Trentaquattro anni fa, il 14 agosto, si spegneva Enzo Ferrari. Era il 1988, una domenica, e il giorno dopo il funerale del Drake fu celebrato in gran segreto. La morte del commendatore prese tutti in contropiede. Raccontava il suo ex autista Dino Tagliazucchi tornando a quell&rsquo;estate triste: &quot;Il giorno del suo funerale a Ferragosto del 1988 a San Cataldo nel cimitero di Modena eravamo presenti in pochi. Oltre al figlio Piero e alla sua famiglia, il ragionier Benzi, il suo amministratore personale, Olmi, Scaglietti, Gozzi, la guardia del corpo Valentini, i vecchi capomeccanici Bellentani e Borsari, l&rsquo;ingegner Forghieri e Marco Piccinini. Fu fatto tutto in gran segreto con alcuni depistaggi: la sua volont&agrave; era quella di non voler confusione&quot;.   &quot;Ci freg&ograve; a tutti andandosene via a Ferragosto, quando i giornali non uscivano. Richiamai la redazione dalle ferie: in un lampo venne preparata un&rsquo;edizione straordinaria&quot;, ha raccontato Carlo Cavicchi. Nell&rsquo;editoriale l&rsquo;allora direttore di Autosprint scriveva: &quot;&Egrave; successo di ferragosto, quando tutti sono in vacanza e l&rsquo;indomani nemmeno escono i giornali. Enzo Ferrari voleva essere lasciato in pace, non voleva gente di troppo al suo funerale. Aveva chiesto che non lo sapesse nessuno, stanco di una vita ritmata dalle telefonate curiose. dagli appostamenti, dalle interrogazioni. Questa volta &egrave; riuscito nel suo intento. Ci ha lasciato di mattina presto, domenica scorsa, quando ancora tre quarti del Paese aspettavano di godersi la festa con la faccia triste da italiano allegro. Se n&rsquo;&egrave; andato al camposanto al mattino di buon&rsquo;ora, questa volta di luned&igrave;, proprio il giorno di vacanza per eccellenza. Un fine settimana ideale per uno come lui: non c&rsquo;erano corse da seguire, tecnici da ascoltare, decisioni importanti da valutare&hellip; Da mesi, purtroppo, eravamo tutti in allarme per le sue condizioni di salute, ben pi&ugrave; serie di quanto i suoi uomini si ostinassero a raccontarci. Per&ograve;, ci faceva piacere l&rsquo;idea di considerare Ferrari quasi immortale. Novant&rsquo;anni non sono pochi ma c&rsquo;&egrave; chi ha vissuto ben di pi&ugrave; e perch&eacute; mai non avrebbe dovuto farcela proprio lui? Invece non &egrave; successo e la disgrazia pi&ugrave; grossa che mai potesse capitare al mondo dell&rsquo;automobile si &egrave; verificata. Il giorno pi&ugrave; temuto &egrave; arrivato&hellip; Addio Drake. Dopo Nuvolari, ultimo eroe di un tempo passato, dopo Villeneuve, ultimo eroe dei tempi moderni, ecco che adesso se n&rsquo;&egrave; andato anche il mito. Quello che rimane &egrave; solo il contorno, probabilmente tutto quello che Re Enzo aveva sempre detestato e, fin che aveva potuto, anche rifiutato&hellip; Ce lo dovevamo aspettare eppure tutto &egrave; successo cos&igrave; in fretta. Era un domenica del tutto tranquilla. Non c&rsquo;erano corse in giro per il mondo. Non c&rsquo;era nulla di cui temere e per di pi&ugrave; a Maranello ci si preparava per la grande festa annuale in occasione dell&rsquo;Assunzione. Vuoi mica che Ferrari&hellip; E invece s&igrave;&quot;.   

<p>Era il 14 agosto 1988, una domenica, e il giorno dopo il funerale del Drake fu celebrato in gran segreto. La morte del commendatore prese tutti in contropiede...</p> 

L&#39;editoriale del Direttore: Ricordando Enzo Ferrari

Sebbene questo Ferragosto sia risultato meno &ldquo;feroce&rdquo; dei giorni precedenti, in quanto a calura estiva, le temperature e l&rsquo;afa devono aver fatto ugualmente qualche vittima, stando a quanto si &egrave; visto e letto in giro (fra articoli su riviste e relativi rilanci su twitter e blog vari). Pur se il vero dubbio &egrave; che alla base ci sia pi&ugrave; che altro la voglia di scrivere qualcosa a tutti i costi, quando invece i team della F1 sono chiusi per &ldquo;ferie forzate&rdquo; (dal regolamento) e quindi non succede granch&eacute;.  Possiamo considerare quasi scontato che sui canali meno professionali si continui a rimpallare la possibilit&agrave; (inesistente) del passaggio di Kimi Raikkonen alla Ferrari al posto di Fernando Alonso che a questo punto approfitterebbe del sedile vacante alla Red Bull. Peccato che si tratti solo di &ldquo;speranze&rdquo; di alcuni tifosi senza alcun fondamento, visto che a non mostrare il minimo interesse per la cosa sono proprio i diretti interessati (passateci il gioco di parole). Come pure quantomeno gonfiate appaiono le notizie riportate dai giornali venezuelani sull&rsquo;arrivo di Pastor Maldonado sempre in Ferrari: fra &ldquo;contatto&rdquo; e &ldquo;contratto&rdquo; c&rsquo;&egrave; una differenza un po&rsquo; pi&ugrave; sostanziale che la semplice &ldquo;r&rdquo; nelle due parole&hellip;  Sarebbe a livello di gossip, se non fosse &ldquo;moralmente fastidiosa&rdquo;, l&rsquo;esternazione del medico francese Marc Sanson che, dopo essere stato responsabile dell&rsquo;antidoping d&rsquo;oltralpe, se n'&egrave; uscito fuori con &ldquo;rivelazioni esplosive&rdquo; sul mondo del ciclismo e anche della F1. A parte che ci chiediamo che fine abbia fatto la privacy o semplicemente cosa facesse questo medico quando ci&ograve; era il suo lavoro, avrebbe dichiarato che &laquo;per molti anni i piloti di F1 hanno assunto Tacrina, un prodotto usato nel trattamento di malattie come l&rsquo;Alzheimer, per ricordare pi&ugrave; facilmente i circuiti&raquo;. La cosa farebbe anche ridere, perch&eacute; chiunque con un minimo di competenza sa benissimo che quello di memorizzare le curve per i piloti &egrave; l&rsquo;ultimo dei problemi (da quando non si corre pi&ugrave; sul Nordschleife del N&uuml;rburgring o alla Targa Florio&hellip;) dato che anche su un circuito sconosciuto un pilota professionista non ci metterebbe pi&ugrave; di due-tre giri. Per non parlare dell&rsquo;esistenza dei simulatori attuali. E per finire con la questione &ldquo;secondaria&rdquo; che la Tacrina non figura nell&rsquo;elenco delle sostanze dopanti. Ma allora, viene da chiedersi, di cosa stiamo parlando?  Altra &ldquo;notizia esplosiva&rdquo;, stavolta innescata dalle riviste tedesche, quella per cui il motore Mercedes 1.6 V6 turbo per la F1 2014 avrebbe un centinaio di cavalli pi&ugrave; degli altri. Voci non confermate ufficialmente, ovviamente. Perch&eacute; anche qui viene da chiedersi su che base si fondino certe sparate: per cominciare, quale sarebbe il riferimento visto che &ldquo;gli altri&rdquo; (nello specifico Ferrari e Renault) sono ancora nel pieno dello sviluppo dei loro propulsori? Ammesso e non concesso fossero trapelate le potenze raggiunte dalla concorrenza, che valore avrebbero? Oltretutto, con il turbo e tutti gli artifici elettrici di cui disporranno i motori della prossima stagione, ottenere momentaneamente potenze spaventose non &egrave; difficile (ricordate negli anni '80 i BMW turbo da 1400-1500 cv, ma solo in qualifica?). Per&ograve; poi bisogna fare i conti con l&rsquo;affidabilit&agrave; e soprattutto con i consumi, perch&eacute; le regole 2014 parlano di un massimo di 100 litri/ora di carburante. Insomma, anche in questo caso si sono volute amplificare a dismisura delle semplici chiacchiere da paddock.  Ha fatto molto &ldquo;gossip estivo&rdquo; anche l&rsquo;arrivo in Fia GT del team creato nientepopodimenoche da Pamela Anderson, la bagnina &ldquo;oltremisura&rdquo; di Bay Watch, in collaborazione con Marcus Fux (pilota e manager). La squadra si chiama Racealliance e a guidare le sue Ferrari 458 sarebbero Tonio Liuzzi e Mathias Lauda. Peccato che questa notizia sia quantomeno intempestiva, vuoi perch&eacute; &egrave; da un po&rsquo; che si sa di questo progetto, vuoi perch&eacute; oltretutto &egrave; gi&agrave; arrivato a una fase di stallo, si spera momentaneo. Infatti il team &egrave; alle prese con i normali problemi logistici e organizzativi (ai quali si sarebbero sommati quelli con alcuni sponsor) e quindi non riesce a partecipare alla trasferta allo Slovakia Ring di questo weekend come invece preannunciato. A ci&ograve; si aggiungeranno i problemi di concomitanze per Liuzzi, che gi&agrave; corre in Superstars e nel WEC. Insomma, vedremo pi&ugrave; avanti come si svilupper&agrave; la situazione, che comunque mira al 2014 e considera le rimanenti due gare del Fia GT al massimo come &ldquo;rodaggio&rdquo;.  Gi&agrave; che abbiamo accennato a problemi di sponsor, altre voci riportate con insistenza (ma sulle quali almeno pu&ograve; esserci un minimo di base) sono quelle relative alle difficolt&agrave; economiche di Lotus e Sauber. Nel primo caso le voci di un debito di 120 milioni di euro e sul mancato pagamento degli stipendi sono state rigettate direttamente da Gerard Lopez, coproprietario del gruppo Genii Capital che rilev&ograve; la squadra Renault nel 2009. Mentre per la Sauber si tratterebbe di problemi con gli sponsor russi che erano venuti in soccorso del team: in questo caso tutto sarebbe nato da presunti &ldquo;mancati pagamenti&rdquo; da parte del National Institute of Aviation Technologies, guidato dal padre di Sergey Sirotkin, candidato pilota dell&rsquo;anno prossimo. Ma in Sauber hanno puntualizzato che da parte del NIAT non era previsto alcun coinvolgimento finanziario, ma solo una collaborazione tecnica, e che il resto degli accordi con gli altri partner starebbe procedendo come concordato.  Maurizio Voltini  &nbsp;

Nel periodo pi&ugrave; caldo dell&rsquo;anno sono circolate notizie quantomeno &ldquo;poco attendibili&rdquo;, non si sa quanto frutto della calura estiva o della voglia di riempire spazi a tutti i costi. Ecco una carrellata

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L'editoriale del Direttore: Ricordando Enzo Ferrari

Piccole follie d'estate