La F1 torna in Europa e ricompaiono le gigantesche hospitality nel paddock. La Spagna &egrave; il primo GP europeo (la Russia non fa testo, perch&eacute; &egrave; considerata logisticamente trasferta extraeuropea). Ma per la prima volta forse in tanti anni, nessuna squadra ha cambiato hospitality. Un tempo fare sfoggio di un&rsquo;area accoglienza per piloti, personale del team e ospiti Vip era uno sfoggio di opulenza e gigantismo. Cinque-sei anni fa era nata una vera gara fra Red Bull, Mercedes e McLaren a chi ce l&rsquo;aveva pi&ugrave; grosso (intendiamo l&rsquo;edificio dell&rsquo;hospitality). Pi&ugrave; era grande l&rsquo;area accoglienza ospiti pi&ugrave; il team era prestigioso e ricco. Quelli che negli Anni &lsquo;80 erano semplici motor home sono diventati negli anni Duemila palazzi multipiano che funzionano come una piccola citt&agrave;: hanno salotti, maxischermi tv, stanze d&rsquo;intrattenimento, terrazze all&rsquo;aperto e garantiscono servizio open bar e cucina senza interruzione. Nei pi&ugrave; grossi lavorano pi&ugrave; di 50 persone di servizio, alcuni - come quello McLaren e Red Bull - garantiscono un servizio continuativo di bevande e pasti per gli ospiti dalle 8 del mattino a mezzanotte e arrivavano a sfamare diverse centinaia di persone al giorno. Ognuno ha spazi privati per i piloti per svolgere lavori d&rsquo;ufficio, relax e massaggi. Le varie hospitality hanno aree comuni aperte a tutti e altre private, riservate alla squadra oppure a ospiti selezionati.  Le hospitality sono usate soltanto nelle gare europee perch&eacute; le dimensioni e i tempi di montaggio e allestimento (anche tre o quattro giorni nel caso delle pi&ugrave; grandi) ne impediscono il trasporto nelle gare extraeuropee. Di solito ogni anno almeno una squadra rinnovava o sostituiva l&rsquo;hospitality con una pi&ugrave; grande e spaziosa. Quest&rsquo;anno &egrave; la prima volta che - a parte la new entry Haas - nessun team ha cambiato struttura. Le hospitality sono le stesse dello scorso anno e di due anni fa. Per tutti. Solo la Haas, come team nuovo, ha introdotto la sua, che per&ograve; &egrave; piccola e probabilmente &ldquo;usata&rdquo; perch&eacute; &egrave; di quelle standard, di minori dimensioni e assomiglia a quella che avevano team fuoriusciti dalla F1 come la Caterham e che vengono noleggiate da apposite societ&agrave; e non &egrave; una di quelle costruite apposta.    I &ldquo;palazzi&rdquo; di Mercedes, McLaren e Red Bull sono rimasti invariati; la Renault al suo rientro ni F1 non ha fatto altro che rilevare la vecchia hospitality della Lotus e ridipingerla di giallo. Mentre la Ferrari ha semplicemente cambiato l&rsquo;arredamento della sua: ha spostato il bancone del bar e c&rsquo;&egrave; un nuovo arredamento interno con tavoli e sedie bianche bordate di tricolore.  Tutto questo understatement &egrave; il frutto non tanto degli effetti della crisi economica, perch&eacute; team come Mercedes e Ferrari spendono come e forse pi&ugrave; di prima sia in tecnologia che in marketing, quanto la volont&agrave; di non rendere troppo evidenti le &ldquo;spese di rappresentanza&rdquo; in un ambiente in cui anche il dietro le quinte viene ormai filmato e trasmesso in diretta tv 15 ore al giorno dalle pay tv.&nbsp;in mostra. I tempi sono davvero cambiati.     

<p>Alla prima gara europea si rivedono i palazzi multipiano di ogni team nel paddock ma c&#39;&egrave; meno sfarzo</p> 

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F1, tornano le hospitality ma non si spende più