Le ombrelline fanno parte della tradizione del motorsport. Lo sapevate che la prima, molto probabilmente, &egrave; stata la cantante giapponese Rosa Ogawa negli anni&#39;60? L&#39;artista fu ingaggiata come testimonial e per premiare i piloti in una gara automobilistica in Giappone. In F1, poi, diventarono famose negli anni &#39;80, ma poi, in epoca recente, le cose sono cambiate. Prima il WEC, nel 2015, decise di non usarle. Poi nel 2018, anche la F1 decise di non ingaggiarle pi&ugrave; perch&eacute; &quot;Non pi&ugrave; in linea con la F1 moderna&quot;

Quando in F1 c'erano le ombrelline

Circuito di Brasilia, met&agrave; luglio 1997. Gara di F.3 Sudamericana. A dieci anni di distanza dalla conquista del suo terzo mondiale in F.1, Nelson Piquet, prossimo a compiere 45 anni, ha ancora voglia di correre e soprattutto di stupire. Cos&igrave;, sulla griglia mentre lui si schiera ecco presentarsi una florida ragazza vestita solo di cappellino, tacchi alti e cartello indicatore&hellip; Cos&igrave; andava il mondo e alle corse si poteva vedere anche questo. Sorridendo. Come fece Piquet sotto al casco quel giorno di 21 anni fa. Come fece quella bionda che scaldava la griglia mostrando a tutti come mamma l&rsquo;aveva fatta.  Fa davvero uno strano effetto rivedere quelle immagini ora che, dopo Bacco e Tabacco, la Formula Uno toglie anche Venere con la decisione di Liberty Media di chiudere l&rsquo;epoca delle grid girl. Certo quello fu un eccesso, una provocazione, un limite oltrepassato sul confine dell&rsquo;atto osceno in luogo pubblico dentro a un mondo delle corse maschilista perch&eacute; sopratutto frequentato da maschi. Ma dove le donne non sono mai mancate. Dopo aver tolto le curve da pelo, questa &egrave; solo una logica evoluzione, borbottava l&rsquo;altro giorno un signore al bar.  &laquo;Non davano fastidio a nessuno e non ricordo che nessuna ragazza sia mai stata obbligata a fare qualcosa che non volesse fare&raquo;. Questo &egrave; invece quello che ha detto Bernie Ecclestone. A gamba tesa il pensiero di Niki Lauda: &laquo;Come si pu&ograve; essere cos&igrave; idioti? Le donne si sono emancipate e lo hanno fatto molto bene. Questa &egrave; una scelta non a favore, ma contro le donne. Dovremmo incoraggiare queste ragazze e invece sono stati gli uomini a decidere al posto loro&raquo;. &laquo;&Egrave; una decisione ridicola. Credo che ci siano cose che non debbano cambiare&nbsp; e questa era una di quelle. &Egrave; una bella tradizione, non si dovrebbe interrompere&raquo;, ha commentato Sebastian Vettel. Sull&rsquo;argomento ha detto la sua anche Marc Marquez: &laquo;Per la Dorna in Moto Gp le grid girl sono parte della carovana del Mondiale. E quindi rimangono. Io da questo punto di vista non sono n&eacute; favorevole n&eacute; contrario. Ma penso che quello oltre che un lavoro in pi&ugrave; nel nostro mondo sia anche un&rsquo;occupazione molto rispettabile fatto da ragazze e ragazzi totalmente felici e appassionati&raquo;. Quelle stesse ragazze che in questo modo potevano guadagnare&hellip;&nbsp;   E invece stop. Dopo il Wec, ora tocca alla F.1. Si chiude un&rsquo;altra epoca. &laquo;&Egrave; una decisione che il nostro sport doveva ormai prendere. Bisogna andare avanti con i tempi e focalizzarsi su quali miglioramenti possano essere fatti per far crescere ulteriormente la F.1. Spero che si tratti di una scelta che possa attirare un maggior numero di ragazze verso i tanti ruoli disponibili nel nostro settore&raquo;, ha spiegato Claire Williams. Alla quale ha fatto eco Susie Stoddart che ha sottolineato: &laquo;Nella mia posizione di donna che ha trascorso oltre 25 anni nel motorsport: devo dire che l&rsquo;utilizzo delle grid girl non mi ha mai offeso in alcun modo. E, allo stesso tempo, non vedevo questa pratica come una delle priorit&agrave; sulle quali la F.1 dovesse concentrarsi per evolversi&raquo;. L&rsquo;argomento divide, costringe alla riflessione, inchioda davanti alla realt&agrave; di un mondo che cambia e al quale in molti faticano ad adeguarsi.&nbsp;  Nel frattempo mentre si chiude l&rsquo;epoca delle ombrelline, l&rsquo;altra notizia della settimana &egrave; quella che riguarda l&rsquo;ingaggio di un dodicenne italiano da parte della Mercedes. Si tratta di Kimi Antonelli, figlio d&rsquo;arte. &laquo;Supporteremo la sua carriera&raquo;, ha annunciato Toto Wolff venuto a pescare in Italia il talento del kart. L&rsquo;arrivo di un baby driver come il bolognese segna una svolta nel programma Junior della Stella a tre punte, ma anche una speranza in pi&ugrave; per l&rsquo;automobilismo tricolore. Senza caricare troppo la vicenda di aspettative deleterie, supportati dal giudizio di chi lo conosce bene e dal parere di Raffaele Giammaria, direttore della Scuola Federale di Aci Sport &laquo;La prima volta che lo vidi in azione si rivel&ograve; essere davvero fuori dal comune, con delle dote da futuro pilota di alto livello&raquo;, adesso, lasciamo crescere tranquillo il Kimi della Mercedes e ovviamente noi di Autosprint facciamo il tifo per lui.&nbsp; 

Si chiude l&rsquo;epoca delle grid girl in Formula Uno, mentre Mercedes ingaggia un dodicenne italiano per supportare la sua carriera. Ecco due vicende che hanno agitano il motorsport&nbsp;&nbsp;

Editoriale del Direttore:&nbsp;No alle donne, S&igrave; al bambino

L&rsquo;Imperatore Napoleone Bonaparte era cos&igrave; piccino e solo a Sant&rsquo;Elena senza i suoi granatieri. Iconografia d&rsquo;un genio, simbolo di un&rsquo;era. E i nostri piloti saranno altres&igrave; cos&igrave; piccini in griglia di partenza, svuotata delle statuarie &ldquo;grid girl&rdquo;. Bandite da Liberty Media, perch&eacute; &ldquo;non crediamo questa pratica sia appropriata o rilevante per la Formula 1 e i suoi fan, vecchi e nuovi, di tutto il mondo&rdquo;.  E detto dagli americani, per cui un evento sportivo non &egrave; tale senza majorette, fuochi d&rsquo;artificio, birra e hot dog, suona perlomeno farisaico. Certamente non fu un&rsquo;ombrellina a mettere il gas nel piede di Schumi, n&eacute; tantomeno in quello di Hamilton.&nbsp; Nel 2015 sono state bandite dal Mondiale Endurance, nello stesso anno si &egrave; tentato, con risultati grotteschi (Vettel dixit), di affiancare muscolosi giovani alle monoposto sulla griglia di Montecarlo. E la domanda &egrave;: perch&eacute;?  Non si tratta di mercificazione del (sacro) corpo femminile. N&eacute; di oggettivazione, nel senso di corpo oggetto. Si tratta di spettacolo. Panem et circensem. Anzi Circus. Aggiungere (pi&ugrave;) bellezza allo splendido. Sar&agrave; discriminazione. Sessismo. Ma la vera domanda &egrave;: che fastidio davano? &ldquo;Sono chiaramente in contrasto con le norme della societ&agrave; moderna&rdquo;, dichiara Sean Bratches, managing director della Formula 1. Perfetto. Allora leviamo anche lo champagne dal&nbsp;podio. E i fuochi d&rsquo;artificio. E le grigliate dai campeggi.&nbsp;E il rumore. Vivendo con ieratico pentimento ogni gran premio.&nbsp; 

Liberty Media bandisce le grid girl dalla Formula 1: ma che fastidio davano?

Formula 1, le ombrelline son bandite: viva le ombrelline!

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Sembrava una classica boutade per dire qualcosa di "diverso", invece fra le novit&agrave; che ci aspetteranno alla prima gara del Mondiale Endurance - la 6 Ore di Silverstone del prossimo 12 aprile - &egrave; quella che ha fatto pi&ugrave; scalpore: il numero uno dell'organizzazione del WEC (World Endurance Championship) Gerard Neveu ha deciso di non voler pi&ugrave; le "grid girl" sullo schieramento di partenza. Basta ragazze immagine o "ombrelline" che dir si voglia, insomma. &laquo;Sono un retaggio del passato - ha detto - e la condizione della donna &egrave; un po' differente al giorno d'oggi&raquo;.  Una novit&agrave; che ha fatto passare in secondo piano (anzi, praticamente sotto silenzio) anche quella per cui lo schieramento in griglia avverr&agrave; in modalit&agrave; "Le Mans", vale a dire con le macchine disposte a lisca di pesce su un lato del rettilineo di partenza. Per inciso, una delle modalit&agrave; di partenza pi&ugrave; pericolose in assoluto, per quanto in questo caso sar&agrave; cos&igrave; solo nell'attesa del normale via lanciato. Invece a far discutere &egrave; stato il fatto che non vi saranno ragazze a "rubare la scena" alle vere protagoniste: le macchine da corsa. Questa una delle giustificazioni addotte, a fianco di quella puramente "sessista".  Infatti molti hanno plaudito a questa decisione - in prima linea il pilota Anthony Davidson - come pure altri non vedevano proprio questo aspetto come un problema, e c'&egrave; chi pensa che si sia semplicemente tolto "colore" ai preparativi della gara senza aver aggiunto alcunch&eacute;. Che a molte ragazze di bell'aspetto sia riservato un ruolo puramente estetico, con una "responsabilit&agrave;" non maggiore di quella di reggere un cartello (venendo comunque pagate per questo), pu&ograve; in effetti infastidire da un certo punto di vista: ma sembra improbabile che una tal manovra servir&agrave; a far aumentare il numero dei piloti o degli ingegneri di pista di sesso femminile, visto che si parla di "sminuire il ruolo della donna" in genere. Come del resto sono apparsi un po' fuori luogo certi commenti contro questo "uso sessista di ragazze seminude e sculettanti" quando, come possono documentare le immagini che alleghiamo, nel WEC non abbiamo mai raggiunto livelli nemmeno paragonabili a quelli di altre manifestazioni nel campo dello spettacolo.  Diciamo per&ograve; che se lo scopo era quello di far parlare di s&eacute; oppure di blandire gli organizzatori dei Paesi di forte matrice religiosa o anche gli uffici marketing delle Case partecipanti (che nelle pubblicit&agrave; cercano un ben determinato target) certamente &egrave; stato raggiunto. Fermo restando che nel paddock continueranno probabilmente a circolare le ragazze immagine dei vari sponsor. Ma, alla fine, voi cosa pensate al riguardo?  Maurizio Voltini             

Le cosiddette "ombrelline" non faranno pi&ugrave; parte della coreografia dello schieramento nelle gare endurance

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