        Per Fernando Alonso &egrave; stato un inizio da sogno, quello con l'Aston Martin. Una nuova avventura partita nel migliore dei modi con il terzo posto di Sakhir, dietro alle due imprendibili Red Bull. Lo spagnolo ha scelto la Aston perch&eacute; &egrave; convinto che quella di Lawrence Stroll sia la migliore per puntare, in futuro, a vittorie di tappa ed addirittura al titolo iridato. Alonso di titoli ne ha due ed al terzo ci crede ancora, anche se riuscirci gi&agrave; quest'anno sembra utopia. Eppure, c'&egrave; un curioso parallelo tra lo spagnolo ed il Niki Lauda del 1984, quello del terzo titolo dell'austriaco.  Addio F1, anzi no Niki Lauda, proprio come Fernando Alonso, nella sua vita ha deciso di tornare in F1 dopo essere rimasto fuori dal Circus per due stagioni. Gi&agrave; qui c'&egrave; la prima differenza: Lauda aveva lasciato convinto di aver chiuso la sua carriera di pilota, Alonso invece non si &egrave; mai fermato, gareggiando nell'Endurance, alla Dakar ed alla 500 Miglia di Indianapolis prima di tornare. Altra differenza tra i due, l'et&agrave;: Lauda &egrave; stato fermo nel biennio 1980-81 ripresentandosi in F1 nel 1982, anno del suo 33&deg; compleanno; Alonso invece ha fatto lo spettatore nel 2019 e nel 2020, tornando in griglia nel 2021, ovvero nell'anno delle 40 primavere. Sterzi a parte: Alonso &egrave; il nuovo capitan Harlock Macchina inglese, motore tedesco Le similitudini riguardano appunto il ritorno dopo un biennio sabbatico e riguardando anche il palmar&egrave;s dei due, che si erano fermati con due titoli in tasca il giorno del primo addio alla F1. Lauda il terzo titolo lo ha centrato alla sua terza stagione della sua seconda vita in F1, e qui proseguono le similitudini: anche Alonso &egrave; al terzo anno dal rientro dopo i due campionati con l'Alpine. Lauda il terzo titolo lo ha vinto a bordo della McLaren MP4-2 motorizzata TAG-Porsche, dunque telaio di una scuderia inglese spinto da un motore tedesco: &egrave; lo stesso per la Aston Martin AMR23,&nbsp;progettata a Silverstone da una scuderia inglese e spinta dal V6 tedesco della Mercedes. Solo curiose similitudini, che per&ograve; aprono uno squarcio sull'immaginazione. Verstappen: "Alonso rivale per il titolo? Pu&ograve; vincere delle gare"       

Niki Lauda ha portato a casa il terzo alloro della carriera al terzo anno dopo il rientro, e lo ha fatto su macchina inglese e motore tedesco: tutte similitudini che lo avvicinano all'Alonso del 2023, che per&ograve; ha di fronte a s&eacute; una Red Bull formidabile

Alonso: terzo titolo quasi impossibile nel 2023, ma quel parallelo con Lauda...

Per il consueto appuntamento “Ci vediamo da Mario” viene ricordato con nostalgia Niki Lauda, nato il giorno 22 febbraio, dell’anno 1949. Il tutto a cura del nostro Mario Donnini

Ci vediamo da Mario: ricordando Niki Lauda

Non perdete l&#39;appuntamento con il prossimo numero di Autosprint che uscir&agrave; in edicola da marted&igrave; 28 maggio. Allegato al settimanale da corsa ci sar&agrave;,&nbsp;infatti, uno straordinario numero speciale interamente dedicato a Niki&nbsp;Lauda. A pochi giorni dalla scomparsa dello straordinario austriaco che&nbsp;per tre volte &egrave; stato campione del mondo, ecco un tributo davvero speciale&nbsp;da parte della nostra redazione a un personaggio che per 50 anni ha fatto&nbsp;compagnia ai nostri lettori sulle pagine di Autosprint.    Un pilota, un campione, un uomo che ha sempre diviso ma unanimamente ritenuto davvero unico. Speciale. Testimonianze esclusive e immagini inedite&nbsp;impreziosiscono i tanti capitoli di una storia emozionante con al centro&nbsp;della scena, sul palcoscenico dei grandi, lui: Niki Lauda.  Un gran bel racconto che si sviluppa lungo 64 pagine di ricordi speciali, interviste a cuore aperto e straordinari ritratti del leggendario campione austriaco. Una meravigliosa, emozionante, appassionata rivisitazione&nbsp;dentro la vita e la carriera di un uomo che ha affrontato la vita in modo&nbsp;diretto.    No, non &egrave; solo l&rsquo;uomo che ha vissuto due volte Niki Lauda, la&nbsp;faccia segnata da un terribile incidente che ha cambiato il suo volto e&nbsp;quello della F.1. In realt&agrave; ha vissuto molte pi&ugrave; vite e tutte in piena&nbsp;velocit&agrave; osando molto e dosando poco. &Egrave; quanto emerge dal numero speciale&nbsp;di Autosprint in edicola da marted&igrave; 28 maggio. 

In edicola da marted&igrave; prossimo, allegato ad Autosprint, un numero speciale interamente dedicato al tre volte campione del Mondo di F1

Niki Lauda, una storia unica

Per ricordare il campione austriaco scomparso, le scuderie Ferrari, Mercedes, Toro Rosso, Haas, Racing Point e Red Bull hanno deciso di correre le libere del GP di Monaco con delle livree speciali. Ecco le foto del tributo delle monoposto e del casco speciale di Vettel per Niki Lauda&nbsp;

GP Monaco, le livree speciali per ricordare Lauda FOTO

La Formula 1 ha perso una delle sue leggende. Niki Lauda è morto all'età di 70 anni. I tre titoli mondiali non sono abbastanza per quantificare cosa questo pilota ha significato per la Ferrari e tutto il Circus

Niki Lauda, omaggio a un mito: FOTO

Buon compleanno Niki Lauda! Il tre volte campione del mondo compie 70 anni e tutto il mondo della Formula 1 non ha mancato di fargli gli auguri. Circus che segue con apprensione il suo recupero, faticoso e non senza complicazioni, successivo al trapianto polmonare a cui si &egrave; dovuto sottoporre in agosto. L&#39;assenza dai paddock del Presidente non esecutivo Merceds si fa sentire e tutti sperano di&nbsp;vederlo al muretto di Brackley al pi&ugrave; presto.    Un affetto smisurato, che va oltre la rivalit&agrave; sportiva, che Lauda si &egrave; guadagnato con le battaglie in pista, i mondiali vinti in Ferrari e McLaren e nei tempi recenti con il ruolo che ricopre per la scuderia della Stella.  Ad Autosprint abbiamo versato fiumi di inchiostro per raccontare le imprese del pilota scampato all&#39;inferno del Nurburgring e anche noi, a modo nostro, gli abbiamo dedicato un doveroso tributo.  Il primo numero di Autosprint Gold Collection, una serie speciale dedicata alle storie e ai personaggi del motorsport &egrave; tutto dedicato al talento di Lauda. Abbiamo aperto il nostro archivio, intervistato le persone che gli sono state vicino, per tornare a raccontare la sua storia. Abbiamo ripercorso gli anni in Ferrari, raccontati da Franco Gozzi, con i due Mondiali, il rogo e la frattura insanabile con Enzo dopo il Giappone, ma anche raccontato le chicche oramai diventate leggenda come la vittoria ad Imola con la Brabham BT46 (quella con il ventilatore illegale, ricordate?) andando a riprendere l&#39;intervista dell&#39;epoca concessa a Bonaventura Franco. Una vita da romanzo, racchiusa in 132 pagine: buon compleanno, Niki! 

Ad Autosprint abbiamo celebrato il complenno del campione austriaco in un modo speciale

Niki Lauda, 70 anni di un mito

Niki Lauda festeggia 70 anni. Tre titoli iridati (nel 1975 e 1977 con la Ferrari, nel 1984 con la McLaren) e un incidente terrificante al Nurburgring nel 1976 che quasi gli cost&ograve; la vita: il pilota asutriaco ha cambiato totalmente il concetto e la percezione del campione di Formula 1. Ritiratosi nel 1985, dal 2012 &egrave; il presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1

FOTO Lauda 70: buon compleanno Nicky

Il primo numero di Autosprint Gold Collection &egrave; dedicato a Niki Lauda che il 22 febbraio compie 70 anni. &Egrave; stato l&rsquo;innesco per raccontare la storia e le mille vite del tre volte campione del mondo, un meraviglioso viaggio all&rsquo;interno dell&rsquo;archivio di AS nelle vicende di un uomo, scampato al fuoco e alla morte, che ci ha accompagnato per quasi cinquant&rsquo;anni attraverso le sue innumerevoli carriere. Con il primo numero i lettori troveranno in allegato anche il raccoglitore per custodire in un unico cofanetto da collezione i 12 volumi che andranno a comporre questa nuova iniziativa del settimanale della Conti Editore.  Autosprint Gold numero 1 &egrave; un racconto che si sviluppa lungo 132 pagine, con foto inedite e tante storie da raccontare e rileggere dentro un viaggio dentro 70 anni di Niki Lauda e 50 stagioni abbondanti di motorsport. 70 candeline da spegnere per il tre volte iridato in F.1. Un gigantesco innesco per raccontare la storia di un uomo dalle mille vite col volto straziato dopo essere sfuggito alla morte.  Gi&agrave;, perch&eacute; le vicende umane di Niki debbono essere considerate un singolare romanzo, comprendente anche l&rsquo;esperienza di morire e poi tornare miracolosamente al mondo. &ldquo;Una corsa degna di Lauda&rdquo;. Dice cos&igrave; il titolo del numero 21 di As che esce in edicola il 24 maggio 1971. Per la prima volta quel cognome che ben presto diventer&agrave; familiare per gli appassionati compare in buona evidenza sulle pagine del settimanale da corsa.  Vince nell&rsquo;Euro 2000 a Salisburgo. Quattro anni pi&ugrave; tardi Lauda diventa campione del mondo con la Ferrari. Il Cavallino rompe un digiuno lungo 11 anni: Niki conquista il titolo iridato e la Rossa il titolo marche. Sono giorni sereni a Maranello nel mondo del Drake. 1975 l&rsquo;anno della luna di miele. Sembra una bella favola. E invece nel &lsquo;76 arriva il dramma e il fuoco del &lsquo;Ring. Lauda sfugge alla morte e dopo 6 settimane con il volto mangiato dal fuoco torna a correre a Monza.  Poi c&rsquo;&egrave; il Fuji. Dove Niki per paura alza bandiera bianca. E niente sar&agrave; pi&ugrave; come prima. Perder&agrave; il titolo contro Hunt in una stagione da film. L&rsquo;anno dopo si prender&agrave; la rivincita vincendo il secondo Mondiale della carriera con la Rossa che saluter&agrave; a fine stagione con un addio al veleno. Dell&rsquo;austriaco cuore ingrato Enzo Ferrari scrisse nel suo libro Piloti che gente: &ldquo;Se Lauda avesse ritenuto di restare alla Ferrari potrebbe gi&agrave; aver eguagliato il record di Fangio.&nbsp;Nel 1979 Lauda sorprendentemente si ritir&ograve; dalla corse comunicando la decisione in occasione del Gp del Canada, esattamente come due anni prima aveva rinunciato a prendere la partenza anche con la Ferrari. Ho sempre pensato che la prima rinuncia non fosse altro che una anticipata sospensione di rapporto di collaborazione, mentre la seconda mi era apparsa onesta e irrevocabile.&nbsp; Mi sono sbagliato: Lauda sembra abbia avvertito in seguito il richiamo dell&rsquo;ambiente oppure trovato nuove motivazioni. Non saprei. Fatto sta che con la McLaren &egrave; tornato sulla breccia ed &egrave; ridiventato campione del mondo, passando poi al terzo ritiro. Possiamo credergli?&quot;.  Nel dubbio Lauda ha avuto anche altre mille vite ma da quel mondo che l&rsquo;ha visto spesso al centro della scena non si &egrave; mai allontanato definitivamente continuando a regalarci immagini, storie, e sensazioni mai banali. Buon compleanno, Niki! 

Da&nbsp;mercoled&igrave; 20 febbraio&nbsp;esce in edicola una nuova collana di numeri da collezione di Autosprint che stavolta &egrave; griffata Gold: sono tutte storie preziose da 24 carati. &Egrave; prevista l&rsquo;uscita di ben 12 volumi.

Autosprint Gold Collection, buon compleanno, Niki Lauda

Niki Lauda &egrave; di nuovo in ospedale. Il tre volte Campione del Mondo di Formula 1, a causa di una grave forma influenzale contratta durate le vacanze natalizie, &egrave; stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell&rsquo;ospedale Allegmeinen Krankenhau di Vienna.  A diffondere la notizia &egrave; stato il giornale austriaco Kronen Zeitug, che riporta come i medici abbiano consigliato l&rsquo;immediato ritorno in ospedale al presidente non esecutivo Mercedes a causa delle sue condizioni di salute.  Lauda, nell&rsquo;agosto dello scorso anno, si &egrave; dovuto sottoporre a un trapianto polmonare. Il decorso stava procedendo bene e l&rsquo;ex pilota Ferrari aveva intrapreso la via della guarigione, ma le condizioni del suo sistema immunitario, ancora debole dopo l&rsquo;intervento e quindi messo a dura prova dall&rsquo;influenza, hanno consigliato estrema prudenza e quindi un nuovo ricovero.  Le condizioni dell&rsquo;ex pilota Ferrari non sembrano essere troppo gravi. Una portavoce dell&rsquo;ospedale ha confermato che nelle prossime settimane sono previste le dimissioni di Lauda&hellip; Giusto in tempo per permettergli di festeggiare il suo 70esimo compleanno, il 22 febbraio, a casa. 

L&#39;ex Campione del Mondo si trova in terapia intensiva, dopo aver contratto una forte forma influenzale che ha messo in crisi il suo sistema immunitario, ancora debole dopo il trapianto polmonare di agosto.

Niki Lauda ricoverato a Vienna

Alle 14.31 del 1&deg; agosto 1976 il campione in carica della Formula 1, il ferrarista Niki Lauda, perse il controllo della sua 312 T2: uscito di strada venne poi colpito dalle mnpsto&nbsp;di Vertl e Lunger. Si scaten&ograve; un rogo infernale e Lauda venne estratto dalla monoposto dal coraggioso Arturo Merzario: trasportato in ospedale (nell&#39;arco della giornata venne trasferito tre volte da una struttura all&#39;altra) gli vennero diagnosticate fratture al volto e al torace, ustioni di primo e terzo grado a mani e volto e una gravissima intossicazione per aver respirato i vapori tossici della benzina bruciata. 42 giorni dopo l&#39;austriaco tagli&ograve; il traguardo del GP di Monza al 4&deg; posto

Niki Lauda, il rogo del Nurburgring: foto

Sono trascorsi 40 anni. Gimondi aveva appena vinto il 59&deg; Giro d&#39;Italia e la guerra in Vietnam era finita da poco.&nbsp;E magari, se Rush non avesse dato nuova risonanza alla vicenda, per i pi&ugrave; giovani Niki Lauda sarebbe solo un burbero ex campione sfigurato. Senza rendersi conto che alle 14.31 del 1&deg; agosto del 1976 il mondo delle corse &egrave; cambiato per sempre:&nbsp;il calvario dell&rsquo;austriaco avrebbe contribuito a rendere la Formula 1 di oggi ci&ograve; che &egrave;, pi&ugrave;&nbsp;sicura e rispettosa della vita dei piloti.  Al Nurburgring, l&rsquo;Inferno Verde dove decine di piloti avevano gi&agrave; perso la vita, si correva il 10&deg; round stagionale della F1 e Lauda, campione in carica, arrivava al Ring da leader della classifica generale con 6 gran premi ancora da disputare. Poco prima della corsa la pioggia aveva reso i 22,835 km della Nordschleife insidiosi e il viennese nel briefing prima della gara aveva proposto alla direzione di annullare la gara ma la maggior parte dei piloti la pensava diversamente e lo start si tenne regolarmente.&nbsp;  Poi, alle 14.31, il dramma: la Ferrari 312 T2&nbsp;esce di strada al Bergwerk e dopo pochi secondi la monposto viene colpita dalle vetture di Vertl e Lunger. La macchina di Lauda &egrave; avvolta dalle fiamme e dopo pochi interminabili istanti Arturo Merzario accorre per estrarre il corpo&nbsp;dalla Ferrari mentre Ertl lo protegge con un estintore. Lauda &egrave; ancora cosciente e scambia alcune parole con il suo salvatore: &ldquo;Arturo il mio viso com&rsquo;&egrave;?&rdquo; chiese il ferito mentre veniva adagiato sull&rsquo;erba.&nbsp;L&rsquo;ambulanza arriv&ograve; ben 10 minuti dopo l&rsquo;incidente nonostante si trovasse a soli 500 metri dal punto dell&#39;impatto, poi il trasporto in elicottero all&rsquo;ospedale di Adenau: Lauda viene ricoverato alle 15.10 ma dopo un&rsquo;ora viene deciso di trasportarlo a Ludwigshafen, meglio attrezzato per la cure delle ustioni.&nbsp;  Alle 17.30 il primo bollettino: uno zigomo fratturato, ustioni di primo grado alle mani e di terzo grado al volto. Le condizioni di Lauda sono talmente gravi che si decide di trasferirlo in un terzo ospedale, a Mannheim, dove i medici capiscono che il vero problema sono le esalazioni dei gas infuocati respirati dal pilota. Al campione, nel frattempo raggiunto dalla moglie (&quot;Se Niki sopravviver&agrave; gli chieder&ograve; di non correre pi&ugrave;&quot; disse ai giornalisti), viene anche diagnosticata una frattura al torace ma nonostante i medici non sciolgano la prognosi non &egrave; in fin di vita e viene posto sotto una tenda a ossigeno. Ma la guarigione sar&agrave; &ldquo;lunga, molto lunga&rdquo; e al termine di quella drammatica giornata il pool dell&rsquo;ospedale non nascose al team Ferrari che forse Lauda non sarebbe mai pi&ugrave; stato in grado di correre.&nbsp;  Il 12 settembre 1976, 42 due giorni dopo il rogo del Ring, Niki Lauda taglia al quarto posto il traguardo del GP di Monza e la stagione successiva avrebbe vinto il secondo dei suoi tre titoli mondiali. Anche se non ha ancora ringraziato Arturo Merzario.&nbsp;  (fonte archivio storico Autosprint, N. 32 el 3 agosto 1976) 

Il 1&deg; agosto di 40 anni fa&nbsp;Niki Lauda fu protagonista di uno dei pi&ugrave; drammatici incidenti nella storia del motorsport. La cronistoria del rogo che ha cambiato la storia della Formula 1

1&deg; agosto &#39;76,&nbsp;Lauda nel rogo dell&rsquo;Inferno Verde

A pochi giorni dall'inizio del mondiale di F1 (il 18 marzo, a Melbourne), Niki Lauda, durante un evento in Svizzera, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardanti la competitivit&agrave; della Ferrari, in crescita secondo l'ex campione del mondo austriaco.  SOLO DUE DECIMI DI VANTAGGIO - Secondo Niki Lauda "Il divario tra Mercedes e Ferrati &egrave; cambiato. L'anno scorso avevamo sei decimi di secondo vantaggio sulle Ferrari, che quest'anno saranno molto pi&ugrave; vicine. Probabilmente il nostro vantaggio &egrave; sceso a due decimi di secondo, quindi tutto pu&ograve; succedere".  LA PROVA DEL NOVE IN AUSTRALIA - Le dichiarazioni di Niki Lauda, che riprendono quelle gi&agrave; rilasciate da Lewis Hamilton, sono frutto di deduzioni che l'ex campione del mondo ha fatto analizzando i dati e sfruttando la sua esperienza, per&ograve; un vero scontro diretto tra Mercedes e Ferrari di fatto non c'&egrave; stato. D'altronde nei test pre campionato nessuno scopre tutte le carte. Per questi motivi, solo dopo le qualifiche del GP Australia, a Melbourne, si potr&agrave; capire davvero il potenziale delle Rosse.  Riccardo Piergentili

Niki Lauda, parlando a un evento in Svizzera, ha dichiarato che il vantaggio della Mercedes sulla Ferrari &egrave; sceso da sei a due decimi

Lauda: Ferrari pi&ugrave; vicine alle Mercedes

Quanto dovrebbe guadagnare un pilota di Formula 1? Secondo Helmut Marko, molto meno degli ingaggi attuali. Va detto che, per quanto i top driver raggiungano cifre da considerare faraoniche per i comuni mortali, le cose cambiano se rapportate con altri sportivi. Confrontando l&rsquo;ingaggio annuo stimato di Alonso e quello di Floyd Mayweather, non c&rsquo;&egrave; partita: 36 a 275, ovviamente in milioni di euro.  &laquo;In linea di massima i piloti di oggi sono strapagati, per due ragioni. La prima &egrave; che esiste solo un piccolo rischio di incidente grave o fatale; la seconda, riguarda i giovani talenti come Verstappen o Wehrlein, che riescono facilmente a guidare senza sforzi queste macchine per 100 giri&raquo;, spiega Marko a Sport Bild. Il fattore-rischio a ben vedere &egrave; solo una piccola parte da considerare nel determinare l&rsquo;ingaggio.  F1, Hamilton il pilota pi&ugrave; pagato  Piuttosto, in un libero mercato nel quale tutti vogliono accaparrarsi i servizi dei migliori, la partita si gioca sul piano economico e delle garanzie tecniche. Scandalizzarsi perch&eacute; cinque piloti su 20 guadagnano dai 10 milioni di euro (Button) fino ai quasi 40 di Alonso, &egrave; esagerato. &laquo;In passato, anche Vettel aveva bisogno di prendersi delle pause, perch&eacute; non era abituato alle grandi forze generate dalla macchina. Questo significa che sono pi&ugrave; semplici da guidare oggi e i piloti fanno di meno&raquo;, aggiunge il consulente Red Bull.  Detto che non si pu&ograve; certo legare la retribuzione ai regolamenti tecnici che rendono pi&ugrave; o meno veloci le monoposto, l&rsquo;ingaggio dei piloti dovrebbe essere commisurato a &ldquo;quante&rdquo; attivit&agrave; devono compiere in macchina?  Opposta &egrave; la visione di Niki Lauda, che ristabilisce un po&rsquo; l&rsquo;equilibrio delle cose: &laquo;I piloti non guadagnano troppo. Non dobbiamo dimenticarci i proventi generati dalla Formula 1 ogni anno e quanto gli stessi piloti contribuiscano a ci&ograve;&raquo;.  Fabiano Polimeni  

Macchine troppo semplici da guidare, anche i migliori giovani riescono ad andar forte. Lauda non &egrave; d&rsquo;accordo

F1, Marko: piloti strapagati

di Cesare Maria Mannucci  Per lui la Mercedes si &#143;&egrave; inventata una qualifica un p&#152;o' contorta, forse per non urtare la suscettibilit&#136;&agrave; altrui. "Presidente non esecutivo", anche se tutti sanno che a conti fatti, nel team che ha vinto di nuovo il campionato Costruttori e con Hamilton quello piloti, chi comanda alla fine &#143; lui. Niki Lauda. Con Lauda analizziamo la trionfale stagione 2015, dal punto di vista tecnico e sportivo. Il suo giudizio su Rosberg e Hamilton, la loro rivalit&#136;&agrave;.  -4 campionati vinti negli ultimi due anni, potevi immaginarlo quando sei diventato co-proprietario del team? "No, considerando anche che dopo il mio primo anno (2012, ndr), avevamo concluso al 5. posto. Nel corso del tempo la nostra organizzazione &#143;&egrave; diventata perfetta, come un puzzle dove tutti i tasselli devono combaciare. Trovare le persone competenti e con la giusta motivazione, &egrave; &#143; sempre pi&#157;&ugrave; difficile. Insieme a Toto Wolff e Paddy Lowe, siamo riusciti ad organizzare il team in modo perfetto, non posso lamentarmi di nulla".  - Nel 2014 la Red Bull ha vinto tre gare, stesso risultato per la Ferrari nel 2015. Da quando esiste la formula hybrid, si direbbe che per la Mercedes le cose non siano state molto difficili... "Invece no, &#143;&egrave; stato molto complesso. Nel 2014 si poteva pensare che fosse stato facile visto il vantaggio accumulato in termini di punti. Avevamo il motore e il telaio migliore. Quest'anno, per fare meglio della Ferrari, abbiamo dovuto progredire moltissimo. Da quando a Monza la Ferrari ha fatto debuttare il loro motore evoluto, direi che ci hanno ripreso in termini di potenza ed efficienza della power unit. I 20 cv che avevamo in pi&#157;&ugrave; di loro sono spariti. Ora siamo allo stesso livello di potenza, lo sappiamo con esattezza dai riferimenti che abbiamo. Invece come telaio, la Mercedes &#143;&egrave; ancora superiore. Ma questo quadro &#143;&egrave; destinato ancora a cambiare nel 2016, perch&#143;&eacute; in F1 difficilmente un team riesce ad estendere la propria superiorit&#136;&agrave; tecnica per molto tempo. Sappiamo che gli altri possono riprenderci. Quando sei quasi al top delle performance consentita dal regolamento tecnico, &egrave;&#143; difficile fare grossi progressi. Che invece sono alla portata di chi oggi ci insegue"  - I progressi della Ferrari sono stati possibili dalla concessione regolamentare permessa dalla Mercedes sulla possibilit&#136; di utilizzare i gettoni di sviluppo nel corso della stagione invece che entro il 28 febbraio, come prevedeva il regolamento. Siete pentiti... "No, non lo siamo, anche se &#143;&egrave; vero che la Mercedes &#143; stata l'unica a comportarsi cos&igrave;&#147;. E non capita frequentemente che un team permetta agli altri di farsi raggiungere, modificando il regolamento. Ma bisogna anche riconoscere che le regole erano state scritte in modo stupido. Come permettere che la Honda, arrivata in ritardo al secondo anno, avesse meno gettoni di sviluppo. &Egrave; ridicolo, le regole sono sbagliate. Alla fine del 2014 la Ferrari ha avviato un consistente programma di sviluppo sulla power unit, noi siamo stati favorevoli ad una revisione delle regole. Sono felice per loro anche se in realt&#136;&agrave; non dovremmo esserlo. Perch&#143;&egrave; per la Mercedes &#143;&egrave; pi&#157;&ugrave; soddisfacente vincere in un contesto dove ci sia pi&#157;&ugrave; competizione. Non ci interessa vincere con furbate regolamentari o politiche. Perch&#143;&egrave; se le regole non consentono una competizione aperta, poi un team finisce per impigrirsi. La competizione non mi ha mai fatto paura, in tutta la mia vita. Sono nato con questo spirito. Se le regole sono scritte male, bisogna cambiarle. Per lasciare agli altri le stesse nostre possibilit&#136;&agrave;". -Il momento pi&#157; difficile dell'anno &#143; &egrave; stato probabilmente Montecarlo, anche se poi avete vinto. In quel momento sembrava che il box Mercedes fosse diretto da dei pazzi... "Dopo quella gara c'&egrave; stata una profonda analisi tra me, Wolff e Lowe. Se i dati in possesso degli ingegneri ormai sono dietro ogni decisione e ogni azione presa, bene quei dati a Montecarlo ci hanno fregato. Se i dati erano quelli giusti, perch&#143; allora Hamilton non ha vinto? ho detto. A Monaco, anche se hai una ruota forata, nessuno pu&#152;&ograve; passarti negli ultimi giri. Hamilton poteva fare pure tre giri con una gomma forata e avrebbe vinto. Hamilton via radio ha chiesto se non fosse meglio rientrare per il cambio gomme e dai box lo hanno chiamato dentro per farlo. Non doveva succedere. Tutti seguono i dati, le simulazioni, la telemetria, ma questo flusso informativo non ti dice che decisioni prendere. Sono informazioni importanti ma alla fine bisogna usare il cervello". - Nel 2014 la rivalit&agrave;&#136; tra Hamilton e Rosberg era stata pi&#157;&ugrave; intensa. Quest'anno invece il confronto &#143; stato impari... "Dal primo giorno ho detto che nel team non volevo ordini di squadra, che non volevo un numero 1 e un numero 2. Ho sempre odiato quelle cose. L'unica volta che siamo intervenuti &#143; stato a Spa nel 2014, Rosberg e Hamilton sono la migliore coppia di piloti in F1. Perch&#143;&eacute; tra di loro c'&egrave; molta rivalit&#136;&agrave;, spirito competitivo e ognuno spinge l'altro. Quest'anno Hamilton &#143;&egrave; migliorato moltissimo come approccio alla gara, come gestione di tutti i parametri tecnici. Anche Rosberg lo ha fatto - lo vediamo dai dati- ma in forma decisamente minore. Per questo motivo il gap &#143;&egrave; diventato pi&#157;&ugrave; grande. Ho trascorso molto tempo con Rosberg, per aiutarlo a mantenere altro il suo spirito combattivo, a non arrendersi. Lewis pu&#152;&ograve; anche essere pi&#157;&ugrave; lento di 3 decimi in qualifica, ma poi il giorno della gara... bang, c'&egrave; sempre e al momento giusto non sbaglia mai. Per quanto riguarda i duelli ruota a ruota tra i due, spesso Rosberg si trova nella posizione sbagliata, meno favorevole, nel momento sbagliato. Nico deve riflettere sul fatto che alla prima curva, Hamilton sia sempre in una traiettoria migliore della sua"....  (Continua)  L'intervista completa su Autosprint n.45 in edicola

La versione di Niki: l'intervista completa su Autosprint numero 45, in tutte le edicole

Niki Lauda, l'intervista esclusiva

Se Bernie Ecclestone l&rsquo;ha presa &ldquo;con filosofia&rdquo;, la vicenda del ricorso al Commissario europeo per la concorrenza da parte di Force India e Sauber, Niki Lauda &egrave; molto pi&ugrave; critico nei confronti del team elvetico, che dovrebbe &ndash; secondo l&rsquo;austriaco &ndash; interrogarsi anzitutto sull&rsquo;incapacit&agrave; di realizzare una monoposto competitiva: &laquo;Il problema &egrave; che, per anni, la Sauber non &egrave; mai riuscita a superare gli ostacoli e creare una macchina competitiva che potesse lottare con i top team&raquo;. Limiti di chi gestisce la scuderia, per Lauda.  E se, spezzando una lancia in favore di Sauber, si potrebbe obiettare che proprio la penalizzante ripartizione dei proventi &egrave; una barriera alla possibilit&agrave; di competere al vertice per i team minori - motivo alla base del ricorso alla Commissione europea, perch&eacute; indaghi su ipotesi di cartello - dall&rsquo;altro c&rsquo;&egrave; una Force India che, seguendo la logica di Lauda, una monoposto competitiva &egrave; riuscita a mandarla in pista eppure condivide la protesta Sauber.  &laquo;Monisha Kaltenborn ha il suo modo di gestire la squadra. A mio avviso ci sono state almeno un paio di incongruenze vicine al limite: &egrave; stupido che i piloti che hanno pagato non possano correre, o le macchine vengano confiscate prima di un gran premio&raquo;, attacca riferendosi alla querelle tra Sauber e Van der Garde che ha tenuto banco nelle prime gare della stagione.  Commentando il ricorso, Lauda aggiunge: &laquo;Sauber fa parte di una comunit&agrave;, quella delle corse; hanno firmato il Patto della Concordia dove tutto &egrave; regolato nei minimi particolari, poi dicono &ldquo;Non vale pi&ugrave;&rdquo;. Non capisco le ragioni.  Ci sono sempre stati in Formula 1 team che hanno vinto e team che erano dietro, come in ogni altro sport. Una squadra che costantemente accumula debito non pu&ograve; all&rsquo;improvviso mettere in discussione l&rsquo;intero sistema come ultima spiaggia. Ognuno &egrave; responsabile per se stesso, Sauber dovrebbe lottare contro la propria incapacit&agrave;&raquo;, le parole riportate dal settimanale Handelszeitung.  Fabiano Polimeni

Rivolgersi al Commissario per la concorrenza &egrave; &laquo;l&rsquo;ultima spiaggia di un team che accumula debiti&raquo;

F1, Lauda critica il ricorso Sauber

Niki Lauda non ha esitato a definirlo imbattibile e in effetti il week end di Lewis Hamilton a Spa-Francorchamps, quando si &egrave; iniziato a fare sul serio &ndash; dalla Q3 delle qualifiche al sabato &ndash; l&rsquo;ha visto dominatore incontrastato. Anche Toto Wolff riconosce la superiorit&agrave; del campione del mondo tra le Ardenne, ma aggiunge un &ldquo;suggerimento&rdquo; per Nico Rosberg.  Il pilota che lo scorso anno vinse la speciale classifica dei maestri della qualifica, raccogliendo pi&ugrave; pole di chiunque altro, quest&rsquo;anno &egrave; spesso mancato dello spunto velocistico nel momento clou. &laquo;Deve fare met&agrave; del lavoro in qualifica, al sabato. E&rsquo; fondamentale per scattare in testa al via&raquo;, le parole di Wolff.  &laquo;Al momento Lewis sembra un rullo, il ritmo in qualifica &egrave; stato incredibile, ha rifilato mezzo secondo a tutti gli altri nel settore centrale e con lo slancio che si ritrova, riesce a capitalizzare sempre con tanti punti&raquo;.  Lo stesso Rosberg, peraltro, ha riconosciuto la superiorit&agrave; di Hamilton in qualifica, ammettendo di non averne a sufficienza per contrastarlo; poi con una gara da raddrizzare e il buon margine costruito in avvio, la sfida alla vittoria era titanica: &laquo;Sono divisi spesso da frazioni, millesimi di secondo e il divario non &egrave; ampio. Quando hai la stessa macchina, le stesse risorse, &egrave; difficile recuperare il vantaggio e probabilmente &egrave; in questo che fatica&raquo;.  Fabiano Polimeni

A parit&agrave; di macchina, &egrave; al sabato che si concretizza met&agrave; del lavoro per la vittoria, secondo il team principal

Wolff a Rosberg: migliora in qualifica

Ci risiamo! Niki Lauda &egrave; tornato&nbsp;a offendere la&nbsp;Ferrari. Un anno fa aveva detto che "La Ferrari aveva fatto una macchina di merda"&nbsp;provocando un mezzo terremoto, la richiesta di scuse ufficiali di Montezemolo e tutto si risolse con un abbraccio.&nbsp;Stavolta dalle pagine della Bild, il quotidiano tedesco, &egrave; andato gi&ugrave; ugualmente pesante dicendo che "alla Ferrari gettano solo spaghetti e non sanno mettere in strada la macchina nel modo giusto".  Teniamo conto che la Bild &egrave; un&nbsp;quotidiano popolar-scandalistico tedesco e quindi su dichiarazioni del genere ci sguazza; e si diverte ad amplificarle per fare uno scoop. Il problema&nbsp;per&ograve; &egrave; che stavolta Arrivabene, e soprattutto Marchionne&nbsp;- che conosce poco Niki e il suo passato e non ha un grande senso dell'umorismo&nbsp;-&nbsp;potrebbero prenderla peggio.  D&agrave; fastidio che&nbsp;Lauda sia&nbsp;andato ad accusare una squadra&nbsp;e un&nbsp;metodo di lavoro che la Ferrari ha cambiato pesantemente negli ultimi sei mesi. D&agrave; fastidio che abbia&nbsp;liquidato la nuova Ferrari&nbsp;con l'insulto pi&ugrave; usato dalle persone&nbsp;di lingua tedesca dei confronti degli italiani. Quindi insulti gratuiti e immeritati vista la mole di&nbsp;lavoro che la&nbsp;Ferrari ha fatto rovesciando la F1 2015 come un calzino&nbsp;per cercare di migliorarla rispetto al 2014. Ma bisogna anche fare una riflessione sulle parole pronunciate da Lauda&nbsp;e sulla sua storia.  Perch&eacute;&nbsp;Lauda - che pure&nbsp;ha corso e vinto due titoli mondiali F1 con la Ferrari&nbsp;- &egrave; cos&igrave; carico&nbsp;di livore&nbsp;contro Maranello e si lascia andare cos&igrave; tanto? Chi non lo conosce si pu&ograve; scandalizzare. In realt&agrave; Lauda va preso con le molle e guanti di amianto, perch&eacute; parla a vanvera ma questo &egrave; il suo modo di esprimersi: schietto e colorito. Parole&nbsp;secche che riassumono in modo coinciso e frettoloso una situazione, ma talmente dure e brutali che offendono solo se non lo conosci.  Lauda ha il ruolo di presidente non operativo della Mercedes Motorsport. Quindi &egrave; una specie di testimonial, ambasciatore, uomo di relazioni e di trattative. Con il suo carisma &egrave; in grado di arrivare a stipulare accordi che ad altri non sono permessi. Fu Lauda a trattare&nbsp;con&nbsp;Hamilton&nbsp;tre anni fa e convincerlo a venire in Mercedes al posto di Schumacher promettendogli una macchina vincente. Perch&eacute; Lewis solo a Lauda avrebbe creduto, non a nessun altro.  Se Lauda non fosse Lauda, la Mercedes lo avrebbe gi&agrave; licenziato non una ma due volte. Figurarsi, un presidente&nbsp;(pur se non operativo) che si permette di insultare l'azienda concorrente. Invece Toto Wolff ha dovuto affannarsi a difenderlo buttandola sullo scherzo e ricorrendo a tutta la sua diplomazia ed educazione: "Sapete com'&egrave; Niki&nbsp;- ha detto - lui&nbsp;parla in modo colorito ma probabilmente le sue parole sono state estrapolate dal contesto. Mi spiace se qualcuno si &egrave; sentito offeso dalle parole di Niki. Noi in Mercedes abbiamo un grande rispetto per la Ferrari e quest'anno ci hanno gi&agrave; fatto venire i capelli bianchi e un po' di mal di testa".&nbsp;  Lauda &egrave; fatto cos&igrave;. Si pu&ograve; odiare o si pu&ograve; amare, ma le sue critiche feriscono poco: non bisogna farsi prendere dal vortice di offendersi per i termini che usa&nbsp;perch&eacute; lui non ne valuta&nbsp;il potenziale peso offensivo. Sa che parli in italiano, in inglese o in tedesco.  Negli Anni '70 le prime parole che Lauda impar&ograve; in italiano per descrivere il modo di lavorare confuso che aveva trovato nel 1974 in Ferrari&nbsp;e che da allora sono scolpite nel&nbsp;suo vocabolario, furono: "Grande Kasino". Niki ha sempre parlato per slogan e frasi fatte, riassumendo con espressioni secche i suoi pensieri. Con gli anni ha scordato l'italiano colorito che un tempo parlava anche abbastanza bene e gli sono rimasti&nbsp; in memoria soltanto pochi (offensivi)&nbsp;termini: come "casino", "merda", "spaghetti" che usa per descrivere situazioni e stati d'animo.  Ma tutto sommato nel mondo cos&igrave; ingessato della F1 meglio&nbsp;un Lauda schietto e colorito, che dice quel che pensa anche con&nbsp;parole forti che per&ograve; in bocca a lui - per i motivi che abbiamo spiegato - non offendono pi&ugrave; di tanto,&nbsp;piuttosto che la F1 diplomatica e banale dei comunicati stampa,&nbsp;fatta solo di&nbsp;aria fritta e frasi di circostanza. Almeno con Niki ci si diverte! Tanto poi&nbsp;restano&nbsp;tutti amici come prima.  Adesso per&ograve; sono curioso di sentire il vostro punto di vista: le parole di Lauda vanno rispedite al mittente&nbsp;oppure lasciano il tempo che trovano perch&eacute;&nbsp;&egrave; diventato soltanto una macchietta?  Alberto Sabbatini

Ragioniamo sulle parole di Lauda che ha detto che in Ferrari pensano solo a "gettare gli spaghetti". Ha senso scandalizzarsi o no?

Ferrari e spaghetti: quelle offese di Lauda

Probabilmente la verit&agrave; sta in mezzo. Non pu&ograve; essere quella di Briatore, di una Mercedes che non esprime tutto il potenziale per non dominare, ammazzare le gare e rischiare di trovarsi con un balance of performance (peraltro irrealistico). Ma &egrave; anche difficile credere totalmente alla visione di Niki Lauda, che a un evento Red Bull in Austria si &egrave; spinto a dire: &laquo;La Ferrari ha chiuso il gap dallo scorso anno e oggi &egrave; quasi azzerato. Penso abbiano aumentato la potenza del motore di circa 45 cavalli, per cui secondo i miei calcoli hanno la stessa potenza della Mercedes&raquo;.  Il miglioramento della Rossa &egrave; palese, ma affermare che siano sullo stesso piano in termini di cavalli forse non &egrave; nemmeno vero. C&rsquo;&egrave; quel &ldquo;bottone magico&rdquo; utile quanto basta per marcare la pole position con relativa serenit&agrave; e scappare via nelle battute cruciali di gara. Una mezza verit&agrave;, quella di Lauda, che aggiunge: &laquo;Ora dipender&agrave; dalla macchina, dalla differenza che sapranno fare i piloti e ci saranno gare ravvicinate per tutto il resto della stagione&raquo;.  Una lotta a due &egrave; senz&rsquo;altro meglio di un monologo, ci si accontenta. E se la Ferrari balza agli occhi per i forti progressi compiuti - tali da portare Helmut Marko a parlare di favoritismi da parte della Mercedes, e le ragioni sarebbero tutte politiche, per trovarsi una spalla nel supporto all&rsquo;attuale formula ibrida - colpisce ugualmente il gap sul resto del gruppo: &laquo;La migliore degli altri &egrave; per ora la Ferrari, non c&rsquo;&egrave; dubbio, poi la Williams, che ritengo un po&rsquo; deludente al momento, ma so che porteranno alcuni aggiornamenti e dovrebbero essere ok&raquo;. Testuale, concetto chiaro e diretto in stile Lauda.  C&rsquo;&egrave; un punto sul quale, per&ograve;, l&rsquo;austriaco vuole che in Mercedes abbiano tutti chiaro: vietato rilassarsi. Non proprio di rilassamento si pu&ograve; parlare per la sconfitta registrata in Malesia, quanto di specifiche ragioni tecniche, amplificate da scelte errate, utile a ricordare che &laquo;la Ferrari &egrave; molto forte e come squadra non devi mai pensare che nessuno ti possa raggiungere, faresti un grande errore. La stagione &egrave; ancora lunga, siamo solo alla quarta gara&raquo;.  Fabiano Polimeni

Niki considera la Rossa sullo stesso piano della Mercedes e avvisa i suoi: mai pensare di essere irraggiungibili

Lauda: il motore Ferrari ha guadagnato 45 cavalli

&laquo;L&rsquo;anomalia era rappresentata dal campionato scorso, non dalla situazione attuale. E infatti io non mi sono mai illuso che potessimo continuare a dominare. Non sono sorpreso, davvero. Perch&eacute; il recupero della Ferrari affonda le radici nella scorsa stagione, nella bont&agrave; del lavoro fatto da Allison, dalla ristrutturazione del team&raquo;.  Parola di Niki Lauda, che ha confermato alla GdS anche il momento d&rsquo;oro di Lewis Hamilton: &laquo;S&igrave; ha fatto qualifiche e gara fantastiche. Lewis in questo momento pare invulnerabile: basta guardare la striscia di vittorie tra la scorsa stagione e l&rsquo;inizio di questa. Ma posso dire anche che il Bahrain ci ha restituito il miglior Rosberg. Succede che a volte i piloti non siano contenti di s&eacute; e della macchina, ma da queste situazioni, ci si esce da soli. Nico pare esserci riuscito&raquo;.    Lauda annuncia anche una risposta (&laquo;a Barcellona avremo grosse novit&agrave; sulla macchina&raquo;), e conferma di credere nella pianificazione della loro rotazione delle power unit: &laquo;Siamo solo alla quarta gara. Quello che pu&ograve; apparire ora uno svantaggio si trasformer&agrave; in una opportunit&agrave; quando conter&agrave; davvero, ovvero nella seconda met&agrave; della stagione&raquo;.  E infine un commento su Vettel: &laquo;A Sebastian ha fatto bene cambiare aria, ha trovato nuovi stimoli. Non so esattamente che cosa avesse provocato il suo calo l&rsquo;anno scorso, forse non si trovava bene con la macchina. Fatto sta che ora sta beneficiando del fantastico lavoro della Ferrari&raquo;.  Roberto Chinchero

Niki non &egrave; sorpreso dal lavoro svolto a Maranello e conferma la perfezione delle prestazioni del campione del Mondo

Lauda esalta Hamilton e la Ferrari

Sono sforzi apprezzabili, quelli di Niki Lauda. L&rsquo;austriaco gioca a minimizzare la forza messa in evidenza dalla Mercedes nei test invernali e si dice certo che sar&agrave; una stagione interessante e non riguarder&agrave; solo il team campione in carica. Difficile credergli se si pensa a una possibile lotta per il titolo, ma Niki si sbilancia e dice: &laquo;Il campionato piloti probabilmente non si decider&agrave; unicamente tra Lewis e Nico, ci sar&agrave; un terzo o quarto pilota in lizza&raquo;. Potenzialmente ce ne sarebbero 18 oltre a loro due, ma la realt&agrave; emersa a Barcellona &egrave; un&rsquo;altra.  Lauda non crede troppo, per&ograve;, ai riscontri dei test e vuole verificare sul campo, a Melbourne, quale sia l&rsquo;ordine reale dei valori e il vantaggio della W06 sulla concorrenza. &laquo;Credo solo alle cose che vedr&ograve; a Melbourne&raquo;, poi sugli avversari spiega: &laquo;Sta andando bene per la Ferrari, mentre per la McLaren &egrave; vero l&rsquo;opposto, tuttavia possono cambiare rapidamente&raquo;.  Nonostante le dichiarazioni, molto difficilmente nella prima parte della stagione potremo assistere a una messa in discussione del dominio Mercedes. C&rsquo;&egrave; una Williams che sembra confermarsi seconda forza tecnica del mondiale, pur sempre per&ograve; distaccata di mezzo secondo, a dire di Bottas: &laquo;Sembra che abbiano almeno 5 decimi su tutti gli altri, &egrave; la dura realt&agrave; in questa fase della stagione&raquo;.  Immaginarsi un mondiale a pi&ugrave; voci per il titolo oggi appare utopia, a meno di non considerare una rivalit&agrave; interna tra Hamilton e Rosberg che porti a uno scontro (non troppo metaforico) in pista e rallenti lo svolgimento di un copione gi&agrave; scritto.  f.p.  

L&rsquo;austriaco prevede una lotta per il titolo tra quattro piloti e ai test dice di non credere troppo. C&rsquo;&egrave; da credergli?

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