        I calendari sempre pi&ugrave; compatti della Formula 1 fanno sempre pi&ugrave; discutere, soprattutto in vista dell'aumento del numero di gare gi&agrave; programmato per i prossimi anni. Pi&ugrave; GP significano pi&ugrave; soldi, ma al tempo stesso anche un numero di impegni maggiore che tiene gli addetti ai lavori lontani da casa. Un qualcosa che ha riportato all'attenzione anche Martin Brundle, ex pilota ed oggi commentatore per Sky Sports UK.   GP Spagna, ufficiale: Barcellona in calendario fino al 2026   Addetti ai lavori senza un attimo di respiro  Il 62enne britannico, nella sua analisi post GP del Qatar, ha posto all'attenzione proprio l'aspetto delle lunghe trasferte, che ha provocato una stanchezza diffusa agli uomini del box, soprattutto i meccanici che sono volati da una nazione all'altra con impegni molto ravvicinati. Loro infatti a gara terminata hanno il compito di smontare le strutture e ripartire subito per ricostruire il box sulla pista successiva. "Per le ultime tre gare, che si sono svolte in tre fine settimana consecutivi - ha detto Brundle - sono rimasto seduto in aereo per un totale di 41 ore. E facendo un confronto posso ammettere che io fossi in una delle posizioni pi&ugrave; privilegiate, perch&eacute; volando da una pista all'altra dovevo solo pensare a me stesso. Abbiamo avuto cinque gare in sei settimane, di cui due su circuiti completamente nuovi. E' stata una grande sfida per tutte le persone coinvolte. E il prossimo anno, dopo la pausa estiva, ci saranno 10 GP in 13 weekend.   Leggi anche - &nbsp;Hamilton e quella statistica favorevole... Ritornando a casa, il luned&igrave; mattina presto dopo la gara, ho parlato con alcuni amici che lavorano in team di Formula 1. Dall'aeroporto sono andati direttamente alla fabbrica per prepararsi alle riunioni del giorno successivo. Questa &egrave; una dedizione notevole al loro impiego, ma anche brutale al tempo stesso".  Sainz loda Leclerc: "In qualifica &egrave; il migliore"       

<p>L'ex pilota, oggi commentato per Sky Sports UK, &egrave; tornato sulla questione dell'alto numero di impegni che impone agli addetti ai lavori della F1 ritmi notevoli</p>

Brundle ed i troppi GP ravvicinati: "41 ore di aereo nelle ultime tre settimane"

        Qualche giorno e finalmente, dita incrociate permettendo, torner&agrave; in pista anche la Formula 1. Una lunga astinenza che verr&agrave; interrotta domenica 5 luglio col primo Gp in Austria, sul circutio di Zeltweg, e che dar&agrave; ufficialmente il via al tanto atteso Mondiale di F1 2020, seppur con un calendario ancora incerto. A soffrire della falsa partenza in Australia, dovuta alla pandemia coronavirus che ha coinvolto da vicino la McLaren, non sono solo i tifosi del Circus ma soprattutto i piloti. Tra questi anche Vettel che &egrave; pronto alla sua ultima stagione al volante di una Rossa per far posto a Sainz.&nbsp; Sar&agrave; strano per i tifosi e come ha ammesso anche lui, sar&agrave; doloroso per lo stesso Sebastian non vederlo pi&ugrave; con i colori di Maranello dal 2021, dopo questo addio inaspettato e rocambolesco per tutti. Non sar&agrave; facile per uno che la Ferrari l'ha sempre sognata, tifata e amata con tutto il cuore fin da bambino. Ma se c'&egrave; una certezza che ahim&egrave; il Circus insegna &egrave; proprio che non tutte le favole finiscono con un lieto fine o un per sempre. Cosa succeder&agrave; se Hamilton far&agrave; un gesto &ldquo;politico&rdquo; a Spielberg?  Vettel: "Gare fantastiche e grande spettacolo" "Non vedo l'ora di ricominciare a correre, stiamo aspettando da un bel po' di tempo - dice Sebastian Vettel a pochi giorni dal primo Gp -. Provare al Mugello &egrave; stato bello, ma tornare a correre &egrave; tutta un'altra storia. Non vediamo l'ora di tornare in pista, competere con gli avversari. L'Austria &egrave; un posto che mi piace, un circuito che mi piace ma quello che &egrave; bello &egrave; sapere che ci &egrave; permesso di tornare.  Ci mancheranno i tifosi, penso che correre senza di loro non sar&agrave; lo stesso. Non l'ho mai fatto e non riesco davvero a immaginare come sar&agrave;. Ma spero che prima o poi si possa riportarli in pista con noi. Allo tesso tempo spero ci seguano in tv, noi cercheremo di regalare loro gare fantastiche e un grande spettacolo".&nbsp;Frasi che sembrano scontate ma che dette da lui, soprattutto dopo la rivolta social portata avanti sui media della Scuderia Ferrari dagli appassionati del motorsport di ogni scuderia non appena &egrave; stato comunicata l'ufficialit&agrave; del divorzio, assumono un significato di profonda gratitudine e intesa con il cuore pulsante di Maranello: i suoi tifosi. Sulla SF100 per dare tutto In molti, addetti ai lavori e non, si sono chiesti come sar&agrave; l'ultima stagione di Seb in Ferrari. Dar&agrave; il massimo? Riuscir&agrave; finalmente a tirare fuori quella cattiveria mostrata con la Red Bull? O correr&agrave; solo per s&eacute; e render&agrave; la stagione difficile alla Ferrari o a Leclerc? Tutte domande che presto avranno una risposta, anche se sembra impossibile immaginarlo a bordo della nuova SF1000 senza la sua consueta professionalit&agrave; e il suo grande amore per la Ferrari.&nbsp;  Dello stesso avviso &egrave; anche l'ex pilota di F1 Martin Brundle, che da opinionista di Sky Sports Uk F1, non ha dubbi: Seb sar&agrave; uno dei grandi protagonisti del Mondiale 2020: "Vettel&nbsp;voler&agrave; nel 2020. In passato non ha mai dato grande attenzione agli ordini di scuderia come testimonia quanto avvenuto con Mark Webber ai tempi della Red Bull e con Charles Leclerc un anno fa.&nbsp;Guider&agrave; per s&eacute; e andr&agrave; fortissimo. Non credo che abbia perso velocit&agrave; col passare degli anni, magari non &egrave; pi&ugrave; cos&igrave; lucido nei duelli ruota a ruota, ma resta un pilota molto veloce. La Ferrari ovviamente metter&agrave; in primo piano il suo uomo del futuro, Leclerc, ma in molti sostengono che l&rsquo;abbia gi&agrave; fatto a partire dalla passata stagione. Di solito si stabiliscono i piani per il futuro a due terzi di stagione, adesso invece Vettel si sentir&agrave; una persona poco gradita nel box sin da subito. Tutti guarderanno da un&rsquo;altra parte, nessun dettaglio sul futuro verr&agrave; condiviso con il tedesco". Della stessa opinione anche un altro ex pilota, Johnny Herbert: &ldquo;Vettel potr&agrave; correre libero e senza pensieri. In passato sentiva sulle sue spalle la Ferrari e tutti i tifosi del Cavallino Rampante. Nel 2020 non sar&agrave; cos&igrave;&rdquo;.  Ad aspettarsi grandi cose dal 4 volte iridato c'&egrave; anche Hamilton che ha rivelato: "Il mio avversario pi&ugrave; duro? Direi Sebastian&rdquo;.&nbsp;       

<p>Il Mondiale 2020 sar&agrave; l'ultimo per Sebastian con i colori di Maranello. E Brundl &egrave; sicuro che senza la solita pressione non commetter&agrave; gli stessi errori in pista della passata stagione. Intanto il tedesco, temuto da Hamilton su sua confessione, ammette: "Sar&agrave; dura senza tifosi, non riesco davvero a immaginare come sar&agrave;"</p>

F1, Vettel e Ferrari: non vede l'ora di correre libero e senza pensieri?

Non ha potuto nulla solo contro la meccanica della sua Toro Rosso, che lo ha costretto al ritiro, privandolo di un arrivo a punti certo. Max Verstappen ha impressionato a Shanghai, perch&eacute; &egrave; stato tra i pochi a regalare azione e divertimento in una gara altrimenti ingessata. Due manovre su tutte: quella su Marcus Ericsson, praticamente parcheggiato in curva 14 &ndash; la staccata violenta in fondo al rettilineo pi&ugrave; lungo &ndash; e quella su Sergio Perez, fulminato alla frenata di curva 6.  Due azioni che in comune hanno la rapidit&agrave; d&rsquo;esecuzione, iniziate e concluse in 50 metri, gli ultimi, con l&rsquo;effetto sorpresa a lasciare impotenti gli avversari. Non pu&ograve; non incassare i complimenti meritati, con Martin Brundle che si sbilancia e va oltre: &laquo;Abbiamo una megastar tra le mani, che si sta formando: che sicurezza in macchina. Verstappen sar&agrave; in un team in grado di vincere il titolo prima dei 20 anni&raquo;, pronostica. Quel team, sempre che resti e indovini la macchina &egrave; destinato a essere la Red Bull: impensabile che si facciano scappare il talento olandese.    &laquo;E&rsquo; giovane ma con una testa da veterano. E&rsquo; calmo. Commetter&agrave; degli errori, ovviamente, ma ha la velocit&agrave; e non sta dimostrando di peccare di inesperienza&raquo;, aggiunge l&rsquo;ex pilota inglese. Quegli errori che hanno macchiato la gara di Sainz, in testacoda mentre provava a rimontare nelle prime fasi di gara, prima che anche sulla sua macchina il cambio desse i numeri.  Tornando a Verstappen, non nasconde il disappunto per come ha chiuso a Shanghai: &laquo;Stavo facendo una gran gara, correndo nelle posizioni a punti, ma poi ho dovuto fermare la macchina quand&rsquo;ero cos&igrave; vicino al traguardo: &egrave; molto frustrante&raquo;. Non gli manca nemmeno la capacit&agrave; di analisi, visto che al termine delle qualifiche aveva pronosticato possibile un arrivo tra i dieci, ma non tra i primi otto. Che dire, realista. Sui sorpassi, dice: &laquo;Credo che quello su Ericsson sia stato piuttosto bello, con una frenata molto ritardata. Mi sono divertito con tutte le manovre&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il giovane pilota della Toro Rosso ha impressionato con sorpassi spettacolari nel GP di Cina

Verstappen-show, Brundle: &egrave; una megastar

Con tutto il rispetto dovuto a Martin Brundle, non servivano certo le sue dichiarazioni per accorgersi che di misteri e punti irrisolti, in quello che potremmo ribattezzare Alonso-gate, non solo ce ne sono troppi, ma si addensano con il passare del tempo. &laquo;C&rsquo;&egrave; qualcosa fuori posto, non &egrave; stato aggiunto tutto. La situazione &egrave; molto strana e intorno c&rsquo;&egrave; tanto fumo e specchi&raquo;, commenta l&rsquo;ex pilota di F1.  L&rsquo;unica speranza &egrave; che si possa far luce attraverso l&rsquo;indagine della Fia e i ricordi di Alonso, che secondo alcune fonti spagnole inizierebbero ad affiorare. Su entrambi i versanti, la fiducia che possiamo riporre &egrave; marginale. Quanto alla Fia, non va trascurato un dettaglio: poniamo il caso che le voci su una scossa elettrica fossero credibili. Implicitamente ne verrebbe fuori un&rsquo;ammissione di sicurezza non assoluta del sistema ibrido cos&igrave; fortemente voluto dal governo della F1. Vista l&rsquo;assenza di immagini definite, non sarebbe pi&ugrave; &ldquo;semplice&rdquo; attribuire le cause ad altri aspetti? Il dubbio sull&rsquo;indipendenza dell&rsquo;indagine in questo caso &egrave; pi&ugrave; che mai legittimo.  Sul fronte dei ricordi del pilota, fidarsi del filtro dei media spagnoli potrebbe essere fuorviante. Fu lo stesso Dennis, alla presentazione della Mp4-30, a sottolineare la presenza di due blocchi, da un lato quello della stampa iberica dall&rsquo;altro quello dei giornalisti d&rsquo;Oltremanica. E&rsquo; facile, purtroppo, immaginare un gioco delle parti anche in questa vicenda.  Al coro di scettici sulle cause del botto di Barcellona si &egrave; unito anche Fabrizio Barbazza, che sarebbe venuto a conoscenza da una fonte attendibile (come riporta l&rsquo;intervista su La Repubblica del 3 marzo) di una scarica di 600 watt ricevuta dal pilota spagnolo. Sorvolando (?) sul dettaglio che si tratterebbe semmai di volt e non watt, a infittire il mistero nella vicenda &egrave; stato il comportamento della stessa, subentrata ai bollettini medici dell&rsquo;equipe che ha avuto in cura Alonso nella comunicazione del quadro clinico.  Perch&eacute; si lascia, correttamente, ai medici la decisione sul ritorno in pista del pilota ma al contempo non si &egrave; consentito che fossero gli stessi a spiegare la situazione dal punto di vista clinico all&rsquo;arrivo in ospedale? &laquo;Sono tutti un po&rsquo; riservati sull&rsquo;incidente, perci&ograve; c&rsquo;&egrave; qualcosa che non &egrave; al posto giusto. E&rsquo; stato la causa dei problemi o l&rsquo;effetto?&raquo;, aggiunge Brundle al Telegraph.  La vicenda &egrave; gi&agrave; stata ampiamente delineata in tutti i suoi aspetti critici: commenti, supposizioni e teorie, continueranno ad accompagnarci almeno fino al prossimo comunicato stampa, quello che si attende dall&rsquo;indagine della Fia.  f.p.  

L&rsquo;ex pilota inglese si unisce al coro degli scettici, insieme a Fabrizio Barbazza e una &ldquo;confidenza&rdquo; ricevuta

Alonso, Brundle: &ldquo;Non &egrave; stato aggiunto tutto&rdquo;

In un Gran Premio come questo ad Austin che vede l&rsquo;assenza contemporanea di due team pur di fondo classifica, come Caterham e Marussia, tanto da presentare 18 monoposto anzich&eacute; 22 come nelle gare precedenti, il tema della crisi finanziaria in F1 &egrave; stato d&rsquo;attualit&agrave; anche nelle conferenze stampa con i team principal. Una difficolt&agrave; che ha preoccupato lo stesso Bernie Ecclestone (che in foto vediamo assieme al promoter del GP Usa, Bobby Epstein) non tanto o non solo per i due team assenti, quanto perch&eacute; qualcun altro potrebbe seguirli, come ha spiegato in un'intervista a Sky Sports F1 inglese.  &laquo;Si potrebbe scendere a 14 vetture - &ldquo;minaccia&rdquo; Ecclestone - se perdiamo altre due squadre, ed &egrave; quello che succeder&agrave;. Non sarebbe assolutamente un dramma se ne restassero 18, ma non possiamo dire se sar&agrave; cos&igrave; o no&raquo;. Dunque non ci sarebbe bisogno dei piccoli team? &laquo;Abbiamo bisogno di loro solo se hanno intenzione di essere presenti in modo adeguato, e non girando a chiedere l&rsquo;elemosina&raquo;, risponde il capo della FOM riferendosi evidentemente alle richieste di supporto economico ricevute.  E pi&ugrave; che con i costi in s&eacute; o la situazione economica, se la prende con certe scelte tecniche: &laquo;Dobbiamo cambiare le regole. Dobbiamo sbarazzarci di questi motori che non servono a nessuno e non sono la Formula Uno&raquo;. Sappiamo infatti come Ecclestone sia uno di quelli ai quali il nuovo rumore dei motori V6 turbo e la loro complicazione non sono piaciuti granch&eacute;.  Per quanto riguarda invece la possibilit&agrave; di schierare la terza macchina, si esprime il suo interlocutore Martin Brundle: &laquo;Per me si tratta di un rimedio a breve termine, ma un disastro sul lungo termine. Mi &egrave; stato riferito che gestire una vettura in pi&ugrave; l&rsquo;anno prossimo costerebbe dai 35 ai 40 milioni (ragiona in sterline, quindi sui 50 milioni di euro, ndr) e oltretutto non potrebbe nemmeno segnare punti, anche se questo non &egrave; ancora chiaro. Ma come si riuscir&agrave; ad avere questi soldi indietro? Non ci sono giovani piloti che dispongono di queste cifre. Nuovi sponsor? Ma se perfino la McLaren ha difficolt&agrave; a trovarne uno principale gi&agrave; adesso&hellip; Quindi come potrebbe funzionare?&raquo;.  &laquo;Mi pare inoltre - prosegue l&rsquo;ex pilota - che a tre soli team verrebbe concessa la possibilit&agrave; di mettere in pista una terza monoposto: McLaren, Red Bull e Ferrari. Poi si aggiungerebbero la Mercedes e gli altri: un sistema complicato come solo la F1 riesce a partorire&raquo;.  Resta il fatto che, pur se per il 2016 &egrave; attesa la nuova squadra Haas, gi&agrave; ora team come Lotus e Sauber (e pure la Force India non &egrave; stabilissima) sono fortemente indebitati e che la stessa FIA si stia muovendo e abbia definito come &ldquo;giustificabili&rdquo; le possibili iniziative per ridurre i costi, cos&igrave; da aiutare la sopravvivenza degli attuali concorrenti o almeno favorire l&rsquo;arrivo di nuovi. Oltre a cominciare a mettere in dubbio gli attuali equilibri economici all&rsquo;interno del circus. Questo quando gli amministratori della Caterham avrebbero appena confermato che la squadra potrebbe essere liquidata nel giro di un paio di settimane qualora non venisse trovato un acquirente.  Maurizio Voltini

Avverte: &ldquo;Forse solo 14 F1 nel 2015, e la colpa &egrave; di questi motori che non servono a nessuno&rdquo;. Ma non sembra preoccuparsi per Caterham e Marussia

Ecclestone e l'allarme partecipanti

Se c&rsquo;&egrave; una pista che poteva spezzare l&rsquo;egemonia Mercedes, almeno nelle qualifiche, &egrave; proprio quella austriaca. Nove curve in tutto, meno di 70 secondi per percorrere un giro. Ogni errore si paga caro e al Red Bull Ring si &egrave; visto bene che la superiorit&agrave; della W05 Hybrid non &egrave; solo di motore. Su una pista cos&igrave; poco guidata, con la stessa power unit (ma diversi sono elettronica e sistema di raffreddamento), la Williams ha occupato la prima fila con Massa e Bottas, sfruttando proprio gli errori di Hamilton e Rosberg.  Niki Lauda, alla vigilia, temeva proprio le Williams. E solo loro. La Fw36 ha non solo un motore potente, ma anche un&rsquo;ottima efficienza aerodinamica, che si traduce in elevate velocit&agrave; di punta, anche su una pista a carico pi&ugrave; elevato del Canada. E infatti alla &ldquo;speed trap&rdquo; Massa e Bottas sono i pi&ugrave; rapidi, con 327,5 e 323,1 rispettivamente. Mercedes arriva a 321,4 con Hamilton e 320 con Button. La Ferrari &egrave; molto pi&ugrave; indietro: 319 Raikkonen, 317 Alonso. E alla Red Bull Vettel segna addirittura 312,6 e Ricciardo pochissimo di pi&ugrave;.  Delude la Red Bull, che dalla nuova benzina si aspettava forse di pi&ugrave; ma subisce, a parit&agrave; di motore, la concorrenza della rinnovata Toro Rosso. Incoraggiante invece la Ferrari con Fernando, che per&ograve; si rende conto dei limiti della F14 T. &Egrave; quarto, parte a fianco di Rosberg; ma la sua guida tutta in sottosterzo sforza molto le gomme anteriori. Che succeder&agrave; domani in gara?  Resta il dubbio su Hamilton: che cosa ha causato il bloccaggio improvviso delle ruote posteriori alla curva 2? &ldquo;Lo scopriremo presto&rdquo;, dice Lewis sibillino. &ldquo;Normale - dice Martin Brundle, ex pilota F1 - che in salita si freni pi&ugrave; tardi. Ma anche se Hamilton avesse pestato sul pedale con 20 bar in pi&ugrave; del normale, dovevano bloccarsi prima le anteriori&rdquo;. Mentre Rosberg lamenta il fatto che quell&rsquo;uscita di pista del compagno di squadra gli &egrave; costata tempo prezioso.

Alonso veloce ma occhio al sottosterzo. E da verificare il bloccaggio di Hamilton nelle qualifiche

Analisi: Williams, sorpresa annunciata

Quella che &egrave; iniziata&nbsp;luned&igrave;&nbsp;28 aprile, in tutto il mondo &egrave; la settimana del ricordo e della celebrazione del 20&deg; anniversario della scomparsa di Ayrton Senna, che perse la vita il 1 maggio 1994 a Imola.  Nei prossimi giorni vedremo numerosi eventi in Italia e nel resto del mondo. Il pi&ugrave; importante e quello a noi pi&ugrave; vicino si svolger&agrave; a Imola dal 30 aprile al 4 maggio, proprio il circuito dove Ayrton perse la vita. Ci sar&agrave; la presenza della Ferrari che svolger&agrave; una gara di pit stop e poi eventi, iniziative, una gara di kart con ex piloti F1 e presentazioni di numerosi libri dedicati a Senna (sar&agrave; anche ricordato Ratzenberger che mor&igrave; in pista il giorno prima di lui).  Ma non solo a Imola: anche altrove fervono le iniziative. Anzitutto in Brasile, dove Ayrton continua a essere considerato un eroe nazionale. Non a caso sua sorella Viviane, presidente dell'Instituto Senna, non potr&agrave; essere presente a Imola perch&eacute; impegnata nella terra natale in una serie di cerimonie ed eventi allo scopo di onorare la memoria del campionissimo.  Corposo anche il programma previsto in Gran Bretagna. Gran parte delle monoposto con cui corse in F.1 Ayrton, tra le quali Toleman, Lotus e McLaren hanno girato in pista, coinvolgendo Martin Brundle, rivale del brasiliano sin dai tempi della F.3 e commentatore di Sky inglese, Damon Hill, ultimo compagno di squadra di Ayrton e il nipote Bruno Senna.&nbsp;Da qui &egrave; nato un video che verr&agrave; trasmesso da Sky Sports F1, la Sky inglese, che rivoluzioner&agrave; i palinsesti con un'intera settimana dedicata a Senna e denominata appunto "Senna week".  Oltre all'intervento di Damon Hill, campione del mondo di F.1 1996, che &egrave; tornato a Imola per ricordare gli ultimi drammatici momenti di vita di "Magic", si alterneranno sulla tv inglese storici giornalisti del Circus quali Murray Walker, Nigel Roebuck (dal&nbsp;McLaren Technology Centre)&nbsp;e Maurice Hamilton, col contributo speciale di Ron Dennis. Toccante anche il ricordo previsto mercoled&igrave; 30 aprile, con un documentario dedicato a Ratzenberger, col culmine della settimana previsto venerd&igrave; 2 maggio, col Senna Tribute all'interno del contenitore F.1 Show.

Da Imola al Brasile, passando per la Gran Bretagna. Sky inglese porta in pista tutte le monoposto di Ayrton

7 risultati per 'brundle'

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