Doppietta di peso nella 6 Ore di Watkins Glen, sesta tappa della serie IMSA e terza della Coppa Endurance che comprende le gare pi&ugrave; lunghe, per le Coyote del team ActionExpress. Grazie ad una parte finale di corsa praticamente perfetta, che li ha visti montare un treno di gomme nuove ed involarsi verso il successo, Joao Barbosa e Christian Fittipaldi si sono imposti sui compagni di scuderia Eric Curran e Dane Cameron, mentre la Ligier di Pla-Pew-Negri, con il francese al volante, si &egrave; dovuta accontentare del terzo posto. Dopo qualche problema iniziale, la LMP2 motorizzata Honda aveva trovato un ottimo passo, cedendo per&ograve; alla maggior cavalleria delle vetture con propulsore Chevy. Ritirata invece per la rottura del motore la Ligier del team Extreme Speed di Van Overbeek-Derani-Sharp, dominatrice a Daytona e Sebring, mentre un testacoda ha fatto perdere due giri alla Coyote del team Spirit Of Daytona con Marc Goossens e Ryan Dalziel. Quarto posto per la Dallara del team Taylor pilotata, oltre che dai fratelli Taylor, anche da Max Angelelli. Settima piazza assoluta invece per l&rsquo;Oreca vincitrice della categoria monomarca LMPC, quella di Alex Popow e Renger Van Der Zande.    In classe GTLM, doppietta delle Ford GT e vittoria per Richard Westbrook in coppia con Ryan Briscoe. Le vetture statunitensi hanno dato anche nella serie di casa lo stesso &ldquo;strappo&rdquo; di Le Mans, risultando impressionanti. Nonostante comunque tutti i piloti della classe siano stati racchiusi in pochi secondi, a mettere in luce quanto margine avessero i piloti di Chip Ganassi &egrave; stato il sorpasso finale dell&rsquo;esemplare di Hand-Muller nei confronti della BMW di Auberlen-Werner, avvenuto con gran facilit&agrave;. A seguire, quarta, la Corvette tuttora leader di campionato di Gavin-Milner, oltre alle due Ferrari della Scuderia Corsa e del team Risi Competizione.&nbsp;    Infine, in classe GT Daytona, ha svettato un&rsquo;altra Ferrari, quella di Alessandro Balzan. Con un turno di guida maiuscolo il rodigino ha replicato, insieme a Jeff Segal e Christina Nielsen, l&rsquo;affermazione di Sebring. Trovatosi nel finale al terzo posto, Balzan ha messo a segno prima e dopo l&rsquo;ultima sosta i tempi pi&ugrave; veloci del suo equipaggio, andando a prendere la testa per poi a contenere il ritorno dell&rsquo;Audi di Andy Lally. Lui e la Nielsen sono sempre pi&ugrave; leader del campionato di classe, mentre nell&rsquo;assoluta Fittipaldi e Barbosa sono passati a condurre precedendo fratelli Taylor.&nbsp;  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Sahlen&#39;s Six Hours of The Glen, sesta tappa dell&rsquo;IMSA WeatherTech SportsCar Series e quarta della North American Endurance Cup:  1. Barbosa-Fittipaldi(Coyote-Corvette) 197 giri in 6h00&rsquo;21&rdquo;671, alla media di 206,0 Km/h;  2. Cameron-Curran (Coyote-Corvette) a 0&rdquo;709;  3. Pew-Negri-Pla (Ligier JSP2-Honda) a 1&rdquo;048;  4. J.Taylor-R.Taylor-Angelelli (Dallara-Corvette) a 7&rdquo;302;  5. Long-Miller-Devlin (Lola-Mazda) a 1 giro;  6. Goossens-Dalziel (Coyote-Corvette) a 1 giro;  7. Van Der Zande-Popow (Oreca FLM09) a 2 giri;  8. French-Marcelli-Koch (Oreca FLM09) a 2 giri;  9. Kvamme-Ruscitti-Bradley (Oreca FLM09) a 2 giri;  10. Goikhberg-Simpson-Miller (Oreca FLM09) a 3 giri;  11. Briscoe-Westbrook (Ford GT) a 7 giri;  12. Hand-Mueller (Ford GT) a 7 giri;  13. Auberlen/Werner (BMW M6) &ndash; Rahal a 7 giri;  14. Gavin-Milner (Corvette C7.R) a 7 giri;  15. Pier Guidi-Serra (Ferrari 488) a 7 giri;  16. Fisichella-Vilander (Ferrari 488) a 7 giri;  17. Garcia-Magnussen (Corvette C7.R) a 7 giri;  18. Edwards-Luhr (BMW M6) a 7 giri;  19. Pilet-Tandy (Porsche 911) a 7 giri;  20. Bamber-Makowiecki (Porsche 911) a 9 giri;  21. Legge-Rayhall-Chaves (Elan DWC13-AER) a 11 giri;  22. Nielsen-Balzan-Segal (Ferrari 488) a 12 giri;  23. Potter-Lally-Von Moltke (Audi R8) a 12 giri;  24. Farnbacher-Riberas-James (Porsche 911) a 12 giri;  25. Keating-Bleekemolen (Dodge Viper) a 13 giri;  26. MacNeil-Keen-Jeannette (Porsche 911) a 13 giri;  27. Aschenbach-Bell (Audi R8) a 13 giri;  28. Pappas-Pilgrim-Catsburg (Porsche 911) a 13 giri;  29. Nunez-Bomarito-Pigot (Lola-Mazda) a 17 giri;  30. Lindsey-Bergmeister-McMurry (Porsche 911) a 24 giri;  31. Lewis-Pumpelly (Lamborghini Huracan) a 29 giri;  32. Marsal-Palttala (BMW M6) a 37 giri;  33. Sharp-Derani-Van Overbeek (Ligier JSP2-Honda) a 39 giri;  34. Alon-Kimber-Smith-Gutierrez (Oreca FLM09) a 40 giri;  35. Bennett-Braun-Wilkins (Oreca FLM09) a 67 giri;  36. Liddell-Davis (Audi R8) a 87 giri;  37. Sellers-Snow-Miller (Lamborghini Huracan) a 106 giri;  38. Curtis-Klingmann (BMW M6) a 133 giri;  39. Yount-Mowlem-McMurry (Oreca FLM09) a 178 giri.  Giro pi&ugrave; veloce: il 172&deg; di Pla in 1&rsquo;34&rdquo;515, alla media di 208,2 Km/h. 

<p>Vittoria di Balzan su Ferrari 488 in GT Daytona</p> 

A Barbosa-Fittipaldi la 6 Ore di Watkins Glen

Sar&agrave; l&rsquo;ennesimo week end da affrontare come se fosse una sessione di test, il Gran premio di Malesia per la McLaren. Fatta eccezione per il rientro di Alonso &ndash; subordinato alla formalit&agrave; dell&rsquo;ok del medico Fia, dopo aver ricevuto il via libera per affrontare la trasferta malese e aver superato i test a Cambridge &ndash; a Woking dovranno fronteggiare una tre giorni che si annuncia rovente sotto il profilo delle temperature, con 36&deg; C previsti nell&rsquo;aria. Completare la gara con entrambe le monoposto potrebbe essere un obiettivo il cui raggiungimento lascerebbe forse non il sorriso sui volti di Button e Alonso, ma almeno un punto fermo, una certezza di durata da mettere alle spalle e poter continuare sullo sviluppo del progetto.  Quel sorriso che anche Eric Boullier sa essere ben lontano al momento: &laquo;Ovviamente non siamo sui livelli prestazionali che dovremmo avere. C&rsquo;&egrave; un programma sull&rsquo;affidabilit&agrave; che va avanti al banco prova 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, cos&igrave; i dati arriveranno a supporto del processo di crescita&raquo;, spiega il francese.  I riscontri ottenuti in gara da Button hanno dato alcuni segnali, pur se con l&rsquo;incognita di un motore impiegato in versione fortemente depotenziata: il prossimo step sar&agrave; quello di innalzare l&rsquo;asticella e portarla al livello base di funzionamento, per scoprire se di passi avanti realmente si pu&ograve; parlare. &laquo;Stiamo lavorando su diverse cose, abbiamo dovuto depotenziare il motore, ci sar&agrave; maggior potenziale in arrivo. Sappiamo che alcune modifiche tecniche o soluzioni che abbiamo deciso per questa gara hanno funzionato, adesso proviamo a farle funzionare incrementando la potenza del motore&raquo;, anticipa Boullier.  Nonostante la situazione tutt&rsquo;altro che felice e le prospettive a breve termine non certo rosee, Boullier guarda al lato &ldquo;positivo&rdquo; del progetto McLaren, nel quale sia Button che Magnussen hanno riscontrato miglioramenti nel confronto sul 2014: &laquo;Quando ti trovi in questa situazione, provi a cercare alcuni aspetti positivi, e sono contento che loro ne abbiano trovati sulla macchina. Fa bene al morale del team che la considerino una buona base&raquo;.  Una base sulla quale il lavoro da fare &egrave; tanto e gli orizzonti per raggiungere il livello di competitivit&agrave; atteso lontani.  f.p.

Dopo l&rsquo;esordio con il V6 Honda a mezzo servizio, a Sepang si cerca l&rsquo;affidabilit&agrave; in condizioni standard

3 risultati per 'barbosa'

A Barbosa-Fittipaldi la 6 Ore di Watkins Glen

McLaren, Boullier: in Malesia più potenza per la power unit

24 Ore Daytona