Ci ha pensato Fernando Alonso, subito dopo il Gran Premio di Russia, ad anticipare l&rsquo;introduzione di un importante pacchetto aerodinamico in McLaren per il Gran Premio di Spagna. Sar&agrave; un venerd&igrave; votato alla valutazione delle nuove componenti, tra le quali non ci sar&agrave; alcuna evoluzione della power unit. Si vocifera di uno step evolutivo programmato per il Canada ma l&rsquo;unico &ldquo;indizio&rdquo; che Yusuke Hasegawa si lascia sfuggire &egrave; legato alla &ldquo;portata&rdquo; delle novit&agrave;: Honda non seguir&agrave; la politica dei piccoli passi, ma investir&agrave; i gettoni disponibili per importanti interventi evolutivi.  &laquo;Il lavoro di sviluppo &egrave; in corso e non abbiamo ancora confermato in quali gare introdurremo gli aggiornamenti con i gettoni. Non vogliamo utilizzarli per piccoli miglioramenti, ci piacerebbe impiegarli in modo effettivo piuttosto che graduale; abbiamo bisogno di scoprire l&rsquo;esatta portata dello sviluppo e spero che sia un gran passo avanti&raquo;.  Boullier in Russia ha puntato l&rsquo;indice sul consumo della power unit Honda, a suo dire tale da obbligare Alonso a un fuel saving aggressivo, quantificato in 50&rdquo;. Motore interno e sistema di recupero dell&rsquo;energia sono due fronti sui quali stanno lavorando i giapponesi, come confermato dallo stesso Hasegawa.  In Spagna sar&agrave; interessante scoprire quale sia il divario effettivo tra i team, su una pista assolutamente rappresentativa dei valori in campo. McLaren che dovr&agrave; confermare le ambizioni realistiche di una presenza costante nei punti in gara e cercare l&rsquo;ingresso in Q3 al sabato. &laquo;Il Circuit de Catalunya non &egrave; una pista che tradizionalmente ci si addice, essendo piuttosto dura sia sulla power unit che sul telaio; sento per&ograve; di avere una macchina solida e stiamo ottenendo prestazioni consistenti su tutta una variet&agrave; di piste, anche se i risultati non riflettono tutto il duro lavoro fatto in fabbrica&raquo;, commenta Jenson Button.&nbsp;  Alonso: lo spettacolo? Non solo sorpassi  Hasegawa controcorrente sul sound della F1 

<p>In Honda anticipano evoluzioni sostanziali sulla power unit: la spesa dei gettoni sar&agrave; effettuata per modifiche importanti</p> 

GP Spagna: McLaren aggiornata, Button fiducioso

C&rsquo;&egrave; quantomeno curiosit&agrave;, intorno alla McLaren-Honda. Curiosit&agrave; per scoprire quanto valgono i progressi compiuti in inverno, se riusciranno a scalare posizioni e far parte stabilmente della top ten potendo contare sulle proprie forze. Sarebbe gi&agrave; un successo se riuscissero nell&rsquo;impresa. Ron Dennis parla alla vigilia di un nuovo inizio, per l&rsquo;ennesima volta senza le luci dei riflettori che illuminano chi punta a giocarsi il mondiale. Dal 2012 non respirano pi&ugrave; certe sensazioni a Woking e toccher&agrave; ancora attendere.  &laquo;Non saremo in lotta per il mondiale nel 2016, ma ci aspettiamo di compiere buoni passi avanti rispetto allo scorso anno. Abbiamo lavorato tutto l&rsquo;inverno 24 ore su 24, sette giorni su sette, a Woking come i nostri colleghi di Honda a Sakura. L&rsquo;impegno non assicura il successo, &egrave; chiaro, ma posso assicurarvi che nessun altro team di Formula 1 ha lavorato per pi&ugrave; ore negli ultimi mesi di quanto non abbiamo fatto noi&raquo;, spiega. Tanto lavoro perch&eacute; tanto terreno andava recuperato. Barlumi di speranza sono emersi nei test, una macchina in grado di accumulare chilometri, sprazzi di miglioramenti percepiti anche dai piloti, un aggiornamento tecnico atteso in pista gi&agrave; venerd&igrave; prossimo. Da qui riparte la McLaren-Honda.    Lo stile Dennis, per&ograve;, non si smentisce anche in una situazione che vede la squadra navigare prevedibilmente a met&agrave; gruppo e rilancia: &laquo;A un certo punto durante la stagione inizieranno a saltar fuori delle sorprese. E&rsquo; evidente che la power unit Honda abbia rappresentato un elemento fondamentale nella scarsa competitivit&agrave; palesata l&rsquo;anno scorso&raquo;. Si spera siano sorprese positive.  In griglia ritrover&agrave; quel Magnussen appiedato l&rsquo;anno scorso, mentre per il futuro confida in Vandoorne: &laquo;Al pari di Kevin, Stoffel &egrave; un giovane molto talentuoso che ha gi&agrave; beneficiato enormemente del tempo trascorso nel programma per giovani piloti McLaren, del quale &egrave; entrato a far parte 3 anni fa.  E&rsquo; sempre stato un pilota intelligente e di recente ha unito anche un livello di saggezza insolito per la sua et&agrave;. Quest&rsquo;anno correr&agrave; in Super Formula in Giappone, con macchine veloci e dall&rsquo;aderenza elevata, si comporter&agrave; bene. Quanto al suo percorso in Formula 1 &egrave; stato attentamente tracciato e ci aspettiamo sia pronto nel 2017&raquo;. Un&rsquo;investitura generica, che Dennis non vuole legare direttamente a una promozione in Formula 1: &laquo;L&rsquo;ho gi&agrave; detto, non inizier&ograve; un dibattito sulla nostra formazione piloti per il prossimo anno, dopotutto non abbiano ancora corso il primo gran premio del 2016. Siamo estremamente soddisfatti di Fernando e Jenson, come sarebbe qualsiasi altro team. Avere Stoffel pronto e in attesa &egrave; un bonus in pi&ugrave;. Sul fronte dei piloti siamo messi estremamente bene. Abbiamo di gran lunga l&rsquo;accoppiata migliore della F1 odierna tra titolari e pilota di riserva&raquo;.  Fabiano Polimeni

Riparte il mondiale e la McLaren-Honda &egrave; attesa ancora in acque da met&agrave; classifica. Ron Dennis si aspetta progressi

GP Australia, Dennis: nessuno ha lavorato pi&ugrave; di noi

Non dovrebbe essere troppo difficile ottenere risultati migliori di quelli maturati 12 mesi fa, in McLaren. Le imbarazzanti prestazioni palesate al debutto dovrebbero essere, oggi, un ricordo. A Melbourne di riparte dopo un inverno affrontato con un livello di affidabilit&agrave; accettabile e prestazioni della power unit migliorate, a dire di Button, che ha bollato come il passo avanti pi&ugrave; importante degli ultimi 14 mesi l&rsquo;ultima specifica Honda provata nella seconda sessione di test a Barcellona.  Resta ancora del lavoro da fare, essenzialmente sulla definizione degli assetti e la valutazione del nuovo pacchetto aerodinamico, slittato al Gran Premio d&rsquo;Australia dopo le iniziali speranze di poterlo testare in Spagna. &laquo;Quest&rsquo;anno sar&agrave; interessante scoprire come andr&agrave; a finire con le scelte delle gomme di ogni pilota e la strategia adottata dai team, sar&agrave; solo alla domenica pomeriggio che vedremo dove siamo&raquo;, anticipa Alonso, il quale avr&agrave; a disposizione 1 treno di gomme medie, 5 di gomme morbide e 7 di gomme supermorbide da sfruttare nei tre giorni, esattamente come Button.  &laquo;Venerd&igrave; e sabato lavoreremo a fondo per prevedere l&rsquo;evoluzione della pista in ottica gara e concentrarci sulla definizione dell&rsquo;assetto nella configurazione definitiva della monoposto. Sar&agrave; interessante scoprire anche come si comporter&agrave; la power unit migliorata nell&rsquo;erogazione su una pista difficile&raquo;, aggiunge Fernando.  Pone l&rsquo;accento sulle modifiche che arriveranno alla MP4-31, Eric Boullier. &laquo;Siamo sicuramente un passo avanti rispetto all&rsquo;anno scorso in termini di preparazione, con molti pi&ugrave; chilometri all&rsquo;attivo e gran parte dei controlli di routine ai sistemi effettuati&raquo;, commenta. Non baster&agrave; un unico passo avanti per arrivare nelle posizioni che ambiscono raggiungere, anzitutto la presenza costante nei punti. La concorrenza &egrave; agguerrita e la top ten satura in condizioni di gara normali.  Il lavoro del venerd&igrave; all&rsquo;Albert Park sar&agrave; concentrato sulla verifica dei nuovi pezzi realizzati a Woking, &laquo;non abbiamo completato il lavoro di preparazione dell&rsquo;assetto per la prima gara con la configurazione definitiva, perci&ograve; andiamo a Melbourne con una serie di incognite. In tal senso non sar&agrave; un week end semplice, poich&eacute; dovremo concentrarci sulla definizione del set-up per ogni sessione ed essere pronti con il pacchetto finale non appena saremo in pista&raquo;, conclude Boullier.  Fabiano Polimeni

Il lavoro del team sar&agrave; rivolto alla definizione degli assetti con le ultime modifiche tecniche non testate a Barcellona

GP Australia, McLaren scopre il nuovo pacchetto

Le Mans, la 500 Miglia di Indianapolis. Non solo per far numero, ma provare a vincerle. In futuro, chiss&agrave;. Fernando Alonso pensa a cosa far&agrave; da grande e, dopo aver chiarito che &laquo;nel 2017 vedr&ograve; quanto mi divertir&ograve; a guidare queste macchine, poi prender&ograve; una decisione se restare ancora altri anni in Formula 1 o fermarmi&raquo;, immagina nuove sfide: &laquo;Mi piacerebbe vincere la 24 Ore di Le Mans e la Indy 500, anche se &egrave; molto difficile perch&eacute; non sono abituato agli ovali e alle corse americane, ma la tentazione sulla 24 Ore &egrave; molto alta. A noi vecchi piloti piacciono grandi sfide e grandi gare&raquo;.  Parla da Baku, in visita al nuovo tracciato cittadino che ospiter&agrave; il Gran Premio d&rsquo;Europa il prossimo giugno. Nuovo paese che entra in calendario, in un&rsquo;espansione globale che avrebbe bisogno, secondo Fernando di una maggior presenza negli USA: &laquo;La Formula 1 non &egrave; ancora cos&igrave; popolare e importante l&igrave;, siamo in ogni parte del mondo ma ci mancano un po&rsquo; gli Stati Uniti&raquo;.  Semplificare lo sport e incrementare il numero di eventi Oltreoceano potrebbe aiutare: &laquo;La complessit&agrave; delle regole &egrave; elevata perci&ograve; penso al pubblico normale, per il quale la Formula 1 &egrave; uno sport difficile da seguire e a volte troppo chiuso&raquo;. Basterebbe poco per migliorare il contatto con i tifosi, le formule adottate da altre categorie, senza scomodare necessariamente la Nascar o la serie Indy, non mancano.  Guardando al mondiale alle porte e gli obiettivi realistici per la McLaren Honda, Alonso spiega: &laquo;Abbiamo una power unit completamente diversa, avevamo molti problemi di affidabilit&agrave; e ci mancavano le prestazioni. Dovevamo fare molti progressi, anche sul fronte aerodinamico.  Al momento non siamo cos&igrave; forti, ma sappiamo cosa va modificato. Dobbiamo puntare a entrare nei punti a ogni gara, poi lottare per il podio nella seconda met&agrave; dell&rsquo;anno. Sar&agrave; il nostro obiettivo&raquo;, le parole riportate dall&rsquo;agenzia Afp.  Fabiano Polimeni

Per una McLaren a podio si dovr&agrave; attendere la seconda met&agrave; di campionato. Fernando  parla anche di Le Mans e Indy 500

Alonso: zona punti a ogni GP

E&rsquo; uno Yasuhisa Arai molto cauto nelle dichiarazioni, quello che esordisce nel 2016. Dopo aver messo nel mirino un miglioramento tecnico e prestazionale che consenta alla McLaren-Honda di assicurarsi la Q3 in qualifica, il capo del programma Formula 1 di Honda prova a spiegare agli ambienti finanziari nipponici il perch&eacute; del fallimento 2015, conservando ancora un basso profilo: &laquo;Lo scorso agosto abbiamo iniziato a studiare come risolvere i problemi al motore per il 2016 nei nostri dipartimenti di Sakura.  Non posso dire che troveremo la soluzione definitiva nel giro di un anno, i componenti della squadra che si occupa dello sviluppo sono stati molto impegnati, lavorando contemporaneamente sulla power unit 2015 e riprogettando i componenti per il 2016&raquo;, spiega al Nikkei Asian Review.  Dimensioni del turbocompressore, recupero dell&rsquo;energia, sono i punti chiave sui quali intervenire e colmare l&rsquo;enorme gap di potenza che separa Honda da Mercedes e Ferrari. Si continuer&agrave; a operare senza rinforzi esterni, promette Arai: &laquo;In Honda c&rsquo;&egrave; una filosofia diversa, &egrave; importante promuovere la crescita del nostro personale, non &egrave; ammissibile per noi collaborare con un ingegnere esterno per soli 3 o 6 mesi&raquo;.  A Barcellona, nei primi test invernali, dovranno misurarsi i passi avanti compiuti rispetto ad Abu Dhabi, cosa attendersi? &laquo;Non posso scendere nei dettagli, nemmeno parlare dei cambiamenti in percentuale, ma abbiamo riconsiderato il budget e le dimensioni della struttura tecnica dalla scorsa estate, ho parlato con il presidente Takahiro Hachigo e ottenuto il pieno supporto: siamo pronti per il 2016. Rivolveremo i problemi tecnologici che non siamo riusciti a risolvere nel 2015 e andremo fiduciosi verso la prima gara&raquo;, ha commentato.  Fabiano Polimeni

Honda continuer&agrave; a lavorare senza cambiare mentalit&agrave;, poi spiega: in un anno non c&rsquo;&egrave; una soluzione definitiva

Arai, risolveremo i problemi tecnici

Gli obiettivi fissati nel corso del 2015 si sono dimostrati troppo spesso &ldquo;ottimistici&rdquo; in casa Honda. Dal mondiale che inizier&agrave; a marzo tutti si attendono consistenti passi in avanti da parte della McLaren-Honda e Yasuhisa Arai ne &egrave; consapevole. Avanzare pronostici, parlare di obiettivi realisticamente perseguibili? Non si sottrae al gioco, il capo di Honda motorsport, anzitutto ammettendo che: &laquo;Dobbiamo risolvere i problemi all&rsquo;ERS e quelli di affidabilit&agrave; prima di Melbourne, questo sul fronte tecnico&raquo;.  Primo, non rompere. Secondo, mettere in pista le prestazioni buone per occupare altre posizioni nel gruppo. Quali? &laquo;A esser sinceri, come team vorremmo entrare in Q3. Sapete che prima dei test invernali nel 2015 dissi alcune cose, parlai di podi e tutti dissero che parlavo troppo! Spero riusciremo a salire sul podio, ma non posso dire, oggi, quando o in quale gara&raquo;, riconosce a F1i.  &laquo;Tutti, non solo io, speriamo di trovarci in una buona posizione e il primo passo &egrave; quello di entrare nella Q3 in qualifica&raquo;. Guardando ai provvedimenti tecnici sui quali sono al lavoro in casa Honda, Arai conferma che dal concetto di monoposto &ldquo;size-zero&rdquo;, dagli ingombri minimi, non si andr&agrave; in altre direzioni: &laquo;Non apporteremo grandi cambiamenti, rester&agrave; un layout compatto, ma so che ci serve un turbocompressore pi&ugrave; grande, perci&ograve; conserveremo il concetto ma il grande obiettivo sar&agrave; modificare i componenti interni o miniaturizzare le parti. La dimensione del turbo ha portato a delle inefficienze&raquo;.  Non &egrave; preoccupato, infine, di dover riuscire nell&rsquo;impresa potendo contare sulla disponibilit&agrave; di 32 gettoni per intervenire sulla power unit: &laquo;E&rsquo; un buon sistema per ridurre i costi, perch&eacute; le aree per lo sviluppo sono limitate. Se hai un ampio gap da recuperare risulta difficile, per&ograve; credo che il numero di gettoni che avremo sia sufficiente per tutti: non &egrave; un problema intervenire e cambiare componenti importanti&raquo;.  Fabiano Polimeni

Le ambizioni di arrivare sul podio nel 2016 restano, ma il primo passo &egrave; essere competitivi in qualifica

McLaren-Honda, Arai: obiettivo Q3

Dalla Abu Dhabi degli esordi, lo scorso anno, quando per la prima volta scese in pista la power unit Honda montata su una McLaren, ad Abu Dhabi oggi, quella che sancir&agrave; la chiusura del mondiale 2015, probabilmente traguardo pi&ugrave; agognato tra tutti in McLaren, non fosse altro per mettere un punto a un&rsquo;annata per tanti versi imbarazzante. Si ripartir&agrave; da Melbourne, poi, con nuove speranze.  Intanto, c&rsquo;&egrave; un gran premio da affrontare, puntando alla consueta raccolta dati che, si spera, matureranno in soluzioni se non vincenti, quantomeno buone per compiere un netto balzo in avanti. &laquo;Il week end di Abu Dhabi ha diversi significati per noi in McLaren: la fine di una stagione con tante sfide e un processo di apprendimento importante; l&rsquo;opportunit&agrave; di raccogliere pi&ugrave; informazioni possibili e continuare a imparare; l&rsquo;inizio del periodo invernale, sul quale siamo tutti concentrati per lavorare a fondo sul pacchetto del prossimo anno, nel quale ritrovare i risultati degli sforzi compiuti quest&rsquo;anno&raquo;, commenta Alonso.  Difficile attendersi risultati da ricordare a Yas Marina, &laquo;speriamo di agguantare quel che sar&agrave; possibile dal week end e divertirci il pi&ugrave; possibile. E&rsquo; una pista esaltante, un circuito che cambia completamente durante il giro ed &egrave; molto divertente per i piloti&raquo;.  A conferma che lo sviluppo proseguir&agrave; pur essendo l&rsquo;ultima gara del mondiale, Boullier aggiunge: &laquo;Non ci siamo fermati e stiamo portando nuovi pezzi e componenti riprogettati per l&rsquo;ultima gara. Lo sviluppo &egrave; costante e l&rsquo;occasione per imparare a ogni evento &egrave; di enorme importanza, tutti gli sforzi di questo week end saranno un vantaggio per la macchina del 2016 e sar&agrave; essenziale massimizzare le ultime sessioni dell&rsquo;anno per raccogliere informazioni inestimabili e indirizzarle verso reali progressi in inverno&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il week end sar&agrave; come di consueto un&rsquo;ulteriore chance per raccogliere dati da tramutare in soluzioni vincenti nel 2016

GP Abu Dhabi, ultimi &ldquo;test&rdquo; per McLaren-Honda

La goliardata di Button e Alonso sul podio di Interlagos al sabato delle qualifiche non ha indispettito Yasuhisa Arai, anzi, il capo di Honda Motorsport ha commentato positivamente lo humor col quale i piloti affrontano un momento certamente difficile. Humor che difficilmente trover&agrave; spazio il prossimo anno, quando si attendono ben altre risposte tecniche dal connubio McLaren-Honda. Arriveranno? Basteranno i (pochi) mesi che dividono dalla campagna 2016 per recuperare terreno?  Ne &egrave; convinto Jenson Button, che spiega: &laquo;Al momento, per il prossimo campionato direste che il miglior team sar&agrave; Mercedes e, probabilmente, Ferrari e Williams. Ma in inverno possono cambiare talmente tante cose&hellip; per quanto ci riguarda faremo enormi passi avanti: non &egrave; un augurio, &egrave; una certezza&raquo;.  Dichiarazioni che non potrebbero essere di tenore diverso, perch&eacute; per essere competitivi si dovr&agrave; lavorare per recuperare non qualche decimo, ma nell&rsquo;ordine dei secondi. Impresa titanica. &laquo;E&rsquo; bello aiutare nello sviluppo della macchina, non avrei rinnovato se non avessi fiducia in Ron e la sua leadership, ma anche in Sakura e nella Honda, nei ragazzi del McLaren Technology Centre. Passo sempre pi&ugrave; tempo l&igrave; e ogni volta discutiamo con gli aerodinamici e gli ingegneri, su dove ci troviamo e se le nostre idee vanno nella giusta direzione: &egrave; interessante e sono contento di come procede&raquo;, aggiunge a Sky Sport F1.  Non saranno i soli a inseguire un miglioramento e l&rsquo;impatto complessivo dei progressi McLaren si misurer&agrave; anche relativamente ai passi avanti della concorrenza: &laquo;Vorresti sempre avere di pi&ugrave; e pi&ugrave; in fretta, ma &egrave; comune a tutti in Formula, dovremo sperare di fare un lavoro migliore di tutti gli altri in inverno&raquo;.  Fabiano Polimeni

Fiducia intatta nel progetto McLaren-Honda; Arai favorevole allo humor di Interlagos

Button: certo di enormi passi avanti nel 2016

Due macchine a lungo in zona punti, prima che un finale di gara difficile mettesse fuori dalla top ten Alonso, per un calo di potenza. La McLaren ha lasciato Austin con un buon risultato, il sesto posto di Button che, per&ograve;, non utilizzava il motore evoluzione, portato in pista da Alonso. In Messico si potr&agrave; valutare meglio l&rsquo;impatto dell&rsquo;ultima specifica e i passi avanti compiuti rispetto alla vecchia power unit, su un tracciato che si annuncia molto difficile per la scuderia inglese, visti i 1.300 metri di rettilineo.  &laquo;Il circuito sembra davvero interessante, ricordo da ragazzo quando seguivo alcune battaglie incredibili e i piloti erano aggrappati alla macchina sulla Peraltada, che sembrava una sfida enorme e metteva paura! E&rsquo; un peccato non faccia parte del nuovo layout, ma da quanto visto e sentito da chi l&rsquo;ha visitata, sembra sar&agrave; una sfida divertente&raquo;, dice Button, realista sulle prospettive per il prossimo week end: &laquo;Se sar&agrave; asciutto, sappiamo avremo un gran premio difficile, dovremo sfruttare l&rsquo;occasione per raccogliere pi&ugrave; dati possibile&raquo;.  A Citt&agrave; del Messico sar&agrave; tempo di ricordi, perch&eacute; 50 anni fa arrivava la prima vittoria in Formula 1 per la Honda, a opera di Richie Ginther. Ben altre prospettive oggi, con anzitutto il fattore affidabilit&agrave; da verificare; sar&agrave; un banco di prova impegnativo, correndosi a 2.200 metri di quota e con il turbocompressore sottoposto a uno stress superiore al solito: &laquo;Deve lavorare pi&ugrave; duramente per spingere una maggior quantit&agrave; d&rsquo;aria nel motore. Sar&agrave; complicata anche la gestione dell&rsquo;energia, visti i lunghi rettilinei e le curve strette che caratterizzano il circuito&raquo;, specifica Yasuhisa Arai.  Motore a parte, Alonso tocca un altro fattore chiave del week end, trovare l&rsquo;equilibrio nel set-up per far lavorare al meglio le gomme. &laquo;Da quel che ho visto, il circuito ha un gran bel disegno, con alcune curve interessanti. L&rsquo;accoppiata asfalto nuovo-curvoni veloci render&agrave; importante trovare il giusto assetto il prima possibile e garantirsi il massimo carico aerodinamico.  A Austin mi sono divertito, &egrave; stata una dura lotta ma non molliamo. Spero potremo ripetere alcune lotte in Messico, ma ci attende una pista che sulla carta non si addice alla nostra macchina&raquo;.  Fabiano Polimeni

Le caratteristiche del circuito non si addicono alla MP4-30. Quanto vale la nuova power unit rispetto alla vecchia?

GP Messico, McLaren cerca risposte

A Austin per proseguire il lavoro sulla power unit evoluta introdotta a Sochi. E&rsquo; la missione principale in casa McLaren-Honda, su un circuito complesso per la MP4-30, sia per le richieste sul fronte aerodinamico nella prima parte della pista, che per il lungo rettilineo sul quale far valere cavalli che, la power unit nipponica, ancora non ha. Cos&igrave;, &laquo;l&rsquo;obiettivo &egrave; di raccogliere ancora pi&ugrave; dati nelle restanti gare, in particolare sul nuovo motore termico introdotto a Sochi&raquo;, spiega Yasuhisa Arai. Per i cavalli elettrici, quelli dall&rsquo;MGU-H, si dovr&agrave; attendere il 2016.  &laquo;Il team ha confermato che la direzione &egrave; quella giusta, perci&ograve; adesso lavoreremo alle regolazioni pi&ugrave; di dettaglio e sar&agrave; interessante scoprire come reagir&agrave; il pacchetto insieme con il nuovo pacchetto aerodinamico, introdotto questo week end&raquo;, aggiunge il tecnico giapponese. I piloti, dal canto loro, si attendono l&rsquo;ennesima gara difficile, dopo il fortunoso arrivo a punti di Sochi: &laquo;E&rsquo; un circuito che mette insieme curve di altre grandi piste e rende insidioso la ricerca dell&rsquo;assetto perfetto. Una macchina precisa in inserimento, ben bilanciata, aiuta, perci&ograve; proveremo a costruire il week end partendo da queste basi. Sappiamo sar&agrave; difficile per noi, ma lavoreremo per migliorare e ottenere un altro risultato positivo&raquo;, anticipa Alonso.  Pensa anche alla gestione delle gomme, Button: &laquo;Lo scorso anno abbiamo sofferto parecchio con il degrado, su un asfalto relativamente nuovo, quindi dovremo risolvere questo problema non appena andremo in pista al venerd&igrave;. La pista ha uno sviluppo fluido e potrebbe favorire i nostri punti di forza, abbiamo visto in Russia come tutto sia possibile&raquo;. Punti di forza che potrebbero emergere specialmente nel T3, il tratto pi&ugrave; guidato e lento, eccezion fatta per la lunga curva a destra della torre. &laquo;Recentemente sia Fernando che Jenson hanno fatto grandi partenze e sar&agrave; interessante vedere come affronteranno curva 1 in salita. Le curve veloci e le richieste di potenza di Austin non saranno semplici per il nostro pacchetto, che ha i propri punti di forza nel misto stretto, perci&ograve; ci concentreremo su un assetto che dia il massimo da quel che abbiamo&raquo;, il commento di Eric Boullier.  Fabiano Polimeni

A Austin si continueranno a raccogliere dati, su un circuito difficile per la McLaren. Button: verificare anzitutto il degrado

GP USA, Honda: la direzione &egrave; quella giusta

Non avessero annunciato per tempo l&rsquo;introduzione in Belgio di una power unit aggiornata con il ricorso ai gettoni, probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, viste le prestazioni espresse in pista dalla McLaren Honda MP4-30. Ottimisticamente si puntava a &ldquo;eguagliare&rdquo; in potenza la power unit Ferrari, la realt&agrave; ha visto invece registrare velocit&agrave; massime sul dritto del Kemmel molto lontane dalle due SF15-T, sotto i 300 orari senza scia e con un &ldquo;primato&rdquo; di appena 311 per Alonso nelle fasi iniziali di gara, quando si &egrave; ritrovato 14mo, in gruppo.  A Monza le cose non andranno certo meglio, ma Boullier continua a professare fiducia e coltivare il rapporto con il motorista giapponese: &laquo;Siamo contenti con Honda e loro lo sono con noi, anche se non ci troviamo l&agrave; dove vorremmo.  Dobbiamo rispettare la loro cultura e le loro scelte. Hanno un programma e dobbiamo semplicemente assicurarci che il timing del motorista coincida con il nostro&raquo;, spiega a Sky Sports UK. Si potrebbe leggere tra le righe il desiderio di tracciare un bilancio e richiedere un cambio di passo deciso,facendo leva sugli umori dei piloti (&ldquo;imbarazzante&rdquo; e &ldquo;doloroso&rdquo;, gli aggettivi ricorrenti nei commenti di Button e Alonso per definire il week end di Spa dopo il gran premio).  &laquo;Non voglio che i piloti diventino frustrati e senza stimoli sulla sfida davanti. Siamo stati schietti con loro finora e se posso utilizzarli per mettere pressione nei posti giusti, allora servir&agrave; a perfezionare il timing&raquo;, aggiunge Boullier.  Boullier lo chiama timing, un modo elegante per sottolineare l&rsquo;urgenza di interventi risolutivi sul fronte della potenza e dell&rsquo;affidabilit&agrave;.  Fabiano Polimeni

Il motore evoluto non ha garantito il balzo in avanti delle prestazioni, si cerca un cambio di passo

F1, Boullier e la pressione su Honda

Festegger&agrave; domani i 34 anni, Fernando Alonso. E lo far&agrave; con un piccolo regalo arrivato qualche giorno in anticipo, in Ungheria. Un week end che l&rsquo;ha visto spingere la MP4-30 in pista prima a piedi, in qualifica, poi fino al quinto posto in gara, miglior risultato del 2015 per il team inglese. A Montecarlo i primi punti con Button, a Budapest un bel bottino complessivo, ora si guarda a Singapore, altro circuito potenzialmente buono per fare un altro passo avanti. &laquo;E&rsquo; stata una gara molto buona e la quinta piazza finale &egrave; un piccolo bel regalo per l&rsquo;intero team, specialmente considerando che non siamo competitivi come vorremmo&raquo;, spiega l&rsquo;asturiano.  Ha rischiato per&ograve; di rivivere i fantasmi di Barcellona, quando dovette ritirarsi per un problema ai freni posteriori. Ancora una volta, una visiera a strappo &egrave; finita nelle prese di raffreddamento, causando un innalzamento delle temperature e obbligando il team a richiamarlo per la terza sosta, rimuovere la visiera e mandarlo in pista con le gomme soft nel finale.  Si proietta in avanti Alonso, consapevole che al rientro dalla sosta saranno due gare dure ad attendere la McLaren-Honda. &laquo;In calendario ci sono un paio di piste sulle quali ci aspettiamo di andare meglio: Monaco, Singapore e l&rsquo;Ungheria. Sapevamo di dover tirar fuori il massimo oggi. E&rsquo; stata una gara caotica e ci siamo avvantaggiati di ogni opportunit&agrave; che si &egrave; presentata. Questi punti sono un bel modo di mandare tutto il team in vacanza ma avremo bisogno di massimizzare le occasioni nella seconda met&agrave; della stagione&raquo;.  Per Button un risultato meno eclatante, ma ugualmente buono per far morale. &laquo;Fernando ha fatto un gran lavoro, montando le gomme morbide nello stint finale. E&rsquo; stata la decisione giusta, io non mi sono fermato sotto Safety Car come ha fatto praticamente chiunque intorno a me; una scelta molto difficile, perch&eacute; le gomme medie usate erano diventate vecchie a fine gara e c&rsquo;erano molte macchine pi&ugrave; veloci su gomme morbide pi&ugrave; nuove.  Gli incidenti e le penalizzazioni certo ci hanno aiutato, ma abbiamo fatto comunque un buon lavoro. Le prossime due gare, Spa e Monza, saranno probabilmente difficili, per&ograve; &egrave; bello vedere che siamo facendo progressi&raquo;, ha commentato Button.  Fabiano Polimeni

Alonso ha nuovamente sofferto un surriscaldamento dell&rsquo;impianto per una visiera finita nelle prese di raffreddamento

McLaren, ancora problemi ai freni 

I 6 decimi che hanno separato a Silverstone la pole position di Sergei Sirotkin in GP2 dall&rsquo;ultima piazza di Roberto Merhi in Formula 1, potrebbero trarre in inganno. Letta cos&igrave; la faccenda, si scopre una differenza minima tra le due categorie. Inaccettabile. Poi, per&ograve;, guardi Stevens, che rifila 2&rdquo; a Merhi e il gap diventa 2&rdquo;6. Ancora: parliamo di una Manor, praticamente la Marussia 2014, &egrave; un paragone realistico per cantare il de profundis della F1? Forse no. E la McLaren, vero metro di paragone da prendere in esame, porta il delta a 4&rdquo;7, sufficiente per dire che, sebbene ci siano una miriade di dettagli da affinare in Formula 1, &egrave; alquanto ingeneroso confrontarla realmente a una GP2.  Fernando Alonso &egrave; convinto che per migliorare le prestazioni delle monoposto sia necessario consentire ai team una maggior libert&agrave; di sviluppo e si torna all&rsquo;annosa questione dei test in pista. Aboliti perch&eacute; considerati troppo dispendiosi per i team, siamo arrivati al paradosso di ugualmente costose sessioni fiume in galleria del vento e simulatori avanzatissimi come quello AVL per ovviare al divieto. &laquo;Servono macchine pi&ugrave; veloci, oggi siamo un po&rsquo; troppo vicini ai tempi delle GP2. Probabilmente pi&ugrave; test o una maggior libert&agrave; sullo sviluppo della monoposto, perch&eacute; nel momento in cui metti la macchina in pista al primo test invernale pi&ugrave; o meno conservi quella posizione fino al termine della stagione&raquo;, spiega l&rsquo;asturiano.  &laquo;Fai passi avanti, tutti li fanno. Le regole sono molto strette, non puoi sviluppare a sufficienza il motore e i vincoli sull&rsquo;aerodinamica sono restrittivi. Pi&ugrave; o meno quel che hai al primo test te lo ritrovi per tutto l&rsquo;anno e questo rende le gare molto prevedibili e noiose&raquo;. Dall&rsquo;analisi generale di cosa non va, guarda alla situazione in casa McLaren-Honda, dopo un punticino che muove la classifica iridata personale dopo 8 gare a secco: &laquo;Sono ancora ottimista e contento dei progressi della macchina. A Silverstone ho sentito un buon grip e avevo fiducia nelle curve, riuscivo a spingere al limite. Confrontandoci con gli altri, in certe curve eravamo in vantaggio, perci&ograve; dovremo sistemare alcuni problemi ma andiamo nella giusta direzione.  Purtroppo, con i regolamenti attuali, per ogni cosa serve molto tempo, avendo le mani legate su molti aspetti&raquo;.  Fabiano Polimeni

Le restrizioni regolamentari rendono le gare noiose e prevedibili

F1, Alonso: pi&ugrave; libert&agrave; di test e sviluppo

I disastri complessivi della Honda nel Motorpsort potrebbero presto portare a decisioni radicali. Perch&eacute; il problema non&egrave; solo in F.1 dove i motori giapponesi si rompono e non hanno potenza, ma anche in altre categorie. In Indycar il motore Honda &egrave; il meno competitivo e alla Indy 500 non &egrave; mai stato protagonista.  Il Prototipo Honda LMP2 ha debuttato a Daytona, poi la vettura non ha pi&ugrave; corso perch&eacute; afflitta da troppi problemi. Ora alla Honda &egrave; tempo di fare rotolare delle teste.  La prima a cadere dovrebbe essere quella di Yasuhisa Arai, responsabile del programma F.1, ritenuto anche dallo stesso Alonso e dalla McLaren, inadeguato tecnicamente a gestire un programma simile. In America invece la Honda dovrebbe rompere la collaborazione con Wirth, che ha progettato il kit aerodinamico Honda in Indycar e il Prototipo Arx-04b. Intanto, sopra, sulla McLaren a Silverstone si sono rivisti gli sponsor...  Cesare Maria Mannucci

I rovesci della Casa giapponese non riguardano solamente la Formula Uno. Presto potrebbero esserci decisioni radicali all'interno del team

F1: debacle Honda, qualcuno pagher&agrave;

E&rsquo; singolare come un po&rsquo; tutto &ldquo;congiuri&rdquo; contro la McLaren-Honda e Fernando Alonso. Capita che in Austria partano con una penalizzazione record, e va bene, con filosofia l&rsquo;approccio diventa quello di una sessione di test aggiuntiva. Curva 2, la MP4-30 decolla sulla Ferrari di Raikkonen e addio a ogni proposito di raccogliere dati. Button non fa molta strada in pi&ugrave;, causa un guasto a un sensore. Poi, via ai test e te la ritrovi a marciare quasi come un orologio per 77 tornate, pi&ugrave; di quelle necessarie a finire il gran premio.  Alla vigilia di Silverstone, la notizia che non mette certo di buon umore Button e Alonso la rende nota Arai: il motore sulla macchina di Fernando si &egrave; danneggiato nell&rsquo;incidente e potrebbe essere necessaria la sostituzione. &laquo;A Spielberg, Fernando &egrave; stato coinvolto in un incidente al primo giro e Jenson ha avuto un guasto a un sensore. Come risultato, entrambe le macchine si sono ritirate. Da allora abbiamo condotto controlli accurati su entrambe le power unit in fabbrica e pensiamo che quella di Fernando si sia danneggiata e potrebbe essere necessario sostituire il motore&raquo;, spiega Arai.  Parla chiaramente di motore termico, ma non incorrer&agrave; in penalit&agrave;, come inizialmente era apparso. Un portavoce della Honda, a Sky Sport UK, ha spiegato che verranno reimpiegati componenti vecchi, gi&agrave; usati in stagione, senza arrivare al limite del sesto componente, mentre per quanto riguarda Button: &laquo;Quanto alla power unit di Jenson per questo week end, il problema &egrave; ancora sotto investigazione&raquo;.  Fabiano Polimeni

Arai anticipa che potrebbe essere necessario la sostituzione sulla macchina di Alonso

GP Silverstone, McLaren-Honda: altro cambio motore

Un gran premio, in Austria, la McLaren-Honda &egrave; riuscita in qualche modo a coprirlo. Non la domenica di gara, ma nella prima giornata di test, viste le 77 tornate di Stoffel Vandoorne, al debutto sulla MP4-30. Chilometri buoni (333 per l&rsquo;esattezza) per collezionare dati, condurre test aerodinamici e di rilevamento su varie componenti, muso corto e nuove ali incluse. Al pomeriggio, obiettivi puntati sullo sviluppo della power unit. Un programma completo, ma a sentire Eric Boullier, sar&agrave; bene che la monoposto inizi a dare riscontri affidabili al pi&ugrave; presto, per non compromettere lo sviluppo della macchina 2016: &laquo;Non accadr&agrave;, ne sono certo, ma presto, molto presto, potrebbe&raquo;.  &laquo;Quest&rsquo;anno abbiamo perso molto tempo in pista, soprattutto durante i test invernali e in gara. Ogni giro non fatto &egrave; ovviamente un deficit, creato da noi stessi&raquo;, riporta Autosport. Consapevoli delle penalizzazioni da scontare, Alonso e Button puntavano a massimizzare il week end a Zeltweg per sfruttare la tre giorni come una sessione extra di prove. Non &egrave; stato di fatto possibile, visti i problemi di affidabilit&agrave; in sequenza.  Ma c&rsquo;&egrave; anche un&rsquo;altra difficolt&agrave; da affrontare quando le macchine riescono a girare: &laquo;Dobbiamo a volte concentrarci sull&rsquo;affidabilit&agrave; piuttosto che sulle prestazioni. Stiamo provando a utilizzare ogni occasione. Non ho nessun numero, siamo semplicemente indietro. C&rsquo;&egrave; molto da esprimere dalla macchina nelle gare che verranno, per&ograve; dovremo farlo in tempo&raquo;.  Sul fronte giapponese, poi, Arai continua a raccontare quella che appare come una favola, quella della competitivit&agrave; al vertice gi&agrave; nel 2015: &laquo;Il nostro team deve continuare negli sforzi per vincere nella seconda met&agrave; della stagione e il prossimo anno. Ci proveremo e spingeremo a fondo. Non abbiamo nessuna scadenza&raquo;.  Fabiano Polimeni

Le difficolt&agrave; tecniche potrebbero compromettere il programma 2016 se non si sbloccher&agrave; il potenziale in fretta

F1, Boullier e i ritardi McLaren

Doveva essere una sessione di test lunga tre giorni, il Gran Premio d&rsquo;Austria per la McLaren. Chilometri da sommare ai test veri e propri di marted&igrave; e mercoled&igrave;, approfittandone per valutare il nuovo muso, elemento principale introdotto in Austria. Com&rsquo;&egrave; andata? Un doppio ritiro in gara, problemi in serie durante le libere e ben poco lavoro utile portato a termine tra venerd&igrave; e domenica. Era un Fernando Alonso fiducioso, quello prima del via, pronto a sobbarcarsi 71 giri per raccogliere dati da confrontare con la macchina di Button, su configurazioni differenti. Poi, la partenza, curva 2, Raikkonen che pattina e la carambola inevitabile.    Una visita al centro medico si &egrave; resa necessaria per i valori registrati nell&rsquo;impatto, dal quale i piloti sono usciti incolumi. Non altrettanto la MP4-30, profondamente danneggiata, tanto da far emergere una possibile modifica del programma per la due giorni di test, anticipando Vandoorne a marted&igrave; e spostando Alonso il giorno dopo, in attesa che in fabbrica si realizzino i componenti nuovi danneggiati domenica. Se ne sapr&agrave; di pi&ugrave; in giornata, al momento il programma non cambia. Non sembrava troppo preoccupato Alonso nel dopogara: &laquo;Ovviamente &egrave; un peccato, ma il pezzo pi&ugrave; importante era il nuovo muso corto e abbiamo dei ricambi, perci&ograve; non sar&agrave; un problema per il test&raquo;. Gli chiedono quanto peso abbiano nell&rsquo;economia complessiva delle prestazioni McLaren, e Fernando spiega: &laquo;E&rsquo; un test cruciale, abbiamo bisogno di percorrere chilometri. Pu&ograve; sembrare un po&rsquo; curioso dopo l&rsquo;ottava gara, ma &egrave; cos&igrave;. In realt&agrave; ci troviamo ora al termine della fase pre-campionato&raquo;.  Considerando le otto gare trascorse come fossero sessioni di test invernali, verrebbe da dire che il progetto McLaren-Honda non lascia troppe speranze per il loro &ldquo;avvio&rdquo; di mondiale&hellip; I non-risultati hanno mortificato due piloti campioni del mondo, una situazione difficile e sulla quale ci si interroga quanto a lungo potr&agrave; continuare prima che la pazienza di Alonso e Button finisca e qualcuno sbotti in maniera decisa.  &laquo;Al momento abbiamo bisogno di un lavoro di squadra prima di ogni altra cosa. E&rsquo; facile comprendere come le aspettative sull&rsquo;accoppiata McLaren-Honda fossero pi&ugrave; alte di quanto siamo riusciti a esprimere finora, ma stiamo andando nella giusta direzione. Dentro al team sappiamo e vediamo i miglioramenti, difficili da capire per chi osserva dall&rsquo;esterno. Siamo molto ottimisti, le cose possono cambiare molto il fretta: non so se serviranno due gare in pi&ugrave;, o sei o otto, certo non di pi&ugrave;. Poi dovremmo iniziare a divertirci un po&rsquo;, sono ottimista!&raquo;, dice a F1.com  Fabiano Polimeni

Dopo il ritiro in Austria, il pilota della McLaren professa fiducia nel team e nel lavoro di squadra: non pi&ugrave; di otto gare e inizieremo a divertirci

F1: Alonso ottimista, ci divertiremo!

Non baster&agrave; certo un muso nuovo per far compiere alla McLaren-Honda il salto di qualit&agrave; che le serve. Il Gran Premio d&rsquo;Austria si annuncia come un&rsquo;altra tappa di un calvario infinito, difficolt&agrave; prevedibili ma non nella misura in cui si sono registrate finora. A Melbourne si guardava all&rsquo;inizio della stagione europea per una macchina pi&ugrave; competitiva. Cronometricamente, i passi avanti sono stati indubbiamente realizzati, ma a pesare &egrave; la base di partenza. Pi&ugrave; problematico recuperare gli ultimi secondi, andando a caccia di decimi e centesimi, che non i &ldquo;primi&rdquo;.  Per un Alonso che dichiara l&rsquo;ovvio, cio&egrave; che &egrave; bene proiettarsi sul 2016 perch&eacute; da quest&rsquo;anno non si avranno grandi soddisfazioni in termini di risultati &ndash; e il lavoro da condurre sulla MP4-30 proprio in questo senso pu&ograve; tornare utile &ndash; c&rsquo;&egrave; un Button realista ma anche convinto nelle potenzialit&agrave; del team. &laquo;Come team, veniamo giudicati fondamentalmente sulla posizione in cui terminiamo alla domenica pomeriggio, cosa che non tiene conto dei progressi fatti dietro le quinte, o nelle libere e in qualifica, nella preparazione della gara, perci&ograve; a volte pu&ograve; essere difficile leggere il lato positivo dopo un gran premio difficile&raquo;.  E&rsquo; l&rsquo;approccio di chi da tempo d&agrave; per scontato un anno di totale apprendistato, checch&eacute; ne dicano le dichiarazioni &ldquo;istituzionali&rdquo; di un Arai che ancora a Monaco pronunciava la parola podio tra gli obiettivi. &laquo;E&rsquo; importante non dimenticare da dove arriviamo. S&igrave;, vedere due macchine che si ritirano non &egrave; il risultato per il quale abbiamo lavorato cos&igrave; duramente ma siamo concentrati sui miglioramenti che continuiamo a fare e i progressi ottenuti. C&rsquo;&egrave; una fiducia enorme all&rsquo;interno del team, proseguiamo nello sviluppo in ogni area, a Woking e Sakura&raquo;, aggiunge Button.  Tornando all&rsquo;analisi di Alonso, ad Autosport ha detto: &laquo;Non ho problemi a partire in ogni gara dalla pitlane se continuiamo a migliorare la macchina, questa &egrave; la priorit&agrave; principale adesso: concentrarci sulle prestazioni del prossimo anno&raquo;.  Fabiano Polimeni

Jenson va oltre i risultati domenicali e guarda ai passi avanti compiuti dal team nel complesso di un week end di gara

GP Austria, Button: in McLaren c&rsquo;&egrave; fiducia enorme

Non lo dice chiamando esplicitamente in causa i protagonisti, ma Jonathan Neale &egrave; piuttosto chiaro quando commenta: &laquo;Siamo impegnati con il nostro partner motorista, vinceremo o perderemo come un unico team e non far&ograve; quello che altri hanno fatto, iniziando a rovinare la relazione tra scuderia e motorista&raquo;. Lo stile McLaren non &egrave; quello Red Bull, la sintesi delle parole ai microfoni di Sky Sports UK.  Il risultato del Canada probabilmente fa pi&ugrave; rumore degli altri perch&eacute; c&rsquo;era l&rsquo;attesa sui miglioramenti che l&rsquo;impiego dei gettoni di sviluppo avrebbero garantito, almeno sul fronte dell&rsquo;affidabilit&agrave;. E quando le &ldquo;aspettative&rdquo; si annunciano in qualche modo pi&ugrave; elevate del solito, il fragore del fallimento risulta amplificato. &laquo;La realt&agrave; &egrave; che abbiamo un lavoro da fare. Tutti si chiedono cosa stiamo facendo al momento. E&rsquo; vero, ed &egrave; nei fatti, che abbiamo ridotto il gap giunti a questo punto. Avete sentito il dialogo sul risparmio di carburante (quello tra muretto e Alonso; ndr) ma la realt&agrave; &egrave; che dobbiamo affrontare certe situazioni, non miglioreranno da sole&raquo;.  Che la trasferta di Montreal sarebbe stata critica, l&rsquo;avevano messo in conto gli stessi piloti gi&agrave; dopo l&rsquo;arrivo a punti di Button a Montecarlo; ora davanti c&rsquo;&egrave; l&rsquo;Austria e il possibile debutto di un primo importante pacchetto di aggiornamenti. Nei giorni scorsi c&rsquo;era chi vociferava potesse includere anche un muso corto, soluzione in qualche modo drastica, vista l&rsquo;importanza che riveste per l&rsquo;intera aerodinamica e la strada oggi adottata dal team, in decisa controtendenza e vicina alla soluzione Ferrari. &laquo;Guardiamo alle cose che arriveranno, abbiamo realizzato particolari non ancora portati in pista, li porteremo. Per tutti i ragazzi a Woking il messaggio &egrave; sempre lo stesso: testa bassa, lavorare e affrontare la prossima gara.  L&rsquo;obiettivo principale per quest&rsquo;anno &egrave; continuare ad avanzare, come abbiamo fatto. Abbiamo chiuso un gap di circa 2.5 secondi, ne mancano 2, sar&agrave; un compito enorme. Sapevamo che su circuiti come questo sarebbero stati week end difficili, ma guardateci nelle prossime gare, tra due o tre gare credo ci saranno tante cose in arrivo&raquo;. Al lavoro sulla MP4-30, ma necessariamente vincolati a quanto riusciranno a fare i giapponesi. Lanciarsi in critiche al veleno contro il partner non ha alcun senso oggi, quanto agli sviluppi &laquo;abbiamo problemi di affidabilit&agrave; da risolvere a sufficienza, sui quali lavorare senza l&rsquo;impiego di gettoni: non &egrave; quello il problema, ci serve solo del tempo&raquo;, ribadisce Neale.  Fabiano Polimeni

Neale &egrave; chiaro sul comportamento del team, che non imiter&agrave; le &ldquo;scenate&rdquo; Red Bull

F1, McLaren: non rovineremo le relazioni con Honda

&laquo;Monaco &egrave; uno di quei circuiti che sono l&rsquo;essenza del Mondiale di Formula Uno. Anche se su questo tracciato &egrave; quasi impossibile sorpassare, resta una delle piste e degli eventi pi&ugrave; emozionanti del calendario di Formula 1&raquo;. Fernando Alonso conosce meglio di chiunque altro la situazione tecnica della McLaren-Honda, e sa che un tracciato atipico come quello monegasco pu&ograve; essere il jolly da giocare per consentire alla sua squadra la conquista dei primi punti del Mondiale 2015.  &laquo;Penso che abbiamo la possibilit&agrave; di puntare alla top-10 &ndash; ha confermato Alonso &ndash; gi&agrave; in Spagna le simulazioni che avevamo prima del via ci davano in nona posizione, e speravo di poter conquistare i primi punti. Poi &egrave; andata male, ma Monaco &egrave; un'altra chance. Come circuito e come luogo, il Principato &egrave; molto particolare. Ci sono tre aree fondamentali per ottenere un buon risultato in questo Gran Premio: le qualifiche, la concentrazione, e la strategia. Sabato &egrave; fondamentale al fine di incrementare le possibilit&agrave; di una buona gara, quindi questo sar&agrave; il nostro primo obiettivo, e sono fiducioso che progrediremo ancora sul fronte della performance in qualifica&raquo;  &laquo;In gara l&rsquo;aspetto pi&ugrave; importante &egrave; la concentrazione. Le strade sono cos&igrave; strette e tortuose che non vi &egrave; alcun margine di errore, e se si riesce ad ottimizzare la strategia, ci sono buone possibilit&agrave; di guadagnare posizioni nell&rsquo;ultimo terzo di gara. La mia corsa di casa a Barcellona &egrave; stata frustrante per l'intero team ma il nostro spirito combattivo &egrave; ancora intatto. Sono fiducioso sulla possibilit&agrave; che la nostra monoposto si comporter&agrave; meglio che a Barcellona, e credo che saremo sempre vicini alla zona punti. Monaco &egrave; una anche una difficile sfida mentale, ma &egrave; proprio questo aspetto che rende ancora pi&ugrave; gratificante completare un giro perfetto. Mi &egrave; sempre piaciuto correre su questo tracciato, e per due volte (nel 2006 con la Renault e l'anno dopo con la McLaren) sono riuscito a vincere. Un trionfo sul Principato &egrave; un'esperienza indimenticabile, perch&eacute; &egrave; un circuito veramente spietato, e sai che al minimo errore pagherai il massimo prezzo&raquo;.  Roberto Chinchero

Lo spagnolo spera che nel Principato possa arrivare l&rsquo;atteso piazzamento nella top-ten che darebbe i primi punti 2015 alla McLaren-Honda

43 risultati per 'mclaren-honda'

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