Eddie Irvine non ha mai avuto peli sulla lingua n&eacute; quando correva n&eacute; dopo. Tra le sue (tante) uscite memorabili, si pu&ograve; ricordare quella riguardante la Ferrari del &rsquo;96, definita anni fa &ldquo;un rottame che cadeva a pezzi&rdquo;. Guascone e irruento come pochi, nonch&eacute; celebre playboy, il nordirlandese &egrave; diventato un uomo d&rsquo;affari di successo, che si diverte a parlare di Formula 1 nel format &ldquo;Un bicchiere con Eddie&rdquo;, on line sul sito motorsport-total.  Nell&rsquo;ultimo episodio della rubrica Eddie &egrave; andato gi&ugrave; pesante con Vettel. L&rsquo;intervistatore gli chiede di commentare l&rsquo;attuale umore del pilota, che durante il weekend Australiano &egrave; apparso pi&ugrave; tranquillo e ottimista rispetto al 2016, quando non aveva avuto anche scambi piuttosto ruvidi&nbsp;via radio, vedi il &quot;vaffa&quot; a Whiting durante il GP del Messico. Il nordirlandese bolla la questione come &ldquo;arroganza tedesca&rdquo;, per poi rimarcare il concetto definendo Vettel &ldquo;un arrogante&rdquo;.   &ldquo;E&rsquo; un bambino viziato. Ma questo &egrave; il nostro modo di comportarci &ndash; prosegue sottolineando che tutti i piloti di F1 sono un po&rsquo; delle prime donne &ndash; Anche Alonso e Lewis (Hamilton, Ndr). Sono cos&igrave;&rdquo;.&nbsp;Scontato il riferimento tra il suo immenso compagno di squadra, Michael Schumacher, e il connazionale del Kaiser: &ldquo;Non &egrave; un tema di cui parlare. Vettel &egrave; un buon pilota ma Schumacher era di un altro livello. Attualmente Vettel, Alonso e Hamilton hanno qualit&agrave; simili ma Hamilton &egrave; il mio preferito&rdquo;.&nbsp;   

<p>L&rsquo;ex ferrarista bastona il quattro volte campione: &ldquo;E&rsquo; un bambino viziato&rdquo;. Poi smorza &quot;Siamo tutti cos&igrave;&quot;</p> 

Irvine in vino veritas: &ldquo;Vettel arrogante e viziato&rdquo;

<p>La Formula 1 corre sul circuito di Sepang, Malesia, dal 1999: il GP inaugurale fu nel segno della Ferrari. Vinse, centrando il quarto e ultimo successo della sua carriera, Eddie Irvine al volante della sua&nbsp;Ferrari F399. Alle sue spalle il compagno di squadra e futuro sette volte campione del mondo Michael Schumacher. La vittoria a Sepang, la quarta stagionale, illuse i ferraristi che il nordirlandese potesse riportare a Maranello il titolo piloti, ma un incidente durante le qualifiche del&nbsp;GP del Giappone, ultima gara della stagione, releg&ograve; Irvine al 5&deg; posto in griglia, consentendo a Hakkinen (partito secondo alle spalle di Schumacher) di vincere il titolo con un vantaggio di soli due punti in classifica generale. La Ferrari vinse comunque il titolo Costruttori.&nbsp;</p> 

F1 Malesia 1999, l’ultima illusione di Eddie Irvine

Eddie torna a Maranello

Quindici anni fa Eddie Irvine era in piena lotta per riportare a Maranello un titolo mondiale piloti che mancava dal 1979. Non riusc&igrave; (per poco) a centrare l&rsquo;obiettivo, ma le sue quattro stagioni ferrariste hanno lasciato un bel ricordo del pilota irlandese in tutto il popolo ferrarista. Dopo ben quindici anni di assenza, Irvine &egrave; tornato a Maranello. Per lui un tuffo nel passato che ha trasformato uno speciale factory tour a lui dedicato (iniziato nelle nuove aree di produzione e concluso in Gestione Sportiva) in un&rsquo;occasione per salutare tante persone con cui Eddie ha condiviso giornate importanti della sua carriera.  &laquo;E&rsquo; fantastico tornare qui dopo tanto tempo ed &egrave; davvero sorprendente vedere quanto siano cambiate le cose dalla mia ultima volta &ndash; ha dichiarato Irvine - ho visto grandi cambiamenti ovunque, il lavoro effettuato sulle auto storiche, la mia grande passione, &egrave; incredibile, come &egrave; incredibile il livello di tecnologia raggiunto nelle aree produttive. Ho solo bei ricordi dei quattro anni passati qui, anche se all&rsquo;inizio &egrave; stato un disastro per i numerosi problemi avuti con la monoposto, &egrave; stata un&rsquo;opportunit&agrave; incredibile e un grande onore, un privilegio che qualsiasi pilota vorrebbe poter provare almeno una volta nella vita&raquo;.&nbsp;  Irvine per l&rsquo;occasione non ha mancato qualche frecciata al nuovo corso della Formula Uno: &laquo;Seguo sempre le gare, anche se non amo particolarmente novit&agrave; come il manettino del boost e il DRS, il fatto che non ci sia pi&ugrave; rumore o che si corra in Paesi in cui questo sport non ha tradizione&raquo;. L&rsquo;ex ferrarista ritiene per&ograve; che la stagione in corso sia molto appassionante e che la prossima sia destinata ad emozionare ancor di pi&ugrave;: &laquo;E&rsquo; bello vedere i piloti darsi battaglia. La Ferrari ha bisogno di fare un passo avanti e credo che ci riuscir&agrave;: il prossimo sar&agrave; un anno ancor pi&ugrave; interessante&raquo;.  Roberto Chinchero  

Dopo la partenza alla fine del 1999, l&rsquo;ex pilota della Scuderia non era mai pi&ugrave; tornato a visitare la squadra con la quale sfior&ograve; il titolo mondiale

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