Compattare lo schieramento. E&rsquo; la soluzione che pu&ograve; regalare corse pi&ugrave; spettacolari e avvincenti. Come intervenire, per&ograve;? James Key, direttore tecnico della Toro Rosso, individua nel divario minimo tra pole e fondo della griglia la possibilit&agrave; di battaglie in gara serrate. E c&rsquo;&egrave; un elemento pi&ugrave; di altri che pu&ograve; livellare il tutto: il motore.  &laquo;Con 22 partenti in un paio di secondi, hai tonnellate di spettacolo. Alcune piste favoriscono questa situazione, il Bahrain nel 2014 fu una gara splendida e se si guarda alle qualifiche, tra testa e fondo dello schieramento ci fu uno dei divari pi&ugrave; ristretti di sempre, perch&eacute; era una pista stop&amp;go che port&ograve; a quella griglia con tutti un po&rsquo; pi&ugrave; vicini, poi i punti di forza delle macchine intervennero in modi diversi.     &nbsp;  Quel che rende le corse pi&ugrave; appassionanti &egrave; un divario inferiore tra testa e coda, minori differenze prestazionali, e un maggior impatto del pilota: per ottenere ci&ograve; serve la parit&agrave; di motore&raquo;. Parit&agrave; che non significa un motore standard, ma anche solo medesima specifica tra team ufficiali e clienti, tema sul quale Adrian Newey &egrave; stato piuttosto critico di recente, riconoscendo solo a Renault un&rsquo;effettiva parit&agrave; di trattamento, hardware e software, per tutti i team forniti.  Si esprime anche sulle modifiche regolamentari in vista del prossimo anno, da votare entro l&rsquo;1 marzo, con una sola riunione rimasta per mettersi d&rsquo;accordo sugli interventi da apportare: &laquo;Ci sono gli ingredienti ma c&rsquo;&egrave; molto ancora da capire e chiarimenti da fare, &egrave; un processo complesso. Da un lato si vuole una macchina pi&ugrave; veloce, dall&rsquo;altro assicurarsi che le corse siano ancora valide. Sono tutti questi compromessi che vanno approfonditi. Il problema &egrave; che fino al 2017 nessuno sapr&agrave; quale sar&agrave; il prodotto finale, perch&eacute; nessuno avr&agrave; fatto un lavoro sufficientemente dettagliato. Si possono fare solo previsioni e accertarsi di aver lasciato nei regolamenti sufficienti possibilit&agrave; per centrare l&rsquo;obiettivo&raquo;, dichiara in un&rsquo;intervista a Sky Sports.  Intraprendere la strada giusta, con poco tempo per valutare attentamente pro e contro delle varie misure sul tavolo. Pat Symonds, dt Williams, non ha fatto mistero nelle scorse settimane di auspicare uno slittamento delle misure pi&ugrave; importanti al 2018. Secondo Key, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;altra possibilit&agrave; da vagliare: lasciarsi margini di intervento per affinare i regolamenti in corsa: &laquo;Si dovr&agrave; attendere il prodotto finale per essere del tutto certi, ma si pu&ograve; sempre intervenire per aggiustare alcune cose in seguito, se necessario. Si possono cambiare le regole a campionato in corso, fino a un certo punto, per migliorare le debolezze&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il direttore tecnico Toro Rosso vede nella parit&agrave; tra motori la strada per gare avvincenti

F1, Key e la formula per lo spettacolo

Ci si attende molto dalla stagione 2016 della Toro Rosso. Una formazione di piloti tra le pi&ugrave; interessanti di tutta la griglia, una monoposto 2015 sviluppata bene e sulla quale lavorare per progredire, un motore Ferrari con i cavalli buoni per far dimenticare il gap sofferto con Renault. Quest&rsquo;ultimo ingrediente &egrave; arrivato per ultimo e il ritardo nel definire l&rsquo;accordo si immagina non sia stato certo un vantaggio per la squadra di tecnici diretta da James Key: &laquo;E&rsquo; una situazione che non vuoi avere mai, rappresenta una distrazione ma &egrave; sorprendente cosa riesci a fare quando devi far fronte all&rsquo;incertezza.  Si tratta di trovare un compromesso, c&rsquo;&egrave; da ottimizzare la monoposto intorno all&rsquo;installazione della power unit, incredibilmente complessa, pertanto da un punto di vista tecnico s&igrave;, il ritardo compromette il lavoro, ma sotto il profilo di quel che il team sta facendo, non fa alcuna differenza&raquo;, racconta a Sky Sports.  A Faenza sono stati in grado di realizzare una monoposto tra le migliori del lotto sul versante aerodinamico, conferma della bont&agrave; della struttura e delle capacit&agrave; di chi ha lavorato alla STR10; guardando al progetto 2016, Key aggiunge: &laquo;Semplicemente rimescoli i piani a seconda del motore. Abbiamo diverse fasi di progettazione, ci sono dei ragazzi davvero in gamba al lavoro su queste cose e abbiamo tante risorse competenti che lavorano alla produzione e progettisti impegnati perch&eacute; ci possiamo trovare nella miglior forma possibile&raquo;. Non troppi timori, quindi, sull&rsquo;avvio di campionato, fase che Carlos Sainz, nei mesi scorsi, ha indicato come quella in cui sfruttare il massimo potenziale nonostante un motore vecchio di un anno.  Il direttore tecnico non nasconde la forza della monoposto 2015 e conferma: &laquo;Se guardiamo alle curve da media e alta velocit&agrave;, eravamo l&igrave; con i team davanti a noi. A Barcellona, dove ci siamo qualificati quinti e sesti, eravamo secondi solo a una Mercedes sui curvoni pi&ugrave; veloci, questo d&agrave; la misura di quanto carico avessimo&raquo;. Racconta anche qualcosa in pi&ugrave; sui due rookie dell&rsquo;anno, Verstappen e Sainz: &laquo;Max &egrave; sicuramente aggressivo in gara e questo gli ha garantito molti elogi, ha tanta fiducia in se stesso e nella macchina. Carlos ha fatto anche lui certe manovre, forse meno visibili, ma &egrave; molto pi&ugrave; disciplinato nel modo in cui affronta le cose: pensa a fondo sul da farsi, cosa accadr&agrave; e se &egrave; il momento giusto per spingere o attendere. Come conseguenza dell&rsquo;essere pi&ugrave; riflessivo, forse &egrave; meno aggressivo, ma guarda alla gara sulla distanza&raquo;.   Fabiano Polimeni

Il direttore tecnico James Key spiega come il team ha affrontato l&rsquo;incertezza sulla power unit da adottare nel 2016

Toro Rosso: fiducia nonostante l&rsquo;accordo &ldquo;tardivo&rdquo; con Ferrari

Al momento, la pista d&agrave; ragione a loro. Alla Toro Rosso, che ha investito su una coppia di rookie sulla quale non poche perplessit&agrave; circolavano in inverno. Non sar&agrave; un rischio avere due piloti al debutto? Verstappen non &egrave; troppo giovane per correre in F1? Chi sar&agrave; il faro a indirizzare lo sviluppo? Interrogativi ai quali Franz Tost fornisce la risposta data dai primi due gran premi dell&rsquo;anno, decisamente positiva in termini di risultati. &laquo;Lo dicevo in ottobre e novembre, quando tutti criticavano: risponder&agrave; in pista, perch&eacute; &egrave; il tipo di risposta che possono capire gli stupidi&raquo;, commenta ad Autosport il team principal sulle perplessit&agrave; soprattutto legate al pilota olandese.  Un ritiro e un arrivo a punti. Bottino pi&ugrave; che sufficiente se si guarda a come &egrave; maturato. Ma desta ancor pi&ugrave; interesse, se possibile, la condotta di Carlos Sainz: ha visto la bandiera a scacchi in Australia e Malesia, non ha commesso mezza sbavatura in gara &ndash; dove Verstappen, invece, ha perso concentrazione con un errore nella corsia d&rsquo;ingresso ai box a Sepang &ndash; e soprattutto ha dimostrato doti di pilotaggio che vanno oltre la semplice prestazione pura, lui che &egrave; stato l&rsquo;unico insieme a Vettel a terminare nella top ten con una strategia a due soste. Il giovane spagnolo non si preoccupava troppo dei fari accesi sul compagno di team durante l&rsquo;inverno, anzi, maggior tranquillit&agrave; per lavorare &ldquo;nell&rsquo;ombra&rdquo;, diceva.    &laquo;I piloti hanno corso brillantemente in condizioni davvero difficili, entrambi stanno facendo esattamente quel che vogliamo da loro e i feedback in gara sulle gomme sono quel che vogliamo. Non sembra siano dei debuttanti, per tanti versi&raquo;, aggiunge James Key, direttore tecnico del team in predicato di passare sotto l&rsquo;ala Renault.  &laquo;Sono pi&ugrave; che felice di tutti e due, hanno fatto un lavoro fantastico e senza alcun errore. Sono aperti di mentalit&agrave; e vogliono imparare fino a tarda notte. Vogliono vedere cosa accade, cosa &egrave; stato cambiato sulla macchina e questa comprensione li aiuta nelle prestazioni. Sono piloti molto preparati&raquo;, li definisce Franz Tost.  f.p.

Franz Tost e James Key raccontano l&rsquo;approccio di Verstappen e Sainz, a lungo criticati per la giovane et&agrave;

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