Tra il 1998 e il 2003, la berlina del Biscione si rende protagonista dei campionati turismo italiano ed europeo con piloti del calibro di Nicola Larini e Fabrizio Giovanardi 

Alfa Romeo 156, la regina del Superturismo

Ad Abu Dhabi, Alfa Romeo ha ufficialmente lasciato la Formula 1 dopo 6 anni di collaborazione con la Sauber. Che, dal 2026, diventer&agrave; team ufficiale Audi. Nel frattempo, ci sar&agrave; un biennio di transizione, in cui la scuderia elvetica avr&agrave; una denominazione indipendente, appena annunciata dalla FIA con la pubblicazione dell&#39;entry list ufficiale del 2024. La squadra si chiamer&agrave; ufficialmente Stake F1 Team Kick Sauber, con il telaio che sar&agrave; invece denominato Kick Sauber C44.   Con la nuova denominazione, Sauber va a dare ampio spazio ai suoi sponsor principali, Stake e Kick, gi&agrave; presenti sulla livrea dell&#39;Alfa Romeo di quest&#39;anno. Nello specifico, Stake &egrave; una societ&agrave; australiana di casin&ograve; online, mentre Kick &egrave; una piattaforma di streaming nata nel 2022.  Ai nomi dei due sponsor si affiancher&agrave; quello storico di Sauber, presenza fissa in Formula 1 dal 1993 con le parentesi delle partnership con BMW, dal 2006 al 2009, e con Alfa Romeo.    Alunni Bravi: &quot;Sauber sempre sinonimo di innovazione&quot;  &ldquo;Sauber &egrave; sempre stata sinonimo di innovazione, rompendo gli schemi e sfidando le convenzioni &ndash; ha spiegato Alessandro Alunni Bravi, team representative della scuderia, che pochi giorni fa in occasione dei Caschi d&#39;Oro ci aveva annunciato l&#39;imminente lancio del nuovo nome - La partnership con Kick.com &egrave; l&#39;ultima e pi&ugrave; audace dimostrazione della filosofia che ci guida. Con Kick.com, il nostro obiettivo &egrave; fare il passo successivo nella ricerca di modi nuovi e innovativi per avvicinarci ai nostri fan&rdquo;.   Nessuna indiscrezione &egrave; stata rilasciata sulla nuova livrea, che comunque con ogni probabilit&agrave; riprender&agrave; i colori degli sponsor, mentre a livello tecnico le differenze con l&#39;attuale team Alfa Romeo saranno poche: i piloti Valtteri Bottas e Zhou Guanyu sono stati confermati, cos&igrave; come la partnership con la Ferrari per la fornitura delle power unit fino all&#39;arrivo di Audi.  Aston Martin, Aramco diventa sponsor principale e &quot;title&quot;   

Dopo l&#39;addio di Alfa Romeo e in attesa della Casa tedesca, la squadra svizzera avr&agrave; una nuova denominazione collegata ai suoi principali sponsor

Sauber, annunciato il nuovo nome del team per il 2024-25

        Chiusa l'avventura con Alfa Romeo, Sauber si prepara a intraprendere una nuova fase con un nuovo partner, Audi, che entrer&agrave; ufficialmente in scena nel 2026. Nel frattempo, la scuderia elvetica si prepara a un periodo di grandi cambiamenti e punta al rilancio dopo un 2023 avaro di soddisfazioni, come ci ha spiiegato l'amministratore delegato di Sauber F1, Alessandro Alunni Bravi, in occasione della serata dei Caschi d'Oro 2023 a Roma. Alunni Bravi: Purchaire tra i candidati per il nostro sedile &ldquo;Non dobbiamo nasconderci, per noi &egrave; stata una stagione negativa &ndash; ha ammesso Alunni Bravi - Ringrazio Alfa Romeo, questi sei anni sono stati importantissimi. Nelle prossime due stagioni costruiremo quello che sar&agrave; il futuro team Audi F1. Il nome della squadra per il 2024 e il 2025 sar&agrave; annunciato dopo la pubblicazione dell'entry list da parte della FIA questo fine settimana. Sar&agrave; una sorpresa&rdquo;.  E sul fronte dei piloti? &ldquo;Pourchaire sar&agrave; il nostro pilota di riserva nella prossima stagione. Questa settimana ha provato a Suzuka in Superformula, stiamo cercando di trovare un accordo per farlo correre e tenerlo pronto a salire sulla nostra monoposto in caso di necessit&agrave;, e poi valutare se per lui ci sar&agrave; spazio nel nostro team nel 2025&rdquo; ha concluso Alunni Bravi.        

L'amministratore delegato di Alfa Romeo Sauber F1 assicura che il nuovo nome della scuderia sar&agrave; una sorpresa. E apre la porta a Pourchaire nel 2025

Caschi d'Oro, Alunni Bravi: "Il nuovo nome del team sarà una sorpresa"

Da avvocato a giornalista; e poi legale di fiducia di alcuni team, manager di piloti e infine team principal. Alessandro Alunni Bravi, 49 anni, umbro di nascita, non si &egrave; fatto mancare nulla in carriera. Quest&rsquo;anno ha compiuto il grande salto passando dagli uffici della Sauber al muretto del team Alfa Romeo, di cui &egrave; stato il responsabile in pista. Uno dei tre team principal italiani in F.1 (assieme a Gunther Steiner di Haas e Andrea Stella di McLaren) anche se a lui non si pu&ograve; attribuire ufficialmente questa definizione perch&eacute; l&rsquo;Alfa Romeo-Sauber non aveva nominato un team principal in quanto divideva le funzioni del ruolo fra tre diverse persone: il Ceo Andreas Seidl, Alunni Bravi stesso e il direttore sportivo Beat Zehnder. Alunni Bravi per&ograve;, anche se &egrave; al suo primo anno al muretto, conosce bene il motorsport dove &egrave; entrato pi&ugrave; di vent&rsquo;anni fa come giornalista. Proprio di Autosprint. Per noi ha seguito la F1 e le gare minori, poi ha deciso di mettere a frutto gli studi in legge e ha saltato il fosso passando dall&rsquo;altra parte. Dal raccontare le gesta di team e piloti a fare consulenza legale a team e piloti che dovevano stipulare contratti. Una scelta che lo ha portato pian piano ad entrare nella stanza dei bottoni.  A capire come funzionano le cose nel complicato mondo del motorsport. Che negli ultimi anni, visti gli interessi commerciali sempre pi&ugrave; coinvolgenti, ha pi&ugrave; bisogno di avvocati e di legali che di meccanici e ingegneri. Alunni Bravi per&ograve; &egrave; partito da una posizione di vantaggio: lui nelle corse non si si &egrave; trovato paracadutato per caso, come tanti manager di altri settori piombati un bel giorno in F.1 senza saperne nulla. Lui la passione per le corse l&rsquo;ha sempre avuta fin quando era stato colpito da bambino dalla febbre Villeneuve. Nella vita gli &egrave; mancato soltanto di fare il pilota, anche se ama guidare auto sportive. E unisce la passione e le profonde conoscenze tecniche che ha maturato negli anni, alla conoscenze legali che gli permettono di evitare passi falsi nei contratti e nelle mediazioni. Delle corse conosce davvero ogni aspetto: persino quelli pi&ugrave; tragici e cruenti. Avendo passato mesi in Giappone al capezzale del povero Jules Bianchi dopo il grave incidente che lo aveva lasciato in coma. Perch&eacute; all&rsquo;epoca Alunni Bravi lavorava per la societ&agrave; che gestiva managerialmente il pilota e in quell&rsquo;occasione fu costretto ad occuparsi di tutte le incombenze, in una situazione cos&igrave; dolorosa. La vita nei circuiti e negli uffici dei team lo ha temprato ed oggi a 49 anni Alessandro Alunni Bravi &egrave; il prototipo del team principal 2.0, il manager del futuro, quello che per far funzionare una squadra F.1 non deve saperne soltanto di pistoni e sospensioni ma soprattutto di relazioni, questioni legali e diritti commerciali. Una chiacchierata con lui non soltanto per parlare di Alfa Romeo e Sauber ma di tutto il mondo della F1, rappresenta un&rsquo;occasione ghiotta per dare uno sguardo a 360&deg; a questo sport anche da prospettive diverse.    Come ha iniziato?   &quot;Lavorando come giornalista nel mondo delle corse. Fin dall&rsquo;inizio volevo trovare la maniera di mettere in pratica i mie studi legali nel motorsport; Autosprint mi ha dato l&rsquo;opportunit&agrave; di entrare in questo ambiente di cui ero sempre stato appassionato e di farmi conoscere. Poi c&rsquo;&egrave; stata l&rsquo;opportunit&agrave; di passare al lato manageriale collaborando nell&rsquo;organizzazione di una gara di Formula 3000 a Cagliari e del Rally mondiale Italia-Sardinia. Quindi ho fatto il consulente alla Coloni motorsport, il team del mio paese e questo mi ha permesso di affrontare anche gli aspetti legali legati alla gestione manageriale di una squadra&quot;.  L&rsquo;esperienza al muretto Alfa Romeo per&ograve; lo ha lanciato nell&rsquo;olimpo della F.1. Pochi possono vantarsi di poter sedere al muretto box, schiacciare il fatidico bottone radio per parlare con team e piloti e dirigere la squadra in pista.   &quot;Una grande responsabilit&agrave; che la squadra mi ha affidato lo scorso inverno. Quel ruolo mi ha dato visibilit&agrave; presso il pubblico ma l&rsquo;esperienza me la sono fatta in fabbrica nei cinque anni precedenti perch&eacute; &egrave; dal 2017 che sono in Sauber. E ho svolto vari ruoli fino a fare il managing director. Occupandomi in pratica di tutti gli aspetti organizzativi e commerciali&quot;.   Che voto si darebbe per la tua prima stagione al muretto?   &quot;Mi do sei perch&eacute; ci ho messo tutto l&rsquo;impegno possibile senza risparmiarmi, anche se mi rendo conto che i risultati sono mancati&quot;.  Qual &egrave; stato l&rsquo;errore pi&ugrave; grande della stagione?   &quot;Pi&ugrave; che di errore parlerei di enorme delusione: in Ungheria avevamo fatto la miglior qualifica della stagione: 5&deg; Zhou e 7&deg; Bottas. C&rsquo;era la possibilit&agrave; in gara di prendere punti pesanti. Invece abbiamo avuto in partenza un problema sull&rsquo;auto di Zhou: un errore software nella mappatura del brake by wire ha fatto entrare il motore in safe mode. Il pilota &egrave; partito a rilento e ha finito per ostacolare proprio Bottas che era dietro di lui! In poche curve abbiamo perso ogni chance di classifica!&quot;.  La Sauber &egrave; considerata un team piccolo in F.1?   &quot;Siamo 550 persone, la met&agrave; di un top team. L&rsquo;obiettivo con l&rsquo;ingresso dell&rsquo;Audi &egrave; di passare progressivamente ad almeno 700 persone. E non conto in questo numero i motoristi dell&rsquo;Audi&quot;.   L&rsquo;Audi &egrave; gi&agrave; proprietaria del team?   &quot;No, per adesso ha una quota di minoranza. Nel corso dei prossimi anni acquisir&agrave; progressivamente altre quote della societ&agrave; per arrivare alla maggioranza assoluta a inizio 2026. In quel momento il team cambier&agrave; propriet&agrave; e nome correndo come Audi&quot;.  La chiusura del rapporto con Alfa Romeo vi penalizzer&agrave;? Si interromper&agrave; anche la fornitura con Ferrari per i motori?   &quot;Assolutamente no. Sono due contratti ben diversi. Sauber continuer&agrave; a correre motorizzata Ferrari nei prossimi due anni, 2024 e 2025. Il rapporto con Ferrari &egrave; molto importante per noi. Per legarci alla Ferrari, sei anni fa, abbiamo rinunciato ai partner precedenti: nel 2017 avevamo due contratti di fornitura in essere, uno con Honda per i motori e uno con McLaren per il cambio. Appena si ventil&ograve; la possibilit&agrave; di un accordo con Marchionne e la Ferrari decidemmo di interromperli: lui voleva riportare il marchio Alfa in Formula Uno, ci siamo parlati e cos&igrave; avviammo la partnership totale con Alfa Romeo e Ferrari&quot;.   Per&ograve; ora vi siete legati ad Audi&hellip;   &quot;Audi ha deciso di entrare in F.1 e, per dotarsi di un team, nel gennaio 2023 ha deciso di acquisire una parte della Sauber dall&rsquo;attuale propriet&agrave;. Ferrari &egrave; sempre stata informata del piani in essere. Il rapporto con Maranello &egrave; solido per i prossimi due anni&quot;.  Continua a leggere l&#39;articolo completo sul nuovo numero di Autosprint in edicola, oppure clicca qui per l&#39;edizione digitale  &nbsp; 

Abbiamo intervistato il responsabile della Sauber, che fu collaboratore di As. Racconta la sua storia e parla anche dell&#39;identit&agrave; e del presente del team, in attesa della metamorfosi Audi

Esclusiva Alunni Bravi: &quot;In F1 arriver&agrave; un vero e proprio ribaltone&quot;

A Yas Marina cala il sipario su una stagione trionfale per Verstappen e la Red Bull, che porteranno con loro i ricordi della eccezionale RB19; un grande Leclerc non basta per regalare alla Ferrari il 2&deg; posto tra i Costruttori, salutano invece Franz Tost ed il marchio Alfa Romeo

GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana

        Alfa Romeo, addio. Dopo il GP di Abu Dhabi, in calendario per questo week end, terminer&agrave; ufficialmente il sodalizio che legava la Casa milanese alla Sauber dal 2018. Sei stagioni non sempre generose di soddisfazioni, ma che hanno permesso il ritorno del Biscione in Formula 1 dopo il trionfale biennio 1950-51 e la militanza dal 1979 all'85. Ora si aprir&agrave; un nuovo capitolo sia per la Sauber, con il debutto di Audi previsto nel 2026, sia per Alfa Romeo, che potrebbe intraprendere nuove avventure sportive in altre categorie, WEC in testa.  Imparato: "Anni meravigliosi. Alfa Romeo torner&agrave; in pista" &ldquo;Alla fine di queste sei stagioni &egrave; tempo di bilanci &ndash; ha commentato l'amministratore delegato della Casa milanese, Jean-Philippe Imparato, alla vigilia del GP di Abu Dhabi - Per Alfa Romeo questa avventura in F1 ha rappresentato una vetrina internazionale di livello assoluto, oltre ad essere stata una esperienza umana e sportiva profonda che ha supportato lo sviluppo dei nostri prodotti con un eccellente ritorno sugli investimenti&rdquo; ha detto Imparato, che poi ha aggiunto: &ldquo;Alfa Romeo ha la competizione nel proprio DNA e torner&agrave; ad appassionare i propri tifosi il prima possibile, quando ci saranno le giuste condizioni&rdquo;. &ldquo;Innovare, stupire, creare emozioni non soltanto con i risultati sportivi ma con ingegno e creativit&agrave;, sempre portando con orgoglio la bandiera italiana. Questo &egrave; il sunto di questi anni meravigliosi passati con Sauber Motorsport in Formula 1 &ndash; ha invece detto Cesare Fiorio, storico dirigente sportivo di Lancia e Ferrari, e che oggi ricopre il ruolo di Alfa Romeo Strategic Projects - Non posso che essere straordinariamente soddisfatto di ci&ograve; che abbiamo realizzato insieme. Grazie a tutti ed arrivederci!&rdquo; ha concluso Fiorio. Alfa Romeo, la storia del ritorno in F1 Il rientro di Alfa Romeo in Formula 1 nel 2018 fu fortemente voluto da Sergio Marchionne, all'epoca presidente della Ferrari e amministratore delegato di FCA. In quella stagione, al fianco dello svedese Marcus Ericsson, fece il suo debutto un giovane Charles Leclerc fresco Campione della Formula 2. Nella stagione di esordio, l'Alfa Romeo Sauber ottenne complessivamente 48 punti (39 dei quali ottenuti da Leclerc) chiudendo all'ottavo posto della classifica Costruttori. Il 2019 segn&ograve; numerosi cambiamenti nel team, a partire dal cambio di denominazione da Alfa Romeo Sauber ad Alfa Romeo Racing. Anche sul fronte dei piloti ci fu una rivoluzione: addio a Ericsson e Leclerc, quest'ultimo promosso in Ferrari, benvenuti invece l'italiano Antonio Giovinazzi e il Campione del Mondo 2007 Kimi Raikkonen. La coppia Giovinazzi-Raikkonen &egrave; stata mantenuta per tre stagioni, fino al 2021. Positiva la stagione 2019, con 57 punti conquistati dall'italiano e dal finlandese, molto pi&ugrave; modesti invece i risultati nelle due annate successive, con appena 8 e 13 punti raccolti rispettivamente nel 2020 e nel 2021. Nel 2022 un altro importante cambio nella line-up dei piloti, con l'uscita di scena dalla F1 di Giovinazzi e Raikkonen e l'arrivo del debuttante cinese Guanyu Zhou e del veterano Mercedes Valtteri Bottas. Proprio nel 2022 il team Alfa Romeo ha ottenuto il suo miglior risultato finale in classifica Costruttori, con il 6&deg; posto finale. Al momento, invece, la scuderia naviga al penultimo posto della graduatoria con il solo ultimo GP di Abu Dhabi ancora da disputare e la determinazione di chiudere l'avventura di Alfa Romeo in F1 con un buon risultato. Sul circuito di Yas Marina, Bottas e Zhou correranno con una scritta &ldquo;Alfa Romeo nei nostri cuori&rdquo; sulla livrea, in omaggio al Biscione e alla sua avventura con Sauber. GP Abu Dhabi, dove e a che ora vedere la gara in TV       

Si chiude la collaborazione con Sauber dopo 6 anni. Imparato: "Alfa Romeo ha le competizioni nel proprio DNA"

Alfa Romeo, addio: ad Abu Dhabi l'ultima gara in F1 del Biscione

Dopo sei stagioni si conclude l'avventura di Alfa Romeo con Sauber: ecco tutte le monoposto e i piloti che hanno portato i colori del Biscione dal 2018 al 2023

Alfa Romeo, tutte le monoposto del rientro in F1

        Non ci sar&agrave; nessuno nella decima fila dello schieramento a Singapore: dopo che Aston Martin ha annunciato la mancata partecipazione di Lance Stroll alla gara di oggi, come conseguenza dell'incidente di ieri in qualifica, Alfa Romeo ha deciso di far partire il suo pilota Guanyu Zhou dalla pitlane. Il cinese sarebbe infatti scarttato 19&deg; e ultimo, quindi la scuderia del Biscione ha deciso di approfittarne per intervenire sulla vettura in parco chiuso e sostituire alcune componenti. Power unit (quasi) tutta nuova per Zhou Le qualifiche di Singapore si sono rivelate un incubo per Alfa Romeo, che non &egrave; riuscita ad andare oltre il 16&deg; posto con Valtteri Bottas e il 19&deg; con Zhou. Vista anche l'assenza di Lance Stroll (che sarebbe partito ultimo) la squadra italo-elvetica ha scelto di effettuare alcune sostituzioni sulla monoposto di Guanyu, andando a cambiare quasi interamente la power unit e modificando il set-up. Di conseguenza, il pilota cinese partir&agrave; dalla corsia dei box. In particolare, Zhou ha sostituito il turbo, la MGU-H, la centralina e l'impianto di scarico, tutte componenti utilizzate in numero superiore a quello consentito dal regolamento per l'intera stagione. Ma, di fatto, le penalit&agrave; in termini di posizioni non influiranno negativamente sul GP del cinese, che sarebbe comunque scattato dall'ultima fila. Ricordiamo che al momento Zhou occupa il 16&deg; posto nella classifica Piloti, con all'attivo 4 punti conquistati grazie a due noni posti ottenuti in Australia e Spagna. GP Singapore, Sainz da urlo in pole       

Qualificatosi 19&deg;, il cinese avr&agrave; a disposizione una serie di nuove componenti&nbsp;

Alfa Romeo, motore nuovo per Zhou a Singapore: scatterà dalla pitlane

        Con le mani ciao ciao  Esce dall'abitacolo, sale sul muso della vettura e saluta muovendo le mani. Aggiungendo, ad ogni domenica, un dito in pi&ugrave;. Ora che le vittorie di fila sono dieci, non lo potr&agrave; pi&ugrave; fare a partire da Singapore, nel caso dovesse vincere ancora. Perch&eacute; adesso, a Max Verstappen, le dita non bastano pi&ugrave;: ha fatto dieci di fila, come ha ricordato anche a Monza. Ed a Singapore, dovesse fare centro di nuovo, dovr&agrave; inventarsi un nuovo modo di esultare. Max Verstappen non &egrave; tipo da festeggiamenti preparati a tavolino, da esultanze studiate. Sebastian Vettel, l'uomo a cui ha tolto il record di successi consecutivi (dieci, appunto), nella sua era Red Bull esultava sempre con l'indice alzato; Max invece questa cosa delle dita sventolate l'ha praticamente improvvisata, a mano a mano che i successi consecutivi aumentavano. Dopo Zandvoort c'era sempre un dito a disposizione, da Monza in poi non ne avr&agrave; pi&ugrave;. Altro segnale, questo, di una stagione che riconosce un solo padrone. Quanto fossero diverse Zandvoort e Monza lo ha fatto capire la Ferrari, con una prestazione agli antipodi. Ma davanti ci sono sempre loro, la RB19 e Max Verstappen: il divario dal primo inseguitore pi&ugrave; variare, ma non l'esito della gara. Questa Red Bull &egrave; un gioiello di quelli rari: dominare sempre e comunque, in ogni pista ed in ogni condizione, &egrave; un indice di grandezza fuori scala. Questa RB19 fa come il suo cavaliere, Max: riesce sempre a dare il 100%. Lo diceva anche Perez nel gioved&igrave; di Monza: &ldquo;Max sta correndo ad un livello estremo, riesce sempre a tirare fuori il 100% da s&eacute; stesso e la vettura e per un compagno di squadra non &egrave; facile&rdquo;.  Gi&agrave;, non &egrave; facile. Ma non solo per Checo, che sta condividendo la stessa sorta di altri numeri due del passato, quelli che magari avevano la monoposto giusta ma il compagno di squadra sbagliato. Max sa ottimizzare tutto, anche una monoposto pensata esclusivamente per la gara e portata, alla fine, a soli 13 millesimi dalla pole position. Ha trovato il dono della pazienza, Max, che per un pilota con la sua indole &egrave; una dote pi&ugrave; difficile da trovare della velocit&agrave; pura. Perch&eacute; uno cos&igrave; ad andar forte ha imparato subito, sin da quando era un ragazzino; &egrave; stato capire quando serve tirare fuori quella velocit&agrave; e quando no, il difficile. Lo hanno aiutato le ramanzine di Horner e Marko in una Montecarlo di cinque anni fa, un vero spartiacque tra il vecchio e nuovo Max, che nel frattempo si &egrave; affinato anche sotto altri aspetti. La calma olimpica di Monza &egrave; la cartolina di una maturazione ormai completata: ha studiato Sainz nei primi giri, ha detto al box di rimanere calmi perch&eacute; la Ferrari gi&agrave; scivolava sul posteriore. Si &egrave; fatto vedere all'esterno della Prima Variante, solo per ricordare che lui c'era. Ed al primo mezzo bloccaggio di Carlitos &egrave; passato: da l&igrave;, non c'&egrave; stata pi&ugrave; storia. Ha vinto con appena 6&rdquo;064 di margine su Perez, pochissimi, perch&eacute; sul finale ha avuto un imprecisato problema tecnico (ha lasciato 2&rdquo; solo nell'ultimo giro) per il quale ha preferito rallentare. Non se ne &egrave; accorto nessuno, visto il margine che aveva, ed &egrave; un'altra pessima notizia per gli avversari. E' stato interprete perfetto anche in questo caso, Max, dopo aver fatto tutto quello che doveva con una Red Bull settata e pensate per la corsa, dove alla distanza, e con l'asfalto cos&igrave; caldo, la gestione della gomma ha fatto tanta differenza. Sacrificando qualcosa sul dritto, il team di Milton Keynes si &egrave; garantito la superiorit&agrave; alle Lesmo, alla Ascari, alla Parabolica Alboreto e soprattutto sulla gestione delle gomme. Un'arma praticamente infallibile, se riesci a contenere il ritardo sul dritto. E' la magnifica abitudine di questa Red Bull e di questo Max Verstappen: su ogni pista, possono fare praticamente ci&ograve; che vogliono. Verstappen: "Ferrari velocissima sul dritto, vittoria non cos&igrave; facile" &nbsp; Prova d'orgoglio  Qualche attempato il dubbio se lo &egrave; fatto venire: ma Jean Todt, li avrebbe davvero lasciati correre? Domanda retorica, perch&eacute; chi ricorda il pragmatismo di Jean Todt sa gi&agrave; anche la risposta: no, non li avrebbe lasciati correre. Avrebbe congelato le posizioni molto prima, senza mettere in discussione un podio che, in una stagione del genere, non &egrave; mai un risultato scontato. Ma questa non &egrave; la Ferrari di Jean Todt (sfortunatamente, dir&agrave; qualcuno che rimpiange i bei tempi andati). Questa &egrave; la Ferrari di Frederic Vasseur, che in comune con il capo dell'epoca d'oro ha solo il passaporto francese. Jean non avrebbe tollerato rischi inutili (almeno se ci fosse stato Schumi davanti), Fred invece ha preferito avere gara libera tra i suoi due alfieri. Anche a costo di mettere a repentaglio un podio molto sentito, ha preferito cos&igrave; ed alla fine ha avuto ragione: ha lasciato che fosse la pista a decretare chi tra Sainz e Leclerc fosse il pi&ugrave; meritevole di salire sul podio ed ha regalato una cartolina piacevole di questo GP d'Italia. Fosse finita male, non avremmo voluto essere in lui: ma facciamo che per stavolta &egrave; andata bene e che al muretto si sono presi un rischio &ldquo;calcolato&rdquo;. Sarebbe stata una disdetta finire con le macchine incidentate in un weekend cos&igrave;. Era il fine settimana del tutto per tutto, per il Cavallino Rampante: pista favorevole (nel senso che era pi&ugrave; adatta rispetto ad altre), assetto ad hoc, alettoni scarichi e motore fresco, che su un tracciato del genere offre sempre qualcosa in pi&ugrave;. Si &egrave; giocata tutto la Ferrari ed alla fine ha portato a casa la pole position, un podio ed il 4&deg; posto, che era oggettivamente il massimo possibile. Si &egrave; portata a casa, momentaneamente, anche la terza piazza nella classifica Costruttori, sebbene per confermarla ci vorranno ancora otto gare. Il podio di Monza, invece, nessuno lo potr&agrave; togliere a Carlos Sainz, nemmeno quei ladri che nella nottata milanese hanno provato a sfilargli l'orologio: Carlitos, evidentemente in stato di grazia nella domenica italiana, &egrave; riuscito ad intercettarli con l'aiuto di passanti e forze dell'ordine. Meglio di cos&igrave;... Meglio di cos&igrave; non poteva fare, la Ferrari. Al tramonto della gara di Monza, c'&egrave; forse l'amara consapevolezza che &egrave; passata anche la migliore occasione per vincere una gara quest'anno, ma non devono pensarci, a Maranello. Per il momento, meglio godersi la miglior prestazione dell'anno, arrivata con una scelta rischiosa, ma consapevole, sin dal momento di deliberare gli assetti. Assetti che hanno fatto volare Carlos Sainz, pi&ugrave; in palla di Leclerc per tutto il fine settimana, con il monegasco che dopo un venerd&igrave; negativo ha scelto di fare copia e incolla delle regolazioni del compagno di squadra, traendone giovamento pure lui. Si sono sfidati sul giro secco e pure in gara, potendo permettersi il lusso di guardarsi negli occhi e di sorridere a gara finita, consapevoli di aver rischiato ma senza aver mandato all'aria tutto. E' stato un duello che ha entusismato e preoccupato, il loro: qualcuno ha avuto un tuffo al cuore gratuito, altri hanno, tutto sommato, gradito. Perch&eacute; per un momento, ma solo per un momento, &egrave; stato come se le Red Bull non ci fossero. Le Red Bull c'erano, purtroppo, ed erano l&igrave; davanti. Ma a parte Max e Checo, la Rossa &egrave; stata la migliore a Monza. Doveva essere cos&igrave; e la Rossa ci &egrave; riuscita: non tutto quest'anno &egrave; andato per il verso giusto, ed essere fuori portata per Mercedes, McLaren e Aston Martin &egrave; stato comunque un sollievo, seppur su un tracciato unico e poco indicativo. Monaco e Monza, agli estremi, sono le due eccezioni di un calendario che non ha altre piste come la prima o la seconda, ma danno punti come tutte le altre. In Italia i punti della Rossa sono stati 27, abbastanza per balzare davanti ad una Aston Martin con cui sar&agrave; presumibilmene battaglia fino alla fine per il podio tra i Costruttori. Non &egrave; stata la stagione che ci si aspettava, a Maranello, ma a Monza era difficile chiedere di pi&ugrave;. Almeno di fronte al suo pubblico, la Ferrari 2023 &egrave; riuscita a regalare un sorriso. Vasseur: "Differenza con Red Bull meno ampia del solito" &nbsp; Il lupo perde il pelo ma non il vizio  &ldquo;Dipende dalla Ferrari, non da noi. Se faranno errori saremo in lotta, altrimenti sar&agrave; dura&rdquo;. Sembra di rivederlo, circa un decennio dopo, anche se la tuta che indossa &egrave; verde e non rossa. Passano gli anni ma Fernando Alonso &egrave; lo stesso: mette le mani avanti, mette un misurino di acido nelle dichiarazioni, e tra le righe fa capire che lui, pi&ugrave; di cos&igrave;, non pu&ograve; fare. Lo diceva ai tempi della Ferrari, quando lottava contro una Red Bull superiore; lo dice oggi, quando nonostante una buonissima Aston Martin si ritrova dietro al Cavallino Rampante in classifica. Chiariamo subito due cose: la lotta per il podio tra i Costruttori non &egrave; finita e che con un Lance Stroll un pochino pi&ugrave; consistente, la Aston probabilmente non sarebbe qui ad inseguire. Ma a Fernando Alonso perdere non piace: non gli piaceva neanche da bambino, quando con mamma Ana Maria faceva le gare a chi arrivava prima al cancello della scuola, figurarsi adesso, anche se in ballo c'&egrave; &ldquo;solo&rdquo; la terza posizione nella classifica a squadre. Arrivare davanti significa qualche ora di galleria in meno ma qualche milione in pi&ugrave;, ma soprattutto significherebbe, per una squadra come la Aston, mettere per la prima volta il muso davanti ad uno dei tre top team. E sarebbe una grande notizia, per un team che adesso si sta approcciando al momento pi&ugrave; difficile: cambiare mentalit&agrave;, passare dall'essere un team di media fascia ad un team capace di mettersi dietro i grandi, quelli che fino a pochissimi anni fa ti doppiavano con naturalezza. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, ed Alonso non perde la sua lingua tagliente. Pi&ugrave; che un messaggio, Fernando si &egrave; lasciato andare ad uno sfogo. Forse eccessivo, sebbene non fosse venuto in Brianza per un 9&deg; posto (anche se, a Monza, una piccola soddisfazione &egrave; arrivata: &egrave; il primo pilota di sempre ad aver raggiunto il traguardo dei 20.000 giri completati in gara). Lui ci sta mettendo tutto l'impegno possibile, ma da solo la Ferrari non pu&ograve; batterla. Soprattutto ora che, con Monza, si &egrave; capita una cosa: aggiornamenti o no, la AMR23 &egrave; una macchina che non andr&agrave; mai forte sulle piste da basso carico. Per loro fortuna, piste che si avvicinano a Monza non ce ne sono pi&ugrave;: solamente a Las Vegas ci si avviciner&agrave; a carichi aerodinamici cos&igrave; bassi. Solo che se la Rossa trover&agrave; un minimo di equilibrio nel rendimento, per Alonso e la sua squadra potrebbe non essere pi&ugrave; cos&igrave; facile. Tra il Cavallino e la squadra di Stroll senior ci sono 11 punti a otto gare dal termine, niente di decisivo. Era solo uno sfogo, che per&ograve; lascia spazio ad una preoccupazione, quella di non farcela dopo un'annata cos&igrave;. Aston Martin, proprio come McLaren, non digerisce certe piste. Solo che la MCL60 non le ha mai digerite, ad inizio anno invece la AMR23 andava forte un po' dovunque. E' questo, forse, che preoccupa Fernando: restare troppo indietro con gli sviluppi, soprattutto adesso che i team si sposteranno completamente sui progetti 2024. Forse &egrave; stato solo uno sfogo, s&igrave;: la situazione di Zandvoort se la ricordano tutti e forse Fernando farebbe bene ad essere un po' meno pessimista. Non sar&agrave; facile, soprattutto se Lance non dar&agrave; il suo apporto: ma per il momento, la partita con la Ferrari &egrave; pi&ugrave; che aperta. La classifica Costruttori &nbsp; Punto... e a capo  Nel fine settimana della livrea speciale, con la C43 tutta nera e con il tricolore al posteriore, nel fine settimana della presentazione della stupenda Alfa Romeo 33 Stradale, un omaggio alla storia, ecco un punto che d&agrave; fiducia. Era l'ultimo GP d'Italia insieme, per Alfa Romeo e Sauber, ed aver chiuso con un punto &egrave; una piccola-grande soddisfazione. Non &egrave; un punto che cambia faccia alla stagione, almeno non ancora, quello artigliato da Valtteri Bottas a Monza. Ma &egrave; punto che pu&ograve; dare morale ad una squadra che mancava la top ten da due mesi e mezzo, precisamente dal 18 giugno, giorno del Gran Premio del Canada. Da l&igrave;, era cominciata una traversata nel deserto fatta soprattutto di delusioni: la squadra aveva sperato a Budapest, sede di un sabato super (5&deg; Zhou, 7&deg; Bottas) nel giorno del debutto del format di qualifica sperimentale, ma poi in gara tutto era naufragato con una partenza disastrosa da parte di entrambi i piloti. A Monza invece no: Alunni Bravi aveva chiesto il Q2 per giocarsi le proprie carte in gara e Valtteri lo ha accontentato. Hanno azzardato la gomma dura in partenza, nel box italo-svizzero, unico modo per fare qualcosa di diverso: troppo caldo l'asfalto (43&deg; gradi al via) per indurre qualcuno a pensare di utilizzare la soft, anche tra chi non aveva niente da perdere (come Alpine o Stroll). Con la hard Valtteri ha stretto i denti nella prima parte di gara e attaccato nella seconda, coprendo 26 giri sulla mescola media, ovvero lo stint pi&ugrave; lungo di giornata con la C4. Ha dato una mano il contatto tra Hamilton e Piastri, con Oscar scivolato indietro liberando una posizione in top 10, quella poi presa da Valtteri, che nel finale si &egrave; dovuto guardare dal ritorno di Lawson: il neozelandese ha tentato la strade delle due soste, ma avrebbe avuto bisogno di qualche giro in pi&ugrave; per prendere la C43 del finlandese, che sul traguardo &egrave; passata davanti con 6&rdquo; abbondanti di vantaggio. Il punto di Monza chiude un'estate molto amara e smuove una classifica ancora molto deficitaria (10 punti in tutto e 9&deg; posto nel Costruttori), ma che pu&ograve; ancora migliorare. Con l'ennesima prestazione superlativa di Albon, 7&deg; a Monza, la Williams si &egrave; portata a 21 punti in classifica, mettendosi in tasca un pezzetto del 7&deg; posto tra i Costruttori. Per l'ottava piazza per&ograve; &egrave; sfida aperta: la Haas &egrave; a quota 11, appena una lunghezza di vantaggio sulla Alfa Romeo-Sauber. AlphaTauri a parte, se c'&egrave; qualcuno che sta peggio della compagine di Hinwil quella &egrave; proprio la squadra americana: il team diretto da Steiner non va a punti da Miami ed &egrave; la sequenza peggiore in atto per un team in griglia. E' stato solo un punto, quello di Valtteri Bottas a Monza, ma non &egrave; detto che, a fine stagione, non possa rivelarsi un punto importante. Rivivi la domenica di Monza &nbsp; Monza e la voglia di un futuro migliore  La carica dei 101... anni. Era il 3 settembre 1922, quando l'Autodromo fu inaugurato. Era il 3 settembre 2023 ieri, esattamente 101 anni dopo, quando le monoposto di F1 sono sfrecciate sul tracciato brianzolo per il 93&deg; Gran Premio d'Italia, il 74&deg; valido per il mondiale. Sono cambiate le epoche, sono cambiate le macchine ed &egrave; cambiata la pista, ma 101 anni dopo Monza &egrave; ancora qui, nella speranza che la storia futura sia pi&ugrave; lunga di quella del passato. Dire che &egrave; un momento d'oro, per Monza, sarebbe una bugia. Nell'anno in cui gli autodromi sono stracolmi sin dal primo giorno del fine settimana, ha fatto male vedere tribune semivuote in un venerd&igrave; che, per chi sa apprezzare tutti gli aspetti di una macchina in pista, sa sempre regalare qualcosa. Inutile fare un'inchiesta del perch&eacute;, perch&eacute; questo spazio serve per altro, giusto per un ammonimento: se su quasi tutte le piste del mondiale c'&egrave; il pienone sin dal venerd&igrave; ed in Italia no, dobbiamo chiederci il perch&eacute;. Ed in attesa delle risposte, agire: Domenicali a suo tempo ha fatto presente che non esistono piste intoccabili, nemmeno Montecarlo o Monza, e che per essere meritevole di essere inserita in calendario una pista, ma anche tutto il contorno, deve essere all'altezza. Potr&agrave; non piacere l'atteggiamento, ma &egrave; vero che in alcuni casi qualcosa di pi&ugrave; si pu&ograve; fare. E infatti ci saranno dei lavori a partire praticamente da subito, per stare al passo con i tempi, come &egrave; giusto che sia. Il popolo italiano, nei limiti del possibile di un momento non facile e non felice, ha risposto. Il boato al momento della pole di Sainz &egrave; un toccasana per la F1, la marea rossa sotto al podio una cartolina che il mondo ci invidia. Ecco, cosa deve essere Monza: un'oasi felice dei motori. Perch&eacute; di una storia ultracentenaria, &egrave; stupendo pensare che il meglio debba ancora venire. F1 2023: il calendario       

La Ferrari tenta il tutto per tutto e si prende un bel podio, ma non basta per fermare Max Verstappen, giunto al record assoluto di vittorie consecutive; respira l'Alfa Romeo-Sauber

GP Italia: i 5 temi del fine settimana

Ecco la livrea speciale con cui Bottas e Zhou correranno il gran premio d'Italia a Monza questo week end

Alfa Romeo, la livrea speciale Tricolore per il GP d'Italia a Monza

        Si chiamava Tazio Giorgio Nuvolari, ma per tutti era &ldquo;il Mantovano Volante&rdquo;, o pi&ugrave; semplicemente &ldquo;Nivola&rdquo;. Nato a Castel d'Ario, piccolo paese in provincia di Mantova, nel 1892, Nuvolari sarebbe diventato nel corso della sua vita uno dei piloti pi&ugrave; apprezzati, vincenti e famosi a livello globale. Tanto che ancora oggi, a 70 anni dalla sua scomparsa avvenuta l'11 agosto 1953, il suo mito &egrave; ancora intatto. Il peggior digiuno dello sport italiano &egrave; quello del Mondiale F.1 Il mito di Nuvolari Caratterizzato da un fisico tutt'altro che imponente (Lucio Dalla, nella canzone dedicata al pilota, cantava &ldquo;Nuvolari &egrave; basso di statura, | Nuvolari &egrave; al di sotto del normale, | Nuvolari ha cinquanta chili d'ossa, | Nuvolari ha un corpo eccezionale, | Nuvolari ha le mani come artigli&rdquo;) il Mantovano Volante prese parte a numerosi campionati sia in ambito motociclistico che automobilistico, riuscendo a imporsi trionfalmente sia con le due che con le quattro ruote. Rendendosi spesso protagonista di imprese apparentemente impossibili e rimonte eccezionali, alimentando il mito di pilota invincibile e soprattutto immortale. A stupire della carriera di Nuvolari, infatti, non fu solo la sua grande velocit&agrave; e costanza, ma anche la capacit&agrave; di evitare incidenti in un'epoca in cui quello del pilota era un mestiere estremamente pericoloso. Un fatto di cui il mantovano stesso era consapevole, e sul quale non mancava di fare ironia: &ldquo;Dicono che sei un bravo amministratore &ndash; disse una volta Nuvolari a Enzo Ferrari, dopo che il Drake gli aveva fatto pervenire i biglietti del treno di andata e ritorno per una gara - ma mi accorgo che non &egrave; vero. Dovevi farmi riservare solo il biglietto di andata, perch&eacute; quando si parte per una corsa bisogna prevedere la possibilit&agrave; di tornare in un baule di legno&rdquo;. Nuvolari correva sempre con il suo portafortuna, una piccola tartaruga d'oro donatagli nel 1932 da Gabriele d'Annunzio. &ldquo;All'uomo pi&ugrave; veloce, l'animale pi&ugrave; lento&rdquo; fu la dedica del poeta al pilota. Pochi giorni dopo, Nuvolari vinse la Targa Florio al volante di una delle Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, e la tartaruga divenne una parte immancabile del suo equipaggiamento.  Dal N&uuml;rburgring alla Mille Miglia Tra le tante vittorie leggendarie di Nuvolari ne spiccano alcune che sono entrate nella storia soprattutto per la capacit&agrave; del mantovano di ribaltare ogni pronostico e stupire i tifosi. Particolarmente significativa da questo punto di vista fu l'affermazione ottenuta nel 1935 in Germania, sul circuito del N&uuml;rburgring. Al volante di un'Alfa Romeo che sulla carta era nettamente inferiore alle favoritissime tedesche Mercedes e Auto Union, Nivola port&ograve; in trionfo la sua Tipo B/P3 ammutolendo le oltre 300mila persone presenti grazie a una rimonta forsennata. Una vittoria cos&igrave; inaspettata che al termine della gara, non avendo una registrazione dell'inno italiano, i tedeschi furono costretti a far suonare &ldquo;O' sole mio&rdquo;. Mentre la leggenda vuole che lo stesso Nuvolari, sicuro di poter vincere, avesse portato con s&eacute; un Tricolore italiano nuovo, per sostituire quello vecchio e logoro presente sul circuito in Germania. Un altro episodio che ben mostrava il carattere e il coraggio di Nuvolari and&ograve; in scena pochi anni prima, nel 1930, durante la Mille Miglia. Secondo al volante dell'Alfa Romeo 6C 1750 alle spalle di Varzi, Nivola durante la notte decise di spegnere i fari per non far capire al rivale di essere dietro di lui. Dopo aver guidato parte della gara seguendo le luci posteriori di Varzi, Nuvolari riusc&igrave; a sorprendere e a superare l'avversario, conquistando il successo della Mille Miglia del '30. Ma Nuvolari riusciva a stupire anche quando non vinceva, e perfino quando era protagonista di un incidente. Come quando, a seguito di un'uscita di strada mentre era in allenamento con il compagno Giuseppe Campari, fin&igrave; in una scarpata profonda 30 metri. Campari, che era riuscito a saltare fuori dall'auto, si affacci&ograve; disperato sullo strapiombo urlando "Tazio, in dov' &egrave; che te set?". Quest'ultimo, seraficamente, rispose da in mezzo all'erba: "Zitto che c' &egrave; un nido di quaglie, e i quagliotti appena nati. Vieni a vedere". L'addio del Mantovano Volante Malgrado la sua vita da cavaliere del rischio, la morte raggiunse Nuvolari nel modo in cui forse egli temeva di pi&ugrave;, sotto forma di una lunga malattia. Il Mantovano Volante si spense infatti l'11 agosto 1953, esattamente 70 anni fa, a seguito di un ictus. Al suo funerale parteciparono decine di migliaia di persone, e il suo feretro venne portato dai colleghi Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio, e fu sepolto al cimitero monumentale di Mantova vestito con la sua tenuta da pilota. Enzo Ferrari comment&ograve; la scomparsa del pilota raccontando questo aneddoto: &ldquo;Non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della citt&agrave;. Scesi di macchina, chiesi a un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne usc&igrave; un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Cap&igrave;, mi prese una mano e la strinse con calore. 'Grazie di essere venuto" - bisbigli&ograve; commosso - "Come quello l&agrave; non ne nasceranno pi&ugrave;'&rdquo;. 125 anni di Enzo Ferrari: il Drake dalla A alla Z       

L'11 agosto 1953 moriva, nella sua Mantova, uno dei piloti pi&ugrave; famosi di tutti i tempi. "Non cess&ograve; mai di essere un sagace regista di s&eacute; stesso" disse di lui Enzo Ferrari

Tazio Nuvolari, 70 anni fa se ne andava il Mantovano Volante

        Dopo Alpine, Red Bull, McLaren e Williams, anche Alfa Romeo si unisce alla lista dei team che hanno deciso di utilizzare una livrea speciale nel corso di questa stagione 2023 del Mondiale F1. In occasione del prossimo GP a Spa-Francorchaps, infatti, Bottas e Zhou scenderanno in pista con colori modificati in onore di uno degli sponsor della scuderia. A caratterizzare la livrea, che sar&agrave; utilizzata nel solo GP del Belgio, sar&agrave; la presenza di alcuni inserti verdi e una differente grafica dei numeri dei piloti.  A Spa con una livrea speciale Il cambio di livrea dell'Alfa Romeo &egrave; stato deciso per concedere maggiore visibilit&agrave; allo sponsor KICK, servizio di streaming lanciato lo scorso dicembre e che nei suoi primi mesi di vita ha riscosso un ampio successo registrando milioni di iscritti. Proprio il verde che caratterizza il logo KICK &egrave; stato ripreso in diversi punti della carrozzeria della C43: sulle ali anteriore e posteriore, sull'halo e sulle pance laterali, oltre che sui copriruota. Cambiato anche il carattere dei numeri 24 e 77 di Zhou e Bottas, che ora adotta uno stile &ldquo;pixellato&rdquo;, cos&igrave; come del resto gli stessi inserti verdi sparsi per la monoposto. La C43 con livrea speciale KICK sar&agrave; resa disponibile anche per i videogiocatori di F1 23 a partire da agosto. &ldquo;KICK ha ridefinito lo streaming nel suo mondo e sta portando la sua innovazione anche al nostro team Esports, con un programma ambizioso per il F1 Esports Pro Championship di quest'anno: siamo felici di celebrare il loro lavoro con una livrea altrettanto dirompente per questo fine settimana&rdquo; ha spiegato Alessandro Alunni Bravi, rappresentante del team Alfa Romeo. Quanto valgono i team di F1? Forbes fa i conti (miliardari)       

Svelata la livrea speciale con cui correranno Bottas e Zhou in Belgio

Alfa Romeo, a Spa con una livrea speciale con elementi verdi

A Spa Zhou e Bottas correranno con una livrea speciale, caratterizzata da inserti verdi 

Alfa Romeo, la livrea speciale per il GP del Belgio

        Se &egrave; vero com&rsquo;&egrave; vero che in Formula Uno il rapporto tra Alfa Romeo e Sauber ormai &egrave; agli sgoccioli, terminando a fine stagione, diviene di massima attualit&agrave; capire e intravvedere quale sar&agrave; il futuro sportivo del marchio italiano, in un momento cosi particolare e mai vissuto prima, nel mondo racing. Alfa Romeo verso l'addio alla F.1? La F.1, tra ammassamenti di pubblico e cali di libido narrativa, vive una fase tutta da decifrare. I Gran Premi come eventi piacciono sempre di pi&ugrave;, ma le gare in s&eacute; sono di una noia mortale. Stritolate dal dominio monocorde di una Casa (dal 2014 a oggi, fatto salvo il 2021) e da regole sempre pi&ugrave; intrusive, astruse e demotivanti, come gli impeding e i track limits che di fatto, a prescindere dalla giustezza o meno dei presupposti, ritardano in certi casi di mezza giornata l&rsquo;ufficializzazione di una griglia di partenza ovvero della classifica definitiva di un Gran Premio. Ormai la casa pi&ugrave; in zona leggenda &egrave; una marca di lattine, ossia la Red Bull (che merita in modo sacrosanto tutti i suoi trionfi, sia chiaro) e la Ferrari, anche se in recupero, fa fatica sempre pi&ugrave; a dire la sua per la vittoria, mentre i Gran Premi pi&ugrave; classici si vedono attaccati da nuove entrate, in location danarose e sfavillanti ma in genere su piste del tutto prive di personalit&agrave; e tradizione. Insomma, in un clima da vera e propria perdita dell&rsquo;identit&agrave; culturale e dei baricentri storici, se non altro la F.1 ha sempre pi&ugrave; bisogno di punti fermi e simbolici storici. In questo contesto, Alfa Romeo continua ad essere un valore aggiunto e un polo di valore inestimabile, anche se tutto da ricollocare. Il futuro di Alfa tra F.1 e Wec Gi&agrave;, e dove? In origine il progetto del compianto Sergio Marchionne era quello di rilevare gradualmente la Sauber e di creare una sorta di junior team Ferrari con base in Svizzera. Poi, purtroppo, in tutti i sensi, &egrave; andata come &egrave; andata e adesso nel futuro prossimo della Sauber c&rsquo;&egrave; l&rsquo;entrata dell&rsquo;Audi e nell&rsquo;avvenire dell&rsquo;Alfa una nebbiolina che deve ancora diradarsi. Oltre la quale allignano due possibili scenari: la F.1 e il Wec, in alternativa tra loro. La prima ipotesi, peraltro avvalorata da recenti manovre neanche smentite, &egrave; quella di trasferire dall&rsquo;anno prossimo adesivi e supporto tecnologico - peraltro gi&agrave; in atto, quindi incrementandolo -, al team statunitense della Haas, da sempre e comunque collegato e amico alla Casa di Maranello. La seconda possibilit&agrave; per il Biscione, &egrave; quella, pi&ugrave; spettacolare e radicale, di intraprendere un programma Hypercar nel Wec, con una LMH che farebbe rumore assai ponendosi quindi in diretta concorrenza con la Ferrari. Siamo ancora allo stadio di studi di fattibilit&agrave;, ma di certo energie e potenzialit&agrave; non mancherebbero. C&rsquo;&egrave; solo da aspettare che la nebbia scompaia e la logica dei consigli di amministreazione faccia sapere ufficialmente le sue statuizioni. Una sola cosa, per ora, resta certa. Nel mondo racing c&rsquo;&egrave; un disperato bisogno di identit&agrave; radicate e di marchi valoriali forti, in grado di connotare un collegamento romantico con le parti pi&ugrave; calde e rimpiante delle corse epiche. E da questo piunto di vista, se Alfa Romeo ha ancora bisogno delle corse, le corse hanno una disperata esigenza di avere nel proprio novero il fascino e il richiamo di Alfa Romeo.        

In un automobilismo che ha bisogno di racici e identit&agrave;, c&rsquo;&egrave; bisogno del Marchio del Biscione

Ci vediamo da Mario: Comunque vada, che sia Alfa Romeo!

        Soprattutto Mercedes, ma non solo. Le squadre si presentano al GP di Monaco con una carrellata di novit&agrave; tecniche. Perlopi&ugrave; sono accorgimenti specifici per Montecarlo, tra ali posteriori a massimo carico e un incremento del raffreddamento dei freni posteriori. Non mancano, tuttavia, interventi pi&ugrave; profondi. &Egrave; la Mercedes W14 a segnalarsi per la nuova sospensione anteriore, il nuovo fondo e le pance modificate nei volumi. Poi c'&egrave; Alfa Romeo, che introduce una sostanziale evoluzione e coinvolge il cofano motore, il fondo modificato nel disegno dell'entrata dei canali Venturi e sul profilo esterno. Ancora, al retrotreno la monoposto di Bottas e Zhou cambia le carenature dei braccetti della sospensione e introduce un'ala specifica da alto carico, sia nel flap che nella beamwing biplano.  El Alfa Romeo en M&oacute;naco The Alfa Romeo in M&oacute;naco #f1 #monacogp pic.twitter.com/LJz9n8B9oZ &mdash; Albert Fabrega (@AlbertFabrega) May 25, 2023    Ferrari, in Spagna un altro pezzo importante degli sviluppi Le novit&agrave; in casa Ferrari sono marginali, aspettando il GP di Spagna e pi&ugrave; rilevanti interventi, soprattutto alla sospensione posteriore. Tra gli sviluppi sulla SF-23 si contano le differenti carenature dei braccetti delle sospensioni posteriori come le prese di raffreddamento dei freni. L'ala specifica per Montecarlo ha un flap e beamwing pi&ugrave; carichi. Stesso intervento sull'ala posteriore della Red Bull, che somma un intervento sul triangolo della sospensione anteriore per gestire gli angoli "estremi" che richiede la svolta al tornantino ex Loews. Aston Martin porta a Monaco un'ala posteriore ad hoc, prese dei freni posteriori e ritocca il triangolo superiore della sospensione anteriore adotta un profilo modificato della carenatura dei bracci. Mercedes, il nuovo fondo per cercare maggior carico Tornando alla Mercedes, oltre all'andamento delle pance, con prese alte e aperture trapezoidali - che proseguono su volumi delle fiancate abbondanti e con un accenno di rampa e "vasca" nell'estrazione dell'aria dai radiatori -, si conta un fondo tutto nuovo.  The upgraded Mercedes #F1 #MonacoGP pic.twitter.com/PTIR0Y1mmq &mdash; Alan Baldwin (@alanbaldwinf1) May 26, 2023    Detto come la sospensione di scuola Red Bull, con il triangolo superiore installato molto pi&ugrave; in alto nell'elemento pi&ugrave; avanzato, sia una misura ottimizzata anche in chiave di gestione dei flussi verso i canali Venturi e non solo di controllo anti-dive, proprio sull'angolazione dei canali sono intervenuti i tecnici.  La variazione dell'inclinazione dei profili verticali all'imbocco dei canali &egrave; pensata per incrementare il carico aerodinamico localizzato e quello prodotto al retrotreno, dall'interazione con il diffusore. Al retrotreno debutta un'ala con un flap pi&ugrave; carico.&nbsp; libere - 1        

Ferrari, Aston Martin, Red Bull introducono dettagli meno evidenti e di minor rilievo, perlopi&ugrave; legate alla specificit&agrave; di Montecarlo, rispetto alle modifiche presentate da Mercedes e Alfa Romeo

Mercedes, Alfa Romeo e le altre: quante novità tecniche a Monaco

Insegue una condizione in stile 2022, Valtteri Bottas alla vigilia del GP dell&#39;Emilia Romagna (qui trovi gli orari del week end). A Imola, un anno fa, Alfa Romeo ottenne un quinto posto in gara, a coronamento di un week end solido, iniziato con una qualifica in ottava piazza e una gara Sprint chiusa in settima.  Oggi Alfa si affaccia su un GP che segner&agrave; l&#39;introduzione di importanti aggiornamenti, chiamati a riportare il team nella zona punti. Mancano 9 secondi nell&#39;economia del tempo di gara per contendere un punticino. Questo &egrave; stato il distacco rimediato da Bottas a Miami rispetto al piazzamento di Magnussen.    Gli sforzi compiuti a Hinwil&nbsp;  Una lotta serrata tra un&#39;ampia rosa di squadre: Alpine, Haas, McLaren, Alfa Romeo, Williams, Alphatauri, sono tutte in partita, con rendimenti differenti di circuito in circuito, ma differenze relativamente contenute in prestazione assoluta.  &quot;Ci dirigiamo a Imola cercando un altro passo in avanti sulle prestazioni. Ognuno di noi ha lavorato sodo da Miami, a Hinwil si sono investiti tempo e risorse per realizzare in tempo per questa gara degli importanti aggiornamenti&quot;, commenta Alessandro Alunni Bravi. &quot;Sar&agrave; fondamentale valutarli ed estrarre il massimo per guadagnare competitivit&agrave;&quot;.  L&#39;editoriale del Direttore: Tutti a Imola con passione!  Il concreto rischio pioggia che accompagna le giornate di venerd&igrave; e sabato potrebbe rendere pi&ugrave; complesso valutare gli aggiornamenti nel consueto lavoro di comparazione in pista e riscontro dei dati del simulatore. &nbsp;  Dopo Miami un altro passo avanti  &quot;Porteremo nuovi pezzi a Imola e speriamo ci aiutino a migliorare e tornare in lotta per i punti&quot;, aggiunge Bottas.&nbsp;  &quot;Ho bei ricordi dallo scorso anno, fu il nostro risultato migliore dell&#39;anno e si rivel&ograve; molto importante a fine stagione. &Egrave; sempre fantastico correre a Imola, &egrave; una pista della vecchia scuola, con tantissima storia&quot;.  L&#39;ingresso in Q3 a Miami &egrave; stato un risultato a sorpresa, viste le precedenti esibizioni dell&#39;Alfa Romeo. Un passo avanti sul quale provare a costruire il recupero: &quot;A Miami abbiamo gi&agrave; mostrato dei progressi, la velocit&agrave; sul giro singolo &egrave; stata assolutamente migliore che nelle gare precedenti, per&ograve; resta del lavoro da fare. Dobbiamo continuare a spingere, puntando a migliorare sia in qualifica che in gara&quot; 

I ricordi dell&#39;edizione 2022 del GP a Imola accompagnano un Bottas che spera in altri progressi di Alfa Romeo con gli aggiornamenti in arrivo

Alfa Romeo, arrivano gli sviluppi a Imola e Bottas cerca la zona punti

        Con l'eccezione della gara inaugurale in Bahrain e del piazzamento di Zhou in Australia, il percorso di Alfa Romeo finora &egrave; stato parecchio altalenante e con una serie di passaggi molto negativi. Arabia Saudita e Azerbaijan, per ragioni diverse, hanno visto il team Sauber distante dalla zona punti.&nbsp; Quella che sembrava una stagione iniziata con i galloni di prima squadra nel folto gruppo di team di seconda fascia, ha visto altre squadre costruire con maggiore costanza, sebbene le posizioni siano ancora assolutamente contendibili e i distacchi minimi. L'editoriale del Direttore: Lampi rossi in parallelo! "Inutile negare che non ci troviamo dove ci aspettavamo di essere all'inizio della stagione. Al momento, in prestazione pura, &egrave; difficile riuscire a lottare per la top ten", ammette Alessandro Alunni Bravi, rappresentante di Alfa Romeo Sauber.&nbsp; A caccia di progressi marginali "Restiamo nonostante tutto calmi e non perdiamo il nostro obiettivo su cosa dobbiamo fare. La stagione &egrave; ancora lunga e abbiamo l'opportunit&agrave; di cambiare il corso del campionato. A Baku abbiamo visto quanto il gruppo sia competitivo e quanto piccole differenze possano cambiare molte cose". Arriva il GP di Miami, dove nel 2022 Bottas corse una gara in bagarre con le due Mercedes. Pu&ograve; servire a rilanciare le ambizioni Alfa Romeo, ritrovare un piazzamento in zona punti e le prestazioni convincenti viste in Bahrain? "Dovremo compiere rapidi miglioramenti delle prestazioni e massimizzare le opportunit&agrave; che avremo su una pista diversa", dice Bottas. "Siamo motivati pi&ugrave; che mai, sebbene possa sembrare una sfida difficile al momento. Restano molte gare da correre e siamo tutti impegnati a fare il meglio. Baku non &egrave; stato assolutamente il nostro fine settimana, per&ograve; abbiamo appreso degli insegnamenti e ci prepariamo a un'altra settimana di gara. Sono contento di tornare a Miami, ho bei ricordi dallo scorso anno". Zhou, posizioni decise su differenze di centesimi Dalla gara in Azerbaijan i distacchi dietro alla Mercedes di Russell, ottavo, rappresentano bene quanto il gruppo di squadre con McLaren, Haas, Williams, Alphatauri, Alfa Romeo e Alpine si contenda le posizioni in distacchi contenuti: l'ingresso in top ten si decide in 3" di gap sull'11^ piazza nell'arco di una gara.&nbsp; "Ci aspettavamo senza dubbio di pi&ugrave; da queste prime gare, per&ograve; siamo determinati a continuare a spingere e dare tutto per tornare dove dobbiamo essere", commenta Zhou. "Abbiamo visto quali margini ristretti ci siano quest'anno e come decimi e centesimi di secondo possano fare la differenza."       

Le difficolt&agrave; delle ultime gare, dopo un esordio di campionato brillante, sono riconosciute dall'ambiente Alfa Romeo. Pochi decimi di differenza al giro possono valere una top ten

Alfa Romeo, Bottas: urgono rapidi miglioramenti

        Un buongiorno a tutto gas per dare la sveglia a Pomigliano d'Arco, ma in grande stile. Questa mattina l'Alfa Romeo ha sorpreso i dipendenti dello stabilimento campano con Zhou Guanyu e la sua monoposto C43. Il pilota cinese del Biscione ha abbandonato i tracciati ufficiali della Formula 1&nbsp;per sfrecciare, tra lo stupore di tutti, per le strade del centro Italia e raggiungere le fabbriche Stellantis.&nbsp; L'orgoglio a Cassino e Pomigliano L'iconica vettura rossa e nera dell'Alfa Romeo ha dato mostra di s&eacute; in strada, tra ciambelle e sgasate in velocit&agrave;, sotto gli occhi attenti degli operai che hanno poi assistito affascinati all'ingresso trionfale nella sede di produzione del modello Alfa Romeo Tonale. Zhou ha poi parcheggiato la vettura accanto a tre minisuv: rosso, bianco e verde, a simboleggiare il Tricolore. Nello stabilimento &egrave; stato anche allestito un box da Formula 1, che ha infiammato gli animi degli appassionati Alfa Romeo. Uno show da brividi sulle strade del Bel Paese, che collegano idealmente le aziende produttive Alfa Romeo di Cassino e Pomigliano d'Arco. L&igrave;, vicino al cuore pulsante del marchio italiano, dove da oltre cinquant'anni vengono costruite le sue auto iconiche.&nbsp; Una "sveglia" che lo scorso anno era toccata invece a Valtteri Bottas, che a Milano il 24 giugno del 2022, giorno del 112&deg; anniversario del marchio Alfa Romeo, aveva portato la C42 dall'Autodromo di Monza alle vie del centro di Milano tra lo stupore dei passanti.&nbsp;         

Il pilota cinese &egrave; stato il protagonista di una sorpresa agli operai dello stabilimento campano, dove viene prodotta l'Alfa Romeo Tonale

L'Alfa Romeo sorprende Pomigliano: c'è Zhou che sfreccia nel cuore dell'Italia

&quot;Buongiorno Italia&quot;, cos&igrave; il pilota cinese in visita agli stabilimenti Stellantis ha svegliato gli operai di Pomigliano d&#39;Arco. Ecco come si &egrave; divertito

Zhou, che show a Pomigliano d'Arco con l'Alfa Romeo C43

Il 4 aprile 1993 faceva il suo debutto nel Campionato Tedesco Turismo l'Alfa 155 DTM, che subito conquista le prime tre posizioni della gara a Zolder

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