La gara di Marco Bonanomi a Spa, in occasione della 6 Ore WEC corsa sull'Audi n.9 con Filipe Albuquerque e Ren&eacute; Rast, &egrave; una di quelle utili a dimostrare che nelle gare motoristiche, anche quando prevedi tutto il prevedibile, si presentano nuovi problemi inediti da "mai successo prima d'ora" a rovinarti tutto. Infatti a Marco &egrave; addirittura "esploso" il finestrino sinistro: un inconveniente che prima ha rovinato l'aerodinamica della R18, e poi ha fatto perdere un minuto circa ai box quando in occasione della sosta programmata &egrave; stata sostituita la portiera.  Ma come mai &egrave; successo? &laquo;Mah, niente, non ne ho idea, &egrave; semplicemente saltato&hellip; - dice Bonanomi parlando del finestrino - Non ne ho conferma, ma pu&ograve; essere stato causato anche dalle sollecitazioni che aveva la nostra macchina, che ha saltellato parecchio per tutta la gara. Non so se si vedeva&hellip;&raquo;. Si vedeva, si vedeva, con oscillazioni impressionanti anche a guardare dall'esterno. &laquo;E a sentirle da dentro &egrave; ovviamente pure peggio. Le botte su sedile e casco erano forti, ogni tanto mi saltavano anche i piedi sulla pedaliera. Per me che ho fatto subito tre stint &egrave; stata davvero dura: ora ne parlo scherzandoci su, ma quando sono sceso dalla macchina ero distrutto, non riuscivo a muovermi, per le sollecitazioni subite da collo e schiena&raquo;.  Ma a parte questo "piccolo inconveniente", Marco &egrave; contento di come sia andata a Spa. &laquo;Se tiriamo le somme - commenta - alla fine &egrave; andata abbastanza bene per noi. E non tanto o non solo per il quarto posto mio e dei miei compagni, appena fuori dal podio, quanto per la gara complessiva, anche per l'intero team. Il "pacchetto Le Mans" con poco drag ha funzionato davvero bene&raquo;. Bonanomi si riferisce al set-up aerodinamico con minor deportanza ma anche minor resistenza che l'Audi ha adottato sulle vetture numero 7 e 8, in prospettiva sperimentale in vista di Le Mans, mentre sulla numero 9 di Marco &egrave; stata mantenuta quella con pi&ugrave; downforce gi&agrave; utilizzata per Silverstone. Ci&ograve; in modo da fare un raffronto diretto in pista fra le due configurazioni.  C'&egrave; stata qualche disquisizione su quale delle due soluzioni fosse la migliore sulla pista di Spa, ma Bonanomi non ha dubbi in proposito: &laquo;Avevamo gi&agrave; visto nelle simulazioni che il nostro "pacchetto Silverstone" non era il pi&ugrave; efficiente, e in gara si &egrave; confermato. Perdevamo tantissimo nel primo e nel terzo settore, qualcosa come 1 secondo per ciascun tratto rispetto alla configurazione per Le Mans&raquo;. In effetti era facile vedere come anche con minor deportanza non fosse assolutamente un problema, per i piloti delle R18 numero 7 e 8, affrontare completamente in pieno sia l'Eau Rouge che Blanchimont, sfruttando quindi al 100% la maggior scorrevolezza negli allunghi. &laquo;Considera inoltre - aggiunge Bonanomi - che in queste due sezioni vi sono la chicane del Bus Stop e il tornante della Source, che per&ograve; sono talmente lenti per cui non si sente differenza di carico aerodinamico. Poi guadagnavamo qualcosa nel secondo tratto, quello fra Les Combes e Stavelot, ma assolutamente non abbastanza da recuperare&raquo;.  In pi&ugrave; non sempre &egrave; filato tutto liscio. &laquo;Qui a Spa abbiamo lavorato poco in prova: per la pioggia delle prime due sessioni e problemini nella terza, abbiamo praticamente fatto giusto un paio di giri a testa e abbiamo iniziato solo in corsa a capire la macchina. Per&ograve; anche i miei compagni hanno fatto una bella gara e Ren&eacute; si &egrave; trovato bene (Rast era alla prima gara dopo i test; ndr) anche se non ne avevo dubbi, per uno con la sua esperienza nelle gare di 24 ore con le GT, e dopo quanto gi&agrave; fatto vedere nei test&raquo;.  In ogni caso la prova a Spa di Bonanomi-Albuquerque-Rast &egrave; stata utile ai tecnici Audi per avere dei riscontri e giustifica un certo entusiasmo pure per loro: &laquo;Dopotutto a Le Mans avremo anche noi la stessa configurazione degli altri, e posso assicurare che rispetto all'anno scorso non c'&egrave; proprio paragone. Gli ingegneri del reparto aerodinamico hanno fatto un ottimo lavoro, per cui l'efficienza aerodinamica ha avuto un'evoluzione esponenziale riuscendo a garantire un ottimo livello di grip. Probabilmente a Le Mans arriveranno ulteriori aggiornamenti, dopotutto c'&egrave; ancora un mese di studi e sviluppi, ma gi&agrave; a Spa i nostri tecnici hanno lavorato benissimo. Per cui anche noi della "numero 9" siamo davvero carichi!&raquo;. E stavolta Marco non parla di aerodinamica&hellip;  Sembra dunque di capire che sia stato lo sviluppo aerodinamico ad aver reso cos&igrave; competitiva l'Audi R18 e-tron quattro, tanto da vincere entrambe le prime due gare di campionato endurance. &laquo;Hanno fatto uno studio molto accurato da questo punto di vista - conferma Bonanomi - direi partendo gi&agrave; da met&agrave; dell'anno scorso ad occuparsene. Pi&ugrave; di tanto dal sistema ibrido con 4 MegaJoule non si poteva ottenere, e sebbene siamo riusciti ad essere pi&ugrave; competitivi in uscita di curva, siamo lontani da Porsche come velocit&agrave; massima. Il settore dove c'era pi&ugrave; margine era quello aerodinamico, e l&igrave; il salto di qualit&agrave; &egrave; stato enorme. Fra l'altro, tutto questo ha inciso positivamente anche sul degrado delle gomme&raquo;.  Gi&agrave; sentendo l'entusiasmo di Bonanomi nel parlare di come la sua macchina sia migliorata dal 2014, si comprende come mai quest'anno le LMP1 vadano sui 3-4 secondi al giro pi&ugrave; veloci, a confermare un campionato di alto livello e molto competitivo come il WEC. &laquo;Il campionato in generale &egrave; davvero competitivo, le macchine sono belle e vanno fortissimo, e a parte 4-5 gentlemen sono tutti piloti professionisti. Le gare sono sempre al limite e c'&egrave; spettacolo. E concludo dicendo che personalmente, per tutti i motivi che ho spiegato, sono molto ottimista per Le Mans&raquo;.  Maurizio Voltini   

Dopo la 6 Ore di Spa, Marco spiega i motivi per cui la R18 &egrave; cos&igrave; competitiva e perch&eacute; guarda a Le Mans con fiducia

WEC: Bonanomi e la forza Audi nell'aerodinamica

Un finale emozionante per la "main race" a Nogaro delle Blancpain Sprint Series, che ha visto prevalere di pochissimo - 0"368 il distacco sul traguardo - la BMW Z4 n.77 di Maxime Martin e Dirk Muller sull'Audi R8 n.3 di Stephane Richelmi e Stephane Ortelli. Mentre a poco pi&ugrave; di 8 secondi si &egrave; classificata terza la R8 n.2 di Christopher Mies ed Enzo Ide.  Al primo giro Martin &egrave; riuscito a superare Richelmi, prendendo poi un piccolo margine che per&ograve; &egrave; svanito per un'esitazione al cambio pilota: &laquo;&Egrave; stato un mio errore - ha ammesso poi Muller - mi sono dimenticato di pigiare un pulsante&raquo;. Poi liberatisi rapidamente di Ide passato al comando in questa fase, negli ultimi venti minuti di gara Muller e Ortelli hanno dato fondo a tutto quanto era nelle loro possibilit&agrave;, restando sempre incollati l'uno all'altro fino alla vittoria finale della gialla Z4 del BMW Sports Trophy Team Brasil.  Bella battaglia anche per il quarto posto finale, fra la Bentley n.84 di Abril-Buhk e la Ferrari n.333 di Seefried-Siedler, mentre Marco Bonanomi e Filip Salaquarda (R8 n.75) si sono classificati settimi appena dietro l'altra Audi n.4 di Nash-Stippler. A seguire la sintesi video della gara, mentre potete trovare qui il resoconto della "qualifying race" di domenica, per questa Coppa di Pasqua a Nogaro. Con il prossimo appuntamento a Monza fra una settimana per la prima prova delle parallele Blancpain Endurance Series.  Maurizio Voltini           

Nella "main race" di Nogaro la BMW Z4 precede di pochissimo le R8 di Ortelli-Richelmi e Ide-Mies

Blancpain: Martin e Muller battono le Audi (video)

Mantenendo il comando per tutta la gara con la loro Audi R8 n.3, Stephane Ortelli e Stephane Richelmi hanno vinto la "qualifying race" della prova inaugurale a Nogaro delle Blancpain Sprint Series 2015. Oggi alle ore 13 si correr&agrave; invece la "main race" a completamento della Coppa di Pasqua sulla pista francese, trasmessa in diretta su Eurosport 1.  Alle spalle dei vincitori sono per&ograve; sempre stati molto vicini Maxime Martin e Dirk Muller con la loro BMW n.77, a precedere sul traguardo la seconda Audi del team WRT, quella guidata da Enzo Ide e Christopher Mies. Questo in una gara caratterizzata da molti contatti, a iniziare da quello gi&agrave; nel primo giro fra l'Audi n.6 e la Bentley n.84, poi colpite da altre macchine. Cos&igrave; l'Audi &egrave; stata costretta al ritiro assieme alla Nissan n.73 e alla Bentley n.83.  Un episodio che possiamo vedere anche nel video a seguire, con tutte le fasi salienti di questa gara che ha visto il nostro Marco Bonanomi classificarsi 6&deg; con l'Audi R8 n.75 che condivide con Filip Salaquarda.  Maurizio Voltini     

Oggi la "main race" della Coppa di Pasqua a Nogaro, in diretta su Eurosport alle 13 

Blancpain: a Ortelli-Richelmi la "qualifying race" (video)

Parte la stagione di Marco Bonanomi assieme a quella delle Blancpain Sprint Series oggi a Nogaro, prima prova del campionato per vetture GT. Il pilota ufficiale Audi italiano sar&agrave; infatti al via con la R8 LMS ultra del team ISR Racing, condivisa col pilota ceco Filip Salaquarda. Questa domenica si disputano le prove cronometrate e la gara di qualificazione, mentre la "main race" sar&agrave; luned&igrave; di "Pasquetta" e verr&agrave; trasmessa in diretta su Eurosport 1 alle ore 13. Tempo una settimana e il campionato far&agrave; tappa subito a Monza con una delle prove, anche in questo caso la prima, delle Blancpain Endurance Series.  Maurizio Voltini

Inizia la stagione del pilota ufficiale Audi italiano con la serie Sprint che parte oggi e domani a Nogaro

Bonanomi al via con la R8 LMS nel Blancpain

Definita la stagione per uno dei piloti italiani di vertice, Marco Bonanomi, che &egrave; stato confermato anche quest'anno nelle fila di Audi Sport. Similmente al 2014, Marco correr&agrave; nel WEC prima alla 6 Ore di Spa (in funzione preparatoria) e poi alla classica 24 Ore di Le Mans, in equipaggio con Filipe Albuquerque e Ren&eacute; Rast (appena promosso dalle GT) sulla R18 e-tron quattro numero 9.  Parallelamente, per&ograve;, il pilota lecchese far&agrave; anche la serie Blancpain GT Sprint ed Endurance con l'Audi R8 LMS che ha gi&agrave; avuto modo di guidare nella scorsa stagione, con il team ISR Racing. In questo caso le gare inizieranno con quella di Nogaro del 5-6 aprile, poco dopo i primi test collettivi LMP1 del WEC a Le Castellet del 27-28 marzo, ai quali pure Marco prender&agrave; parte.  Maurizio Voltini     

Correr&agrave; da ufficiale Audi, nel Blancpain GT con la R8 LMS, oltre a Spa e Le Mans con la R18 LMP1

Bonanomi "programmato" per il 2015

Continua a crescere l&rsquo;interesse per le gare Endurance: da un lato abbiamo la 24 Ore di Daytona che ci attende fra meno di un mese (la serie Tudor-Uscc dell&rsquo;Imsa partir&agrave; il weekend del 25 gennaio) mentre l&rsquo;inizio del WEC sar&agrave; in aprile con la 6 Ore di Silverstone. Ma pure per la 24 Ore di Le Mans si &egrave; gi&agrave; in fibrillazione: &egrave; vero che la gara sar&agrave; a met&agrave; giugno, ma verso fine gennaio scade il termine per le iscrizioni, e pare proprio che quest&rsquo;anno ci sar&agrave; un vero boom di richieste per la partecipazione alla classicissima gara di durata francese.  Perch&eacute; in ogni caso a correre a Le Mans sono previste 56 vetture, ma stando alle prime indiscrezioni e ai primi calcoli sembra che le domande di iscrizione potrebbero arrivare ad essere addirittura un&rsquo;ottantina. Questo sia perch&eacute; la gara in s&eacute; &egrave; tornata ad essere sempre pi&ugrave; attraente nei confronti degli appassionati e dei costruttori (e parallelamente anche l&rsquo;intero campionato), sia perch&eacute; all&rsquo;arrivo di nuovi concorrenti pure in una categoria difficile come la LMP1, si aggiunge il rinfoltimento della LMP2 e l&rsquo;ingresso della nuova classe LMP3 che sta gi&agrave; raccogliendo un certo numero di partecipanti.  Analizzando pi&ugrave; in dettaglio, ricordiamo che la categoria di vertice dei Prototipi LMP1 vedr&agrave; l&rsquo;arrivo della Nissan e lo schieramento di una vettura in pi&ugrave; da parte della Porsche giusto per questo appuntamento. A seguire pubblichiamo la lista dei quasi certi concorrenti con i probabili equipaggi (molti da confermare) e vediamo come gi&agrave; in questa classe si possano contare 14 vetture.  Con il consueto travaso di concorrenti dalla European Le Mans Series che prosegue in modo positivo, la LMP2 a Le Mans potrebbe registrare addirittura pi&ugrave; di 30 richieste di iscrizione. Fra queste si prevede anche quella dagli Usa del team dei fratelli Taylor, che schiererebbe fra l'altro il nostro Max Angelelli. Cos&igrave; in LMP2 sarebbero due i piloti italiani - c&rsquo;&egrave; anche Maurizio Mediani con la SMP Racing - al pari di quelli in LMP1, che sono Marco Bonanomi e Andrea Belicchi.  La LMP3 &egrave; una categoria neonata che per&ograve; &egrave; promossa proprio dall&rsquo;ACO (Automobile Club de l&rsquo;Ouest), vale a dire l&rsquo;organizzatore di Le Mans, e quindi ci si aspetta le venga dato una sorta di &ldquo;posto privilegiato&rdquo;. Al momento sono almeno 5 i team che hanno programmato di partecipare a questa serie nell&rsquo;intera stagione, e dunque anche alla 24 Ore.  Per quanto riguarda le GT, ci si aspettano 9-10 macchine fra i Pro: ai team ufficiali Porsche, Aston Martin e Corvette, nonch&eacute; quello Ferrari-AF Corse con Bruni-Vilander-Fisichella e Rigon-Calado-Beretta (tutti con due vetture), si potrebbero aggiungere Risi Competizione e SMP Racing, con una 458 ciascuno. Mentre in classe GTE-Am si potrebbero avere facilmente una quindicina di vetture, sebbene in questo caso le caratteristiche amatoriali di piloti e squadre rendano pi&ugrave; difficile avere una qualche sicurezza sui programmi.  Di fatto, per quanto gli organizzatori non abbiano ancora ufficializzato nulla al riguardo, sembrano abbastanza certe almeno 70 richieste di iscrizione alla 24 Ore di Le Mans del 2015. Dunque non sar&agrave; facile selezionare adeguatamente fra queste domande e di sicuro ci sar&agrave; qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave; nelle qualifiche&hellip; I Prototipi LMP1 alla 24 Ore di Le Mans Toyota Racing &mdash; Toyota TS040 Hybrid Buemi-Davidson-Conway Sarrazin-Wurz-Nakajima  Audi Sport Team Joest &mdash; Audi R18 e-tron quattro F&auml;ssler-Tr&eacute;luyer-Lotterer Duval-Di Grassi-Jarvis Rast-Albuquerque-Bonanomi  Porsche Team &mdash; Porsche 919 Hybrid Dumas-Lieb-Jani Bernhard-Webber-Hartley Hulkenberg-Tandy-Makowiecki-Christensen  Nismo Nissan Motorsport &mdash; Nissan GT-R LM Nismo Pla-Heidfeld Gen&eacute;-? Mardenborough-?  Rebellion Racing &mdash; Rebellion R-One Prost-Beche-Heidfeld Belicchi-Kraihamer-Leimer  Lotus CLM &mdash; Lotus P1/01 AER equipaggio da definire  Maurizio Voltini

Alla 24 Ore del 2015 &egrave; prevista una partecipazione senza precedenti

Boom di richieste per Le Mans

Alla 6 Ore del Glen ha rischiato di vincere una &ldquo;barchetta&rdquo;, vale a dire una biposto scoperta, la Nissan Morgan di Yacaman-Brundle-Tung gi&agrave; autori della pole. Ma al restart dopo la penultima safety car, a 11 minuti alla fine, la maggior potenza delle Corvette DP fa la differenza facendole perdere due posizioni in poche curve. Poi altra safety car, un solo giro finale libero e quindi secondo posto dietro alla Corvette di Westbrook-Valiante, i vincitori al Watkins Glen, ottava prova della serie Tudor United SportsCar. A seguire le altre Corvette DP di Barbosa-Fittipaldi-Frisselle (che si sono giocati il comando per tutta la gara assieme alle due vetture davanti), di Frisselle-Frisselle-Fogarty e di Taylor-Taylor-Angelelli, con Massimiliano dunque primo fra gli italiani presenti in Imsa-Uscc.  In GTLM, vinta da Magnussen-Garcia su Corvette C7-R dopo una bella lotta con Farnbacher-Goossens-Bomarito e la loro Viper, Giancarlo Fisichella arriva 7&deg; con la 458 Italia condivisa con Kaffer. Mentre in GTD, dove primeggia la BMW Z4 di Cameron-Palttala, abbiamo Alessandro Balzan 5&deg; assieme a Westphal e Davis sulla Ferrari 458, Marco Bonanomi 10&deg; sull&rsquo;Audi R8 LMS guidata assieme a Espenlaub e Putman, nonch&eacute; Michele Rugolo solo 19&deg; per l&rsquo;incidente capitato a Gerber (sulla Ferrari 458 anche Griffin).  Maurizio Voltini

Nella gara Imsa-Uscc, le safety car fanno vincere la Corvette DP di Westbrook-Valiante. Indietro Angelelli e gli altri italiani con le GT

Male per gli italiani la 6 Ore del Glen

Come Filippi in Indycar, un altro pilota italiano di vertice avr&agrave; la possibilit&agrave; di correre negli Usa questo fine settimana: parliamo di Marco Bonanomi che, reduce dalla sfortunata 24H di Le Mans in cui stava ben figurando, guider&agrave; sempre per l&rsquo;Audi ma stavolta nella serie Imsa-Uscc a Watkins Glen. Per lui si tratta della prima volta a correre in America (se si eccettuano giusto alcuni test) e per adesso non sono previste altre occasioni; ma si vedr&agrave;.  La vettura &egrave; l&rsquo;Audi R8 LMS del team Fall-Line che Marco condivider&agrave; con Charles Espenlaub e Charlie Puteman. Ben diversa dal prototipo R18 del WEC, ma simile al modello con cui corse vittoriosamente nell&rsquo;italiano GT. In questa serie vi sono tuttavia maggiori limitazioni aerodinamiche e altre tecniche, come l&rsquo;assenza dell&rsquo;Abs, per cui ci sar&agrave; da abituarsi ad una guida un po&rsquo; pi&ugrave; difficile. Anche perch&eacute; vi sar&agrave; poco tempo a Bonanomi per abituarsi alla macchina e affiatarsi con compagni per lui sconosciuti finora, e del resto anche la chiamata &egrave; stata quasi &ldquo;dell&rsquo;ultimo minuto&rdquo;.  &laquo;Ma &egrave; davvero una bella opportunit&agrave; - spiega comunque Bonanomi - quella di tornare in gara subito dopo una grande amarezza come quella vissuta quest&rsquo;anno a Le Mans. Ringrazio Audi e Fall-Line Motorsports per questa occasione e non vedo l&rsquo;ora di essere al volante della R8 LMS. Watkins Glen &egrave; un circuito molto veloce, tipicamente americano, per cui sar&agrave; una bella lotta. Ma non aspettavo altro&raquo;.  Maurizio Voltini

Correr&agrave; per la prima volta in Usa con l&rsquo;Audi R8 LMS nella gara Imsa-Uscc a Watkins Glen

Anche Bonanomi "scopre" l'America

da Le Mans: Roberto Chinchero  &Egrave; inconsolabile Marco Bonanomi. Il pilota dell&rsquo;Audi aveva iniziato da grande protagonista la sua seconda 24 Ore di Le Mans, riuscendo a risalire fino alla seconda posizione dopo un&rsquo;ora e mezza di gara. Poi, con il tamponamento subito dalla Ferrari 458 di Sam Bird, ha visto di colpo svanire mesi di lavoro.  &laquo;Non &egrave; facile accettare di finire in questo modo una gara come la 24 Ore &ndash; ha commentato con amarezza Bonanomi &ndash; eravamo ancora all&rsquo;inizio, e per di pi&ugrave; con la pioggia che improvvisamente era iniziata a cadere abbondantemente. Eravamo in pieno rettilineo quando ho visto delle vetture pi&ugrave; lente, ed ho abbassato la velocit&agrave; anche perch&eacute; la visibilit&agrave; non era buona. Ho sentito un primo colpo nella parte posteriore della mia vettura, ed era Lapierre, finito in testacoda. Sono riuscito a riprendere il controllo della monoposto quando &egrave; arrivato Bird che mi ha colpito con grande violenza. Nell&rsquo;urto ha strappato una sospensione della mia vettura, ma soprattutto si &egrave; danneggiato il motore, che ha subito perso olio. Ho provato a riaccendere la vettura, ma non c&rsquo;&egrave; stato nulla da fare. Non capisco davvero dove volesse andare Bird a quella velocit&agrave; in quel momento di gara&raquo;.  I rimpianti di Bonanomi aumentano ancora di pi&ugrave; pensando al passo di gara. &laquo;Dopo il via mi sono accorto subito che le Toyota stavano riducendo il passo &ndash; ha confermato Marco &ndash; perch&eacute; anche loro devono fare i conti con il consumo. Sono risalito fino alla terza posizione, poi ho battagliato con Lotterer per la piazza d&rsquo;onore. Andava tutto al meglio, credo davvero che senza inconvenienti c&rsquo;era la possibilit&agrave; di dire la nostra per la vittoria&raquo;. Bonanomi non lascer&agrave; Le Mans in anticipo, avendo deciso di rimanere vicino al team. &laquo;Non posso che ringraziare questo gruppo di lavoro &ndash; ha concluso &ndash; anche se avrei preferito di gran lunga farlo attraverso una bella gara. Non sar&agrave; facile da dimenticare quanto accaduto oggi, ma ormai non posso far nulla per cambiare le cose&raquo;.  

"Ho abbassato la velocit&agrave; per le vetture lente e la visibilit&agrave; non buona. Poi il botto"

Bonanomi racconta l'incidente che l'ha fermato

Tutta colpa di quello scroscio di pioggia improvviso. L&rsquo;incidente che ha messo ko l&rsquo;Audi n.3 di Bonanomi e la Toyota n.8 di Lapierre &egrave; stato il momento decisivo della seconda ora di gara a Le Mans ed &egrave; dovuto a un acquazzone improvviso, dopo 1 ora e 32&rsquo; di corsa. Ha prima piovuto sul rettifilo delle Hunaudieres, poi sul traguardo, scrosci violentissimi che hanno colto di sorpresa i piloti che alla prima pioggia avevano deciso di continuare con le slick visto che le Michelin usate dai Prototipi anche sulla pista umida riescono a generare un certo grip.  Ma di colpo invece che umida, arrivati sul rettifilo dopo Tertre Rouge i corridori hanno trovato la pista allagata cos&igrave;&nbsp;Bonanomi&nbsp;che era al terzo posto e duellava con la Toyota di Lapierre, in rettifilo, mentre sfilava la Porsche 911 di Lietz, che andava vistosamente piano, ha rallentato per evitare aquaplaning. Le aureo dietro si sono aperte a ventaglio e Lapierre in velocit&agrave; con la Toyota n.8 ha perso il controllo della macchina, e girandosi ha centrato le barriere a destra e rimbalzando e slittando sull&rsquo;asfalto viscido come sapone ha colpito Bonanomi da dietro spedendolo contro il guard rail di sinistra. In quel frangente la Ferrari di Bird, n.61 e in testa nella GT/AM, non ha potuto evitare l&rsquo;Audi e l&rsquo;ha colpita anche lei di muso.  "Non si vedeva nulla in quel momento - ha spiegato Bird - la visibilit&agrave; era quasi nulla per l'acqua sollevata dalle gomme, e se c'erano delle bandiere di segnalazione non le ho proprio viste perch&eacute; eravamo tutti accecati dagli spruzzi".  Bird ha subito abbandonato la Ferrari con l&lsquo;avantreno disintegrato rinunciando a continuare; Bonanomi &egrave; sceso e ha cercato di togliere i pezzi danneggiati per provare a riprendere la pista ma non c&rsquo;era verso di far ripartire la R18. Mancanza di trasmissione, hanno spiegato i tecnici Audi. La macchina &egrave; stata trasportata via col camion di servizio e questo decreta l'automatico ritiro della macchina perch&eacute; per restare in gara deve raggiungere&nbsp;con i propri mezzi i box.&nbsp;Rester&agrave; nelle immagini della gara la disperazione di Bonanomi che sbatte ripetutamente le mani sul volante dalla rabbia e poi si tiene il casco fra le mani.  Mentre Lapierre, che aveva per lo pi&ugrave; solo la carrozzeria danneggiata ed il fondo, &egrave; riuscito a fatica a ripartire e raggiungere i box per la riparazione. Dove la Toyota n.8 resta ferma un&rsquo;ora esatta prima di ripartire con Buemi al volante staccata di 8 giri, in 49&deg; posizione. La sua fortuna &egrave; stata che, mentre riparavano la macchina, la gara &egrave; stata neutralizzata per quasi un&rsquo;ora quindi gli avversari hanno percorso solo otto giri invece di una quindicina e il distacco dai primi non &egrave; quindi cos&igrave; sensibile.  

Costretto al ritiro dopo essere stato centrato doppiamente da Lapierre e da Bird

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