Monza rimane stregata per la Ferrari. Eravamo pronti ad assistere a una grande festa rossa, al serpentone vermiglio deciso a fagocitare tutto nelle sue spire di passione. &Egrave; finita con un&rsquo;altra vittoria di Lewis Hamilton, uno davvero scomodo quando lo inviti a una festa del genere. Vince l&rsquo;inglese e ora schizza a +30 nel Mondiale Piloti, con Mercedes che allunga a +25 nel Costruttori.  Trionfa a casa nostra, Hamilton. E ora sappiamo benissimo come si sono sentiti gli uomini Mercedes quel giorno in cui a Silverstone battuti dalla Ferrari nella loro tana, &laquo;a casa loro ah, ah&raquo;, come grid&ograve; via radio Vettel. &laquo;Questa vittoria per noi non sposta niente. Ci sono ancora 7 Gp e&hellip;&raquo;. Toto Wolff ha i capelli scompigliati e un sorrisetto che &egrave; tutto un programma, perch&eacute; da trionfi come questi s&rsquo;edifica la conquista di un Mondiale.  &laquo;Mi dispiace ma cos&igrave; Seb non vince il Mondiale: peccato ha la macchina vincente e contro Lewis devi fare sempre il 100% perch&eacute; lui non perdona. &Egrave; Vettel che adesso ha in mano il suo destino: &egrave; lui adesso che ha la macchina migliore&raquo;. Lo dice chiaro e tondo Nico Rosberg, lo pensano in tanti dopo il week end del Gp d&rsquo;Italia. Quello che come l&rsquo;anno scorso avrebbe dovuto dare il via alla scalata delle Rosse alla conquista di un Mondiale che manca ormai da tanto tempo. Ma se vogliamo la sconfitta di quest&rsquo;anno &egrave; ancora pi&ugrave; dolorosa del 2017, anche se nulla &egrave; ancora compromesso, anche se ci sono ancora tanti punti in palio e come dimostrato dall&rsquo;andamento di questa stagione tutto pu&ograve; succedere.  La Spada nella Roggia. Lo abbiamo titolato cos&igrave; questo numero di Autosprint, volendo simboleggiare l&rsquo;infilata di Hamilton e il mezzo harakiri di Vettel in quella curva al primo giro che ha segnato la storia di un Gp che ha lasciato molto amaro in bocca ai ferraristi, perch&eacute; c&rsquo;erano tutti gli ingredienti per fare festa, a iniziare da una monoposto che chiaramente sin dal venerd&igrave; aveva dimostrato di poter mettere dietro le Frecce d&rsquo;Argento. Invece &egrave; finita con un 2&deg; di Raikkonen e un 4&deg; di Vettel all&rsquo;interno di una corsa gi&agrave; segnata dopo pochi metri.  &laquo;Se qualcuno mi avesse detto 4 settimane fa che oggi sarei stato qui a parlare da amministratore delegato della Ferrari, avrei pensato che avesse fumato qualcosa di illegale&raquo;. Invece&hellip; A Monza c&rsquo;&egrave; stata anche la prima uscita pubblica di Louis Camilleri, l&rsquo;uomo che eredita una delle cariche che deteneva Sergio Marchionne: quella di Ceo del Cavallino. Un Ad in blue jeans (con camicia bianca e giacca blu), tanti sorrisi e parole chiare. Eccone un condensato. &laquo;La squadra sa quello che fa &egrave; una grande squadra, e non credo che si debbano fare grandi cambiamenti. Ho le stesse ambizioni che tutti hanno nel team: vincere e continuare a vincere. Il mio &egrave; un ruolo di grande responsabilit&agrave;, ma i risultati si ottengono con il lavoro di squadra, non grazie ad un singolo individuo. Ora vivo a Maranello e sono l&igrave; tutti i giorni, e come pu&ograve; immaginare alcuni aspetti del piano strategico sono rimasti bloccati&raquo;. Diversi gli argomenti da discutere per il nuovo amministratore delegato del Cavallino. A iniziare dal futuro di Kimi Raikkonen. A meno che, in questo caso, non sia gi&agrave; stato tutto gi&agrave; deciso&hellip; 

<p>La rivincita di Mercedes e Toto Wolff dopo Silverstone?&nbsp;La prima uscita pubblica di&nbsp;Louis Camilleri, nuovo&nbsp;Ceo Ferrari? Il futuro di Raikkonen &egrave; gi&agrave; stato deciso? &nbsp;Monza doveva essere un&#39;altra favola, non&nbsp;la Spada nella Roggia.&nbsp;L&#39;editoriale del nuovo numero di Autosprint, in edicola dal 4 settembre.</p> 

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L'editoriale del Direttore: Guai invitare Lewis a una festa in casa