Nella vita a Rallylandia ci sono poche certezza davvero incrollabili. Una di queste, per&ograve;, &egrave; senza dubbio che all&#39;Adriatico vince sempre Umberto Scandola, senza se e senza ma. Quello del veronese di neroverde vestito &egrave; un assolo che dura ormai da sei stagioni, da quel primo successo artigliato nel 2013 con la Skoda Fabia S2000 e proseguito ininterrotto fino a oggi, quando ha di nuovo trionfato al volante della versione R5 della compatta boema, regalando tra l&#39;altro la prima affermazione nel Tricolore alla DMack.  Quella di Umberto Scandola e Guido D&#39;Amore &egrave; stata una vittoria netta, perentoria, cristallina. Impreziosita dalla bella lotta &ndash; sul filo dei secondi &ndash; con Simone Campedelli. Entrambi dovevano vincere per continuare a sperare, per arrivare al Due Valli &ndash; ultimo atto del Tricolore 2019 in programma tra tre settimane &ndash; con la speranza di levare scettro e corono a sua maest&agrave; Paolo Andreucci. Ci &egrave; riuscito Scandola, ci ha provato fino all&#39;ultimo Campedelli, che &egrave; stato fino alla fine velocissimo e pure lontano dai guai.  Recrimina, il romagnolo, per la manciata di secondi persi quando ha dovuto alzare il piede davanti alle bandiere gialle esposte dopo il ruzzolone di Pietarinen, ma &egrave; assai probabile che pure senza quell&#39;episodio la classifica finale dell&#39;Adriatico numero 25 non sarebbe cambiata pi&ugrave; di tanto. Recrimina molto di pi&ugrave; per&ograve; Paolo Andreucci, finito a ruote all&#39;aria proprio sull&#39;ultima speciale, mentre occupava la quinta piazza dopo una giornata decisamente incolore. &nbsp;Altro stop &ndash; dopo quello di Roma &ndash; per il dieci volte Campione d&#39;Italia che qui ha ritrovato Anna Andreussi al suo fianco.  Vantaggio in campionato azzerato per Andreucci, che ora dovr&agrave; giocarsi il tutto per tutto a Verona, dove si presenter&agrave; con mezzo punto di distacco da Scandola. Terzo gradino del podio finale, alle spalle dei due che se le son date per un giorno e mezzo sugli sterrati attorno a Cingoli, ha chiuso un Nicol&ograve; Marchioro davvero in grande spolvero, nettamente primo tra gli iscritto al Terra e capace di scavalcare Andrea Crugnola sull&#39;ultima prova. Nella giornataccia Peugeot si salva solo Damiano De Tommaso, gi&agrave; laureato vincitore dello Junior con una gara di anticipo.  La classifica finale del Rally Adriatico: 1. Scandola-D&#39;Amore (Skoda Fabia R5) in 1.12&#39;59&rdquo;7; 2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 12&rdquo;3; 3. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5) a 46&rdquo;1; 4. Crugnola-Fappani (Ford Fiesta R5) a 1&#39;10&rdquo;9; 5. Ceccoli-Capolongo (Skoda Fabia R5) a 1.59&rdquo;7.  La classifica di campionato: 1. Scandola 57,5 punti; 2. Andreucci 57; 3. Campedelli 52; 4. Crugnola 45; 5. Scattolon 26. 

<p style="margin-bottom: 0cm"><b>Il veronese, che&nbsp;domina ininterrottamente questa gara dal 2013, ora passain testa al Tricolore:&nbsp;Andreucci esce sull&#39;ultima prova speciale</b></p> 

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Rally Adriatico, Scandola una certezza: arriva il sesto successo