La 24 Ore di Adria &egrave; stata ancora una volta un successo: andata in scena per la quindicesima edizione questo weekend sul circuito veneto, ha ospitato un nutrito gruppo di campioni delle quattro ruote &ndash; ma anche il campione del mondo di motociclismo Marco Lucchinelli. Al via &nbsp;sia le SEAT Leon ST Cupra che le SEAT Ibiza, con classifica separata.  La gara ha preso il via sabato alle 14.00 sul circuito veneto, con i favori di una giornata soleggiata.  La Superpole &egrave; stata conquistata dalla &lsquo;familiare&rsquo; schierata da SEAT Motorsport Italia, che ha visto al volante nel giro di qualifica Sandro Pelatti, fresco vincitore della Leon ST Cup. Ed &egrave; stato proprio il pilota toscano a prendere il via della 24 Ore sabato alle 14.00, accumulando preziosi secondi di vantaggio fin dal primo stint, vanificati, per&ograve;, da una safety car alla terza ora. Ma era solo l&rsquo;inizio di un&rsquo;estenuante competizione che si sarebbe definita soltanto all&rsquo;ultimo stint.  A vincere dopo 24 ore &egrave; stata proprio la Leon ST partita dalla pole, che ha visto alternarsi alla guida, oltre a Sandro Pelatti, il campione del TCR Italy Salvatore Tavano, il vicecampione TCR Italy DSG Matteo Greco, l&rsquo;avvocato volante Marco Baroncini, gi&agrave; campione italiano nel turismo, e l&rsquo;imprenditore romano Nicola Guida, instradato alle corse dall&rsquo;amico Jimmy Ghione e divenuto in breve un avversario temibile al volante della Leon ST. Una vettura insospettabile, che sotto la scocca di una mite station wagon nasconde un cuore da oltre 300 cavalli.  &ldquo;Vincere una gara endurance &egrave; un&rsquo;emozione che non avevo mai provato, e correre in squadra &egrave; galvanizzante&rdquo;, dice Salvatore Tavano, che durante le proprie soste &egrave; stato spesso in contatto radio con i coequipier in gara.  Al secondo posto, l&rsquo;equipaggio di Automoto, che ha schierato Gianmaria Gabbiani, Piero e Edoardo Necchi, Maurizio Molteni, Emiliano Pierantoni e Gianmarco Gallini.  Sul podio assoluto, sempre con la Leon ST, anche il due volte iridato in FIA GT Thomas Biagi, con il team Hop Mobile, in equipaggio con Ugo Federico Bagnasco, Ermanno Dionisio, Giacomo Tiozzo e Gianluca De Matteo.  ATMOSFERA DI FESTA - &ldquo;Abbiamo vinto grazie alla regolarit&agrave; dei nostri piloti e ad una strategia accorta, supportata da tutta la squadra&rdquo;, ha detto Tarcisio Bernasconi, team principal di SEAT MOtorsport Italia. &ldquo;E&rsquo; stata una gara difficile ed &egrave; stato un piacere poter lottare con degli avversari cos&igrave; forti e molto corretti. La 24 Ore di Adria ormai &egrave; una tappa fissa per noi, e lo dovrebbe diventare per tutti i piloti, perch&eacute; ci si raggruppa per due giorni nel paddock vivendo un&rsquo;atmosfera di festa, specialmente la notte, e in pista ci si sfida fino all&rsquo;ultimo minuto di gara con auto tutte uguali.   &ldquo;Complimenti alla famiglia Alto&egrave; per l&rsquo;organizzazione meticolosa, dalla pista al fuori pista&rdquo;,&nbsp; aggiunge Tarcisio Bernasconi. &ldquo;Ottimo e fondamentale il Palaeventi nel paddock coperto, dove ci si ritrova a pranzo e a cena, con lo spettacolo del sabato sera e l&rsquo;open bar aperto tutta la notte per poter bere e mangiare sempre qualcosa di caldo e dove ci sono anche i divanetti per potersi distendere in un ambiente riscaldato. Ben fatto anche il regolamento di gara, che ha permesso a tutti di combattere con regole ben precise e perfette per una gara di 24 Ore.   &quot;Noi sicuramente l&rsquo;anno prossimo la metteremo come tappa fissa per i nostri piloti, con una classifica riservata a loro&rdquo;, conclude Tarcisio Bernasconi.  LE IBIZA - Fra le Ibiza, la vittoria &egrave; andata al team Saetta McQueen, con il campione italiano e europeo TCR DSG Giovanni Alto&egrave;, Erik Scalvini, Alessandro Poli, Mattia Drudi, Mattia Ferrari e Alessandro Alto&egrave;.   Alle loro spalle, il team Lambo Drivers, con i campioni italiani GT Giacomo Alto&egrave; e Daniel Zampieri, in equipaggio con Loris Spinelli, Marco Cenedese, Roberto Moscatelli e Mario Dezi.   Terzo gradino del podio per il team Engineer Transport, che ha schierato Alessio e Mattia Zanin, Alessio e Marco Mancini, Emanuele Mancin e Massimiliano Puozzo.   L&rsquo;EQUIPAGGIO DI AUTOSPRINT &ndash; Alla 24 Ore l&rsquo;equipaggio di Autosprint con un&rsquo;Ibiza, assistita da SEAT Motorsport Italia sia per il profilo tecnico che sportivo. Il team, tutto femminile, ha visto al via Luli Del Castello, Alexandra Gallo, Stefania Grassetto, Alessandra Neri, Rachele Somaschini e la sottoscritta, che si sono piazzate al settimo posto. 

<p>L&#39;equipaggio di SEAT Motorsport Italia capitanato da Salvatore Tavano si aggiudica la prima gara endurance. Sul podio anche Gianmaria Gabbiani e Thomas Biagi. L&#39;Ibiza di Autosprint settima al traguardo</p> 

24 Ore di Adria: gran finale di stagione

Non lo fai certo per i soldi. Lo fai per la passione. Concetto omnicomprensivo che indica tutti i buoni motivi per cui uno a 40 anni invece di trovarsi un lavoro normale insista a fare il pilota. Rimettendosi in gioco ogni anno come Thomas Biagi. &nbsp;  Bolognese figlio della Motor Valley &egrave; ben noto ai lettori di Autosprint: il nostro magazine l&rsquo;ha premiato per ben quattro volte col Casco d&rsquo;Oro. E non certo perch&eacute; mancassero le alternative. E&rsquo; che dal &rsquo;93, quando &egrave; sceso dai kart per mettersi sul sedile di un&rsquo;auto, alla scorsa stagione, quando si &egrave; imposto nel GT Open in coppia con Fabrizio Crestani, Biagi si &egrave; imposto in diverse categorie, vincendo con tutti e tre i marchi simbolo dell&rsquo;Italia da corsa.&nbsp;  Nel 2003 si &egrave; laureato campione Fia GT con la Ferrari 550 Maranello del team BMS Scuderia Italia, bissando il successo nel 2005 con Maserati, prima del recente successo al volante della Lamborghini Hurac&agrave;n GT3 dell&rsquo;Orange1 Team Lazarus. Consentendo alla Casa del Toro di vincere per la prima volta il campionato: &ldquo;Ho avuto la fortuna di vedere Domenicali proprio ai Caschi d&rsquo;oro di Autosprint e mi ha fatto molti complimenti. Per me &egrave; stato un grande onore&rdquo;.  Una tripletta difficile da battere, un primato di cui andare fieri, anche se con la consueta modestia: &ldquo;Quando si vince il merito &egrave; di tutti &ndash; dice Thomas -. Ma quando ho guidato per la prima volta la Hurac&agrave;n, gi&agrave; dopo dieci giri ho capito che era la macchina perfetta per me. E non a caso c&rsquo;&egrave; la mano di Paolo Dallara. Non poteva che darci soddisfazioni. Nel 2016 abbiamo avuto zero ritiri e la costanza di rendimento, per vincere un mondiale, &egrave; fondamentale&rdquo;.&nbsp;  Archiviati gli allori della scorsa stagione &egrave; tempo di pensare al 2017: &ldquo;Anche se al momento siamo un po&rsquo; in alto mare. L&rsquo;intenzione &egrave; quella di continuare con Lamborghini nel GT Open. Squadra che vince non si cambia&rdquo;.  Nonostante i successi i piloti italiani, in questo momento storico, non riescono a trovare molto spazio sui palcoscenici che contano: &ldquo;In questo momento manca un pilota italiano in Formula 1 e non &egrave; certo una bella cosa. Ci sarebbe bisogno di sostegno da parte delle istituzioni. Una volta c&rsquo;era la Minardi ma oggi queste realt&agrave; non esistono pi&ugrave; ed &egrave; un problema. Prendi l&rsquo;esempio di Valsecchi, tenuto in panchina dopo aver vinto la GP2. E&rsquo; un sistema che non funziona, l&rsquo;Italia non ha un peso politico nel motorsport e non abbiamo pi&ugrave; una cultura del motorsport&rdquo;.&nbsp;  Un quadro a tinte fosche, poco incoraggiante per chi si accosta al motorsport: &ldquo;Quando ho iniziato mio padre ha potuto supportarmi per due stagioni. Non c&rsquo;&egrave; un segreto, si tratta solo di perseverare. Perseverare. E perseverare&rdquo;.&nbsp;    &nbsp; 

<p>E&rsquo; l&rsquo;unico ad aver vinto un titolo mondiale con Ferrari, Lamborghini e Maserati. E superati i 40 non ha intenzione di smettere</p> 

Thomas Biagi, il pilota uno e trino

SUPERSTARS a Franciacorta  Doppietta Morbidelli  Dopo essersi aggiudicato il titolo del campionato internazionale Superstars World, Gianni Morbidelli si &egrave; aggiudicato anche quello dell&rsquo;abbinata serie tricolore che si disputava su un numero differente di corse, il pilota dell&rsquo;Audi Rs5 ha fatto centro nell&rsquo;ultimo appuntamento di questa categoria, a Franciacorta. Qui, in una corsa con meno vetture partenti, ha dominato, aggiudicandosi le due gare in programma, dopo aver avuto la meglio in entrambe, dopo bei duelli, su Vitantonio Liuzzi che, con la Mercedes C63 Amg del team Romeo Ferraris, ha raccolto un 2&deg; e un 3&deg; posto e che era in testa alla classifica tricolore prima della gara.  A essere salito due volte sul podio &egrave; stato anche Ermanno Dionisio, compagno di squadra di Morbidelli, che si &egrave; piazzato 3&deg; in gara-1 e 2&deg; in gara-2. Peccato per Thomas Biagi, con l&rsquo;altra C63 del Romeo Ferraris, che ha dovuto dare forfeit dopo le qualifiche per un problema fisico.

Doppietta di Morbidelli nel Superstars a Franciacorta

Le gare del 27 ottobre

da Imola: Francesco Forni  Gianni Morbidelli vince in carrozza gara due della Superstars e mette le mani sul titolo, che si giocher&agrave; a Vallelunga il 13 ottobre. Troppo forti il pesarese la sua Audi RS5 a trazione integrale, che ha fatto il bello e il cattivo tempo (sul serio) nella manche conclusiva. Adesso il pesarese in classifica ha 212 punti, staccando Thomas Biagi, giunto settimo, a 179 e Vitantonio Liuzzi (ottimo secondo, dopo la vittoria in G1) a 169, aritmeticamente fuori dalla lotta.  I giochi per il campionato sembrano ormai fatti: Morbidelli nelle ultime otto gare ha collezionato 6 primi posti, 1 secondo e 1 terzo, a dimostrazione di una supremazia totale, anche all'Enzo e Dino Ferrari. &Egrave; vero che la pioggia ha ancora aiutato la RS5 del capoclassifica, che per&ograve; dopo 1 giro sotto regime di safety car, partendo da settimo in quattro tornate ha preso il comando superando Sini su Camaro (ottimo terzo alla fine) alla Piratella. Poi non c'&egrave; stata storia: demotivato il rivale Biagi, dalla debacle strategica di Mercedes in gara uno, Ferrara non &egrave; partito per guai al motore, e cos&igrave; Morbidelli allunga le mani sul suo quarto titolo nella Superstars.  In gara-1 c'&egrave; stato l'harakiri Mercedes che s'&egrave; giocata&nbsp;sul bagnato all'ultimo giro molte delle possibilit&agrave; di vincere il campionato. &Egrave; successo quando Thomas Biagi &egrave; uscito alla Piratella durante il duello per il secondo posto con Morbidelli (Audi), il campionato ha preso una piega. Il dominio Mercedes, con l'affermazione di Liuzzi, &egrave; stato una vittoria di Pirro. Perch&eacute; Biagi e Morbidelli, fino a prima del via a pari punti in classifica, si giocavano una bella fetta del campionato, ma la Mercedes, che in qualifica aveva ottenuto i primi quattro posti, non ha fatto gioco di squadra.  Dopo tre giri iniziali di safety car, Liuzzi, Ferrara e Biagi hanno preso il comando, anche sull'acqua, ma in due giri Morbidelli &egrave; risalito dall'ottavo al quarto posto, con il bolognese avanti di 7". Che sono stati recuperati in altri due giri. Qui l'errore strategico: Liuzzi e Ferrara hanno tenuto le posizioni e Biagi ha visto la l'Audi RS5 integrale rientrare. All'ultima tornata Ferrara s'&egrave; fatto da parte, ma oltre a Biagi &egrave; passato anche Morbidelli. E nel uno contro uno alla Piratella, la Mercedes numero 3 &egrave; uscita. Ha vinto Liuzzi, ma il "Morbido" ora ha 16 punti di vantaggio su Thomas. E la pioggia cade ancora sul Santerno...  &nbsp;

Vincono Liuzzi e Morbidelli a Imola, mentre Biagi compromette la classifica uscendo nel duello con il rivale diretto dell'Audi

Superstars: Morbidelli allunga

  da Donington (GB): Francesco Forni  A braccetto, ma solo in classifica. Thomas Biagi e Gianni Morbidelli dopo le due gare di Donington sono a pari punti in classifica, a quota 173, rimasti ormai soli a battagliare per il titolo della Superstars.  L'Audi RS5 e Morbidelli per&ograve; sembrano avere una marcia in pi&ugrave; dopo aver dominato gara-2 (5&ordf; vittoria nelle ultime 6 manche) proprio davanti a Biagi e alla sua Mercedes C63 AMG che dopo essere scattato in testa, e aver fatto anche il giro veloce, alla decima tornata s'&egrave; dovuto inchinare all'avversario, che ha sorpassato e preso il largo. Terzo un ottimo Max Mugelli sulla BMW M3 E92, fiorentino che abita a due passi dal circuito del Mugello.  &laquo;Con tutte le penalizzazioni che ci danno, mi sa che a Imola ci faranno correre con 3 ruote&raquo;, ha detto Morbidelli. &laquo;Sarebbe meglio provassero a farlo solo con la trazione posteriore&raquo;, ha replicato Biagi. Il testa a testa &egrave; pepato e c'&egrave; anche un retroscena molto polemico nella sfida Mercedes-Audi che potrete leggere sul prossimo numero in edicola, o digitale, di Autosprint. Infatti le classifiche sono ancora sub-judice per un reclamo tecnico dell'Audi nei confronti delle vetture di Biagi e Liuzzi.  &nbsp;  

In gara-2 a Donington vince il pilota Audi e raggiunge quello Mercedes in classifica generale, a pari punti al comando. 3&deg; Mugelli 

5 risultati per 'biagi'

24 Ore di Adria: gran finale di stagione

Thomas Biagi, il pilota uno e trino

Le gare del 27 ottobre

Superstars: Morbidelli allunga

Morbidelli vince e appaia Biagi in classifica Superstars