Piede destro appiccicato al pedale dell&rsquo;acceleratore il 2017 viaggia subito a tavoletta e regala diverse storie da raccontare. Mentre la F.1 si agita e continua a regalare ancora diversi punti interrogativi (non solo perch&eacute; siamo alla vigilia di una grande rivoluzione regolamentare) &egrave; gi&agrave; tempo di celebrare i primi trionfi. Quello della Peugeot in Sudamerica alla Dakar &egrave; stato davvero devastante con tre 3008 Dkr a monopolizzare i primi tre gradini della classifica e Stephane Peterhansel capace di conquistare il tredicesimo successo nel Grande Raid. Tra fascino e poesia, passione e prestazione &egrave; andata in scena ancora una volta una corsa capace di entusiasmare con i suoi mille personaggi che la caratterizzano e la rendono unica.   Adesso, per&ograve;, chiuso il capitolo dakariano, se ne apre un altro col via del Mondiale Rally sulle strade del Rally di Montecarlo. Scocca la tanto attesa era delle Wrc Plus, un vero e proprio anno zero per la specialit&agrave; che vedr&agrave; l&rsquo;entrata in vigore dei nuovi regolamenti. Si discute da tempo sull&rsquo;argomento, serpeggiano diversi timori legati alle prestazioni sempre pi&ugrave; monstre delle nuove World Rally Car vitaminizzate: ora dalle parole si passa ai fatti. Con quattro Case al via la serie iridata (nonostante l&rsquo;abbandono shock della Vw a fine 2016) gode di ottima salute, quasi un lusso se si guarda ad altre categorie del motorsport. L&rsquo;introduzione dei nuovi regolamenti la render&agrave; totalmente incerta, un grande rebus da risolvere dopo lunghe giornate di test finalmente in lotta contro il cronometro.  E se col Mondiale Rally scatta la fase-uno della rivoluzione regolamentare voluta dalla federazione internazionale, c&rsquo;&egrave; tanto fermento anche per la fase-due quella che in F.1 si concretizzer&agrave; con le monoposto anch&rsquo;esse figlie di un grande cambiamento tecnico. Proprio alla luce delle nuove regole vi sveliamo in anteprima come potrebbe essere la Ferrari 2017, quella che nasce col progetto in codice 668 e dovr&agrave; far dimenticare un 2016 con zero vittorie e tante promesse non mantenute. Dimensioni, cofano motore, aerodinamica anteriore, sospensioni e power unit: andiamo a scoprire come sar&agrave; fatta la Rossa che debutter&agrave; ufficialmente venerd&igrave; 24 febbraio sulla pista di Fiorano. 

Conclusa la Dakar, parte il Mondiale Rally della nuova era. E intanto prendono le forma le monoposto ridisegnate per i nuovi regolamenti. A partire dalla Ferrari progetto in codice 668

Il 2017 &egrave; gi&agrave; scattato a tutto gas

Hanno chiuso con distacchi abissali. Ma chissenefrega, consentiteci. Che un conto &egrave; chiamarsi Stephane Peterhansel o S&eacute;bastien Loeb e correre con il team Peugeot, un altro &egrave; chiamarsi Gianluca Tassi e affrontare la Dakar in sedia a rotelle.  I nostri connazionali hanno vinto la Dakar 2017 nello stesso momento in cui hanno tagliato il traguardo di Buenos Aires lo scorso 14 gennaio. E ognuno di loro pu&ograve; tornare in Italia fiero di aver compiuto un&rsquo;impresa memorabile. Come il gi&agrave; citato Tassi (vedi foto sotto), l&rsquo;ex motociclista diversamente abile, che coadiuvato da Massimiliano Catarsi e Alessandro Brufola Casotto, ha chiuso il raid in 42esima posizione al volante del Ford Raptor preparato dall&rsquo;R-Team Ralliart. Il 56enne perugino ha raggiunto la capitale argentina con 40 ore di ritardo rispetto al vincitore, Peterhansel, battendo parecchi colleghi normodotati. &ldquo;Non ci correva dietro nessuno&rdquo; ha scherzato Tassi prima dell&rsquo;arrivo, per commentare al termine della gara:&nbsp;&ldquo;Dire che sono felice &egrave; un eufemismo. E&rsquo; un sogno che si realizza dopo tanti anni di sacrifici e duro lavoro. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e ancora stento a crederci. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in noi e a chi ci &egrave; stato vicino sin dall&rsquo;inizio. Non molleremo mai!&quot;    Meglio di lui hanno fatto i De Lorenzo, gemelli di Pieve di Cadore di professione ottici. Avevano gi&agrave; corso cinque edizioni della Dakar, l&rsquo;ultima nel 2007: a dieci anni di distanza e ormai prossimi alla pensione, hanno deciso di regalarsi un&rsquo;altra avventura al volante di una Toyota Land Cruiser 155 preparata da Jaton Racing. Si sono classificati 31esimi, eguagliando il piazzamento del 2005, pagando un ritardo di sole 21 ore dal vincitore. Un risultato notevole, soprattutto se si considera che la Dakar riesce a mettere in seria difficolt&agrave; atleti professionisti e Aldo e Dario vanno per i 60.  Da menzionare anche le gesta della cenerentola di questa edizione, la PanDakar di Giulio Verzeletti, 15 partecipazioni in carriera, e Antonio Cabini. L&rsquo;equipaggio lombardo ha patito non pochi problemi, tra cui la rottura di un giunto omocinetico e del cambio. Ma non si &egrave; mai arreso, cos&igrave; come il loro piccolo mulo preparato da Jollycar, che ha montato sul pandino&nbsp;il MultiJet 2.0 Fiat da 180 cavalli. Hanno chiuso in terzultima posizione, completando la gara in oltre 106 ore e precedendo il Ford Raptor R-Team Ralliart guidato dal &ldquo;rookie&rdquo; cinquantenne Graziano Scandola&nbsp;e da Gianmarco Foss&agrave;. Graziano, detto il Grizzly, &egrave; lo zio di Umberto, protagonista del CIR, e vanta una lunga carriera di rallysta, con un 13&deg; piazzamento al Rally di Sanremo 1993. A tutti loro le pi&ugrave; sentite congratulazioni da parte della redazione di Autosprint.  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi. 

Le imprese di Tassi, Scandola, PanDakar e dei De Lorenzo: i nostri connazionali ce l&#39;hanno fatta e Tassi &egrave; il primo italiano disabile a portare a termine la Dakar

Gli italiani alla Dakar 2017, i nostri connazionali ce l&#39;hanno fatta

Stephane Peterhansel ha vinto la sua 13esima Dakar in carriera, al volante della Peugeot 3008 DKR n. 300. Alle sue spalle i compagni di squadra S&eacute;bastien Loeb, col quale ha ingaggiato una lotta senza quartiere fino alla fine, e Cyril Despres. Le immagini pi&ugrave; delle del rally, dalla partenza di Auncion, Paraguay, fino al traguardo Buenos Aires (foto redbull.com)

Dakar 2017, le foto più belle dell’Odissea

L&rsquo;Odissea &egrave; finita. Anzi l&rsquo;anabasi. Perch&eacute; se il viaggio di Ulisse &egrave; un ritorno, la Dakar 2017 &egrave; stata una lunga, estenuante, spedizione nel cuore di tenebra del Sud America. Capace di mietere vittime eccellenti fin dalle prime battute e di mettere in gravi difficolt&agrave; l&rsquo;organizzazione con un meteo crudele come non mai.  Ad avere la meglio &egrave; stato, per la tredicesima volta, il pi&ugrave; valente dei valenti, Stehane Peterhansel. Mr. Dakar ha guidato il trionfo dello squadrone Peugeot, contrastato solo dal compagno di team S&eacute;bastien Loeb. Ma nonostante gli sforzi del Cannibale &egrave; stato nuovamente Peterhansel a conquistare la gloria. Prima del podio di Buenos Aires il campione ha commentato: &ldquo;All&rsquo;inizio della gara c&rsquo;erano in lotta sei o sette piloti, ma dopo poco siamo rimasti in quattro. E durante la seconda settimana siamo rimasti in due, io e Seb. Abbiamo lottato duramente e alla fine ho vinto io, anche se &egrave; un piccolo dettaglio&rdquo;.  Peterhansel tributa i giusti onori al grande sconfitto, che nella penultima prova cronometrata stava per ribaltare la situazione: &ldquo;Probabilmente ho vinto venerd&igrave;, dopo la foratura di Seb. E&rsquo; stata una vittoria di esperienza. Non c&rsquo;&egrave; stato nessun ordine di scuderia, &egrave; stato solo un duello tra due piloti con la stessa macchina. Una 14esima vittoria? Perch&eacute; no!&rdquo;  Loeb merita il plauso dell&rsquo;avversario. Alla sua seconda Dakar ha rischiato di vincere e la soddisfazione supera la delusione: &ldquo;L&rsquo;anno scorso sono arrivato 9&deg;, quest&rsquo;anno 2&deg;, &egrave; un miglioramento notevole. In pi&ugrave; stavolta sono rimasto in pista (riferendosi al ribaltamento che aveva compromesso la sua prestazione nel 2016, Ndr). Abbiamo fatto un paio di errori di navigazione ma considerando la complessit&agrave; di questa Dakar siamo andati bene. Abbiamo chiuso al 2&deg; posto con un piccolo distacco abbiamo capito di avere un grande potenziale. Faremo meglio la prossima volta! L&rsquo;obiettivo, un giorno o l&rsquo;altro, &egrave; di vincere la Dakar&rdquo;.&nbsp;  Felice anche l&rsquo;uomo salito sul terzo gradino del podio, Cyril&nbsp;Despres, che completa l&rsquo;apoteosi Peugeot (nonch&eacute; della Francia intera): &quot;E&rsquo; una bella sensazione, non salivo sul podio della Dakar da tre anni, un sacco di tempo, specialmente quando ti alleni tutto l&rsquo;anno per questo. Ma ovviamente avevo due grandi avversari davanti a me: Peterhanse e Loeb non sono solo montagne, sono l&rsquo;Everest e l&rsquo;Himalaya!&rdquo;  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi. 

Parlano i campioni alla fine dell&rsquo;Odissea, il vincitore Peterhansel e il grande sconfitto Loeb: &quot;Vincer&ograve; la Dakar prima o poi&quot;

Dakar, Peterhansel: &ldquo;Nessun ordine di scuderia, vittoria di esperienza&rdquo;

Solo 64 km di Prova Speciale separavano Stephane Peterhansel dal vincere la 13esima Dakar in carriera. E lo Specialista non ha fallito, forte del vantaggio di 5&#39;35&quot; sul compagno di squadra Sebastien Loeb, nella 12esima e ultima tappa della Dakar edizione 2017, 786 km totali da Rio Cuarto a Buenos Aires.  Una lunga, estenuante, parata finale da non prendere sottogamba: nonostante l&#39;annullamento di due stage nel corso della competizione, i mezzi avevano comunque 10 dure giornate sulle spalle, cos&igrave; come gli equipaggi. Solo 59 concorrenti sono &quot;sopravvissuti&quot; alle difficolt&agrave; di quest&#39;anno&nbsp;e alle 7.56 locali (le 11.56 italiane) Peterhansel ha aperto le danze al volante della 3008 DKR n. 300, seguito dal 9 volte campione di rally.  Peterhansel non si &egrave; limitato a gestire il vantaggio e fin dai primi chilometri ha messo in chiaro di voler concludere il raid in bellezza, cercando la vittoria di tappa. Al CP1 Mr Dakar guidava con 7&rsquo; di vantaggio sul Cannibale, che non si &egrave; dato per vinto: Loeb ha dato tutto ci&ograve; che poteva e non solo ha recuperato il ritardo ma ha vinto l&rsquo;ultima prova cronometrata con 19&rdquo; di vantaggio sul connazionale. Ma ovviamente non &egrave; bastato a spodestare Peterhansel dal trono della Dakar. Terzo Giniel De Villiers con la sua Toyota, a 30&rdquo; dal leader di giornata, a precedere la Peugeot di Cyril Despres a 53&rdquo;. Quinta la Toyota di Rautenbach, che ha chiuso la prova con 1 minuto di ritardo da Loeb.  Il rally raid si &egrave; dunque concluso con un completo trionfo Peugeot, con Loeb in ritardo di 5&#39;13&quot; su Peterhansel, e la terza 3008 DKR, affidata a Despres che chiude terza, seppur staccata di oltre mezz&#39;ora dalle vetture dei compagni di team. Chiudono la top ten le Toyota Hilux di Nani Roma e Ginile De Villiers, a precedere le Mini di Terranova e&nbsp;Przygonsky. Completano la top ten di una Dakar rimasta presto orfana di Al Attiyah e Carlos Sainz, Dumas (Peugeot), Rautenbach (Toyota) e Abu Issa (Mini).&nbsp;  DAKAR 2017 - CLASSIFICA FINALE - TOP TEN  1&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peterhansel-Cottret&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;28h49&#39;30&rdquo; 2&nbsp;&nbsp; &nbsp;Loeb-Elena&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+5&#39;13&quot; 3&nbsp;&nbsp; &nbsp;Despres-Castera&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+33&#39;28&quot; 4&nbsp;&nbsp; &nbsp;Roma-Haro Bravo&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h16&#39;43&quot; 5&nbsp;&nbsp; &nbsp;De Villiers-Von Zitzewitz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h49&#39;48&quot; 6&nbsp;&nbsp; &nbsp;Terranova-Schultz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h52&#39;31&quot; 7&nbsp;&nbsp; &nbsp;Przygonsky-Colsoul&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+4h14&#39;47&quot; 8&nbsp;&nbsp; &nbsp;Dumas-Guehennec&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+4h24&#39;01&quot; 9&nbsp;&nbsp; &nbsp;Rautenbach-Howie&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+4h40&#39;13&quot; 10&nbsp;&nbsp; &nbsp;Abu Issa-Panseri&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+4h53&#39;30&quot;  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi. 

Stephane Peterhansel vince la 13esima Dakar in carriera nonostante l&#39;ennesimo successo del Cannibale

Dakar, Loeb vince l&#39;ultima speciale ma Peterhansel &egrave; di nuovo Re

La penultima prova speciale della Dakar 2017 si &egrave; aperta, come da programma, con Stephane Peterhansel, vincitore dello stage di ieri e leader della classifica, ad aprire le ostilit&agrave; nel lungo calvario di 754 km&nbsp;da San Juan a R&igrave;o Cuarto, ultimo scoglio prima del traguardo di Buenos Aires.  Ma il protagonista della prima parte della giornata &egrave; S&eacute;bastien Loeb, compagno di squadra di Mr Dakar nel team Peugeot&nbsp;e unico in grado di contendergli la vittoria: il Cannibale parte in versione &ldquo;pedal to metal&rdquo; e si porta in testa, mentre si fa notare anche la Toyota di Giniel De Villiers.  Alle 15.30 locali (19.30 italiane) parte la seconda parte della speciale, 173 km fondamentali per determinare il vincitore della 39esima Dakar.&nbsp;Dopo 30 minuti colpo di scena, con Loeb che perde terreno dopo aver dominato superbamente la prima frazione a causa di una foratura e Peterhansel che accorcia le distanze, portandosi a 1&#39;05&rdquo; dal connazionale.  Nel frattempo, alle loro spalle, va in scena un entusiasmante duello per il terzo posto, con la Mini di Terranova, la Toyota di De Villiers e la terza Peugeot di Despres a lottare per il podio. Loeb sente il fiato sul collo e ricomincia a spingere su un terreno veloce a lui congeniale, riportando il vantaggio su Peterhansel a 1&#39;33, gap che rimane stabile fin quasi al termine, quando Mr Dakar alza nuovamente il ritmo portandosi a soli 18&rdquo; dal Cannibale, eroe della giornata ma ormai quasi certo di doversi nuovamente inchinare di fronte all&#39;avversario. Ora, infatti, solo 64 km di prova speciale separano Petrhansel dalla sua 13esima Dakar, che parte con un vantaggio di 5&#39;32&quot; su Loeb in classifica generale.  Terzo il padrone di casa Orlando Terranova a +6&#39;37&quot;, seguito dal sudafricano De Villiers a 7&#39;01&quot;, a precedere il saudita Al Rajhi, quinto a 7&#39;25&quot; da Loeb.&nbsp;  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi. 

Il Cannibale ha vinto il duello odierno in casa Peugeot. Ma Peterhansel&nbsp;&egrave; a un soffio e ormai la 39esima Dakar &egrave; sua

Dakar stage 11, vince Loeb ma Peterhansel ha la vittoria in pugno

La Dakar sta per volgere al termine. E a recitare il ruolo di protagonisti nell&rsquo;epilogo dell&rsquo;anomala edizione 2017, distintasi pi&ugrave; per la lotta contro il fango che per i duelli tra i piloti. Ma ora le dune e gli sterrati veloci della Prova Speciale tra San Juan a Rio Cuarto saranno teatro della battaglia dei giganti Peugeot: Stephane Peterhansel, il recordman della Dakar, contro S&eacute;bastian Loeb, il Cannibale del WRC.  Ieri Loeb &egrave; arrivato primo ma la tappa &egrave; stata vinta da Peterhansel, cui sono stati condonati gli oltre 14 minuti spesi per assistere il motociclista Marcic, a terra con una gamba rotta dopo essere stato investito dalla 3008 DKR di Mr. Dakar. &laquo;E&rsquo; stata una giornata complicatissima - ha commentato Peterhansel dopo la tappa 10 - innanzitutto perch&eacute; era molto difficile a livello di navigazione. Tutti continuavano a perdersi nel labirinto del letto del fiume asciutto. In questa situazione ci siamo persi anche noi e lo stesso &egrave; accaduto ad un motociclista che veniva in senso contrario. E&rsquo; apparso all&rsquo;improvviso da dietro un cespuglio e me lo sono trovato davanti. Ho frenato subito pi&ugrave; che potevo, e ha frenato anche lui, ma nel frenare &egrave; caduto e lo abbiamo colpito. E&rsquo; finito sotto la nostra vettura. Allora siamo scesi dall&rsquo;abitacolo. Era cosciente, ma aveva una frattura esposta della tibia e del perone. Siamo rimasti accanto a lui finch&eacute; non &egrave; arrivato l&rsquo;elicottero del soccorso medico. Dopo, &egrave; stato molto difficile ritrovare il ritmo e concentrarsi. Fortunatamente ci siamo persi meno degli altri e alla fine abbiamo guidato bene. Abbiamo recuperato il tempo passato accanto al motociclista e cos&igrave; abbiamo vinto la speciale. Abbiamo ripreso il comando della gara, il che &egrave; molto positivo a due giorni dal traguardo finale&raquo;.  Peterhansel, sempre molto cauto nelle dichiarazioni, a questo punto vede avvicinarsi il successno numero 13. Alle sue spalle Loeb, staccato di 5&#39;50&quot; e per nulla intenzionato a gettare la spugna:&nbsp;&laquo;Ci siamo persi tre o quattro volte. Siamo finiti in una valle e abbiamo capito che era la pista sbagliata. Abbiamo perso tempo in varie occasioni. E&rsquo; stato un percorso pieno di trappole e per nulla divertente. Alcuni posti di controllo ci hanno obbligato a passare in punti non adatti a questo tipo di vettura. Era quasi impossibile riuscirci. Poi abbiamo corso benissimo nella seconda parte della speciale. Siamo sempre l&igrave;. Nulla &egrave; impossibile, ma senza problemi per St&eacute;phane, l&rsquo;impresa si annuncia complicata, tanto pi&ugrave; che la tappa di oggi comincia con un fuori pista&raquo;.&nbsp;  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi.  DAKAR 2017 - CLASSIFICA GENERALE 1 &nbsp;Peterhansel-Cottret (Peugeot) 24.58&#39;43&quot; 2 &nbsp;Loeb-Elena (Peugeot) +05&#39;50&quot; 3 &nbsp;Despres-Castera (Peugeot) +25&#39;40&quot; 4 &nbsp;Roma-HaroBravo (Toyota) +1.00&#39;55&quot; 5 &nbsp;DeVilliers-VonZitzewitz (Toyota) +1.42&#39;54&quot; 6 &nbsp;Terranova-Schulz (Mini) +1.45&#39;21&quot; 7 &nbsp;Garafulic-Palmeiro (Mini) +3.26&#39;34&quot; 8 &nbsp;Przygonski-Colsoul (Mini) +3.53&#39;40&quot; 9 &nbsp;Dumas-Guehennec (Peugeot) +3.57&#39;43&quot; 10 AlQassimi-Maimon (Peugeot) +4.24&#39;17&quot; 

Le dune sabbiose e gli sterrati veloci della Prova Speciale n. 11 decideranno il vincitore: che a meno di clamorosi stravolgimenti sar&agrave; uno dei due campioni Peugeot

Loeb VS Peterhansel, la battaglia dei giganti alla Dakar

Con l&#39;undicesima tappa della Dakar 2017 siamo arrivati non solo alla penultima giornata, ma anche all&#39;ultima vera occasione per modificare la classifica e guadagnare (o perdere) posizioni. Da San Juan a Rio Cuarto abbiamo infatti l&#39;ultima vera &quot;tirata&quot;: sono 288 km di Prova Speciale sui 754 totali, quando la tappa conclusiva vedr&agrave; solo 64 km di stage cronometrato (sui 786 complessivi), per cui a meno di non trovare concorrenti distanziati di pochi secondi - e non &egrave; nemmeno tanto improbabile - alla fine di questa giornata avremo le idee molto pi&ugrave; chiare su come finir&agrave; questa edizione del raid.&nbsp;  Sotto i riflettori sar&agrave; ovviamente la sfida per il successo fra Stephane Peterhansel e Sebastien Loeb, con l&#39;ex motociclista riuscito a riprendere il comando dopo la disavventura dell&#39;incidente con il motociclista Marcic. Dopo la pur buona prova di ieri, Cyril Despres appare troppo lontano per impensierire ma peggio ancora &egrave; andata a Nani Roma, che seppur rimasto 4&deg; ha perso tantissimo tempo nella tappa di ieri, e a Mikko Hirvonen, arrivato al traguardo con quasi 5 ore di ritardo dopo un contatto con un camion (precipitando 15&deg;). Cos&igrave; a difendere l&#39;onore delle Mini &egrave; rimasto Orlando Terranova, 6&deg; a 2 minuti e mezzo da Giniel De Villiers (Toyota). Tutti gli altri, a cominciare da Boris Garafulic con un&#39;altra Mini, sono a pi&ugrave; di 3 ore di distacco dai leader.&nbsp;  In questa tappa la parte iniziale con dune dovrebbe giocare a favore di Peterhansel e Despres, ma poi le veloci piste sterrate del Cordoba saranno un terreno molto pi&ugrave; consono a Loeb, quindi non si avranno certezze fino al traguardo. Ricordiamo che le auto e gli UTV avranno un percorso leggermente differente da moto, quad e truck (292 km contro 288) e che la Prova Speciale sar&agrave; spezzata in due tappe molto distanti fra loro, intervallate da una lunga fase di neutralizzazione. La partenza del primo concorrente con 4 ruote &egrave; prevista alle ore 8,32 locali, vale a dire le 12,32 italiane.&nbsp;  In collaborazione con&nbsp;la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi.  DAKAR 2017 - CLASSIFICA GENERALE 1 &nbsp;Peterhansel-Cottret (Peugeot) 24.58&#39;43&quot; 2 &nbsp;Loeb-Elena (Peugeot) +05&#39;50&quot; 3 &nbsp;Despres-Castera (Peugeot) +25&#39;40&quot; 4 &nbsp;Roma-HaroBravo (Toyota) +1.00&#39;55&quot; 5 &nbsp;DeVilliers-VonZitzewitz (Toyota) +1.42&#39;54&quot; 6 &nbsp;Terranova-Schulz (Mini) +1.45&#39;21&quot; 7 &nbsp;Garafulic-Palmeiro (Mini) +3.26&#39;34&quot; 8 &nbsp;Przygonski-Colsoul (Mini) +3.53&#39;40&quot; 9 &nbsp;Dumas-Guehennec (Peugeot) +3.57&#39;43&quot; 10 AlQassimi-Maimon (Peugeot) +4.24&#39;17&quot; 

Il penultimo stage da San Juan a Rio Cuarto, con i suoi 754 km (288 di PS), &egrave; l&#39;ultima vera occasione per recuperare i distacchi

Dakar, tappa 11: l&#39;ultima per fare la differenza

        Tornati finalmente a una tappa impegnativa ma non condizionata da questioni di maltempo e impraticabilit&agrave; delle strade, la decima della Dakar da Chilechito a San Juan (751 km dei quali 449 di PS), i colpi di scena non sono mancati ma sono stati pi&ugrave; "tradizionali". L'atteso duello fra Sebastien Loeb e Stephane Peterhansel ha visto l'ex motociclista partire subito all'attacco, riuscendo gi&agrave; al primo controllo a rosicchiare 1'36" degli 1'38" che aveva di distacco, quindi praticamente annullato. Poi per&ograve; Peterhansel ha avuto un incidente con il motociclista Simon Marcic che lo ha costretto a fermarsi: comunque il tempo impiegato per assistere lo sfortunato motociclista sloveno in attesa del team medico, prima di riprendere la gara, dovrebbe essere abbuonato in classifica (dopo l'arrivo). Il comando &egrave; cos&igrave; passato a Cyril Despres con la terza Peugeot, che al secondo controllo guidava con 5 minuti di vantaggio sulla Mini di Yazeed Al Rajhi, con Loeb a 5'18" e Peterhansel a 11'55" (che tuttavia, come detto, non sono "effettivi"). Prima dell'arrivo al CP1, si &egrave; messo in grande evidenza Nicolas Fuchs (HRX): gi&agrave; 4&deg; al primo controllo, il peruviano &egrave; salito 2&deg; a 5'42" dal leader Despres, mentre Loeb 4&deg; sembra faticare e prende 6'40". La prima parte della Prova Speciale si &egrave; comunque conclusa con Despres ancora davanti, precedendo Loeb risalito a 6'28" e Al Rajhi a 7'16. A seguire Orlando Terranova, Fuchs e Peterhansel (a 8'06"). Problemi invece per Nani Roma, staccato di 22 minuti, e per Mikko Hirvonen che si &egrave; dovuto fermare per effettuare riparazioni alla sua Mini, dopo aver colpito un camion danneggiando il radiatore. La seconda porzione di 185 km, teoricamente pi&ugrave; favorevole a Loeb, lo ha infatti visto recuperare fin dall'inizio. Il pluriiridato dei rally si &egrave; scatenato e proprio negli ultimi chilometri, fra CP2 e arrivo della PS, arriva a scavalcare Despres. Cos&igrave; Loeb vince la sua quarta frazione alla Dakar 2017, mantenendo dunque il comando in graduatoria generale e precedendo Despres di 2'33", Peterhansel di 6'45", Al Rajhi di 11'35" e Terranova di 12'44". Per un risultato definitivo, resta tuttavia da attendere quanto tempo verr&agrave; abbuonato a Peterhansel dalla direzione di gara, per l'episodio iniziale. &nbsp; AGGIORNAMENTO Come preannunciato, a Stephane Peterhansel &egrave; stato "restituito" il tempo perso nell'assistere il motociclista Marcic, con una gamba rotta, in attesa dell'elicottero dei medici. Per la precisione sono stati abbuonati 14'13" e di conseguenza Peterhansel risulta vincitore di tappa per 7'28" su Loeb, oltre a riprendere la leadership in classifica generale (per quasi 6 minuti). &laquo;Oggi &egrave; stata una tappa molto complicata, per la navigazione lungo i letti dei fiumi - ha commentato Peterhansel all'arrivo - e in quel momento eravamo tutti persi. Il motociclista stava tornando indietro, ci siamo visti all'ultimo per colpa della vegetazione e nonostante la frenata &egrave; finito sotto la mia macchina. Si &egrave; rotto solo la gamba ed &egrave; rimasto cosciente, ma poteva finire molto peggio, nonostante l'incidente sia successo a una velocit&agrave; abbastanza bassa. Per me &egrave; stato abbastanza difficile ripartire mantenendo una buona velocit&agrave;: non &egrave; stata una bella giornata&raquo;. DAKAR 2017 - CLASSIFICA GENERALE1&nbsp; Peterhansel-Cottret (Peugeot) 24.58'43"2&nbsp; Loeb-Elena (Peugeot) +05'50"3&nbsp; Despres-Castera (Peugeot) +25'40"4&nbsp; Roma-HaroBravo (Toyota) +1.00'55"5&nbsp; DeVilliers-VonZitzewitz (Toyota) +1.42'54"6&nbsp; Terranova-Schulz (Mini) +1.45'21"7&nbsp; Garafulic-Palmeiro (Mini) +3.26'34"8&nbsp; Przygonski-Colsoul (Mini) +3.53'40"9&nbsp; Dumas-Guehennec (Peugeot) +3.57'43"10 AlQassimi-Maimon (Peugeot) +4.24'17" In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi       

Incidenti a Peterhansel e Hirvonen nei 751 km (449 km di PS) che separano Chilechito da San Juan. Loeb batte Despres, ma poi viene reso a Peterhansel il tempo perso nei soccorsi

Dakar, tappa 10: restituito il tempo a Peterhansel, è primo

Dopo gli annullamenti e le abbreviazioni dei giorni scorsi subiti dalla Dakar per via dei problemi legati al forte maltempo - si dice che fossero 40 anni che non pioveva cos&igrave; dalle parti della Bolivia - tutto sembra tornato alla regolarit&agrave; in occasione della decima tappa. Quello che &egrave; anche il terzultimo stage ormai, porta la carovana del raid da Chilechito a San Juan, seguendo un tragitto tutto in territorio argentino di 751 km, dei quali 449 di Prova Speciale.  Sar&agrave; l&#39;ultimo tratto davvero impegnativo - le PS restanti misurano 288 e 64 km rispettivamente - e di conseguenza quello dove si verificheranno le reali ultime chance di Stephane Peterhansel di contrastare il leader di classifica Sebastien Loeb: con poco pi&ugrave; di 1 minuto e mezzo a separare i due alfieri della Peugeot, la lotta &egrave; ancora apertissima. Finora il campione dei rally ha saputo ben sfruttare gli stage con sterrati veloci, pi&ugrave; consoni alla sua esperienza, mentre l&#39;ex motociclista si &egrave; rifatto nelle prove pi&ugrave; difficili in cui contava anche l&#39;esperienza di navigazione.  Questa tappa sembrerebbe dunque pi&ugrave; favorevole a Peterhansel, dato che dopo aver lasciato l&#39;altopiano si articola su guadi, dune e tratti pi&ugrave; fuoristradistici. Solo verso la fine diventer&agrave; pi&ugrave; scorrevole, ma saranno sempre in agguato gli errori di navigazione, quelli che possono causare perdite di tempo ben maggiori che non i distacchi in gioco. Stavolta le altitudini saranno meno penalizzanti, comprese tra i 3000 e i 700 metri slm, con il primo concorrente delle quattro ruote atteso al via alle 8,59 locali, quando cio&egrave; in Italia saranno le 13 circa.  In collaborazione con la redazione Motori di RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi.  DAKAR RALLY 2017 - CLASSIFICA GENERALE  1. Loeb-Elena (Peugeot) 20.10&#39;05&quot; 2. Peterhansel-Cottret (Peugeot) +01&#39;38&quot; 3. Despres-Castera (Peugeot) +17&#39;17&quot; 4. Roma-HaroBravo (Toyota) +23&#39;26&quot; 5. Hirvonen-Perin (Mini) +53&#39;41&quot; 

Sembrano finalmente superati i problemi legati al maltempo e lo stage tra Chilechito e San Juan parte regolarmente con i suoi 751 km (449 km di PS)&nbsp;

Dakar, stage 10: si torna a correre davvero

Avrebbe dovuto essere la tappa pi&ugrave; lunga dell&#39;edizione 2017, ben 1000 sabbiosi chilometri tra Salta e Chilecito. Tuttavia la &ldquo;sfiga&rdquo; (si perdoner&agrave; il linguaggio, ma quando ci vuole... ci vuole) boliviana sta perseguitando la Dakar anche in Argentina.  E dopo la bella vittoria di Loeb,&nbsp;gli organizzatori, a&nbsp;causa del maltempo e degli&nbsp;smottamenti&nbsp;sulla strada da percorrere, si trovano costretti a cancellare anche lo stage 9, dopo aver annullato il 6 e mutilato un paio di altre tappe:&nbsp;ieri si sono verificati&nbsp;frane e smottamenti&nbsp;sul percorso della ottava tappa (con danni gravi e vittime fra la popolazione) soprattutto nella zona del villaggio Volcan, una quarantina di km a nord di Jujuy.  L&#39;organizzazione della Dakar ha offerto il suo supporto medico e sanitario, mentre i concorrenti hanno dovuto deviare su una strada alternativa che passava da San Antonio de los Cobres. Ci&ograve; ha comportato un&#39;aggiunta di 200 km al trasferimento, ma soprattutto molti concorrenti hanno accumulato ritardi che ne avrebbero pregiudicato la partecipazione alla nona tappa di oggi. Per questo motivo la direzione di gara ha preferito cancellare la tappa, dando la possibilit&agrave; di raggrupparsi tutti a Chilechito per la partenza della decima tappa di gioved&igrave;, che&nbsp;partir&agrave; domani (si spera) in&nbsp;direzione San Juan.  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi  DAKAR 2017 - CLASSIFICA GENERALE  1&nbsp;&nbsp; &nbsp;Loeb-Elena&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;20h10&#39;05&rdquo; 2&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peterhansel-Cottret&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1&#39;38&quot; 3&nbsp;&nbsp; &nbsp;Despres-Castera&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+17&#39;17&quot; 4&nbsp;&nbsp; &nbsp;Roma-Haro Bravo&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+23&#39;36&quot; 5&nbsp;&nbsp; &nbsp;Hirvonen-Perin&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+53&#39;42&quot; 6&nbsp;&nbsp; &nbsp;De Villiers-Von Zitzewitz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h21&#39;44&quot; 7&nbsp;&nbsp; &nbsp;Terranova-Schultz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h26&#39;47&quot; 8&nbsp;&nbsp; &nbsp;Przygonski-Colsoul&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h42&#39;18&quot; 9&nbsp;&nbsp; &nbsp;Garafulic-Palmeiro&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+2h42&#39;57&quot; 10&nbsp;&nbsp; &nbsp;Dumas-Guehennec&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+3h09&#39;17&quot; 

Dopo l&#39;annullamento del 6&deg; stage e la pesante revisione di altre due tappe, gli organizzatori cancellano il percorso di oggi per le condizioni delle strade

La Dakar &egrave; maledetta: cancellata anche la tappa 9

UYUNI (ARGENTINA) - &nbsp;Marco Pastorino, 50 anni, &egrave; storicamente l&#39;italiano con maggior responsabilit&agrave; gestionale alla Dakar, con 11 edizioni alle spalle, il poker di trionfi dell&#39;era Mini e la direzione sportiva del team X-raid a nobilitarne la presenza.  &Egrave; quindi lui l&#39;uomo giusto per spiegare il senso e le problematiche della Dakar 2017, pi&ugrave; insidiosa che mai non solo per i capricci del meteo (che hanno costretto gli organizzatori a cancellare anche lo stage 9), ma anche per le volute difficolt&agrave; di orientamento che seguono modalit&agrave; tutte da scoprire e che &egrave; interessante far conoscere in modo semplice anche ai non addetti ai lavori. &quot;S&igrave;, posso confermare che quest&#39;anno il fattore umano conta moltissimo. E mi riferisco al fondamentale momento della navigazione. Certo, come noto, tutti hanno il Gps che per&ograve; in questo caso si comporta come una bussola, indicando i punti cardinali ma lasciando la scelta della direzione da seguire all&#39;uomo. Al quale spetta trovare di volta in volta il way point ossia il giusto approdo intermedio che poi porta al successivo. Da questo punto di vista molti rimarranno sorpresi, ma la Dakar in realt&agrave; altro non &egrave; che un&#39;enorme, immensa gimcana&quot;.  E le particolarit&agrave; che rendono speciale e pi&ugrave; difficile l&#39;edizione 2017? &quot;Ci sono dei way point facilmente raggiungibili, come ad esempio i Security. In questo caso i concorrenti entrano in un cerchio virtuale ampio di segnalazioni che sono aiuti agevolati. Tracce che conducono in genere senza problemi al punto cercato. Ci&oacute; avviene in presenza di parti di tracciato delicate o pericolose, come pu&oacute; essere la presenza in loco di un oleodotto&quot;.   E poi? &quot;Poi abbiamo il way point classico, che si apre quando il concorrente entra nel raggio di 800 metri dal punto che deve raggiungere e fin qui le sorprese non ci sono, ma attenzione alla terza tipologia di way point: il cosiddetto way point control o a bersaglio. Quello introdotto da quest&#39;anno. In pratica il way point control non si apre, non ti aiuta, non ti conduce per mano negli ultimi metri ma lo scopri solo quando ci sei sopra. Ecco perch&eacute; vengono definiti ciechi: se li becchi, fanno un bip ma non si aprono mai. E poi mantengono pochissime tracce che permettono di tornare indietro, in caso d&#39;errore. E, se saltati, portano a penalit&agrave; molto, molto salate. In poche parole - sottolinea Pastorino - in questa Dakar, comunque vada, conta molto di pi&ugrave; l&#39;uomo, anzi, gli uomini e con essi l&#39;affiatamento ottimale dell&#39;equipaggio al mezzo&quot;.  La conclusione di Marco Pastorino non offre spazio a dubbi: &quot;In questo momento non possiamo sapere il nome di chi vincer&agrave; la Dakar, ma in base alle considerazioni e alle dinamiche che ho spiegato qui, siamo tutti in grado di capire quanto &egrave; facile perdere l&#39;edizione di quest&#39;anno se si cade nelle nuove trappole di navigazione&quot;.   

Marco Pastorino, diesse di X-Raid Mini, spiega novit&agrave; e tranelli del regolamento 2017

La Dakar? Vince chi evita le nuove trappole&nbsp;

E&#39; stato come da consuetudine il vincitore del giorno precedente, Stephane Peterhansel, a dare il via alla prova cronometrata di oggi della Dakar, da Uyuni a Salta, con la carovana del raid che approda in Argentina dopo l&#39;odissea fangosa boliviana.  Il francese Peugeot &egrave; partito col piede sul gas, deciso a scrollarsi di dosso l&#39;ingombrante ombra del collega S&eacute;bastien Loeb, ma non c&#39;&egrave; riuscito: dopo 110 km il 9 volte campione del mondo WRC &egrave; passato al comando. Ma non solo: anche la terza 3008 DKR rimasta in gara, pilotata da Cyril Despres, passa avanti a Mr Dakar, che al CP1 paga un ritardo di 3&#39;47&rdquo; nei confronti di Loeb. Mini e Toyota nel frattempo non riescono a tenere il passo del dream team Peugeot, con Mikko Hirvonen, Giniel De Villiers e Nani Roma rispettivamente a 7&rsquo;01, 8&rsquo;42 e 11&rsquo;10 da un Loeb scatenato e determinato a conquistare la leadership in classifica generale.  Obiettivo brillantemente raggiunto: il Cannibale vince la sua terza tappa alla Dakar 2017, rifilando una mezza batosta a Peterhansel, secondo a 3&#39;35&rdquo;, mentre terzo arriva Despres a 5&#39;13&rdquo;, suggellando un&#39;apoteosi francese con tre piloti Peugeot sul podio e un&#39;altrettanto pesante tripletta in classifica generale. Chiudono la top five Hirvonen e De Villiers, staccati rispettivamente di 8&#39;14&quot; e 11&#39;57&quot;. A questo punto, imponderabili disastri a parte, la Dakar diventa definitivamente un affare di famiglia.  Al termine della giornata, King Loeb ha commentato: &ldquo;Ci ho messo veramente del mio oggi, perch&egrave; era una di quelle speciali che piaccioni a me, con piste veloci, mentre domani ci saranno sabbia e dune. Ho cercato a creare un distacco,putroppo ho forato nell&#39;ultima parte della speciale e ho perso alcuni minuti per cambiare la ruota, ma va bene cos&igrave;, il mio &egrave; comunque il miglior tempo e siamo in lotta per la vittoria. Che al momento sembra essere tra me e Stephane, tuttavia nei prossimi due giorni potr&agrave; accadere di tutto&rdquo;.  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi  DAKAR 2017 - CLASSIFICA GENERALE  1&nbsp;&nbsp; &nbsp;Loeb-Elena&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;20h10&#39;05&rdquo; 2&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peterhansel-Cottret&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1&#39;38&quot; 3&nbsp;&nbsp; &nbsp;Despres-Castera&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+17&#39;17&quot; 4&nbsp;&nbsp; &nbsp;Roma-Haro Bravo&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+23&#39;36&quot; 5&nbsp;&nbsp; &nbsp;Hirvonen-Perin&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+53&#39;42&quot; 6&nbsp;&nbsp; &nbsp;De Villiers-Von Zitzewitz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Toyota&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h21&#39;44&quot; 7&nbsp;&nbsp; &nbsp;Terranova-Schultz&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h26&#39;47&quot; 8&nbsp;&nbsp; &nbsp;Przygonski-Colsoul&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+1h42&#39;18&quot; 9&nbsp;&nbsp; &nbsp;Garafulic-Palmeiro&nbsp;&nbsp; &nbsp;Mini&nbsp;&nbsp; &nbsp;+2h42&#39;57&quot; 10&nbsp;&nbsp; &nbsp;Dumas-Guehennec&nbsp;&nbsp; &nbsp;Peugeot&nbsp;&nbsp; &nbsp;+3h09&#39;17&quot; 

Il campionissimo WRC vince la sua terza tappa e strappa la leadership al collega Peterhansel. La Dakar 2017 &egrave; ormai un affaire Peugeot

Dakar stage 8, Loeb il Cannibale alla riscossa

Nessuno di loro &egrave; partito con la speranza di vincere il rally raid pi&ugrave; massacrante del mondo, ma ognuno dei nostri connazionali partito per il Sud America aveva l&rsquo;obiettivo di finirla, questa maledetta e fangosa Dakar. E se il maltempo sta costringendo gli organizzatori a stravolgere le tappe e i campioni si ritirano, gli italiani si stanno dimostrando coriacei.&nbsp;  Dopo la prima settimana solo 62 vetture sono rimaste in gara e se Stephane Peterhansel guida la classifica generale tallonato da S&eacute;bastien Loeb, alla posizione 33 troviamo la Toyota dei fratelli De Lorenzo. I veterani di Padova, professione ottici, stanno conducendo una gara sorprendente e le 10 ore di ritardo dal leader devono essere lette come un ottimo risultato. La vittoria &egrave; arrivare a Buenos Aires.&nbsp;  Pregevole fino ad oggi anche la prestazione di Gianluca Tassi, l&rsquo;ex motociclista diversamente abile che sta tenendo duro e paga un ritardo di 11 ore da Peterhansel, occupando la posizione numero 46. Arrivato a La Paz, giro di boa della Dakar, Tassi ha avuto la possibilit&agrave; di scattare una foto col Presidente della Bolivia, Evo Morales, ma oltre alla gloria ci sono le difficolt&agrave;: &ldquo;Abbiamo affrontato i primi giorni di gara con repentini cambiamenti di terreno, clima e altitudine - &nbsp;scrive Tassi nel suo diario di bordo - &nbsp;Al secondo giorno c&rsquo;erano quarantasette gradi all&rsquo;esterno, quindi vi lascio immaginare quanto poteva essere la temperatura all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo. Dalla terza tappa in poi ci sono state le giornate pi&ugrave; impegnative, soprattutto per l&rsquo;altitudine e il conseguente calo di potenza del motore delle auto...&nbsp;Si dorme poco, a volte non pi&ugrave; di due ore a notte, soprattutto noi piloti in seconda griglia di partenza che iniziamo a gareggiare dopo e arriviamo la notte. E&rsquo; dura tenere questo tipo di trend. Fino a questo momento ci siamo riusciti, grazie ad una gestione intelligente del mezzo, alla collaborazione del mio co-pilota Massimiliano Catarsi e all&rsquo;assistenza di Alessandro Brufola Casotto. Adesso c&rsquo;&egrave; la seconda parte della gara. Si riparte con una tappa marathon, senza assistenza. Superate le prossime tre tappe, - conclude Tassi - potremo gestire al meglio la parte finale della Dakar&rdquo;.    Se Tassi &egrave; la dimostrazione che la volont&agrave; non conosce limiti, anche il progetto PanDakar non scherza. Nonostante gli acciacchi il pandino di Verzelletti e Cabini resiste. Dopo essere finalmente giunti nella capitale boliviana Giulio e Antonio avevano commentato: &ldquo;Siamo contenti di essere arrivati fino a La Paz, &nbsp;citt&agrave; che i concorrenti ritirati non hanno potuto visitare. Siamo pronti a ripartire!&rdquo;. Ora, dopo la settimana tappa di ieri, occupano la posizione n. 56 in classifica. Penultimi, ma ancora pronti a lottare, Scandola e Foss&agrave; sul loro Ford Raptor. A tutti l&rsquo;augurio di arrivare al traguardo. &nbsp;  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi   

I gemelli De Lorenzo risaliti fino alla 33esima posizione, resistono Tassi e la PanDakar. La meta si avvicina

Dakar, gli italiani non mollano: la situazione dopo una settimana

UYUNI (BOLIVIA)&nbsp;- &quot;La differenza tra Wrc e Dakar? Semplice. Con le Wrc devo andare pi&ugrave; veloce che posso, sempre, mentre qui si tratta di navigare, che molto spesso e&#39; una cosa ben diversa da correre&quot;.  Mikko Hirvonen, oltre a essere la punta di diamante delle Mini alla Dakar, resta anche un pilota dale idee molto chiare: &quot;Il nuovo regolamento con way point control o mascherati che dir si voglia pone delle problematiche nuove e difficili. Per esempio, io tre giorni fa sono entrato nel letto di un fiume secco, l&#39;ho seguito per 30 metri di troppo e mi sono ritrovato a perdere 40 minuti. Non posso farci nulla, sono cose che capitano&quot;.  L&agrave;&nbsp;davanti le Peugeot sfrecciano, con Peterhansel che continua a fare da battistrada di un&#39;incollatura sull&#39;extraterestre Loeb, compagno di squadra scomodo e tutt&#39;altro che incline ad accontentarsi di un piazzamento d&#39;onore: &quot;Per me, onestamente che vinca l&#39;uno o l&#39;altro non fa differenza, cosi&#39; come non mi interessa se Peugeot presto o tardi dara&#39; ordini di scuderia. Sono focalizzato sulla mia gara. I quaranta minuti persi per il problema di navigazione sono tanti e sono pochi.Io dico che tutto ancora puo&#39; succedere, anche se un terzo posto finale potrebbe essere un piazzamento anche giusto&quot;.  Quanto alle Peugeot, Hirvonen svela un particolare interessante, sui rivali: &quot;Ovviamente l&#39;organizzazione della squadra francese non si discute, i piloti neppure, in ogni caso la loro vettura rispetto alla nostra pu&ograve;&nbsp;contare su di un vantaggio di velocit&agrave;&nbsp;di punta di almeno 15 km/h, che non &egrave; neanche pochissimo&quot;.  E l&#39;altro grande problema per Mikko risiede altrove: &quot;Il fango. Ho passato piu&#39; tempo sul fango che sull&#39;asciutto in questa edizione e non e&#39; un bene, perche&#39; la Dakar deve essere una gara prevalentemente secca. Altrimenti gli annullamenti delle speciali o gli accorciamenti sono all&#39;ordine del giorno e il mio team, che schiera la macchina pi&ugrave; affidabile ma non la piu&#39; prestazionale, ha bisogno che i tapponi lunghi restino integri per giocarsi le sue carte fino in fondo, anche se non sta succedendo esattamente questo. In ogni caso, se anche oggi ho perso 5 minuti dai battistrada non mi preoccupa. Bisogna ricordare che alla Dakar puo&#39; succedere di tutto e prima o poi anche i rivali piu&#39; agguerriti potrebbero avere problemi e tutto potrebbe ribaltarsi. Io credo che la corsa abbia assunto una sua fisionomia, ma fino all&#39;ultimo restate in preallarme per eventuali sorprese. Il mio compito specifico, a questo punto, &egrave;&nbsp;sapere approfittare di eventuali problemi dei piloti al top, equipaggi Peugeot su tutti&quot;.   

Il rallyman finlandese e&#39; la punta di diamante delle Mini, soffre le Peugeot ma spera ancora nel colpaccio

Hirvonen: &quot;In questa Dakar c&#39;&egrave; ancora spazio per le sorprese&quot;

La Dakar edizione 2017 continua la sua marcia di ritorno verso Sud, ripassando il confine tra Bolivia e Argentina con la tappa da Uyuni a Salta, una localit&agrave; che gi&agrave; in passato ha visto passare spesso la carovana del raid. Stavolta gli effetti del maltempo sono stati pi&ugrave; contenuti, rispetto agli stage precedenti per via dei percorsi compromessi dalle forti piogge: un fiume straripato ha determinato qualche leggera modifica rispetto ai 892 km totali dei quali 492 di prova speciale cronometrata previsti.  Inizialmente vi sarebbe stata appena una piccola neutralizzazione in corrispondenza del confine, per via delle pratiche doganali, ma con le nuove disposizioni della direzione di gara la PS verr&agrave; neutralizzata al primo controllo (km 174) per poi riprendere al km 246 (con l&#39;esclusione dei camion che invece andranno direttamente a Salta).&nbsp;    Oltre che dal fatto che i concorrenti non hanno potuto ricevere assistenza fra ieri e oggi, dovendo fare tutto da soli (e vedremo se qualcuno avr&agrave; fatto errori nella manutenzione minima), questa seconda sezione del Marathon Stage si caratterizza da una prima parte sterrata seguita quindi da guadi e dune, attraversando spettacolari canyon.  Importanti anche i forti sbalzi altimetrici ai quali saranno sottoposti i concorrenti, che aggiungono stress alla fatica: la PS parte a 3700 metri, si sale fino a 4400 per poi scendere a quota 3100, quindi si ritorna a 4300, poi a 3600, quindi ancora a 4400 per poi concludere a 3400 metri di altitudine. Un su e gi&ugrave; non da poco, insomma, per i 251 concorrenti ancora in gara dei 318 iniziali, con il primo delle auto la cui partenza &egrave; prevista alle ore 8,55 locali, quasi le 13 in Italia.&nbsp;  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi    &nbsp; 

Stage senza assistenza ufficiale quello che torna in Argentina portando la carovana da Uyuni a Salta, per 892 km dei quali 492 cronometrati

Dakar modificata anche l&#39;ottava tappa, ma la Maratona continua

La seconda settimana della Dakar 2017 &egrave; stata inaugurata da un nuovo successo di Stephane Peterhansel, che grazie alla vittoria nella settima tappa potrebbe avere la strada spianata verso il trionfo numero 13 nel rally raid. Tuttavia i condizionali sono d&#39;obbligo perch&eacute; come aveva tristemente commentato uno dei favoriti della vigilia, Al Attiyah, dopo aver fracassato la sua Toyota, &ldquo;questa &egrave; la Dakar&rdquo; e ogni roccia, ogni canale possono mettere fine improvvisamente a speranze e sogni di gloria.  A dare il via alle danze della stravolta prova cronometrata da La Paz a Uyuni&nbsp;&egrave; stato S&eacute;bastien Loeb, connazionale e compagno di team di Peterhansel, messo subito sotto pressione: dopo 100 km di speciale c&#39;&egrave; la 3008 DKR di Mr Dakar al comando, che vola sulla sabbia. La sua autorit&agrave; non verr&agrave; pi&ugrave; messa in dubbio. N&eacute; Loeb n&eacute; l&#39;ottimo Nani Roma e la sua Toyota riescono infatti a stargli dietro, anche se Loeb non molla e contiene i danni,&nbsp;mentre la terza Peugeot superstite, quella di Cyril Despres perde terreno e la Mini di Hirvonen non riesce a insidiarlo.    Risorge, invece, il sudafricano Giniel De Villiers, che dopo alcune giornate buie torna alla carica cercando di contendere la vittoria di giornata a Peterhansel. Ma non c&#39;&egrave; nulla da fare: lil luned&igrave;&nbsp;si chiude con Mr Dakar nuovamente sul gradino pi&ugrave; alto del podio, a precedere Loeb di 48&rdquo; e De Villiers a 3&#39;33&rdquo;. Quarto Hirvonen, unica Mini ad affrontare Peugeot e Toyota, seguito da Roma a 5&#39;32&rdquo; dal battistrada. Solo settimo il &quot;disperso&quot; Despres: l&#39;ex campionissimo delle moto chiude la giornata a oltre 9 minuti da Peterhansel, battuto anche da Al Qassimi. Chiudono la top ten della giornata le tre Mini di Al Rajhi, Garafulic e Terranova.  Arrivato al bivacco Peterhansel ha commentato: &ldquo;E&#39; stata una cronometrata breve ma interessante, molto impegnativa dal punto di vista della navigazione. Per me &egrave; stata pi&ugrave; facile perch&egrave; avevo due macchine da seguire&rdquo;. E sulla leadership in classifica generale: &quot;Meglio di niente&quot;.&nbsp;  In classifica generale Peterhansel incrementa il proprio vantaggio e ora guida con un vantaggio di 1&#39;57&quot; su Loeb, mentre Roma risale in terza posizione ma &egrave; staccato di 11&#39;07&quot;. Quarto Despres a 14&#39;01 da Peterhansel, quinto e virtualmente fuori dai giochi Hirvonen, a 47 minuti dal leader. A scanso di (sempre possibili) colpi di scena, la lotta&nbsp;per la vittoria finale sar&agrave; un duello tra Peterhansel e Loeb.  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi 

Mr Dakar e la sua Peugeot assestano un colpo letale alla concorrenza (anche interna). Alle sue spalle Loeb e il redivivo De Villiers&nbsp;

Dakar tappa 7, vince Peterhansel: &egrave; sempre pi&ugrave; leader

La Paz -&nbsp;La bomba dialettica alla fine &egrave; scoppiata. E Sven Quandt, boss del team X-raid, nume tutelare dell&#39;armada Mini e veterano di 25 Dakar non le manda certo a dire ai rivali della Peugeot nonch&eacute;, indirettamente, all&#39;organizzazione: &quot;Molto semplice. In una Dakar nella quale la navigazione &egrave; ancor pi&ugrave; fondamentale del solito, la Peugeot ha a disposizione pi&ugrave; informazioni di noi e questo fa chiaramente la differenza. Con ci&oacute; non voglio certo dire che le Peugeot non siano okay, anzi, sono validissime ma il punto &egrave; un altro. Accadono cose poco giuste&quot;.  A nulla vale chiedergli se il suo &egrave; un semplice sfogo off record o una presa di posizione ufficiale: &quot;Parlo perch&eacute; ho le ragioni per parlare. Che poi sarebbero queste: ci sono tre persone strettamente collegate sia alla Peugeot che all&#39;organizzazione. Uno &egrave; un copilota, due sono addetti alle mappe. C&#39;&egrave; poco da fare, la squadra francese per questo &egrave; in una posizione diversa dalla nostra e non va bene&quot;.  Okay, Sven. Opinione chiara. E quindi? &quot;Quindi per stavolta va cos&igrave;. Il problema di navigazione che ha messo nei guai due giorni fa il nostro pilota Hirvonen, si inquadra in questo panorama. &Egrave; una realt&agrave; che va accettata ma non taciuta&quot;.  Questo cosa vuol dire per il futuro? &quot;Alla Dakar tra le auto il 10% dei competitors &egrave; fornito da noi. Se per l&#39;avvenire le cose non cambieranno, la Dakar stessa perder&agrave; molti validi concorrenti. Lascio agli altri le conclusioni&quot;.  Lei fa parte di questa corsa da un quarto di secolo. Ha rimpianti? &quot;Prima c&#39;era pi&ugrave; sport e meno politica; alcuni ne ho&quot;.  Questa sembra la Dakar di pioggia e fango. Va bene cos&igrave;? &quot;Non molto. In Bolivia ci sono due mesi di piogge: gennaio e febbraio. Se l&#39;organizzazione sceglie tappe su tracciati potenzialmente fangosi, non &egrave; sfortuna ma un problema evitabile. Su un terreno duro e pietroso tutto ci&oacute; non sarebbe mai successo. Comunque le neutralizzazioni sono state giuste, nulla da dire su questo&quot;.  Quandt, quale sar&agrave; il momento decisivo della Dakar 2017? &quot;In Argentina, a due-tre giorni dalla fine si disputeranno tappe determinanti come non mai&quot;.   E le Mini? &quot;Diciamo che a questo punto per noi un podio &egrave; possibile&quot;. 

Scoppia la bomba al rally raid con&nbsp;Sven Quandt che accusa: &quot;Peugeot ha pi&ugrave; informazioni di noi a disposizione&quot;

Dakar, il boss Mini accusa: &quot;Vantaggi ingiusti per Peugeot!&quot;

Se la prova cromonetrata della tappa 5 era stata dimezzata e&nbsp;la prova speciale della tappa 6 &egrave; stata del tutto annullata, anche la tappa 7 viene modificata. Il meteo boliviano sta mettendo a dura prova la Dakar 2017 e dopo che gli equipaggi abbiamo ritrovato le forze dopo la domenica di riposo, la direzione gara annuncia variazioni nel percorso del 7&deg; stage. &quot;Le persistenti condizioni di maltempo&quot; - si legge in una nota - &quot;costringono la direzione a cambiare il percorso da La Paz a Uyuni&quot;.  Un nuovo tracciato &egrave; stato disegnato, combinando sezioni della tappa 6 e della 7, e un nuovo road book &egrave; stato consegnato agli equipaggi. Quindi al posto dell&rsquo;originale tappa marathon da 622 km, di cui 322 di cronometrata attraverso l&#39;Altipiano della Bolivia, assisteremo a una speciale di soli 160 km, preceduta e seguita da percorsi di trasferimento. &nbsp;  In collaborazione con la redazione Motori di&nbsp;RedBull.com  Segui la Dakar 2017 su Red Bull Tv: dal 2 al 14 gennaio, highlights, approfondimenti e speciali esclusivi  DAKAR RALLY - CLASSIFICA GENERALE&nbsp;  1 Peterhansel-Cottret Peugeot 14h02&#39;58&rdquo; 2 Loeb-Elena Peugeot +1&#39;09&quot; 3 Despres-Castera Peugeot +4&#39;54&quot; 4 Roma-Haro Bravo Toyota +5&#39;35&quot; 5 Hirvonen-Perin Mini +42&#39;21&quot; 6 Przygonski-Colsoul Mini +59&#39;55&quot; 7 Terranova-Schultz Mini +1h04&#39;49&quot; 8 De Villiers-Von Zitzewitz Toyota +1h08&#39;11&quot; 9 Garafulic-Palmeiro Mini +1h57&#39;40&quot; 10 Dumas-Guehennec Peugeot +2h22&#39;17&quot;    &nbsp; 

Le persistenti condizioni avverse nella regione di La Paz costringono gli organizzatori del rally a cambiare il percorso del 7&deg; stage

Il meteo boliviano sta uccidendo la Dakar: accorciata anche la speciale 7

La Paz - Pioggia, ancora pioggia. Sembra essere questa l&#39;essenza della Dakar 2017, oggi ferma a La Paz per la programmata giornata di riposo, dopo che la gara era stata neutralizzata con un giorno d&#39;anticipo proprio per il maltempo. E la stessa entrata trionfale della carovana, sottoposta a un semplice e innocuo trasferimento, nella citt&agrave; boliviana nel primo pomeriggio di ieri &egrave; stata per certi versi rovinata da un violentissimo acquazzone che ha ben presto disperso le due ali di folla desiderose di far festa ai partecipanti.  E, sempre per quanto riguarda la Bolivia, non ci sono buone previsioni meteo fino a mercoled&igrave;, con la possibilit&agrave; che tutta la parte boliviana della Dakar si riveli, oltre che dura, alle soglie dell&#39;impraticabilit&agrave;. L&#39;organizzazione aveva ribattezzato questa edizione &quot;The Odissey&quot; e a quanto pare anche il meteo sta dando il suo omerico contributo, con l&#39;Argentina e l&#39;epilogo della corsa, previsto tra una settimana, che appaiono per ora una lontanissima Itaca. Tanto che la corsa divenuta famosa per essere un sogno di sabbia, si sta trasformando sempre di pi&ugrave; in un incubo di pioggia.    Nella categoria auto in testa alla classifica generale troviamo le tre Peugeot superstiti, dopo l&#39;abbandono di Carlos Sainz. In testa c&#39;&egrave; Stephane Peterhansel, a precedere Sebastien Loeb e Cyril Despres, vincitore dell&#39;ultima cronometrata. Quarta la Toyota Hilux di Nani Roma, che sembra l&#39;unico in grado di rovinare la festa alle 3008 DKR; la Mini di Mikko Hirvonen paga infatti un ritardo di oltre 42 minuti sul leader. Domani, 9 gennaio, il 7&deg; stage da La Paz a Uyuni, con prova cronometrata di 322 chilometri.&nbsp;  DAKAR RALLY - CLASSIFICA GENERALE&nbsp;  1 Peterhansel-Cottret Peugeot 14h02&#39;58&rdquo; 2 Loeb-Elena Peugeot +1&#39;09&quot; 3 Despres-Castera Peugeot +4&#39;54&quot; 4 Roma-Haro Bravo Toyota +5&#39;35&quot; 5 Hirvonen-Perin Mini +42&#39;21&quot; 6 Przygonski-Colsoul Mini +59&#39;55&quot; 7 Terranova-Schultz Mini +1h04&#39;49&quot; 8 De Villiers-Von Zitzewitz Toyota +1h08&#39;11&quot; 9 Garafulic-Palmeiro Mini +1h57&#39;40&quot; 10 Dumas-Guehennec Peugeot +2h22&#39;17&quot; 

Dopo il caldo argentino gli equipaggi sono alle prese con il gelo e la pioggia della Bolivia in attesa del 7&deg; stage. Ma il meteo non promette nulla di buono

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