        Entra nel vivo la 24 Ore di Daytona 2020. Le qualifiche hanno scritto una griglia di partenza che vede il team Joest piazzare due macchine nelle prime tre posizioni. Il miglior tempo &egrave; della Mazda di Jarvis-Nunez-Pla, in 1&rsquo;33&rdquo;711, davanti alla Acura dell&rsquo;equipaggio Montoya-Pagenaud-Cameron, team Penske a 4 decimi dalla prestazione siglata da Oliver Jarvis. L'abitudine alla pole &ldquo;E&rsquo; una sensazione incredibile sebbene diversa. Lo scorso anno c&rsquo;era tantissima emozione e aspettative, dopo un 2018 difficile. Riuscire a vincere 3 corse ha cambiato le prospettive su questa stagione, &egrave; un approccio pi&ugrave; pragmatico ma non vuol dire che non ci sia ancora emozione&rdquo;, ha commentato Jarvis, con il prototipo Dpi Mazda un anno fa a girare in 1&rsquo;33&rdquo;685, tempo della pole. Nell&rsquo;ultimo turno di libere, per&ograve;, sono state le tre Cadillac a dettare il passo, mentre Mazda non ha preso parte alla sessione per un cambio di motore programmato. In Classe LMP2 &egrave; il team Mathiasen a precedere DragonSpeed, Ben Keating &ndash; sulla #52 in coppia con Boulle, Abry, Trummer &ndash; ha girato in 1&rsquo;37&rdquo;446. GTLM, Porsche davanti alle Corvette  Passando alle GT, Porsche in GTLM mette entrambe le 911 RSR davanti. Nick Tandy &ndash; sulla #911 con Makowiecki e Campbell - fa 49 millesimi meglio di Bamber-Vanthoor-Jaminet, poi le due Corvette, al debutto con la C8.R a motore posteriore centrale, staccate di 3 decimi con Garcia-Taylor-Catsburg e 6 decimi con Gavin-Milner-Fassler. F1, Ferrari 2020: le ipotesi su come sar&agrave; &ldquo;Non potevamo chiedere un risultato migliore in qualifica. Entrambe le macchine sono in prima fila in GTLM, la nuova 911 RSR ha evidenziato il grande potenziale velocistico alla sua &ldquo;prima&rdquo; in nord America, come gi&agrave; visto nel WEC&rdquo;, le parole di Pascal Zurlinder, direttore GT Motorsport Porsche. Settimo crono di classe per la Ferrari 488 GTE del team Risi Competizione, con Calado-Pier Guidi-Serra-Rigon. GTD, Lamborghini c'&egrave; nelle libere In Classe GTD &egrave; ancora una Porsche a dettare il ritmo, con la 911 GT3 R di Plaff Motorsports a girare in 1&rsquo;45&rdquo;237 davanti alla Ferrari 488 GT3 di Scuderia Corsa, 4 decimi pi&ugrave; lenti MacNeil-Vilander-Westphal-Balzan. La pattuglia Lamborghini piazza il quinto crono con il team Grasser, l&rsquo;equipaggio Heistand-Schothorst-Perera-Costa &egrave; a 8 decimi dalla pole di Olsen-Robichon-Kern-Pilet. Lamborghini a ridurre sensibilmente il gap nell'ultima sessione di libere. Tutti i tempi delle qualifiche a Daytona         

<p>Il team Joest prosegue sulla scia di quanto mostrato nel ROAR e precede la prima delle Acura. Cadillac bene nelle ultime libere. Tra le GTLM sono le 911 RSR a imporsi, davanti alle nuove Corvette C8.R</p>

24 Ore di Daytona: Mazda in pole, Porsche svetta in GTLM

        Mazda, DragonSpeed, Porsche e Via Italia Racing. I migliori di Classe a Daytona, dopo le qualifiche che hanno scritto la griglia di partenza della 24 Ore. Si conferma la rapidit&agrave; delle Mazda del team Joest, dopo gli exploit nel Roar e Oliver Jarvis realizza la pole infrangendo il record della pista dopo 26 anni. Migliora l&rsquo;1&rsquo;33&rdquo;875 ottenendo 1&rsquo;33&rdquo;685, davanti alla Acura Penske di Ricky Taylor, staccato di 188 millesimi e la DPi gemella di Juan Pablo Montoya, staccato di 4 decimi. Non va oltre la sesta prestazione, terza fila, la Cadillac di Wayne Taylor Racing. Quasi 8 decimi rimediati dalla pole per Jordan Taylor.&nbsp; &ldquo;La cosa pi&ugrave; importante per noi era ottenere la pole. Sin dal Roar ho capito meglio cosa volesse dire fare il record della pista. Che sia rimasto per 26 anni &egrave; incredibile, non ero certo che saremmo riusciti a batterlo oggi a causa della pioggia caduta al mattino. Per noi e il team Mazda Joest &egrave; la ciliegina sulla torta, perch&eacute; abbiamo lavorato cos&igrave; a fondo: non c&rsquo;&egrave; stato nessun periodo di stacco a fine stagione e questo &egrave; il risultato di tutto il duro lavoro fatto in fabbrica&rdquo;, ha commentato Jarvis, alla prima pole nel campionato IMSA. In casa Wayne Taylor Racing, le velleit&agrave; di successo di Fernando Alonso, Renger van der Zande, Kamui Kobayashi e Jordan Taylor partiranno dalla terza fila, un risultato atteso, ad ascoltare le parole di Taylor: &ldquo;Credo che realisticamente fossimo in corsa per ottenere il quinto miglior tempo e abbiamo concluso al sesto per mezzo decimo dalla numero 31 (Cadillac di Action Express guidata da Felipe Nasr; ndr). Per quanto ci riguarda la qualifica era pi&ugrave; una sessione di prova che altro. Abbiamo apportato grandi modifiche solo per verificare il comportamento tra libere e qualifica, per dare una lettura visto il poco tempo avuto per girare. Adesso abbiamo capito come hanno inciso le modifiche e andiamo con una direzione chiara nelle prove notturne (quinto tempo a 5 decimi dalla Nissan; ndr)&rdquo;. Daytona, tutti i tempi della qualifica Pi&ugrave; importante essere al top nella gestione delle 24 Ore che non esprimere la prestazione assoluta sul singolo giro e Jordan Taylor aggiunge: &ldquo;Non cercavamo necessariamente la pole, sapevamo non essere un obiettivo realistico. Piuttosto &egrave; stata una preparazione in vista della gara ed quello l&rsquo;obiettivo assoluto&rdquo;. Dietro i prototipi di Classe Dpi e LMP2 si registra una Classe GTLM dai distacchi molto contenuti. La pole va alla Porsche 911 RSR di Tandy-Pilet-Makowiecki, Tandy autore di 1&rsquo;42&rdquo;257 davanti alla Corvette di Magnussen, per 3 decimi, a guidare un plotoncino di macchine separate da pochi centesimi: Briscoe su Ford a 371 millesimi dalla pole di Classe, Rigon su Ferrari Risi Competizione a poco pi&ugrave; di 4 decimi. Settimo di Classe l&rsquo;equipaggio di BMW con Alex Zanardi. Zanardi stard della 24 Ore di Daytona: l'intervista &ldquo;Il nostro obiettivo era di ottenere una buona scia e ha funzionato alla perfezione. Sui lunghi dritti di Daytona pu&ograve; aiutare davvero e ti fa guadagnare molto tempo, soprattutto se prendi la scia di due macchine, come nel nostro caso. Sterzi a parte: Daytona, &egrave; sfida tra ultraottantenni! &Egrave; una tattica che a volte non funziona ma oggi siamo stati fortunati. Pur essendo un risultato fantastico la pole, non significa molto in una gara di 24 ore, qui come in altri appuntamenti. &Egrave; tuttavia importante iniziare il week end con un gran risultato&rdquo;, ha raccontato Nick Tandy.&nbsp; In Classe GTD &egrave; la Ferrai 488 GT3 di Via Italia Racing a ottenere il miglior tempo, con l'equipaggio brasiliano Gomes-Franzoni-Longo completato da Andrea Bertolini. La migliore delle Lamborghini Huracan GT3 &egrave; risultato l'equipaggio di Ebimotors, con il tempo ottenuto da Giacomo Alto&egrave;, in formazione con Fabio Babini, Emanuele Busnelli e Taylor Proto.       

Oliver Jarvis ottiene la prima pole in IMSA e vale anche il primato della pista di Daytona. Mazda in forma, Cadillac a lavorare in ottica gara. Porsche primeggia in Classe GTLM, nella GTD miglior tempo dei brasiliani di Via Italia Racing, con il nostro Andrea Bertolini

24 Ore di Daytona: Mazda pole record, Alonso parte sesto

        Si chiude ancora con una&nbsp;Mazda in testa, il Roar Before 24. A Daytona, nell&rsquo;ultima giornata di test, &egrave; Oliver Jarvis a segnare il miglior crono nella sessione di qualifica che assegna garage e pit in vista della gara del prossimo 26 gennaio. Prestazione record - sebbene non ufficiale -&nbsp;l&rsquo;1&rsquo;33&rdquo;398 che pone l&rsquo;equipaggio Jarvis-Nunez-Bernhard davanti alla DPi gemella di Bomarito-Tincknell-Pla. Terza prestazione per la Acura di Castroneves-Taylor-Rossi. Prossimo atto della 24 Ore di Daytona, la sessione di qualifica in programma gioved&igrave; 24 gennaio, che assegner&agrave; la pole position e scriver&agrave; la griglia di partenza. Scenario simulato dal team Joest gi&agrave; nelle giornate del Roar, come ha ammesso Oliver Jarvis dopo il crono di riferimento ottenuto domenica: &ldquo;E&rsquo; stato puro piacere guidare la macchina. Abbiamo girato in condizioni da vera qualifica. Non credo che molti dei nostri avversari possano dire lo stesso, ma nelle condizioni di poco carburante a bordo &egrave; stato incredibile&rdquo;. Programma sostanzialmente diverso, invece, quello condotto dal team Wayne Taylor Racing, a schierare Van Der Zande, Alonso, Kobayashi e Taylor sulla Cadillac numero 10. &ldquo;Credo sia difficile dire dove ci troviamo in termini di passo. Quanto alla macchina, abbiamo compiuto molti progressi apportando alcuni cambiamenti. &Egrave; stato positivo avere in macchina Alonso e Kobayashi, affinch&eacute; potessero essere a loro agio tanto sotto il punto di vista della guida che dell&rsquo;ergonomia della posizione: sono gli aspetti sui quali &egrave; incentrato questo test, far s&igrave; che tutti siano a proprio agio, effettuare le prove di cambio pilota e di pit-stop. Nel tempo che manca prima che si ritorni in pista, sar&agrave; solo una questione di effettuare alcune regolazioni di fino&rdquo;, l&rsquo;analisi di Jordan Taylor. Cadillac candidata alla vittoria, obiettivo sottolineato da Kobayashi mentre Fernando Alonso ha commentato: &ldquo;E&rsquo; andato tutto bene, un week end di test filato liscio. Era la prima volta al volante della Cadillac con il team, sono piuttosto contento della macchina e del bilanciamento presente sin dall&rsquo;inizio. Conoscevo la pista dall&rsquo;anno scorso, &egrave; stato un vantaggio e ho potuto concentrarmi totalmente sul metodo di lavoro della squadra e come voleva che venisse condotto il test. Credo abbiamo compiuto dei miglioramenti, abbiamo imparato un paio di cose che potremo sfruttare per la 24 Ore. Abbiamo un team forte, tutti i piloti hanno esperienza e velocit&agrave; sufficienti per correre su ritmi elevati.  &Egrave; una gara lunga e tutto deve andare per il verso giusto, da parte nostra dobbiamo tenere alta la concentrazione, correre la gara nel miglior modo possibile e aiutare il team con i nostri feedback nell&rsquo;arco delle 24 ore&rdquo;. Per una Classe Dpi monopolizzata da Mazda c&rsquo;&egrave; la migliorprestazione dell&rsquo;Oreca di Mathiasen Motorsport in Classe LMP2, con Gabriel Aubry autore di un crono di 1&rsquo;35&rdquo;930. Il riferimento in GTLM, invece, &egrave; stato fissato nella qualifica domenicale da Jan Magnussen su Corvette, a sfruttare nel giro che &egrave; valso l&rsquo;1&rsquo;42&rdquo;651 &ndash; circa 1 decimo di margine sulla prima delle due Ford GT di Chip Ganassi (Briscoe-Westbrook-Dixon) &ndash; la scia offerta dall&rsquo;altra Corvette di Oliver Gavin. Terza prestazione per Hand-Muller-Bourdais, seguiti dalla coppia di Porsche 911: Jaminet-Bamber davanti a Pilet-Tandy-Makowiecki. Sesta di Classe la Ferrari 488 GTE di Risi Competizione, con Rigon e Molina al volante, davanti alla prima delle BMW M8 GTE, quella di Alex Zanardi, nell&rsquo;equipaggio completato da Krohn,Edwards-Mostert. Roar Before 24, tutti i tempi della terza giornata       

L'ultima giornata di test del Roar Before 24 conferma ancora le Mazda al vertice della Classe DPi. Simulazione piena di qualifica per il team Joest, in casa Cadillac si &egrave; lavorato alla ricerca del feeling perfetto nell'equipaggio Taylor-Van der Zande-Alonso-Kobayashi

Roar Before Daytona, giorno 3: Mazda da qualifica, Alonso in rodaggio

La Mazda torna a competere con una macchina al 100% di propria produzione: ha infatti svelato al Los Angeles Auto Show il proprio Prototipo RT24-P con cui si impegner&agrave; a correre nel 2017. Tuttavia non parliamo della classe LMP1 Fia, bens&igrave; della Daytona Prototype international (DPi) nella serie WeatherTech Imsa, dove la Mazda sar&agrave; presente con due vetture. Questo campionato americano vede gi&agrave; competere il team Mazda, per&ograve; con due Lola motorizzate dalla Casa giapponese. Stavolta la macchina sar&agrave; di propria produzione, con scocca fatta realizzare da Riley/Multimatic e una carrozzeria che si ispira molto di pi&ugrave; alla produzione di serie, un concetto gi&agrave; molto seguito nei Prototipi americani.&nbsp;  In particolare il design si rif&agrave; al concetto Kodo tipico delle ultime Mazda. &laquo;Il design Kodo &egrave; il cuore di qualsiasi veicolo che porta un marchio Mazda - ha dichiarato il manager della Mazda Design Americas, Ken Saward - ed &egrave; molto evidente nella progettazione del prototipo 2017. Abbiamo preso in considerazione i due parametri principali per una macchina da corsa di successo per questa serie: le prestazioni aerodinamiche e il nuovo regolamento tecnico 2017. Lavorando con i tecnici aerodinamici e gli ingegneri di Multimatic, abbiamo scoperto che l&#39;applicazione della filosofia di design Kodo alle superfici e alla silhouette della vettura ci ha permesso di ottenere una linea dall&#39;aspetto dinamico e pure molto efficiente aerodinamicamente&raquo;.  La RT24-P sar&agrave; motorizzata con il 4 cilindri turbocompresso MZ-2.0T da circa 600 cavalli, e verr&agrave; affidata ai piloti Jonathan Bomarito, Tristan Nunez, Tom Long e Joel Miller, mentre il debutto in gara avverr&agrave; alla prossima 24 Ore di Daytona del 28-29 gennaio, gara inaugurale della serie Imsa 2017.&nbsp; 

<p>Il costruttore nipponico si impegner&agrave; nel 2017 con un proprio Prototipo, destinato per&ograve; esclusivamente alla classe DPi americana</p> 

IMSA: la Mazda presenta il suo Prototipo

Al Salone di Los Angeles, presentato il prototipo firmato Mazda e Riley/Multimatic per competere nella classe Prototype IMSA. Debutto in pista alla 24 ore di Daytona a gennaio, dopo i test di sviluppo. Motore 2 litri turbo da oltre 600 cavalli, "stile" Mazda con dettagli di KODO design

Mazda RT24-P, le foto

Alla conclusione delle "Roar before the Rolex 24", vale a dire le tre giornate di prove libere ufficiali in preparazione alla 24 Ore di Daytona del 30-31 gennaio, con il tempo di 1'39"249 "Pipo" Derani &egrave; riuscito a portare davanti a tutti la sua Ligier JS P2, condivisa con Scott Sharp, Ed Brown e Johannes van Overbeek. Ha cos&igrave; preceduto di 0"189 la vettura gemella, sempre motorizzata Honda, di "Ozz" Negri, John Pew, AJ Allmendinger e Olivier Pla, che aveva svettato nelle prime due giornate. Terza in graduatoria la Mazda DP di Joel Miller, Tom Long e Ben Devlin, a 0"579. Buon quarto posto per la BR01 di Paolo Catone che vede il nostro Maurizio Mediani in equipaggio con Minassian-Aleshin-Ladygin.  &laquo;Davvero non mi aspettavo di poter essere l&igrave; davanti - ha dichiarato alla fine il 22enne brasiliano Luis Felipe Derani - anche perch&eacute; &egrave; la mia prima volta qui a Daytona. &Egrave; un posto unico, con un sacco di storia, ed &egrave; un piacere poter essere parte di questo evento per la prima volta. &Egrave; anche la mia prima volta con le Sports Car negli Stati Uniti, e mi sto divertendo&raquo;.  Fra le GTLM, nella giornata conclusiva a risultare pi&ugrave; veloce &egrave; stato Oliver Gavin alla guida della Corvette C7R assieme a Tommy Milner e Marcel Fassler, ma il crono di 1'45"106 non &egrave; stato sufficiente a superare il 1'45"088 che Lucas Luhr aveva fatto segnare venerd&igrave; con la BMW M6 che guida in equipaggio con John Edwards, Kuno Wittmer e Graham Rahal. Terza posizione finale per l'altra M6 di Auberlen-Werner-Farfus-Spengler a pochi centesimi (1'45"120) a precedere Corvette, Ford GT e la prima delle Ferrari, la 488 di PierGuidi-Premat-Serra.  Colpo di reni finale per la Porsche in GTD, dove Leh Keen porta al vertice la 911 (con MacNeil-MacNeil-vanGisbergen) grazie al tempo di 1'47"852 che gli permette di precedere per meno di 3 centesimi la Lamborghini Huracan di Bortolotti-Miller-Sellers-Snow e quindi per meno di 1 decimo l'Audi R8 di Davis-Liddel-Aschernbach-Bell. Questa categoria, che ricordiamo ha portato in pista ben 22 macchine per l'occasione, si preannuncia davvero combattuta.  I tempi complessivi per classe alle Daytona "Roar"  1. Sharp-Brown-vanOverbeek-Derani (Ligier-Honda) 1&rsquo;39&rdquo;249 2. Pew-Negri-Allmendinger-Pla (Ligier-Honda) 1&rsquo;39&rdquo;438 3. Miller-Long-Devlin (Mazda) 1&rsquo;39&rdquo;828 4. Mediani-Minassian-Aleshin-Ladygin (BR-Nissan) 1&rsquo;39&rdquo;899 5. Bomarito-Nunz-Pigot (Mazda) 1&rsquo;39"834  categoria GTLM 1. Luhr-Edwards-Wiyymer-Rahal (Bmw F13 M6) 1&rsquo;45&rdquo;088 2. Gavin-Milner-Fassler (Corvette C7R) 1&rsquo;45&rdquo;106 3. Auberlen-Werner-Farfus-Spengler (Bmw F13 M6) 1&rsquo;45&rdquo;120 4. Magnussen-Gavin-Rockenfeller (Corvette C7R) 1&rsquo;45&rdquo;124 5. Hand-Muller-Bourdais (Ford GT) 1&rsquo;45&rdquo;248 6. Pieguidi-Premat-Serra (Ferrari 488) 1&rsquo;45&rdquo;266  categoria GTD 1. MacNeil-MacNeil-Keen-vanGisbergen (Porsche GT3R) 1&rsquo;47&rdquo;852 2. Bortolotti-Miller-Sellers-Snow (Lamborghini Huracan) 1&rsquo;47&rdquo;881 3. Davis-Liddel-Aschernbach-Bell (Audi R8 Lms) 1&rsquo;47&rdquo;949 4. Keating-Robinson-Mosing-Fosse (Dodge Viper GT3 R) 1&rsquo;47&rdquo;960 5. Abbelen-Huisman-Stippler-DePhilippi (Porsche GT3 R) 1&rsquo;47&rdquo;963  Maurizio Voltini   

Alla conclusione dei tre giorni di test ufficiali in preparazione alla 24 Ore di Daytona di fine gennaio, fra DP, GTLM e GTD

Daytona "Roar", davanti a tutti Ligier, BMW e Porsche

Valentino Rossi al volante della Mazda 787B a Goodwood

Pu&ograve; considerarsi la caratteristica che pi&ugrave; di ogni altra identifica Mazda. Il motore rotativo Wankel, sebbene non abbia riscosso grandi successi nella produzione in serie (prevalentemente per i consumi elevati con i quali dover fare i conti e confinato ai modelli pi&ugrave; sportivi), pu&ograve; vantare un successo nella 24 Ore di Le Mans.  Sono trascorsi 24 anni dall&rsquo;affermazione della Mazda 787B, alla quale serv&igrave; un secondo tentativo, dopo che l&rsquo;esordio del 1990 si concluse malamente, con un doppio ritiro causato da problemi di raffreddamento.  Nel &rsquo;91, dei tre equipaggi schierati, fu quello composto da Herberg, Gachot, Weidler a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio, approfittando anche dei ritiri di Mercedes (tornata alla Gruppo C del 1990 e dominatrice per gran parte di quella 24 ore), Peugeot (che schierava, unica, le 905 di categoria C1, con il regolamento del mondiale Prototipi di quell&rsquo;anno e cubatura limitata a 3.5 litri), oltre alle difficolt&agrave; con il consumo di benzina in casa Jaguar, i cui tre equipaggi finirono dietro alla Mazda e davanti all&rsquo;unica Mercedes superstite, guidata anche da un giovane Schumacher.  Quelle Mazda 787B ora torneranno in azione, ma non sul circuito de La Sarthe, bens&igrave; sulla collina di Goodwood, il prossimo 26 giugno, dove riaccenderanno i quattro rotori Wankel da 2.6 litri, cubatura che in realt&agrave; va equiparata a un 4.7 litri di un propulsore a pistoni. All&rsquo;epoca le 787B scaricavano sull&rsquo;asfalto 700 cavalli, pur avendo un potenziale superiore a un regime di rotazione pi&ugrave; elevato, mentre il prototipo fermava la bilancia sugli 830 kg.  La &ldquo;vedette&rdquo; a Goodwood sar&agrave; la 787B in livrea Charge, affiancata dal telaio che si ritir&ograve; nel 1990 e concluse la 24 ore del 1991 in ottava posizione. Non fu l&rsquo;unica apparizione nelle gare di durata per il marchio giapponese, Le Mans, anzi. Il rotativo Wankel si trovava anche sotto al cofano di varie Mazda RX-7, compresa quella che nel 1981 vinse la 24 Ore di Spa Francorchamps, con Dieudonne e Walkinshaw al volante, i primi a vincere una 24 ore per il marchio nipponico.  Fabiano Polimeni

Dopo l&rsquo;esordio (con ritiro) nel 1990, arriv&ograve; l&rsquo;affermazione l&rsquo;anno seguente con l&rsquo;originale motore rotativo Wankel

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