        Dopo un periodo di pausa dalla vittoria, seguito a un inizio di stagione fulminante, William Byron &egrave; tornato a timbrare il cartellino a Watkins Glen, nel penultimo round della regular season Nascar. Il venticinquenne del team Hendrick ha vinto per la prima volta in carriera su un circuito stradale, dominando la corsa nello stato di New York dopo un errore di Michael McDowell, e riproponendosi come uno dei favoriti per la corsa al titolo finale. Indycar, miracoloso successo di Dixon a Indy Tutto storto per McDowell, secondo il poleman Hillman Dopo aver centrato l'accesso alla seconda fase nell'appuntamento precedente in quel di Indianapolis, McDowell sembrava indirizzato a un altro successo, avendo preso la testa facilmente nei primi giri. Invece, stavolta &egrave; andato tutto storto. Nella prima serie di soste, &egrave; stato penalizzato con un drive-through per avere invaso troppi stalli degli avversari nell&rsquo;avvicinamento alla piazzola. Poi, al secondo pit-stop, i meccanici hanno commesso un errore di procedura. Infine, un problema elettrico ha fermato definitivamente la Ford numero 34. Partito dalla pole position, Denny Hamlin ha conquistato il secondo posto chiudendo a oltre due secondi di distacco, senza troppe velleit&agrave; di lottare per la leadership. Al terzo, quinto e sesto posto altri piloti del team di Joe Gibbs. Christopher Bell ha compiuto un ottimo progresso dalla settima alla terza piazza anche grazie al lavoro dei meccanici. Quarto AJ Allmendinger, che &egrave; riuscito con la Chevy di Kaulig a passare Ty Gibbs, mentre Martin Truex ha concluso sesto. Al settimo posto, la migliore delle Ford con Chris Buescher ed il team RFK. Una penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; ai box, e un contatto durante la successiva rimonta hanno tolto di mezzo Kyle Larson, che sembrava avviato verso una top-5. Ancor peggio &egrave; andata a Chase Elliott, che su una delle sue piste preferite, sperava di vincere per entrare ai playoff. Invece, &egrave; restato fuori dal Q2 in qualifica e ha faticato ad avvicinare le prime posizioni, prima che un errore di calcolo della squadra lo facesse finire senza carburante. Prima dell'inizio dei playoff c'&egrave; ora una sola gara, a Daytona, che spesso si trasforma in una vera e propria lotteria. Con quindici piloti matematicamente qualificati, c'&egrave; un solo posto ancora a disposizione che attualmente vede installato Bubba Wallace. Dodicesimo a Watkins Glen, ha portato a casa altri punti preziosi. Se per&ograve; sul Superspeedway della Florida emergesse un vincitore a sorpresa (come nel 2022 con Austin Dillon) le cose per lui potrebbero precipitare. L'ordine d'arrivo della GoBowling at the Glen, venticinquesima tappa della Nascar Cup Series 2023: 1 - William Byron (Chevy) - Hendrick - 90 giri 2 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 90 3 - Christopher Bell (Toyota) - Gibbs - 90 4 - AJ Allmendinger (Chevy) - Kaulig - 90 5 - Ty Gibbs (Toyota) - Gibbs - 90 6 - Martin Truex Jr. (Toyota) - Gibbs - 90 7 - Chris Buescher (Ford) - RFK - 90 8 - Tyler Reddick (Toyota) - 23XI - 90 9 - Ryan Blaney (Ford) - Penske - 90 10 - Joey Logano (Ford) - Penske - 90 In campionato 1. Truex 861; 2. Hamlin 822; 3. Byron 785; 4. Bell 752; 5. Larson 721.        

Dopo un periodo di digiuno, Byron torna sul gradino pi&ugrave; alto del podio a Watkins Glen. Secondo il poleman Denny Hamlin

Nascar: a Watkins Glen quinta vittoria di Byron

Chase Elliott ha riportato al successo il team Hendrick nel secondo dei tre appuntamenti 2019 della Nascar su circuiti stradali. A Watkins Glen, il ventitreenne figlio d&rsquo;arte ha messo in scena una netta superiorit&agrave; durante tutta la corsa, in cui gi&agrave; aveva conquistato il successo nel 2018. Sul saliscendi dello stato di New York, una safety-car nel finale aveva dato a Martin Truex Jr, unico rivale in grado di impensierire il vincitore, la chance di riavvicinarsi. Elliott, che gi&agrave; in qualifica aveva segnato una netta pole, l&#39;ha per&ograve; regolato subito in ripartenza, non senza una sportellata. Negli ultimi due passaggi il confronto &egrave; stato ravvicinato, ma al traguardo del 90esimo giro Elliott ha concretizzato la propria serata di grazia. Per lui si tratta della seconda affermazione dell&#39;anno dopo quella di Talladega.  Terzo e quarto posto per due dei compagni di Truex al team Gibbs, Denny Hamlin ed Erik Jones, che non sono per&ograve; stati mai in grado di segnare tempi comparabili con quelli del duo di testa. La corsa ha portato alla luce anche diversi confronti a suon di &ldquo;colpi proibiti&quot; che hanno causato attriti tra i vari piloti. Kyle Busch ne &egrave; stato protagonista primario. Finito in testacoda nelle prime battute dopo un contatto con William Byron, ha reagito spedendo il rivale nell&#39;erba. Byron, a sua volta, l&#39;ha tamponato per ripicca, danneggiando per&ograve; di pi&ugrave; la propria vettura.  Nel finale, Busch si &egrave; &ldquo;scornato&quot; anche con Darrell Wallace che, indispettitosi per la sportellata ricevuta dal rivale, l&#39;ha spedito in testacoda: questa &egrave; stata proprio la causa dell&#39;ultima safety-car. Anche Jimmie Johnson ha avuto da ridire per una toccata con Ryan Blaney, poi quinto al traguardo. Il pluricampione californiano, invece si &egrave; piazzato diciannovesimo, perdendo punti che potrebbero rivelarsi decisivi per l&rsquo;accesso ai playoff. Ottimo sesto posto invece per il ventottenne Matt DiBenedetto, che sfruttando al meglio il pacchetto &quot;satellite&quot; Gibbs del team Leavine, continua a migliorare e mettersi in luce. Non in giornata invece Brad Keselowski e Joey Logano, compagni di Blaney al Team Penske.  In generale, litigi in pista a parte, la gara si &egrave; rivelata abbastanza lineare anche in termini di strategie, che si sono alla fine equivalse, mantenendo al vertice coloro che si erano sempre messi in mostra durante il weekend.    L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della GoBowling at the Glen (top-10):  1 - Chase Elliott (Chevy) &ndash; Hendrick - 90 giri  2 - Martin Truex Jr (Toyota) &ndash; Gibbs - 90  3 - Denny Hamlin (Toyota) &ndash; Gibbs - 90  4 - Erik Jones (Toyota) &ndash; Gibbs - 90  5 - Ryan Blaney (Ford) &ndash; Penske - 90  6 - Matt DiBenedetto (Toyota) &ndash; Leavine - 90  7 - Kevin Harvick (Ford) &ndash; Stewart/Haas - 90  8 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 90  9 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 90  10 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Ganassi &ndash; 90  In campionato (Proiezione playoff)  1. Kyle Busch 2043; 2. Truex 2028; 3. Logano 2027; 4. Hamlin 2025; 5. Keselowski 2024. 

Tra i sali e scendi dello stato di New York il pilota del team Hendrick, nel&nbsp;secondo dei tre appuntamenti 2019 su circuiti stradali, batte le Toyota di Martin Truex Jr&nbsp; e&nbsp;Denny Hamlin

Nascar: Elliott all&#39;ultima ruotata a Watkins Glen&nbsp;

Doppietta di peso nella 6 Ore di Watkins Glen, sesta tappa della serie IMSA e terza della Coppa Endurance che comprende le gare pi&ugrave; lunghe, per le Coyote del team ActionExpress. Grazie ad una parte finale di corsa praticamente perfetta, che li ha visti montare un treno di gomme nuove ed involarsi verso il successo, Joao Barbosa e Christian Fittipaldi si sono imposti sui compagni di scuderia Eric Curran e Dane Cameron, mentre la Ligier di Pla-Pew-Negri, con il francese al volante, si &egrave; dovuta accontentare del terzo posto. Dopo qualche problema iniziale, la LMP2 motorizzata Honda aveva trovato un ottimo passo, cedendo per&ograve; alla maggior cavalleria delle vetture con propulsore Chevy. Ritirata invece per la rottura del motore la Ligier del team Extreme Speed di Van Overbeek-Derani-Sharp, dominatrice a Daytona e Sebring, mentre un testacoda ha fatto perdere due giri alla Coyote del team Spirit Of Daytona con Marc Goossens e Ryan Dalziel. Quarto posto per la Dallara del team Taylor pilotata, oltre che dai fratelli Taylor, anche da Max Angelelli. Settima piazza assoluta invece per l&rsquo;Oreca vincitrice della categoria monomarca LMPC, quella di Alex Popow e Renger Van Der Zande.    In classe GTLM, doppietta delle Ford GT e vittoria per Richard Westbrook in coppia con Ryan Briscoe. Le vetture statunitensi hanno dato anche nella serie di casa lo stesso &ldquo;strappo&rdquo; di Le Mans, risultando impressionanti. Nonostante comunque tutti i piloti della classe siano stati racchiusi in pochi secondi, a mettere in luce quanto margine avessero i piloti di Chip Ganassi &egrave; stato il sorpasso finale dell&rsquo;esemplare di Hand-Muller nei confronti della BMW di Auberlen-Werner, avvenuto con gran facilit&agrave;. A seguire, quarta, la Corvette tuttora leader di campionato di Gavin-Milner, oltre alle due Ferrari della Scuderia Corsa e del team Risi Competizione.&nbsp;    Infine, in classe GT Daytona, ha svettato un&rsquo;altra Ferrari, quella di Alessandro Balzan. Con un turno di guida maiuscolo il rodigino ha replicato, insieme a Jeff Segal e Christina Nielsen, l&rsquo;affermazione di Sebring. Trovatosi nel finale al terzo posto, Balzan ha messo a segno prima e dopo l&rsquo;ultima sosta i tempi pi&ugrave; veloci del suo equipaggio, andando a prendere la testa per poi a contenere il ritorno dell&rsquo;Audi di Andy Lally. Lui e la Nielsen sono sempre pi&ugrave; leader del campionato di classe, mentre nell&rsquo;assoluta Fittipaldi e Barbosa sono passati a condurre precedendo fratelli Taylor.&nbsp;  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Sahlen&#39;s Six Hours of The Glen, sesta tappa dell&rsquo;IMSA WeatherTech SportsCar Series e quarta della North American Endurance Cup:  1. Barbosa-Fittipaldi(Coyote-Corvette) 197 giri in 6h00&rsquo;21&rdquo;671, alla media di 206,0 Km/h;  2. Cameron-Curran (Coyote-Corvette) a 0&rdquo;709;  3. Pew-Negri-Pla (Ligier JSP2-Honda) a 1&rdquo;048;  4. J.Taylor-R.Taylor-Angelelli (Dallara-Corvette) a 7&rdquo;302;  5. Long-Miller-Devlin (Lola-Mazda) a 1 giro;  6. Goossens-Dalziel (Coyote-Corvette) a 1 giro;  7. Van Der Zande-Popow (Oreca FLM09) a 2 giri;  8. French-Marcelli-Koch (Oreca FLM09) a 2 giri;  9. Kvamme-Ruscitti-Bradley (Oreca FLM09) a 2 giri;  10. Goikhberg-Simpson-Miller (Oreca FLM09) a 3 giri;  11. Briscoe-Westbrook (Ford GT) a 7 giri;  12. Hand-Mueller (Ford GT) a 7 giri;  13. Auberlen/Werner (BMW M6) &ndash; Rahal a 7 giri;  14. Gavin-Milner (Corvette C7.R) a 7 giri;  15. Pier Guidi-Serra (Ferrari 488) a 7 giri;  16. Fisichella-Vilander (Ferrari 488) a 7 giri;  17. Garcia-Magnussen (Corvette C7.R) a 7 giri;  18. Edwards-Luhr (BMW M6) a 7 giri;  19. Pilet-Tandy (Porsche 911) a 7 giri;  20. Bamber-Makowiecki (Porsche 911) a 9 giri;  21. Legge-Rayhall-Chaves (Elan DWC13-AER) a 11 giri;  22. Nielsen-Balzan-Segal (Ferrari 488) a 12 giri;  23. Potter-Lally-Von Moltke (Audi R8) a 12 giri;  24. Farnbacher-Riberas-James (Porsche 911) a 12 giri;  25. Keating-Bleekemolen (Dodge Viper) a 13 giri;  26. MacNeil-Keen-Jeannette (Porsche 911) a 13 giri;  27. Aschenbach-Bell (Audi R8) a 13 giri;  28. Pappas-Pilgrim-Catsburg (Porsche 911) a 13 giri;  29. Nunez-Bomarito-Pigot (Lola-Mazda) a 17 giri;  30. Lindsey-Bergmeister-McMurry (Porsche 911) a 24 giri;  31. Lewis-Pumpelly (Lamborghini Huracan) a 29 giri;  32. Marsal-Palttala (BMW M6) a 37 giri;  33. Sharp-Derani-Van Overbeek (Ligier JSP2-Honda) a 39 giri;  34. Alon-Kimber-Smith-Gutierrez (Oreca FLM09) a 40 giri;  35. Bennett-Braun-Wilkins (Oreca FLM09) a 67 giri;  36. Liddell-Davis (Audi R8) a 87 giri;  37. Sellers-Snow-Miller (Lamborghini Huracan) a 106 giri;  38. Curtis-Klingmann (BMW M6) a 133 giri;  39. Yount-Mowlem-McMurry (Oreca FLM09) a 178 giri.  Giro pi&ugrave; veloce: il 172&deg; di Pla in 1&rsquo;34&rdquo;515, alla media di 208,2 Km/h. 

Vittoria di Balzan su Ferrari 488 in GT Daytona

A Barbosa-Fittipaldi la 6 Ore di Watkins Glen

Con una gara accorta nonostante qualche piccolo contatto ed una strategia rivelatasi vincente, Joey Logano ha centrato a Watkins Glen il suo secondo successo dell'anno nella Nascar Sprint Cup Series dopo quello nella 500 Miglia di Daytona. Logano si &egrave; fermato per l'ultima volta al giro 58, cosa che l'ha portato a perdere posizioni ma a trovarsi con abbastanza carburante per arrivare fino alla fine senza necessitare di caution. Kevin Harvick, che aveva preso la testa al giro 61, aveva invece bisogno di una "gialla" che non &egrave; arrivata, ma ha provato il tutto per tutto cercando di risparmiare carburante nel finale. Dopo quasi 39 giri dal suo ultimo pit-stop, il velocissimo pilota del team Stewart-Haas ha mancato l'obiettivo per poche centinaia di metri, vedendosi passare dal rivale di casa Penske all'ultima curva. Per il Capitano si &egrave; trattato della prima vittoria in Sprint Cup a Watkins Glen, che fa il paio con quella incamerata al sabato proprio da Logano nella Xfinity Series.  Al secondo posto ha terminato Kyle Busch, riuscito a beffare a sua volta Harvick sul traguardo. Ancor pi&ugrave; danneggiato da Logano in occasione dell'ultima sosta, il pilota di casa Toyota ha affrontato l'ultimo re-start in ventunesima posizione, sorpassando avversario dopo avversario fino alle posizioni di testa. Alla fine non &egrave; stato in grado di insidiare Logano, ma ha recuperato fino ad un'eccellente piazza d'onore. E ha finalmente agguantato la top-30 in classifica, necessaria per ottenere il passaggio ai playoff. Un risultato sempre pi&ugrave; impressionante considerando le 11 gare disputate dopo l'infortunio di Daytona contro le 22 degli avversari.  La top-5 &egrave; stata completata da Matt Kenseth e Kurt Busch, con quest'ultimo in grado di recuperare una penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; ai box, mentre Clint Bowyer ha preceduto Brad Keselowski. Top-10 per Jimmie Johnson, penalizzato da un contatto, mentre Dale Earnhardt Jr e Kyle Larson sono finiti a secco nelle battute conclusive.  Gara da dimenticare per il poleman AJ Allmendinger, mandato sotto di un giro da un problema di accensione e poi 24&deg;. KO anche Jeff Gordon, la cui Chevy &egrave; stata fermata da una perdita all'impianto frenante. Sfortunato Denny Hamlin, coinvolto in una toccata durante un re-start. Il vicecampione 2014 si &egrave; trovato col cofano aperto ed &egrave; stato richiamato ai box con una bandera nera per effettuare una riparazione: alla fine ha chiuso 27&deg;. Una gomma dechappata ha messo fine ad una positiva corsa di Martin Truex Jr, mentre Tony Stewart ha incontrato un guaio alla trasmissione.  Marco Cortesi  L'ordine d'arrivo della Cheez-It 355 di Watkins Glen, 22&ordf; tappa della Nascar Sprint Cup Series 2015: 1 - Joey Logano (Ford) - Penske - 90 giri 2 - Kyle Busch (Toyota) - Gibbs - 90 3 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 90 4 - Matt Kenseth (Toyota) - Gibbs - 90 5 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 90 6 - Clint Bowyer (Toyota) - Waltrip - 90 7 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 90 8 - Carl Edwards (Toyota) - Gibbs - 90 9 - Sam Hornish Jr. (Ford) - Petty - 90 10 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 90  In campionato:  1. Jimmie Johnson 747 (4 vittorie); 2. Kyle Busch 361 (4); 3. Kevin Harvick 823 (3); 4. Joey Logano 781 (2); 5. Dale Earnhardt Jr. 750 (2).     

Il pilota del team Penske beffa Harvick all'ultima curva al Watkins Glen, e Kyle Busch agguanta il 2&deg; posto

Nascar: Logano all'ultima curva

&Egrave; stata una vittoria pesantissima quella di AJ Allmendinger nel round di Watkins Glen della Nascar Sprint Cup Series. L'ex pilota Champ Car non ha infatti solo conquistato il suo primo successo nella categoria: l'ha fatto con un piccolo team dal budget risicatissimo, il JTG Daugherty Racing, riscattando s&eacute; stesso dopo due anni di sofferenza dopo la sospensione per uso di sostanze proibite che l'aveva visto perdere il posto in casa Penske. Soprattutto, Allmendinger si &egrave; assicurato un posto nella Chase For The Cup che vale letteralmente milioni in termini di esposizione mediatica e premi, mentre l'australiano Marcos Ambrose, vincitore della gara Nationwide Series di sabato, ha terminato in piazza d'onore quella che potrebbe essere stata la sua ultima apparizione al Glen prima del possibile ritorno nel V8 Supercars.  Non cambiando le gomme nel corso dell'ultima sosta, Allmendinger si &egrave; assicurato il vantaggio della posizione nei confronti di Ambrose e si &egrave; pi&ugrave; volte difeso dai suoi attacchi. L'alfiere di Richard Petty ci ha provato con tutte le sue forze a passare al comando, ma la decisione del rivale non gli ha lasciato spazio. In occasione dell'ultima ripartenza c'&egrave; anche mancato poco: i due sono arrivati a rifilarsi qualche sportellata con Kurt Busch che, terzo, sperava nel patatrac. Cos&igrave; non &egrave; stato e le posizioni non sono cambiate nel corso dell'ultimo passaggio.  In quarta piazza ha continuato a stupire il rookie Kyle Larson, uno che prima di correre a Sonoma non sapeva nemmeno come si cambiavano le marce, mentre la top-5 &egrave; stata completata da Carl Edwards. Disappunto per Jeff Gordon, leader iniziale, bloccato a lungo da problemi elettrici mentre Brad Keselowski e Paul Menard hanno patito guai ai freni.  Diversi anche gli incidenti degni di nota, uno dei quali ha costretto a sospendere le ostilit&agrave; per un'ora e mezza. Dopo un contatto con Greg Biffle, Ryan Newman ha infatti carambolato violentemente da una parte all'altra della "chute" vedendosi centrare da Michael McDowell. A posto i due piloti, KO le barriere, che hanno richiesto lunghi lavori di ripristino. Botti anche per Denny Hamlin e Jimmie Johnson, con quest'ultimo spedito in testacoda da Matt Kenseth e colpito da Regan Smith. Sostituto di Tony Stewart dopo il tremendo incidente Sprint Car di ieri, Smith si &egrave; ben comportato, prima di doversi arrendere alla sfortuna. Immancabile e sacrosanta anche la dedica di Allmendinger, dopo la vittoria, alla famiglia dello scomparso Kevin Ward.  La classifica della Cheez-It 355 at the Glen, 22&ordf; tappa della Nascar Sprint Cup Series: 1 - AJ Allmendinger (Chevy) &ndash; JTG - 90 giri 2 - Marcos Ambrose (Ford) &ndash; Petty - 90 3 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 90 4 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 90 5 - Carl Edwards (Ford) &ndash; Roush/Fenway - 90 6 - Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 90 7 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 90 8 - Greg Biffle (Ford) &ndash; Roush/Fenway - 90 9 - Matt Kenseth (Toyota) &ndash; Gibbs - 90 10 - Brian Vickers (Toyota) &ndash; Waltrip - 90  Il campionato: 1. Earnhardt 773; 2. Gordon 768; 3. Kenseth 703; 4. Keselowski 696; 5. Logano 671.  Qualificati per la Chase For The Cup: 3 vittorie: Keselowski, Johnson, Earnhardt 2 vittorie: Logano, Harvick, Edwards, Gordon 1 vittoria: Kyle Busch, Hamlin, Kurt Busch, Almirola, Allmendinger Classifica (provvisoria): Kenseth, Newman, Larson, Bowyer     

Difende con i denti la vittoria da Ambrose in una gara contraddistinta da parecchi incidenti sullo stradale di Watkins Glen

Nascar: Allmendinger risorge al Glen

Alla 6 Ore del Glen ha rischiato di vincere una &ldquo;barchetta&rdquo;, vale a dire una biposto scoperta, la Nissan Morgan di Yacaman-Brundle-Tung gi&agrave; autori della pole. Ma al restart dopo la penultima safety car, a 11 minuti alla fine, la maggior potenza delle Corvette DP fa la differenza facendole perdere due posizioni in poche curve. Poi altra safety car, un solo giro finale libero e quindi secondo posto dietro alla Corvette di Westbrook-Valiante, i vincitori al Watkins Glen, ottava prova della serie Tudor United SportsCar. A seguire le altre Corvette DP di Barbosa-Fittipaldi-Frisselle (che si sono giocati il comando per tutta la gara assieme alle due vetture davanti), di Frisselle-Frisselle-Fogarty e di Taylor-Taylor-Angelelli, con Massimiliano dunque primo fra gli italiani presenti in Imsa-Uscc.  In GTLM, vinta da Magnussen-Garcia su Corvette C7-R dopo una bella lotta con Farnbacher-Goossens-Bomarito e la loro Viper, Giancarlo Fisichella arriva 7&deg; con la 458 Italia condivisa con Kaffer. Mentre in GTD, dove primeggia la BMW Z4 di Cameron-Palttala, abbiamo Alessandro Balzan 5&deg; assieme a Westphal e Davis sulla Ferrari 458, Marco Bonanomi 10&deg; sull&rsquo;Audi R8 LMS guidata assieme a Espenlaub e Putman, nonch&eacute; Michele Rugolo solo 19&deg; per l&rsquo;incidente capitato a Gerber (sulla Ferrari 458 anche Griffin).  Maurizio Voltini

Nella gara Imsa-Uscc, le safety car fanno vincere la Corvette DP di Westbrook-Valiante. Indietro Angelelli e gli altri italiani con le GT

Male per gli italiani la 6 Ore del Glen

La quindicesima posizione finale non quantifica assolutamente quanto sia stata consistente e quasi avventurosa la gara di Max Papis nell'ultimo appuntamento della Sprint Cup Nascar, quello a Watkins Glen (22&deg; di 36 totali). &Egrave; stata sicuramente un'occasione che tanti piloti impegnati nelle gare Usa sognano, quella di partecipare alla serie statunitense top per le auto a ruote coperte (e non solo, considerando il seguito televisivo) con una vettura fra le pi&ugrave; competitive: la Chevrolet SS n.14 del team Haas-Stewart lasciata libera proprio dal coproprietario e pilota Tony "Smoke" Stewart, dopo l'incidente con le Midget che gli ha procurato la frattura della gamba destra.  Lo spessore della prestazione di Massimiliano lo si misura per come, dalla 29esima posizione di partenza in un parco di 43 concorrenti al via, fosse riuscito a risalire fino a ventesimo al momento della bandiera rossa di quasi met&agrave; gara. Purtroppo al successivo restart, quando le macchine erano ancora compatte in gruppo al 44&deg; giro (su 90 di gara), un contatto accidentale da parte di Greg Biffle lo ha mandato in testacoda, precipitando di conseguenza 33&deg;. A fine gara Biffle &egrave; andato a scusarsi da Papis, ammettendo il suo errore: un comportamento che d&agrave; la cifra sull'atteggiamento sportivo e sul rispetto reciproco fra i piloti in questa serie.  Fortunatamente la macchina non ha avuto danni significativi, e dalla 33esima posizione Papis &egrave; stato poi capace di risalire fino alla 15esima finale. &laquo;Peccato, per&ograve;, perch&eacute; sentivo che ormai ero avviato a finire fra i primi dieci&raquo;, ha poi commentato Max nell'immediato dopogara. Va sottolineato che anche il recupero &egrave; stato piuttosto avventuroso, con Papis riuscito a sfilare indenne in due incidenti multipli alle esse che hanno condizionato gli ultimi 10 giri di gara. Notevole peraltro come Max sia stato glaciale nel "tenere gi&ugrave;" mentre attorno a lui c'era fumo di gomme, pezzi che volavano e spruzzi d'acqua che gli toglievano la visibilit&agrave; sul parabrezza. &laquo;Mi &egrave; sembrato di essere come nel film "Days of Thunder", e per due volte - ha infatti raccontato al riguardo Papis - ma tutta la gara &egrave; stata incredibile. Ho guidato al massimo in ogni singolo giro, a ogni ripartenza ero nel mucchio con 2-3 macchine sulla stessa linea. E tutti sono davvero forti, non ho potuto guidare per nemmeno un secondo al 90 per cento&raquo;.  &laquo;Non mi sono mai arreso - prosegue Max - e questo &egrave; lo spirito con cui Tony voleva che corressi. La battaglia &egrave; stata davvero dura e ho guidato al meglio che potevo. Sono contento di aver tenuto il sedile di "Smoke" pi&ugrave; caldo possibile... &Egrave; stato un piacere far parte di questa organizzazione, tutto &egrave; stato davvero bello. Tony ha costruito una grande squadra, &egrave; mancato a tutti, e lo voglio ringraziare per l'opportunit&agrave; che mi ha dato&raquo;. Opportunit&agrave; che comunque Papis si &egrave; guadagnato dimostrandosi veloce nei test che ogni tanto conduceva per la squadra, va detto. Mentre la prossima gara di Max sar&agrave; il prossimo fine settimana nella serie Nationwide a Mid Ohio.  Concludiamo con un'ultima curiosit&agrave;: Tony Stewart aveva comprato met&agrave; del team Haas proprio per avere la libert&agrave; di andare a correre tutte le volte che voleva anche nelle gare infrasettimanali con le Sprint Car, come quella in cui si &egrave; fratturato la gamba per aver centrato un concorrente in testacoda. Incidente che ha dato la possibilit&agrave; a Papis di correre al Glen e che ha interrotto una serie di ben 521 corse consecutive nella sua carriera di 15 anni nella Nascar, per Stewart. Giusto per capire di che genere di pilota stiamo parlando.  

Le dichiarazioni dopo la gara Nascar del Watkins Glen, in cui sarebbe bastata solo un po' pi&ugrave; di fortuna per ottenere un risultato quasi memorabile

7 risultati per 'Watkins Glen'

Nascar: a Watkins Glen quinta vittoria di Byron

Nascar: Elliott all'ultima ruotata a Watkins Glen

A Barbosa-Fittipaldi la 6 Ore di Watkins Glen

Nascar: Logano all'ultima curva

Nascar: Allmendinger risorge al Glen

Male per gli italiani la 6 Ore del Glen

Max Papis il giorno dopo