Dire che &laquo;non ci sono molte alternative&raquo;, come fatto da Chris Horner a Citt&agrave; del Messico relativamente alla prosecuzione del rapporto con Renault nel 2016, &egrave; un eufemismo. I francesi appaiono come l&rsquo;unica soluzione ma potrebbe aprirsi uno scenario diverso da quanto immaginabile, ovvero, una fornitura senza il brand della casa della Losanga ad accompagnare la power unit, secondo quanto riporta Motorsport.com.  A tal proposito, vanno registrate le parole di Horner in un&rsquo;intervista al sito ufficiale della Formula 1: &laquo;Proseguire con Renault? Non si pu&ograve; escludere nulla al momento, ma dovr&agrave; essere una relazione diversa&raquo;. Parla anche dei contatti con Honda e i colloqui con Ron Dennis, a porre il veto per la fornitura 2016: &laquo;Honda sarebbe stata molto contenta ma, sfortunatamente, hanno degli obblighi contrattuali con McLaren e devono decidere tra loro cosa vogliono fare. Ho parlato con Ron Dennis e la sua visione &egrave; piuttosto chiara&raquo;.  Sebbene Horner sposti a fine mese la &ldquo;scadenza&rdquo; per conoscere quale sar&agrave; il futuro Red Bull, la realt&agrave; &egrave; che in assenza di concrete soluzioni alternative a Renault, il progetto in fabbrica pu&ograve; andare avanti nonostante la mancanza dell&rsquo;ufficialit&agrave; sulla partnership con il motorista 2016, avendo di fatto gi&agrave; i dati rilevati della power unit transalpina. &laquo;Spero si definir&agrave; tutto in un mese. Al momento siamo al limite con i tempi per essere presenti al primo test, ma la squadra a Milton Keynes ha dimostrato le proprie capacit&agrave; nel lavorare su scadenze estremamente compresse e sono sicuro riusciremo a centrare qualsiasi obiettivo abbiamo bisogno di raggiungere, visto che arriveremo ad avere una decisione nelle settimane a venire&raquo;.  Scontato immaginare, poi, quale sia la posizione relativamente alle prospettive di un motore realizzato da un fornitore terzo, semplificato nella tecnologia e da offrire ai team indipendenti, in alternativa alle power uni ibride. &laquo;Il concetto di propulsore del quale parla la FIA &egrave; una soluzione onesta, che sarebbe facile produrre da parte di un fornitore terzo, come la Ilmor o Cosworth.  L&rsquo;interrogativo &egrave; sui regolamenti e se possa considerarsi un&rsquo;alternativa per la Red Bull. Riteniamo lo sar&agrave; ma, ovviamente, dovr&agrave; essere un motore competitivo e dai costi ragionevoli&raquo;, spiega.  Basterebbe per essere competitivi il prospettato 2.2 litri biturbo con kers? &laquo;Un motore semplificato &egrave; pi&ugrave; leggero, semplice da installare e sarebbe biturbo, quindi una tecnologia pi&ugrave; facile da gestire rispetto agli attuali motori e i costi costituirebbero un fattore importante. Ora sta alla FIA decidere come bilanciare le prestazioni&raquo;.  Fabiano Polimeni

L&rsquo;unit&agrave; alternativa alle power unit ibride in prospettiva &egrave; ritenuta valida dal team principal, a patto che&hellip;

F1, a Horner piace il motore low cost

Da un lato la continua attesa per una power unit aggiornata con l&rsquo;utilizzo di alcuni gettoni da parte della Renault (adesso si parla di Austin e non pi&ugrave; Sochi per l&rsquo;eventuale introduzione), dall&rsquo;altra la consapevolezza dei passi avanti compiuti dalla concorrenza. Christian Horner non usa mezzi termini per definire l&rsquo;evoluzione Mercedes introdotta a Monza, con la spesa dell&rsquo;intero monte gettoni disponibile (7): &laquo;Al venerd&igrave; erano spaventosi, poi devono aver avuto un qualche problema con Rosberg perch&eacute; &egrave; sembrato abbiano portato un po&rsquo; indietro i motori, ma il passo compiuto venerd&igrave; &egrave; stato significativo, appartengono a una categoria a s&eacute; al momento&raquo;.  Sulle stesse power unit dovrebbe mettere le mani in ottica 2016 la Red Bull, sebbene i rumors pi&ugrave; recenti riportino d&rsquo;attualit&agrave; l&rsquo;alternativa Ferrari. Passi avanti anche per la power unit di Maranello, con il vantaggio di avere ancora margine per sviluppare, a differenza di Mercedes.  &laquo;In qualifica sono stati sicuramente pi&ugrave; vicini che non venerd&igrave; &ndash; dice Horner pensando alla Rossa &ndash; per&ograve; in gara abbiamo visto quale ritmo abbia tenuto Lewis con delle gomme medie usate nel finale, &egrave; stato fantastico. Scommetto che prima stesse semplicemente gestendo il margine, sono chiaramente alcuni passi avanti&raquo;.  Fabiano Polimeni

L&rsquo;evoluzione della power unit ha impressionato il team principal Red Bull

Horner: Mercedes di un&rsquo;altra categoria

Esodo estivo per la Formula 1, a staccare la spina per tre settimane. C&rsquo;&egrave; tempo ancora, per&ograve;, per ripensare al Gran Premio d&rsquo;Ungheria e immaginare se un epilogo diverso sarebbe stato possibile. Chris Horner ne &egrave; convinto: &laquo;E&rsquo; un peccato, senza il contatto con Nico ci sarebbe stato un finale interessante con Seb&raquo;, commenta sulle chance di Ricciardo, di rimonta su Hamilton prima e Rosberg poi.  &laquo;E&rsquo; stato un po&rsquo; come un d&eacute;j&agrave; vu dello scorso anno. Alla prima sosta abbiamo scelto di montare le gomme medie, sentivamo che l&rsquo;unica possibilit&agrave; sarebbe stata nella seconda parte di gara, nel caso in cui fosse entrata una safety car&raquo;. Possibilit&agrave; di avvantaggiarsi del compound pi&ugrave; prestazionale, con i diretti rivali su gomme medie. Una sorpresa anche per il muretto Red Bull, la scelta di Rosberg, che tra problemi di bilanciamento con le morbide e valutazioni errate del team, ha chiuso il gran premio con due stint sulle Pirelli pi&ugrave; dure disponibili a Budapest.  &laquo;Il sorpasso su Kimi &egrave; stato semplice, ma nel tentativo di passare Lewis c&rsquo;&egrave; stato un contatto importante, che ha danneggiato la macchina. Nonostante ci&ograve; ha saputo richiudere sui piloti di testa e ci ha provato. Con Nico &egrave; sembrato un incidente di gara&raquo;, l&rsquo;analisi del team principal Red Bull.  Sarebbero stati sufficienti i 5 giri rimanenti per riprendere Vettel e tentare un sorpasso?  Fabiano Polimeni

Il team principal Red Bull spiega la mossa di montare le medie nello stint centrale ed &egrave; convinto che Ricciardo avrebbe ripreso Vettel 

F1, Horner e il d&eacute;j&agrave; vu ungherese

&laquo;Non dipende da noi&raquo; &egrave; il refrain che da mesi si sente in Red Bull, riferito ai problemi di competitivit&agrave; che affliggono il team capace di fare incetta di titoli solo due stagioni fa. Non dipende da noi &egrave; ovviamente il modo &ldquo;elegante&rdquo; per ribadire &ndash; semmai non fosse stato fatto a sufficienza quest&rsquo;anno, con punte peraltro fortemente ingenerose &ndash; quanto sia il partner motorista a essere &ldquo;assente&rdquo; con una power unit all&rsquo;altezza. A Formula1.com lo spartito non cambia e le dichiarazioni puntano sempre a enfatizzare il deficit che, loro malgrado, devono subire.  Non pi&ugrave; tardi del Gran Premio del Canada sembrava che una nuova power unit fosse pronta per fare un deciso balzo di competitivit&agrave;, ma da allora, dall&rsquo;annuncio di Helmut Marko che il lavoro avrebbe dato i suoi frutti nelle tre settimane a venire, non se n&rsquo;&egrave; saputo pi&ugrave; nulla. &laquo;E&rsquo; una domanda da fare alla Renault, perch&eacute; si tratta del loro settore, non del nostro&raquo;, risponde quando gli chiedono aggiornamenti sullo stato dello sviluppo. &laquo;Da quanto ne so, stanno facendo buon progressi al banco prova, ora devono compiere delle scelte strategiche sull&rsquo;implementazione e la direzione da intraprendere sullo sviluppo per il resto della stagione e questo avr&agrave; un impatto enorme sul 2016&raquo;. Scelte rimesse ai tecnici Renault, non senza sottolineare come &laquo;ovviamente, tutto questo mette alla prova la nostra pazienza. Come ogni team competitivo avremmo gi&agrave; voluto le prestazioni ieri, sfortunatamente con i motori le tempistiche sono molto pi&ugrave; lunghe che non con il telaio. La pazienza &egrave; una dote nella quale non siamo particolarmente bravi, vogliamo le prestazioni il pi&ugrave; presto possibile&hellip;&raquo;.  Nulla di nuovo, anche in questo caso. Se non un ulteriore orizzonte nel quale collocare il debutto della specifica di power unit rinnovata, impiegando i primi gettoni sul monte di 12 disponibili. &laquo;Dallo stadio attuale in cui si trova al momento il prototipo, probabilmente aspetteremo almeno un paio di mesi, da due a tre mesi. Arriver&agrave; quest&rsquo;anno, ma torner&agrave; utile anche per il prossimo&raquo;.  Recentemente, Carlos Ghosn ha prospettato quello che potrebbe essere l&rsquo;impegno in Formula 1 di Renault, aperto a molteplici soluzioni, nessuna esclusa, ma senza ancora una decisione finale sul da farsi. Chris Horner non &egrave; troppo scosso dall&rsquo;idea che possano, ad esempio, rilevare un team come la Lotus, anzi: &laquo;Sono decisioni che spettano a loro. Sarebbe decisamente ironico se ricomprassero il team che hanno venduto, ma per quanto riguarda la nostra posizione, abbiamo un accordo molto chiaro con Renault, che ci garantisce uno status di priorit&agrave;. Qualsiasi scenario, servir&agrave; avere un motore competitivo&raquo;.  Commenta, infine, anche le parole di Sergio Marchionne, possibilista a Spielberg anche su una fornitura futura delle power unit Ferrari &ndash; scenario al quale si &egrave; affiancato quello di un possibile utilizzo dei Mercedes brandizzati Aston Martin, a Silverstone - : &laquo;Il gruppo Red Bull ha avuto una relazione in passato con la Ferrari per molti anni, quando era fornitore della Toro Rosso. Sergio Marchionne ha fatto un&rsquo;offerta generosa, senza alcun dettaglio, quando ha partecipato al Gran Premio d&rsquo;Austria, ma al momento siamo concentrati su quel che abbiamo&raquo;.  Fabiano Polimeni

Red Bull attende ancora il motore Renault evoluto e prevede: serviranno almeno un paio di mesi ancora

F1, Horner: pazientare? Non siamo bravi&hellip;

Non si pu&ograve; negare che quest&rsquo;anno la Red Bull stia facendo parlare pi&ugrave; fuori dalla pista che dentro. Preso atto che nel 2015 non ci sarebbe stata la possibilit&agrave; di recitare un ruolo da protagonista, Christian Horner e Helmut Marko hanno iniziato una lunga serie di battaglie (o ricatti?) per mettere sotto pressione chi &egrave; al timone della Formula Uno. Prima la minaccia di ritiro (che ovviamente coinvolgerebbe anche la Toro Rosso), poi una pioggia di critiche sulla Renault e a seguire le accuse di &ldquo;inciucio&rdquo; Mercedes-Ferrari. Il nuovo capitolo torna sul fronte Renault, sulla presunta volont&agrave; del costruttore francese di ritirarsi dalla Formula Uno al termine di questa stagione se non sar&agrave; variato il regolamento tecnico.  A che proposito? Gettoni. Nel 2016 i team potranno spendere tutti i loro &ldquo;token&rdquo; (25) entro il 28 febbraio. &laquo;Siamo in una situazione precaria &ndash; ha confermato Horner &ndash; se le regole non saranno cambiate non &egrave; da escludere che Renault possa anche salutare tutti e farsi da parte. &Egrave; la Fia a decidere cosa fare nell&rsquo;interesse della Formula Uno. Dovranno valutare se la Formula Uno pu&ograve; permettersi di perdere un costruttore di motori&raquo;. Una linea (quella del mantenimento dell&rsquo;utilizzo dei gettoni senza vincoli temporali) condivisa anche dalla Honda, senza per&ograve; alcuna minaccia di ritiro da parte della casa giapponese.  Ufficialmente la Renault ha un contratto che la lega a Red Bull e Toro Rosso fino al termine della stagione 2016. La sua &egrave; una minaccia reale o &egrave; solo una mossa politica? Ipotesi non da escludere visto che la stessa Renault sta portando avanti i negoziati per l&rsquo;acquisto della Lotus. &laquo;Siamo di fronte a diverse opzioni &ndash; ha commentato l'amministratore delegato di Renault F1 Cyril Abiteboul &ndash; ma oggi il nostro ruolo &egrave; quello di fornitore di motori, quindi la priorit&agrave; &egrave; quella di fare un lavoro migliore su questo fronte. Abbiamo avuto le nostre difficolt&agrave;, questo &egrave; quello su cui oggi ci dobbiamo concentrare&raquo;.  Roberto Chinchero

Il team principal Red Bull sostiene che Renault lascerebbe il Circus se non potr&agrave; sviluppare la sua power unit durante la stagione 2016

F1, Horner lancia un altro allarme

Probabilmente non serviva il Gran Premio di Spagna per sancire il fallimento della stagione 2015 in Red Bull. Il settimo e decimo posto di Ricciardo e Kvyat arrivano a ulteriore conferma di quanto indietro sia il team che solo un anno e mezzo fa dominava con due titoli iridati. Ascrivere alla power unit tutte le responsabilit&agrave; per i risultati al di sotto delle attese &egrave; ingiusto e le qualifiche di Barcellona sono l&igrave; a sottolinearlo, o meglio il quinto e sesto posto delle Toro Rosso, che pure hanno la stessa specifica Renault.  Il fallimento &egrave; pi&ugrave; ampio. L&rsquo;atteso pacchetto aerodinamico non ha prodotto pressoch&eacute; alcun vantaggio e ancora una volta &egrave; il confronto con il team di Faenza a rendere impietoso il verdetto: il muso corto, che tanto tempo e risorse ha richiesto per l&rsquo;omologazione, non ha dato la svolta sperata e adesso emergono anche i dubbi di Daniel Ricciardo. Nel dopogara ha sottolineato come non si sia parlato ancora di rinnovo contrattuale, certo &egrave; che non vuole fare la comparsa cos&igrave; come non ci sta a farla il team. Mercato che &egrave; destinato a passare in secondo piano: mancano le alternative vere all&rsquo;australiano.    &laquo;Siamo cos&igrave; indietro sull&rsquo;affidabilit&agrave; che, a esser onesto, quest&rsquo;anno &egrave; praticamente da cancellare&raquo;, commenta Horner. &laquo;Se anche finissero con l&rsquo;impiegare 20 motori, sarebbe meglio imparare e fare dei passi avanti per l&rsquo;anno prossimo. Sarebbe molto pi&ugrave; semplice rendere affidabile un motore potente che non una monoposto affidabile veloce: la nostra filosofia &egrave; di spingere sulle prestazioni&raquo;, aggiunge pensando allo sviluppo atteso dalla Renault e alle scontate penalizzazioni multiple incontro alle quali dovranno andare i piloti, con Ricciardo che in Spagna ha corso con il quarto motore diverso in cinque gare.  &laquo;E&rsquo; un bene che la Renault abbia portato quattro motori all&rsquo;arrivo senza fumate, &egrave; un passo avanti. Serve concentrarsi in maniera disperata sulle prestazioni, credo sappiano dov&rsquo;&egrave; il deficit e la domanda &egrave; come riusciranno a compensarlo.  Da un punto di vista del team, vorremmo al pi&ugrave; presto le modifiche sulle quali stanno lavorando, ovviamente in Renault sono nervosi sull&rsquo;affidabilit&agrave;, per cui quasi certamente non vedremo qualcosa di significativo prima della seconda met&agrave; della stagione&raquo;.  Quanto al &ldquo;riferimento&rdquo; con la Toro Rosso, Horner vuole che si vada oltre i singoli episodi, oltre la Malesia e oltre le qualifiche di Barcellona. E punta il dito sempre su un unico fattore: la power unit. &laquo;Dovete guardare all&rsquo;intera stagione, &egrave; facile prendere un&rsquo;istantanea. Senza nulla togliere alla Toro Rosso, stanno facendo un buon lavoro e non sono contenti di dove si trovano: se avessero 80-90 cavalli in pi&ugrave; sarebbero in posizione migliore e anche noi&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il team principal sollecita la Renault a spingere sul fronte delle prestazioni, anche a scapito dell&rsquo;affidabilit&agrave;

F1, Horner: stagione da cancellare per la Red Bull

Tra i problemi di power unit, un team satellite che &egrave; arrivato a fare meglio, un pilota non ancora espressosi sui livelli attesi, ci sono molteplici ragioni per ritrovarsi a parlare spesso della Red Bull. Se la strettissima attualit&agrave; vede sul tavolo delle discussioni la ricerca di un accordo per estendere la disponibilit&agrave; di power unit prima di incorrere in sanzioni, Chris Horner tocca altri interessanti aspetti del momento difficile che sta attraversando il team e lo fa in un&rsquo;intervista a Formula1.com.  La mancanza di competitivit&agrave; &egrave; da imputare essenzialmente alla power unit Renault o c&rsquo;&egrave; dell&rsquo;altro, collegato al fronte telaistico della RB11 che non va? In fondo, nel 2014 i risultati furono nettamente migliori pur con un motore altamente deficitario rispetto al Mercedes. Sulla scorta di quanto detto da Helmut Marko, anche Horner difende il progetto 2015: &laquo;Abbiamo compromesso l&rsquo;assetto notevolmente per risolvere gli altri problemi che abbiamo, per cui finisci in un circolo vizioso, con meno deportanza eccetera, che genera altri problemi. Non siamo in posizione ottimale ancora, ma &egrave; pur sempre una macchina di Adrian&hellip;&raquo;. Quei puntini sospensivi che lasciano intendere come ci sia del potenziale &ldquo;naturale&rdquo;, quasi scontato, per poi aggiungere su Newey: &laquo;S&igrave;, ha fatto un passo indietro (anche se la presenza ai gran premi finora &egrave; stata costante; ndr) ma &egrave; coinvolto sulla RB11 come per qualunque altra macchina del passato. La differenza si avr&agrave; dalla RB12 in avanti; non &egrave; pi&ugrave; cos&igrave; vicino, ma era in Bahrain ed &egrave; ancora una guida e il mentore della squadra dei tecnici&raquo;.    A parit&agrave; di motore, non sono mancate le occasioni in cui la Toro Rosso ha ottenuto risultati decisamente migliori, segno che, probabilmente, non sono unicamente i compromessi forzati e indotti dai pochi cavalli ad aver generato prestazioni sotto le attese. &laquo;La Toro Rosso ha fatto un lavoro superbo, anche se sono stati molto sfortunati in Bahrain. Ma un campionato si compone di 19-20 gare e non di una sola (il riferimento esplicito &egrave; alla Malesia, con Kvyat e Ricciardo dietro il team di Faenza; ndr). E&rsquo; grandioso vedere i giovani fare cos&igrave; bene e dal canto nostro non abbiamo dato ai nostri piloti le giuste possibilit&agrave;: hanno dovuto lottare con tanti problemi che guidare &egrave; diventato quasi un secondo pensiero&raquo;.  Oltre a chiedere del tempo e, soprattutto, un week end di gara liscio per il team prima di lanciarsi in considerazioni affrettate, spezza una lancia in favore di Daniil Kvyat, diventato parafulmine di critiche senza troppi complimenti da parte degli addetti ai lavori: &laquo;Ha fatto un buon lavoro finora, il problema sono le difficolt&agrave; avute, che non sono una sua responsabilit&agrave;. Non ha ancora avuto modo di correre in maniera pulita, ma da quel che vediamo &egrave; molto veloce e ha un buon feeling con la macchina. Nessuno dei due piloti pu&ograve; finire sotto accusa per la loro posizione in campionato&raquo;.  Fabiano Polimeni

La Toro Rosso pi&ugrave; veloce, Newey e il suo coinvolgimento futuro, i piloti incolpevoli per gli attuali risultati: Horner a tutto campo

F1, Red Bull: Horner difende Kvyat e la RB11

Chris Horner, team principal della Red Bull, stavolta poteva starsene zitto. Frustrato dalle difficolt&agrave; della propria squadra che &egrave; in crisi di motore, ma anche di messa a punto (battuta o quasi sul campo dalla &ldquo;cugina&rdquo; Toro Rosso) Horner se n'&egrave; uscito con una battuta davvero infelice.  &ldquo;Il dominio della Mercedes &egrave; troppo netto. La Red Bull in passato, quando vinceva, non l'ha mai fatto con il margine che aveva la Mercedes oggi&rdquo;.  Proprio vero? Macch&eacute;! Horner ha la memoria corta. Al Gp Australia la Mercedes ha vinto con 34&rdquo;5 di vantaggio sul terzo, la Ferrari di Vettel. Ma basta tornare al 2013, l'anno dello strapotere Red Bull con 13 vittorie di Vettel su 19 gare, di cui ben 9 consecutive (!!) bene vedere risultati analoghi se non pi&ugrave; schiaccianti. A Singapore, il 22 settembre 2013, Vettel vinse con 32&rdquo;6 sulla Ferrari di Alonso. Con la differenza che quel giorno ci fu una safety car a met&agrave; corsa e alla ripartenza la Red Bull cominci&ograve; a guadagnare quasi 2&rdquo; al giro agli avversari e praticamente ha ricostruito il vantaggio finale in appena 30 giri di corsa. Altri domin&icirc;? Ad Abu Dhabi, un mese e mezzo dopo, la Red Bull di Vettel vinse con 30&rdquo; sull'altra RB di Webber e ben 38&rdquo; sul primo avversario, la Mercedes di Rosberg. In India vinse con 29&rdquo; di margine, sempre su Rosberg.    Forse Horner ricorda gli anni precedenti &ndash; 2010, 2011 e 2012 &ndash; quando il margine di vittoria era realmente pi&ugrave; risicato. Ma la Red Bull 2013 ha sempre mostrato una supremazia uguale se non superiore a quella della Mercedes 2015. Con la differenza che allora vinceva uno solo dei due piloti.  Inoltre sempre Horner ha accennato al fatto che quando la Red Bull vinceva, la Fia non si era fatta problemi a cambiare le regole in corso di stagione. Mentre con la Mercedes nulla di ci&ograve; sarebbe successo. Ma anche qui difetta in memoria: infatti non ricorda di quando l'anno scorso venne abolito il Fric (il sistema di interconnessione delle sospensioni davanti e dietro) con l'intento proprio di andare a limitare il vantaggio della Mercedes, che si pensava fosse dovuto in gran parte proprio a questo artificio. Anche se alla fine non cambi&ograve; nulla...

Il team principal Red Bull dice che loro non hanno mai dominato col margine di Mercedes. Ma dimentica la storia

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