Il 9 volte iridato del Motomondiale ha ottenuto a Imola il suo primo podio nel WEC. Prima e seconda posizione per le BMW M4 nella classe LMGT3

BMW, doppietta alla 6 Ore di Imola con Valentino Rossi

        &Egrave; stata una 6 Ore di Imola trionfale quella di BMW, che oltre a una prova di elevata competitivit&agrave; con la sua Hypercar, ha chiuso la classifica riservata alle vetture LMGT3 con una doppietta. Dopo una gara caratterizzata da condizioni di caldo e asciutto nelle prime fasi, e poi dalla pioggia e da temperature in picchiata nelle ultime ore, la squadra BMW WRT &egrave; riuscita a prendere le scelte giuste portando entrambe le M4 nelle prime due posizioni. Prima posizione per la vettura #31, seconda per la #46 che vanta nel suo equipaggio anche il 9 volte iridato del Motomondiale Valentino Rossi.  BMW vince con le gomme slick Se da un lato la strategia di insistere sulle gomme slick non ha pagato tra le Hypercar, come ha dimostrato la debacle delle Ferrari, al contrario questa &egrave; stata una delle chiavi del successo di BMW tra le LMGT3. In perfetta gestione delle ultime ore di gara con asfalto scivoloso, Augusto Farfus &egrave; riuscito a strappare la prima posizione alla vettura gemella di Martin nella penultima ora di gara, per poi mantenere le posizioni fino alla bandiera a scacchi. Vittoria quindi per la M4 #31 di Farfus/Leung/Gelael, secondo posto a 22&rdquo; per la BMW #46 di Rossi/Al Harthy/Martin. &ldquo;Sono incredibilmente felice e orgoglioso &ndash; ha detto dopo la gara Augusto Farfus, pilota brasiliano classe 1983 con una lunghissima carriera al volante delle vetture BMW nel DTM e nel Mondiale Endurance - Oggi abbiamo dimostrato che &egrave; importante avere la migliore squadra, non solo la migliore macchina o il miglior singolo pilota. Nel mio stint, la pista era sempre bagnata in modo diverso. Abbiamo utilizzato le slick per tutto il tempo e in quelle condizioni mi sono sentito molto a mio agio con la vettura. La squadra &egrave; sempre rimasta calma e alla fine ha fatto tutto bene. Oggi &egrave; il compleanno di mio figlio, non potevo fargli regalo migliore&rdquo; ha concluso Farfus. Primo podio nel Mondiale per Valentino Rossi, che ha debuttato quest'anno come pilota a tempo pieno nel WEC parallelamente al suo impegno nel GT World Challenge. &ldquo;Sono molto contento della doppietta per il Team WRT, per la BMW M Motorsport, e del mio primo podio nel WEC &ndash; ha detto l'italiano dopo la 6 Ore di Imola che l'ha visto arrivare secondo con l'equipaggio della #46 &ndash; Avevamo gi&agrave; una macchina forte sabato in qualifica e Ahmad ha ottenuto un'ottima terza posizione di partenza. In gara abbiamo poi deciso di restare fuori con le slick. Augusto all'inizio era un po' pi&ugrave; veloce di Maxime e ha preso il comando. Sono comunque molto soddisfatto del risultato&rdquo;. Toyota vince la 6 Ore di Imola, Ferrari gi&ugrave; dal podio BMW, strada giusta anche in Hypercar Soddisfazione di BMW anche sul fronte Hypercar, malgrado l'incidente che ha coinvolto la vettura #15 di Marciello, Vanthoor e Wittmann, rimasta ferma per un'ora ai box per le riparazioni e poi squalificata per non aver raggiunto il parco chiuso autonomamente. Sesta invece l'altra M Hybrid V8, la #20 di Van der Linde, Rast e Frijns che ha chiuso con un giro di distacco dal vertice. &ldquo;Abbiamo fatto grandi progressi dopo l&rsquo;avvio impegnativo in Qatar &ndash; ha detto Andreas Roos, Head of BMW M Motorsport &ndash; Avevamo il ritmo per ottenere un ottimo risultato da soli. Sono contento che la vettura numero 20 sia riuscita a restare nel gruppo di testa per tutta la gara, anche in condizioni difficili. L'incidente della vettura #15 &egrave; stato molto spiacevole e fastidioso. Mille grazie al BMW M Team WRT, che ha ricostruito la vettura&rdquo;. Ferrari, Coletta: "Errore non differenziare le strategie"       

Le due BMW M4 WRT hanno concluso in prima e seconda in classe LMGT3, ma segnali positivi anche dalla Hypercar M Hybrid V8. Valentino: "Felice di questo risultato"

BMW, a Imola doppietta GT e primo podio di Rossi nel WEC

        Sembrava dover essere una giornata trionfale, quella di Imola per il team Ferrari. Imbattibili in qualifica, con le prime tre posizioni monopolizzate dalle 499P di Fuoco, Shwartzman e Pier Guidi, le Hypercar del Cavallino si erano confermate veloci e costanti anche in gara. Almeno fino all'arrivo della pioggia, quando qualche esitazione di troppo nel montare le gomme da bagnato ha precluso agli equipaggi Ferrari la possibilit&agrave; di lottare per il podio. Un boccone amaro da masticare se si pensa al grande potenziale della 499P sul circuito del Santerno, confermato ancora una volta dal poleman Fuoco che ha segnato il giro pi&ugrave; veloce della gara a pochi giri dalla fine dopo quasi 6 ore dalla partenza. 6 Ore di Imola: vince la Toyota davanti alle Porsche, Ferrari gi&ugrave; dal podio Ferrari, delusione ma la 499P ha grande potenziale Antonello Coletta, Global Head of Endurance di Ferrari, ha ammesso l'errore nella gestione delle delicate fasi del cambio gomme: &ldquo;Il risultato al termine della 6 Ore di Imola non &egrave; stato quello atteso &ndash; ha spiegato Coletta dopo la conclusione della tappa italiana del WEC - La gara, quando &egrave; arrivata la pioggia, &egrave; stata condizionata dall&rsquo;errore di non aver differenziato le strategie tra le tre vetture che fino a quel momento erano state protagoniste. La delusione si unisce al rammarico di non aver regalato la meritata gioia ai tantissimi Tifosi giunti a Imola che, ancora una volta, hanno dimostrato il loro grande affetto per la Ferrari&rdquo;. Tra le note positive, sottolinea Coletta, il successo dell'equipaggio Kubica/Shwartzman/Ye nella classifica riservata ai team privati con la Ferrari #83 gialla di AF Corse. Le parole di Coletta sono state condivise anche da Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars di Ferrari &ldquo;Chiudiamo la 6 Ore di Imola con del rammarico per il risultato perch&eacute; avevamo il potenziale per portare le vetture sul podio assoluto, avendo dominato la gara per quasi quattro ore. Sappiamo che le prestazioni delle Ferrari 499P con le gomme slick sono ottime in condizioni di pista umida, e anche sul bagnato all&rsquo;inizio erano abbastanza buone, quindi abbiamo sfruttato l&rsquo;occasione per cercare di allungare il vantaggio sui concorrenti. Alla fine, per&ograve;, per un errore di valutazione sulle previsioni meteo abbiamo fatto una chiamata tardiva compromettendo il risultato assoluto&rdquo;. &ldquo;Nel finale, per&ograve; &ndash; ha proseguito Cannizzo - la 499P #50 &egrave; stata autrice di un ottimo stint nelle medesime condizioni di pista umida e gomme slick. Rimane tanto lavoro da fare e, come al solito, lavoreremo con umilt&agrave; per tornare a Spa nuovamente competitivi&rdquo;. Il prossimo appuntamento in Belgio con la gara di 6 Ore &egrave; fissato per il week end del 9-11 maggio, per poi proseguire con la 24 Ore di Le Mans a met&agrave; giugno.        

Grande rammarico per il mancato risultato alla 6 Ore di Imola, ma il team Ferrari Endurance &egrave; consapevole del potenziale della 499P. Successo di classe per la #83 di AF Corse

Ferrari, Coletta: "Errore non differenziare le strategie"

Tyler Reddick ha vinto a Daytona il decimo round della Cup Series Nascar 2024, approfittando di un incidente multiplo innescato dai due contendenti al comando nell&#39;ultimo giro, Michael McDowell e Brad Keselowski. Reddick ha riportato al successo il team 23XI di Denny Hamlin e Michael Jordan, ma soprattutto ha regalato a Jordan la soddisfazione della prima vittoria in presenza, e in pi&ugrave; con una livrea basata suo marchio Air Jordan.&nbsp;    Maxi incidente  La corsa &egrave; stata per tutte le sue prime fasi poco interessante: i piloti erano impegnati a risparmiare benzina per poter effettuare soste pi&ugrave; corte e lottare per i piazzamenti negli stage intermedi. Risultato, medie molto alte e poca azione, tanto pi&ugrave; che pi&ugrave; della met&agrave; dei giri in programma non ci sono state caution n&eacute; particolari colpi di scena, una realt&agrave; che la Nascar ha gi&agrave; annunciato di voler modificare per il prossimo anno.  Nel terzo stage, la situazione finalmente si &egrave; sbloccata, e si &egrave; tornati ad una maggiore aggressivit&agrave; dalla quale sono nati diversi dei maxi-incidenti per cui la pista &egrave; conosciuta. Il primo ha visto finire fuori gioco Christopher Bell e Justin Haley, con il coinvolgimento anche di Chase Briscoe e Zane Smith. Il secondo &egrave; arrivato a circa 20 giri dal termine, quando diversi piloti avevano effettuato il loro ultimo stop, e ha coinvolto diversi portacolori Toyota. Una spinta mal riuscita ha portato John Hunter Nemecheck a toccare Bubba Wallace, il quale &egrave; finito a sua volta contro Erik Jones e Denny Hamlin. Jones &egrave; finito dritto nelle barriere tanto da essere portato in ospedale, anche se subito dimesso, mentre gli altri si sono trovati fuori dai giochi.    La sfida tra i &quot;sopravvissuti&quot;  La sfida tra i superstiti &egrave; arrivata all&#39;ultimo giro, che ha visto un duro confronto tra Michael McDowell, partito in pole, e Brad Keselowski. Quando Keselowski ha tentato l&#39;attacco, McDowell ha chiuso due volte, all&#39;esterno, e poi, in ritardo, all&#39;interno, finendo in testacoda e seminando il panico nel gruppo. Keselowski ha cos&igrave; perso velocit&agrave; quanto &egrave; bastato per farsi beffare da Reddick. Alle sue spalle, &egrave; stata questione di sopravvivenza. Noah Gragson ha ottenuto con il terzo posto il suo miglior risultato in carriera per Stewart-Haas, seguito da Ricky Stenhouse, Alex Bowman and Anthony Alfredo, solo alla seconda apparizione stagionale. Altri, come Josh Berry, Corey Lajoie, Martin Truex, Daniel Suarez e Ryan Blaney, non hanno avuto chance. Il successo ha consentito a Reddick di fatto di centrare un posto ai playoff di fine anno, mentre per Ford &egrave; continuato il digiuno di quest&#39;anno, seguito alla vittoria del titolo 2023.&nbsp;  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Geico 500 di Talladega, decima prova della Nascar Cup Series 2024:  1 - Tyler Reddick (Toyota) - 23XI - 188 giri 2 - Brad Keselowski (Ford) - RFK - 188 3 - Noah Gragson (Ford) - Stewart-Haas - 188 4 - Ricky Stenhouse Jr. (Chevy) - JTG Daugherty - 188 5 - Alex Bowman (Chevy) - Hendrick - 188 6 - Anthony Alfredo (Chevy) - Beard - 188 7 - William Byron (Chevy) - Hendrick - 188 8 - Todd Gilliland (Ford) - Front Row - 188 9 - Daniel Hemric (Chevy) - Kaulig - 188 10 - Harrison Burton (Ford) - Wood - 188  Il campionato:  1. Larson 359; 2. Truex 344; 3. Elliott 337; 4. Byron 335; 5. Reddick 316. &nbsp; 

&nbsp;Il decimo round della Cup Series Nascar 2024 va al pilota della Toyota, che ha riportato al successo il team 23XI di Denny Hamlin e Michael Jordan

Nascar: Reddick regala a Jordan la vittoria

        Una pole Sprint, un secondo posto e un ottavo (nonostante i danni importanti al diffusore, rimediati da Piastri nel tamponamento subito alla ripartenza dopo la Safety Car): per McLaren un bel modo di "limitare i danni". Dal GP di Cina esce in gran forma la MCL38 con Norris, 14" dietro Verstappen e quinto nel mondiale Piloti. Insieme a Piastri puntella il terzo posto della McLaren nel Costruttori, distante dalla Ferrari e con margine su Mercedes. "Sono rimasto sorpreso da molte cose, dalla mancanza di ritmo da parte della Ferrari, al nostro buon ritmo, fino al confronto con la Red Bull, che &egrave; stato davvero sorprendente", la sintesi di Lando Norris dopo la gara. Lando e i 35" di distacco previsti dalla Ferrari "Non mi aspettavo una giornata come quella odierna, era tutto pronto per tornare a casa presto, non immaginando di dover salire sul podio. E' stata una piacevole sorpresa e la dimostrazione che la squadra ha fatto un buon lavoro, ha lavorato sodo e questo sta dando i suoi frutti". Rivela una scommessa fatta alla vigilia, quando l'ambiente McLaren si preparava a una Shanghai ostica per le caratteristiche del tracciato, rispetto ai punti forti della monoposto. Le curve lente, i lunghi appoggi, il rettilineo da 1.200 metri: ce n'era abbastanza per vivere un week end difficile e avaro di risultati. Invece, no. "Ho scommesso sul distacco che avremmo rimediato dalla Ferrari. Pensavo a 35 secondi e mi sono sbagliato di grosso, sono felice di essermi sbagliato: &egrave; stata una buona giornata per tutti", ancora Norris. McLaren che dopo aver rilevato un'usura eccessiva nei giri della gara Sprint ha modificato gli assetti e si &egrave; posta in una condizione di maggiore competitivit&agrave; alla domenica, quando ci "sono state condizioni un po&rsquo; pi&ugrave; calde e il vento era diverso. Entrambe le cose sembrerebbe abbiano aiutato. Dopo la Sprint tutto un altro GP Ho potuto gestire la gara in modo diverso, ero da solo, sono riuscito a superare le Aston e controllare le mie gomme, il ritmo, la gara. Nella gara Sprint non ci sono riuscito", prosegue Norris. "Siamo stati semplicemente pi&ugrave; veloci di quanto pensassimo. I punti in cui ci aspettavamo di faticare di pi&ugrave;, per i nostri limiti, non sono stati dopotutto cos&igrave; difficili: le curve pi&ugrave; lunghe, come la curva 1, sono sempre state uno dei nostri grandi punti deboli e parte della curva 1 &egrave; stata probabilmente migliore di quanto&nbsp; ci aspettassimo. Stiamo ancora imparando a conoscere la macchina e l'asfalto era piuttosto strano, forse questo ha giocato a nostro favore". Ora gli aggiornamenti Prossimo appuntamento, Miami. Sar&agrave; una McLaren evoluta, che introdurr&agrave; gli sviluppi alla MCL38, come far&agrave; anche Mercedes e aspettando di scoprire le carte di una Ferrari che fino a Suzuka ha corso su valori superiori alla McLaren, salvo pagare pesantemente dazio in Cina. Quanto si sar&agrave; trattato di un episodio, legato al funzionamento delle gomme fuori dalla finestra, lo diranno le prossime gare. "Sinceramente siamo arrivati qui pensando di correre in una modalit&agrave; di limitazione danni" - aggiunge Andrea Stella -, "in realt&agrave; &egrave; stato l'appuntamento nel quale siamo stati pi&ugrave; competitivi. La Sprint probabilmente ci avrebbe visti secondi senza il problema in curva 1".&nbsp;       

Andrea Stella e Lando Norris analizzano un GP di Cina molto favorevole per McLaren, diversamente dalle previsioni della vigilia. A Miami arrivano le prime novit&agrave; alla MCL38

McLaren a sorpresa, Norris: "Avevo scommesso sul distacco dalla Ferrari"

Il confronto diretto tra i due &egrave; uno dei leit motiv della stagione

Leclerc-Sainz, aria di derby in Ferrari

Il gossip impazza sui social, complice la pubblicazione del nuovo album con una canzone incriminata che parla proprio di una Aston Martin. Scopriamo cosa è successo

Taylor Swift: chi è la famosissima cantante che avrebbe avuto un flirt con Alonso

        Max Verstappen: 10 Corre contro se stesso e non fa nemmeno pi&ugrave; niente per nasconderlo, anche perch&eacute; vorrebbe dire negare l&rsquo;evidenza. Come al solito quando la guida si fa meno intuitiva e si deve correre di fino tra gestione e velocit&agrave;, Perez &egrave; due passi indietro mentre lui fa ci&ograve; che vuole, compreso chiedere delle regolazioni diverse sulla macchina dopo una sprint comunque dominata. Cinque pole di fila in avvio di campionato, inoltre, non si vedevano dal &lsquo;99 (Hakkinen): agli altri non sta rimanendo davvero pi&ugrave; nulla.  Verstappen: "Macchina sui binari, faceva ci&ograve; che volevo" Lando Norris: 9 Otto volte &egrave; giunto secondo, in sei occasioni dietro a Verstappen: se l&rsquo;affidabilit&agrave; della Red Bull fosse inferiore, probabilmente sarebbe il primo a trarne beneficio. Intanto, continua a ritoccare in positivo le sue statistiche, dopo una corsa al di l&agrave; delle aspettative sue e della McLaren: pensava di prendere quasi mezzo minuto dalle Ferrari, invece ha battuto pure una Red Bull. Nell&rsquo;attesa, un giorno, di battere pure l&rsquo;altra, quello dell&rsquo;amico Max, che nel frattempo gli ha offerto il viaggio di rientro verso l&rsquo;Europa sul suo jet. Norris: "Ci aspettavamo di prendere 35" dalla Ferrari e invece..." Fernando Alonso: 7 In tanti si sono chiesti perch&eacute; gli abbiano montato una soft al momento della prima safety car, ma la spiegazione &egrave; semplice: l&rsquo;unico set di hard nuovo che gli era rimasto lo aveva montato al giro 11, e non avrebbe avuto possibilit&agrave; di arrivare alla fine con tempi decenti. Cos&igrave;, al muretto si inventano una parte finale in due tronconi, con un set di soft nuovo ed un altro di medie, nuovo pure quello. A quelle condizioni, l&rsquo;unico imperativo era spingere fino alla fine: un po&rsquo; di meritato divertimento dopo aver fatto faville in qualifica (due volte terzo), pur conscio dei limiti della AMR24 sul passo gara. Alla fine 7&deg; e col giro veloce: data la strategia nel finale obbligata, impossibile fare di pi&ugrave;, pur partendo dalla prima fila.  Scorri tra le schede (1/4) &nbsp; Charles Leclerc: 6,5 Si aspettava di pi&ugrave; dalla gara, soprattutto dopo una safety car che sembrava avergli fatto un gran favore. E invece, sulla hard la SF-24 non si accende mai e deve rassegnarsi ad un 4&deg; posto piuttosto anonimo per il passo che ha nella fase conclusiva, lontano da quello con gomma media. Troppa differenza tra la gomma media e la gomma dura: &egrave; qui che si dovranno trovare risposte, ancor pi&ugrave; che sul giro secco. Miglioramenti nel confronto con Sainz. Leclerc: "McLaren ne aveva di pi&ugrave;"  Nico Hulkenberg: 6,5 Fare la formichina premia: il motore di Bottas va ko, Stroll &egrave; vittima delle sue follie ed a lui si apre l&rsquo;ennesimo spiraglio per la zona punti, il terzo in cinque gare. La Haas ringrazia e guadagna un punticino sulla Racing Bulls. Da parte sua, condotta di gara ancora molto buona, sia nella gestione delle gomme che nel tenersi fuori dai guai nelle fasi pi&ugrave; caotiche. Vasseur: "Pacchetto non ottimizzato" Carlos Sainz: 6 Nonostante avesse una hard nuova a disposizione, al muretto non si fidano a farlo fermare ancora, n&eacute; con la VSC n&eacute; con la safety car: cos&igrave; si ritrova a completare ben 39 giri (su 56) su una mescola che la Ferrari non gradisce, rassegnandosi ad una corsa di gestione per tutta la parte finale, quando non ha armi per avvicinarsi nemmeno a Leclerc. Charles aveva gomma pi&ugrave; fresca di 4 giri, ma tra sprint e GP l&rsquo;impressione &egrave; che, dopo un ottimo inizio, in Cina il monegasco gli abbia preso le misure.  Sainz: "Aspettiamo gli aggiornamenti" Lewis Hamilton: 6 La zampata della vecchia volpe nella qualifica shootout, la fame del campione nella partenza della sprint contro Norris, ma anche una rivoluzione d&rsquo;assetto quasi inspiegabile dopo il sabato mattina. Ne esce fuori con una delle peggiori qualifiche della carriera ed una rimonta onesta in gara: una sufficienza e niente pi&ugrave; &egrave; la sintesi tra il risultato nella sprint e quello nel GP. Con Russell pari e patta: 9 punti a testa nel weekend cinese. GP Cina: gli highlights della gara. VIDEO Scorri tra le schede (2/4) &nbsp; Guanyu Zhou: 6 Diciamo che &egrave; pi&ugrave; un voto di stima, soprattutto tenendo conto che Bottas, prima di finire ko, stava andando meglio di lui. Per Guanyu per&ograve; sarebbe stato un weekend speciale pure finendo ultimo: sognava di correre in F1 e sognava di farlo di fronte alla sua gente, sogno realizzato dopo due anni di attesa. Bene all&rsquo;interno del format sprint, meno in quello tradizionale: ma che bello sentire il boato del pubblico ad ogni suo sorpasso.  La classifica Piloti Alpine: 5 Se ci limitiamo alla storia Renault, le prime cinque gare del mondiale senza punti non si vedevano dal 1979, anno nel quale per&ograve; la casa francese, pi&ugrave; che ai risultati, puntava allo sviluppo del turbo che poi avrebbe vinto la sua prima gara proprio in quell&rsquo;estate. Se ci limitiamo alla storia moderna, invece, siamo gi&agrave; a sei GP consecutivi senza punti contando pure Abu Dhabi 2023. Insomma, buio pesto: eppure a Shanghai &egrave; arrivato il miglior risultato stagionale, l&rsquo;11&deg; posto di Ocon, un piazzamento che d&agrave; morale. La zona punti si &egrave; quantomeno avvicinata, e da qualcosa ad Enstone dovranno pur ripartire. La classifica Costruttori Lance Stroll: 4 Il fatto che si sia arrabbiato con Ricciardo dopo averlo tamponato sorprende ancora di pi&ugrave; della sua disattenzione che ha portato al tamponamento: ci &egrave; o ci fa? Intanto un altro pessimo weekend, con zero punti segnati e ritardi abissali da Alonso. E&rsquo; all&rsquo;ottava stagione della carriera: pap&agrave; Lawrence davanti agli azionisti avr&agrave; bisogno della miglior arte oratoria possibile per convincerli a confermarlo, se le prestazioni resteranno queste.  Scorri tra le schede (3/4) &nbsp; Gli altri  Deludente nel confronto con Verstappen e pure in quello con Norris, ma Perez &egrave; riuscito comunque a salire sul podio: voto 7 comprensivo anche della buona prestazione nella sprint. Voto 6,5 a Russell, che batte Hamilton in qualifica e gara ma lascia comunque Shanghai con gli stessi punti di Lewis. Quasi anonimo Piastri (6), lontano dalle prestazioni di Norris ma attardato pure da un danno al diffusore che gli costa una significativa perdita di prestazione: pu&ograve; pensare solo a condurre in porto la macchina per l&rsquo;8&deg; posto. La situazione invece resta drammatica in casa Alpine, dove tuttavia i piloti ci provano con la diversificazione della strategia e dopo essere entrati entrambi in Q2: Ocon (voto 6,5) effettua una sola sosta e chiude 11&deg;, Gasly (voto 6) azzarda una sosta aggiuntiva per l&rsquo;ultimo terzo di gara e chiude 13&deg;, lamentando anche una certa perdita di tempo in occasione del primo pit-stop. Confronto ancora impari in casa Williams, con Albon (voto 6) 12&deg; e Sargeant (4,5) ultimo tra quelli che vedono il traguardo dopo aver rimediato una penalit&agrave;. Penalizzato pure Magnussen (5), che continua a soffrire il confronto interno con Hulkenberg oltre ad essere colpevole del ko di Tsunoda: a proposito di Yuki, voto 5 per una prestazione nel complesso deludente, a partire dalla penultima posizione in qualifica. Voto 5,5 a Ricciardo, che ha tutte le ragioni per arrabbiarsi con Stroll, ma la penalit&agrave; rimediata per sorpasso sotto safety car ad Hulkenberg e convertita in tre posizioni sulla griglia di Miami &egrave; solo colpa sua. Per Bottas invece voto 6,5, incolpevole: stava correndo bene e senza il ko della power unit avrebbe avuto una speranza di prendere dei punti. GP Cina: i 5 temi del fine settimana (4/4)       

Verstappen corre contro se stesso, mentre Norris si sorprende di se stesso: sono le loro le due facce pi&ugrave; sorridenti dopo la gara di Shanghai. Alonso illumina il finale, Leclerc e Sainz volevano di pi&ugrave;, mentre Stroll...

GP Cina: le pagelle

        Dopo Shanghai, dopo il GP di Cina archiviato in due riprese - Sprint e gara completa - oltre a Red Bull pu&ograve; sorridere (a met&agrave;) solo McLaren. Per gli altri &egrave; un interrogarsi e cercare soluzioni. Mercedes &egrave; accompagnata dagli interrogativi sin da inizio anno e siamo a contare un settimo e tre noni posti di Hamilton tra Sakhir e Shanghai (al netto del secondo posto nella Sprint). Appena "meglio" Russell, sesto domenica scorsa.&nbsp;  Sperimentazioni sugli assetti La prima gara Sprint dell'anno, con il format rivisto e l'apertura del parco chiuso tra gara Sprint e qualifica del sabato pomeriggio, ha permesso ai team di effettuare modifiche agli assetti. Le scelte attuate in Mercedes hanno differenziato le due monoposto e, con il senno di poi, Wolff ha evidenziato come le sperimentazioni fatte sulla macchina di Hamilton siano andate oltre.&nbsp; "Penso che, considerando dove abbiamo messo le macchine complessivamente, per piloti e squadra non sia stata una buona posizione. Non &egrave; stata abbastanza buona nel complesso. E&rsquo; mancato il ritmo e dobbiamo scavare a fondo. Non &egrave; una macchina a posto, vediamo quali sono i problemi e volevamo essere un po' pi&ugrave; aggressivi, controllare se c&rsquo;era qualcosa di radicalmente diverso che dovevamo fare. Oggi &egrave; toccato a Lewis e forse &egrave; stato fatto un passo troppo in l&agrave;", l'analisi di Wolff. Scelte sbagliate e attesa per gli sviluppi "La macchina in gara non &egrave; stata veloce e avete sentito Lewis lamentarsi di come non girasse; &egrave; quello che abbiamo visto nei dati. Non sono state fatte le scelte giuste, la macchina &egrave; difficile da mettere a punto e da guidare e registriamo queste oscillazioni nelle prestazioni. Le condizioni della macchina di Lewis erano ben lontane dall'essere quelle ottimali, lui non ha potuto fare altro che correre sul filo del rasoio". Poi, l'anticipazione di un'evoluzione in arrivo: "Abbiamo qualcosa in arrivo per Miami, sembra sar&agrave; un buon passo avanti, vedremo dove ci porter&agrave;". Piloti che si trovano disarmati davanti alla W15 e Hamilton si limita a raccogliere il (poco) concesso dalla monoposto: "Sono grato di aver concluso nei punti, non mi aspettavo molto di pi&ugrave; in questo fine settimana. Speriamo di poter fare un passo avanti alla prossima, fino ad allora torneremo in fabbrica e proveremo a sistemare la macchina in vista di Miami e correre un week end migliore". Classifica generale piloti enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWE5B1358CE9266034/stid/457692/limit/30/lng/it       

Wolff e Hamilton fanno il punto su una monoposto difficile da mettere a punto e con le sperimentazioni sugli assetti che proseguono. A Miami altri sviluppi: basteranno a risollevare l'avvio di stagione?

Mercedes, aggiornamenti in arrivo: "È una macchina difficile"

La Sprint Race del Gp di Cina per ora resta l&rsquo;epicentro tellurico del confronto diretto in atto tra Charles Cleclerc e Carlos Sainz. Con una lieve toccata in pista mentre il monegasco stava rimontando. Contatto che comunque non ha impedito a Charles di passare, all&rsquo;interno di una mini-gara che ha finalmente segnato un punto a suo favore nella sfida tra i due.  Peraltro un verdetto confermato anche nel Gran Premio vero e proprio, con Leclerc quarto e Sainz quinto, quasi a confermare un&rsquo;aria di ristabilita gerarchia. Non solo: il breve ma franco confronto tra i piloti Ferrari, avvenuto subito dopo il Granpremietto del sabato, parrebbe aver riportato chiarezza e serenit&agrave; tra loro. Certo, almeno per ora. Anche perch&eacute; a ben guardare il futuro clima interno in casa Ferrari dipender&agrave; molto da quanto gli aggiornamenti alla vettura sapranno donare in termini di competitivit&agrave; e obbiettivi.  F1, la classifica aggiornata dopo il GP di Cina  Per Leclerc e Sainz il primo avversario &egrave; il compagno di squadra  Per come &egrave; lo stato delle cose ora in F.1, Verstappen non &egrave; prendibile, la Red Bull vola e lo stesso Perez non sembra vulnerabile, come ipotizzato in un primo momento. Con una McLaren in ripresa, come dimostrato dal garone di Lando Norris, secondo a Shanghai, per la Ferrari il mondiale Costruttori non &egrave; un target molto alla portata, anzi, gi&agrave; forse sar&agrave; gi&agrave; tanto difendersi bene dal ritorno rabbioso del team orange-papaya.  E in quest&rsquo;ottica, paradossalmente ma neanche tanto, l&rsquo;obbiettivo pi&ugrave; logico e comune, sia per Leclerc mentre attende Hamilton, che per Sainz in cerca di un nuovo abitacolo in chiave 2025, &egrave; quello di fare meglio del compagno di squadra.  Per questo il confronto diretto tra Charles e Carlos potrebbe diventare uno dei leitmotiv della stagione. Questo bisogner&agrave; tenerlo presente, anche perch&eacute; se &egrave; vero che i due hanno un buon rapporto, &egrave; anche certo che lo spagnolo non sottostarr&agrave; mai pi&ugrave; a ordini di scuderia, visto che sta per andarsene dalla Rossa. Toccher&agrave; dunque alla squadra gestire la cosa, magari nel modo pi&ugrave; giusto e sportivo, ossia di volta in volta evidando il confronto diretto tra i due in pista, scegliendo strategie di gara alternative.  In ogni caso, il derby in casa Ferrari, alla fine, potrebbe evidenziarsi come una delle caratteristiche distintive di questo 2024 che appare sempre pi&ugrave; un anno di transizione verso l&rsquo;era Hamilton-Leclerc.  Intanto, come sempre, vinca il migliore. Gi&agrave;, ma chi?   

Il confronto diretto tra i due &egrave; uno dei leit motiv della stagione: in attesa di Hamilton, il primo avversario di Carlos e Charles &egrave; il proprio compagno di squadra

Leclerc-Sainz: e se diventasse un derby?

        Dai favolosi Anni &rsquo;70 a favolosi settant&rsquo;anni il passo pu&ograve; sembrare breve, per boomer e generazione X, solo a pensare a Riccardo Patrese. Iridato in kart, subito campione europeo di F.3 1976, front runner in F.2, sempre su Chevron, e nel bel mezzo della stagione cadetta 1977 arriva il clamoroso debutto in F.1 con la Shadow, grazie ai buoni uffici del finanziere Franco Ambrosio. Subito qualificato a Montecarlo, cosa stupefacente per un 23enne senza test seri, e ben presto a punti quando prenderne uno voleva dire arrivare sesto. Che se capita al giorno d&rsquo;oggi ti fanno un monumento equestre.&nbsp; In una parola, se c&rsquo;&egrave; un aggettivo onesto per definirlo nei primi anni di corse, be&rsquo;, quello &egrave; sensazionale. Ma a Patrese Riccardo da Padova classe 1954 il monumento non l&rsquo;ha mai fatto nessuno. Anzi, porchetta l&rsquo;ochetta, tra sfortuna, carognate, indifferenza un po&rsquo; bastarda, bullismo motorizzato, giustizialismo settario e un pizzico d&rsquo;invidia, tempo qualche mese e a fine 1978 il suo vissuto sanguina e gi&agrave; chiede giustizia. Riassumiamo. Dalla Shadow nasce la Arrows e la Fa1, presentata sotto la neve, va in Brasile, fa bella figura in livrea Varig e poi nei colori Warsteiner, sponsor portato da Stommelen, s&rsquo;imbarca per Kyalami, Sudafrica. L&igrave; Riccardo disputa la gara pi&ugrave; bella della sua vita, perch&eacute; dalla top ten si mette a infilare tutti i pi&ugrave; grandi della F.1 Anni &rsquo;70, andando in testa, tra lo sgomento del pubblico. Nessuno pu&ograve; fermarlo. Anzi, s&igrave;: solo il motore che va in fumo, insieme alle sue speranze. Ma Patrese non &egrave; solo bravo e veloce: ha cuore, anima e spina dorsale. Ad Anderstorp, a casa di Peterson, lotta e resiste combattendo con l&rsquo;idolo locale, il mitografico Ronnie con la stratosferica Lotus 79, uno duro e veloce in pista come il dio del motore. &Egrave; troppo. Comincia ad andare un po&rsquo; sui coglioni a certi soloni del Circus e gli si preparano guai.  Alla mala Monza 1978, al via, s&rsquo;innesca il crash multiplo che ferisce proprio Ronnie, il quale morir&agrave; poche ore dopo al Niguarda, per malasanit&agrave;. Riccardo, che non c&rsquo;entra niente, per certi senatori della F.1 &egrave; il colpevole perfetto e l&rsquo;imputato prodigio. Lo costringono a una mitragliata di processi che neanche Hannibal, ma da puro innocente, neh, fino a che Marcello Sabbatini prende posizione su Autosprint, pubblicando le sgommate sull&rsquo;asfalto delle frenate in traiettoria della mala Monza che incolpano Hunt, peraltro uno degli accusatori pi&ugrave; tenaci, e scagionano il padovano.  Intanto al Glen un tribunale privato scandalosamente autoconvocato da veterani della F.1 lo esclude dal Gp Usa come punizione fai da te. Una vergogna. (In)giustizia privata. Cose mai viste prima, in tutta la storia dello sport. E per vederlo fuori dalle maglie della giustizia ordinaria (penale, eh) ce ne vorr&agrave; di tempo. Intanto la Ferrari lo corteggia, anzi, lo vuole, ehm, lo vorrebbe, oddio, non proprio, ci ripensa e alla fine lo lascia con la bocca amara, non prendendolo mai pi&ugrave;. Una mitragliata di mesi e quel ragazzo favolosamente veloce &egrave; un uomo gi&agrave; inquisito, deluso, mobbizzato, illuso e attonito, oltre che ben poco difeso.  Pensa te, dicono pure abbia un brutto carattere. Dopo tutto quello che ha subito e sopportato, sarebbe sbottato di brutto pure il biblico Giobbe, altro che Patrese. Ma non importa. Da l&igrave; in poi Riccardo mostra immensa dignit&agrave;, capacit&agrave; di soffrire e voglia d&rsquo;andare avanti, procedendo come eroe quasi invisibile. Se la Arrows non &egrave; in grado di vincere un Gp, no problem, lui la piazza in pole, come a Long Beach 1981. E finalmente, quando Bernie lo chiama, lui risponde. In Brabham, con una macchina e uno stipendio decente, Ric sbanca Montecarlo 1982, in una gara dai mille volti, non senza un briciolo di culo, perch&eacute; lo rimettono in strada dopo un testacoda alla Vecchia Stazione in un Gp che potrebbero vincere tanti, nel finale, senza che nessuno sembri riuscirci. Dopo il traguardo gli dicono che il trionfatore &egrave; lui e l&igrave; per l&igrave; manco ci crede, poi sorridendo sbigottito va da Grace e Ranieri per vivere il momento pi&ugrave; bello della sua vita. Da l&igrave; impareranno a stimarlo tutti. Specie gli anglosassoni. &Egrave; capitano della Lancia Beta Montecarlo iridata by Fiorio, lui stesso poi, con la LC1, va vicino all&rsquo;iride battuto in extremis solo da Ickx e dalla Porsche, quindi a Imola, nel Gp di San Marino 1983, un&rsquo;altra umiliazione orrenda, quando esce alle Acque Minerali mentre lotta con la Ferrari di Tambay per aggiudicarsi il Gp di San Marino.  A lui, italiano come Mazzini e Garibaldi, mezza tribuna rivolge il gesto dell&rsquo;ombrello, reo d&rsquo;aver impensierito una Ferrari. Che robe nauseanti. Fa finta di niente e tira dritto. Come sempre. Come e quando pu&ograve;. In Brabham &egrave; la cavia tecnica degli esperimenti di Piquet, ma pazienza.  Quindi, alla fine del ciclo Brabham, va alla Williams, dove nel 1992 &egrave; viceiridato dietro al compagno Mansell.  Un giorno, pranzo con Gordon Murray che mi confessa quanto Riccardo Patrese sia un vero signore. Poi un pomeriggio incontro a Goodwood Ann Bradshaw, storica pr della Williams, la quale mi dice che Mansell in Williams era quello meno sopportabile, invece Riccardo &egrave; dolcissimo, mai lamentoso e considerabile come il vero beniamino della squadra. Capito? Infine, l&rsquo;ultima stranezza in pista. Lo prende la Benetton e Briatore nel 1993 lo confronta con Schumi l&rsquo;ultima volta in cui alcuni non hanno ancora capito che Michael &egrave; un fenomeno. Ric &egrave; invece il veterano del mondiale, con 17 stagioni filate, come Graham Hill. Flavio lo mette sotto pressione, gli cava la voglia che gli &egrave; rimasta di correre, di fatto incolpandolo di non andare quanto Schumi, cosa di cui in realt&agrave; sarebbero colpevoli tutti i piloti del creato, in quel momento e da l&igrave; in poi, per pi&ugrave; di dici anni. Riccardo reagisce come sempre con carattere, ma a quasi 40 anni questo vuol dire smettere con la F.1, per sempre. Dicendo di no anche all&rsquo;offerta di prendere il posto di Ayrton, appena deceduto. Pochi anni dopo la Williams lo richiama per un test privato e da post quarantenne in disarmo piazza un crono che l&rsquo;avrebbe messo in seconda fila in un Gp vero, anche se lui ormai ha le tempie bianche. Un aggettivo? Sensazionale. Ancora. Vent&rsquo;anni dopo. Adesso &egrave; tornato a crederci a fondo, nelle corse, reinnamorandosi con gli occhi del figlio Lorenzo. Baby bravo, veloce, promettentissimo, coscenzioso e lanciato verso una bella carriera da professionista delle ruote coperte. Cos&igrave; fa piacere vedere che c&rsquo;&egrave; sempre un Patrese in pista. E, non di meno, prendere atto che l&rsquo;altro, quello primigenio, di Patrese, adesso ha la stessa et&agrave; di quegli Anni 70 che ce lo rivelarono, come un regalo speciale. Otto volte hai tagliato il traguardo in F.1 andando pi&ugrave; veloce di tutti, ma sempre, in ogni giorno dei tuoi 256 Gp disputati, a lungo un record di fedelt&agrave;, hai dato un&rsquo;immensa lezione di vita e di carattere a chi voleva affossarti, a chi non t&rsquo;ha dato abbastanza fiducia, a chi, quando contava, non ha saputo credere in te. Per questo, guardando complessivamente la storia della tua carriera e della tua vita, viene tanto da dire che quanto a onore non sei mica vicecampione di niente, ma campione e basta. Campione, punto. Campionissimo di una carriera intensa, travagliata non per colpa tua e bella, bellissima, calda, voluta e mai regalata. Perch&eacute; strappata combattendo come uno che, oltre a saper correre, ha dimostrato soprattutto d&rsquo;essere stupendamente capace di vivere. Per tutto questo, gustati i tuoi settanta tanto quanto li hai fatti gustare a noi, quei Settanta d&rsquo;allora, Champ.         

Un compleanno che ricorda il senso di una grande carriera

Patrese e i suoi favolosi anni 70

Scott Dixon ha vinto a Long Beach lo storico appuntamento dell&#39;IndyCar sulla pista cittadina della California, e l&rsquo;ha fatto nella migliore delle sue tradizioni, utilizzando la strategia con una gestione perfetta del carburante nel finale. Dixon ha effettuato la sua prima sosta al sedicesimo giro, anticipandola insieme ad altri piloti, come Will Power, per sfruttare una situazione di caution legata a un incidente di Christian Rasmussen. Tuttavia, il neozelandese &egrave; stato l&#39;unico che &egrave; veramente riuscito a sfruttare la situazione, compensando via via il maggior numero di giri che doveva fare negli stint successivi.&nbsp;  Tutte le notizie sulla IndyCar  La mossa di Newgarden  A sfidarlo, sulla una strategia &quot;standard&quot; che ha previsto il cambio al giro 31 (effettuato in bandiera verde) &egrave; stato Josef Newgarden. Al vertice nelle prime fasi dopo aver sopravanzato il poleman Felix Rosenqvist, il pilota del team Penske, vincitore nella prima tappa di St.Petersburg, si &egrave; rifatto sotto nelle fasi conclusive. Ma anche se poteva spingere molto di pi&ugrave; del rivale, il traffico ha ricompattato il gruppo facendo riavvicinare Colton Herta e Alex Palou. E&rsquo; stato proprio il primo a chiudere la partita. Complice un rallentamento improvviso, Herta ha tamponato Newgarden facendogli perdere due posizioni, ma non &egrave; stato abbastanza veloce per giocarsi a sua volta il successo.&nbsp;    Grosjean in Top 10  A quel punto, Dixon ha potuto gestire le fasi finali con relativa tranquillit&agrave;, senza traffico ad impensierirlo, e si &egrave; portato a casa un successo che lo lancia al secondo posto in campionato dietro Newgarden. Secondo ha concluso Herta davanti ad Palou, mentre la top-5 &egrave; stata completata da Marcus Ericsson. Difficolt&agrave; di gestione nel finale per Power, sesto a 15 secondi, seguito da Kyle Kirkwood e dal brillante Romain Grosjean, rientrato in top-10. Nono posto per Rosenqvist, in un weekend complessivamente promettente per il team Meyer Shank.&nbsp;  In decima posizione si &egrave; piazzato Alexander Rossi, primo rappresentante McLaren. L&#39;americano &egrave; stato toccato nelle fasi iniziali dal compagno Pato O&#39;Ward, che &egrave; anche stato penalizzato. Rossi ha recuperato fino alla top-10, chiudendo davanti al debuttante Theo Pourchaire. Il francese ha avuto una gara senza sbavature su una pista non certo facile all&#39;esordio in una serie cos&igrave; competitiva.&nbsp;    L&#39;ordine d&#39;arrivo del Grand Prix di Long Beach, terzo appuntamento dell&#39;IndyCar Series 2024:  1 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - LAP 85 2 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 0&quot;9798 3 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 1&quot;7664 4 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 3&quot;9735 5 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Andretti - 4&quot;3769 6 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 15&quot;7639 7 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 16&quot;1788 8 - Romain Grosjean (Dallara-Chevy) - Juncos Hollinger - 18&quot;0433 9 - Felix Rosenqvist (Dallara-Honda) - MSR - 18&quot;8155 10 - Alexander Rossi (Dallara-Chevy) - McLaren - 32&quot;0915   Ritirati  Scott McLaughlin (Dallara-Chevy)&nbsp; Christian Rasmussen (Dallara-Chevy)  In campionato:  1. Newgarden 87; 2. Dixon 75; 3. Herta 72; 4. Palou 63; 5. Power 61. &nbsp; 

Lo storico appuntamento sulla pista cittadina della California ha visto trionfare il pilota della Ganassi che sale cos&igrave; al secondo posto in campionato dietro Newgarden

IndyCar: a Long Beach Dixon vince di strategia

Verstappen e la Red Bull fanno una corsa a parte, mentre dietro di loro a sorpresa si inserisce la McLaren al posto di una Ferrari in crisi sulla hard; che emozione invece per Zhou!

GP Cina: i 5 temi del fine settimana

        Il GP di Cina lascia dietro di s&eacute; la manifestazione pi&ugrave; importante della superiorit&agrave; Red Bull vista dopo 5 gare di questo 2024. Verstappen domina senza rivali, nonostante due Safety Car caccia indietro Norris a 13", le Ferrari a 23" e 33". Un assolo in gara che ha riportato alla Formula Noia. Sorprende una McLaren competitiva con Norris, sul circuito che alla vigilia veniva pronosticato come il pi&ugrave; difficile per il team, dal team. Sorprende la scarsa competitivit&agrave; delle Ferrari. Ecco i due rivali di Red Bull sulla distanza delle 24 gare.&nbsp;  Marko, Red Bull vincenti con qualsiasi strategia "&Egrave; stata una gara molto movimentata e le safety car hanno un po' confuso il risultato. Abbiamo tremato a due giri dalla fine quando Max &egrave; passato sopra un pezzo di carbonio. Fortunatamente &egrave; andato tutto bene ed &egrave; stata un'altra vittoria convincente di Max. Anche la prestazione della squadra &egrave; stata buona e credo che Perez non sia rimasto soddisfatto della tempistica della prima safety car. Due soste, tre soste, una sosta, tutto era possibile. Comunque, con Max siamo andati sul sicuro", analizza Helmut Marko a Sky Germania. Verstappem: "Red Bull sui binari, facevo tutto quello che volevo" Red Bull avvia le pratiche per il Titolo Shanghai ha riportato un po' allo scenario di un Verstappen inavvicinabile e padrone della corsa. Arriveranno gli sviluppi in Ferrari e McLaren, serviranno a riportarsi a pochi decimi da Verstappen e provare a cogliere l'occasione. In Red Bull, intanto, Marko con la vittoria in Cina "certifica" l'avvio della cavalcava verso il titolo (semmai vi fossero dubbi): "Penso che abbiamo un ottimo pacchetto e Max guida in modo impeccabile, &egrave; sicuro di s&eacute; e ha una visione completa durante la gara. Tiene sotto controllo anche le gomme, quindi penso che possiamo ricominciare a pensare al titolo mondiale. Credo che Max sia tra i grandi di tutti i tempi e non dimentichiamo che compie solo 27 anni in questa stagione". Horner: godiamoci il momento&nbsp; A mancare sono stati i rivali e, come da tre anni a questa parte, non &egrave; a Verstappen che pu&ograve; farsene una colpa. Sulla materia, ciclicamente oggetto di commento, della noia di un monologo gara dopo gara, Horner ha commentato: "Bisogna apprezzare il successo. Max &egrave; un talento speciale e questo &egrave; un momento d'oro per lui. Come abbiamo visto con ogni singolo pilota in passato, non dura per sempre. Si tratta di godersi il momento, di sfruttarlo anche perch&eacute; non c'&egrave; alcuna garanzia di potergli dare una macchina come questa per i prossimi cinque anni. &Egrave; in uno stato di forma fantastico, &egrave; in sintonia con la macchina e con la squadra e si sta godendo le gare". Classifica generale piloti enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWE5B1358CE9266034/stid/457692/limit/30/lng/it       

Il dominio mostrato in Cina ha riportato alle manifestazioni pi&ugrave; forti di superiorit&agrave; prodotte da Max Verstappen. Horner celebra i risultati dell'olandese, Marko apre la cavalcata all'ennesimo titolo

Red Bull, Marko: "Possiamo iniziare a pensare al Titolo"

        Tra i due litiganti il terzo gode, e cos&igrave; alla fine &egrave; stato Ogier (Toyota) a vincere in Croazia davanti a Evans e Neuville. Ma andiamo con ordine. L&rsquo;ultima tappa si preannunciava visti i distacchi molto agguerrita e prevedeva un totale di complessivi 54,78 km cronometrati (gli stessi delle ultime due edizioni) con 4 prove (due ripetute due volte) in programma, vale a dire quella di Trakoscan-Vrbno (13,15 km) seguita dal crono di Zagorska Sela-Kumrovec (14,24 km) che ospitava la power stage finale. A Trakoscan il pi&ugrave; veloce era Katsuta con Evans che recuperava 2&rdquo;3 su Neuville, poi a Zagorska Sela il pi&ugrave; veloce era Tanak che precedeva Ogier di 1&rdquo;5, mentre Evans e Neuville si giravano perdendo rispettivamente 19&rdquo;6 e 23&rdquo;3. Ogier diventava cos&igrave; a sorpresa il nuovo leader della gara con 9&rdquo;1 su Evans e 10&rdquo;2 su Neuville, con Tanak quarto a oltre un minuto. Fourmaux sbatteva e perdeva 15 minuti ed il quinto posto in generale. Nel secondo passaggio a Trakoscan Katsuta si ripeteva ed era ancora il pi&ugrave; veloce con Neuville che perdeva altri 11&rdquo;4 per problemi all&rsquo;ibrido e all&rsquo;alettone posteriore, poi nella power stage Fourmaux si riscattava e staccava lo scratch con Ogier che si aggiudicava la gara e Gryazin vinceva nel Wrc 2. Neuville restava comunque in testa al mondiale piloti, idem la Toyota in quello costruttori. Prossimo appuntamento tra tre settimane in Portogallo.  Classifica finale del Rally di Croazia 1&deg; S&eacute;bastien Ogier &ndash; Vincent Landais (Toyota Yaris Rally 1) F-F in 2.40&rsquo;23&rdquo;6 2&deg; Elfyn Evans &ndash; Scott Martin (Toyota Yaris Rally 1) GB-GB a 9&rdquo;7 3&deg; Thierry Neuville &ndash; Martijn Wydaeghe (Hyundai i20 Rally 1) B-B a 45&rdquo;8&nbsp; 4&deg; Ott Tanak &ndash; Martin Jarveoja (Hyundai i20 Rally 1) EST-EST a 58&rdquo;6 5&deg; Takamoto Katsuta &ndash; Aaron Johnston (Toyota Yaris Rally 1) JPN-IRL a 1&rsquo;55&rdquo;5&nbsp; 6&deg; Andreas Mikkelsen &ndash; Torstein Eriksen (Hyundai i20 Rally 1) N-N a 4&rsquo;01&rdquo;0 7&deg; Gr&eacute;goire Munster &ndash; Louis Louka (Ford Puma Hybrid Rally 1) LUX-B a 5&rsquo;11&rdquo;0 8&deg; Nikolay Gryazin&ndash;Konstantin Aleksandrov (Citroen C3 Rally 2) RUS-RUS a 9&rsquo;21&rdquo;3&nbsp; 9&deg; Yohan Rossel &ndash; Arnaud Dunand (Citroen C3 Rally2) F-F a 9&rsquo;59&rdquo;5 10&deg; Sami Pajari &ndash; Enni Malkonen (Toyota GR Yaris Rally 2) FIN-FIN a 10&rsquo;22&rdquo;7 Cos&igrave; il Mondiale Piloti dopo 4 gare: 1. Neuville 86 punti; 2. Evans 80; 3. Fourmaux 59; 4. Tanak 53; 5. Ogier e Katsuta 45; 7. Rovanpera 31; 8. Lappi 23; 9. Solberg 12; 10. Pajari 7. Classifica del Mondiale Costruttori dopo 4 prove: 1. Toyota 176 punti; 2. Hundai 169; 3. MSport Ford 96.&nbsp;&nbsp;        

Neuville e Evans sbagliano nel terzultimo crono, ne approfitta il pilota francese che vince la gara

WRC Croazia, Toyota sbaraglia tutti: la vittoria è di Ogier

Per il week end del Mondiale Endurance l'Autodromo di Imola è stato invaso da tifosi e appassionati: ecco l'atmosfera

Imola, passione Rossa (e non solo) per la 6 Ore

Si stava abituando a salire sempre sul podio Carlos Sainz, che al GP della Cina manca la Top 3 e chiude la quinta gara del Mondiale di F1 2024 con un quinto posto che gli va davvero strettissimo. Davanti a lui c&#39;&egrave; Charles Leclerc che per un soffio non conquista il terzo podio e anche lui si deve accontentare e tornare a casa con una medaglia di legno.  La stoccata al muretto Ferrari  &quot;La McLaren ci ha sorpresi ed &egrave;&nbsp;&egrave; stata una vera sorpresa qui in Cina. Sapevamo che avremmo faticato su questa pista, gi&agrave; al simulatore avevo visto che sarebbe stato molto complicato correre qui. Per tutto il weekend siamo stati molto lenti e lontani dalla Red Bull perci&ograve; aspettiamo gli aggiornamenti che, in circuiti come questo, aiuteranno sicuramente la Ferrari. Guardiano al futuro con ottimismo le prossime gare, a partire da Miami tra due settimane: la Red Bull oggi ha portato un pacchetto di upgrade e si &egrave; visto. Vediamo cosa succeder&agrave; anche per noi&quot;, ha detto lo spagnolo della Ferrari ai microfoni di Sky, dopo il GP di Shanghai. Un chiaro avvertimento dunque al muretto di Maranello da parte di Carlos, che anche via radio non ha nascosto le difficolt&agrave; nel portare in temperatura la gomma dura.  sky:sc:918612:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a 

Lo spagnolo chiude dietro Leclerc con un buon 5&deg; posto, che per&ograve; non lo rende affatto felice

Sainz: &quot;Ferrari molto lenta e lontana dalla Red Bull, aspettiamo gli aggiornamenti&quot;

Max Verstappen &egrave; il Samurai della gara a Shanghai. L&#39;olandese,&nbsp;campione del mondo della Red Bull, vince la quinta tappa del Mondiale di F1, precedendo la Mclaren di Lando Norris e l&#39;altra Red Bull di Sergio Perez. Quarta e quinta la Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz. A seguire Russell, Alonso, Piastri, Hamilton e Hulkenberg. Rimonta di Hamilton, che partito 18&deg; chiude al 9&deg; posto. Ritiro per Bottas, Ricciardo e Tsunoda.    GP Cina, gli highlights della gara  Ecco i momenti salienti della gara cinese:  sky:sc:918576:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a 

Ecco il riassunto dei momenti salienti della quinta gara stagionale, vinta da Verstappen davanti a Norris e Perez

GP Cina: gli highlights della gara a Shanghai

Non c&#39;&egrave; stata una doppietta ma comunque la Red Bull festeggia un gran bel bottino di punti dopo il primo posto di Verstappen e il terzo di Perez al GP della Cina. Si accende la sfida per la seconda forza del Mondiale tra McLaren e Ferrari: la Rossa &egrave; ancora in vantaggio grazie a ben 55 punti.  Ecco chi guadagna e chi perde tra le scuderie dopo la gara di Shanghai, quinto appuntamento stagionale della F1 2024:  enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWE5B1358CE9266034/stid/457693/limit/30/lng/it ; 

Dopo la vittoria della Red Bull vediamo come cambiano i punti in graduatoria per ogni team

GP Cina, classifica costruttori aggiornata: le nuove posizioni

In Cina la Ferrari aveva come obiettivo il podio, per cui da questo punto di vista si tratta di un obiettivo mancato. Il 4&deg; posto non soddisfa pienamente Leclerc, il quale per&ograve; ci ha tenuto a sottolineare come, date le prestazioni nell&#39;ultimo stint di gara, fosse impossibile fare meglio.    Sorpresi dalle McLaren  Ai microfoni di Sky il monegasco ha detto: &quot;Abbiamo fatto fatica. Oggi &egrave; il miglior risultato che potevamo fare, McLaren ne aveva di pi&ugrave;. La Red Bull lo sapevamo che sarebbe andata forte, ma Lando &egrave; stato una sorpresa. Con la media non siamo andati male, con la hard invece il passo era questo ed era incredibile la differenza con la media: con la media forse eravamo un pelo pi&ugrave; veloci della McLaren, con la hard invece pagavamo circa mezzo secondo. Con la hard&nbsp;non abbiamo avuto il passo gara che abbiamo avuto sempre da inizio dell&#39;anno. L&#39;aspettativa era il podio, ma la sorpresa oggi &egrave; stata la McLaren, Piastri aveva un danno al fondo altrimenti forse non avremmo preso nemmeno il 4&deg; posto. E&#39; stata una brutta sorpresa per noi. Aggiornamenti necessari? Sono importantissimi. Ci daranno la direzione per il resto dell&#39;anno, ma sono fiducioso perch&eacute; il team finora ha fatto un grande lavoro. Vedremo dove ci porteranno questi aggiornamenti&quot;.  GP Cina: l&#39;analisi a caldo  sky:sc:918599:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a 

Il monegasco della Ferrari &egrave; rimasto negativamente sorpreso del passo con la gomma dura, e secondo lui se Piastri non avesse avuto quei danni al fondo sarebbe stato difficile difendere pure il 4&deg; posto

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