A fine stagione, la Formula 1 &egrave; abituata a fare i bilanci e... la conta dei danni. Soprattutto nell&#39;era del budget cap, ormai giunto al terzo anno, gli incidenti provocati dai piloti hanno un peso notevole, incidendo di pi&ugrave; rispetto al passato sul lato economico di una squadra. Oggi i soldi spesi per le riparazioni sono soldi che vengono presi direttamente dal budget cap, e in ultima analisi pi&ugrave; si spende per rimettere in sesto le monoposto e meno si pu&ograve; investire per progettazione e sviluppo.    Il podio: Sainz e Perez dopo Sargeant  La non buona stagione di Logan Sargeant la si evince anche dal fatto che l&#39;americano &egrave; in cima alla lista dei piloti che hanno provocato pi&ugrave; danni sulla propria vettura, con un costo di 4,333 milioni di dollari per gli incidenti. Da questo punto di vista, pessime notizie per Sainz e Perez: lo spagnolo &egrave; &quot;costato&quot; alla Ferrari 3.644.000 dollari, mentre in casa Red Bull Checo ha fatto spendere 3.224.000 dollari. C&#39;&egrave; da dire che gran parte del denaro utilizzato dalla Ferrari per Sainz &egrave; andato via proprio negli ultimi due fine settimana del campionato, ed in particolare con i grandi danni provocati dal tombino di Las Vegas, dunque senza responsabilit&agrave; dirette da parte del pilota.  Leggi anche: Ferrari, la stagione 2024 &egrave; gi&agrave; iniziata  Max il pilota che ha causato meno danni  Sfogliando poi la classifica di chi &egrave; costato di pi&ugrave; alla propria squadra, non pochi nemmeno i 2,786 milioni di riparazioni imposti da Albon, che insieme a Sargeant ha costretto la Williams ad essere il team costretto a sborsare di pi&ugrave; per i danni (7,119 milioni il totale). Al contrario, la squadra che ha speso meno &egrave; la Mercedes: Hamilton &egrave; costato 880 mila dollari, Russell appena 670 mila. Leclerc &egrave; costato circa 2 milioni (1,914 per l&#39;esattezza), mentre buona &egrave; stata la stagione del rientrante Hulkenberg, che ha provocato danni per 1.557.000 dollari. Da questo punto di vista, straordinarie le annate di Alonso e soprattutto Verstappen: Nando ha provocato danni per 830 mila dollari, Max addirittura per soli 345 mila, di gran lunga il meno &quot;costoso&quot; della griglia.  In totale, sono stati spesi quasi 40 milioni da parte dei team per le riparazioni.  I piloti pi&ugrave; &quot;costosi&quot;  Logan Sargeant: 4.333.000 dollari Carlos Sainz: 3.644.000 Sergio Perez: 3.224.000 Esteban Ocon: 2.999.00 Lance Stroll: 2.834.000 Alexander Albon: 2.786.000 Kevin Magnussen: 2.576.000 Pierre Gasly: 2.426.000 Oscar Piastri: 2.271.000 Charles Leclerc: 1.914.000 Nico Hulkenberg: 1.557.000 Nyck de Vries/Daniel Ricciardo: 1.522.000 Lando Norris: 1.452.000 Yuki Tsunoda: 1.255.000 Guanyu Zhou: 1.207.000 Lewis Hamilton: 880.000 Fernando Alonso: 830.000 Valtteri Bottas: 700.000 George Russell: 670.000 Max Verstappen: 345.000  Totale squadre  Williams: 7.119.000 dollari Ferrari: 5.558.000 Alpine: 5.425.000 Haas: 4.133.000 McLaren: 3.723.000 Aston Martin: 3.664.000 Red Bull: 3.569.000 AlphaTauri:&nbsp;2.777.000 Alfa Romeo: 1.907.000 Mercedes: 1.550.000  Totale: 39.425.000 dollari  sky:sc:881175:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a 

Ecco quanto le squadre hanno dovute spendere per le riparazioni dei danni: la Williams &egrave; stata quella a sborsare di pi&ugrave;, mentre Verstappen &egrave; il pi&ugrave; virtuoso

F1 2023, la conta dei danni: Sargeant e Sainz i pi&ugrave; costosi

        Nessuna infrazione rilevata. La FIA si &egrave; pronunciata in materia di budget cap 2022 e, diversamente da un anno fa, tutte le squadre ottengono i certificati di conformit&agrave; sull'esercizio relativo.&nbsp; Alla vigilia del GP di Singapore, lo scorso anno, esplodeva il tema budget cap e la violazione delle regole finanziarie da parte di Red Bull e Aston Martin. Un procedimento che port&ograve; a concordare sanzioni di tipo finanziario per le due squadre, come previsto dalla normativa per le infrazioni di minore entit&agrave;. Oggi lo scenario &egrave; molto diverso, non solo per l'ottenimento da parte di tutte le squadre del certificato di conformit&agrave; ma anche per le valutazioni in materia di budget cap e violazione delle norme fatte dalla F1, che vorrebbe l'applicazioni di sanzioni di tipo sportivo (previste dal regolamento finanziario solo per violazioni di grave entit&agrave;) e non finanziario alle eventuali violazioni rilevate.&nbsp; Smentite le indiscrezioni&nbsp; Prima di giungere alla conferma della FIA della conformit&agrave; dell'operato di&nbsp; tutti i team, non sono mancati i rumours circa possibili irregolarit&agrave; rilevate anche nell'esercizio 2022. In particolare, a finire nel mirino sono state le attivit&agrave; non strettamente collegate all'impegno in Formula 1. &Egrave; noto come quasi tutte le squadre abbiano investimenti in programmi di ingegneria non direttamente riferibili alla F1. L'approfondimento dell'operato su queste attivit&agrave; &egrave; stato uno dei punti pi&ugrave; attentamente valutati dai revisori della FIA, tanto da dedicare un passaggio della nota stampa. "La FIA conferma che la sua Cost Cap Administration ha completato l'esame della documentazione consegnata da ogni concorrente che ha preso parte al mondiale di F1 2022, nel rispetto del periodo di report sull'intero anno 2022, chiuso il 31 dicembre 2022". La lente d'ingrandimento sulle attivit&agrave; non-F1 L'organo della Federazione, responsabile del controllo sul tetto di spesa ha condotto un "processo intensivo e approfondito. &Egrave; iniziato con un'analisi dettagliata della documentazione presentata dai concorrenti. In aggiunta vi &egrave; stato un controllo esteso di tutte le attivit&agrave; extra-Formula 1 intraprese dalle squadre. Un controllo che ha compreso molteplici visite sul campo alle strutture delle squadre e attente procedure di revisione contabile per valutare l'aderenza alle norme finanziarie. Il Fia Cost Cap Administration nota come tutti i concorrenti abbiano agito sempre con uno spirito di cooperazione e buona fede, nel corso di tutto il procedimento".        

Nessuna violazione rilevata dalla Federazione sull'esercizio 2022 da parte delle squadre iscritte al mondiale. Un'attenzione speciale &egrave; stata rivolta alle attivit&agrave; extra-F1 delle scuderie

Budget cap 2022, la FIA "promuove" tutti i team

        Forse arriveranno ad avere un qualche impatto sullo sviluppo, le sanzioni decise dalla FIA nei confronti di Red Bull per aver sforato il budget cap nel 2021. Forse ne limiteranno un po' la capacit&agrave; di spesa per far progredire ancora (!) il progetto RB19. Il punto, anzi, i punti, sembrano per&ograve; essere altri. Da un lato, la congruit&agrave; del provvedimento deciso lo scorso novembre, quando c'era chi - vedi McLaren - indirizzava alla FIA una lettera accesa, accusando Red Bull d'aver barato. Dall'altra, la finalit&agrave; che dovrebbe avere una penalizzazione per aver speso pi&ugrave; del consentito. Quali effetti ci si aspettava? Che Red Bull all'improvviso perdesse 1 secondo dal vantaggio sul quale ha potuto contare nel 2022?&nbsp; Frederic Vasseur ha contestato la sanzione FIA - multa pi&ugrave; limite ulteriore al tempo spendibile in galleria e al CFD - ritenendola troppo leggera.&nbsp;  Il gran lavoro Red Bull e la coda della sanzione Christian Horner, ha un'opinione differente e, a Sky Sports, spiega: "Tutti hanno un'opinione e sono liberi di esprimerla. La squadra ha fatto un gran lavoro durante l'inverno, con il tempo limitato a disposizione in galleria del vento per sviluppare questa macchina. Ovviamente, ci sar&agrave; un impatto durante l'anno e sul prossimo". L'impatto sar&agrave; marginale se i rapporti di forza continueranno a essere quelli visti tra Bahrain e Australia e il vantaggio in classifica aumenter&agrave; con la stessa progressione. Se, partendo da una base migliore, in Red Bull sono riusciti a ottimizzare quel poco che la RB18 poteva esprimere meglio, non si pu&ograve; certo muovere una colpa al team inglese. Piuttosto, resta da interrogarsi sugli "altri", su avversari che si ritrovano a inseguire, attardati quanto e pi&ugrave; del 2022, nonostante le chiare lezioni rimediate al tempo. Ecco, nel giudicare la sanzione FIA si dovrebbe partire dall'obiettivo che ci si aspetta di ottenere attraverso la penalit&agrave; per aver speso pi&ugrave; del consentito. Una chiarezza della finalit&agrave; che pare essere assente nelle stesse misure previste dalla Federazione. Non &egrave; tutto deciso, molto potr&agrave; cambiare Horner, ovviamente, prova a ridimensionare l'entit&agrave; del dominio, a predicare la parte del "non &egrave; ancora tutto scritto". "Con un'istantanea di tre gare penso sia ancora estremamente prematuro giudicare questa stagione. Restano ancora moltissime gare da correre. Possono cambiare ancora tante cose, sentiamo di grandi aggiornamenti in arrivo da Ferrari e Mercedes quando rientreremo in Europa. Di certo non diamo nulla per scontato n&eacute; garantito, siamo solo concentrati su noi stessi, a fare il miglior lavoro possibile con i vincoli esistenti. Sappiamo che si tratta di una penalit&agrave; dura, l'abbiamo accettata e ci stiamo impegnando al meglio".       

Sul tema del budget cap e della penalit&agrave; inflitta dalla FIA a Red Bull continua il confronto tra team principal e Horner contesta l'opinione di Vasseur di una sanzione troppo lieve

Horner a Vasseur: "Sanzione è dura, Red Bull ha fatto un gran lavoro"

        Vince con pieno merito, Red Bull. Un dominio che &egrave; la somma del lavoro fatto a Milton Keynes, della base di partenza del progetto 2023, come anche dei progressi insufficienti che la concorrenza diretta &egrave; stata in grado di attuare nel lungo arco di tempo che dalla met&agrave; dello scorso campionato ha portato alle batoste rimediate nelle prime tre gare di questo mondiale. La vicenda budget cap, con la relativa penalizzazione inflitta sullo sviluppo aerodinamico, &egrave; assolutamente irrilevante nello scenario in cui si trova la Formula 1 2023.&nbsp;  A parlare della penalizzazione decisa dalla FIA, l'extra di limitazione al monte ore spendibile in galleria del vento (peraltro datata e strumento a supporto dello sviluppo Red Bull, concentrato sugli ambienti di simulazione) e quello alle sessioni di CFD, &egrave; Frederic Vasseur. Lo fa per dire di quanto sia stato un provvedimento leggero e non in grado di incidere sostanzialmente sullo sviluppo nell'arco del campionato. Sterzi a parte: Massa vuole il mondiale 2008 ex aequo! Vasseur quantifica il peso di quel 10% di prove in galleria e al CFD concesso a Red Bull rispetto ai rivali, lo fa rappresentandolo in decimi di secondo che concretamente verranno a mancare. Quanto "pesa" il miglioramento aero in un anno "La penalit&agrave; a mio avviso &egrave; molto lieve. Se considerate che miglioreremo nell'arco della stagione, in termini di aerodinamica, per meno di 1 secondo, si tratta di una penalit&agrave; del 10%, quindi, incide per 1 decimo.&nbsp; Non essendo, poi, il miglioramento una progressione lineare, probabilmente incider&agrave; ancora meno. Senza considerare che &egrave; consentito spendere quei soldi da altre parti: per me &egrave; una penalit&agrave; assolutamente marginale. Red Bull ha fatto un buon lavoro ma resto convinto del fatto che sia stata una penalizzazione molto blanda. Non cerco affatto scuse, per&ograve; se mi si chiede se la penalit&agrave; &egrave; troppo leggera dico s&igrave;", le parole di Vasseur. Vasseur: ecco i piani di sviluppo per la SF-23 La superiorit&agrave; netta della RB19 &egrave; palese nei tratti a DRS aperto, dove la monoposto realizza un'efficienza tale che, in Australia, &egrave; stato quantificato in circa 1 secondo al giro il vantaggio ottenuto sui tratti affrontati ad ala mobile aperta. Gi&agrave; la RB18 si era segnalata per questo punto di forza e la Ferrari, durante la scorsa stagione, ha provato a recuperare in "forza" del DRS.&nbsp; "Hanno un effetto DRS enorme, pi&ugrave; grande di chiunque altro e dobbiamo capire come siano riusciti a ottenerlo", aggiunge Vasseur. "Probabilmente lo scorso anno era ancora pi&ugrave; ampio, per&ograve; dobbiamo ancora migliorare".       

Non sar&agrave; certo la penalit&agrave; inflitta a RB per aver sforato il budget cap nel 2021 a mettere in discussione la superiorit&agrave; prestazionale. Vasseur quantifica, in decimi, l'impatto della sanzione&nbsp;

Vasseur e la penalità budget cap a Red Bull: "Assolutamente leggera"

        A rincorrere, per il momento, sono gli altri. Cio&egrave; chi, rispetto a Red Bull, si ritrova con un vantaggio di sessioni e tempo spendibile in galleria del vento e al simulatore nel corso del 2023. Della limitazione ulteriore, imposta dalla FIA quale sanzione per lo sforamento del budget cap 2021, &egrave; tornato a parlarne Christian Horner, dopo che gi&agrave; Helmut Marko aveva sottolineato come in Red Bull avessero affrontato la penalizzazione nel finalizzare il progetto RB19.  Concentrazione totale sulla RB19 "Penso che la penalizzazione abbia portato tutti a concentrarsi e sia stata una spinta all'efficienza. Quello che abbiamo perso in tempo spendibile in galleria del vento lo abbiamo guadagnato in motivazione", commenta Horner a motorsport.com. Il GP di Jeddah, in arrivo il prossimo fine settimana (qui trovi gli orari tv), dar&agrave; una nuova misura del vantaggio sul quale pu&ograve; contare Red Bull rispetto agli avversari. Il circuito &egrave; sostanzialmente diverso da Sakhir e sar&agrave; un'utile verifica rispetto al dominio incontrastato di Verstappen in Bahrain. La Ferrari Hypercar? &Egrave; la Nazionale italiana! Red Bull che sulla galleria del vento ha programmato investimenti importanti, per superare una struttura vetusta e dispendiosa da operare. Red Bull e Newey che sulle simulazioni di CFD hanno posto l'accento nell'indicare una direzione desiderata per l'intero sviluppo delle F1 del futuro.&nbsp; Attenzione massima sugli sviluppi&nbsp; Con la RB19 evoluzione del progetto vincente 2022, sommato al ritardo di prestazione mostrato dagli avversari, a Milton Keynes potranno muoversi in un equilibrio pi&ugrave; agevole tra sviluppo 2023 e progettazione della RB20. "Gli effetti vanno osservati nell'arco di 12 mesi, perch&eacute; non si tratta dell'impatto solo sulla macchina di questa stagione ma anche su quella della prossima. L'aspetto davvero positivo, per quanto ci riguarda, &egrave; che non dobbiamo fare i conti con un problema di fondo sulla macchina, che assorbe tempo e risorse. Per noi era cruciale riuscire a fare i conti con la penalit&agrave; e realizzare un solido punto di partenza, &egrave; su questo che la squadra ha fatto un gran lavoro. Restano ancora 8-9 mesi e vorr&agrave; dire che dovremo essere molto selettivi ed estremamente efficienti nel modo in cui andremo a sviluppare questa macchina e, ovviamente, la prossima".       

L'impatto della sanzione per lo sforamento del budget cap si valuter&agrave; appieno solo nei prossimi mesi ma in Red Bull c'&egrave; fiducia sulle risorse da gestire tra RB19 nata bene e il progetto 2024

Budget cap Red Bull, Horner: "Gran lavoro del team, la RB19 è solida"

        Il lusso di poter affinare qua e l&agrave; i (pochi) dettagli che non sono stati a un livello d'eccellenza sulla RB18 si rivela appieno con la Red Bull RB19. Un progetto davvero in strettissima continuit&agrave; e con interventi di evoluzione mirati. Le limitazioni allo sviluppo dettate dal piazzamento nel mondiale Costruttori 2022, sommate alla penalizzazione per la violazione del budget cap sono destinate ad avere una minima rilevanza&nbsp;sullo sviluppo che Red Bull potr&agrave; condurre quest'anno.  Una penalit&agrave; gi&agrave; neutralizzata? La superiorit&agrave; della RB19 &egrave; netta, nasce da un affinamento delle aree di relativa debolezza mostrate nel 2022, su tutte il peso. Al telaio alleggerito, in Red Bull, hanno lavorato gi&agrave; la scorsa estate, evidentemente in un'ottica 2023 chiara nella pianificazione del team, vista la mancata introduzione - non necessaria peraltro, visti i risultati - in gara lo scorso anno.&nbsp; Leclerc, peggio di cos&igrave; non poteva andare Il 10% di tempo in meno su simulazioni di CFD e sessioni in galleria del vento, che a Milton Keynes dovranno scontare rispetto alla Ferrari - ancor di pi&ugrave; rispetto a Mercedes - pare essere ben poca cosa se si guarda alle proporzioni del vantaggio tecnico e al lavoro che sar&agrave; necessario portare avanti quest'anno per i rivali. Il minimo indispensabile destinato alla RB19 Helmut Marko, dopo il trionfo in Bahrain, ha parlato della gestione e della programmazione condotta in Red Bull, nel ripartire il tempo di sviluppo tra dicembre e febbraio sul progetto RB19.&nbsp; "Abbiamo deciso, volontariamente, di destinare meno tempo possibile alla RB19 per non sacrificare la progettazione della prossima RB20", spiega a Nextgen Auto. "La penalizzazione ci &egrave; stata confermata relativamente presto, sapevamo che ci sarebbe costata cara quando si &egrave; cristallizzata a Singapore (in realt&agrave; a Singapore sono emersi i primi rumours di violazione del budget cap; ndr).&nbsp; Cos&igrave;, ci siamo concentrati presto sull'evoluzione e l'ottimizzazione di quanto non era stato ideale sulla vecchia macchina, come la perdita di peso. Se portiamo qualcosa da provare in galleria, inoltre, nelle condizioni ideale dovrebbe funzionare subito. Tutto questo lo dobbiamo a un nucleo presente in squadra che lavora insieme da 15 anni, si conoscono e sono sintonizzati l'uno con l'altro. Abbiamo ovviamente il genio di Adrian Newey ma il team &egrave; formato anche da persone altamente qualificate e intelligenti".       

Alla RB19 &egrave; stato dedicato il minimo di tempo indispensabile nelle simulazioni e test in galleria del vento, per non sacrificare il lavoro che nei prossimi mesi servir&agrave; alla RB20 2024

Violazione budget cap Red Bull, Marko: ecco come abbiamo limitato i danni

        Difficile dire, adesso, quanto incider&agrave; la sanzione inflitta alla Red Bull per la violazione del budget cap 2021. C'&egrave; chi sostiene che la pena sia stata troppo lieve, ma i diretti interessati, soprattutto il team principal Christian Horner, sono dell'idea che la riduzione di tempo in galleria del vento si sentir&agrave; eccome. F1 2023: il calendario delle presentazioni Sanzione significativa Horner &egrave; tornato sulla questione in un'intervista rilasciata a Racer, ed ha voluto sottolineare che gli effetti in casa Red Bull si avranno eccome: "Ovviamente la nostra sanzione avr&agrave; un effetto. Dobbiamo limitare in modo significativo le sessioni nella galleria ad ogni trimestre, e penso che la squadra dovr&agrave; adattarsi. Questa per noi &egrave; un'altra sfida, perch&eacute; vuol dire essere pi&ugrave; selettivi su quello che si decide di provare in galleria e cosa no. E' certamente un handicap, ma abbiamo persone molto capaci che stanno cercando di estrarre il meglio da questa situazione, applicandosi nel modo pi&ugrave; efficiente ed efficace possibile". Marko: no alla F1 saudita Budget cap promosso ma migliorabile Il team principal di Milton Keynes, comunque, ha confermato la bont&agrave; dell'idea del budget cap: "Il principio del tetto dei costi &egrave; ottimo ed efficiente. Oggi, rispetto a qualche anno fa, evitiamo di produrre un sacco di pezzi di ricambio nuovi di zecca che poi non usiamo e diventano rottami. Ora certe cose non possiamo pi&ugrave; permettercele.&nbsp;Da questo punto di vista, credo che il budget cap abbia portato benefici al business, siamo pi&ugrave; efficienti. Essendo appena al secondo anno credo che il regolamento sia ancora molto acerbo, credo che alcuni elementi vadano messi a punto, come la discrepanza tra i regolamenti finanziari legati al telaio o quelli legati al motore: nel reparto del telaio possono organizzare una festa di Natale, di l&agrave; non possono! Penso per&ograve; che nel complesso il tetto alle spese sia una cosa molto positiva".       

Nonostante la Red Bull abbia sforato nel 2021 rimediando una sanzione che il team principal definisce significativa, a Milton Keynes tutti restano a favore del tetto alle spese per contenere i costi

Horner: "Sanzione significativa, ma restiamo favorevoli al budget cap"

        Se la vicenda dello sforamento del budget cap da parte di Red Bull, sul bilancio 2021, si &egrave; risolta con la penalit&agrave; concordata con la FIA - multa pi&ugrave; una limitazione ulteriore al tempo spendibile per lo sviluppo in galleria del vento, nel 2023 -, restano le domande a Milton Keynes sulla fuga di notizie che nel week end del GP di Singapore ha portato la vicenda a diventare di pubblico dominio.&nbsp; Chi &egrave; convinto di un team che "d&agrave; fastidio" perch&eacute; vincente, &egrave; Christian Horner.&nbsp; Sulla vicenda del budget cap, il team principal &egrave; tornato a commentare, sottolineando come "si impara sempre qualcosa e sar&agrave; qualcun altro ad avere un problema a un certo punto. Tanto pi&ugrave; in alto arrivi, tanto pi&ugrave; diventano affilati i coltelli e quest'anno ne abbiamo avuto un po' la dimostrazione". Sterzi a parte: Binotto e quello sfiancante far finta di niente La violazione al tetto di spesa e le voci fatte circolare su un "fascicolo" che, in teoria, avrebbe dovuto restare materia confidenziale tra ciascun team e la FIA, &egrave; solo un altro versante, politico, della contesa sportiva.&nbsp; Chi fa bibite e batte i costruttori &egrave; scomodo Si torna a ricordare un 2021 che &egrave; stato di scontro clamoroso tra Mercedes e Red Bull su temi tecnici e non solo, su tutti la flessibilit&agrave; delle ali e le accuse reciproche tra i due team, fino allo scontro personale Wolff-Horner; ancora prima &egrave; stata la Ferrari a pagare pesantemente dazio con la vicenda power unit a fine 2019 e i continui "chiarimenti" avanzati da Red Bull alla FIA, sfociati in un accordo draconiano per le conseguenze avute sul 2020 della Rossa. Secondo Christian Horner, "il modo pi&ugrave; veloce per diventare impopolari in questo paddock &egrave; vincere e farlo costantemente", spiega a Race Fans.&nbsp; "Penso che,&nbsp;farlo da marchio sussidiario di una bevanda energetica che corre contro costruttori ufficiali e marchi storici, questa cosa non vada comoda ad alcuni dei nostri avversari.&nbsp; Fuori dalla pista abbiamo avuto, stabilmente, un bersaglio sulle nostre spalle quest'anno. Siamo una squadra corse, non una struttura politica, ci concentriamo solo sulle gare".       

A Milton Keynes c'&egrave; la convinzione di una squadra nel mirino, da ultimo con la vicenda budget cap, perch&eacute; vincente da brand di energy dring e contro costruttori di auto

Horner: Red Bull ha un bersaglio addosso e dà fastidio che vinca

        Torna d'attualit&agrave; il budget cap, non per violazioni ma per sottolineare quanto sia la tradizionale "coperta corta" con la quale i team devono fare i conti.&nbsp; Nei 140 milioni di dollari previsti sul 2022 - ai quali sommare le correzioni al rialzo tra inflazione (+3,1% l'extra riconosciuto), gare sprint (+150 mila dollari a evento) - le squadre devono riuscire a far quadrare i conti e, alla voce sviluppo, ci si trova a dover operare delle scelte. Sterzi a parte: Forghieri va onorato seguendone l&rsquo;esempio In Ferrari l'aggiornamento della F1-75 si &egrave; fermato da tempo, con la progettazione e produzione del fondo evoluto nella forma dei convogliatori dei canali Venturi. Una novit&agrave; fatta esordire in Giappone. Finiti i soldi accantonati per lo sviluppo&nbsp; Mattia Binotto, dopo il GP del Brasile, ha commentato lo stop allo sviluppo deciso dal team, riportando il tutto a una necessit&agrave; legata al raggiungimento delle spese destinate allo sviluppo. "Non &egrave; stata una scelta, semplicemente abbiamo finito i soldi per il budget cap. Semplicemente abbiamo raggiunto il limite di spesa e non avevamo pi&ugrave; opportunit&agrave; di sviluppare la macchina: siamo rimasti dov'eravamo", ha spiegato il team principal, nelle parole riportate da Race Fans. Secondo il regolamento finanziario, l'iscrizione a bilancio delle spese sugli sviluppi avviene una volta portato in pista uno specifico componente: verranno a quel punto sommati i costi relativi alle fasi pregresse, produzione in primis. &nbsp; Il telaio Red Bull mai introdotto e le scelte Mercedes Nei mesi scorsi, intorno alle spese su nuovi componenti, si &egrave; discusso del telaio alleggerito Red Bull. Una specifica prodotta, omologata, per&ograve; mai introdotta in un week end di gara. Una spesa nell'ordine dei 2 milioni di dollari, secondo Mercedes, ritenuta insostenibile anche dalla Ferrari.&nbsp; L'editoriale del Direttore: George e la 488 in estasi Proprio Mercedes &egrave; il team che pi&ugrave; ha continuato a sperimentare e sviluppare soluzioni aerodinamiche applicate alla W13, tra le aree del fondo e i dettagli provati sull'ala anteriore. Un percorso di analisi e raccolta dati utile anche in ottica 2023. Ferrari 2023 non pagher&agrave; lo stop&nbsp; Guardando alla prossima stagione, Mattia Binotto ha sottolineato come "non abbiamo compromesso lo sviluppo della macchina del prossimo anno, certamente abbiamo deciso di interrompere quello dell'attuale progetto. Questo poich&eacute; al di l&agrave; dello sviluppo normale, sulla macchina attuale, serve che vi sia la produzione dei pezzi e portarli in pista: questo era il costo extra che non potevamo permetterci".       

La parte di risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2022 &egrave; stata esaurita dalla Ferrari, che ha interrotto l'aggiornamento della F1-75 ormai da molto tempo

Ferrari, lo stop allo sviluppo imposto dal raggiungimento del budget cap

        Il "carovita" morde anche le squadre di Formula 1, costrette a fare i conti con un'inflazione globale in forte crescita e senza che vi siano all'orizzonte prospettive di riposizionamento - al netto degli ultimi dati diffusi negli Stati Uniti -. Dopo aver discusso e ottenuto l'applicazione di un incremento pari al 3,1% al budget cap previsto sul 2022, di 140 milioni di dollari, le squadre guardano a un 2023 che dovrebbe essere, in teoria, di riduzione del tetto di spesa a 135 milioni di dollari. La realt&agrave; che si prospetta &egrave; un'altra, come gi&agrave; quella che porter&agrave; a chiudere i bilanci 2022 con un tetto di spesa non gi&agrave; di 140 milioni di dollari, bens&igrave; una correzione a 146,3 milioni di dollari. Questo in virt&ugrave; del riconoscimento di un 3,1% di neutralizzazione dell'inflazione e del numero di gare Sprint disputate. Cosa dice il regolamento Il regolamento finanziario della FIA prevede gi&agrave; scenari nei quali il dato del tetto di spesa pu&ograve; variare. La somma di 135 milioni di dollari, da rispettare nei bilanci 2023, &egrave; riferita a un numero di gare di 21 appuntamenti. In calendario, tuttavia, sono previste 24 gare e, per ciascun GP oltre i 21, l'art. 2.3 del regolamento Finanziario prevede il riconoscimento di 1,2 milioni di dollari aggiuntivi di spese iscrivibili a bilancio dai team. Di pi&ugrave;, con le 6 gare Sprint in programma, le squadre avranno accesso a 900 mila dollari ulteriori di spesa, in virt&ugrave; dei 150 mila dollari per ogni gara breve disputata. Una somma concordata tra FIA e squadre in ragione dei costi maggiori derivanti dall'usura del materiale e dai rischi corsi con una gara ulteriore da correre. Il tasso di inflazione dei Paesi G7 applicato per intero Il punto, tuttavia, destinato a essere pi&ugrave; incisivo &egrave; la correzione del budget cap all'inflazione. L'Appendice al regolamento prevede che si applichi il tasso di inflazione rilevato dal Fondo Monetario Internazionale sui paesi del G7 (i 7 con le economie pi&ugrave; avanzate: USA, Germania, Canada, Francia, Giappone, Italia, Regno Unito). Sar&agrave; solo alla fine del mese di marzo 2023 che verr&agrave; rilevato il dato applicabile. Se la correzione avvenisse al tasso medio di inflazione rilevato oggi, ai 135 milioni di dollari previsti per la prossima stagione andrebbe sommato un +7,2%: 9,72 milioni di dollari.       

Le correzioni al dato di 135 milioni di dollari valgono, a fattori confermati oggi - 24 GP e 6 Sprint - un extra di 4,5 milioni di dollari di spesa. L'inflazione al 7,2% porta ancor pi&ugrave; su la cifra

Inflazione, calendario lungo e Sprint: il budget cap 2023 allenta le maglie

        Mentre quasi tutti i rivali si lamentano di una penalit&agrave; lieve, Christian Horner &egrave; invece sicuro: la sanzione inflitta alla sua Red Bull &egrave; molto pesante. E lo ha detto nella conferenza stampa che ha preceduto l'inizio vero e proprio del fine settimana del GP del Messico, in un incontro con gli addetti ai lavori per parlare, e chiudere definitivamente, della questione budget cup e relativo accordo con la Federazione. GP Messico: gli orari del fine settimana Una pena che pu&ograve; costare fino a mezzo secondo Con il patteggiamento, la Red Bull ha riconosciuto il proprio errore nei bilanci. Accettando una punizione di cui il team principal ha parlato cos&igrave;: "Il 9 ottobre, 90 minuti dopo che Max Verstappen aveva vinto il titolo Piloti a Suzuka, sono stato informato che in effetti eravamo in violazione del regolamento di 1,8 milioni. Ci &egrave; stata data una penalit&agrave; significativa, sia a livello finanziario che sportivo. I 7 milioni di dollari di multa sono una quantit&agrave; enorme di soldi e dobbiamo pagarli entro un periodo di 30 giorni, e poi la penalit&agrave; pi&ugrave; draconiana, quella sportiva, ovvero il 10% di riduzione del tempo a disposizione in galleria del vento e degli strumenti aerodinamici. Non &egrave; stato speso neanche un penny in pi&ugrave; per le prestazioni del veicolo, e sono sbalordito che non ci siano stati altri team che si sono trovati in questa posizione, ma se otto su dieci sono riusciti a stare all'interno del regolamento buon per loro. Noi comunque non abbiamo avuto nessun vantaggio a livello di performance in pista".  Horner ha provato a dare un'idea di quanto potr&agrave; costare alla Red Bull questa punizione: "Alcuni dicono che si tratti di una penalit&agrave; insignificante, invece io dico che si tratta di una sanzione enorme. Ci pu&ograve; costare da 0"25 a 0"50 nei tempi sul giro, ed &egrave; un qualcosa che potr&agrave; pesantemente condizionare lo sviluppo della macchina". Vettel, omaggio a Mateschitz: in pista con il casco del debutto Patteggiamento, perch&eacute; Red Bull ha accettato I motivi per cui la casa di Milton Keynes ha accettato il patteggiamento? Questi: "Portare avanti il processo amministrativo avrebbe probabilmente richiesto mesi - ha specificato Horner -, e oltre a questo, l'ICA (International Court of Appeal, la corte internazionale) avrebbe potuto richiedere altri mesi. Ci sarebbe potuto volere quasi un anno per chiudere la questione, ma date le speculazioni e le frecciate che abbiamo ricevuto, abbiamo pensato che fosse nell&rsquo;interesse di tutti chiudere il caso il prima possibile, per cui accettiamo le penalit&agrave;. A malincuore, ma le accettiamo".       

Horner ha sottolineato di reputare le pene inflitte al suo team molto severe, ma ha anche spiegato il motivo per cui la Red Bull ha accettato il patteggiamento

Horner sul budget cap: "Sanzioni insignificanti? No, draconiane"

        Abbiamo sbagliato. Parte dal riconoscimento dell'infrazione commessa alle regole del budget cap&nbsp;l'iter che si conclude con la sanzione da parte della FIA a Red Bull e Aston Martin, rea di infrazioni solo procedurali quest'ultima. L'Accepted Breach Agreement punisce una violazione rilevata essere "minore" nel caso di Red Bull, poich&eacute; entro il 5% di sforamento al tetto dei 145 milioni di dollari. Le cifre circolate prima del GP degli USA indicavano una somma nell'ordine dei 2 milioni di dollari. Dalla Federazione arriva il dato di uno sforamento di 2,15 milioni di dollari, pari all'1,6% di extrabudget. Valore corretto a 500 mila dollari se fosse stato correttamente applicato un credito di imposta da parte di Red Bull. Nello specifico, l'effettivo sforamento si sarebbe ridotto allo 0,37%, per 432.652 sterline, calcolato sull'applicazione corretta di norme fiscali del Regno Unito. Mea culpa Red Bull Red Bull ha percorso la via relativamente pi&ugrave; conveniente, accettando la multa di 7 milioni di dollari e la limitazione al tempo spendibile in sviluppo nel corso del 2023: un 10% in meno rispetto al monte ore e cicli di simulazione (gi&agrave; limitato in funzione del piazzamento nel mondiale Costruttori). Sebbene il team abbia difeso il punto circa la correttezza dei valori iscritti a bilancio e depositati nel marzo di quest'anno tra le gare di Singapore e Austin, non si &egrave; spinto verso un'alternativa di contestazione completa dei rilievi compiuti dalla FIA. Avrebbe aperto un contenzioso molto pi&ugrave; lungo nei tempi e dall'esito incerto nella gravit&agrave; delle conseguenze, qualora fosse stata confermata la condotta contabile errata del team. Nel venerd&igrave; del GP del Messico arriva l'ufficialit&agrave; da parte della Federazione sull'attivazione dell'Accepted Breach Agreement il 26 ottobre e l'accettazione della sanzione prospettata a Red Bull da parte della scuderia. La multa andr&agrave; pagata entro 30 giorni dall'esecutivit&agrave; dell'accordo transattivo, mentre la limitazione allo sviluppo &egrave; operativa per i 12 mesi a far data dall'esecutivit&agrave; dell'Accepted Breach Agreement. L'impatto della sanzione Si attendono adesso le reazioni degli altri team, misurare il grado di "soddisfazione" circa la sanzione imposta, mentre sullo sfondo si &egrave; discusso di interventi di correzione al meccanismo del budget cap. Il primo elemento in discussione &egrave; proprio la soglia al superamento della quale &egrave; quantificata la violazione quale "grave".&nbsp; Il limite di sviluppo possibile in galleria del vento &egrave; la misura pi&ugrave; incisiva, poich&eacute; il 10% di sanzione va a intaccare un monte di ore e cicli operativi gi&agrave; ridotto per il team vincitore del mondiale Costruttori, che si ritrova con il 70% del totale calcolato dal coefficiente C definito dall'Appendice 7 del regolamento sportivo. La quantificazione corretta del Restricted Wind Tunnel Testing e del Restricted CFD da parte della Federazione porta a un nuovo valore del 63%. L'accordo tra FIA e Red Bull La transazione &egrave; una decisione non appellabile, diversamente da quanto sarebbe avvenuto con un altro procedimento. Nel rendere pubblici i dati, la misura dell'infrazione e le singole poste erroneamente escluse o corrette, la FIA ha aggiunto: "Il Cost Cap Administration ha riconosciuto che Red Bull Racing ha agito in modo collaborativo nell'intero processo di recisione e ha cercato di fornire celermente informazioni aggiuntive e prove quando sono state richieste.&nbsp; (...) riconosce che questo &egrave; il primo anno di piena applicazione dei regolament finanziari, che sono un insieme molto complesso di norme ai quali i concorrenti devono adeguarsi e non c'&egrave; accusa o prova che Red Bull abbia cercato in alcun momento di agire in cattiva fede, in modo disonesto o fraudolento, n&eacute; ha intenzionalmente occultato alcuna informazione al Cost Cap Administration. Viste le circostante, il Cost Cap Administration ritiene appropriato offrire a Red Bull Racing un Accepted Breach Agreement per risolvere la vicenda (...), data la natura limitata della violazione procedurale e il fatto che la violazione minore di eccesso di speso rientra nella porzione inferiore della forchetta entro il 5% di lieve eccesso di spesa".       

L'ufficialit&agrave; sulle sanzioni imposte a Red Bull per lo sforamento al tetto di spesa 2021 arriva nel week end del GP del Messico. La sostanza della multa e del limite all'utilizzo della galleria del vento

Violazione budget cap Red Bull, ecco la sanzione della FIA

        Le parole che user&agrave; Christian Horner nel venerd&igrave; del GP degli USA, nella conferenza stampa convocata a Austin, saranno importanti per leggere la postura Red Bull nei confronti dell'infrazione al budget cap. Una predisposizione dove non arrivi direttamente un'accettazione o meno di quanto proposto dalla FIA. Nei giorni scorsi, secondo anticipazioni del Daily Mail, &egrave; arrivata l'indicazione di una Red Bull pronta a rendere pubblico il valore dello sforamento al tetto di spesa, in una mossa che difenda il punto cruciale dell'infrazione: l'eccesso di spesa ha prodotto benefici diretti sullo sviluppo? A dire del team, no. Verso la conferenza di Austin si va con un valore nell'ordine dei 2,07 milioni di euro di eccesso di spesa e, secondo Red Bull, per met&agrave; legato a poste estranee all'attivit&agrave; in pista. Red Bull certa dei valori e collaborativa &Egrave; importante ascoltare Horner per leggerne la predisposizione nei confronti della FIA. Le note pubbliche diffuse finora sono state bilanciate: siamo convinti d'essere sotto al budget cap quando il bilancio &egrave; stato presentato ma restiamo disponibili a un confronto con la FIA. Questa la sintesi estrema della reazione all'ufficialit&agrave; della violazione minore, entro il 5%, al tetto di spesa 2021. Presentarsi in pubblico per giustificare le spese extra e aprire alla transazione proposta dalla Federazione, per chiudere la vicenda in tempi celeri e con ripercussioni relativamente lievi, sar&agrave; la strategia del team?&nbsp; Accettare la transazione se la pena &egrave; sostenibile &Egrave; un'opzione, alla luce dell'offerta avanzata dalla FIA a Red Bull per l'accettazione dell'Accepted Breach Agreement. Una transazione con la quale Red Bull riconosce d'aver "sbagliato i conti", speso pi&ugrave; del consentito e si sottopone alla penalit&agrave;. Quale? Una multa e sanzioni minori, soft, di carattere sportivo, verosimilmente. I dettagli restano confidenziali, noti alle parti in causa e l&igrave; risiede la convenienza o meno nel chinare il capo. Gli occhi dei rivali addosso Le squadre rivali non hanno mancato di andare all'attacco, McLaren &egrave; stata quella pi&ugrave; chiara e con la richiesta di sanzioni pesanti avanzata alla FIA. Gli stessi piloti, a Austin, con Lewis Hamilton in testa, hanno sottolineato come in assenza di una sanzione rilevante, l'impianto stesso del budget cap &egrave; a rischio. Sta il fatto che accettare l'ABA &egrave; un procedimento al quale non si pu&ograve; avanzare appello. L'alternativa che resta a Red Bull, qualora non volesse comporre la vicenda con una transazione attraverso l'ABA - Accepted Breach Agreement, &egrave; affrontare un pi&ugrave; lungo e articolato percorso giudiziario, contestare l'infrazione rilevata dalla FIA e aprire al coinvolgimento di altri esperti a giudicare la vicenda. Una guerra inutile da muovere alla Federazione, posto il dato di fondo, ovvero, il mondiale vinto nel 2021 che non &egrave; in bilico accettando una pronuncia dell'ABA e la sanzione prospettata nell'accordo.&nbsp; aggiornamento: la conferenza stampa attesa a Austin (17:00 ora italiana) sarebbe stata rinviata in attesa di un ulteriore confronto FIA-Red Bull       

Il team principal parler&agrave; a Austin, dove si aspetta una posizione Red Bull sulla proposta di transazione avanzata dalla FIA attraverso il riconoscimento dell'infrazione al budget cap

Budget cap, l'offerta FIA sul tavolo Red Bull aspettando Horner

Pena certa e commisurata all&rsquo;infrazione fatta, altrimenti non ha senso continuare con il budget cap. Questo &egrave; il pensiero di Lewis Hamilton che, durante la conferenza stampa dei piloti che precede il weekend di gara del GP degli Stati Uniti, ha espresso chiaramente la sua opinione sulla vicenda. Per il sette volte campione del mondo, la FIA deve fare in modo che le regole vengano rispettate alla lettera: ne va dell&rsquo;integrit&agrave; e della credibilit&agrave; dello sport.  Chi sbaglia, paghi  Il cuore del discorso &egrave; tutto qui: appurato che la Red Bull ha sforato il tetto di spesa di 145 milioni di dollari, ora che succede? Per Hamilton &egrave; pi&ugrave; importante stabilire il rispetto delle regole pi&ugrave; che rassegnazione del titolo 2021 a tavolino.  &ldquo;Ho letto e sentito cose a riguardo, ma sono pi&ugrave; concentrato su come posso vincere, in futuro, un altro mondiale. So cosa abbiamo fatto l&rsquo;anno scorso e sono orgoglioso dei risultati ottenuti da tutto il team. Tutto il resto non cambierebbe nulla&rdquo;.  E poi precisa, parlando di quello di cui ha bisogno questo sport per non perdere la sua integrit&agrave;: &ldquo;Penso che lo sport debba fare qualcosa al riguardo in futuro. Altrimenti, se sono lascivi sulle regole, tutte le squadre andranno a spendere milioni in pi&ugrave;. Alla fine se &egrave; uno schiaffo sulla mano non &egrave; l&rsquo;immagine migliore che si possa dare. Anzi, a questo punto non avrebbe pi&ugrave; senso mettere un limite alle spese in futuro&rdquo;. 

Il sette volte campione del mondo, alla viglia del GP di Austin, ha detto la sua sulla vicenda che vede la Red Bull in attesa di giudizio certo da parte della FIA

Hamilton sul Budget Cap: &ldquo;Se quando si sbaglia non si paga, non ha senso&rdquo;

        Inevitabilmente sar&agrave; tema centrale del confronto tra i team principal, la violazione Red Bull al budget cap 2021, quando a Austin si ritroveranno in conferenza stampa Christian Horner, Toto Wolff e Mattia Binotto.&nbsp; La definizione del caso Red Bull &egrave; il banco di prova per il regolamento finanziario, introdotto con l'obiettivo di livellare almeno un po' gli squilibri di spesa tra grandi squadre e piccole scuderie.&nbsp; Nelle considerazioni dei team rivali, l'accento sulla violazione Red Bull &egrave; finito sui vantaggi in termini di possibilit&agrave; di sviluppo dei quali avrebbe beneficiato la squadra.&nbsp;In attesa che arrivi una posizione della FIA sul passo successivo della vicenda, ulteriori dettagli arricchiscono il quadro.  Accettare l'infrazione o difendere il punto &nbsp;&nbsp; Due strade si prospettava davanti a Red Bull: riconoscere l'infrazione commessa e comporre la vicenda con una sanzione non appellabile; contestare su una linea difensiva dura la violazione rilevata dalla FIA e procedere su una via pi&ugrave; lunga e complessa. Secondo l'edizione sportiva del Daily Mail, Horner &egrave; stato informato della violazione accertata dalla Federazione un'ora dopo la conclusione del GP del Giappone, poi resa pubblica nella giornata di luned&igrave;. I rumours intorno alle cifre Ricostruzioni di stampa indicano nell'equivalente di poco pi&ugrave; di 2 milioni di euro lo sforamento al tetto di spesa 2021 e, perlopi&ugrave;, attribuibili a poste iscritte a bilancio come relative a catering e spettanze ai dipendenti in gardening leave. La ricostruzione segue altre indicazioni, rumours dalla Germania, per i quali il nodo cruciale sarebbe il compenso pagato ad Adrian Newey e la sua classificazione a bilancio: dipendente tra i tre pi&ugrave; pagati di Red Bull Racing secondo il team - quindi un compenso escluso da conteggio del budget cap -; consulente contrattualizzato con una diversa societ&agrave; e, quindi, non esentato dal calcolo in quanto ingaggio tra i tre pi&ugrave; elevati secondo la FIA. Il Daily Mail riporta, inoltre, di un interesse Red Bull a rendere pubblica la misura dell'eccesso di spesa, in modo da dimostrare una violazione estranea all'ambito della ricerca e sviluppo delle prestazioni.&nbsp;       

Al di l&agrave; dei tempi con i quali la FIA ha comunicato a Red Bull l'infrazione accertata, i rumours indicano una prima quantificazione dell'eccesso di spesa contestato

Budget cap Red Bull, Horner informato dopo il titolo vinto a Suzuka

        &Egrave; alimentata da indiscrezioni l'attesa verso una pronuncia della Federazione in merito alla violazione Red Bull del budget cap. Accertato lo sforamento entro il 5% del tetto di spesa sul 2021, manca la sua quantificazione esatta, in valore assoluto reso pubblico. Non sono mancate, invece, le prese di posizione da parte delle squadre. Come la McLaren che si &egrave; rivolta alla FIA e, in una lettera, ha sottolineato come violare le regole finanziarie sia al pari di un imbroglio e vada punito non solo con una multa ma imponendo sanzioni sportive. Ecco, in questo scenario, i rumours alimentano la vicenda e indicano le possibili poste iscritte (o non iscritte) a bilancio erroneamente.&nbsp;  L'ingaggio del dipendente Newey escluso come da regolamento Secondo le anticipazioni diffuse da Auto Motor und Sport e Ziggo Sport, il punto pi&ugrave; controverso riguarderebbe l'inquadramento contrattuale di Adrian Newey. Gi&agrave; le notizie della prima ora guardavano ad alcuni dei rapporti contrattuali di Red Bull,&nbsp;con Helmut Marko (ufficialmente advisor, consulente della squadra) e Adrian Newey. Le norme finanziarie prevedono che dal budget cap vengano esclusi i tre ingaggi pi&ugrave; alti pagati dalla squadra e, in tale scenario, rientrerebbe il compenso percepito da Adrian Newey secondo l'interpretazione data dal team.&nbsp; Il condizionale &egrave; d'obbligo, poich&eacute; la FIA avrebbe contestato a Red Bull il ruolo di "dipendente" che il progettista ha con la societ&agrave; che controlla l'attivit&agrave; Red Bull in Formula 1 (Red Bull Racing).&nbsp; Le ricostruzioni pi&ugrave; recenti dicono di un Newey contrattualizzato da una diversa divisione, pertanto non risulterebbe direttamente alle dipendenze della "squadra corse": i costi sostenuti da Red Bull Racing per i suoi servizi non andrebbero quindi computati nell'esenzione prevista dal budget cap sui tre ingaggi pi&ugrave; alti pagati dalla squadra.       

Intorno all'inquadramento del progettista sembra ruotare lo sforamento al tetto di spesa. La FIA contesta l'esclusione dell'ingaggio dal budget, come concesso per i tre pi&ugrave; alti tra i dipendenti

Budget cap Red Bull, Newey è un dipendente?

Ecco la consueta rubrica di unboxing ossia di spacchettamento e presentazione della nuova copia di Autosprint appena giunta in edicola, a cura del nostro Mario Donnini

Sul nuovo numero di AS: verso il GP USA tra le ombre del budget cap

Ora che lo sceriffo ha appeso alle pareti le foto dei ricercati, l&rsquo;aria continua a essere pesantissima nel saloon della F.1 pronta a sbarcare in Texas con un persistente carico di veleni. Manca ancora il valore della taglia sulla testa dei sospettati e nell&rsquo;attesa si sente solo il rumore dei nemici in un paese piccolo come il paddock. Dove la gente mormora ancor di pi&ugrave; adesso, in attesa che si torni a mettere ordine anche negli angoli pi&ugrave; oscuri in quel quadrilatero multicolore. E la verit&agrave; venga totalmente a galla. In maniera trasparente, senza pi&ugrave; perdere tempo, senza pi&ugrave; allargare il campo dei sussurri. E della grida. Il Buono, il Brutto e il Cattivo. L&rsquo;abbiamo immaginata cos&igrave; questa settimana la copertina di Autosprint. Come il film cult-western di Sergio Leone. Ma senza nessuna caratterizzazione specifica dei protagonisti all&rsquo;interno di un confronto che non fa prigionieri.  GP USA, gli orari del fine settimana  Budget cap, Red Bull sotto processo  Scrive Pino Allievi questa settimana su Autosprint: &laquo;Ieri Binotto era alleato con Horner contro la Mercedes per la questione del porpoising, oggi Binotto sta con Wolff per colpire Horner, in un balletto che, a turno, coinvolge tutti: troppo importanti gli interessi in gioco. La lealt&agrave; &egrave; un concetto vago, ognuno viaggia (metaforicamente) col coltello in tasca, in una lotta continua con vincitori sempre parziali&raquo;. Cos&igrave; in questa F.1 che si &egrave;&nbsp;trasformata in un Far West, ormai il senso di tutto &egrave; attribuire la parte a ciascuno, tra Mattia Binotto, Toto Wolff e Christian Horner, uomini guida di Ferrari, Mercedes e Red Bull. Perch&eacute; il triello agonistico, politico e giuridico che si sta svolgendo soprattutto fuori dalle piste somiglia maledettamente al pi&ugrave; classico scenario del titolo iconico per eccellenza tra gli Spaghetti Western.  Peccato, per&ograve;, che questa F.1 non sia un film. E che in ballo ci sia tanta credibilit&agrave; da maneggiare. Adesso che &egrave;&nbsp;stata acclarata in maniera chiara la violazione da parte della Red Bull (e in maniera minore da Aston Martin) non c&rsquo;&egrave; nessuna certezza della pena. La partita &egrave; ancora aperta e si gioca nei tempi supplementari di una vicenda che continua ad avere zone grigie e sulla quale si allungano ombre, dilagano sospetti e sono costantemente in circolo veleni. Ci vorr&agrave; ancora del tempo prima di sapere quali sanzioni saranno comminate alla Red Bull che ha commesso una doppia infrazione: una di tipo procedurale e un&rsquo;altra classificata come &ldquo;minor overspend&rdquo;, uno sf ramento minore, inferiore al 5% del totale del tetto massimo dei 145 milioni di dollari. Una cosa &egrave; certa: a mettere la parola fine non baster&agrave; il definitivo pronunciamento del Cost Cap Adjudication Panel (del quale fanno parte membri provenienti dall&rsquo;Assemblea Generale della Fia e una rappresentanza di alcune squadre).  Formula 1, adesso &egrave; una questione di credibilit&agrave;  Eventuali sanzioni saranno valutate e decise da questo organo ma al di l&agrave; dell&rsquo;aspetto procedurale &egrave; abbastanza evidente che in ballo c&rsquo;&egrave; un problema serio di credibilit&agrave; della F.1. Su questa vicenda c&rsquo;&egrave;&nbsp;in ballo molto del futuro. &Egrave; un processo delicatissimo nel quale la Federazione si gioca definitivamente la faccia. Il presidente Mohammed Ben Sulayem ha preso personalmente in carico i prossimi passi dell&rsquo;indagine. Inevitabile dopo che l&rsquo;emiro aveva promesso trasparenza e integrit&agrave; per i fatti di Abu Dhabi 2021. Adesso le altre squadre si aspettano sanzioni severe, non una semplice multa che svuoterebbe l&rsquo;anima delle regole finanziarie.  C&rsquo;&egrave; un&rsquo;atmosfera pesante, un problema di metodo dentro a questa storia che potrebbe far esplodere definitivamente i precari rapporti tra la Fia e Liberty Media. Decisioni impopolari nel momento di maggior popolarit&agrave; della F.1 sarebbero un colpo durissimo alla credibilit&agrave; di uno sport che ultimamente ha creato disamore negli appassionati, increduli e frastornati dall&rsquo;infinita scuderia di cavilli che popolano i regolamenti talmente incasinati che non li conosce nessuno. Nel frattempo Red Bull rimanda al mittente le accuse e continua a processare la propria innocenza: fa parte della strategia difensiva che potrebbe preludere a una sorta di patteggiamento. Per non aggiungere disastro al disastro serve che la decisione arrivi in tempi brevi, evitando di allungare un&rsquo;attesa che non fa bene a nessuno, un vero boomerang per la F.1.  Budget cap Red Bull, McLaren scrive alla FIA e indica le sanzioni 

A questo punto, per evitare un vero disastro di credibilit&agrave; in F1, serve che la decisione definitiva sul caso del budget cap arrivi in tempi brevi

L&#39;editoriale del direttore: Far West Formula Uno

        Non restano a guardare, le squadre nella vicenda budget cap Red Bull. Non resta a guardare McLaren, che alla Federazione ha indirizzato una lettera firmata Zak Brown, per chiedere trasparenza e celerit&agrave; nel giudicare l'infrazione accertata, certo. Ma fa qualcosa in pi&ugrave;, il gran capo di McLaren. Al legislatore indica le criticit&agrave; dell'attuale formula prevista dal budget cap e, ruolo evidentemente al di fuori delle competenze dei team, suggerisce la sanzione che andrebbe applicata per una violazione qual &egrave; quella di Red Bull. Un vantaggio ingiusto e duraturo Il dato cruciale, ancora ignoto, &egrave; nella quantificazione esatta dell'eccesso di spesa prodotto dal team sul bilancio del 2021. In termini percentuali, il 5% classifica violazione minore un eccesso potenzialmente plurimilionario, che avrebbe peso e rilevanza diversa da uno sforamento nell'ordine delle decine di migliaia di dollari, finanche poche centinaia. "Qualsiasi team abbia sostenuto spese in eccesso ha maturato un vantaggio ingiusto sia nello sviluppo dell'attuale monoposto che in quella dell'anno seguente.&nbsp; La FIA dovrebbe comunicare le azioni e le penalit&agrave; conseguenti con una rapidit&agrave; tale da mantenere la seriet&agrave; della Formula 1", scrive Zak Brown in una lettera che BBC Sport ha visionato e riportato nel suo contenuto. "(...) La violazione con un eccesso di spesa ed eventualmente l'infrazione procedurale costituiscono un imbroglio avendo offerto un sostanziale vantaggio sui regolamenti tecnici, sportivi e finanziari", prosegue Brown. Nessuna tolleranza, un anno per chiedere lumi McLaren vale ricordare quanto sia stato il team pi&ugrave; deciso nel chiedere una soglia molto bassa nell'introduzione del tetto di spesa, ben inferiore ai 145 milioni di dollari concessi per alcune spese sostenute nel 2021. Non sorprende che a Woking - dove dal 2020 le difficolt&agrave; finanziarie sono state notevoli sull'attivit&agrave; del ramo McLaren Automotive - chiedano ora una mano pesante da parte della Federazione. "Ci &egrave; stato dato un anno di prova generale, con ampie opportunit&agrave; di chiedere qualsiasi chiarimento nel caso i dettagli fossero stati poco chiari. Non c'&egrave; ragione per cui un team qualsiasi dica adesso che sono sorpresi", prosegue Brown. Che fare, quindi? Spetter&agrave; alla FIA e agli organi di giudizio attivati per definire la violazione Red Bull comminare le sanzioni, con un alto tasso di discrezionalit&agrave;, vista la genericit&agrave; delle sanzioni previste dal regolamento finanziario. La sanzione secondo McLaren e i correttivi al regolamento&nbsp; McLaren chiede una pesante multa oltre a una limitazione di spesa successiva: "(...) Suggeriamo che l'eccesso di spesa venga sanzionato in un modo tale da ridurre il tetto di spesa della squadra nell'anno seguente la pronuncia;&nbsp;la penalit&agrave; dovrebbe essere pari all'eccesso di spesa pi&ugrave; una multa ulteriore:&nbsp;ad esempio, nel caso di un eccesso di spesa di 2 milioni di dollari nel 2021, individuato nel 2022, dovrebbe portare a una diminuzione di 4 milioni di dollari nel 2023.&nbsp; (...) Due milioni di dollari valgono tra il 25 e il 50% del budget per lo sviluppo della monoposto su un anno". Regolamento finanziario al quale la Federazione e i team molto probabilmente dovranno tornare per dei correttivi necessari. Su tutti, Brown evidenzia la soglia del 5% troppo elevata in valore assoluto per definire la violazione quale lieve o grave: McLaren suggerisce una riduzione al 2,5%, che sia futuro nuovo sbarramento tra violazione lieve e violazione grave.       

Zak Brown in una missiva diretta alla presidenza FIA chiede una decisione ferma sull'infrazione Red Bull. La posizione del team &egrave; per una multa pari all'eccesso di spesa e la decurtazione della somma in eccesso dal budget cap 2023

Budget cap Red Bull, McLaren scrive alla FIA e indica le sanzioni

        Le parole sono importanti, secondo Toto Wolff. In tema di budget cap, quella che per Red Bull &egrave; stata accertata essere una 'minor breach', di 'minor' in realt&agrave; potrebbe avere ben poco. Violazione minore, violazione lieve, di certo uno sforamento al tetto di spesa entro il 5% dei 145 milioni di dollari previsti sul 2021. Fa una bella differenza la quantificazione esatta, non resa pubblica finora e verosimilmente destinata a non esserlo in futuro, se l'eccesso di spesa a bilancio &egrave; di qualche decina di migliaia di dollari o, al contrario, nella misura delle centinaia di migliaia. Si pu&ograve; spingere fino al limite dei 7,25 milioni di dollari la quantificazione di quel 'minor breach'. Budget cap, marko e le penalit&agrave; soft su gravi infrazioni Catering e contratti iscritti a bilancio Red Bull e la FIA discutono intorno alle poste iscritte a bilancio, voci come servizi di catering, parrebbe, iscritte con imputazioni errate; si &egrave; discusso anche dei compensi di alcune figure in ragione dell'inquadramento contrattuale. La materia &egrave; tecnica e complessa. Toto Wolff sul punto sottolinea la differenza sostanziale del poter spendere anche poche centinaia di milioni di dollari in pi&ugrave;, nell'economia sportiva di un campionato Minor breach dall'impatto enorme "&Egrave; una violazione cosiddetta minore? Perch&eacute; ritengo che la definizione probabilmente non sia quella giusta. Se spendi 5 milioni di dollari in pi&ugrave; e sei ancora nel perimetro della violazione minore, ha un impatto enorme sul campionato", commenta Wolff.&nbsp; "Monitoriamo costantemente quali nuovi componenti vengono portati dai grandi team a ogni gara, nel 2021 e nel 2022. Vediamo come ci sono due top team pressoch&eacute; alla pari e c'&egrave; un'altra squadra che spende di pi&ugrave;. Sappiamo esattamente di spendere 3,5 milioni di dollari in componenti portati in macchina. Potete immaginare quale sia la differenza del poter spendere altri 500 mila dollari". Mercedes, come anche Ferrari, fino alla stessa Red Bull con il telaio alleggerito e omologato ma mai introdotto in pista per non incidere sul tetto di spesa 2022, si sono trovati a fare i conti con un bilancio da rispettare e compromessi da realizzare sullo sviluppo delle monoposto: "Noi non abbiamo prodotto componenti alleggerite per la macchina, che ci avrebbero permesso di ridurre un sovrappeso in doppia cifra, semplicemente perch&eacute; non avevamo soldi. Dovremo farlo per il prossimo anno". Marko: "Per noi adesso la priorit&agrave; &egrave; il 2&deg; posto di Perez"        

Della vicenda Red Bull sappiamo il perimetro dello sforamento al tetto di spesa, entro il 5% del limite. Ma la quantificazione esatta &egrave; di gran lunga pi&ugrave; importante e Wolff spiega perch&eacute;

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