Ecumenicamente parlando, per gli italiani la festa in Bahrain &egrave; la prima bella notizia dell&rsquo;anno. Pandemia, guerra, crisi energetica ed economica, inflazione, recessione, rischio di qualificazione della Nazionale ai prossimi mondiali di Calcio e chi pi&ugrave; ne ha pi&ugrave; ne metta: alla voce cose serie o peggio e persino nel novero di quelle pi&ugrave; giocose, in modulazione Sport, mai &rsquo;na gioia a casa nostra, dopo le tante ma non troppe italiche e ludiche feste 2021.    La doppietta della speranza  E comunque, per provare a disimpegnarsi un attimo pensando solo ad essere felici, guardando di lato e badando ad altre cose, ormai bisogna essere Rossoneri o Rossoveri. Tifare il Milan di Ibra, la Ferrari di Leclerc e Sainz, o, nel pi&ugrave; fortunato dei casi, entrambe le squadre contemporaneamente. Ma nel caso della Rossa, la faccenda &egrave; diversa, perch&eacute; da festeggiare stavolta c&rsquo;&egrave; addirittura una meravigliosa doppietta. E nella storia del Cavallino Rampante gli en-plein non sono mai arrivati per caso, assurgendo puntualmente a segnali dell&rsquo;inizio di qualcosa di memorabile e forte. Un ciclo. Un&rsquo;era. Ovvero l&rsquo;apertura di una parentesi diversa e segnante. Perch&eacute; vedete, in amore i romantici lo dicono con i fiori, mentre nelle corse i ferraristi le cose pi&ugrave; belle le spiegano con le doppiette.  I trionfi storici  La primissima in assoluto nei giro iridato, nel 1951 a Monza, con Ascari davanti a Gonzalez, resta l&rsquo;emblema della fine del dominio Alfa Romeo e l&rsquo;atto notarile della nascita d&rsquo;una superemazia differente, targata &ldquo;Ciccio&rdquo;, per due stagioni secche, il biennio 1952-1953, il primo periodo di una Rossa maranelliana al top in F.1.  Altre tre doppiette, nel 1956, in Belgio, Francia e Gran Bretagna, propiziano il mondiale alla modenese di Fangio pre-Maserati, mentre nel 1958 lo schiaffone di Collins e Hawthorn alla Vanwall nel Gp di casa in Gran Bretagna, si rivela a fine campionato a conti fatti determinante per l&rsquo;iride del bravo Mike.  E che dire della quadripletta al Gp del Belgio 1961, uno degli esempli pi&ugrave; fulgidi della superiorit&agrave; by Sharknose, la Rossa piccola e imbattibile, che fa il pieno piazzando nell&rsquo;ordine il futuro iridato Phil Hill, von trips, Ginther e Gendebien, con il Commendatore che al telefono si lascia dettare l&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo continuando a chiedere dopo i primi tre il piazzamento della quarta Ferrari, a simbolizzare la sua cannibalica e inesauribile fame di vittorie.  Non solo fortunate coincidenze  No, non dovete prendere l&rsquo;1-2 di Leclerc e Sainz in Bahrain 2022 come una semplice e fortunata scampagnata vincente, perch&eacute; la storia aurea della Ferrari dimostra che di fortuna e scampagnate proprio non ce ne sono mai state. Anzi, c&rsquo;&egrave; tutta una cabala, un&rsquo;interpretazione laicamente e numerologicamente sacra e un&rsquo;ermeneutica serissima dietro gli exploit della Casa di Maranello quando non si limita a vincere ma stravince.  Tanto che la parata trionfale di Scarfiotti e Parkes al Gp d&rsquo;Italia nel 1966 &egrave; ricordata ancora oggi come l&rsquo;ultima vittoria di un italiano in Ferrari in quel di Monza e i quattro centri di Ickx accoppiato a Regazzoni a inizio Anni &rsquo;70 sono le chiare e gloriose prove della consistenza del novello motore boxer del genio Mauro Forghieri.  E non dimentichiamo che la rinascita della Ferrari targata 1974 e Luca Cordero di Montezemolo prendono le mosse dal clamoroso en-plein di Niki Lauda e Clay Regazzoni al Gp di Spagna a Jarama, che apre ufficialmente quel ciclo indimenticabile, glorioso e tale da farci venire a tutti un bel nodo in gola, tie&rsquo;. E poi ci sono pure le doppiette al tramonto, quelle nostalgiche che, al contrario, trasmettono la fine d&rsquo;un incanto, come quella di Rega e Niki a Long Beach 1976, la quale vede l&rsquo;ultima vittoria del ticinese in Rosso, in un anno di roghi, uragani e disillusioni amare allle pendici del Fujiama.  Le doppiette malinconiche  Per&ograve; nel 1979 ci risiamo, perch&eacute; la parabola bella della brutta ma vincente T4, la prima Ferrari wing-car, si apre con l&rsquo;en plein di Villeneuve e Scheckter in Sudafrica, a Kyalami, miti che finiranno ad ordine inverso nella classifica del mondiale, consegnando l&rsquo;ultimo iride piloti al Drake e a Forghieri.  Con un&rsquo;altra doppietta da far venire da piangere, a Monza, quando Gilles &egrave; secondo sol perch&eacute; il suo primo valore &egrave; l&rsquo;amicizia e il rispetto di Jody. Nel 1982 a Imola ha luogo invece la pi&ugrave; avvelenata, mortificante e in proporzione drammatica tra le parate vincenti, con Pironi che beffa lo stesso Gilles mostrando d&rsquo;avere valori morali decisamente diversi da queli del canadese, che perir&agrave; furibondo e mai pi&ugrave; sereno pochi giorni dopo a Zolder, praticamente quaranta anni fa.  Poi c&rsquo;&egrave; il sogno dolce e malinconicamente naufragato di Alboreto nel 1985 che diviene sempre pi&ugrave; tangente alla realt&agrave; soprattutto in Canada 1985, quando piazza l&rsquo;1-2 con Johansson, ma ben presto tutto finir&agrave; nel fumo delle turbine Garrett, purtroppo preferite alle KKK.  La stessa recente morte e l&rsquo;immortalit&agrave; sportiva di Enzo Ferrari restano per sempre legate a un&rsquo;altra doppietta Rossa, quella di Monza 1988 con Berger e Alboreto che fanno il miracolo, dopo il ritiro di Senna toccatosi col doppiando Schlesser, ed &egrave; di nuovo storia da piangerci su. Poi un altro sogno sfiorato con le vittorione assembleari di Prost e Mansell in Messico e Spagna 1990 e quindi si va direttamente all&rsquo;inizio dell&rsquo;era Schumi, che ne piazza tre con Irvine, anche se la pi&ugrave; bella e resiliente &egrave; quella del Gp di Germania 1999 quando Michael &egrave; all&rsquo;ospedale con una gamba rotta e il supplente Salo regala la gara a Eddie.  Stessa cosa accade poi in Malesia col rientrante e miracoloso Kaiser, anche se a Suzuka nel finalone tutto cambia e il mondiale lo vince Hakkinen, ma questa &egrave; un&rsquo;altra storia.  Alba rossa leggendaria  La leggenda dice piuttosto che il ciclo pi&ugrave; vincente della Rossa s&rsquo;apre in Australia 2000 con Schumi al top e il neoacquisto Barrichello secondo, a incarnare il pi&ugrave; bell&rsquo;andazzo iridato vissuto dal Cavallino Rampante, imbattibile fino al 2004 compreso. E comunque pure i rari malumori di quel periodo sono fotografati da parate vincenti, in Austria e a Indy, sempre nel 2002, con Barrichello prima sacrificato e poi vincente quasi per sbaglio. E commuove ricordare che l&rsquo;ultima doppietta del ciclo Schumi &egrave; in Germania 2006 con Massa secondo e che il 2007, l&rsquo;ultimo anno iridato per un pilota Ferrari, &egrave; denso di bang-bang by Massa e Raikkonen, l&rsquo;ultimo leggendario a Interlagos, con Kimi iridato e la McLaren scornata.  Sempre meno gioie  Da l&igrave; in poi passano quindici anni e di parate trionfali se ne vivono pochine, nove in tutto, tra Alonso-Massa, Vettel-Raikkonen o Seb con Leclerc (nella fin qui ultima vittoria Rossa a Singapore 2019), ma non son cose che cambiano davvero la vita a nessuno. Adesso, per&ograve; &egrave; diverso, perch&eacute; questa tignosa e sacrosanta duplice zampata sa tanto di graffio che rimarr&agrave; pure nella memoria emotiva dei ferraristi e di chi ama le corse tali da rappresentare una svolta. C&rsquo;era una svolta, s&igrave;. Come nelle favole. Dopo due anni di penitenza, perch&eacute; a Spa e Monza 2019 si &egrave; vinto col motore non esente da dubbi federali e allora per il biennio successivo tutte le power unit Ferrari hanno corso spompate.  La Ferrari &egrave; tornata  Tanto che nel 2022, quando si &egrave; tornati finalmente full power, non solo la Ferrari ha fatto una doppietta desertica con la riuscitissima F1-75, ma s&rsquo;&egrave; tolta gran soddisfazioni pure con i powertrain in salsa Haas e Sauber-Alfa Romeo-Ferrari, motorizzando all&rsquo;improvviso ben tre delle prime quattro Case della classifica Costruttori nel mondiale appena iniziato. Vi sembra un caso? A me no. Per niente. Perch&eacute; a volte a far sorridere sono anche certe ideali quasi-triplette. E tutti i cicli pi&ugrave; belli nella gloriosa storia del Cavallino Rampante son sempre iniziati appunto con un inatteso, rivitalizzante e spiazzante festeggiamento collettivo. Toccando una montagna di ferro, a Binotto, sottoposti e collegati, l&rsquo;auspicio affettuoso &egrave; quello di di toccare vette ben pi&ugrave; auree e sfolgoranti. Intanto grazie, per un attimo, per averci fatto pensare non al prezzo della benzina ma al valore delle vostre - e col cuore, nostre - power unit.   

L&#39;epica del Cavallino dimostra che certi en-plein hanno segnato veri momenti di svolta, quindi il doppio centro in Bahrein fa ben sperare, toccando ferro..

Le doppiette Ferrari fanno sempre storia

L&rsquo;ultima doppietta a Singapore 2019, poi un tunnel lunghissimo e senza fine apparente. Due anni passati a &ldquo;cercare di capire&rdquo; (cit.) per poi fissare il 2022 come anno decisivo per tornare ad &ldquo;Essere Ferrari&rdquo; sfruttando le opportunit&agrave; del il nuovo regolamento tecnico. E a Maranello sono stati di parola perch&eacute; in Bahrain si &egrave; finalmente rivista la Ferrari solida e capace di lottare per le posizioni di vertice contro tutti. La Ferrari c&#39;&egrave; L&rsquo;uno-due che porta al firma di Leclerc e Sainz in Bahrian &egrave; arrivata grazie a una vettura forte di telaio e motore, qualit&agrave; che hanno permesso al monegasco di esaltare le proprie capacit&agrave; di pilotaggio nel difendersi nel corpo a corpo con Verstappen dopo la prima sosta e scappare via subito dopo il restart della SC, non concedendo all&rsquo;olandese la scia per l&rsquo;attacco. Il doppio ritiro delle RB ha fatto il resto, aprendo la strada a Sainz&nbsp;per il secondo posto. La cronaca della gara L&#39;importanza della squadra &quot;Un bellissimo risultato di squadra, sono contentissimo&rdquo; - ha dichiarato Binotto a Sky -&nbsp; Personalmente non ho mai dubitato del team. So che il gruppo &egrave; forte perch&eacute; l&rsquo;ho visto lavorare in modo unito dopo i problemi del 2020 per cercare di migliorarsi. Abbiamo fatto di tutto per arrivare preparati e questo &egrave; il miglior risultato che potevamo sperare&rdquo;. Una doppietta che riporta l&rsquo;entusiasmo, ma anche se Binotto gi&agrave; sogna le bandiere rosse sventolare ad Imola, predica calma. Il campionato &egrave; lungo, gli avversari forti e tra una settimana in Arabia, la pista dalle caratteristiche completamente differenti a quelle di Sakhir potrebbe stravolgere i valori in campo. La consapevolezza di essere tornati &quot;E&#39; bello saper di poter lottare per il risultato migliore, ora vedremo come ci comporteremo su una pista diversa come in Arabia. Poi ci sar&agrave; Imola, io sto gi&agrave; pensando alla gara davanti ai nostri tifosi&quot;, ha aggiunto. Poi, la confessione. Con due macchine nelle prime due file, Binotto ha ammesso che l&rsquo;idea di finire con una doppietta non era poi cos&igrave; irraggiungibile: &ldquo;Sapevamo di avere Max in mezzo alle nostre due vetture, abbiamo valutato qualche scenario dove lo prendevamo nella morsa, poi poco importa chi sarebbe stato davanti tra Leclerc e Sainz&rdquo;. La fortuna aiuta gli audaci La Ferrari ha predicato umilt&agrave;&nbsp;nel recuperare il gap accumulato in questi anni e vedere adesso&nbsp;i risultati di tanto duro lavoro mette la&nbsp;squadra nelle condizioni di poter guardare con fiducia la termine della stagione. Perch&eacute; se &egrave; vero che un doppio 0 della Red Bull &egrave; un evento raro, &egrave; anche sotto gli occhi di tutti come la Ferrari si sia messa nelle condizioni di sfruttare al massimo episodi che, nel corso di un campionato lungo 22 gare possono capitare a tutti. E pesano. &ldquo;Siamo stati fortunati negli ultimi due giri, ma va detto che le condizioni favorevoli ce le siamo costruite perch&eacute; eravamo l&igrave; a giocarcela. Sainz dopo la ripartenza era aggressivo e stava cercando di prender il Drs e ce l&rsquo;avrebbe messa tutta per farcela, indipendentemente dai problemi di Max&rdquo; ha proseguito il team principal. &quot;Leclerc ha fatto una bellissima gara, ma sono contento per tutto il team che ha lavorato duro a Maranello&quot;, ha concluso Binotto. &quot;Siamo diversi dagli altri, la squadra pi&ugrave; vincente di sempre e dietro di noi c&#39;&egrave; tutta l&#39;Italia. Sono orgoglioso ed &egrave; bello quello che hanno fatto i ragazzi e quello che hanno lavorato per poterci portare a festeggiare oggi questa vittoria&rdquo;. <iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="682" id="enetPulseWidget" scrolling="yes" src="https://autosprint.corrieredellosport.it/iframe/formula-1/2022/gp-bahrain/gara.html " width="100%">

Il team principal della Ferrari si gode la doppietta di Leclerc e Sainz dopo due anni di duro lavoro. Gli sforzi iniziano ad essere ripagati

Binotto: &quot;Sono orgoglioso di quanto fatto dalla squadra&quot;

Per la Red Bull non poteva esserci inizio peggiore. Max Verstappen e Sergio Perez si sono ritirati negli ultimi, convulsi istanti di gara del GP del Bahrain per problemi di affidabilit&agrave; che sono ancora tutti da analizzare.  Ma &egrave; tutto l&rsquo;ambiente che gestisce i motori Honda, ora marchiati Red Bull ad essere preoccupati. Tutto, infatti, &egrave; iniziato dal motore dell&rsquo;AlphaTauri di Gasly andato in fumo.  La cronaca giro per giro  Safety Car in pista e Max che ha accarezzato la possibilit&agrave; di passare Leclerc, dopo una lotta serrata durata tutta la gara.  Tentativo per&ograve; sfumato quasi subito. Max, dopo l&rsquo;ultimo pitstop, si &egrave; lamentato di un volante che si induriva sempre pi&ugrave;, poi al restart della gara, il disastro: monoposto di colpo ammutolita e secondo posto regalato a Sainz. Il ritiro di Perez, in testacoda nel finale, anche lui per improvvise noie meccaniche, ha completato il GP da incubo.  Le dichiarazioni di Verstappen  &ldquo;Sono deluso - ha dichiarato Verstappen - &egrave; capitato lo scenario peggiore, l&#39;auto si &egrave; spenta. Potevo chiudere al secondo posto, per&ograve; i problemi che avevo in macchina andavano via via peggiorando. Non so se Perez ed io abbiamo avuto lo stesso guaio, anche se non vinci andare a punti &egrave; importante e ritirarsi con entrambe le auto, alla fine, &egrave; estremamente doloroso&rdquo;.   

L&#39;olandese si ritira a pochi giri dal finale e per la Red Bull suona l&#39;allarme affidabilit&agrave; visto il successivo k.o. improvviso e senza spiegazioni di Perez

Verstappen: &quot;Finire cos&igrave; &egrave; estremamente doloroso&quot;

        Partenza da record per questa Formula 1 2021 su Sky. Nel giorno del via alla stagione 2021 dei motori, ieri il GP del Bahrain di Formula 1, live dalle 17 su Sky Sport F1 e Sky Sport Uno, ha ottenuto 1 milione 510 mila spettatori medi (+37% rispetto alla media della stagione 2020), con 2 milioni 410 mila spettatori unici e il 9,6% di share.  Molto seguiti anche gli studi, con 389 mila spettatori medi per il pre gara e 213 mila per il post, ai quali si aggiungono i 132 mila spettatori medi di &ldquo;Race Anatomy F1&rdquo;. Su TV8 sono stati 2 milioni 111 mila gli spettatori medi della gara in differita, con l&rsquo;11,4% di share. Inoltre, considerando Sky Sport e TV8, il totale degli spettatori unici (tra live e differita) ha sfiorato i 7 milioni.&nbsp;        

A vedere in diretta su Sky Sport il GP del Bahrain oltre 1 milione 510mila spettatori medi

Grande partenza per il Mondiale della Formula 1 2021 su Sky

La Formula 1 &egrave; impegnata nello studio di nuovi format per aumentare lo spettacolo in pista. Nel 2021 inizia una delle novit&agrave; pi&ugrave; importati mai pensate dal Circus, l&rsquo;introduzione di una seconda gara, sulla durata di 100 km, nel weekend per decidere la griglia di partenza del GP di domenica. Innovazione o follia? La F1 inizia la sperimentazione di questa rivoluzione in 3 occasioni, a Silverstone, Monza e Interlagos, guardate il video e poi scatenatevi nei commenti

Gara sprint, ecco come si svolgerà

Gp Baharain: le immagini del pre-gara

Dal nostro inviato a Sahkir (Bahrain): Alberto Antonini  Altro che sole del deserto! Mercoled&igrave; sera, il Bahrain ha accolto la maggioranza del popolo F.1 con la... pioggia. Finito l&rsquo;acquazzone, si &egrave; levato il vento. Tanto vento. Oggi sul circuito c&rsquo;&egrave; una caligine giallastra: &egrave; la sabbia che si alza dal deserto.  La visibilit&agrave; &egrave; scarsa, i granelli di sabbia si infilano dappertutto, in pista compromettono l&rsquo;aderenza delle gomme, per i piloti annullano la visibilit&agrave;. &Egrave; gi&agrave; successo, durante i test dell&rsquo;inverno 2009, che non si riuscisse a girare per via del vento. Il vero problema &egrave; l&rsquo;elicottero di soccorso che in queste condizioni non pu&ograve; levarsi in volo in caso di emergenza.  Il vento rappresenta comunque un problema perch&eacute;, anche durante le prove dello scorso febbraio, aveva messo in crisi la stabilit&agrave; delle monoposto.  Molti piloti si erano lamentati di un comportamento imprevedibile. Quest&rsquo;anno, bisogna fare i conti con l&rsquo;aderenza aerodinamica ridotta - in partenza - di circa il 15 per cento, soprattutto al posteriore per via dell&rsquo;ala semplificata e della sparizione dell&rsquo;effetto-scarichi.  

Con la visibilit&agrave; azzerata non si gira

Gp Bahrain, pericolo sabbia

Dal nostro inviato a Sakhir (Bahrain): Cesare Maria Mannucci  Allora viene o non viene? Viene. Luca di Montezemolo &egrave; annunciato in Bahrain domenica mattina. Il presidente della Ferrari arriva dopo avere incontrato Bernie Ecclestone a Londra, e in Bahrain entrambi dovrebbero parlare con Jean Todt, che far&agrave; cos&igrave; il suo esordio stagionale sulla scena di un GP.  Montezemolo ha incontrato Ecclestone a Londra, per esternargli tutte le sue perplessit&agrave; sull&rsquo;attuale regolamento tecnico, alla mancanza di spettacolarit&agrave;. In particolare Montezemolo ha espresso il suo disappunto per l&rsquo;assenza di un rumore &ldquo; attrativo&rdquo; dei nuovi motori, per la Formula consumo, sino ai test che sebbene ora ammesi nel numero di 6 giorni durante la stagione, per il Presidente della Ferrari, sono ancora troppo pochi. Discussa anche la possibilit&agrave; di accorciare i GP e l&rsquo;eliminazione della restrizione sulla portata del flusso del carburante.  Il Presidente della Ferrari &egrave; preoccupato anche per gli indici di ascolto televisivi, in crollo in alcuni paesi chiave come Italia e Brasile, in ribasso in altre economie emergenti come l&rsquo;India, mentre la sola Finlandia ha stranamente aumentato la sua audience di quasi il 20%.&nbsp; Montezemolo ha chiesto cambiamenti, modifiche alle attuali regole, ma questo per avvenire deve passare attraverso un processo estremamente complesso e burocratico che coinvolgerebbe prima il gruppo di lavoro tecnico, poi la Commissione F.1, infine il Consiglio Mondiale.  Perch&egrave; incontrarsi a Londra quando Montezemolo e Ecclestone avrebbero potuto farlo in Bahrain? Perch&egrave; all&rsquo;ordine del giorno c&rsquo;erano anche altri argomenti, come la futura governance della F.1. Tre anni fa la CVC ha venduto circa il 38% del proprio pacchetto azionario a quattro grandi fondi di investimento istituzionali. L&rsquo;obiettivo era quello di andare sulla borsa di Singapore, progetto poi sempre rimandato, nonostante in questo periodo il mercato finanziario sia stato costantemente al rialzo.  Bernie Ecclestone, dietro indicazione di Donald Mackenzie, presidente di CVC, avrebbe riproposto ai Costruttori Ferrari, Mercedes e Renault, di acquistare parte del pacchetto azionario. Proposta gi&agrave; fatta varie volte in passato, all&rsquo;epoca della GPWC, l&rsquo;associazione che riuniva i Costruttori presenti in F.1, ma che i Costruttori avevano sempre rifiutato  La CVC sente odore di bruciato in merito al futuro della F.1, molte sono le indicazioni a medio termine poco rassicuranti. Dal calo di interesse generale alla crisi economica e debitoria che colpisce almeno 6 squadre su 11. Come tutti i fondi finanziari, CVC vuole ridurre il fattore rischio, sebbene l&rsquo;investimento complessivo sulla F.1 sia stato per ora altamente redditizio.  Le richieste di Montezemolo ad Ecclestone per portare a breve consistenti modifiche al regolamento tecnico e sportivo, si scontrano per&ograve; con il fronte dei team Mercedes, a cui giustamente non interessa cambiare nulla della attuale situazione, vista la loro superiorit&agrave;.  Ulteriori sviluppi sono previsti durante il week end del Gp del Bahrain.

Il presidente della Ferrari ha chiesto consistenti modifiche al regolamento tecnico e sportivo. Ma i team Mercedes, dato il loro dominio, non ci stanno

Montezemolo-Ecclestone: perplessit&agrave;!

Dopo un anno di assenza dalla F.1 e l'avventura con la Ferrari GT, Kamui Kobayashi &egrave; tornato ai Gran Premi con la Caterham. Abbiamo raccolto le sue impressioni alla vigilia dei test in Baharain.  Che sensazioni hai provato quando a Jerez hai chiuso la visiera del casco e ti sei ritrovato in pista al volante di una Formula Uno?  &laquo;Un bel feeling, ma con pochi punti di riferimento rispetto alle sensazioni che ricordavo. Ammetto che nei primi giri mi &egrave; sembrato un altro pianeta rispetto a quello che ricordavo dell&rsquo;ultima esperienza in Formula Uno del 2012, ma giro dopo giro ho iniziato ad ambientarmi, ed a quel punto ho progressivamente ritrovato gli automatismi. Non chiedetemi per&ograve; di paragonare la vettura che ho provato a Jerez con altre che ho guidato nella mia carriera, perch&eacute; non tutto funzionava a dovere, quindi non ho potuto farmi un&rsquo;idea sulla performance&raquo;.  Cosa ti aspetti dalle prove in programma in Bahrain la prossima settimana?  &laquo;Credo che tutto il team sar&agrave; soddisfatto se riusciremo a simulare una gara. Gi&agrave; a Jerez abbiamo fatto un buon numero di giri, e questo &egrave; stato molto positivo, ma i tecnici sono affamati di chilometri per riuscire a comprendere e risolvere tutti i problemi di giovent&ugrave;. Siamo stati bloccati da problemi elettrici della Power Unit, ma parliamo del primo test in assoluto di un nuovo ciclo tecnico. Sono convinto che la Renault porter&agrave; in Bahrain un pacchetto tecnico adeguatamente rivisto e spero che si possa riuscire a svolgere tutti i test programmati&raquo;.  Sei tornato in Formula Uno dopo un anno di assenza. Come ti sei trovato con la squadra?  &laquo;Devo ancora familiarizzare con tutti, ma ho incontrato molte persone che lavoravano con me in Toyota. Sono tecnici che conoscono gi&agrave; il mio metodo di lavoro, e la comunicazione &egrave; stata ottima gi&agrave; nel primo test&raquo;.&nbsp;  Cosa pensi di questa generazione di monoposto?  &laquo;Mi piace ma&hellip;quando sono dentro l&rsquo;abitacolo. Esteticamente non ho visto belle vetture, ma quando sono in pista il &ldquo;naso&rdquo; non lo vedo, quindi non ho problemi!&raquo;.  Siete in partenza per i test in Bahrain e la tappa successiva sar&agrave; gi&agrave; la prima gara dell&rsquo;anno. Credi che sarebbero state utili pi&ugrave; prove?  &laquo;Visti i problemi riscontrati sarebbe stato meglio fare pi&ugrave; giri, pi&ugrave; che altro per rendere pi&ugrave; efficiente il lavoro degli ingegneri. Ma se le regole sono queste per tutti, ci adattiamo, e finora non possiamo lamentarci visto che abbiamo fatto pi&ugrave; giri della stessa Red Bull. Il nostro sistema di raffreddamento sembra okay, quindi dal Bahrain penseremo allo sviluppo della monoposto ed alla ricerca della performance&raquo;.  Roberto Chinchero

&laquo;La Caterham brutta? Dall'abitacolo non si vede...&raquo;

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