Come, da un lato, &egrave; normale che sorgano degli interrogativi sulla solidit&agrave; della posizione di Pastor Maldonado in Renault, mettendo insieme due fatti &ndash; la visita di Kevin Magnussen a Enstone e il viaggio di Cyril Abiteboul in Venezuela, per incontrarsi con i vertici della PDVSA &ndash; &egrave; altrettanto normale che dai diretti interessati seguano commenti diretti a minimizzare la portata delle indiscrezioni.  Dopo la nota Renault, a margine delle voci sulla possibile sostituzione di Maldonado con il pilota danese, arriva il commento di una fonte della compagnia petrolifera di Stato: &laquo;Sono tutte speculazioni, al momento non abbiamo ricevuto informazioni diverse da quanto concordato lo scorso anno con Lotus&raquo;, ha commentato al giornale El Universal.  Non nega l&rsquo;esistenza di un incontro tra le parti, relegandolo, per&ograve;, a normale amministrazione: &laquo;Questo tipo di riunioni si svolgono per programmare le attivit&agrave; da svolgere, non c&rsquo;&egrave; niente di strano&raquo;. Tra poche settimane, a febbraio, si terr&agrave; una conferenza di presentazione ufficiale del team Renault, annunciata gi&agrave; in sede di rilevamento delle quote Lotus e sar&agrave; l&rsquo;occasione buona per capirne di pi&ugrave; sulle sorti sportive di Pastor, la sponsorizzazione PDVSA e il ruolo di Magnussen nel 2017.  Fabiano Polimeni

Dal Venezuela sono bollate come speculazioni le voci di una possibile sostituzione con Magnussen

Maldonado a rischio? PDVSA smentisce

Non sar&agrave; un 2016 semplice, quello dell&rsquo;attuale Lotus. La finalizzazione dell&rsquo;accordo con Renault potrebbe risollevare le sorti finanziarie, ma sulle prospettive tecniche si annuncia una strada tutta in salita, da percorrere identificando anzitutto un riferimento, una guida. Dovr&agrave; essere necessariamente Pastor Maldonado, per esperienza, visto il secondo sedile affidato a Jolyon Palmer. &laquo;Sappiamo che il prossimo sar&agrave; un anno difficile, il primo, avremo bisogno di imparare insieme e provare a migliorare le prestazioni. Credo che abbiamo a disposizione un gran potenziale in fabbrica&raquo;, ha commentato.  Immagina un rafforzamento dell&rsquo;organico, pi&ugrave; risorse umane al lavoro, che sfruttino le potenzialit&agrave; della factory di Enstone. Manca ancora l&rsquo;ufficializzazione dell&rsquo;accordo, alla quale si sta lavorando, come recentemente dichiarato da Matthew Carter, Maldonado si proietta per&ograve; oltre: &laquo;Siamo tutti in attesa e molto felici di ritrovare Renault in Formula 1, impegnata in prima persona. In passato ho gi&agrave; lavorato a lungo insieme a loro, abbiamo buoni rapporti e speriamo di poter ricominciare a vincere&raquo;, riporta Autosport.  Con un motore Renault ha ottenuto l&rsquo;unica vittoria in Formula 1, Pastor, senza contare le esperienze nelle formule minori. Sulle prospettive di ben figurare pesa un interrogativo pi&ugrave; di altri: riusciranno a portare la power unit sullo stesso piano della concorrenza? Gli ultimi riscontri avuti in pista non sembrano al momento confortanti, al di sotto delle attese e dei valori rilevati al banco. La fiducia di Maldonado, per&ograve;, &egrave; immutata (e non potrebbe essere diversamente): &laquo;Attualmente il Mercedes &egrave; migliore ma Renault si sta avvicinando e sta progredendo. A inizio anno ricordo che passavo le Toro Rosso e le Red Bull a met&agrave; rettilineo, oggi non &egrave; cos&igrave; semplice&raquo;.  Fabiano Polimeni

Pastor sar&agrave; il riferimento per far progredire il team nell&rsquo;anno del ritorno Renault

Maldonado: 2016 difficile, ma c&rsquo;&egrave; il potenziale

Non &egrave; stato certo un avvio di campionato fortunato, quello di Pastor Maldonado. Dopo quattro gare si trova a fare un bilancio che lo vede sconfitto nel confronto con Romain Grosjean, da due gare consecutivamente a punti. Ma sono tutte colpe da attribuire al pilota venezuelano? A ripercorrere la serie di eventi succedutisi finora, non sembrerebbe. In Australia &egrave; stato toccato in curva 2 dalla Sauber di Nasr, finendo contro le barriere al primo giro; nel Gran Premio di Malesia si &egrave; ritirato per un problema alla power unit a 6 giri dalla conclusione e in Cina, quelli che sono apparsi in un primo momento come evidenti errori sono stati giustificati dal team con un guasto nell&rsquo;impianto frenante.  Un dritto nella corsia d&rsquo;ingresso ai box e un testacoda in pista prima di entrare in battaglia con la McLaren di Button ed essere tamponato in fondo al rettilineo di partenza. E in Bahrain? E&rsquo; stato l&rsquo;unico ad azzardare la partenza con gomme medie ma guai tecnici lo hanno praticamente estromesso da ogni ambizione. Non tutti sono cos&igrave; indulgenti, per&ograve;. Felipe Massa, ad esempio, gli rinfaccia di aver danneggiato il diffusore della Williams a Sakhir, che ha provocato il rallentamento del pilota brasiliano nella seconda met&agrave; di gara.    Come risponde Pastor a chi lo critica e a quanti l&rsquo;hanno ribattezzato Crashtor? In maniera diretta ed esplicita: &laquo;Ho sempre avuto le pa**e di andare oltre il limite ogni volta. Quando fa un incidente Pastor &egrave; una grande notizia, quando lo fanno gli altri non se ne parla&raquo;. E torna anche sul contatto con Button in Cina: &laquo;Normalmente in passato abbiamo visto anche penalit&agrave; pi&ugrave; importanti per questo genere di cose, situazioni simili, specialmente con me coinvolto. Per cercare il limite, devi superarlo: ho vinto tutto in passato, ho vinto in Formula 1 con una macchina non competitiva correndo contro le Ferrari, McLaren e Red Bull. A volte rischi e fai degli errori&raquo;.  Fabiano Polimeni

Un avvio stagionale non esaltante con la Lotus ma non sempre per colpe imputabili al pilota, che risponde per le rime ai detrattori

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Maldonado all’attacco: per cercare il limite, devi superarlo