara DW12-Chevy) a 9&rdquo;1028; 3. Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) a 9&rdquo;3417; 4. Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 16&rdquo;5864; 5. Dixon (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 6. Kanaan (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 7. Carpenter (Dallara DW12-Honda) a 2 giri; 8. Kimball (Dallara DW12-Honda) a 2 giri; 9. Newgarden (Dallara DW12-Chevy) a 2 giri; 10. Munoz (Dallara DW12-Chevy) a 3 giri; 11. Jones (Dallara DW12-Honda) a 3 giri; 12. Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) a 4 giri; Giro pi&ugrave; veloce: il 208&deg; di Power in 19&rdquo;7446, alla media 299.885 km/h.  In campionato 1. Pagenaud punti 159; 2. Dixon 141; 3. Newgarden 133; 4. Bourdais 128; 5; Hinchcliffe 120. 

Un buon passo e un clamoroso aiuto della buona sorte permettono al francese di vincere la sua priama gara su ovale in Arizona.

IndyCar, Pagenaud baciato dalla fortuna a Phoenix

Pole con record della pista per Helio Castroneves nella qualifica per il primo round su ovale dell&#39;IndyCar sul veloce &ldquo;miglio&rdquo; di Phoenix. Il pilota brasiliano ha battuto il riscontro di riferimento per il secondo anno consecutivo staccando nettamente sulla media oraria dei due giri il compagno di team Will Power.  In una giornata positiva per il team Penske, solo la vettura dell&rsquo;Ed Carpenter Racing di JR Hildebrand &egrave; riuscita ad inserirsi nelle posizioni di vertice, precedendo al terzo posto Josef Newgarden, leader del turno di libere, e Simon Pagenaud. Quello di Hildebrand &egrave; stato un ottimo ritorno in pista dopo la frattura al polso rimediata nel round di Long Beach che l&rsquo;aveva costretto a saltare la tappa precedente in Alabama. Recupero-lampo il suo tutto sommato.  Subito fuori dalla top-5 le due vetture di punta del team Ganassi con per&ograve; l&rsquo;inserimento di Mikhail Aleshin. Il russo del team Schmidt &egrave; riuscito a precedere Scott Dixon issandosi al settimo posto dietro a Tony Kanaan, in un terzetto di casa Honda. Decima posizione per Sebastien Bourdais, male il team Andretti, con cui Fernando Alonso correr&agrave; la Indy500.&nbsp;Solo nono Marco Andretti, mentre Ryan Hunter-Reay, Alexander Rossi e Takuma Sato si sono ritrovati rispettivamente in sesta, ottava e nona fila. 

Nuovo record del brasiliano in Arizona, primo round su ovale della Indy 2017

IndyCar,&nbsp;Castroneves in pole a Phoenix

Primo successo al team Penske per Josef Newgarden nel terzo round dell&rsquo;IndyCar 2017 al Barber Motorsports Park. Il pilota del Tennessee, ultimo arrivato nella scuderia del Capitano, ha approfittato di una foratura occorsa a Will Power&nbsp;(che aveva centrato la pole) e ha coronato una rimonta fatta di sorpassi e grande aggressivit&agrave;.  A dominare la corsa quasi in lungo e in largo era stato l&rsquo;australiano, gi&agrave; in grado sin dalle libere di segnare tempi nettamente pi&ugrave; veloci. A costargli caro &egrave; stata per&ograve; una perdita di pressione da una copertura con pochi giri al termine, perdita rilevata dalla vettura e confermata anche dalla gomma smontata, dopo che i commissari avevano imposto il cambio.  Newgarden &egrave; stato comunque eccellente. Partito con gomme &ldquo;nere&rdquo;, le pi&ugrave; dure, che davano maggiore performance, ha subito messo in riga James Hinchcliffe ed il compagno di scuderia Simon Pagenaud, arrivando anche a spingere quest&rsquo;ultimo sull&rsquo;erba. Poi ha ingaggiato una lotta a distanza con Scott Dixon che ha visto i due scambiarsi indirettamente posizioni alle soste fino al 68&deg; giro, quando Newgarden ha preso quella che presto sarebbe diventata la leadership. In terza e quarta posizione hanno terminato la corsa Pagenaud ed Helio Castroneves, meno incisivi del solito e dei due compagni di colori.    Chi ha sorpreso al quinto posto &egrave; stato Alexander Rossi, partito diciottesimo e autore di una meritata rimonta, mentre James Hinchcliffe e Tony Kanaan hanno preceduto Sebastien Bourdais. Il transalpino ha recuperato bene grazie ad un set di gomme nuove risparmiato nelle prove e, anche se Dixon &egrave; ora sempre pi&ugrave; vicino, mantiene la testa del campionato. Top-10 anche per Takuma Sato e Mikhail Aleshin, davanti a Ryan Hunter-Reay, penalizzato da un contatto col russo che ha danneggiato la sua ala anteriore nel corso del primo passaggio. Per team e piloti della categoria sar&agrave; ora la volta del ritorno su ovale al Phoenix International Speedway, tecnico circuito dell&rsquo;Arizona da un miglio. Ad assistere alla gara di Barber c&rsquo;era anche Fernando Alonso, che si &egrave; presentato al pubblico e alla stampa raccontando aspettative e obiettivi per la prossima 500 Miglia di Indianapolis.  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo del Grand Prix of Alabama 2017:  1. Newgarden (Dallara DW12-Chevy) 90 giri in 1h54&rsquo;08&rdquo;7076, alla media di 175.111 km/h; 2. Dixon (Dallara DW12-Honda) a 1&quot;0495; 3. Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) a 2&quot;5706; 4. Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 11&quot;1592; 5. Rossi (Dallara DW12-Honda) a 12&quot;0469; 6. Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) a 12&quot;5905; 7. Kanaan (Dallara DW12-Honda) a 15&quot;4105; 8. Bourdais (Dallara DW12-Honda) a 16&quot;0651; 9. Sato (Dallara DW12-Honda) a 20&quot;1764; 10. Aleshin (Dallara DW12-Honda) a 20&quot;7064; 11. Hunter-Rea (Dallara DW12-Honda) a 22&quot;2061; 12. Chilton (Dallara DW12-Honda) a 22&quot;9713; 13. Rahal (Dallara DW12-Chevy) a 24&quot;3457; 14. Power (Dallara DW12-Chevy) a 26&quot;3177; 15. Kimball (Dallara DW12-Honda) a 35&quot;4868; 16. Jones (Dallara DW12-Honda) a 39&quot;5644; 17. Munoz (Dallara DW12-Chevy) a 50&quot;3679; 18. Daly (Dallara DW12-Chevy) a 51&quot;2029; 19. Veach (Dallara DW12-Chevy) a 56&quot;2545; 20. Pigot (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 21. Andretti (Dallara DW12-Honda) a 3 giri. Giro pi&ugrave; veloce: l&rsquo;86&deg; di Power in 1&#39;08&quot;2763, alla media di 195.168 km/h.  Il campionato  1. Bourdais 117; 2. Dixon 111; 3. Newgarden 110; 4. Pagenaud 106; 5. Hinchcliffe 102. 

Prima vittoria con Penske per il giovane talento del Tennessee&nbsp;&nbsp;nel terzo round dell&rsquo;IndyCar 2017 al Barber Motorsports

Indycar Alabama:&nbsp;Power fora, Newgarden rimonta e vince

Pre gara con conferenza stampa quella di Fernando Alonso al Barber Motorsports Park. Il pilota spagnolo si &egrave; presentato per le domande della stampa prima dell&rsquo;appuntamento dell&rsquo;Alabama, anticipando alcuni dei temi pi&ugrave; importanti per la prossima 500 Miglia di Indianapolis, la sua prima gara su ovale nella grande classica USA.  &ldquo;Per ogni pilota l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di correre nelle pi&ugrave; grandi gare, contro i rivali pi&ugrave; forti e con le macchine pi&ugrave; veloci. Questo &egrave; ci&ograve; che cerco da questa esperienza,&rdquo; ha detto Alonso, &ldquo;So che sar&agrave; difficile trovare il feeling con la vettura e col superspeedway ma ho vicino a me un team straordinario. Gi&agrave; abbiamo iniziato a scambiarci informazioni e dati con gli ingegneri e sar&agrave; proprio il lavoro di squadra a dare il maggior beneficio.&rdquo;   L&rsquo;idea di disputare altre corse oltre alla Formula 1 era di lunga data: &ldquo;Ho iniziato quattro o cinque anni fa a pensare a come potevo crescere come pilota, diventare pi&ugrave; completo, e la risposta &egrave; stata quella di puntare a vincere le gare pi&ugrave; prestigiose. Formula 1, Indy 500, Le Mans. Non pensavo per&ograve; di riuscire a partecipare a Indy prima di ritirarmi dalla Formula 1, e avercela fatta mi rende orgoglioso.&rdquo;     Riguardo la preparazione, il piano &egrave; per step e gli obiettivi sono ben chiari: &ldquo;Se domani dovessi correre, non sarei pronto ovviamente. Proceder&ograve; per gradi. Cercher&ograve; prima di essere veloci come gli altri al simulatore, poi a raggiungere il loro livello in termini di qualifica e di situazioni in solitaria, e infine di essere come gli altri nel traffico.&rdquo;   E proprio il traffico sar&agrave; un grande tema: &ldquo;Ma anche il livello di downforce, la vettura asimmetrica, e tante altre cose. Come detto ho per&ograve; un grande team alle spalle. Sono disposto anche a mettermi a lavorare al simulatore ogni sera dopo le libere. In pi&ugrave;, ho un coach come Gil De Ferran che sicuramente potr&agrave; darmi consigli.&rdquo;   E la rivalit&agrave; con Montoya? &ldquo;Non vedo l&rsquo;ora di tornare in pista con Juan Pablo e non &egrave; detto che sia lui a stare davanti! Lo considero uno dei migliori piloti al mondo e uno degli avversari con pi&ugrave; talento che abbia mai sfidato. Spero di poter andare a cena presto con lui, perch&eacute; ogni informazione che mi dar&agrave; potr&agrave; essere importantissima.&rdquo; 

Lo spagnolo in Alabama per assistere al round di Barber: &quot;A cena con Montoya, in pista non &egrave; detto che star&agrave; lui davanti&quot;

Alonso prepara la Indy 500: &quot;Orgoglioso di esserci&quot;

Seconda pole dell&rsquo;anno per Will Power al Barber Motorsports Park. Dopo aver affrontato una difficile prima parte di stagione tra St.Petersburg e Long Beach, il driver australiano ha fatto la differenza sul saliscendi dell&rsquo;Alabama. Dopo aver segnato il miglior giro delle libere, risultando l&rsquo;unico pilota a scendere sotto la barriera del minuto e sette minuti, Power si &egrave; ripetuto al termine del Q3 precedendo,&nbsp;in una tripletta del team Penske, Helio Castroneves e Simon Pagenaud.  Anche se con un solo team di riferimento, il marchio Chevrolet si &egrave; cos&igrave; mantenuto al top. Quarta posizione per Scott Dixon, che sulla prima macchina motorizzata Honda ha chiuso staccato di sei decimi di secondo. Ryan Hunter-Reay per il team Andretti ha terminato quinto davanti al vincitore di Long Beach James Hinchcliffe.  Di poco fuori dalla sessione finale Josef Newgarden, che continua nel suo apprendistato con un super-team come quello del Capitano: la squadra ha deciso di tenere il miglior set di gomme per il Q3, non riuscendo per&ograve; ad entrarci e perdendo l&rsquo;occasione di puntare ad un clamoroso poker.  E&rsquo; uscito di scena al Q2 anche Sebastien Bourdais: il team Coyne ha tentato un set-up aggressivo ma, accortosi delle difficolt&agrave;, ha deciso di risparmiare quattro gomme morbide per la gara. KO al primo turno invece i tre altri piloti del team Andretti, Alexander Rossi, Takuma Sato e Marco Andretti, cos&igrave; come tutti i rappresentanti dei team Foyt e Carpenter. 

Il team Penske domina le qualifiche a Barber, con tre piloti davanti.

IndyCar, Will Power centra la pole in Alabama

Ritorno alla vittoria da sogno a Long Beach per James Hinchcliffe. Il pilota canadese ha conquistato sul veloce tracciato cittadino della California la sua prima vittoria della stagione, tornando a primeggiare dopo il terribile incidente di due anni fa nelle prove per la 500 Miglia di Indianapolis.  Hinchcliffe ha messo a segno un doppio sorpasso ai box con un &ldquo;uppercut&rdquo; in occasione dell&#39;ultima sosta ai box, riuscendo ad uscire dalla pit-lane davanti ai due portacolori Andretti Alexander Rossi e Ryan Hunter-Reay. La gara della scuderia di Michael Andretti si &egrave; per&ograve; trasformata in un incubo, dato che tutte e quattro le vetture schierate hanno patito problemi di gestione elettronica del motore fermandosi una dopo l&#39;altra. Cos&igrave; sia il campione 2012, sia il vincitore della passata Indy 500 hanno visto le rispettive vetture ammutolirsi nel finale, lasciando via libera alla Dallara dello Schmidt Peterson Motorsports.  La gara si &egrave; giocata in parte sulla strategia globale: tutte le vetture della pattuglia Honda di testa hanno infatti puntato a risparmiare carburante all&#39;inizio, per riuscire a completare gli 83 giri con due sole soste: la tattica si &egrave; rivelata vincente, mentre per altri, come Scott Dixon, la scelta dei tre pit-stop ha significato la perdita di posizioni preziose: il neozelandese, leader delle prime fasi, si &egrave; dovuto accontentare del quarto posto.  Davanti a lui, in seconda posizione, Sebastien Bourdais ha approfittato delle disgrazie altrui, portando a 19 punti il margine in testa alla classifica. Terzo invece, dopo una qualifica non facile, Josef Newgarden. Nonostante la prevalenza dei motori Honda al vertice, va detto che anche in casa Penske e Chevy si &egrave; evidenziato un buon potenziale, frustrato da diverse problematiche.  Simon Pagenaud, partito dal fondo del gruppo per una penalit&agrave; in qualifica, ha terminato quinto con una prepotente rimonta, mentre Will Power si &egrave; toccato al primo giro con Charlie Kimball, riportando danni che l&#39;hanno portato al tredicesimo posto. KO anche Helio Castroneves, partito in pole. Prima, un problema elettrico gli ha causato una perdita di potenza al via, poi il brasiliano &egrave; incappato in due penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; in pit-lane. Il nono posto finale con giro pi&ugrave; veloce non &egrave; bastato a rincuorarlo. Nel finale c&#39;&egrave; anche stato spazio per un contatto tra JR Hildebrand e Mikhail Aleshin. Il pilota californiano del team di Ed Carpenter ha tamponato il russo in staccata, riportando una frattura ad una mano: dovr&agrave; essere ri-valutato dai medici prima di schierarsi al via della prossima gara, in programma per il 23 aprile al Barber Motorsports Park. Da sottolineare che, in occasione del pre-gara, Andretti ha annunciato il britannico Jack Harvey per la sua quinta vettura alla 500 Miglia di Indianapolis. Harvey, ex campione della F.3 del Regno Unito, ha corso fino allo scorso anno in Indy Lights.  &nbsp;  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo del Grand Prix di Long Beach, seconda prova dell&rsquo;IndyCar Series 2017:  1 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) &ndash; Schmidt - 83 giri 2 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Honda) &ndash; Coyne - 1&quot;4940 3 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 2&quot;3160 4 - Scott Dixon (Dallara DW12-Honda) &ndash; Ganassi - 2&quot;7832 5 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 3&quot;3934 6 - Ed Jones (Dallara DW12-Honda) &ndash; Coyne - 5&quot;7951 7 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Foyt - 6&quot;9393 8 - Spencer Pigot (Dallara DW12-Chevy) &ndash; ECR - 9&quot;0570 9 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 9&quot;3403 10 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) &ndash; Rahal - 17&rdquo;8632  In campionato  1. Sebastien Bourdais 93; 2. James Hinchcliffe 74; 3. Simon Pagenaud 71; 4. Scott Dixon 70; 5. Josef Newgarden 59. 

Il canadese centra in California la sua prima vittoria stagionale. Bourdais, secondo, mantiene la testa in campionato&nbsp;

IndyCar,&nbsp;Hinchcliffe torna alla vittoria a Long Beach&nbsp;

Pole position con record per Helio Castroneves nella qualifica dell&rsquo;IndyCar 2017 a Long Beach. Il pilota brasiliano si &egrave; imposto al termine del Q3 con l&rsquo;unica vettura motorizzata Chevy arrivata alla fase decisiva, confermandosi come ottimo interprete del tracciato californiano. Castroneves ha preceduto Scott Dixon, primatista delle libere, e Ryan Hunter-Reay, mentre si &egrave; messo in mostra anche il canadese James Hinchcliffe per il team Schmidt. Poco pi&ugrave; staccato Alexander Rossi, autore del secondo miglior tempo del Q2 dietro a Dixon, e Graham Rahal.&nbsp;  Castroneves a parte, in affanno il resto dello squadrone Penske. In Q1, Simon Pagenaud ha dovuto recriminare per un &ldquo;blocco&rdquo; al poleman che gli ha fatto perdere i due giri pi&ugrave; veloci (incluso il record della pista), mentre Will Power ha pagato qualche imperfezione di troppo. Nella fase a gruppi, il secondo in particolare &egrave; stato tiratissimo, con sei precedenti vincitori di Long Beach che hanno regalato spettacolo. Tra i piloti KO, Takuma Sato, a dispetto delle buone cose viste nelle libere, e Josef Newgarden. 

Il brasiliano del team Penske centra una pole position da record con l&#39;unica vettura motorizzata Chevy

IndyCar,&nbsp;Castroneves in pole a Long Beach

Simon Pagenaud &egrave; il campione dell&rsquo;IndyCar 2016. Nel round conclusivo della serie a Sonoma, il pilota transalpino non ha sbagliato nulla. In qualifica si &egrave; preso la pole con una semplicit&agrave; disarmante e poi, riuscendo a difendere la leadership in partenza, ha salutato la compagnia senza mai perdere il controllo. Nemmeno quando si &egrave; trovato a dover risparmiare carburante e nemmeno quando, nel finale, Graham Rahal sembrava poterlo punzecchiare. Sono solo nove le sue vittorie in carriera, su 72 gare, ma &egrave; gi&agrave; sicuro che, se continuer&agrave; con la stessa convinzione, il conto salir&agrave; vertiginosamente.  Arrivato con la speranza di poter approfittare di qualche passo falso di Pagenaud, Will Power si &egrave; dovuto arrendere ben prima di fine gara per un problema con la centralina elettronica del cambio, che prima l&rsquo;ha lasciato fermo in pista e poi l&rsquo;ha costretto ad una lunga sosta. Gi&agrave; dopo la pole del rivale, l&rsquo;australiano sapeva che per riuscire a vincere avrebbe dovuto sperare in un suo &ldquo;bad day&rdquo;. Nulla di pi&ugrave; lontano dalla realt&agrave;.&nbsp;  Completando un finale di stagione che ha visto una ridda di voci sul suo futuro (resta in Penske? Va da Ganassi? Silurato per Josef Newgarden o per Alexander Rossi?) Juan Pablo Montoya ha messo a segno una buona prova al terzo posto, approfittando anche della strategia a quattro soste di Helio Castroneves. Il brasiliano, che partiva secondo e aveva inizialmente lottato con Power, sperava che tutti gli altri dovessero rallentare per risparmiare carburante, cosa avvenuta ma non nella misura attesa. Ha terminato settimo, passato anche da Newgarden.  Al quarto e quinto posto hanno finito la corsa Ryan Hunter-Reay ed Alexander Rossi (vincitore dell&#39;ultima edizione della Indy 500), con un team Andretti finalmente un po&rsquo; pi&ugrave; competitivo che nei passati appuntamenti. Arrivo in volata per i due: Rossi, che stava per tagliare il traguardo davanti al compagno, ha finito il carburante ed &egrave; stato beffato all&rsquo;ultima curva. Stavolta, non gli &egrave; andata bene come a Indy, ma resta uno dei due soli piloti Honda (insieme a Rahal) ad aver vinto una gara quest&rsquo;anno. Chiss&agrave; che il mercato non gli porti una grande sorpresa. Viceversa, Hunter-Reay ha annunciato un rinnovo triennale con lo sponsor DHL e con Michael Andretti che lo porter&agrave; fino alla fine del 2020.  Difficile invece la giornata del team Ganassi. Nella gara d&rsquo;addio allo storico sponsor Target, Scott Dixon ha concluso nelle retrovie dopo aver incontrato un problema con la radio che l&rsquo;ha portato a sostituire auricolari e casco, mentre Tony Kanaan si &egrave; toccato con un&rsquo;altra vettura nelle prime fasi riportando un danno all&rsquo;ala anteriore. Alla fine, il migliore &egrave; stato del quartetto guidato da Chip Ganassi &egrave; stato Charlie Kimball, nono. Da dimenticare anche la chiusura stagione del team Schmidt, con James Hinchclifee mai in gara e Mikhail Aleshin a sua volta protagonista di una toccata con Sebastien Bourdais.    L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo del GP di Sonoma, ultimo round dell&rsquo;IndyCar Series 2016:  1. Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) a 85 giri in 2h00&rsquo;12&rdquo;9424, alla media di 162.835 km/h; 2. Rahal (Dallara DW12-Honda) a 3&quot;2523; 3. Montoya (Dallara DW12-Chevy) a 18&quot;0157; 4. Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) a 29&quot;7224; 5. Rossi (Dallara DW12-Honda) a 30&quot;6649; 6. Newgarden (Dallara DW12-Chevy) a 32&quot;2754; 7. Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 32&quot;8490; 8. Andretti (Dallara DW12-Honda) a 34&quot;3002; 9. Kimball (Dallara DW12-Chevy) a 34&quot;9353; 10. Bourdais (Dallara DW12-Chevy) a 43&quot;8965; 11. Aleshin (Dallara DW12-Honda) a 49&quot;3242; 12. Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) a 51&quot;1304; 13. Kanaan (Dallara DW12-Chevy) a 52&quot;1792; 14. Sato (Dallara DW12-Honda) a 52&quot;6331; 15. Munoz (Dallara DW12-Honda) a 56&quot;6756; 16. Chilton (Dallara DW12-Chevy) a 1:09&quot;2581; 17. Dixon (Dallara DW12-Chevy) a 1:21&quot;1112; 18. Hawksworth (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 19. Enerson (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 20. Power (Dallara DW12-Chevy) a 8 giri. Giro pi&ugrave; veloce: il 70&deg; di Kanaan in 1&rsquo;19&rdquo;2623  In campionato 1. Pagenaud punti 659; 2. Power 532; 3. Castroneves 504; 4. Newgarden 502; 5. Rahal 484; 6. Dixon 477; 7. Kanaan 461; 8. Montoya 433; 9. Kimball 433; 10. Munoz 432 . 

Il pilota transalpino non sbaglia nulla nel round conclusivo della Indycar 2016 e si aggiudica il titolo.&nbsp;Power tradito da un guaio al cambio

IndyCar Sonoma,&nbsp;Pagenaud vince e si laurea campione

Simon Pagenaud &egrave; partito con il piede giusto nella finalissima IndyCar di Sonoma. Sul tracciato californiano della Napa Valley (sede del pi&ugrave; grande polo di produzione vinicola degli USA) il francese ha fatto il vuoto in qualifica dopo essersi tenuto al riparo nei turni liberi, prendendosi la pole con una facilit&agrave; impressionante e comandando un incredibile poker del team Penske. Non solo Pagenaud ha incamerato un punto in pi&ugrave; che non fa mai male, ma si &egrave; anche assicurato la possibilit&agrave; di affrontare il primo giro con meno... ansia da contatto.  Solo quarto, alle spalle anche di Helio Castroneves e Juan Pablo Montoya, partir&agrave; Will Power. Giudicato integro fisicamente dai commissari dopo l&#39;incidente di Watkins Glen, dovr&agrave; superarsi anche al volante e dal punto di vista mentale se vorr&agrave; avere speranze. Non baster&agrave; vincere: occorrer&agrave; vedere Pagenaud concludere almeno sesto. Unici due rappresentanti non-Penske al Q3 sono stati Graham Rahal e Ryan Hunter-Reay, quest&#39;ultimo un po&#39; rinfrancato dopo un periodo difficile.&nbsp;  Settimo Scott Dixon in una giornata in generale difficile per il team Ganassi. La squadra campione in carica &egrave; impegnata in un weekend incredibilmente pieno, con i due team GT in pista ad Austin tra IMSA e WEC, due vetture ai playoff Nascar a Chicago e le Ford Fiesta ufficiali in pista nel Global RallyCross.  Ancor pi&ugrave; in difficolt&agrave; piloti del calibro di Josef Newgarden e Tony Kanaan mentre &egrave; stata disastrosa la sessione di James Hinchcliffe e del team Schmidt. Il canadese, molto atteso vista la buona forma dei propulsori Honda, ha chiuso ventesimo.   

Il francese protagonista delle qualifiche a Sonoma, finalissima della IndyCar Series 2016

Indycar,&nbsp;Pagenaud in pole a Sonoma

Scott Dixon ha finora dominato il weekend dell&rsquo;IndyCar a Watkins Glen. Il pilota neozelandese, dopo essersi issato al top in tutte e tre i turni liberi, ha centrato la pole position per il penultimo appuntamento della serie. Cruciale il suo feeling col tracciato dello stato di New York, dove gi&agrave; aveva vinto nelle apparizioni del campionato datate 2005, 2006 e 2007. Il tutto nonostante la riasfaltatura che ha reso la pista pi&ugrave; veloce facendo saltare i riferimenti: Dixon ha girato oltre sei secondi pi&ugrave; veloce rispetto al precedente primato.  Alle spalle di Dixon ha terminato Will Power con solo 48 millesimi di distacco. L&rsquo;australiano continua nel suo tentativo di colmare il gap col compagno in Penske Simon Pagenaud in classifica. Ad aiutarlo, una penalit&agrave; per &ldquo;blocking&rdquo; che ha impedito a Mikhail Aleshin di avanzare al Q3 consentendo il &ldquo;ripescaggio&rdquo; di Power. Nel finale, la sfida con Dixon gli ha dato una prima fila inattesa. Pagenaud partir&agrave; invece settimo, accanto a Juan Pablo Montoya.  In un Q3 dominato dai motori Chevrolet si sono piazzati anche Sebastien Bourdais ed Helio Castroneves, che divideranno la seconda fila, mentre accanto a Tony Kanaan in terza fila partir&agrave; Max Chilton. L&rsquo;inglese ex Formula 1 ha incamerato il suo primo ingresso ai &ldquo;Fast Six&rdquo;. Altre penalit&agrave; hanno messo KO dei protagonisti attesi, tra cui Graham Rahal e James Hinchcliffe. Il primo &egrave; stato sanzionato per aver interferito col giro di un altro pilota, mentre il canadese &egrave; finito in testacoda, &ldquo;chiamando&rdquo; una bandiera gialla e vedendosi per questo cancellare i due migliori tempi. Nelle barriere di curva 7 &egrave; finito invece Takuma Sato. 

Il neozelandese distrugge il record della pista di New York nel penultimo round 2016

IndyCar,&nbsp;Dixon inarrivabile in qualifica a Watkins Glen

E&rsquo; stata una delle volate pi&ugrave; straordinarie della storia recente dell&rsquo;IndyCar quella vista in Texas, nel recupero della Firestone 600 interrotta lo scorso giugno dopo 71 giri a causa della pioggia e di un brutto incidente. Sul veloce ovale di Fort Worth, quattro piloti si sono affrontati in una sfida all&rsquo;ultimo respiro durata sette giri e che ha incoronato Graham Rahal. Il pilota statunitense &egrave; tornato alla vittoria dopo quasi un anno battendo per soli nove millesimi James Hinchcliffe dopo aver azzeccato il tempismo perfetto per un attacco all&rsquo;ultimo giro. In realt&agrave;, alzando il braccio per festeggiare ancor prima del traguardo, ha perso velocit&agrave; e rischiato la clamorosa beffa: il fotofinish l&rsquo;ha comunque premiato, regalando anche alla Honda una sospirata doppietta.&nbsp;  Dietro ad Hinchcliffe, che in tutto ha condotto 188 passaggi, terzo e quarto posto hanno terminato Tony Kanaan e Simon Pagenaud, a loro volta protagonisti del duello: il gruppo di testa ha pi&ugrave; volte presentato le quattro vetture affiancate, e grazie a delle gomme pi&ugrave; &ldquo;fresche&quot;, il brasiliano era sembrato in corsa per il successo. Alla fine per&ograve;, il portacolori di Chip Ganassi si &egrave; trovato tagliato fuori dal gioco delle traiettorie, mentre il francese ha fatto il &ldquo;ragioniere&rdquo;, evitando di prendere troppi rischi per il campionato: grazie al contemporaneo ottavo posto di Will Power, il suo margine &egrave; cresciuto a 29 punti. Alla gara non hanno preso parte Josef Newgarden e Conor Daly, coinvolti in un violento incidente nei primi giri a giugno e considerati ufficialmente ritirati per via del cambio di motore resosi necessario in seguito al contatto.  Dopo quasi 100 giri in regime di bandiera verde, che avevano portato ad un allungamento dei distacchi, tre safety-car si sono succedute negli ultimi passaggi. Al 212&deg; giro un contatto ha coinvolto Ed Carpenter, a lungo in lotta per la leadership, e Scott Dixon, che &egrave; finito nelle barriere dopo uno &ldquo;scambio&quot; troppo ravvicinato col rivale. Poco dopo &egrave; stato proprio Carpenter a finire KO, quando ha perso leggermente il controllo della sua vettura ed &egrave; stato colpito da Helio Castroneves. Il brasiliano, non ha potuto evitare il rivale, ma ha comunque terminato quinto. Infine, Mikhail Aleshin &egrave; andato in testacoda da solo, ed &egrave; stato centrato da Jack Hawksworth, con quest&rsquo;ultimo uscito zoppicante dalla vettura e dolorante a un ginocchio.&nbsp;    IndyCar Series -&nbsp;Fort Worth (USA)-&nbsp;27 agosto 2016  1. Rahal (Dallara DW12-Honda) 248 giri in 2h29&#39;24&rdquo;8886, alla media di 233,196 km/h; 2. Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) a 0&rdquo;0080; 3. Kanaan (Dallara DW12-Chevy) a 0&rdquo;0903; 4. Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) a 0&rdquo;4773; 5. Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 9&rdquo;3424; 6. Kimball (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 7. Munoz (Dallara DW12-Honda) a 1 giro; 8. Power (Dallara DW12-Chevy) a 1 giro; 9. Montoya (Dallara DW12-Chevy) a 2 giri; 10. Bourdais (Dallara DW12-Chevy) a 2 giri; 11. Rossi (Dallara DW12-Honda) a 2 giri; 12. Andretti (Dallara DW12-Honda) a 3 giri; 13. Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) a 3 giri; 14. Chaves (Dallara DW12-Honda) a 3 giri; 15. Chilton (Dallara DW12-Chevy) a 5 giri. Giro pi&ugrave; veloce: il 119&deg; di Dixon in 24&rdquo;3797, alla media di 345,769 km/h.  Il campionato: 1. Pagenaud 529 punti; 2. Power 501; 3. Kanaan 416; 4. Castroneves 415; 5. Newgarden 406; 6. Dixon 397; 7. Rahal 394; 8. Hinchcliffe 392; 9. Munoz 382; 10. Kimball 361 . 

L&rsquo;americano vince un incredibile duello a quattro nel finale nel recupero della Firestone 600, doppietta per la Honda

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