Nessuno tiene il passo di Timo Bernhard nelle qualifiche a Spa, seconda prova del Mondiale Endurance WEC, dove porta in pole la Porsche n.1 che condivide con Mark Webber e Brendon Hartley. Il tedesco &egrave; riuscito a precedere di 8 decimi (1'55"793 di media contro 1'56"590) l'altra 919-H portata in qualifica da Neel Jiani e Marc Lieb (in equipaggio con Romain Dumas). Mentre il terzo posto viene agguantato dalla Toyota TS050 n.6 che nelle mani di Stephane Sarrazin (pi&ugrave; Kamui Kobayashi e Mike Conway) ottiene la media di 1'57"698.  La sessione &egrave; stata interrotta da una bandiera rossa per via di un contatto fra la CLM Rebellion di Rossiter e la Ligier LMP2 di Albuquerque. Al rientro in pista, per problemi di traffico ed errori Marcel Fassler non &egrave; riuscito a replicare il 3&deg; tempo che aveva ottenuto Andr&eacute; Lotterer, e cos&igrave; l'Audi R18 n.7 (con Benoit Treluyer) &egrave; scesa al 6&deg; posto dietro all'Audi n.8 portata in seconda fila da Loic Duval (pi&ugrave; Lucas Di Grassi e Oliver Jarvis) una volta risolti i problemi avuti nelle prove libere, e alla seconda Toyota di Kazuki Nakajima, Sebastien Buemi e Anhony Davidson.  Nella classe GTE ripetono la prestazione di Silverstone Davide Rigon e Sam Bird, portando nuovamente in pole la Ferrari 488 n.71 con il tempo medio di 2'17"644 contro il 2'17"961 dell'altra macchina by AF Corse di Gimmi Bruni e James Calado. &Egrave; invece Richie Stanaway a portare al terzo posto l'Aston Martin Vantage V8 n.97 che condivide con Fernando Rees e Jonathan Adam, staccato di soli 26 millesimi dalla Ferrari n.51. Seguono le due Ford GT di Pla-Mucke-Johnson e di Priaulx-Franchitti-Tincknell, con tutti i primi 5 racchiusi in nemmeno 1 secondo di distacco. A livello cronometrico &egrave; da segnalare pure l'omogeneit&agrave; prestazionale dei primi, con Rigon a 2'17"632 e Bird a 2'17"657: una differenza minima.  Fra le GTE Am si &egrave; messo in evidenza Paul Della Lana con l'Aston Martin guidata assieme a Pedro Lamy e Mathias Lauda, mentre il LMP2 a svettare &egrave; stata la Oreca del team G-Drive con Ren&eacute; Rast, Roman Rusinov e Nathanael Berthon. La 6 Ore di Spa-Francorchamps si correr&agrave; domani (sabato) dalle ore 14,30 alle 20,30 italiane.  Maurizio Voltini   

In prima fila l'altra 919-H di Jani-Lieb, Toyota terza con Sarrazin davanti all'Audi di Duval. Primi in GTE ancora Rigon-Bird con la Ferrari

WEC: Porsche e Bernhard in pole a Spa

Passata l&rsquo;euforia per aver conquistato il titolo piloti e costruttori WEC sia in classe P1HY sia GT PRO, Porsche &egrave; rimasta in Bahrain e ha offerto la possibilit&agrave; di testare la 919 Hybrid a due piloti: il 21enne neozelandese di GP2 Mitch Evans e il 40enne Juan Pablo Montoya.  Il team si &egrave; detto soddisfatto della prova di Evans, che in simulazione di gara ha girato in 1&rsquo;43&rdquo;60, ma la vera sorpresa &egrave; stata Montoya. Forte di un&rsquo;esperienza su vetture da corsa ben diverse fra loro (dalla F1 alla Nascar, due volte vincitore della Indy 500), Juan Pablo ha staccato un tempo in assetto da qualifica di 1&rsquo;40&rdquo;86, appena un secondo superiore alla pole position fatta segnare qualche giorno prima da Timo Bernhard prima della 6 Ore.  Entusiasta anche Montoya stesso: &ldquo;La vettura &egrave; incredibile, attualmente &egrave; la vettura da corsa pi&ugrave; avanzata del pianeta ed &egrave; proprio un gran bel giocattolo. Ho guidato tutti i tipi di vetture e questa &egrave; davvero molto divertente. Ha una potenza elevata, &egrave; veramente molto stabile e grazie alla sua affidabilit&agrave; invita a spingersi ai limiti. Questo &egrave; l'aspetto che ho trovato pi&ugrave; impressionante. La vettura infatti &egrave; talmente valida che non ti rendi conto della velocit&agrave; alla quale stai correndo. All'inizio &egrave; stato un po' scioccante quando mi &egrave; stato consegnato un manuale di 30 pagine sul funzionamento della vettura, ma non &egrave; stato poi cos&igrave; difficile.&rdquo;&nbsp;  Quello di Montoya, comunque, &egrave; stato un test che non dovrebbe avere un seguito nella prossima stagione. Salvo colpi di scena&hellip;    

Il colombiano ha testato in Bahrain la P1 Hybrid campione del mondo fermando il crono a solo un secondo di distacco dalla pole di Bernhard

Montoya vola con la Porsche 919

da Sakhir: Roberto Chinchero  Un quinto posto, abbinato al successo di tappa dei compagni di squadra Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb in questa 6 Ore del Bahrain (ultima prova del WEC 2015) ha dato il via ai festeggiamenti dell&rsquo;equipaggio della Porsche numero 17, ovvero quella di Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard. Ad impedire all&rsquo;Audi di Andre Lotterer, Benoit Treluyer e Marcel Fassler di coronare il sogno iridato &egrave; stata una sola posizione: serviva una vittoria (considerando il piazzamento dei rivali) ed &egrave; arrivata una seconda piazza.  Per l&rsquo;equipaggio che ha festeggiato il titolo iridato Endurance sembrava una gara in discesa, ma i problemi sulla 919 Hybrid non sono mancati. Iniziando nelle prime fasi di gara, quando un guasto ad una valvola &egrave; costato cinque giri. La minaccia Audi si &egrave; fatta progressivamente pi&ugrave; grande, ma anche Lotterer ha dovuto fare i conti con una sosta imprevista ai box a causa di un problema ad un dado di una ruota. L&rsquo;ultima paura nel box Porsche &egrave; arrivata ad un&rsquo;ora dal termine, quando il problema di inizio gara &egrave; riapparso. Altra sosta, e con calma il problema &egrave; stato nuovamente risolto.  A quel punto per Webber, molto prudente, si &egrave; trattato di tornare in pista a concludere a ritmo blando le poche tornate che mancavano allo scoccare delle sei ore. &laquo;Abbiamo avuto un sacco di problemi ed &egrave; stato molto stressante &ndash; ha commentato &ndash; ma proprio in questa circostanza &egrave; emersa la qualit&agrave; della squadra&raquo;. Per l&rsquo;australiano un successo di grande portata, dopo anni in cui aveva cercato invano il massimo risultato in Formula Uno.   

Al termine di un gara con il classico finale ad alta tensione, il terzetto Porsche ha conquistato in Bahrain il titolo mondiale Endurance 2015

WEC: Webber-Bernhard-Hartley campioni!

Sesta ora La sesta ora di gara si &egrave; aperta con l'Audi numero 9 in vantaggio di 20 secondi sulla Porsche numero 17, ma nell'arco di 60 minuti la situazione si &egrave; capovolta e ora &egrave; la 919 pilotata da Webber a condurre la gara davanti all'Audi n.7 affidata a Fassler e alla numero 9 di Rast. Da segnalare 45 secondi di penalit&agrave; sanzionati alla BR n.37 per eccesso di velocit&agrave; in pit-lane. La Ligier &egrave; finita nella ghiaia alla Indianapolis ed &egrave; stato necessario far partire una "slow zone" per ripulire la parte del tracciato interessata. Un quarto di gara se n'&eacute; andata, siamo arrivati a 105 giri e la Porsche di Webber mantiene la leadership mentre il sole &egrave; ormai tramontato e sale l'attesa per le ore notturne. Quinta ora Continua ad andare forte Albuquerque con l'Audi n.9 inanella una serie di giri veloci e ferma il cronometro a 3:17.647, girando a una velocit&agrave; media 247.204 km/h, miglior tempo della gara e giro pi&ugrave; veloce&nbsp;in assoluto mai fatto dall'Audi nel week end di Le Mans. Ma al comando rimane fissa la Porsche n. 17 al momento pilotata da Hartley. Nel frattempo la Ferrari 458 numero 51, coinvolta nell'incidente con Duval &egrave; dovuta tornare ai box, perdendo 3 minuti per sistemare un mozzo. Classifica dopo la 5&deg; ora  Quarta ora Dopo l'incidente tra Fisichella e Duval &egrave; stato necessario l'ingresso in pista della safety car che ha guidato le auto mentre veniva riparato il guardrail danneggiato. E ha neutralizzato la gara per Ripresa la gara la Porsche 911 numero 88 di Ried-Al Qubaisi ha preso fuoco perdendo olio sul tracciato e imponendo un nuovo ingresso della safety per un giro. Poco dopo sono stati sanzionati 40 secondi di stop and go alla Ligier numero 40 per non aver rispettato il limite nella pit-lane. Il termine della quarta ora di gara ha visto al comando la Porsche numero 17 di Hartley, con Albuquerque nel ruolo dell'inseguitore che ha fatto segnare un giro veloce di 3:18.477. Terza ora L'evento pi&ugrave; significativo della terza ora di gara &egrave; stato l'incidente tra Giancarlo Fisichella al volante della Ferrari n. 51 del team AF Corse e Duval su Audi R18 e-tron. Il francese ha sorpassato all'interno l'ex pilota di Formula 1 all'altezza della curva Indianapolis e Fisichella &egrave; stato investito dalla LMP1 sul posteriore provocandone l'uscita di strada a forte velocit&agrave; e l'impatto contro le barriere di protezione.&nbsp;Pi&ugrave; dettagli sull'incidente qui. Incolumi i piloti: Duval &egrave; riuscito a guidare la R18 fino ai box dove &egrave; stata riparata in poco pi&ugrave; di 3 minuti e mezzo. Nel frattempo le tre Porsche occupavano le prime posizioni della classifica. Seconda ora L'ora si apre con &nbsp;la Porsche GT n.92, quella di Pilet-Makowiecki-Henzler che rompe il semiasse perdendo olio: Pilet ha perso il controllo dell'auto scivolando sul liquido perso e ha poi preso fuoco.&nbsp;Pilet abbandona in fretta la vettura che brucia e quasi sicuramente&nbsp;anche la gara&nbsp;perch&eacute; anche se la 911 viene rimossa, difficilmente il team riuscir&agrave; a ricostruire la parte distrutta e bruciata. Safety car, gara neutralizzata per 20 minuti e alla ripartenza Lotterer che si era accodato all due Porsche davanti, con un guizzo passa prima Jani poi Bernhard e porta l'Audi&nbsp;R18 al&nbsp;comando per la prima volta in questa 24 Ore. Eccitazione ai box Audi che dura qualche giro&nbsp;poi nel secondo rifornimento l'Audi n.7 scende di nuovo dietro, ma in scia ala Porsche rosa che ricupera proprio allo scadere&nbsp;della seconda ora. In GTE in testa sempre l'Aston di Thiim che ha circa 5" sulla Ferrari di Bruni, 26&deg; e 27&deg; mentre dietro c'&egrave; la&nbsp;seconda Aston Martin di Mucke. Bellissima la gara di Calado&nbsp;con la seconda Ferrari AF Corse che risalito dal fondo si porta in 4&deg; posizione&nbsp;di classe&nbsp;lottando con l'Aston Martin e la Corvette di Gavin scavalcandoli in entrata di chicane. Nella GT-AM va in testa la Ferrari 458 di Bertolini. Mentre con una Porsche ufficiale fuori (la 92), retrocede anche l'altra la n.91 di Lietz che &egrave; in fondo al gruppo delle GT-Pro.  Partenza e prima ora Dominio Porsche in partenza con Neel Jani, autore della pole&nbsp;con la 919 nera n.18 che tiene&nbsp;il comando tenendo dietro Bernhard (Porsche n.17) e Hulkenberg. Ma tempo un giro e il pilota della 919 Hybrid n.17 rossa passa in testa sul rettifilo delle Hunaudieres uscendo meglio da Tertre Rouge. Ma presto anche Hulkenberg che ha un ritmo pi&ugrave; bando viene superato prima da Duval, poi da Lotterer e Bonanomi. Audi e Porsche sembrano ugualmente veloci in questa prima fase iniziale, girano tutti sul piede di 3'20&rdquo;5, decimo pi&ugrave; decimo meno e rimangono divise da pochissimi secondi fra loro. Chi ha un passo nettamente inferiore &egrave; la Toyota: quella n.1 di Buemi gira sul 3'23&rdquo; e dopo una mezz'ora accusa gi&agrave; oltre 30&rdquo; di distacco. C'era molta attesa per vedere quando Porsche A cui avrebbero rifornito: e subito ci sono colori di scena perch&eacute; per via dei due giri di ricognizione alcuni vanno sul sicuro e anticipano decisamente la prima sosta: le Audi sostano al 10&deg; e 11&deg; giro, la prima Porsche a fermarsi invece &egrave; la pi&ugrave; lenta quella di Hulkenberg al 10&deg; giro anche lei mentre&nbsp;Bernhard in testa riesce a tirare fino al 12&deg; e ripartire al comando e chiude in testa la prima ora davanti a Jani, Di Grassi, Lotterer, Bonanomi, Hulkenberg. In P2 comanda la Oreca di Gommendy mentre in GTE la bella battaglia fra le Aston Martin e Bruni vede prevalere all'inizio la macchina inglese n.95 di Mucke davanti alla Ferrari 51 e all'altra Aton di Mucke ma tutti vicinissimi. Recupera&nbsp;bene anche la Ferrari n.71 di Calado partito ultimo e risalto gi&agrave; entro i primi 36 posti.

Gli aggiornamenti orari dcon il riassunto di quello che &egrave; successo in pista a Le Mans

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