Spartaco Dini se n&rsquo;&egrave; andato mercoled&igrave; 16 gennaio. Non stava bene, ma nessuno pensava potesse transitare cos&igrave; veloce. Eppure &egrave; andata proprio cos&igrave;, quasi a ricordarsi d&rsquo;essere stato grande pilota. Aveva passato i settanta, visto che era nato nel 1943, a Greve in Chianti. Negli anni&rsquo; 60 e &rsquo;70 seppe essere grande alfiere legatissimo al marchio del Quadrifoglio, uno che col volante in mano attaccava duro e si faceva applaudire e apprezzare, militando dalle parti della squadra S.C.A.R. Autostrada, con sede presso via Novoli, a Firenze, praticamente una sorta di distaccamento agonistico, di filiazione amata e accudita dell&rsquo;Autodelta nella regione Toscana.    Gli inizi agonistici lo avevano visto al volante di una Lotus Cortina con cui si mise in evidenza nelle corse in salita, col culmine della sua ascesa da giovane promettente col raggiungimento del titolo della categoria Turismo del Trofeo della Montagna 1965. Ed &egrave; l&rsquo;anno dopo, il 1966, che gli cambia la vita e la carriera, perch&eacute; Spartaco viene assunto dall&rsquo;Autodelta di Carlo Chiti, entit&agrave; con la quale rimarr&agrave; legato fino al 1972. Giulia Gta 1300,1600, Gta/Am , TZ 1 e 2, 33TT/2 tante sono le sue dame metalliche e altrattanti i traguardi tagliati da vincitore. Tra i quali vale la pena di ricordare nel 1969, anno molto fruttuoso per lui, appena 26enne, con i trionfi nel Challenge Europeo Turismo e nel Campionato Europeo Turismo della Montagna. Nel 1970 si dedica quindi anche alle monoposto al volante di una De Tomaso. Dai diversi incidenti - in gara anche alla Targa Florio e in prova a Balocco, tanto per citarne due legati all&rsquo;attivit&agrave; delle corse -, e dalle disavventure extra, Spartaco Dini era sempre uscito con la voglia di tornare al mondo racing dove aveva militato anche con patente spagnola e lo pseudonimo di &ldquo;Paco&rdquo;.  &nbsp;  Alla Ferrari aveva inoltre dato il suo contributo per sviluppare la stupenda 512 BB. Aveva inoltre preso parte a sei edizioni della 24 Ore di Le Mans, anche se la fortuna sul tracciato della Sarthe non era mai stata dalla sua parte. Spartaco Dini: un nome breve, evocativo, dotato di una sua musicalit&agrave; secca e iposillabica, quasi un ritornello a simboleggiare un&rsquo;era che con la sua scomparsa appare ancora pi&ugrave; calda, vera e tutta da rimpiangere. 

<p>L&#39;ex pilota era legato ai colori dell&#39;Alfa Romeo ed &egrave; stato uno dei rappresentati dell&#39;epoca d&#39;oro del Turismo negli anni &#39;70</p> 

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Spartaco Dini, addio a un campione