A Silverstone Mick Schumacher ha ottenuto i suoi primi punti in F1: ai box della Haas mamma Corinna festeggia abbracciando i meccanici del team Haas

Mick Schumacher, mamma Corinna abbraccia tutti nel box Haas

Il GP di Silverstone &egrave; anche il GP di Mick Schumacher. Con l&rsquo;ottavo posto il pilota della Haas prende i primi 4 punti iridati della sua carriera in Formula 1, battagliando fino alla linea del traguardo con il campione del mondo in carica Verstappen e mettendosi dietro il suo compagno di scuderia Magnussen. Un weekend perfetto quello di Mick che ha finalmente risposto con un bel risultato, alle tante critiche piovutegli addosso durante questa stagione, in particolar modo dopo gli incidenti&nbsp;avuti durante le prove libere di Jeddah e durante il GP di Monaco. Critiche che sono sempre in agguato per chi, come lui, porta un cognome pesantissimo e deve dimostrare pi&ugrave; degli altri di essere all&rsquo;altezza del compito che gli &egrave; stato affidato.  L&#39;urlo di gioia di Corinna  Ma &egrave; proprio la famiglia il punto di forza degli Schumacher. Mamma Corinna e la sorella Gina Maria sono sempre dalla sua parte e credono sempre nel suo talento, incoraggiandolo. E il loro sostegno non &egrave; mancato nemmeno in Gran Bretagna. Corinna, che gi&agrave; a Jeddah era stata fondamentale per convicere Mick ad andare in ospedale tramite il team principal della Haas&nbsp;Gunther Steiner, al termine della gara britannica si &egrave; subito complimentata con Mick per la bella prestazione. &quot;Sono molto fiera di te tesoro per questa gara e per i tuoi primi punti in F1&rdquo;, ha urlato al figlio via radio, commuovendo tutto il box, meccanici compresi.  La doccia di bollicine di Gina  Ma Corinna non &egrave; stata l&#39;unica tifosa d&rsquo;eccezione di Mick. Nel paddock della Haas c&#39;&egrave; stata anche sua sorella maggiore Gina Maria, asso dei kart e ora fantina di successo nonch&eacute; campionessa europea e mondiale di Reining (gare che si ispirano alle attivit&agrave; a caval-lo dei cowboy americani).  &Egrave; stata lei a dare il via alla festa in casa Schumacher. Mentre il fratello veniva intervistato dallo zio Ralph, tramite i microfoni di Sky, gli ha spruzzato addosso una bottiglia di champagne, proprio come si fa con i vincitori sul podio.  Gina ha poi condiviso il video della &quot;doccia&quot; su Instagram con il commento &ldquo;Per me sei il vincitore!&quot; con&nbsp;un cuore rosso. Proprio a Gina, Mick sempre via radio aveva ricordato una frase profetica: &quot;Dimostra che si sbagliano su di te. Credi sempre in te stesso. Che vi avevo detto&quot;.  Un legame forte, che unisce chi corre a chi fa il tifo per lui: un modo per vivere il proprio cognome non come un peso ma come un valore aggiunto, ora che Mick, sembra aver iniziato a far vedere di che pasta &egrave; fatto.    &nbsp; 

<p>Il pilota tedesco, sulla pista di Silverstone chiude il GP con l&#39;ottavo posto e porta a casa i primi punti della sua carriera. E due tifose d&#39;eccezione, la mamma e la sorella, sono un&#39;esplosione di gioia</p> 

La famiglia Schumacher in festa: i primi punti di Mick in F1 fanno impazzire Gina e Corinna

Recentemente Corinna Schumacher, moglie di Michael, ha venduto la casa di famiglia a Trysil, in Norvegia, al prezzo di 2,5 milioni di euro. Venduto anche il jet di Michael, al prezzo di 30 milioni di euro, e presto sar&agrave; messo in vendita anche lo chalet di Meribel, in Francia, dove Schumacher stava al momento dell&rsquo;incidente sugli sci.  Giornali tedeschi riportano la notizia che Schumacher sarebbe assistito costantemente a casa da 15 persone tra personale medico e paramedico, e - considerando i macchinari per la riabilitazione -, per un costo di circa 120.000 euro a settimana.

Vista la situazione di Michael, la moglie ha venduto la casa di famiglia in Norvegia

Schumi, Corinna vende: tante le spese

Nella bella villa di Gland, in Svizzera, a pochi chilometri da Ginevra, il tempo scorre lento. Ormai sono quattro mesi che il padrone di casa &egrave; tornato a vivere qui&nbsp;ed &egrave; perennemente circondato dal personale che si alterna attorno a lui.  Michael Schumacher per&ograve; non riesce a rendersi conto del traguardo simbolico che ha tagliato. &Egrave; passato un anno esatto da quel tragico incidente sulle nevi, a Meribel in Francia, che l&rsquo;ha ferito irrimediabilmente nella mente pi&ugrave; che nel fisico. Un anno vissuto tra paure, angoscia, interventi chirurgici, la disperazione per la vita appesa a un filo. E poi l&rsquo;uscita dal coma, l&rsquo;attenzione esagerata dei media, le polemiche sulla dinamica dell&rsquo;incidente, le voci incontrollate, le fughe di notizie sulla sua salute spesso distorte. Persino il furto della sua cartella clinica. E sopra a tutti, a vegliarlo con lo stile e la fermezza di una regina composta e dignitosa, la moglie Corinna.  La vita della famiglia Schumacher a Gland &egrave; lentamente ripresa anche se il padrone di casa - pur se fisicamente&nbsp; presente - mentalmente non c&rsquo;&egrave; ancora. Corinna per distendersi da un anno terribile, si concede qualche breve escursione a cavallo, la sua passione. Passione che ha trasmesso alla figlia Gina Maria. Mentre Mick, il figlio minore, dopo due anni di karting dove per non destare troppa attenzione su di s&eacute; si iscriveva alle gare con il cognome della mamma (Betsch) invece che con quello ingombrante di pap&agrave; Michael, guarda avanti a una possibile carriera da pilota. E ha provato in gran segreto una monoposto in Francia.  Ma la domanda che tutti si pongono oggi a un anno esatto dall&rsquo;incidente di Schumacher &egrave;: come sta davvero Michael? Riuscir&agrave; a tornare una persona normale? Cerchiamo di rispondere a questi dubbi nella maniera pi&ugrave; obiettiva possibile basandoci su informazioni attendibili e verificate. Provenienti da chi lo conosce, lo ha visto in questi mesi ed &egrave; al corrente del suo stato clinico. Evitando illazioni e speculazioni gratuite, ma anche il falso buonismo.  Le tappe della sua guarigione stanno tutte in poche precise date. Il 29 dicembre del 2013 l&rsquo;incidente, nei due giorni successivi l&rsquo;intervento alla testa per rimuovere gli ematomi pi&ugrave; gravi. Poi 6 mesi di buio assoluto. Quindi il 16 giugno l&rsquo;uscita dal coma, a inizio settembre il trasferimento dall'ospedale di Grenoble alla villa di Gland e la lenta, lentissima ripresa.  La buona notizia &egrave; che oggi Michael non vive bloccato su un letto. Quando non &egrave; sottoposto ai trattamenti di fisioterapia per tenere tonici i muscoli atrofizzati dalla lunga immobilit&agrave;, viene fatto alzare dal letto, adagiato su una poltrona davanti alle finestre della sua villa che da un lato guarda le cime innevate delle Alpi Svizzere e dall&rsquo;altro &egrave; affacciata sulle sponde del lago di Ginevra.  Ha gli occhi aperti Michael. Ma lo sguardo &egrave; spesso perso nel vuoto. Guarda il panorama dalle grandi finestre della villa e negli ultimi tempi riesce a riconoscere i volti noti dei suoi familiari. Ma non riesce a comunicare con loro. Non parla. I muscoli facciali sono quasi immobili e non &egrave; in grado di compiere movimenti autonomamente. Reagisce agli stimoli esterni ma per adesso riesce a rispondere a una voce amica che gli parla soltanto con lo sguardo e muovendo gli occhi. Ma dentro la testa il suo cervello in qualche modo ha ripreso a funzionare. Giorgio Terruzzi, giornalista, scrittore ed opinionista di Mediaset, in un bellissimo articolo sul Corriere della Sera di domenica scorsa, ha raccontato che ogni tanto il viso di Michael si riga di una lacrima. Piange Michael quando sente la voce dei figli o di Corinna. &Egrave; la dimostrazione che prova emozioni. Che il suo cervello funziona. Quella lacrima che gli sgorga dagli occhi quando sente un suono amico, &egrave; l&rsquo;unico modo che il suo forte carattere ha per trasmettere all&rsquo;esterno un&rsquo;emozione. Il segnale che &egrave; vivo e capisce, anche se prigioniero di un corpo per adesso immobilizzato.  Jean Todt, che gli fa spesso visita, professa ottimismo e promette che Michael torner&agrave; sicuramente a una vita normale. I medici che lo curano sono pi&ugrave; cauti e spiegano che la ripresa da ferite alla testa di questo genere non &egrave; questione di mesi ma di anni. Anche due o tre. E che a volte dopo un trauma cerebrale spesso il paziente dovr&agrave; ricominciare a imparare tutto pazientemente da capo, quasi fosse un bambino: parlare, muoversi, ricordare.  Fa effetto oggi pensare che l&rsquo;uomo e il pilota che aveva insegnato all&rsquo;intera F1 come si pu&ograve; contemporaneamente guidare facendo pi&ugrave; cose - girare lo sterzo, schiacciare tasti sul volante per regolare l&rsquo;assetto e parlare alla radio dando indicazioni di strategia al box - adesso fatica a fare una sola cosa: comunicare con la sua famiglia. Ma quel che conta &egrave; che Michael ci sta provando e combatte: la sua ferrea volont&agrave; vuol vincere la guerra con il destino avverso. E se c&rsquo;&egrave; uno che le proprie battaglie le ha vinte tutte, &egrave; proprio lui.  Alberto Sabbatini

A 12 mesi dall'incidente sugli sci che ha piegato il campione tedesco, facciamo il punto di una situazione che richieder&agrave; ancora parecchio tempo

Schumi, un anno dopo

Questa volta la notizia non riguarda le condizioni di salute, ma di un passo che testimonia l&rsquo;inevitabile cambio dello stile di vita della famiglia Schumacher.  Corinna Schumacher ha deciso di mettere in vendita il jet personale del marito, un Falcon 200EX che supera i 900km/h. Un aereo &ldquo;privato&rdquo; personalizzato nella registrazione con il codice &laquo;M-IKEL&raquo;, e che riporta sulla coda il logo del campione tedesco.  Il Falcon sarebbe in vendita per 20 milioni di euro, cinque in meno del prezzo che pag&ograve; Schumacher per acquistarlo anni fa. Il picco di utilizzo del jet avvenne quando Michael era ancora impegnato nel mondiale di Formula Uno, arrivando a superare le 400 ore annue. I commenti che hanno fatto seguito alla notizia indicano nei costi di manutenzione il motivo principale dietro la decisione di Corinna, ma anche il suo inutilizzo ormai totale.

La stampa tedesca ha riportato la notizia della messa in vendita del jet personale del campione tedesco

Corinna mette in vendita l&rsquo;aereo di Schumacher

Dal nostro inviato a Hockenheim (Germania): Alberto Antonini  Michael c&rsquo;&egrave;. I pochi fans sparpagliati sulle tribune del Motodrom hanno, quasi tutti, il cappellino del 7 volte campione del mondo. Proprio ieri Corinna Schumacher, la moglie del pilota ricoverato a Losanna dopo l&rsquo;incidente del 29 dicembre, aveva ringraziato i tifosi alla vigilia del Gp Germania: &ldquo;Voglio ringraziarvi per l&rsquo;energia positiva che avete trasmesso. La vostra partecipazione ci ha commosso. Adesso inizia una fase che si prevede lunga&rdquo;. Quella del recupero in una clinica specializzata.  Adesso &egrave; Gerhard Berger, che con Michael condusse tante battaglie in pista, a lanciare il suo messaggio di auguri dal sito di &ldquo;Blick&rdquo;: &ldquo;Io credo fortemente, tutti i tifosi lo credono, che Michael torner&agrave; fra noi. &Egrave; sempre stato un combattente nello sport, avr&agrave; la forza di reagire. Ci vorr&agrave; tempo, ci vorranno terapie, servir&agrave; tanto sostegno. Io e lui ci siamo sfidati tante volte in pista per la vittoria, ma abbiamo trascorso anche tanto tempo insieme fuori dai circuiti, ci siamo divertiti alle feste... La fortuna e la sfortuna esistono, anche nel nostro sport siamo costantemente esposti al pericolo. Ma un momento di sfortuna pu&ograve; capitare in qualsiasi occasione. Gli auguro tutto il meglio e alla sua famiglia auguro di trovare tanta forza&rdquo;.  Nel frattempo, le varie ditte che erano state contattate per il trasporto del paziente in elicottero, hanno tutte fatto sapere di non avere nulla a che fare con il furto dei dati relativi alla cartella clinica di Michael.  Che poi una persona senza scrupoli cerc&ograve; di rivendere alla agenzie di stampa. &Egrave; un bene che tutti abbiamo detto di no. &Egrave; un segno dell&rsquo;affetto che ancora circonda Michael, anche nella sfortuna.

"Ci siamo sfidati tante volte in pista, &egrave; un combattente"

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