Sergio Perez non poteva mancare alla conferenza dei piloti subito precedente al GP del Messico: &laquo;&Egrave; un privilegio poter correre nella gara di casa, davanti alla mia gente, al mio Paese - esordisce il pilota della Force India - anche perch&eacute; i messicani sanno essere davvero caldi: sar&agrave; un giorno speciale per la mia carriera. Un'occasione grandiosa per regalare qualcosa ai miei fans: dopotutto esco da un paio di ottime gare, le ultime tre per la precisione, e se ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di continuare su questo passo&hellip; Non vedo l'ora&raquo;.  Ma questa pressione non potrebbe ritorcersi contro, diventare negativa per Perez? &laquo;Sar&agrave; grande, ma cercher&ograve; di prenderla in modo positivo. Certo era molto tempo che non c'era un pilota messicano, e in un'occasione come questa&hellip; Comunque quando metto il casco mi concentro su di me e su quello che faccio: ci sono gi&agrave; molte cosa da fare e alle quali pensare. Ma credo che questo tipo di pressione mi porter&agrave; a fare bene&raquo;.  Si cerca di avere anche qualche opinione da parte di tutti i presenti - Perez e Hamilton, ma anche Alonso, Maldonado, Sainz e Stevens - su questo nuovo tracciato, ma proprio il fatto di correre su una pista inedita non lascia granch&eacute; da dire. Nemmeno per Fernando Alonso che era stato qui un anno fa: &laquo;Ma sono cambiate un sacco di cose. Al simulatore sembra comunque una pista interessante e molto varia, con un rettilineo molto lungo, un secondo settore con curve da media velocit&agrave; e un ultimo tratto pi&ugrave; lento. Lo "stadio" sembra molto godibile, saremo davvero vicini alle persone, e credo che ci sar&agrave; un'atmosfera speciale come lo &egrave; la gente che vive qui la F1. Speriamo per loro che Checo abbia un bel weekend&raquo;.  &laquo;Ci sono molte aspettative - prosegue Pastor Maldonado - e credo sia una gara molto attesa. &Egrave; molto speciale anche per me, perch&eacute; molto vicina al mio Paese. Difficile fare pronostici, possiamo giudicare solo dall'esterno per ora, ma per la ricostruzione di questa pista &egrave; stato fatto un lavoro fantastico e sono sicuro ci sar&agrave; un grande spettacolo&raquo;.  Rivolgendo invece uno sguardo alla scorsa gara americana, si punta al mancato risultato "nei punti" di Alonso: &laquo;Era stata la gara migliore dell'anno, fino ad un certo punto. I primi giri ero anche pi&ugrave; veloce di Lewis. Mi &egrave; piaciuta come gara, siamo stati competitivi tutto il weekend, ma alla fine zero punti per il problema negli ultimi giri. Ma comunque ora &egrave; una situazione molto diversa dal resto dell'anno: il team sta facendo un grosso lavoro con tutti i componenti nuovi che portano in gara e che hanno dato le prestazioni che ci aspettavamo. In certi momenti &egrave; stata dura, ma abbiamo mantenuto l'unit&agrave;, e credo che certi problemi di quest'anno ce li stiamo mettendo alle spalle. Vi sono problemi fondamentali ma che dovremmo riuscire a superare senza "pagare" troppo. Siamo fiduciosi ma anche realisti, sappiamo che non ci sono "bacchette magiche" in F1&raquo;.  Da parte sua Maldonado pu&ograve; commentare una gara di Austin a punti e senza particolari inconvenienti: &laquo;&Egrave; stata piuttosto difficile come assetto e bilanciamento, non eravamo veloci come ci aspettavamo e come siamo sempre stati in altre gare. Ma quando ho visto certe lotte davanti a me sono stato molto cauto e ho cercato di recuperare posizioni sfruttando gli errori degli altri. Ci aspettavamo di pi&ugrave; ma portiamo a casa qualche punto importante&raquo;. Al pilota venezuelano viene chiesto anche se sentir&agrave; maggiori responsabilit&agrave; per la prossima stagione. &laquo;Credo sar&agrave; diverso ma anche perch&eacute; avremo pi&ugrave; risorse, per cui dovremo spingere di pi&ugrave; sullo sviluppo ed essere pi&ugrave; solidi&raquo;.  Nel caso di Carlos Sainz si fa anche un paragone con la stagione del compagno di squadra, Verstappen: &laquo;Direi che sia stata una grande annata per entrambi, e i risultati lo dimostrano. Stiamo imparando molto tutti e due, io soprattutto nelle ultime gare in cui partivo dietro e ho recuperato molte posizioni. Ora sar&agrave; importante chiudere con un acuto, mantenendo lo slancio. La gara di Austin in s&eacute; &egrave; stata pi&ugrave; difficile di quanto si potesse pensare, perch&eacute; era la prima volta che ci siamo trovati a girare sull'asciutto. Ci sono stati parecchi problemi da superare e mi sono trovato a imparare il tracciato giro dopo giro, ma mi sono divertito molto ed &egrave; stata una grande gara&raquo;.  Infine viene chiesta a tutti un'opinione sull'utilizzo della virtual safety car, che nello scorso GP ha causato pi&ugrave; di un dubbio. &laquo;Dovremo sederci e parlarne con la direzione di gara - dice Alonso - ma sappiamo che qualsiasi situazione ci sia, ci sar&agrave; qualcuno che proporr&agrave; cambiamenti o aggiustamenti&raquo;. Will Stevens &egrave; positivo: &laquo;Di solito &egrave; il sistema pi&ugrave; rapido per certe situazioni e tutto sommato mi sembra sia andata bene&raquo;. &Egrave; d'accordo Hamilton: &laquo;Io credo che funzioni piuttosto bene, certo non &egrave; facile mantenere il tempo prescritto&raquo;. In pi&ugrave; Maldonado aggiunge: &laquo;I problemi avuti con l'ultima gara credo dipendessero pi&ugrave; dalle condizioni che dalla safety car virtuale&raquo;. Lo ribadisce Perez: &laquo;&Egrave; stata una gara estrema, con tante neutralizzazioni, molte pi&ugrave; del solito&raquo;. Quindi Sainz conclude cos&igrave;: &laquo;Io non ho avuto nessun problema: certo come in tutti i restart devi stare attento e concentrato, ma la situazione era la stessa per tutti&raquo;.  Maurizio Voltini

Nella conferenza stampa del gioved&igrave;, i piloti parlano del nuovo tracciato ma anche di come &egrave; andata ad Austin e della virtual safety car

F1 in Messico fra pista nuova e calore del pubblico

Conta solo la vittoria in s&eacute;, poter dire di aver vinto la gara inaugurale. A Citt&agrave; del Messico si correr&agrave; senza pi&ugrave; nulla da decidere, i titoli iridati sono in archivio e l&rsquo;interesse &egrave; tutto verso una gara che rappresenta un&rsquo;incognita assoluta. Ci sar&agrave; la prima volta dei motori turbo dell&rsquo;era moderna in alta quota, e le sfide tecniche che ci&ograve; comporta. Affidabilit&agrave; da tenere d&rsquo;occhio e non solo, come spiega Paddy Lowe nell&rsquo;anticipare il Gran Premio del Messico.  &laquo;Avremo velocit&agrave; di punta tra le pi&ugrave; alte della stagione, sebbene con un carico aerodinamico superiore a Monza, ad esempio&raquo;. Andranno bilanciate le esigenze di velocit&agrave; sui 1300 metri di rettilineo con il tratti guidati e lenti presenti nel secondo e terzo settore. L&rsquo;altitudine, per&ograve;, influir&agrave; anche sul versante aerodinamico, &laquo;a oltre 2.200 metri, riduce la resistenza aerodinamica. Inoltre, la minore densit&agrave; dell&rsquo;aria render&agrave; il raffreddamento una sfida importante&raquo;, aggiunge il direttore tecnico esecutivo Mercedes.  Gi&agrave; detto del turbocompressore, del carico superiore che dovr&agrave; sostenere per erogare una potenza equivalente a un circuito dall&rsquo;altitudine inferiore. Ultimo ma non meno importante, l&rsquo;asfalto nuovo steso sul circuito: quali livelli di grip troveranno i team? Chi riuscir&agrave; ad adattarsi al meglio?  Conta solo la vittoria e, per motivi diversi, Hamilton e Rosberg hanno la fame giusta per non tirare i remi in barca, l&rsquo;uno dopo aver agguantato la terza corona iridata, l&rsquo;altro dopo aver gettato alle ortiche un successo chiaro a Austin. &laquo;La lotta per il mondiale &egrave; finita ma restano tre gare per spingere al massimo e finire la stagione su alti livelli e rifarmi delle delusioni recenti&raquo;, commenta Rosberg.  Non gli far&agrave; sconti Hamilton: &laquo;Potr&ograve; attaccare le ultime tre gare senza dover dimostrare niente e senza nulla da perdere, per cui l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di mettere il mio nome nell&rsquo;albo d&rsquo;oro del Gran Premio del Messico ed essere il primo vincitore nell&rsquo;era moderna. Dopo il berretto Ushanka in Russia e il cappello Stetsons negli USA, spero in un enorme sombrero se sar&ograve; sul podio&raquo;.  Fabiano Polimeni

Vuole scrivere per primo il suo nome nell&rsquo;albo d&rsquo;oro &ldquo;moderno&rdquo;. Rosberg: &laquo;La vittoria per rifarmi delle delusioni&raquo;

Hamilton, in Messico per la storia

Da Citt&agrave; del Messico: Roberto Chinchero  Si lavora a ritmi serrati sul circuito di Citt&agrave; del Messico. Il materiale tecnico della squadre &egrave; arrivato direttamente da Austin, e il personale dei team (ben pi&ugrave; rodato di quello locale) ha gi&agrave; reso i box operativi ed ha iniziato a lavorare sulle monoposto. Ecco le prime impressioni a caldo dalla nuova pista, che tutti gli addetti ai lavori assieme a noi hanno scoperto poche ore fa. Il circuito &egrave; lungo 4.313 metri ed &egrave; formato da 13 curve raccordate a un solo lungo rettifilo sul quale &egrave; stimata una velocit&agrave; vicina ai 360 km/h, anche se il fatto che la pista si trovi a circa 2000 metri di altitudine sul livello del mare limiter&agrave; leggermente la potenza dei motori.  Gli organizzatori prevedono per la prossima domenica una grande presenza di pubblico stimata in 200.000 presenze, e trattandosi di una capitale che con le periferie arriva a ben 22 milioni di abitanti, il dato non sorprende. Bisogna per&ograve; considerare che il circuito si trova praticamente in citt&agrave;, quindi la logistica per gli addetti ai lavori non sar&agrave; proprio semplice.    Solo poche persone nel paddock erano gi&agrave; stata su questo tracciato in precedenza. L&rsquo;ultima edizione del Gp del Messico &egrave; infatti datata 1992, quando vinse Mansell con la Williams-Renault, ed il contesto &egrave; decisamente cambiato rispetto a 23 anni fa. La pista sorge sul vecchio circuito, ricostruito pi&ugrave; volte (nel 1986 e lo scorso anno), e si tratta di un terreno vulcanico che potrebbe creare avvallamenti come in passato sull'asfalto.  Il punto pi&ugrave; affascinante della pista di Citt&agrave; del Messico &egrave; la vera e propria &ldquo;arena&rdquo; che circonda il tratto di pista dalla curva 12 alla 16, tribune che possono ospitare solo in quel punto ben 40.000 spettatori. Il tracciato passa proprio fra le due tribune, cos&igrave; le monoposto sfileranno tra due ali di pubblico che ricordano il Motodrom di Hockenheim. Resta qualche dubbio sul completamento della struttura in tutti i suoi servizi, ma a rischio non sono gli impianti sportivi quanto le strutture per gli sponsor, che stamattina apparivano ancora molto lontane dall&rsquo;essere completate.  Anche a Citt&agrave; del Messico, come ad Austin, &egrave; ancora il meteo a tenere in allarme team e piloti. La pioggia prevista oggi pomeriggio dovrebbe esaurirsi in nottata, lasciando posto ad un timido sole nella giornata di gioved&igrave; e venerd&igrave;. Sabato e domenica &egrave; previsto per&ograve; il ritorno di una perturbazione. Ma, superato l&rsquo;esame Austin, ormai la Formula Uno non ha pi&ugrave; paura della pioggia&hellip;o almeno cos&igrave; dicono nel paddock.            &nbsp;

I team sono gi&agrave; sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez. Il tracciato sembra uno stadio all&rsquo;aperto e passa tra due grandi tribune

Scopriamo la pista F1 del Messico

GP Messico, le immagini dal circuito

Sul calendario di Formula 1 2015 compare come un appuntamento fissato tra il 30 di ottobre e il 1&deg; di novembre. Il Gran Premio del Messico torner&agrave; infatti da quest&rsquo;anno nel Mondiale di F1 dopo un&rsquo;assenza che perdura dal 1992.  Sebbene il tracciato - l&rsquo;Autodromo Hermanos Rodriguez - stia al momento affrontando i necessari lavori di aggiornamento volti a soddisfare gli standard di sicurezza richiesti dalla FIA (oltre che a modernizzare le infrastrutture secondo le esigenze odierne), gli organizzatori promettono che il circuito sar&agrave; pronto entro i tempi previsti per ospitare la gara a Citt&agrave; del Messico che segner&agrave; il terzultimo appuntamento del Mondiale di quest&rsquo;anno.  &laquo;La demolizione delle parti pi&ugrave; obsolete dell&rsquo;impianto &egrave; finita &ndash; dichiara Christian Epp, direttore dei lavori della societ&agrave; di disegno dei circuiti gestita da Hermann Tilke &ndash; e siamo a met&agrave; strada per costruire (le parti nuove, ndr) in quell&rsquo;area. Il 60% del tracciato &egrave; pronto&raquo;.  &laquo;Durante i primi di marzo getteremo l&rsquo;asfalto, la cui stesura dovrebbe essere completata per la fine di luglio &ndash; aggiunge Epp, precisando che la realizzazione del Media Centre prender&agrave; il via la prossima settimana e puntualizzando che Charlie Whiting ha visitato il sito a dicembre &ndash; Stiamo lavorando su pi&ugrave; fronti e stiamo procedendo bene. Non dovremmo avere alcun problema nel rispettare i tempi&raquo;.  A.C.

Si sta adattando speditamente l&rsquo;autodromo Rodriguez per il GP a Mexico City 

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