        Jordan, Midland, Spyker, Force India, Racing Point e, dal 2021, Aston Martin. E' questa la storia della scuderia che sorge accanto al circuito di Silverstone, una serie di denominazioni diverse sintomo di numerosi cambi di propriet&agrave;. In questi oltre tre decenni, vale a dire da quando Eddie Jordan decise di entrare in F1 nel 1991, c'&egrave; stato un filo conduttore che ha vissuto la metamorfosi del team attraverso quasi tutte le sue pelli: parliamo di Andrew Green, che da quest'anno lascer&agrave; il suo incarico con la scuderia di F1 per passare ad Aston Martin Performance Technologies (AMPT). Aston Martin AMR23: l'analisi tecnica  Dal 1991 a Silverstone, nonostante una lunga parentesi Resta con Aston Martin, Andrew Green, ma lo far&agrave; in una veste diversa e con mansioni molto diverse. Non far&agrave; pi&ugrave; parte, insomma, dell'evoluzione che la squadra sta portando avanti dall'acquisizione di Lawrence Stroll nel tentativo di raggiungere i vertici del Circus. Tuttavia, Green resta una pedina fondamentale per il marchio britannico, che infatti ha scelto proprio lui per crescere anche a livello extra-F1. Si chiude cos&igrave; un'epoca, a Silverstone: eccezion fatta per la (lunga) parentesi tra BAR, Jaguar e Red Bull tra il 1998 ed il 2010, quando fu richiamato nella sua scuderia storica che allora si chiamava&nbsp;Force India per poi diventare direttore tecnico, Green era praticamente l'ultimo personaggio di spicco ad aver vissuto la nascita del team Jordan. AMR23 gi&agrave; in pista per il filming day I motivi del cambio ruolo Il nuovo direttore tecnico della Aston Martin &egrave; Dan Fallows, il quale ha potuto prendere servizio in squadra nell'aprile 2022: "Abbiamo evoluto la struttura tecnica - ha spiegato l'ex Red Bull -, ed a dire la verit&agrave; siamo ancora in evoluzione. Nel corso dell'anno sono arrivate diverse persone di alto profilo, come Eric Blandin e Luca Furbatto, e ne sono arrivate altre persone in posizioni chiave. Siamo cresciuti come gruppo, in particolare con la nuova AMR23, e adesso stiamo cercando di espandere le nostre capacit&agrave; in altre aree. E' qui che entra in gioco Aston Martin Performance Technologies. Andrew Green &egrave; un leader tecnico fondamentale per questa organizzazione e continuer&agrave; a esserlo, dopo aver contribuito in maniera determinante alla costruzione della leadership tecnica dell'azienda. Dar&agrave; un contributo significativo al nostro modo di lavorare, anche se la sua attenzione si concentrer&agrave; su AMPT, costola della nostra azienda che deve ancora crescere a livello di organico. Ci stiamo impegnando molto per sviluppare questa attivit&agrave;".  Parole di stima anche da parte del team principal Mike Krack: "La nostra azienda sta crescendo e ci serviva qualcuno di grande esperienza tecnica per supervisionare i progetti che vogliamo realizzare al di fuori della F1. Per noi &egrave; stata una scelta logica pensare ad Andrew, &egrave; una fortuna avere una persona come lui nella nostra organizzazione. E' rimasto coinvolto nella progettazione della AMR23, il suo cambio di ruolo &egrave; recente". Alonso: "Investimenti e persone di talento una buona ricetta per il successo"       

Andrew Green, storico ingegnere della scuderia di Silverstone, rester&agrave; sotto contratto con l'Aston Martin ma lavorer&agrave; al Performance Technologies, dove si occuper&ograve; di progetti fuori dalla F1

Aston Martin saluta Andrew Green: si occuperà di progetti extra-F1

        Subito in pista, oggi a Silverstone, per effettuare i primi 100 km di una nuova era tecnica. Aston Martin inizier&agrave; la preparazione della AMR22 in vista dei test di Barcellona, dal 23 al 25 febbraio. Che macchina scopriranno, Vettel e Stroll? Dal simulatore si passa alla realt&agrave;, ai feedback e una scoperta delle direzioni d'assetto da imboccare. A margine della presentazione della monoposto, il direttore tecnico Andrew Green ha discusso dei ristretti margini di differenziazione che il regolamento 2022 concede rispetto al passato. E ha parlato delle novit&agrave; che attendono i piloti, in termini di assetto e reazioni della monoposto.  Volumi strettamente prescritti "Non &egrave; solo il modo in cui sono scritte le regole, penso al concetto dell'effetto suolo e tutte le cose nuove, ma &egrave; anche il modo in cui vengono applicate a essere del tutto diverso.&nbsp; In precedenza c'erano dimensioni definite, entro le quali si poteva, teoricamente, progettare liberamente. Adesso, abbiamo aree predefinite con le quali lavorare. Il margine di scostamento concesso da questi regolamenti &egrave; stato enormemente ridotto rispetto al passato. Per questo penso che le squadre andranno verso una convergenza relativamente in fretta", spiega Green. LEGGI ANCHE - Vettel: "Sogno di vincere, il team ha grandi ambizioni" L'idea di progettazioni tutte molto simili tra loro &egrave; un tema introdotto anche in casa Mercedes, da Mike Elliott. La Aston AMR22 ha suggerito forme delle pance molto scavate in basso e con una gestione del raffreddamento che va a privilegiare una coda molto stretta intorno al cambio. &Egrave; uno dei punti focali della monoposto.&nbsp; Efficacia aerodinamica e assetto Le nuove regole tecniche porteranno caratteristiche di guida differenti, "ci sono un paio di sfide con la macchina, legate al profilo aerodinamico", anticipa Green. LEGGI ANCHE - Stroll e l'abitudine da fare alle 18" "Essendo una macchina a effetto suolo, la vicinanza all'asfalto &egrave; cruciale. Pi&ugrave; basso riesci ad andare e maggiore prestazione guadagnerai. Questo lo realizzi attraverso il setup, perci&ograve; finiremo con l'avere macchine piuttosto rigide. Questo far&agrave; s&igrave; che i piloti guideranno qualcosa simile a dei go kart. Avranno anche una sospensione piuttosto rigida, dove nulla si muove". Aston Martin motorista, pu&ograve; darsi Questo il presente, l'immediato di una preparazione al mondiale 2022 con la power unit Mercedes. In prospettiva 2026, il direttore tecnico ha commentato le voci dei mesi scorsi, che davano Aston Martin interessata a un impegno diretto nella realizzazione di una propria power unit. "Stiamo assolutamente valutando la possibilit&agrave; di fornire motori sul lungo periodo. Il 2026 porter&agrave; un nuovo regolamento sula power unit e come squadra ci piacerebbe essere coinvolti.&nbsp; Abbiamo Aramco quale nuovo sponsor e discussioni da condurre in prospettiva, sono certo che esamineremo la possibilit&agrave; nel dettaglio, per capire se ci sia o meno un vantaggio nel procedere in questa direzione".       

Il direttore tecnico del team britannico parla dei risvolti dell'effetto suolo sull'assetto, della ridotta libert&agrave; progettuale concessa dal regolamento e di un 2026 nel quale Aston potrebbe diventare anche motorista

Green, Aston Martin: "I piloti guideranno macchine più rigide"

        Fa le cose in grande, Aston Martin. La AMR21 &egrave; diventato un progetto di transizione, verso le opportunit&agrave; che si avranno dal 2022, con la nuova fase regolamentare alla quale i reparti tecnici delle squadre stanno gi&agrave; lavorando. Ed &egrave; un fronte che Aston va a rafforzare notevolmente, strutturando le posizioni di vertice in un'organizzazione da grande team. L'approdo di Luca Furbatto, nominato direttore dell'Ingegneria, descrive un ruolo cruciale, poich&eacute; sar&agrave; operativo sull'ingegneria in fabbrica, sui progetti che interesseranno aree critiche: dalla struttura all'affidabilit&agrave;, fino al campo della ricerca e sviluppo. Operare da grandi Dotarsi di un'organizzazione dei ruoli da top team &egrave; la premessa per ambire a sfidarli, i top team. Cos&igrave;, Andrew Green - direttore tecnico dell'era Force India-Racing Point - diventa Capo dell'ufficio tecnico, metre Tom McCullogh, gi&agrave; responsabile dell'ingegneria in pista, &egrave; nominato direttore della Prestazione. Resta da coprire il ruolo di direttore tecnico, una nomina che dal team dicono manchi solo l'annuncio. Sar&agrave; a capo delle questioni inerenti lo sviluppo dell'aerodinamica, la progettazione complessiva della monoposto e la strategia tecnica da seguire sul breve-medio periodo. Green coordina l'Ufficio tecnico "Sono lieto di delineare la nuova struttura - con l'incarico affidato a Andrew Green, in un importante e strategico ruolo tecnico -, che apporter&agrave; vera forza, in fondo, alle nostre operazioni tecniche.&nbsp; Con Tom abbiamo un ingegnere esperto e di talento, che continuer&agrave; a essere responsabile della prestazione in pista, cos&igrave; come le molte funzioni legate alla prestazione e svolte in fabbrica. &Egrave; un forte leader che ha contribuito enormemente al successo del team negli ultimi 8 anni", commenta Otmar Szafnauer. Furbatto alle operazioni in fabbrica Strutture di Silverstone, dove Lawrence Stroll ha prodotto importanti investimenti per dotare la squadra di mezzi idonei a realizzare gli obiettivi Aston Martin, che vedranno Luca Furbatto dominus: "Con Luca Furbatto, ad aggiungere competenza alle operazioni in fabbrica, concentrato sulle aree di supporto tecnico, abbiamo ingaggiato un altro eccellente ingegnere con grandi competenze e capacit&agrave; nella sua area di pertinenza. Entrambi (Furbatto e McCullogh; ndr) riporteranno a Andrew Green, cos&igrave; come l'imminente nuovo direttore tecnico che nomineremo.&nbsp; Tutti in Aston Martin puntiamo a vincere Gran Premi e campionato del mondo, questa nuova e migliorata struttura che abbiamo creato riflette quella delle squadre di maggior successo, oggi, in F1".       

In attesa che venga annunciato il nome del direttore tecnico, Andrew Green &egrave; nominato responsabile dell'Ufficio tecnico, al quale riporter&agrave; Luca Furbatto (direttore dell'Ingegneria) e Tom McCullogh (direttore della Prestazione)

Aston Martin, struttura da grande con Furbatto e il nuovo ruolo di Green

        Nico Hulkenberg non &egrave; solo un sostituto d'eccezione, ma anche un collaudatore sopraffino. Ed il suo input alla Racing Point &egrave; stato pi&ugrave; importante di quanto si pensi, parola del direttore tecnico della squadra, Andrew Green, che si &egrave; soffermato sui feedback forniti dal tedesco riguardo la Rp20. "I cambiamenti sulle sospensioni anteriori e posteriori che abbiamo fatto sono un risultato diretto della sua esperienza con la nostra macchina a Silverstone", ha affermato. Alonso, test con la Renault a Barcellona Nico fiuta subito le differenze Una bella soddisfazione per Nico, che a quanto pare, oltre che ai risultati, sa portare con s&eacute; anche suggerimenti utili agli ingegneri. Hulk lo ha dimostrato nuovamente dopo il GP dell'Eifel, e gi&agrave; a fine qualifiche si era soffermato su una Rp20 differente tra Silverstone e Nurburgring: "La macchina &egrave; andata avanti rispetto a Silverstone, anche la sensazione di guida era diversa", aveva detto il tedesco dopo i pochissimi giri in Q1. Un bel "sedere", come avrebbe detto Niki Lauda, che affibbiava&nbsp;al suo fondoschiena il merito per le sue eccezionali doti di messa a punto. Hulk, dal caff&egrave; alla pista Set-up e sensazioni Il lavoro di Hulkenberg potr&agrave; essere utile anche stavolta, come ha detto Andrew Green: "Il suo feedback &egrave; interessante, perch&eacute; alcuni degli sviluppi che abbiamo messo in macchina sono stati fatti in base alle sue sensazioni a Silverstone. Anche dopo la gara (di domenica,ndr) il suo riscontro &egrave; stato molto stimolante e molto intrigante. Allora aveva parlato di cosa avrebbe voluto fosse cambiato sulla vettura, su come noi affrontiamo il set-up e le sensazioni avute dalla monoposto. Noi abbiamo fatto quei cambiamenti dopo Silverstone non aspettandoci che sarebbe tornato di nuovo a guidare con noi. Ma incredibilmente lo ha fatto ed abbiamo avuto un riscontro riguardo gli aggiornamenti che abbiamo fatto sulla macchina ed &egrave; stato molto stuzzicante ed importante". GP Eifel, i team radio   Mercato piloti, Red Bull: decisione su Albon entro Istanbul L'importanza dei giri in gara Poi Green ha proseguito spiegando che al sabato 4 giri per Nico fossero decisamente troppo pochi per prendere confidenza: "A questi cambiamenti di cui abbiamo parlato non puoi adeguarti in quattro giri, che &egrave; quello che abbiamo dovuto fare sabato pomeriggio quando abbiamo avuto appena quattro giri lanciati a disposizione. Per lui adattarsi alle novit&agrave; introdotte da Silverstone sarebbe stato quasi impossibile. Aveva solo bisogno di tempo, in gara ne ha avuto un sacco ed i suoi suggerimenti sono stati preziosi". GP Eifel, i 5 temi della domenica       

Il direttore tecnico della Racing Point ha spiegato che gli aggiornamenti introdotti dopo Silverstone sono stati merito anche delle sensazioni del tedesco, che subito si &egrave; accorto di una Rp20 diversa

Hulk collaudatore sopraffino, parola di Andrew Green

        All&rsquo;assalto dei dinosauri, di mega-strutture che, dalle nuove regole finanziarie in vigore dal 2021, dovranno necessariamente ripensare la propria organizzazione. Andy Green, direttore tecnico di Racing Point - tecnico a Silverstone dai tempi in cui era ancora Jordan &ndash; scommette sull&rsquo;agilit&agrave; della squadra destinata a essere Aston Martin dal 2021. Limite allo sviluppo, budget cap e gettoni: la FIA ratifica le novit&agrave; Sar&agrave; solo una questione numerica, di uomini disponibili e di budget, a equilibrare la partita tra chi, oggi, &egrave; top e quanti corrono a met&agrave; schieramento? Nel corso di un&rsquo;intervista al podcast Beyond the Grid, Green esclude la necessit&agrave; di un rafforzamento di organico, dalle 450 persone al lavoro in Racing Point, dove le strutture di Mercedes, Ferrari, Red Bull, McLaren, andranno a un ridimensionamento. Tagli accelerati dalla pandemia, come nel caso del gruppo di Woking o nuovi progetti da affiancare alla F1, caso Ferrari. Viva l'agilit&agrave; &ldquo;Se mi aveste chiesto un anno fa, avrei detto s&igrave;. Adesso no, non nel clima attuale e non con i regolamenti in arrivo, a partire dal 2022. Quei team sono dei dinosauri, devi essere piccolo, agile, efficiente, credo sia il nostro punto di forza. Per quanto riguarda l&rsquo;aspetto finanziario dei regolamenti penso andranno a nostro favore. Ci consentiranno assolutamente di poter competere con quelli che eravamo soliti chiamare i grandi team, perch&eacute; non potranno essere pi&ugrave; grandi squadre. Dovranno tornare gi&ugrave;&rdquo;, analizza il direttore tecnico. Il budget cap a scalare, dai 145 milioni di dollari nel 2021 ai 140 milioni del 2022, si posiziona su cifre non troppo lontane dalle disponibilit&agrave; &ldquo;tutto incluso&rdquo; con le quali Force India ha ottenuto i migliori risultati sportivi in era turbo ibrida. Non pu&ograve; trascurarsi, poi, in prospettiva la stretta sinergia tecnica avviata con Mercedes.&nbsp; L'editoriale del direttore: Sainz, dalle origini per capire quel DNA &ldquo;Noi stiamo operando in modo efficiente da anni, siamo a questo livello da molto tempo e penso facciamo un lavoro accettabile. Non dico affatto che facciamo in assoluto il meglio o che non si possa fare meglio. Operiamo da tempo e abbiamo organizzato gruppi e sistemi che sanno come lavorare in un ambiente determinato dai costi, questo penso ci aiuter&agrave;&rdquo;.       

Il direttore tecnico Andy Green teorizza i vantaggi per Aston Martin e le possibilit&agrave; di sfidare squadre oggi definite big e in futuro, per le limitazioni al budget, non pi&ugrave; tali, perlomeno negli organici e strutture

Regole 2021-2022, Racing Point all'assalto delle squadre dinosauro

La seconda manche del DTM si conferma terra di conquista per il pilota britannico dell&rsquo;Audi Jamie Green, che ha replicato il copione visto nel primo appuntamento stagionale di Hockenheim superando nelle ultime fasi di gara il pilota canadese della Mercedes Robert Wickens e conquistando cos&igrave; un meritato successo al Lausitzring. Wickens ha successivamente dovuto cedere anche gli attacchi di Mattias Ekstroem, risalito in seconda posizione dall&rsquo;ottava piazzola in griglia.  &nbsp;Il ventottenne canadese dell&rsquo;Ontario della Mercedes aveva siglato la pole e nella prima fase di gara sembrava essere riuscito a ritagliarsi un margine di sicurezza su Green ed Ekstroem, scatenatosi come il compagno all&rsquo;Audi dopo il cambio gomme. Jamie Green aveva chiuso in decima posizione la prima frazione dopo essere scattato dall&rsquo;ultima posizione sullo schieramento di partenza a causa della penalizzazione dovuta a un errore dei meccanici Audi che nelle qualifiche gli avevano montato un pneumatico di Ren&eacute; Rast.  Il secondo successo stagionale, il terzo sul tracciato del Lausitzring, consente a Jamie Green di risalire al secondo posto nella graduatoria di campionato con sedici lunghezze da colmare su Lucas Auer, decimo nella corsa odierna dopo un errore in qualifica che l&rsquo;ha costretto a scattare dalla ottava fila. &nbsp;Mattias Ekstroem ha beneficiato del cambio gomme effettuato gi&agrave; nel secondo giro: la strategia del muretto box Audi si &egrave; rivelata corretta.  Gara nelle retrovie per Edoardo Mortara, ultimo in qualifica, che dopo essere partito a rilento ha ben recuperato nel finale ed ha chiuso alle spalle di Lucas Auer sfiorando la zona punti.Tom Blomqvist ha invece compromesso la sua chance di lottare al via. Scattato dalla prima fila accanto a Robert Wickens, il britannico di origini svedese ha compiuto un jump start.  Il prossimo appuntamento stagionale del DTM sar&agrave; a Budapest dal 16 al 18 giugno.   

Il secondo successo stagionale&nbsp;consente a Jamie Green di risalire al secondo posto nella graduatoria di campionato&nbsp;

DTM al Lausitzring, Green vince gara 2

Jamie Green ha colto il primo successo stagionale nel DTM, divenendo il nono vincitore nei primi dieci rounds stagionali. Un vero e proprio record per la categoria, che &egrave; davvero riuscita a ottimizzare l&rsquo;equiparazione delle performance delle vetture delle tre Case impegnate. Scattato dalla pole, il pilota del team Rosberg &egrave; riuscito con maestria a contenere nelle prime fasi di gara gli attacchi di uno scatenato Robert Wickens, che ha progressivamente mollato la presa dopo il pit-stop, che i due drivers hanno effettuato nello stesso giro, il dodicesimo. Green &egrave; stato parzialmente aiutato da alcuni compagni di scuderia, che nelle fasi di centrali di gara, sfalsate dai cambi gomme, hanno reso il sorpasso difficile al nordamericano, poi finito fuori pista a causa di una foratura. Ottimo secondo posto per Gary Paffett, che ha preceduto Edoardo Mortara.  Il nostro portacolori ha preceduto il leader di campionato Marco Wittmann. Entrambi hanno tratto vantaggio dalla foratura di Christian Vietoris nel finale.  Timo Scheieder &egrave; stato costretto al ritiro a causa di un contatto con Augusto Farfus nelle prime battute di gara. Abbastanza lineare il debutto di Ren&egrave; Rast, che ha occupato le ultime posizioni e non ha commesso errori: non si poteva comunque pretendere di pi&ugrave;.  In classifica generale, Wittmann guida con 105 punti, sette in pi&ugrave; del vincitore Green. &nbsp;Edoardo Mortara occupa la terza posizione, distanziato dieci lunghezze da Jamie Green  Il prossimo appuntamento stagionale sar&agrave; al Moskow Raceway il terzo fine settimana di agosto. 

Il pilota del Team Rosberg ha centrato il primo successo del 2016 &nbsp;

DTM a Zandvoort, gara2: Festa Audi con Green primo e Mortara terzo

vremo una prima fila tutta britannica nella seconda manche del DTM sulla pista delle dune, con Jamie Green che ha preceduto di meno di un decimo di secondo il connazionale Gary Paffett. In seconda fila ci saranno Christian Vietoris ed il nostro Edoardo Mortara. In casa BMW, il migliore &egrave; stato Timo Glock, sesto, che ha preceduto il capoclassifica Marco Wittmann. La sessione &egrave; stata interrotta a causa di un insabbiamento di Daniel Juncadella alla curva Master. Nello stesso punto, ieri era finito fuori Augusto Farfus. A causa di una contusione a un braccio rimediata in una collisione allo start della prima manche, Adrien Tambay precauzionalmente non &egrave; stato schierato dall&rsquo;Audi. Al suo posto, Dieter Gass ha fatto debuttare a sorpresa Ren&egrave; Rast, ventiduesimo nella prima qualifica. &nbsp;Un errore alla esse aveva fatto precipitare Robert Wickens, vincitore della gara d&rsquo;apertura, in ultima posizione. Uno scatto negli ultimi secondi lo ha riportato al quinto posto. Vi &egrave; stata una forte polemica a seguito della penalizzazione inflitta a Edoardo Mortara nella prima frazione, causata dal una violazione durante una slow-zone. E&rsquo; emerso nel dopogara che non c&rsquo;&egrave; stata nessuna infrazione, e che gli stewards erano stati ingannati dal cattivo funzionamento dei sistemi di GPS della federazione tedesca. Purtroppo, la frittata era ormai fatta e ad Edo mancano una decina di punti, che nessuno potr&agrave; restituire, in graduatoria generale. La gara scatter&agrave; alle ore 13:40  GARA1: WICKENS ROMPE IL GHIACCIO, WITTMAN ALLUNGA  &nbsp; 

Il britannico in pole position davanti al connazionale Paffett &nbsp;

DTM a Zandvoort, qualifica 2: Green riporta l&rsquo;Audi al top. Mortara quarto

Fra le tante concept car viste all'ultimo Salone di Ginevra, una pu&ograve; interessare particolarmente gli appassionati delle corse, specialmente quelle per vetture GT e/o di durata: parliamo della H2 Speed, realizzata dalla Green GT su disegno di Pininfarina. Indubbiamente il tratto stilistico si riconosce, sebbene troviamo un po' forzato l'accostamento alla Sigma, prototipo del '69 pensato sempre da Sergio Pininfarina, per&ograve; sulla base di una Formula 1 e con l'idea di renderla pi&ugrave; sicura.  Nel caso della H2 Speed si tratta invece di una supercar, una GT pensata per le corse ancorch&eacute; utilizzabile per strada, pi&ugrave; o meno come le ultime Ford GT. Stilisticamente evocativa la "pinna" che confluisce nell'ala dietro, come le attuali LMP. Per&ograve; con una caratteristica distintiva "ecologica": quella di possedere una motorizzazione elettrica, che per la fornitura di energia fa capo a una cella a combustibile alimentata a idrogeno. &Egrave; questa soluzione a determinarne il nome, dato che H2 &egrave; appunto la formula chimica dell'idrogeno, in forma gassosa.  Erede della precedente H2 presentata nel 2012 ma figlia di una tecnologia sviluppata gi&agrave; dal 2008 dalla Green GT, la H2 Speed presenta una scocca in carbonio che ospita tre serbatoi di idrogeno (due dei quali lungo le fiancate) immagazzinato alla pressione di 700 bar. La cella a combustibile provvede a trasformare l'idrogeno in elettricit&agrave;, emettendo solo vapore acqueo e alimentando i due motori sincroni a magneti permanenti da 370 kW (circa 500 cv) che sono connessi direttamente alle ruote posteriori tramite un riduttore. Non sono presenti cambio, frizione o differenziale. In aggiunta abbiamo solo batterie tampone da 400V e 20 Ah.  Il tutto garantirebbe prestazioni assolutamente interessanti, con 300 km/h di velocit&agrave; massima e un'accelerazione da 0 a 100 orari in 3,4 secondi (11" invece sui 400 metri) con i suoi 1420 kg. Ma ci&ograve; che risulta altrettanto interessante nell'ottica di un futuribile impiego in gare endurance, &egrave; che i 6,1 kg di capacit&agrave; dei serbatoi, sufficienti a garantire la medesima autonomia di una GT a benzina, possono essere riforniti in 3 minuti. Ovviamente questo tempo va paragonato a quello di altre vetture a gas (di qualsiasi genere) anzich&eacute; con i tradizionali carburanti liquidi.  Al momento questa vettura serve solo a dimostrare le capacit&agrave; della propulsione a idrogeno ed elettricit&agrave;, ed &egrave; quindi una semplice vetrina tecnica, per&ograve; la possibilit&agrave; di vederla veramente in gara non &egrave; molto distante. Tanto che sono gi&agrave; previsti test di sviluppo e verifica in pista con Olivier Panis alla guida. Il pilota francese ex-F1 &egrave; stato scelto da Green GT e da Pininfarina come test driver e ambasciatore del progetto.  Maurizio Voltini       

&Egrave; disegnata da Pininfarina questa concept a idrogeno della Green GT presentata a Ginevra

H2 Speed, l'elettrica da endurance

da Hockenheim: Alessandro Gargantini  Jamie Green aveva esercitato il suo dominio nella prova d&rsquo;apertura della stagione, lo scorso mese di maggio, e si &egrave; ripetuto anche nella finale, disputata sempre sul circuito del Baden Wurttemberg, davanti a ben 135.000 tifosi.  Il pilota del team Rosberg, alla quarta vittoria stagionale, ha anche conquistato la seconda posizione nella graduatoria di campionato alle spalle del nuovo Meister Pascal Wehrlein. Green ha sopravanzato in un colpo solo Mattias Ekstroem e il nostro Edoardo Mortara. Senza dubbio, per il driver inglese, si tratta di un traguardo meritato, visto che Green &egrave; il pilota che ha vinto pi&ugrave; corse durante la stagione e soltanto alcuni episodi sfortunati gli hanno impedito di avere maggiore continuit&agrave; di rendimento.  Alle spalle del britannico ha chiuso Mattias Ekstroem, che ha preceduto il nostro Edoardo Mortara, ottimamente risalito dalla tredicesima posizione in griglia. Edoardo Mortara ha scelto la migliore strategia, prolungando il primo stint. Quarta posizione per Paul di Resta, che ha confermato il risultato della corsa del sabato.  Maxime Martin, sesto, &egrave; stato il migliore tra i piloti della BMW che ha comunque conquistato il titolo marche. Il neo campione Pascal Wehrlein ha chiuso al ventunesimo posto. Davvero sfortunato Adrien Tambay, che mentre stava disputando un&rsquo;ottima gara nelle prime posizioni, &egrave; stato colpito dalla vettura di Christian Vietoris, finita in testacoda a seguito di un contatto con Miguel Molina. Lo spagnolo &egrave; stato poi penalizzato con un drive through.  Qui potete leggere cosa &egrave; accaduto in gara 1.

Gara 2: Jamie Green termina con una vittoria (e il secondo posto in campionato) una stagione con alti e bassi. La BMW conquista il titolo marche.

DTM: Jamie Green domina la finale

Sebbene sia stato definito come uno scandalo, anche quello che ha coinvolto Timo Scheider e Wolfgang Ullrich nell'ultima gara di Spielberg &egrave; stato un motivo in pi&ugrave; per attirare l'attenzione dei media e degli appassionati sul Deutsche Tourenwagen Meisterschaft. In realt&agrave; il DTM sappiamo benissimo abbia una dimensione ben maggiore di quella di semplice serie nazionale Turismo, avendo piuttosto un'eco internazionale, per la quale oltretutto gli ultimi "numeri" parlano di un successo ancora maggiore per questa prima parte di stagione 2015 rispetto all'anno scorso.  Pur senza fornire cifre esatte, l'organizzatore Hans Werner Aufrecht della ITR parla di un netto incremento negli spettatori, sia in pista che per TV: &laquo;Abbiamo introdotto molte novit&agrave; con l'obiettivo di rendere le gare pi&ugrave; interessanti e attraenti per gli appassionati, e credo che quello che abbiamo fatto si sia dimostrato riuscito. Al contrario di quanto sta succedendo in molte serie, abbiamo venduto pi&ugrave; biglietti che nel 2014. Inoltre pure la copertura TV del nostro partner, la rete tedesca ARD, &egrave; aumentata rispetto all'anno scorso. Tutto questo dimostra che il DTM piace agli spettatori&raquo;.  In effetti sembra che tutti gli addetti ai lavori, dai piloti ai responsabili dei team, siano generalmente soddisfatti delle nuove regole di questa stagione. Quali sono esattamente? La principale &egrave; stata lo sdoppiamento delle gare, non pi&ugrave; in finale unica ma su due manche, con gara 1 al sabato e gara 2 la domenica. E se la presenza di "star" ai box rende pi&ugrave; accattivante la serie dal punto di vista televisivo - all'ultima gara c'erano Michael Douglas e la moglie Catherine Zeta-Jones - a rendere spettacolari le gare in s&eacute; sono altre questioni di tipo tecnico-sportivo come l'aggiunta di peso per i pi&ugrave; veloci. Una scelta che aveva fatto parecchio discutere: &laquo;Come tutte le regole, questo sistema ha i suoi punti deboli e stiamo lavorando per migliorarlo, per&ograve; &egrave; stato uno strumento utile per mantenere le gare aperte ed entusiasmanti&raquo;, aggiunge Aufrecht.  Una scelta tecnica in controtendenza ma che si sarebbe rivelata positiva, inoltre, &egrave; stata quella di passare alla monogomma, senza cio&egrave; l'alternativa fra le due mescole prime e option come succedeva l'anno scorso e come avviene tuttora in F1. Certamente si &egrave; tolto un elemento di strategia ai team e in pista si vede qualche (artificioso) sorpasso in meno, ma le gare sono sempre combattute a filo di paraurti e risultano pi&ugrave; lineari e comprensibili. &laquo;Ci&ograve; ha reso pi&ugrave; facile capire e "leggere" le gare da parte degli spettatori, specialmente per quelli meno esperti&raquo;, sottolinea sempre l'organizzatore.  Il risultato &egrave; una serie apertissima nella lotta per il campionato, con molti vincitori differenti e in cui al dominatore iniziale Jamie Green &egrave; bastata una gara negativa per dover cedere la leadership a Pascal Wehrlein, il quale a sua volta dopo l'uscita per la doppia tamponata di Scheider ha lasciato il passo a Mattias Ekstroem. Che ora guida il campionato con 111 punti contro i 98 di Edo Mortara rilanciatosi con la vittoria di Spielberg in gara 1. Mentre a quota 94 e 81 seguono Wehrlein e Green: insomma, i giochi non sono certo vicini al concludersi, quando siamo al giro di boa.  Maurizio Voltini Guardate la nostra gallery con le foto pi&ugrave; belle delle ultime gare DTM 

Il successo nel 2015 passa dalla doppia gara e da scelte in controtendenza alla F1: semplicit&agrave; e comprensibilit&agrave; delle gare

DTM: i riscontri di met&agrave; stagione 

Su un circuito sul quale in passato avevano sempre sofferto, le Audi hanno fornito una prova di superiorit&agrave; schiacciante nella seconda frazione del secondo appuntamento DTM. Jamie Green, gi&agrave; vincitore della gara breve del sabato, ha nuovamente imposto la sua legge, precedendo ben quattro vetture della Casa degli Anelli sotto la bandiera a scacchi. Alle spalle del britannico del Team Rosberg hanno concluso Mattias Ekstroem, Miguel Molina, Timo Scheider ed il nostro Edoardo Mortara, che nel finale di gara ha resistito con fatica ai pressanti attacchi del sorprendente Daniel Juncadella.  Jamie Green, scattato dalla pole, si &egrave; fatto sorprendere al via dallo scatto di Ekstroem. Lo svedese ha per&ograve; dovuto soccombere agli attacchi del rivale gi&agrave; nel corso del settimo giro. Soltanto l&rsquo;ingresso della safety car, subentrata quando mancavano pochi giri al termine per consentire ai commissari di rimuovere la vettura incidentata di Lucas Auer, ha ricompattato il gruppo, pur senza fornire ad Ekstroem alcuna possibilit&agrave; di attaccare la leadership. Ottima settima posizione per Christian Vietoris, che era scattato dal quindicesimo posto in griglia. Maxime Martin, ottavo, &egrave; stato il migliore tra i piloti BMW. Spengler ha subito 30&rsquo; di penalizzazione per aver mandato in testacoda Adrien Tambay. La zona punti &egrave; stata completata da altre due Audi, con Nico Muller che ha preceduto Mike Rockenfeller.  Al vertice della graduatoria generale, il terzo successo stagionale consente a Jamie Green di prendere il largo sul duo composto da Mattias Ekstroem ed Edoardo Mortara. Il terzo appuntamento stagionale si disputer&agrave; al Norisring a fine mese.  Alessandro Gargantini  

Green vince anche la gara "lunga" e prende il largo in classifica generale su Ekstroem e Mortara

DTM: l'Audi strapazza tutti al Lausitzring

Sul circuito del Lausitzring ubicato nella regione del Brandeburgo, situata a nord di Dresda, il dominio degli uomini di Dieter Gass e Wolfgang Ullrich &egrave; stato pressoch&eacute; totale. A cogliere il secondo sigillo stagionale nel DTM &egrave; stato il britannico Jamie Green, che quando mancavano otto minuti al termine della gara ha sopravanzato il compagno di Marca Miguel Molina, poi scivolato in quarta posizione alle spalle anche di Edoardo Mortara e Mattias Ekstroem. Nel giro di tre terribili minuti, il driver di Barcellona ha perso altrettante posizioni. Green, che pur nel corso della gara ha denunciato problemi al DRS, una volta scavalcato lo spagnolo ha subito preso il largo, chiudendo con ben quattro secondi di vantaggio su Mortara.  Alle spalle del quartetto Audi hanno chiuso le Mercedes di Pascal Wehrlein, autore di una buona rincorsa dopo uno start problematico, e Robert Wickens. Da parte sua&nbsp;Maxime Martin, settimo, ha difeso i colori BMW dagli attacchi di Timo Scheider nel finale. Da sottolineare la bella rimonta di Mike Rockenfeller, che si &egrave; fermata alla nona posizione davanti a Daniel Juncadella, che ha portato punti al Muecke Motorsport nella gara di casa. Il campione in carica Marco Wittmann ha accusato problemi tecnici e non &egrave; riuscito ad andare oltre la tredicesima posizione.  In classifica generale, il secondo centro stagionale ha consentito a Jamie Green di superare di due lunghezze il nostro Edoardo Mortara.  Gara due &egrave; prevista domani alle ore 14,25.

Mortara 2&deg; in gara-1 precedendo Ekstroem e Molina al Lausitzring

DTM: Green apre il poker Audi

da Hockenheim: Alessandro Gargantini  Ieri Jamie Green sull&rsquo;asciutto, oggi Mattias Ekstroem sul bagnato. Le Audi si confermano al top nella prova d&rsquo;apertura del DTM a Hockenheim grazie all&rsquo;ex campione svedese, davvero imprendibile sotto il diluvio. Il nordico pilota del team Abt ha preceduto il nostro Edoardo Mortara, che per&ograve; non &egrave; mai parso in grado di impensierire il compagno di squadra. Alle spalle del duo di Dieter Gass ha tenuto banco la bella rimonta di Gary Paffett che, scattato dalle retrovie, &egrave; risalito come un leone sino a conquistare il gradino pi&ugrave; basso del podio. L&rsquo;inglese ha curiosamente preceduto sotto la bandiera a scacchi Martin Tomczyk, che nella corsa precedente lo aveva urtato all&rsquo;arpino, causando il ritiro di entrambi tra mille polemiche.  Il campione in carica della categoria Marco Wittmann, che nelle prime fasi di gara aveva anche occupato la prima posizione, &egrave; scivolato fino al quinto posto. La pioggia, tanto attesa, &egrave; scesa copiosa nella fase centrale della gara, quando tutti i piloti erano in procinto di effettuare il cambio gomme.  Edoardo Mortara, tra i primi a rientrare nella pit-lane assieme proprio a Ekstroem, era riuscito ad acciuffare la prima posizione, ma non &egrave; poi riuscito a contenere la furia dello svedese. Jamie Green, vincitore di gara uno, &egrave; stato rallentato in qualifica da Maxi Goetz e non &egrave; riuscito ad andare oltre la tredicesima posizione.  Il prossimo appuntamento stagionale &egrave; previsto al Lausitzring nell&rsquo;ultimo fine settimana di maggio.  LA CLASSIFICA   Guarda la fotogallery   &nbsp; Gara 1: Green apre le danze Incontrastata vittoria di Jamie Green nella &ldquo;prima&rdquo; stagionale del DTM. Il driver del team Rosberg, gi&agrave; autore della pole nella sessione mattutina di 20 minuti, &egrave; scattato come una saetta dalla pole e sin dal primo giro &egrave; riuscito ad acquisire un vantaggio di oltre due secondi. Nemmeno due safety-car, scese in pista per liberare il tracciato da alcune vetture incidentate, sono riuscite a deconcentrare il britannico, che ha saldamente guidato il gruppo.  Nella lotta per la piazza d&rsquo;onore, soltanto sul finale Pascal Wehrlein &egrave; riuscito ad avere la meglio su Paul di Resta, afflitto da alcuni problemi ai freni. Buon quarto posto per Edoardo Mortara, che non &egrave; mai riuscito ad attaccare seriamente il duo della Mercedes che lo ha lungamente preceduto. L&rsquo;italiano di Ginevra ha guidato i compagni di marca Mike Rockenfeller e Nico Mueller. Il migliore fra gli alfieri BMW &egrave; stato Maxime Martin, settimo, mentre Augusto Farfus, che aveva siglato il terzo tempo in qualifica, &egrave; stato retrocesso in ultima fila in griglia in quanto nel serbatoio della sua vettura erano rimasti meno di 500 grammi di benzina.  La corsa, disputata sulla distanza di quaranta minuti pi&ugrave; un giro, &egrave; stata molto combattuta. Ben otto vetture sono rimaste coinvolte in uscite di pista. La pi&ugrave; spettacolare ha visto protagonisti, all&rsquo;arpino, Martin Tomczyk, Gary Paffett e Lucas Auer. Il driver tedesco ha perso il controllo in frenata ed &egrave; finito rudemente contro le due Mercedes.  La seconda corsa del week-end si disputer&agrave; domani alle 13,45.       

In gara-2 a Hockenheim precede Mortara e Paffett. Decisivo il cambio anticipato di gomme. In gara 1, sull'asciutto, aveva vinto Jamie Green.  

DTM: Ekstroem sotto la pioggia

da Spielberg: Alessandro Gargantini  In una corsa dove Mercedes e Audi si sono autoeliminate a causa di errori al muretto, la BMW ha colto con Marco Wittmann un successo di straordinaria importanza in ottica campionato, monopolizzando le prime quattro posizioni sotto la bandiera a scacchi. Il successo, agevolato da un ordine di squadra ai danni di Augusto Farfus, &egrave; andato al ventiquattrenne bavarese, sempre pi&ugrave; solo al vertice della graduatoria generale. Alle spalle del generoso Augusto Farfus, sul gradino pi&ugrave; basso del podio &egrave; salito il sempre combattivo Timo Glock, spalleggiato da un ritrovato Martin Tomczyk.  A spalancare le porte al trionfo della Casa di Monaco sono stati due rilevanti errori commessi dall&rsquo;Audi, che guidava la corsa con Jamie Green e, successivamente, dalla Mercedes, in lotta per la leadership della corsa con Robert Wickens. Per la Casa degli Anelli la vittoria &egrave;sfumata a causa di un malinteso fra il Team Rosberg e il suo pilota Green, rimasto in pista con le gomme option un giro in pi&ugrave; rispetto al consentito, rimediando un drive through. Stessa pena per il canadese della Mercedes che, secondo un&rsquo;interpretazione parecchio severa dei commissari, &egrave; invece ripartito pericolosamente dopo il pit stop mentre sopraggiungeva Glock. Il nordamericano &egrave; stato poi fermato da una bandiera nera, in quanto aveva ignorato l&rsquo;ordine di scontare la penalizzazione.  Quinta posizione per Timo Scheider, che ha preceduto i compagni di marca Adrien Tambay e Mattias Ekstroem, aiutato nel finale da Jamie Green. Per trovare la prima Mercedes dobbiamo scendere fino alla nona posizione, colta dal sempre redditizio Christian Vietoris. &Egrave; andata male al nostro Edoardo Mortara, che ha chiuso sedicesimo ed ha subito un drive through per mancato rispetto delle bandiere gialle in occasione del ritiro del portoghese Da Costa.  In classifica generale, Marco Wittmann guida con 39 punti di vantaggio su Mattias Ekstroem. Il prossimo appuntamento &egrave; previsto al Nurburgring tra due settimane.

Al terzo successo stagionale con questo di Spielberg, il pilota BMW primo anche in classifica su Ekstroem

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