Da Alpine a Porsche, passando per Ford e Radford, rivediamo in rassegna le diverse vetture e i piloti che hanno corso all'International Hill Climb americana

Pikes Peak 2023, le auto protagoniste

Mario Donnini ci regala un'altra puntata di "Ci vediamo da Mario", per parlare delle fresche prodezze di Simone Faggioli in America nella Pikes Peak, col Suv Lamborghini Urus

Ci vediamo da Mario: "Faggioli nell'Olimpo anche nella Pikes Peak con l'Urus"

Il motorsport statunitense piange la morte di&nbsp;Bobby Unser, protagonista delle piste USA tra gli anni &#39;60 e &#39;80, diventato celebre per aver trionfato alla 500 miglia di Indianapolis nel&nbsp;nel 1968, 1975 e 1981. Lasciato l&#39;asfalto, Bobby ha continuato a correre portandosi a casa 13 primati di categoria nella bella, quanto pericolosa, sfida della Pikes Peak, la cronoscalata terrificante sulla cima della montagna in Colorado. Addio a un grande.

Addio a Bobby Unser, re della Indy e della Pikes Peak

Quando nel 1801 Zebulone Montgomery Pike, ufficiale dell&rsquo;esercito americano, a capo di una missione esplorativa, cartograf&ograve; (rigorosamente a mano) la parte est delle montagne rocciose, dando alla cima pi&ugrave; alta (quotata oggi a 4301 metri s.l.m.) il proprio nome, mai avrebbe immaginato che nel 1916, un ricco americano di nome Spencer Penrose, costruita una carrabile che portava fino alla cima, stanco dei pochi pedaggi incassati per darne uso, avrebbe pensato di organizzarci una cronoscalata, la Pikes Peak International Hill Climb, la corsa in salita pi&ugrave; famosa del mondo. Da allora i francesi della Peugeot hanno tentato tre volte la scalata, riuscendo per due volte a vincere e stabilire il primato cronometrico (passato in quasi 100 anni da 21 minuti a meno di 8), l&rsquo;ultima volta nel 2013 con una Peugeot 208 T16 Pikes Peak. L&rsquo;auto in realt&agrave; della 208 aveva, e per motivi promozionali, solo il nome, essendo a tutti gli effetti un prototipo equipaggiato con un V6 sovralimentato da 3.2 litri e 4 valvole per cilindro, (quindi semma T24) , capace di erogare 875 cavalli (su un&rsquo;automobile di 875 kg) da scaricare sull&rsquo;asfalto tramite trazione integrale permanente. Per tenere a terra un simile bolide, la carrozzeria ospitava due alettoni, uno anteriore delimitato da due montanti verticali e uno posteriore largo due metri che schiacciava&nbsp; l&rsquo;auto al terreno. Le prestazioni della 208 T16 Pikes Peak erano da capogiro: da 0-100 km/h in 1,8 secondi: da 0-200 km/h in&nbsp; 4,8 secondi e da 0-240 km/h in 7 secondi. La velocit&agrave; massima dichiarata era di 240 km/h. Nel 2013, la 208 T16 Pikes Peak, affidata alle doti di pilota di Sebastian Loeb, gi&agrave; campione del mondo rally, scal&ograve; cima Pike in 8&rsquo;13&rsquo;&rsquo; e 878 millesimi, stabilendo il nuovo record della categoria Unlimited che fu battuto solo 5 anni pi&ugrave; tardi da un altro prototipo: la Volkswagen I.D. R.

Peugeot 208 T16 Pikes Peak: la regina di Loeb

Vittoria e record per Dumas e la Volkswagen elettrica alla Pikes Peak. Il francese domina la gara sbriciolando il primato di Loeb.* Vittoria e nuovo record assoluto del tracciato: Romain Dumas, con la Volkswagen I.D. R Pikes Peak, il prototipo elettrico sviluppato dalla casa tedesca, ha letteralmente dominato la 96. edizione della gara icona che si svolge in Colorado.  Il pilota francese &egrave; stato autore di una salita perfetta, nella quale non ha commesso alcun errore e in cui ha sfruttato appieno il potenziale dell&#39;arma messagli a disposizione: le quattro ruote motrici, mosse dai due motori elettrici capaci di erogare complessivamente 500 kw, pari a circa 680 cv, gli hanno permesso di aggredire il tracciato e di demolire cos&igrave; il record stabilito nel 2013 da Sebasti&eacute;n Loeb.  Dumas ha percorso i 19,99 km che portano agli oltre 4300 metri di quota del Pikes Peak in 7:57.148, alla media di 145,70 km/h, abbassando cos&igrave; di oltre 16&rdquo; il vecchio primato (8&#39;13&rdquo;878) fatto segnare dall&#39;alsaziano con la Peugeot 208 T16 ufficiale.  Per la vittoria assoluta nulla ha potuto il nostro Simone Faggioli, specialissimo rookie nella salita a stelle e strisce, che con la Norma M20 SF PKP si &egrave; dovuto accontentare del secondo posto, stabilendo per&ograve; il nuovo primato per le vetture a trazione posteriore con il tempo di 8:37.230.  Un risultato ottimo per il 10 volte campione europeo della montagna, ottenuto dopo una settimana piuttosto tribolata, con tanto di sostituzione del motore proprio alla vigilia della gara. Il progetto che coinvolge Faggioli, Norma e Pirelli &egrave; su base biennale e questa prima esperienza servir&agrave; per puntare ancora pi&ugrave; in alto il prossimo anno.  Terza piazza assoluta per Peter Cunningham, che con la sua Acura TLX Gt ha battuto per meno di un secondo il compagno di squadra di Faggioli, lo svizzero Fabien Bouduban.  La classifica della 96.ma Pikes Peak:  1. Dumas (Volkswagen I.D. R Pikes Peak) in 7&#39;57&rdquo;148;  2. Faggioli (Norma M20 SF PKP) in 8&#39;37&rdquo;230;  3. Cunningham (Acura TLX GT) in 9&#39;27&rdquo;352;  4. Bouduban (Norma M20 SF PKP) in 9&#39;27&rdquo;352;  5. Dallenbach (PVA Dallenbach Special) in 9&#39;37&rdquo;135. 

Il francese vince a bordo del prototipo da &nbsp;680 cv&nbsp;a zero emissioni e abbassa di oltre 16 secondi il primato stabilito nel&nbsp;2013 da Sebasti&eacute;n Loeb su&nbsp;Peugeot 208 T16 &nbsp;

Pikes Peak, Dumas e l&#39;elettrica Volkswagen I.D. R sbriciolano ogni record

Volkswagen torna a correre la Pikes Peak, ancora con un prototipo con due motori. Diversamente dalla Golf Twin-Engine degli anni Ottanta, per&ograve;, la I.D. R Pikes Peak ricorre a due unit&agrave; elettriche, per 680 cavalli che non risentiranno affatto dell&#39;altitudine. Romain Dumas al volante, il tempo da battere &egrave; di 8&#39;57&quot;118, stabilito nel 2016. Volkswagen I.D. R Pikes Peak scatta da zero a cento pi&ugrave; veloce di una monoposto di Formula 1

Volkswagen I.D. R Pikes Peak, arrampicatrice elettrica

Alla conquista del &ldquo;quattromila&rdquo; pi&ugrave; celebre nelle competizioni, il prossimo 28 giugno. Pi&ugrave; rapidamente di chi, prima di lei, ha tagliato il traguardo della Pikes Peak. Categoria elettrica, per Volkswagen I.D. R Pikes Peak. E non potrebbe essere diversamente con quella sigla, di pi&ugrave;: una famiglia. Di auto elettriche prossime al debutto, gamma di elettriche a batteria per la quotidianit&agrave;, dall&#39;autonomia di marcia elevata. Altri fattori contano nella scalata, nei 20 chilometri e 1.440 metri di dislivello tra quota 2.862 metri sul livello del mare, dov&#39;&egrave; posta la linea di partenza della Hillclimb, e i 4.032 metri del traguardo. La prestazione quale unico obiettivo. I.D. R Pikes Peak &egrave; frutto del lavoro di Volkswagen Motorsport, prototipo da 5,20 metri di lunghezza e meno di 1.100 kg di massa complessiva, pilota a bordo compreso.  Telaio monoscocca in fibra di carbonio, come la carrozzeria, estrema nell&#39;aerodinamica, a ricercare la deportanza che l&#39;altitudine va a intaccare per la minore densit&agrave; dell&#39;aria. Il tema offre all&#39;elettrico un asso nella manica, potendo contare sui 680 cavalli e 650 Nm di coppia dei 2 motori elettrici senza soffrire cali tipici dei motori termici nell&#39;utilizzo in quota: gli aspirati cedono il 29% di potenza a 2.862 metri, ben il 43% in meno di potenza ai 4.000 metri del traguardo. Meglio va ai sovralimentati, tuttavia chiamati a uno sforzo supplementare nei regimi di rotazione del turbocompressore.  Il raffreddamento del pacco batterie agli ioni di litio sar&agrave; uno degli aspetti da curare, I.D. R gi&agrave; in pista per i primi test in quel di Al&egrave;s, Francia, sede del debutto dal vivo. Batterie ad alto voltaggio, il fattore dell&#39;autonomia di marcia passa in secondo ordine: &egrave; l&#39;ottenimento delle prestazioni massime su 20 km di gara a rilevare. Dalle decelerazioni in gara, il sistema elettrico a due motori garantir&agrave; un recupero energetico del 20% sul totale impiegato.  Centocinquantasei curve da divorare, 240 km/h di velocit&agrave; massima da sfruttare, con uno scatto da zero a cento dichiarato molto pi&ugrave; rapido di una monoposto di Formula 1: 2&rdquo;25 I.D. R contro 2&rdquo;6, in condizioni di aderenza ottimali. Il dato non dice, per&ograve;, tutto, focalizzando la prestazione su un ristrettissimo aspetto.  Al volante, Romain Dumas, gi&agrave; tre Pikes Peak vinte: 2014, 2016 e 2017. Prover&agrave; a battere il crono di 8&#39;57&rdquo;118, riferimento nella categoria di veicoli elettrici ottenuto nel 2016 da Rhys Millen. Non &egrave; la prima volta che Volkswagen si cimenta nella cronoscalata statunitense, la I.D. R arriva a 30 anni di distanza dall&#39;ultima apparizione della Golf Twin-Engine: due motori sui due assi per il progetto schierato nel 1985, 1986 e 1987. Era una Pikes Peak molto diversa allora, con un fondo sterrato ormai da tempo interamente sostituito dall&#39;asfalto.  &laquo;L&#39;obiettivo di Volkswagen &egrave; di raggiungere il vertice della mobilit&agrave; elettrica con la famiglia I.D.. L&#39;impegno nella Pikes Peak non solo fissa la tendenza di quello che sar&agrave; il nostro futuro nel motorsport, ma riveste un grande significato simbolico, nel senso pi&ugrave; puro. I clienti hanno sempre tratto beneficio dai riscontri ottenuti nelle competizioni e ci aspettiamo di raccogliere questi dati e usarli nello sviluppo dei futuri modelli I.D.. La scalata alla Pikes Peak sar&agrave; la prova del nove per la propulsione elettrica&raquo;, ha commentato Frank Welsch, componente del CdA di Volkswagen 

Romain Dumas sar&agrave; al volante del prototipo il prossimo 24 giugno. I.D. R scatta pi&ugrave; rapidamente di una F1 sullo zero-cento, 680 cavalli sempre disponibili nonostante l&#39;altitudine

Volkswagen I.D. R Pikes Peak, caccia al record elettrico

Prende sempre pi&ugrave; forma il progetto Pikes Peak di Simone Faggioli e dello svizzero Fabien Bouduban. Lo staff del pluricampione toscano ha preparato un nuovo video tra &ldquo;adrenalina&rdquo; e &ldquo;sfida&rdquo; (vedi sotto) presentando piloti, programma e gara. Faggioli stesso ne ha parlato a lungo nella personale festa annuale che a Firenze ha coinvolto famiglia, team, amici e partner tecnici, tra i quali anche Norbert Santos, fondatore di Norma Auto Concept, e commeciali, con i quali ha celebrato il decimo titolo europeo conquistato la scorsa stagione.  Per la cronoscalata pi&ugrave; famosa al mondo, la cui 96esima edizione si disputa il 24 giugno lungo i 19,9 km del tracciato che s&#39;inerpica sulla montagna sopra a Colorado Springs, per i due compagni di squadra sono in allestimento due Norma M20 SF PKP. Il motore, un 3,7 litri biturbo da 800 cavalli preparato da TFT su base Nissan V6, andr&agrave; per la prima volta al banco luned&igrave; 19 febbraio, mentre il tutto, completato da pneumatici Pirelli, dovrebbe essere pronto entro marzo. Pi&ugrave; o meno come lo sar&agrave; il prototipo elettrico Volkswagen ufficiale che pu&ograve; rappesentare il rivale pi&ugrave; insidioso per Faggioli e che, come anticipato da Autosprint in gennaio, sar&agrave; guidato da Romain Dumas, gi&agrave; tre volte vincitore della &ldquo;Corsa verso le nuvole&rdquo;.   

Il pluricampione toscano pronto a correre la cronoscalata pi&ugrave; famosa del mondo assieme allo svizzero Bouduban. Il video

Simone Faggioli pronto a sfidare le nuvole della Pikes Peak&nbsp;

Ormai l&rsquo;industria tedesca &egrave; totalmente concentrata sulle vetture da corsa elettriche. E dopo la discesa in campo in Formula E annunciato per i prossimi anni da Mercedes, Porsche e Bmw - che andranno cos&igrave; ad aggiungersi all&rsquo;Audi - &egrave; di oggi l&rsquo;annuncio che Volkswagen ha dato vita ad un progetto di vettura da competizione a propulsione elettrica da schierare alla Pikes Peak!&nbsp;  Nel comunciato si parla di Prototipo a trazione integrale, che parteciper&agrave; alla prossima edizione della mitica corsa in salita americana, in programma in Colorado il 24 giugno 2018: &laquo;La nostra vettura da corsa elettrica - ha dichiarato Frank Welsch, membro del board Vw - sar&agrave; equipaggiata da batterie di tipo innovativo e sar&agrave; un banco di prova molto importante per gli sviluppoi futuri di questa tecnologia&gt;.  Il prototipo sar&agrave; sviluppato da Vw Motorsport ad Hannover in collaborazione con il dipartimento tecnico di Wolfsburg e punter&agrave; ovviamente a battere il record esistente, fatto segnare da Rhys Millen in 8&rsquo;57&rdquo;118 nell&rsquo;edizione 2016 della Pikes Peak.&nbsp;&nbsp; 

L&rsquo;obiettivo &egrave; scendere sotto il record di categoria di 8&rsquo;57&rdquo;118, dimostrando tutta la forza della tecnologia a emissioni zero

Volskwagen torna alla Pikes Peak con una elettrica

        Solo un piccolo inconveniente tecnico, di cui ancora non si &egrave; capita l'esatta natura, ha impedito a Romain Dumas di ritoccare il suo record alla Pikes Peak, ma non di vincere l'edizione 2017 con il crono di 9'05"672. Il francese ha partecipato alla 95esima edizione della pi&ugrave; famosa gara in salita, ottenendo il suo terzo successo in quattro anni, alla guida della Norma MXX RD Limited, una biposto sport "aperta" opportunamente modificata per quanto consente il regolamento americano della gara. Secondo assoluto e vincitore della classe PPC-Open, &egrave; stato Peter Cunningham sulla Acura TLX GT del team RealTime, a quattro ruote motrici. Debuttante in questa gara, ma veterano nel Pirelli World Challenge, ha percorso i 20 km del tracciato (che si arrampica su un dislivello di 1.440 metri fino a quota 4.300) in un tempo di 9'33"797.       

Il francese domina per la terza volta in quattro anni, alla 95esima edizione della gara in salita pi&ugrave; famosa

Pikes Peak Hillclimb: Dumas vince ancora

&Egrave; passata una sola settimana dal successo a Le Mans, e Romain Dumas incamera un&#39;altra vittoria di grande risonanza perch&eacute; ottenuta in un&#39;altra gara &quot;storica&quot;: la Race to the Clouds di Pikes Peak, la tradizionale corsa in salita americana che quest&#39;anno ha festeggiato il centenario. Si tratta della prima volta che un pilota riesce ad ottenere entrambe le vittorie nello stesso anno, e quest&#39;ultimo successo &egrave; stato ottenuto dal francese alla guida della Norma M20 RD motorizzata Honda della classe Unlimited. Parliamo di una vettura biposto Sport semplicemente adattata alle possibilit&agrave; regolamentari della gara in Colorado - fra dotazioni di sicurezza e ampie superfici alari - e non di un vero e proprio prototipo specifico come in altre occasioni, per cui &egrave; rilevante che Dumas sia riuscito a staccare il secondo miglior crono di sempre: 8&#39;51&quot;445.    &laquo;Ancora non ci credo - ha dichiarato Dumas a fine gara - &egrave; incredibile, vincere la 24 Ore di Le Mans e la Pikes Peak in pochi giorni &egrave; qualcosa che andava al di l&agrave; dei miei sogni. La vittoria era l&#39;obiettivo fin dall&#39;inizio, ma non &egrave; stato facile. Avevamo aspettative, dovevamo migliorare la nostra prestazione di due anni fa con la macchina nuova, e sapevamo che i prototipi elettrici sarebbero stati veloci. Volevamo dimostrare le nostre prestazioni, e c&#39;&egrave; mancato poco non ce la facessimo, ad essere onesti, perch&eacute; abbiamo avuto problemi con i freni e con un condotto verso la fine. Ma alla fine abbiamo vinto, che &egrave; la cosa importante, e ne sono molto felice&raquo;.  A confermare le varie considerazioni del francese vincitore troviamo 3 vetture elettriche fra i primi 5 classificati e soprattutto vi &egrave; il secondo posto a meno di 6 secondi del veterano Rhys Millen con la eO PP100 appunto della categoria Electric Modified. Il californiano &egrave; stato il pi&ugrave; veloce di tutti nel settore finale, dove ha consolidato la sua posizione rispetto all&#39;attesa Acura NSX EV - anch&#39;essa elettrica - guidata da Tetsuya Yamano. &Egrave; invece un altro Unlimited a motore termico in quarta posizione, il PVA 03 di Paul Dallenbach, a precedere di nuovo una Electric Modified, cio&egrave; la Rimac di Nobuhiro Tajima.&nbsp; 

Il pilota francese centra cos&igrave; un altro successo da gara storica a una settimana da Le Mans, precedendo il prototipo elettrico di Millen

Pikes Peak del centenario: vince Dumas

Prototipi specifici, molti dei quali a trazione elettrica, si sono contesi la Race to the Clouds che ha festeggiato il suo secolo di gare sulla montagna del Colorado&nbsp;

I protagonisti della Pikes Peak del centennale

Per la 100esima edizione della famosa salita Pikes Peak che si corre questo weekend, la Race to the Clouds in Colorado che &egrave; la pi&ugrave; storica delle corse americane dopo solo la Indy500, gli occhi saranno puntati su quanto potr&agrave; fare la Acura NSX. Sar&agrave; guidata da Tetsuya Yamano e punter&agrave; alla vittoria assoluta, questa vettura che si rif&agrave; alla NSX di serie, ma molto alla lontana: questo non solo per l&#39;aerodinamica stravolta e con enormi superfici alari e le varie soluzioni di assetto, ma soprattutto per la propulsione. Infatti in questo caso sono stati adottati quattro motori elettrici, uno per ruota, che gestiti singolarmente dal sistema SH-AWD (Sport Hybrid All-Wheel Drive) per offrire massime trazione e guidabilit&agrave;, forniranno pure una potenza enorme.    Non &egrave; dato sapere quanti cavalli di preciso, ma si parla del triplo rispetto alla CR-Z (anche questa con potenza non dichiarata) che sempre guidata da Yamano vinse l&#39;anno scorso nella Exhibition Class. La derivata NSX correr&agrave; invece nella Electric Modified Class, dove trover&agrave; a contrastarla i prototipi sempre elettrici del 65enne Nobuhiro Tajima (vincitore di 11 edizioni passate) e del 43enne Rhys Millen (vincitore di categoria l&#39;anno scorso e 10 volte in totale). Da seguire anche Romain Dumas nella categoria Unlimited: dopo l&#39;impegno a Le Mans cercher&agrave; con la Norma M20 di ripetere i successi del 2012 e 2014, e magari strappare il record assoluto al connazionale Sebastien Loeb, che lo ottenne nel 2013 con la Peugeot 208 T16 in 8&#39;13&quot;878.  Va rimarcato come la &quot;Broadmoor Pikes Peak International HillClimb Brought to you by Gran Turismo&quot; - questo il nome completo della manifestazione anche in ossequio allo sponsor - alla quale prenderanno il via 102 concorrenti (dei quali 65 in auto) sia particolarmente adatta alle vetture elettriche. Infatti il tracciato di gara, con 156 curve e ora tutto asfaltato mentre una volta era parzialmente sterrato, presenta una lunghezza pari a 12,420 miglia (cio&egrave; 19,990 km) e permette cos&igrave; di andare &quot;a tutta scarica&quot; con le batterie senza troppi limiti gestionali. Inoltre il considerevole dislivello di 1.440 metri (il traguardo &egrave; a 4.300 metri di altitudine) fa s&igrave; che nella scalata al Pikes Peak i motori termici arrivino a perdere fino al 30% della loro spinta. Un calo considerevole pur tenendo presente che in certe categorie partono vetture con 1400 cv e pi&ugrave;&hellip; 

Nell&#39;edizione simbolo della pi&ugrave; famosa fra le gare in salita si preannuncia star la nuova Honda-Acura quadrimotore dalla potenza imprecisata

Pikes Peak numero 100: la conferma delle elettriche?

La Race to the Clouds in Colorado &egrave; la pi&ugrave; storica delle corse americane dopo solo la Indy500. Gli occhi saranno puntati su quanto potr&agrave; fare la Acura NSX, che sar&agrave;&nbsp;guidata da Tetsuya Yamano e punter&agrave; alla vittoria assoluta

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