Quando nella vita i giorni di festa si mischiano al dolore tutto diventa maledettamente complicato. Su questo numero di Autosprint celebriamo il grande show di Caschi d&rsquo;Oro e Volanti ACI che rimarr&agrave; nella storia e ricordiamo un amico che non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave;: lo straordinario Alberto Antonini per pi&ugrave; di quattro lustri colonna del nostro (e vostro) settimanale. Sono stati giorni intensi, pieni di soddisfazione e pressione ma anche terribili.  L&rsquo;edizione 2023 dei Caschi e Volanti, la prima ad andare in scena a Roma, &egrave; stata un grande successo, dipanandosi con uno show che ha trasformato la Sala delle Armi del Foro Italico di Roma in uno straordinario evento. &quot;Gran bella idea portare questa manifestazione nella Capitale&quot;, sottolineava l&rsquo;ex Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, grande star della serata, prima di alzare il Casco d&rsquo;Oro a una carriera senza fine nel motorsport iniziata da pilota alla fine degli Anni Sessanta. Una serata intensa, passionale e appassionata che ha riunito gran parte delle Eccellenze Tricolori di un motorsport che continua a esprimere talenti in ogni settore. Sorrideva fiero e orgoglioso il presidente dell&rsquo;ACI Angelo Sticchi Damiani guardando lo spettacolo del made in Italy pronto a prendersi tutta la scena. Ancora una volta la collaborazione tra la nostra testata e l&rsquo;ACI ha mandato in onda un&rsquo;edizione di Caschi e Volanti da ricordare, un&rsquo;edizione che rilancia nel futuro questa premiazione senza tempo, sempre pi&ugrave; autorevole e prestigiosa. Nell&rsquo;ampio servizio scritto da Mario Donnini nelle pagine che seguono emerge evidente tutta la qualit&agrave; di questo evento che &egrave; il pi&ugrave; antico nella storia. Uno show da Oscar, appunto, come abbiamo titolato in copertina.  E sul palco si &egrave; raccontato anche della leggendaria vittoria della Ferrari 499, l&rsquo;impresa clamorosa del Cavallino nella 24 Ore di Le Mans del Centenario, il trionfo che ha caratterizzato la stagione di corse 2023. Il sorprendente successo della Rossa al debutto nel Mondiale Endurance e nella mitica maratona della Sarthe va annoverato tra le imprese sportive che hanno caratterizzato il panorama internazionale. Un trionfo, con una firma indelebile capace di far riscrivere la storia che ha inaugurato la serata nella manifestazione organizzata da Automobile Club Italia e il nostro giornale. Al trionfo della 499P nella 24 ore pi&ugrave; famosa del mondo Autosprint dedicher&agrave; un volume speciale sul prossimo numero che uscir&agrave; in edicola dal 27 dicembre.  Antonini, uno di noi  Mercoled&igrave; 13 dicembre, stroncato da un male che non lascia scampo, se n&rsquo;&egrave; andato Alberto Antonini per 21 anni inviato e giornalista di punta di Autosprint, volto RAI e poi Sky, per quattro stagioni responsabile della comunicazione F1 della Scuderia Ferrari. Su questo numero lo ricordiamo con ritratti che ne tracciano l&rsquo;alto valore umano e la strepitosa qualit&agrave; giornalistica. Con lui scompare uno dei pilastri dell&rsquo;informazione del Motorsport. Perdiamo un caro amico, ma il suo ricordo, il suo altruismo, la sua sensibilit&agrave; e soprattutto la sua intelligenza ci accompagneranno per sempre. Alberto Antonini, uno di noi! 

In edicola un numero di Autosprint molto speciale, dettato dai sentimenti contrastanti che hanno segnato l&#39;ultima settimana: dalla festa dei Caschi d&#39;Oro, al dolore atroce per la perdita di Antonini

L&#39;editoriale del direttore: Una gioia, poi tanto dolore

Per 21 anni Alberto &egrave; stato giornalista della nostra testata, vivendo l&#39;ultimo periodo della F1 ancora aperta e accessibile. Riviviamo insieme a lui, nella sua ultima intervista ad Autosprint, i momenti pi&ugrave; importanti della sua esperienza

Alberto Antonini: il suo ultimo racconto tra Autosprint, Ferrari e Formula 1

&Egrave; scomparso all&#39;et&agrave; di 62 anni Alberto Antonini, storica firma di Autosprint e del motorsport italiano: ecco alcuni momenti della sua carriera con Autosprint, Sky e la Ferrari

Ciao Alberto

        Se n&rsquo;&egrave; andato colpito da un male inesorabile, che l&rsquo;aveva indebolito ma mai abbattuto nel morale, nello spirito, in quella capacit&agrave; tutta sua di saper essere serissimo senza prendere le cose della vita, anche le pi&ugrave; brutte, troppo sul serio. Se n&rsquo;&egrave; andato con stile, in modo lieve, forte di una storia giornalistica fiera e importante. Unanimemente apprezzata, nel mondo delle corse, segnatamente della F.1. E soprattutto nell&rsquo;universo di Autosprint, dove era arrivato all&rsquo;inizio degli Anni 90, ben presto promosso a inviato di F.1 dopo aver svolto un proficuo apprendistato nelle file del settimanale concorrente Rombo. Antonini, una carriera all'insegna dell'amore per la F.1 E proprio nella F.1 dell&rsquo;era Schumacher, dalla direzione di Carlo Cavicchi in poi, il nostro Alberto aveva trovato una sua dimensione nobile, fatta di un&rsquo;informazione puntuale e mai gridata, autorevole e per niente paludata. Fresca, ficcante, precisa. In una parola, autorevole. Il successo come firma l&rsquo;aveva quindi avvicinato alle telecronache di SkySportF1 laddove era divenuto volto riconoscibile ed amato di una F.1 dai connotati sempre pi&ugrave; nuovi e incalzanti e in cui lui si trovava benissimo, pur restando ancorato e sempre fedele alle origini e al DNA d&rsquo;impronta Autosprintiana. Da Autosprint alla Ferrari Quindi la chiamata della Ferrari dell&rsquo;amico Maurizio Arrivabene e il suo ruolo nella Rossa di Vettel, in anni segnati dal sogno iridato coltivato e non raggiunto, ma comunque ben inseguito. Anni importanti e felici, per Alberto. Uscito dalla Rossa alla fine del ciclo Arrivabene ma sempre e comunque ben inserito nell&rsquo;universo racing, dava la sua collaborazione come uomo di corse al management di Gandolfo e in veste di penna esperta e sagace al sito Formula Passion. Fino all&rsquo;ultimo momento, quando la sorte e evidentemente ha chiesto ci&ograve; che non gli si poteva negare, portandolo via e lasciandoci tristi e pi&ugrave; soli. Ma non del tutto senza di lui perch&eacute; Alberto, classe &rsquo;62, rester&agrave; sempre uno dei nostri. Professionista autorevolissimo e al contempo in privato formidabile raccontatore di barzellette. Veterano di gare e entusiasta come un teenager di fronte a una canzone bella, a un libro giusto, a una battuta di quelle buone. E stringendoci alla famiglia di Alberto, alla moglie, ci sentiamo anche umanamente vicini allo zio Matitaccia, il caro Giorgio Serra, colpito in modo cos&igrave; vicino e particolare da quello che &egrave; accaduto. Ti salutiamo, Alberto, portando te con noi dopo che noi per tanti anni siamo stati stupendamente rappresentati da te, nelle corse di tutto il mondo. Addio ad Alberto Antonini: il ricordo di Maurizio Arrivabene       

La scomparsa di una storica firma di Autosprint

Alberto Antonini non c’è più

        Ci ha lasciato Alberto Antonini, storica colonna di Autosprint e del giornalismo sportivo italiano e della Formula 1. Il responsabile della comunicazione Ferrari dal 2014 al 2019 &egrave; morto questa sera all'Ematologia Seragnoli del Policlinico Sant'Orsola di Bologna a 62 anni. Nato a Imola, fu portavoce della scuderia di Maranello durante l'era da team principal della Rossa di Maurizio Arrivabene. L'ultimo saluto di Arrivabene "Alberto,Uomo educato e per bene, un professionista preparato di grande umilt&agrave; e umanit&agrave; (doti non comuni oggi dove tutti si sentono fenomeni), ma soprattutto un caro amico, gli volevo bene.Un abbraccio,Maurizio" Questo l'ultimo pensiero che l'ex team principal Ferrari affida in esclusiva ad Autosprint per ricordare un uomo, un giornalista, un amico che sar&agrave; sempre nei cuori di chi vive, racconta e ama il motosport. Alla moglie Barbara vanno le pi&ugrave; sentite condoglianze da parte del direttore Andrea Cordovani e di tutta la redazione di Autosprint.        

&Egrave; morto a Bologna lo storico giornalista di Autosprint, portavoce della Scuderia Ferrari della gestione Arrivabene

Addio ad Alberto Antonini: il ricordo di Maurizio Arrivabene

&laquo;A pochi giorni dal suo insediamento Maurizio Arrivabene, Direttore Generale della Gestione Sportiva e Team Principal della Scuderia, ha varato una nuova organizzazione pi&ugrave; piatta e con responsabilit&agrave; chiare&raquo;. Inizia cos&igrave; il comunicato stampa inviato stasera dalla Ferrari, che ufficializza ruoli gi&agrave; previsti da tempo con in pi&ugrave; qualche sorpresa.  La Direzione Tecnica &egrave; affidata a James Allison, a cui risponderanno due ingegneri italiani cresciuti nella Scuderia, il Chief Designer Simone Resta e il Direttore Power Unit Mattia Binotto, quest&rsquo;ultimo coadiuvato tra gli altri da Lorenzo Sassi quale Chief Designer Power Unit. Le attivit&agrave; della Direzione di Ingegneria di Pista saranno gestite ad interim dallo stesso James Allison. &Egrave; stata ufficializzata anche la partenza di Nikolas Tombazis e Pat Fry.  In questo modo il Direttore Tecnico ha la responsabilit&agrave; complessiva della realizzazione di una monoposto competitiva per i piloti della Scuderia, Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, e per il nuovo arrivato Esteban Guti&eacute;rrez, collaudatore e terza guida.  La direzione delle attivit&agrave; sportive relative alla Formula 1 &egrave; affidata a Massimo Rivola, mentre per le competizioni GT e Corse Clienti la responsabilit&agrave; viene attribuita ad Antonello Coletta.  La Ferrari Driver Academy rimane gestita da Luca Baldisserri, che riporter&agrave; direttamente a Maurizio Arrivabene che avr&agrave;, ad interim, anche la responsabilit&agrave; della nuova Direzione Commerciale della Scuderia, di cui far&agrave; parte in qualit&agrave; di Marketing Manager e Acquisition Renato Bisignani, attuale responsabile stampa.  L&rsquo;ufficio stampa viene affidato ad un volto che per noi di Autosprint &egrave; stato a dir poco familiare per moltissimi anni: Alberto Antonini. A lui faranno capo le attivit&agrave; anche di un nuovo gruppo &ldquo;digital&rdquo; dedicato alla Scuderia. Ad Alberto inviamo un grande in bocca al lupo per la sua nuova sfida professionale.  Roberto Chinchero

Ruolo per ruolo, da Maranello hanno comunicato la &ldquo;formazione&rdquo; della Scuderia del futuro. Ne sono esclusi Tombazis e Fry

Ecco la nuova Scuderia Ferrari

Dal nostro inviato a Montecarlo: Alberto Antonini  Una rondine non fa primavera, specie quando su Monaco grava una cappa di nubi che trasforma il giorno in notte. Per&ograve; il miglior tempo di Fernando Alonso nella sessione di prove del pomeriggio cambia un po&rsquo; le prospettive Ferrari: l&rsquo;1&rsquo;18&rdquo;482 della P2 non &egrave; il miglior tempo di giornata (Hamilton al mattino ha segnato 1&rsquo;18&rdquo;271) solo perch&eacute; la pista, al contrario del solito qui, non &egrave; migliorata. Anzi, la pioggia all&rsquo;ora di pranzo l&rsquo;ha resa impraticabile per le gomme slick fin verso la fine.  La Ferrari per&ograve; ci ha creduto e - dopo aver mandato in pista le due F14 T col bagnato - ha piazzato il miglior tempo di sessione. Con gomme super-soft, al debutto stagionale, che coprono i difetti della Rossa attuale. Manca carico, il grip non &egrave; ideale per assicurare trazione, ma una mescola cos&igrave; morbida pu&ograve; sopperire.  Aiuta anche il fatto che Fernando abbia girato pi&ugrave; degli altri, McLaren a parte. Ma pur commentando poco via radio, ha cercato la prestazione su due di una serie di 7 passaggi cronometrati. Senza cambiare le gomme e migliorando proprio alla fine. Se &egrave; vero, come &egrave; vero, che la Ferrari gira il primo giorno con meno benzina, &egrave; anche vero che qui il peso del carburante ha un&rsquo;influenza relativa.  Peccato che all&rsquo;acuto di Nando corrisponda l&rsquo;ultimo tempo di Raikkonen che si &egrave; trovato in pista con un guasto all&rsquo;elettronica del cambio ed &egrave; dovuto rientrare sfrizionando nei tratti pi&ugrave; lenti per tenere acceso il motore in terza marcia.  Hamilton ha provato a reagire ma &egrave; rimasto quattro decimi indietro, anche per il traffico. Ma la Mercedes ha dato prova di avere la migliore trazione. Rosberg non ha preso rischi ed &egrave; rimasto 20&deg;, e anche Ricciardo non ha fatto concorrenza a Vettel. Ma la Red Bull, qui, ha un telaio pari e forse superiore a quello Mercedes.

Analisi prove: la variabile Alonso

&Egrave; stata presentata a Monza la (parzialmente) nuova compagine di SkySportF1HD che seguir&agrave; in diretta il mondiale di Formula 1 della stagione che si appresta ad iniziare (ma anche GP2, GP3 e Porsche SuperCup negli stessi weekend). A cambiare sar&agrave; soprattutto la &ldquo;prima interfaccia&rdquo; con gli spettatori: la novit&agrave; maggiore &egrave; che a sostituire Sarah avremo infatti Federica Masolin. 28 anni, viene da SkyTG24 e ha notevoli precedenti esperienze sportive: ha iniziato con il volley ma poi si &egrave; occupata di quasi tutte le varie discipline, anche da Sochi in occasione delle ultime Olimpiadi invernali. Insomma, una conduttrice duttile e preparata.  Il resto del team &egrave; praticamente invariato, da Boselli a Sangiorgio, da Villeneuve a Gen&eacute;. E ci sar&agrave; sempre anche la voce di Autosprint, tramite il nostro inviato Alberto Antonini ospitato nel corso delle dirette.  Le trasmissioni avranno alcune novit&agrave; &ldquo;tecniche&rdquo; e risulteranno pi&ugrave; interattive: per esempio viene anticipata Race Anatomy, che anzich&eacute; il giorno dopo andr&agrave; in onda giusto 3 ore dopo il GP, e ospiter&agrave; in studio come (preparate) consulenti le due pilotesse Michela Cerruti e Alessandra Neri. Subito dopo la gara ci sar&agrave; invece Ultimo Giro che (similmente a Terzo Tempo per il calcio) permetter&agrave; ai telespettatori di rivolgere domande via Twitter ricevendo le risposte in diretta. Ci sar&agrave; inoltre la possibilit&agrave; di votare i momenti salienti e i protagonisti della gara, fra quelli proposti da Marc Gen&eacute; appena dopo il GP.  Nell&rsquo;occasione, Jacques Villeneuve ha confermato la presenza a tutte le gare meno MonteCarlo: quel fine settimana sar&agrave; infatti a correre la 500 Miglia di Indianapolis, dal cui &ldquo;catino&rdquo; far&agrave; comunque da riferimento anche televisivo, visto che Sky seguir&agrave; pure questa mitica gara. Il canadese ha pure ribadito alcune sue considerazioni su questo mondiale: che sar&agrave; un campionato molto incerto e imprevedibile fin dalla prima gara (&laquo;Si potrebbe avere anche una Marussia a podio&raquo;), che la Red Bull in difficolt&agrave; non riuscir&agrave; a riprendersi tanto presto per cui Vettel non &egrave; fra i favoriti, che in Ferrari i nuovi regolamenti potrebbero favorire la guida pi&ugrave; morbida e composta di Raikkonen rispetto a quella pi&ugrave; d&rsquo;attacco di Alonso.  Nella foto in apertura vediamo la squadra SkySportF1HD al completo: da sinistra sono Antonio Boselli, Federica Masolin, Jacques Villeneuve, Carlo Vanzini, Marc Gen&eacute;, Fabiano Vandone, Marta Abiye, Luca Filippi, Mara Sangiorgio e Michela Cerruti.  Maurizio Voltini

Con la nuova presentatrice Federica Masolin

Ecco la squadra di SkySportF1HD per il 2014

dal nostro inviato a Singapore: Alberto Antonini  Un successo costruito sul &ldquo;giro ideale&rdquo;. Dopo essersi permesso di affrontare la Q1 senza ricorrere alle gomme super-morbide, Sebastian Vettel si &egrave; concesso anche (su raccomandazione della squadra) di rimanere ai box negli ultimi due minuti, quelli in cui la pista dava il meglio e i vari Webber, Rosberg e Grosjean si avvicinavano pericolosamente.  Non abbastanza, per&ograve;: perch&eacute; nessuno ha saputo &ldquo;mettere assieme&rdquo; il giro come Seb. Secondo - dietro a Webber - nel settore 1, primo in quello centrale, davanti a Grosjean e Nico, ancora secondo nell&rsquo;ultimo tratto, dove ha pagato 27 millesimi a Rosberg. Gli altri vanno forte in tratti selezionati, Vettel impone la sua legge dappertutto.  Singapore non ha una vera curva veloce, solo nel T3 ci sono sei &ldquo;pieghe&rdquo; ad angolo retto. Lui, di solito, frena pi&ugrave; forte e tardi di Webber (e di quasi tutti gli altri). Questo, in teoria, dovrebbe penalizzarlo in uscita. Ma non &egrave; cos&igrave;, perch&eacute; la Red Bull ha un sistema di scarichi che permette, a chi lo sa &ldquo;guidare&rdquo;, di sfruttare al massimo la riaccelerazione per guadagnare aderenza. Sebastian ci riesce, Webber no: e questa &egrave; la storia di tutto questo mondiale.  Un sistema di scarichi che si sposa perfettamente con l&rsquo;assetto &ldquo;picchiato&rdquo; della RB9: anteriore basso e posteriore alto. L&rsquo;altra monoposto che qui &egrave; andata forte, la Mercedes, &egrave; probabilmente l&rsquo;unica che ha seguito radicalmente questo concetto. La Lotus ha scelto una strada totalmente diversa (una vettura bassissima rispetto al suolo) ma altrettanto efficace quando si tratta di guadagnare deportanza. Lo dimostra il giro di Grosjean, perch&eacute; Raikkonen era imbottito di antidolorifici e non faceva testo. La Ferrari, invece, &egrave; un compromesso su tutto. E infatti Alonso e Massa (il secondo pi&ugrave; veloce con un&rsquo;ala anteriore meno deportante) hanno compromesso ogni speranza di mondiale.

Concetti estremi sulla RB (e Mercedes), ma Seb li interpreta al meglio. Mentre le Rosse... 

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