Dal 29 agosto &egrave; in edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection. Un volume tutto da leggere&nbsp; che stavolta si addentra nel meraviglioso mondo delle corse americane. E dove la parte principale riguarda la straordinaria cavalcata di Alessandro Zanardi alla conquista della serie Cart a met&agrave; degli Anni 90. Una romantica ed emozionante rivisitazione di stagioni piene di pathos all&rsquo;interno di un pianeta a stelle e a strisce che ha sempre rappresentato un unicum nel panorama internazionale delle corse.  Per chi adora le corse all&rsquo;Europea, &egrave; sempre stato un problema non tanto godere, ma anche fin solo capire quelle a Stelle e a Strisce. Al di l&agrave; di Can-Am e endurance, vedi Daytona e Sebring, che affondano le radici nell&rsquo;enclave di gare all&rsquo;europea fiorite negli Anni &rsquo;50 nel sud della California, tutto il resto resta geneticamente, filosoficamente e strutturalmente altro e mai omogeneo, rispetto al nostro concetto di automobilismo.  Eh, s&igrave;. C&rsquo;&egrave; pi&ugrave; omogeneit&agrave; tra il Giappone e Magione che non tra due categorie motoristiche Usa. Le corse su ovali corti e lunghi della IndyCar, le garette cattive e mica tanto garette delle Midget e delle Sprint Car, ovvero le tante divisioni piramidali della Nascar amate dai Redneck degli States d&rsquo;impronta rurale, dalla serie maggiore, via via fino ai campionati pi&ugrave; decentrati che sembrano quasi tornei dei bar estivi.  E quindi le galassie parallele ma ardue da decriptare dei dragster, dei mille land speed record divisi per classi, propulsioni e contesti, ovvero dei tornei lacustri di Bonneville tra razzi, modified e mostri ogni volta pi&ugrave; strani.  In ventidue capitoli, con foto inedite, vi raccontiamo un mondo fatto di gare simbolo e piloti icone, una storia tutta da rileggere che offre innumerevoli spunti di riflessione.  Sato &amp; Alonso, ovvero Honda crea e distrugge 

<p>In 22 capitoli vi raccontiamo la storia delle corse Usa, un mondo che ha sempre rappresentato un unicum nel panorama internazionale del Motorsport.</p> 

Il nuovo numero di As Gold Collection &egrave; in uscita dal prossimo 29 agosto: Ve la diamo noi l&rsquo;America

E' arrivata per mano di Carl Edwards e di un&hellip; errore umano la prima vittoria del Roush-Fenway Racing nella trasferta primaverile della Nascar a Bristol. Dopo aver preso la leadership al giro 422, il pilota del Missouri ha mantenuto la posizione per tutta l'ultima parte della corsa prima di veder tornare definitivamente in pista la safety-car con tre tornate alla conclusione. Il motivo? Nessuno, a parte un commissario andato ad appoggiarsi sul pulsante che aziona le luci gialle. Prima che si potesse ripartire poi, &egrave; arrivata la pioggia a mettere fine alle ostilit&agrave;. Va detto che il meteo &egrave; stato decisivo per Edwards anche quando, dopo 120 passaggi, le precipitazioni avevano costretto tutti a fermarsi per oltre tre ore. Anche grazie al lavoro di simulazione fatto dalla sua squadra durante la pausa, Edwards &egrave; riuscito a sistemare i problemi di handling della sua Ford Fusion durante le soste con aggiustamenti mirati, prima di prendere la vetta con un bel re-start.  Alle sue spalle ha concluso il compagno di team Ricky Stenhouse Jr mentre per il marchio Ford si &egrave; trattato di una tripletta grazie anche al terzo posto di Aric Almirola e del team Petty. A completare la top-5 un rinfrancato Tony Stewart, dopo un inizio di stagione terribile, e l'australiano Marcos Ambrose. Sesto il polesitter Denny Hamlin, seguito da Jeff Gordon. Buono il suo recupero dopo un contatto in pit-lane in occasione della prima serie di soste.  Tanti i piloti che sono tornati a casa delusi. Primo tra tutti Kevin Harvick, di nuovo altamente competitivo per il team Stewart-Haas e di nuovo fermato dalla rottura del motore (stavolta con tanto di botto). A sua volta tra i protagonisti, Matt Kenseth ha visto la sua Toyota centrata da Timmy Hill nel tentativo di evitare una toccata tra Danica Patrick e Cole Whitt. Se all'inizio sembrava poter continuare a lottare per il successo, perfino pi&ugrave; veloce di prima, Kenseth ha visto sopraggiungere problemi di assetto che l'hanno spedito al tredicesimo posto.  Sono invece state le gomme a causare la resa di Dale Earnhardt Jr e del campione in carica Jimmie Johnson. Forse anche a causa di una scelta d'assetto troppo estrema da parte del team Hendrick, entrambi si sono trovati con una gomma anteriore (sinistra per Earnhardt, destra per Johnson) ridotta a brandelli. Il primo ha terminato ventiquattresimo, il secondo ha recuperato finendo in top-20. Botti anche per Brad Keselowski, comunque nuovo leader del campionato, e per Kurt Busch, finito contro il fratello Kyle. Il secondo, miracolosamente rimasto indenne, &egrave; stato poi spedito in testacoda da un detrito.  Nascar Sprint Cup Series - Bristol, Tennessee 1. Carl Edwards (Ford) - Roush/Fenway - 503 giri; 2. Ricky Stenhouse (Ford) - Roush/Fenway - 503; 3. Aric Almirola (Ford) - Petty - 503; 4. Tony Stewart (Chevy) - Stewart/Haas - 503; 5. Marcos Ambrose (Ford) - Petty - 503; 6. Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 503; 7. Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 503; 8. Kasey Kahne (Chevy) - Hendrick - 503; 9. Brian Vickers (Toyota) - Waltrip - 503; 10. Kyle Larson (Chevy) - Ganassi - 503.  Il campionato 1. Keselowski 163 punti; 2. Earnhardt 153; 3. Edwards e Gordon 152; 5. Johnson 143.  Marco Cortesi        

A Bristol precede Stenhouse e Almirola, in una gara con neutralizzazioni per meteo e&hellip; commissari distratti

Nascar: nemmeno pioggia e commissari fermano Edwards

Con una parte finale di gara aggressiva e concreta, Dale Earnhardt Jr. ha conquistato la propria seconda affermazione alla 500 Miglia di Daytona. Nella tappa d&rsquo;apertura della NASCAR Sprint Cup 2014, il figlio del grande Dale Sr. ha comandato una larga parte degli ultimi 50 giri, tenendosi fuori dai guai&nbsp; causati da numerosi incidenti multipli. Decisivo &egrave; stato, come sempre sul superspeedway della Florida, l&rsquo;ultimo re-start, avvenuto quando mancavano tre tornate alla conclusione. Earnhardt ha azzeccato la ripartenza anche grazie all&rsquo;aiuto del compagno Jeff Gordon, che si trovava alle sue spalle. A quel punto, &egrave; riuscito ad allungare, approfittando delle difficolt&agrave; di Brad Keselowski nel trovare qualcuno che lo spingesse verso la vittoria.  Il campione 2012, che si era riportato davanti con una perfetta serie di sorpassi, ha chiuso terzo, beffato anche da Denny Hamlin. Proprio quest&rsquo;ultimo ha realizzato una missione impossibile. Rimasto senza radio per un guasto all&rsquo;impianto elettrico, ha fatto a meno sia del proprio team sia dello spotter, riuscendo a condurre un ultimo assalto che per poco non &egrave; andato in porto. Jeff Gordon, quarto, e Jimmie Johnson, quinto, hanno completato la gran serata del team Hendrick.  La corsa, ripresa dopo sei ore di stop per un violento temporale con tanto di allarmi-tornado, &egrave; stata relativamente tranquilla fino al passaggio numero 146, prima che si scatenasse il finimondo a pi&ugrave; riprese. Il primo &ldquo;big one&rdquo; ha visto Kevin Harvick far finire in testacoda Aric Almirola, il quale ha centrato tra gli altri Danica Patrick. Austin Dillon ha poi mandato per prati prima Kyle Larson, danneggiando tra gli altri Ryan Newman e Brian Vickers, poi lo stesso Newman, in un crash che ha tolto di mezzo molte vetture di team minori.  Infine, oltre al botto solitario di Trevor Bayne che ha dato il la al successo di Earnhadt, &egrave; arrivato proprio sul rettilineo finale uno schianto che ha messo fuori dei protagonisti come Kyle Busch (riuscito a tagliare il traguardo in retromarcia), Carl Edwards e Kevin Harvick. Mentre Matt Kenseth, a sua volta tra i favoriti, ha pagato difficolt&agrave; di assetto con il calare dell&rsquo;oscurit&agrave; terminando settimo, il polesitter Dillon &egrave; miracolosamente risultato ottavo nonostante le varie disavventure incontrate. Top-10 anche per Greg Biffle e Casey Mears, outsider con la Chevy del Germain Racing.  &nbsp;  Daytona (USA) - Nascar Sprint Cup Series  1. Earnhardt (Chevrolet) - Hendrick - 200 giri; 2. Hamlin (Toyota) - Gibbs - 200; 3. Keselowski (Ford) - Penske - 200; 4. Gordon (Toyota) - Hendrick - 200; 5. Johnson (Chevrolet) - Hendrick - 200; 6. Kenesth (Toyota) - Gibbs - 200; 7. Stenhouse (Ford) - Roush - 200; 8. Biffle (Ford) - Roush - 200; 9. Dillon (Chevrolet) - Childress - 200; 10. Mears (Chevrolet) - Germain - 200; 11. Logano (Ford) - Penske - 200; 12. Cassill (Chevrolet) - Hillman - 200; 13. Harvick (Chevrolet) - Stewart-Haas - 200; 14. McMurray (Chevrolet) - Ganassi - 200; 15. Labonte (Chevrolet) - Phoenix - 200; 16. Sorenson (Chevrolet) - Baldwin - 200; 17. Edwards (Ford) - Roush - 200; 18. Ambrose (Ford) - Petty - 200; 19. Busch (Toyota) - Gibbs - 200; 20. Labonte (Ford) - FAS - 200; 21. Busch (Chevrolet) - Stewart-Haas - 199; 22. Newman (Chevrolet) - Childress - 198; 23. Bowman (Toyota) - BK - 196; 24. Wise (Ford) - Parsons - 196; 25. Scott (Chevrolet) - Childress - 195; 26. Allmendinger (Chevrolet) - JTG - 194; 27. Allgaier (Chevrolet) - Phoenix - 193; 28. Whitt (Toyota) - Swan - 193; 29. Kligerman (Toyota) - BK - 193; 30. Vickers (Toyota) - Waltrip - 192; 31. Kahne (Chevrolet) - Hendrick - 192; 32. Menard (Chevrolet) - Childress - 184; 33. Bayne (Ford) - Wood - 183; 34. Ragan (Ford) - FrontRow - 176; 35. Stewart (Chevrolet) - Stewart-Haas - 174; 36. Gilliland (Ford) - FrontRow - 171; 37. Annett (Chevrolet) - Baldwin - 161; 38. Larson (Chevrolet) - Ganassi - 160; 39. Almirola (Ford) - Petty - 146; 40. Patrick (Chevrolet) - Stewart-Haas - 145; 41. Annett (Chevrolet) - Baldwin - 144; 42. Bowyer (Toyota) - Waltrip - 128; 43. Truex (Chevrolet) - Furniture - 30  

Dopo sei ore di stop, il figlio del grande Dale Sr. ha comandato una larga parte degli ultimi 50 giri

500 Miglia Daytona: trionfa Dale Earnhardt Jr.

La Indycar ha disperatamente bisogno di pubblico, sia in pista che in tv. Ma finch&eacute; vi saranno gare, pur su interessanti piste come quella di Sonoma, contraddistinte da sei safety-car nello spazio di una trentina di tornate (nove in tutta la gara), difficile che gli spettatori non cambino canale, annoiati. Testacoda o grovigli che su un qualsiasi tracciato europeo verrebbero risolti in pochi secondi, in USA richiedono l&rsquo;intervento della camionetta dei commissari di percorso i quali con flemma caraibica provvedono a riportare ai box o rimettere in gara il &ldquo;colpevole&rdquo;. E cos&igrave; la gara rimane congelata per giri e giri. A Sonoma, inoltre, ad ogni restart si &egrave; verificato un contatto: si &egrave; visto Andretti eccellere nelle &ldquo;sportellate&rdquo; (tanto da essere ripreso da Penske in persona, a fine gara) mentre Bourdais si &egrave; distinto per le tamponate agli avversari.  Quando finalmente la gara &egrave; entrata nel vivo, Dixon e Power hanno preso il sopravvento a discapito del poleman Franchitti mentre Wilson &egrave; spesso stato una spina nel fianco. L&rsquo;inglese &egrave; stato spedito in testacoda all&rsquo;11&deg; giro da Viso quando era 9&deg; ed ha subito modificato la strategia rispetto ai leader, fatto che gli ha permesso nelle battute finali di rientrare in gioco per il primo posto. Dixon si &egrave; poi autoescluso dalle possibilit&agrave; di vittoria nel pit-stop finale, quando nel ripartire ha urtato la gomma che un meccanico di Power teneva sul fianco: lo sventurato &egrave; volato per aria travolgendo un altro meccanico. Dixon &egrave; quindi stato penalizzato con un drive through, non accettato dal team Ganassi, ma tant&rsquo;&egrave;, e Power si &egrave; ritrovato primo a gestire i giri finali pressato da Wilson e Franchitti mentre Dixon ha concluso 15&deg; perdendo punti pesanti per il campionato che lo vede secondo dietro a Castroneves. Per Power si tratta di un ritorno alla vittoria, la prima del 2013, in una stagione per lui sotto le aspettative.  Massimo Costa  Classifica: 1. Power (Dallara-Chevrolet) 85 giri; 2. Wilson (Dallara-Honda) 1&rdquo;193; 3. Franchitti (Dallara-Honda) 3&rdquo;403; 4. Andretti (Dallara-Chevrolet) 4&rdquo;126; 5. Pagenaud (Dallara-Honda) 4&rdquo;704; 6. Hunter-Reay (Dallara-Chevrolet) 5&rdquo;107; 7. Castroneves (Dallara-Chevrolet) 8&rdquo;538; 8. Hinchcliffe (Dallara-Chevrolet) 9&rdquo;023; 9. De Silvestro (Dallara-Chevrolet) 9&rdquo;285; 10. Bourdais (Dallara-Chevrolet) 11&rdquo;208; 11. Rahal (Dallara-Honda) 12&rdquo;053; 12. Vautier (Dallara-Honda) 15&rdquo;105; 13. Kanaan (Dallara-Chevrolet) 17&rdquo;760; 14. Viso (Dallara-Chevrolet) 18&rdquo;520; 15. Dixon (Dallara-Honda) 20&rdquo;216; 16. Hildebrand (Dallara-Honda) 20&rdquo;761; 17. Briscoe (Dallara-Chevrolet) 29&rdquo;478; 18. Davison (Dallara-Honda) 43&rdquo;776; 19. Carpenter (Dallara-Chevrolet) 1 giro; 20. Kimball (Dallara-Honda) 2 giri.

Nei giri &ldquo;buoni&rdquo; finali esce Power davanti a Wilson e Franchitti. Dixon travolge un meccanico ai box

4 risultati per 'corse-usa'

Il nuovo numero di As Gold Collection è in uscita dal prossimo 29 agosto: Ve la diamo noi l’America

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Indycar a Sonoma condizionata dalle safety-car