Sceglie di riproporre una colorazione storica per la casa di Woking, McLaren con la monoposto di Formula 1 2018. Il Papaya Orange di fine anni Sessanta, sfoggiato nella serie CAN-AM e in Formula 1, ripreso per brevi passaggi nei test sul finire degli anni Novanta e caratteristico della macchina usata da Alonso a Indy nel 2017, è la tinta prevalente su un progetto che sposa la teoria dell'evoluzione. Già a Melbourne un primo, importante, pacchetto di aggiornamenti

McLaren MCL33, ritorno al Papaya: foto

Colazione inglese a base di Papaya Spark. E&#39; la tinta che caratterizza la livrea della McLaren MCL33, svelata di buon&#39;ora. McLaren-Renault, partnership inedita, a caccia di risultati da tempo un miraggio per la scuderia di Woking. Cosa attendersi dalla monoposto 2018 era stato il responsabile dell&#39;aerodinamica, Peter Prodromou, ad anticiparlo: uno sviluppo del progetto MCL32, che conservasse i punti di forza espressi in pista. Uno dei particolari che catturano maggiormente l&#39;attenzione, se rapportato alle scelte di molti altri team, &egrave; nelle dimensioni dell&#39;airscope, particolarmente contenuto nell&#39;ampiezza&nbsp;e dalla forma classica, triangolare. L&#39;aggiornamento nella zona delle pance porta bocche pi&ugrave; chiuse, si sviluppano in orizzontale, rinunciando alla curvatura verso il basso accanto al cockpit che caratterizzava la McLaren MCL32.  Il fondo sfoggia gi&agrave; due aperture prossime al bordo, presenti s&igrave; sulla macchina dei test di Abu Dhabi, adesso si fanno pi&ugrave; lunghe. L&#39;anteriore sviluppa le novit&agrave; minori al momento, quanto ai deviatori di flusso dietro le ruote, invece, l&#39;installazione appare essere immutata nella filosofia. McLaren MCL33 non mimetizza l&#39;Halo&nbsp;al momento; uguale tinta della carrozzeria, invece, per le pinne verticali nella parte superiore delle pance, una doppia fila che raddoppia i tre elementi posti sul bordo del progetto 2017, completate da un elemento a L appena accanto gli specchietti.  Tra le soluzioni pi&ugrave; innovative di MCL33, si segnala la forma dei bracci superiori della sospensione posteriore, con l&#39;elemento posteriore del triangolo profilato per creare un&#39;ampia superficie, dalla curvatura pi&ugrave; accentuata nell&#39;attacco con il portamozzo. Il retrotreno, gi&agrave; particolarmente rastremato lo scorso anno con l&#39;installazione della power unit Honda, ha sviluppato un andamento che appare ancor pi&ugrave; scavato nella zona inferiore delle pance nel passaggio alla power unit Renault, dettaglio evidente in corrispondenza del tirante della sospensione pull-rod, pi&ugrave; esposta. Da notare anche una copertura del motore avvolgente intorno allo scarico principale e i due della wastegate.    &laquo;Tutto il team &egrave; fiero di questa macchina. I dipartimento di progettazione, ingegneria e quello aerodinamico hanno svolto un lavoro incredibile nel realizzare una nuova macchina, con una nuova power unit, in un lasso di tempo cortissimo. Non prendiamo mai strade semplici n&eacute; cerchiamo scorciatoie su un processo o una soluzione, il risultato &egrave; una macchina pulita&raquo;, ha commentato Eric Boullier. Scende maggiormente nei detagli, Tim Gossresponsabile del telaio: &laquo;Con la macchina dello scorso anno, abbiamo dovuto impegnarci su certe decisioni relativamente all&#39;architettura, in funzione di quel che sapevamo al tempo. Con un anno di conoscenze maturate in pista alle spalle, abbiamo utilizzato quanto appreso per perfezionare alcune decisioni legate all&#39;architettura. Significa che siamo stati in grado di rivedere ogni dettaglio che integri sul telaio a inizio anno&raquo;.&nbsp;  E conferma le nuove opportunit&agrave; nate dalla diversa filosofia progettuale della power unt Renault rispetto a Honda. Renault con il turbocompressore sulla postere posteriore del motore termico e il MGU-H posto internamente alla V, in posizione avanzata: &laquo;A dire il vero sono un gran fan dell&#39;approccio Renault. Cambiare power unit ha avuto un grande impatto nell&#39;installazione del motore. Il vantaggio della disposizione Renault comporta poter spingere in avanti il motore, per&ograve; hai il compressore nella parte posteriore, quindi devi portare in avanti i terminali di scarico senza incidere sull&#39;insieme del pacchetto. Abbiamo dovuto riprogettare la parte posteriore del telaio, l&#39;area dell&#39;alloggiamento a campana del cambio, la sospensione posteriore e la disposizione del raffreddamento. Sono state due settimane di sforzi intensi per centrare la soluzione. Ma era qualcosa alla quale eravamo per certi versi preparati, sapevamo sarebbe potuto accadere ed &egrave; incredibile cosa riescono a fare le persone in cosi poco tempo quando si &egrave; alla resa dei conti e hai un chiaro obiettivo da raggiungere&raquo;.  Adesso abbiamo un&#39;installazione davvero ordinata, i progettisti responsabili del cambio e della sospensione posteriore hanno compiuto un lavoro incredibile per ridisegnare tutto&raquo;.  Ed &egrave; solo il primo, parziale, passo verso Melbourne, dove gi&agrave; vedremo una MCL33 con un primo pacchetto di sviluppo. Una pulizia che, oltre a interessare l&#39;aerodinamica, caratterizza la livrea, una fiancata ancora spoglia di sponsor di gran rilievo, sulla quale spicca il fornitore di carburante e lubrificanti Petrobras, accordo tecnico-commerciale annunciato a ridosso della presentazione della McLaren MCL33. La monoposto andr&agrave; subito in pista, oggi, per un filming day.   

<p>Il progetto 2018 riporta in scena l&#39;iconico colore sfoggiato sul finire degli anni Sessanta in Formula 1 e lo scorso anno da Alonso a Indianapolis. E&#39; una McLaren MCL33 dalle linee pulite e soluzioni evolute sui concetti del progetto MCL32</p> 

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McLaren MCL33, ritorno al Papaya: foto

Formula 1, McLaren MCL33: evoluzione pulita al gusto Papaya