L&#39;incidente fra Hamilton e Rosberg far&agrave; discutere a lungo. Gi&agrave; nel dopo gara si sono sovrapposti i giudizi. In un primo tempo Toto Wolff, il capo della Mercedes, aveva attributo la colpa in modo secco al suo pilota tedesco: &quot;99% colpa di Rosberg&quot;, aveva detto. Ma poi rivedendo continuamente le immagini, anche Wolff fa &egrave; tornato sul suo giudizio iniziale. Ma cos&#39;&egrave; successo veramente? E di chi &egrave; la colpa della collisione? E soprattutto: &egrave; davvero uno solo il colpevole?  Entrambi i piloti sono convinti di aver ragione. Rosberg dice: &quot;&Egrave; stata una situazione molto complessa per me le mie gomme erano molto consumate e i freni troppo caldi. Perci&ograve; &egrave; stato difficile fermare la macchina alla curva 2, ecco perch&eacute; sono andato lungo. Ma io ero all&#39;interno, perci&ograve; la posizione di diritto per scegliere la traiettoria era la mia e sono rimasto sorpreso quando Hamilton ha girato lo stesso verso la corda della curva venendomi contro&quot;.  Hamilton replica: &quot;Nico ha commesso un errore. Non so che problema avesse, ma &egrave; lui che mi &egrave; venuto contro e mi ha colpito. Non so per quale motivo l&#39;abbia fatto, ora dobbiamo capire perch&eacute;&quot;.  All&#39;inizio molti nell&#39;ambiente attribuivano colpa completa della collisione a Rosberg, ma poi la direzione gara ha chiamato entrambi i piloti a rapporto comunicando a tutti e due che voleva ascoltarli, ritenendoli colpevoli dell&#39;incidente. &Egrave; una prassi ma anche un segnale di allarme per la colpevolezza.  Il comportamento di Rosberg &egrave; tipico nelle corse, quando ci si deve difendere. Ricordiamo che nelle competizioni non valgono le regole della normale circolazione e in pista il pilota pi&ugrave; debole che viene attaccato, pu&ograve; difendersi soltanto restando all&#39;interno della curva per obbligare l&#39;avversario a girargli attorno all&#39;esterno per scavalcarlo, cosa che non &egrave; quasi mai possibile perch&eacute; si fa pi&ugrave; strada. Con molta malizia il pilota che &egrave; all&#39;interno e viene attaccato, pu&ograve; allungare la frenata per portare fino al bordo estremo della pista l&#39;avversario e impedirgli di voltare e costringendolo ad accodarsi se vuole percorrere la curva. Hamilton invece ha replicato con una sterzata decisa perch&eacute; non voleva cedere all&#39;intimidazione di Rosberg.  Dire a questo punto chi &egrave; pi&ugrave; colpevole dei due &egrave; difficile, perch&eacute; Rosberg ha fatto una manovra al limite che per&ograve; &egrave; tollerata&nbsp;nei duelli in corsa. Hamilton invece non si &egrave; accontentato di subirla, ma ha voluto replicare andando contro l&#39;avversario ruota a ruota. Il problema &egrave; che le macchine si sono toccate e uno dei due ci ha rimesso.&nbsp;Si pu&ograve; dire che alla fine il destino abbia punito chi ha estremizzato la manovra di difesa oltre il limite, anche se in genere capita il contrario (ci rimette chi &egrave; all&#39;esterno). Per&ograve; anche l&#39;aggressivit&agrave; della replica di Hamilton non &egrave; proprio da fair play.  Questa collisione ricorda quella del GP di Spagna 1997 a Jerez fra Schumacher e Jacques Villeneuve. Allora Schumacher si trovava all&#39;esterno nei panni di Hamilton oggi, e Villeneuve all&#39;interno nei panni di Rosberg. Per&ograve; in quel caso Schumacher all&#39;esterno era quello che si difendeva, e Villeneuve all&#39;interno quello che attaccava: al contrario di oggi. E i due non erano certi compagni di squadra come Hamilton e Rosberg.  In quel caso la sterzata di Schumacher contro Villeneuve fu ancor pi&ugrave; netta, e fu sanzionata con la squalifica del tedesco e Jacques vinse il titolo mondiale (era l&#39;ultima corsa). In questo caso la situazione &egrave; pi&ugrave; discutibile.&nbsp;Si potrebbe dire che ci sia stata responsabilit&agrave; parziale di entrambi. Come se entrambi cercassero la collisione pur di non far passare il rivale. Solo che ci ha rimesso uno solo dei due.  Va anche detto che la guida aggressiva di Hamilton viene spesso perdonata e tollerata perch&eacute; &egrave; nel suo stile di guida, quella di Nico di solito sottolineata pi&ugrave; gravemente. Ma questo &egrave; il tipico caso di due che non mollano fino al contatto. Non &egrave; la prima volta e non sar&agrave; l&#39;ultima.  Hamilton sul podio ha dovuto sorbirsi una bordata di fischi da parte del pubblico austriaco che parteggiava per Rosberg. E intanto il vantaggio in classifica di Nico, che invece dei 25 sperati ha portato a casa solo i 12 punti del 4&deg; posto, &egrave; sceso a soli 11 punti. Ma il prossimo GP si corre a&nbsp;casa di Lewis e l&igrave; Nico avr&agrave;&nbsp;tutto il tifo contro. 

<p>L&#39;incidente fra Hamilton e Rosberg far&agrave; discutere a lungo e gi&agrave; nel dopo gara si sono sovrapposti i giudizi.</p> 

F1 Austria, le polemiche in casa Mercedes

A indirizzare gli sguardi degli addetti ai lavori, al termine della prima giornata di test a Barcellona, era stato Toto Wolff: occhio alla Mercedes W07 Hybrid nei prossimi giorni. &laquo;Avremo alcuni pezzi che sono forse un po&rsquo; insoliti. Non sono certo che saranno in macchina domani (oggi; ndr) o dopodomani, dipende da come andr&agrave; l&rsquo;analisi dei dati odierna. Di sicuro, sar&agrave; qualcosa da osservare, quando li ho visti per la prima volta sono rimasto sorpreso dai nuovi pezzi&raquo;.  E qualcosa di diverso, sulla Mercedes portata in pista da Rosberg, si &egrave; visto. Il dettaglio che ha catturato l&rsquo;attenzione &egrave; davanti alle pance, deviatori di flusso scomposti, sei elementi singoli e ravvicinati, per direzionare il flusso d&rsquo;aria verso il retrotreno, raccordati con altrettanti elementi collegati al fondo. E&rsquo; gi&agrave; stato ribattezzato &ldquo;fondo a W&rdquo;, per la forma particolare, molto simile a un pettine, volendo proseguire nelle similitudini.  Siamo solo alla seconda giornata di prove invernali e ancora tanti aggiornamenti e pacchetti aerodinamici faranno la loro comparsa prima di Melbourne. Quanto alla Mercedes, il direttore tecnico Paddy Lowe ha anticipato in occasione del lancio della W07 Hybrid come la filosofia del team sarebbe stata quella di girare a Barcellona nella configurazione pi&ugrave; possibile vicina a quella che avrebbero portato a Melbourne.  Il lavoro svolto da Rosberg al mattino, con parecchi giri all&rsquo;attivo, consentir&agrave; di effettuare tutti i riscontri necessari e valutare la bont&agrave; della nuova soluzione aerodinamica.  Fabiano Polimeni

Toto Wolff aveva anticipato l&rsquo;introduzione di nuovi pezzi sulla W07 Hybrid, arrivati puntualmente oggi

Mercedes, prime novit&agrave; aerodinamiche

Visto il margine di vantaggio sulla concorrenza espresso nelle ultime due stagioni, verrebbe da credere che in Mercedes abbiano gi&agrave; raggiunto il massimo livello di sviluppo sul fronte della power unit, o gi&ugrave; di l&igrave;. La realt&agrave;? Tutta un&rsquo;altra storia. E&rsquo; direttamente Andy Cowell, capo della divisione AMG High Performance Powertrais, a raccontare come si &egrave; lavorato nel preparare il 2016 e quali risultati si sono ottenuti.  &laquo;Abbiamo ottenuto dei miglioramenti enormi negli ultimi anni con lo sviluppo e non vedo un rallentamento su questo fronte. Qui non credo ci sia nessuno che immagina si sia raggiunto il limite. Il punto in cui ci troviamo sul fronte dell&rsquo;efficienza termina &egrave; straordinario se osservato da fuori&raquo;, ha spiegato in un incontro con la stampa.  Se si cercano dei numeri, per quantificare le capacit&agrave; del V6 ibrido evoluto, Cowell non ha problemi a dichiarare che si &egrave; oltre i 900 cavalli, &laquo;e l&rsquo;efficienza termica continuer&agrave; a migliorare. Certo, &egrave; sempre pi&ugrave; difficile progredire, ma esistono molte aree dalle quali possono giungere piccoli incrementi. Tra il 2014 e 2015 abbiamo fatto un buon passo avanti sull&rsquo;efficienza termica e, forse, continuer&agrave; a salire nel 2016&raquo;. Cowell che ha specificato come non si sia ancora giunti al limite dell&rsquo;evoluzione, stanti gli attuali regolamenti.  C&rsquo;&egrave; spazio anche per un passaggio sulla Ferrari e il lavoro fatto dai motoristi nel 2015, preso a esempio dal responsabile dei motoristi di AMG per indicare quel che &egrave; possibile ottenere con determinazione e duro lavoro, sottolineando, inoltre, come l&rsquo;approccio in fabbrica sia quello di chi sa di poter essere sconfitto dalla Rossa se non lavorer&agrave; per dare il massimo: &laquo;Nessuno qui d&agrave; per scontato che vinceremo&raquo;.  Gli altri rivali guarderanno la sfida da lontano, Honda e Renault. &laquo;Sappiamo perfettamente come lavora la McLaren sui dati, sono destinati a ottenere grandi, grandi miglioramenti. Inoltre, la determinazione di Renault, adesso che sono molto pi&ugrave; coinvolti in Formula 1, far&agrave; s&igrave; che avremo molte cose di cui parlare&raquo;.  Fabiano Polimeni

Andy Cowell spiega come dalla power unit si sia riusciti a ottenere ulteriori miglioramenti rispetto al 2015

F1, Mercedes oltre i 900 cavalli

Dall'inviato di Autosprint a Citt&agrave; del Messico: Cesare Maria Mannucci  La vittoria di Rosberg in Messico &egrave; sospetta, poco chiara, lascia la porta aperta a tanti dubbi, a tante vicende strane che la gestione del box Mercedes crea durante la gara e che alla fine finiscono per inficiare comunque una doppietta fantastica, e una corsa sempre dominata dalla Casa della Stella.  Nel Calcio lo chiamano &ldquo;Biscotto&rdquo;, quando due squadre si mettono d&rsquo;accordo prima della partita su un risultato che soddisfa entrambi. In questo caso &egrave; stato un biscotto diverso, in salsa messicana, perch&eacute; Lewis Hamilton non ha certo condiviso la gestione della gara decisa dai box Mercedes, che ad un certo punto &egrave; stato costretto a seguire, solo quando via radio gli hanno detto che doveva obbedire &ldquo;per ragioni di sicurezza&rdquo;.  Del resto dopo il deludente GP di Austin, Nico Rosberg aveva dato tangibili segni di una instabilit&agrave; emotiva per certi versi inquietanti. Nella prima parte, la corsa ha avuto uno sviluppo lineare. Questa volta Rosberg &egrave; partito bene, &egrave; riuscito a mantenere il comando anche alla prima curva, e nei primi giri &egrave; riuscito a costruire un vantaggio di circa 1&rdquo;5 su Hamilton. La sfida tra i due piloti Mercedes in questa fase &egrave; stata pulita, ognuno abbassava il tempo record ottenuto dall&rsquo;altro. Poi al 26&deg; giro Rosberg &egrave; entrato ai box per il primo cambio gomme, seguito due giri dopo da Hamilton che ha ritardato di un giro la sosta prevista dal box. A quel punto la strategia Mercedes era quella di andare avanti sino alla fine con un solo cambio gomme, oppure ritardarlo a poco prima della bandiera a scacchi, visto che alle loro spalle, nessuna era in grado di tenere il passo di Rosberg e Hamilton.  Si prospettava cos&igrave; un altra sfida interna, dove la differenza alla fine l&rsquo;avrebbe fatta chi avrebbe saputo gestire meglio l&rsquo;usura. Rosberg per&ograve; dava segni di nervosismo. Poi dai box Mercedes hanno detto: &ldquo;Cambio di strategia, passiamo al piano B&rdquo;, ordinando ad entrambi i piloti di fermarsi. Rosberg lo ha fatto al 46&deg; giro, quando il suo vantaggio su Hamilton era di 2&rdquo;9.  Il fresco campione del mondo invece, di fermarsi proprio non ci pensava. Per due volte dai box gli hanno ordinato di rientrare, con i meccanici gi&agrave; schierati in pit lane con in mano le gomme rivestite dalle termocoperte, ma lui di fermarsi non ci pensava nemmeno. &ldquo;Perch&eacute; mai&nbsp;mi devo fermare?&ldquo;, chiede Hamilton che in quel momento dispone di oltre 18&rdquo; di vantaggio su Rosberg. &ldquo;Per motivi di sicurezza&rdquo;, gli rispondo laconicamente dai box. Affermazione inutilmente allarmistica, visto che poco prima, dai box avevano parlato di piano B e cambio di strategia.  &ldquo;Fareste meglio a controllare le gomme di Nico, le mie sono O.K&rdquo;, dice Hamilton, facendo capire che si fermer&agrave; solo perch&egrave; obbligato, al 48&deg; giro. Perch&egrave; nessun pilota continuerebbe a rimanere fuori, quando dai box gli parlano di motivi di sicurezza. Affermazione che renderebbe difficile la posizione di un pilota anche davanti ai Commissari, nel caso di successivo incidente. Quante volte in precedenza avevate sentito un tale ordine perentorio e allarmistico? Nemmeno quando c&rsquo;erano appendici della carrozzeria mal fissata. Soprattutto perch&egrave; in quel momento le gomme Pirelli stavano andando benissimo.  I tempi erano costanti, segno che il degrado, cos&igrave; come l&rsquo;usura, era progressiva e sotto controllo. E nessun pilota lamentava problemi con le gomme. Ad aumentare ancora di pi&ugrave; il clima di sospetto, il dubbio della vittoria pianificata per rilanciare il morale di Rosberg; ancora prima che Hamilton si fermasse per la seconda volta, dai box Mercedes hanno detto a Rosberg: &ldquo;Nico, tutto ok, sei sicuro per 3". Ed &egrave; proprio questo il vantaggio che il tedesco si ritrova a gestire quando Hamilton riparte dai box dopo il secondo cambio gomme. Di fatto inutile, subito ed imposto. Poi succede un fatto che dimostra che Hamilton fosse nel giusto, a non fermarsi quando invece dai box Mercedes glielo avevano ordinato. Al 52&deg; giro Vettel finisce contro le barriere e la gara viene neutralizzata con la safety car. Quello sarebbe stato il momento perfetto per effettuare il cambio gomme. Se Hamilton avesse potuto correre liberamente, si sarebbe fermato in regime di neutralizzazione e avendo 18&rdquo; di vantaggio prima del suo secondo cambio gomme, sarebbe rimasto agevolmente al comando.  Hamilton ha fatto il signore. Non &egrave; voluto entrare in polemica con il suo team, non ha chiesto di mettere subito all&rsquo;ordine del giorno una riunione chiarificatrice, come invece aveva fatto Rosberg per il contatto alla prima curva di Austin. Fatta in questa maniera per&ograve;, con l&rsquo;occulta regia dei box, con l&rsquo;allarmistico messaggio: &ldquo;Per motivi di sicurezza&rdquo; &egrave; stato un finale discutibile. Il sospetto del &ldquo;biscotto&rdquo; del box Mercedes per favorire Rosberg, &egrave; stata l&rsquo;unica nota stonata di un week-end davvero perfetto.  &nbsp;  &nbsp;

La vittoria di Rosberg in Messico &egrave; poco chiara, lascia la porta aperta a tanti dubbi, a tante vicende strane della gestione Mercedes

F1, il sospetto del "biscotto"

Hamilton TRE-MENDO

La frustrazione per il risultato mancato era palpabile nella cerimonia che precede il podio, a Austin. Nico Rosberg che rimonta dopo una partenza imperfetta, il contatto con Hamilton in curva 1, la giusta scelta strategica di approfittare della safety car per effettuare il cambio gomme. Poi, un errore rovina tutto. Minimizza sul lancio del cappellino da parte di Hamilton, ma le riprese televisive hanno colto un momento di chiaro fastidio di Nico.  Anche sul podio, poca voglia di festeggiare, com&rsquo;&egrave; peraltro comprensibile quando perdi una gara nella quale hai dimostrato di avere la velocit&agrave; giusta per conquistarla. Ad anticipare quanto sarebbe poi emerso in conferenza stampa &egrave; stato Niki Lauda: &laquo;E&rsquo; triste per il suo errore, nemmeno io sarei stato felice. Non &egrave; contento della manovra di Hamilton in partenza alla prima curva, alla quale si somma l&rsquo;errore: sono cose che capitano&raquo;.  Quale sia la visione dell&rsquo;accaduto da parte di Hamilton &egrave; chiaro, secondo Nico, per&ograve;, l&rsquo;intenzionalit&agrave; della manovra &egrave; evidente: &laquo;Oggi &egrave; stata una gara frustrante, perdere il comando per un pattinamento delle ruote fa molto male, ancor di pi&ugrave; dopo il recupero fatto. Ero molto contento di come ho rimontato in seguito all&rsquo;incidente in curva 1 con Lewis. E&rsquo; molto chiaro cosa sia accaduto, ero avanti a centro curva e avevo il diritto a una parte di pista, lui mi ha portato fuori, colpendomi. C&rsquo;&egrave; stato un contatto deciso, un colpo sul volante, perci&ograve; direi che &egrave; andato oltre&raquo;, dichiara.  La sensazione &egrave; che Nico debba armarsi della determinazione giusta per chiudere la porta in faccia, costi quel che costi. Subire la scaltrezza di Hamilton a ogni episodio non fa bene al morale, anzitutto, n&eacute; ai risultati. Una maggior incisivit&agrave; sarebbe auspicabile, anche a costo di qualche malumore in pi&ugrave; dentro al team. Sulla manovra, conclude: &laquo;Ne parleremo tra noi, dentro al team, un&rsquo;altra volta. Adesso ho bisogno di recuperare dopo questa giornata difficile, sono sicuro ci riuscir&ograve;&raquo;.  A onor di cronaca va sottolineato come in Russia e a Austin Nico abbia corso esprimendosi al massimo sul piano della velocit&agrave; e l&rsquo;errore nel finale di gara &egrave; una batosta sul morale &ndash; gi&agrave; sufficientemente basso &ndash; che non meritava di ricevere. Gli chiedono cosa servir&agrave; nel 2016 per tornare a contrastare (e battere) Hamilton: &laquo;Non ci ho pensato ancora, vivo la giornata di oggi ed &egrave; stata una grande delusione&raquo;.  Non colloca, tuttavia, la giornata negativa di Austin come il momento pi&ugrave; basso in carriera: &laquo;L&rsquo;anno scorso ad Abu Dhabi fu pi&ugrave; dura, perch&eacute; &egrave; difficile accettare un guasto meccanico. Qui c&rsquo;&egrave; una spiegazione di quanto accaduto, un errore umano e alla fine il campionato era gi&agrave; piuttosto lontano, per cui ero concentrato del tutto sulla vittoria della gara&raquo;.  Fabiano Polimeni

Frustrazione comprensibile per Nico al termine della gara a Austin. L&rsquo;episodio in curva 1 e l&rsquo;errore nel finale i momenti chiave

Rosberg: ero davanti, Lewis ha esagerato

Non &egrave; stata probabilmente la gara nella quale si &egrave; espresso ai massimi livelli, quella che gli ha consentito di agguantare il terzo mondiale. Eppure, Lewis Hamilton, a Austin ha messo sul piatto il consueto repertorio di aggressivit&agrave;, cattiveria agonistica e voglia di vincere che lo contraddistinguono. Al via scatta meglio di Rosberg, ma non si accontenta della prima posizione in curva 1, con malizia accompagna Rosberg all&rsquo;esterno e Nico non apprezzer&agrave; la manovra: il clima prima di salire sul podio &egrave; teso, poi in conferenza stampa lo sfogo per una manovra reputata dal tedesco eccessivamente dura.  &laquo;Non &egrave; stata volontaria, entrambi abbiamo staccato molto dentro la curva, lui era all&rsquo;esterno, era bagnato e non c&rsquo;era aderenza, ha girato e ci siamo toccati&raquo;, spiega Lewis.  Quando ci si attendeva che prendesse il largo, per&ograve;, non ha avuto lo slancio solito per creare spazio tra s&eacute; e le Red Bull. &laquo;Ho lottato per la posizione, provando a stare davanti, &egrave; stato un avanzare e arretrare per tutta la gara. Ero al comando, ma sapevo di non avere la macchina a posto, ero in difficolt&agrave; e scivolavo dappertutto&raquo;, aggiunge nell&rsquo;analisi della corsa, all&rsquo;inizio, con gomme intermedie.  Il resto - la vittoria, il titolo - sono arrivati per generoso omaggio di Rosberg, protagonista di un errore in una fase in cui sembrava poter agevolmente controllare. &laquo;E&rsquo; un momento travolgente, ricordo il primo campionato inglese, quando con mio padre tornavamo a casa cantando &ldquo;We are the champions&rdquo;, penso ai sacrifici della mia famiglia, di mio padre, mia madre e tutti. E penso anche ai tifosi, che mi hanno dato cos&igrave; tanta energia e spero di essere stato loro d&rsquo;ispirazione per non mollare mai nei loro sogni e obiettivi&raquo;, spiega a caldo dopo la gara.  &laquo;Oggi poteva capitare di tutto, &egrave; stata una gara fantastica e gli ultimi 15-10 giri sono stati straordinari. Anche Nico ha guidato alla grande e pensavo: &ldquo;Il campionato &egrave; l&igrave;, come posso farcela?&rdquo;. Era cos&igrave; vicino e non c&rsquo;&egrave; stato un singolo istante nel quale non abbia pensato di potercela fare. E&rsquo; incredibile eguagliare Ayrton&raquo;.  Un Hamilton che taglia il traguardo dei tre titoli e guarda avanti: &laquo;E&rsquo; sempre stato il mio obiettivo, Ayrton &egrave; colui il quale mi ha ispirato e adesso non c&rsquo;&egrave; nessuno che voglio eguagliare, solo proseguire pi&ugrave; a lungo possibile. Da pilota vuoi vincere sempre, ma l&rsquo;obiettivo finale &egrave; il campionato: significa acquisire grandezza, tu e i tuo team, che &egrave; stato fantastico e gli sono grado per tutto. Sapevo che avrei vinto insieme a loro ed &egrave; per questo che mi sono qui&raquo;.  Fabiano Polimeni

Lewis raggiunge l&rsquo;obiettivo che si era sempre posto: tre titoli iridati come Ayrton. &ldquo;Ora non c&rsquo;&egrave; nessun altro che voglio eguagliare&rdquo;

Hamilton mondiale, eguaglia Senna

&laquo;E&rsquo; sempre stato un pilota speciale, credo che attualmente lo stiamo vedendo al suo massimo livello&raquo;. A dirlo e Paddy Lowe e le considerazioni sono su Lewis Hamilton. Si appresta a mettere in bacheca il terzo titolo mondiale e, secondo il direttore tecnico che l&rsquo;ha seguito in McLaren prima e in Mercedes poi, non &egrave; mai stato cos&igrave; forte. Se lo scorso anno la rincorsa al campionato fu rallentata da una serie di eventi che permisero a Rosberg di lottare fino in fondo, il 2015 ha visto l&rsquo;inglese impegnato in una cavalcata senza ostacoli.  Un rendimento non esaltante a Barcellona, battuto da Rosberg senza appello, il pasticcio di Montecarlo, l&rsquo;Ungheria nella quale si &egrave; fatto prendere dalla fretta di dover recuperare subito. Episodi, che passano in secondo piano esaminando la stagione nel complesso.  &laquo;Lewis &egrave; un pilota fantastico, ho avuto il privileggio di lavorare accanto a lui sin da quando ha iniziato a vincere. Attualmente si esprime come mai era riuscito prima ed &egrave; molto difficile batterlo&raquo;, aggiunge Lowe a Sky Sports. Inevitabile una considerazione: innescato un circolo virtuoso, fatto di vittorie in sequenza e risultati positivi, contribuisce a incrementare la fiducia in se stessi e, inevitabilmente, genera prestazioni sempre migliori. Il 2015, sotto questo punto di vista, pu&ograve; considerarsi davvero l&rsquo;annata perfetta per Hamilton.  E&rsquo; mancata la sfida diretta con un avversario di pari caratura. Potrebbe essere Vettel nel 2016 e lo stesso Hamilton si &egrave; auspicato un tale scenario. Detto come le vittorie contino a prescindere dagli avversari, inevitabilmente il prestigio aumenta tanto pi&ugrave; i rivali da battere sono numerosi e titolati. Rosberg ci ha provato lo scorso anno e, sebbene Lowe riconosca che sono &laquo;entrambi una componente di valore per il team, grandi uomini squadra e nutrano reciproco rispetto l&rsquo;uno per l&rsquo;altro&raquo;, non &egrave; la rivalit&agrave; sufficiente per infiammare il pubblico.  &laquo;Negli ultimi due anni abbiamo fatto dei progressi nel modo in cui i piloti lavorano insieme, conservando al tempo stesso l&rsquo;elemento competizione tra loro. Vogliamo che ci sia un grande spettacolo, siamo qui per questo e penso stiamo gestendo le cose senza creare frizioni tra piloti&raquo;, ha proseguito Lowe, anche se, parlare di spettacolo, oltre a sembrare un&rsquo;esagerazione pu&ograve; apparire anche un elemento superfluo, contando ancor di pi&ugrave; la garanzia del risultato per il team.  &nbsp;Fabiano Polimeni

Per il direttore tecnico Mercedes, il pilota inglese si sta esprimendo ai suoi massimi livelli

F1, Lowe: Hamilton mai cos&igrave; forte

Perso il secondo posto nel mondiale, non perde l&rsquo;ottimismo Nico Rosberg. Il 2016? Se la Ferrari accorcer&agrave; il gap, in Mercedes saranno pronti a riprendersi il margine &ldquo;di sicurezza&rdquo;. Non ha dubbi il tedesco, che pur riconoscendo come &laquo;la Ferrari abbia fatto un ottimo lavoro e li rispettiamo, teniamo un occhio su quel che fanno&raquo;, &egrave; altrettanto convinto della capacit&agrave; di reazione delle frecce d&rsquo;argento: &laquo;Siamo fiduciosi perch&eacute; abbiamo una squadra fantastica e anche nei momenti in cui, quest&rsquo;anno, si sono avvicinati, siamo sempre riusciti a riprendere il largo. L&rsquo;abbiamo dimostrato dopo Singapore, che &egrave; stata un disastro, mentre in Russia e a Suzuka siamo stati forti, tornando l&agrave; dove eravamo a inizio anno&raquo;.  Circuiti, quelli del &ldquo;ritorno&rdquo; al dominio, ritagliati su misura della W06 Hybrid, come fu in Cina, dopo l&rsquo;exploit della Malesia, piste sulle quali sar&agrave; la squadra che a Maranello lavora sul progetto 2016 a dover compiere il cambio di passo per avvicinare sul piano telaistico e aerodinamico Mercedes. &laquo;Abbiamo dimostrato che possiamo contrastarli sul fronte dello sviluppo e tutto il resto&raquo;, rilancia Rosberg.  Poi c&rsquo;&egrave; il contrasto a Hamilton, interno, da ricercare in se stesso e augurarsi un 2016 pi&ugrave; equilibrato, perch&eacute; la stagione che volge al termine - fatta eccezione per gli episodi in qualifica nei quali ha saputo esprimere una velocit&agrave; superiore all&rsquo;ormai tre volte iridato - non lo ha mai visto realmente impensierire la leadership. Semplicemente, Hamilton &egrave; stato pi&ugrave; forte. &laquo;Serve che scavi a fondo per capire le qualifiche nella prima parte dell&rsquo;anno. Adesso stanno andando bene, ma non so il motivo esatto, &egrave; l&igrave; che devo provare a capire cosa sia accaduto&raquo;, svela il tedesco.  Proprio sulle qualifiche si &egrave; registrata un&rsquo;involuzione dal 2014 al 2015, passando dal trofeo dedicato al poleman a sporadiche prestazioni al top quest&rsquo;anno. Se il &ldquo;buon proposito&rdquo; in vista di questa stagione era stata una maggior decisione e aggressivit&agrave; nei confronti ruota a ruota in gara, oggi Nico commenta: &laquo;Quando sei in lotta &egrave; importante lavorare su ogni area che ha rappresentato un punto debole e mi &egrave; costata qualcosa&raquo;.  Fabiano Polimeni

Mercedes risponder&agrave; sul fronte dello sviluppo e conserver&agrave; il ruolo di protagonista anche nel 2016

F1, Rosberg non teme il recupero Ferrari

Baster&agrave; un inverno per recuperare? La sfida che si augura Hamilton, quella con Vettel nel 2016, sar&agrave; realmente possibile sin da Melbourne e varr&agrave; il titolo per il vincitore? Previsioni, auspici, per un mondiale che sia quantomeno combattuto nell&rsquo;esito finale, non circoscritto a&hellip; un pilota solo. C&rsquo;&egrave; chi, tuttavia, non d&agrave; per cos&igrave; semplice il recupero e vede la Mercedes ancora ampiamente favorita anche il prossimo anno. &laquo;E&rsquo; stata un&rsquo;altra stagione impressionante per la Mercedes e l&rsquo;interrogativo &egrave; quanto ancora durer&agrave; il loro dominio&raquo;. Se lo chiede David Coulthard ed &egrave; legittimo, perch&eacute; inaugurato un ciclo, con regolamenti relativamente stabili, non c&rsquo;&egrave; alcun motivo per ritenere che le cose potranno subire stravolgimenti radicali.  &laquo;Attualmente &egrave; molto difficile valutare le prospettive reali di chiunque voglia riprenderli nel prossimo futuro. Mercedes ha un gran pacchetto, il miglior motore e una macchina buona almeno quanto l&rsquo;altra migliore in griglia. Messo tutto insieme significa ritrovarsi con un vantaggio importante sul gruppo e non possiamo sapere, dall&rsquo;esterno, quanto margine hanno ancora, soprattutto in termini di utilizzo del propulsore&raquo;, analizza.  Per confutare le teorie di Coulthard si potrebbe ribattere che i margini di crescita sono pi&ugrave; elevati per chi parte da una posizione di svantaggio, andando a sperimentare zone di rischio pi&ugrave; elevate chi deve sviluppare un progetto probabilmente al culmine. Come sempre, il responso della pista pu&ograve; confutare l&rsquo;una o l&rsquo;altra tesi, ma si scoprir&agrave; solo il prossimo febbraio.  Si interroga ancora sulla power unit il pilota scozzese e analizza il divario in qualifica: &laquo;Hanno avuto un vantaggio significativo sulla Ferrari per tutta la stagione, ampio a sufficienza per rendere improbabile il recupero completo di quel gap da parte di chiunque in un solo inverno, a meno che la Mercedes non faccia un qualche errore enorme sulla monoposto 2016, un&rsquo;eventualit&agrave; improbabile&raquo;. Il recupero Ferrari dal 2014 al 2015 e, ancor di pi&ugrave;, dal debutto in Australia all&rsquo;ultima gara di Sochi, ha dimostrato come il divario si possa ridurre significativamente, senza doversi attendere regali dalla concorrenza o errori progettuali che affossino un&rsquo;arma vincente. Intonare il de profundis in questa fase &egrave; quantomeno prematuro e inopportuno.  Fabiano Polimeni

Coulthard dubita che gli avversari potranno recuperare il gap attuale in un solo inverno, Ferrari in primis

Ciclo Mercedes inarrestabile senza errori

La gioia del secondo mondiale Costruttori non &egrave; arrivata subito, a Sochi. Una festa scattata alla penalizzazione di Raikkonen, che ha dato la matematica certezza alla Mercedes di aver centrato il primo obiettivo stagionale, nonostante il ritiro di Rosberg. Festa proseguita in fabbrica, a Brixworth e a Brackley, dove power unit e telaio nascono e vengono sviluppati. I numeri sono il miglior indicatore per capire quanto, in Mercedes, abbiano lavorato bene, giustificando una supremazia scalfita solo dalla Ferrari. In 15 gare corse &ndash; con tutto il tempo per estendere il palmares &ndash; sono arrivate 12 vittorie, 29 podi, 14 pole e 9 giri veloci in gara per la power unit Mercedes AMG, che ha conquistato il 60% dei punti disponibili e condotto in testa il 79% dei giri in gara. Statistiche alle quali abbinare quelle delle due W06 Hybrid, capaci da sole di prendersi oltre un terzo dei punti disponibili (35% per l&rsquo;esattezza) e percorrere il 77% dei giri di gara davanti a tutti.  Era una formalit&agrave; la conquista del mondiale Costruttori, arrivato per una concomitanza di fattori alla prima occasione utile. &laquo;Congratulazioni a tutto il team, ce l&rsquo;abbiamo fatta di nuovo e questo campionato ci unisce tutti, dai piloti al team a Brixworth e Brackley. Dai go-kart in avanti, tutti parlano del titolo individuale, quello piloti, ma questa volta i vincitori sono sia Nico che Lewis&raquo;, ha commentato Toto Wolff.  Non tralascia di riconoscere i meriti al tedesco, comunque parte essenziale per il raggiungimento dell&rsquo;obiettivo: &laquo;Ieri abbiamo lasciato a piedi Nico, ma &egrave; stato una parte fondamentale del team sin dall&rsquo;inizio, ha contribuito a renderlo quel che &egrave; oggi e questo titolo mondiale &egrave; anche suo&raquo;, ha voluto sottolineare il team principal.  Dalla Mercedes mangiagomme degli esordi, al dominio totale delle ultime due stagioni. Un cambio di passo netto, che il direttore tecnico, Paddy Lowe, commenta: &laquo;In Formula 1 non basta semplicemente lavorare duro, devi lavorare anche in maniera intelligente. Non &egrave; qualcosa che si realizza nel giro di una notte o in un paio d&rsquo;anni, &egrave; stata costruita in un arco di tempo ampio, grazie all&rsquo;impegno di Mercedes, ed &egrave; il risultato dell&rsquo;integrazione, degli sforzi e delle menti delle squadre a Brixworth e Brackley, nel realizzare la miglior power unit per la monoposto migliore dello schieramento&raquo;. Quel motore firmato AMG che hanno sognato in Red Bull e che Andy Cowell, direttore della divisione AMG HPP, ha voluto celebrare nell&rsquo;integrazione con il telaio: &laquo;Lo scorso week end ammiravo la splendida attenzione al dettaglio di questa monoposto, &egrave; sensazionale il livello raggiunto sul fronte dell&rsquo;integrazione, dell&rsquo;ingegneria, del disegno e della realizzazione. Speriamo di proseguire nella realizzazione di monoposto fantastiche e power unit prestazionali ancora per tanti anni&raquo;.  A loro toccher&agrave; produrle, a Hamilton e Rosberg il compito di tramutare in punti il lavoro delle due strutture. Dovr&agrave; attendere almeno Austin, l&rsquo;inglese, per abbinare al titolo Costruttori quello Piloti. Frasi di circostanza a parte, di elogio per gli uomini e le donne Mercedes, ha speso anche parole di stima nei confronti di Rosberg, pi&ugrave; volte quest&rsquo;anno snobbato e minimizzato i suoi risultati, quasi a voler sottolineare come non lo considerasse un effettivo rivale diretto: &laquo;Voglio solo dire che gran compagno di squadra &egrave; Nico. Ha avuto una stagione molto pi&ugrave; dura finora di quanto non abbia avuto io ma &egrave; stato un vero uomo squadra e so che torner&agrave; a lottare nei prossimi anni, nei quali non ho dubbi saremo ancora l&igrave; a battagliare duramente l&rsquo;uno contro l&rsquo;altro&raquo;.  Nico che ha attraversato tutte le fasi del progetto Mercedes, dal 2010 a oggi: &laquo;Ci sono stati alcuni anni davvero difficili all&rsquo;inizio, ma adesso siamo i dominatori in Formula 1 e infrangiamo record di continuo. Solo poche scuderie come la McLaren negli anni Ottanta, la Williams negli anni Novanta e la Ferrari nel 2000, nella storia della Formula 1 hanno lasciato il loro segno con due titoli Costruttori di seguito: adesso ci siamo anche noi&raquo;.  Fabiano Polimeni

I numeri danno la misura del dominio 2015. Hamilton: &ldquo;Nico &egrave; un gran compagno di squadra&rdquo;

Mercedes: bis Costruttori, festa in fabbrica

Rosberg ha poco da festeggiare

Non si pu&ograve; nemmeno definire l&rsquo;ultima spiaggia, Sochi, il Gran Premio di Russia, per Nico Rosberg. Il campionato &egrave; fuori dalla sua portata, se si analizza realisticamente la situazione a cinque gare dal termine, analisi alla quale aggiungere le difficolt&agrave; in partenza che lo hanno visto arretrare a Spa e Suzuka, in entrambi i casi al via dalla prima fila e in entrambe le occasioni rimpiombato indietro. Dice di continuare a lottare, rendendosi anche conto di come servir&agrave; parecchia fortuna per ribaltare le sorti, gi&agrave; scritte, del mondiale. &laquo;Mi sento bene, non ho abbastanza punti e non &egrave; la situazione ideale, ma &egrave; stata una buona stagione&raquo;, racconta in un&rsquo;intervista a Canal+.  Con un Hamilton ancor di pi&ugrave; dominatore rispetto al 2014, verrebbe da dubitare che sia davvero una stagione da non buttare: &laquo;Lewis ha fatto meglio quest&rsquo;anno, non &egrave; positivo per me ma sto ancora lottando e mancano 5 gare al termine. C&rsquo;&egrave; un ampio divario tra noi, dovr&ograve; essere fortunato, nello sport per&ograve; pu&ograve; capitare di tutto e l&rsquo;abbiamo visto. Voglio anzitutto vincere le gare, &egrave; il primo passo, quello pi&ugrave; importante, poi potr&ograve; pensare al titolo&raquo;. Oltre alla fortuna, poi, dovr&agrave; sperare che tra s&eacute; e Hamilton si inseriscano terzi incomodi, per togliere punti all&rsquo;inglese: quasi fantascienza. &laquo;Ci sono le Ferrari, &egrave; importante che si mettano tra noi due&raquo;.  Per tornare a vincere servir&agrave; partire davanti in gara e mantenere la posizione al via. Si torna con la mente a Suzuka, la partenza imperfetta, che ha originato poi la battaglia in curva 1 e 2: poco aggressivo quando doveva esserlo, un difetto rinfacciatogli spesso; Nico ripensa all&rsquo;episodio e commenta: &laquo;Ho lasciato un po&rsquo; troppo spazio, concordo, ma &egrave; difficile giudicare dall&rsquo;abitacolo quanto ce ne sia. Guardando l&rsquo;episodio in seguito, ho lasciato troppo spazio in curva 1, nella seconda ho provato a chiudere ma non ci sono riuscito a causa del sottosterzo, quello per&ograve; &egrave; stato un altro problema&raquo;.  Non &egrave; stato l&rsquo;unico pilota ad avere difficolt&agrave; con la nuova procedura di partenza, introdotta in Belgio, e al proposito ammette come l&rsquo;adattamento in Mercedes sia stato complicato: &laquo;Adesso &egrave; difficile per gli ingegneri regolare la macchina prima della partenza e lo &egrave; per me scattare correttamente in griglia&raquo;. Domenica sar&agrave; il via a Sochi da non sbagliare, quello che lo vide provare un assalto all&rsquo;arma bianca nel 2014, consapevole che sarebbe stato l&rsquo;unico momento, la partenza, curva 2, per provare a balzare davanti a Hamilton: &laquo;Ho fatto un po&rsquo; di pasticci, ho frenato davvero troppo tardi e ho rovinato la gara, anche se ho recuperato bene dopo. Quest&rsquo;anno non sono a caccia di rivincite, voglio solo vincere&raquo;.  Vincere con in mente le disposizioni chiare: prima gli interessi del team. Un imperativo che &egrave; risuonato forte dopo l&rsquo;episodio di Spa l&rsquo;anno scorso, che Rosberg ricorda cos&igrave;: &laquo;Ho imparato alcune cose da allora, &egrave; certo. E&rsquo; stato un caso isolato, che non ha influito alla fine. Adesso sono in lotta con Lewis, entrambi conosciamo le regole e le seguiamo, sono chiare e questo &egrave; tutto&raquo;.  Regole chiare, ma servir&agrave; fare le spalle larghe nel corpo-a-corpo con l&rsquo;inglese se vorr&agrave; star davanti.  Fabiano Polimeni  &nbsp;

Il mondiale realisticamente &egrave; lontano, Nico per&ograve; ci crede e spera in un po&rsquo; di fortuna che lo aiuti

F1, Rosberg non demorde

Continua a ripetere che il mondiale non &egrave; finito e che far&agrave; di tutto per contenderlo a Hamilton. Intanto, il Gran Premio di Russia &egrave; alle porte e dopo la gara a Sochi saremo a meno 4 dalla conclusione, con un divario oggi di 48 punti tra Rosberg e la testa del campionato. Si attende l&rsquo;inversione di tendenza da tempo, un Rosberg che torni al successo e tenga alle spalle l&rsquo;inglese. Sar&agrave; scenario che vedremo da qui al termine? Alla vigilia di Sochi, Nico analizza: &laquo;Tornato dal Giappone mi sono concentrato sui lati positivi del week end: la pole, il sorpasso su Bottas, la velocit&agrave; per fare l&rsquo;undercut su Vettel. Non mi tiro indietro nella battaglia per il mondiale e l&rsquo;aver recuperato le posizioni perse in maniera corretta e leale ne &egrave; una dimostrazione&raquo;.  Peccato che fossero posizioni &ldquo;inutili&rdquo; in vista del bottino principale, il confronto che contava davvero l&rsquo;ha perso tra il via e curva 2 a Suzuka. &laquo;Abbiamo ancora cinque gare e sebbene il divario da Lewis sia ampio, nella mia mente non &egrave; ancora finita&raquo;.  Sochi vorr&agrave; dire un ritorno alle gomme morbide e supermorbide, su un circuito dall&rsquo;asfalto molto liscio. Siamo distanti dalle caratteristiche di Singapore, tuttavia, sar&agrave; bene che in Mercedes abbiano capito appieno cosa non ha funzionato a Marina Bay per evitare una replica in terra russa, dove lo scorso anno festeggiarono il primo titolo iridato Costruttori.  &laquo;Andiamo a Sochi puntando a ripetere la prestazione di Suzuka. L&rsquo;anno scorso fu un week end insidioso, con un nuovo circuito da imparare e un asfalto che port&ograve; un comportamento delle gomme insolito. Dodici mesi dopo, la superficie sar&agrave; stata consumata dal clima e dovremo assicurarci di essere pronti in ogni situazione&raquo;, ha commentato Paddy Lowe.  Fabiano Polimeni

Nico pensa al mondiale e non d&agrave; per conclusa la lotta con Hamilton: &ldquo;Non mi tiro indietro&rdquo;

GP Russia, Rosberg: non &egrave; ancora finita

Il Leone d&rsquo;Inghilterra saprebbe ancora misurarsi al vertice. No, non si parla di Lewis Hamilton &ndash; quella &egrave; una certezza &ndash;, ma dell&rsquo;originale, Nigel Mansell. A parit&agrave; di macchina, il 62enne iridato del 1992, non ha dubbi: &laquo;Arriverei molto vicino ai suoi tempi, se non gli stessi. Non voglio essere presuntuoso e dire che, forse, andrei un po&rsquo; pi&ugrave; forte. Mi avvicinerei rapidamente al suo crono&raquo;, afferma dopo averci pensato (e riso) un po&rsquo;, quando gli hanno chiesto cosa riuscirebbe a fare se scendesse in pista oggi sulla W06 Hybrid, con del tempo per riabituarsi.  Il punto interrogativo, semmai, &egrave; quantificare quel &ldquo;molto vicino ai suoi tempi&rdquo;, perch&eacute; sono gli ultimissimi decimi i pi&ugrave; difficili da togliere, e lo sa bene, ad esempio, un Nico Rosberg. &laquo;Il fatto &egrave; che puoi riuscire a fare gli stessi tempi per pochi giri, quando invecchi non riesci a mantenere il ritmo giro dopo giro&raquo;, ha aggiunto Mansell. Sebbene gli ausili alla guida rendano molto meno fisica una monoposto attuale rispetto all&rsquo;epoca in cui correva tra Lotus, Williams e Ferrari il campione inglese &ndash; l&rsquo;ultima volta dentro un abitacolo di F1 a 42 anni, nel 1995 in Argentina e Spagna con la McLaren &ndash; l&rsquo;incremento delle prestazioni bilancia ampiamente quella che pu&ograve; considerarsi una &ldquo;semplificazione&rdquo; sul versante atletico, ammesso che ci sia stata e non si tratti, piuttosto, di un diverso impegno, anzitutto sul piano mentale.  &laquo;In gara, con un po&rsquo; di allenamento, datemi pi&ugrave; tempo che non alcune settimane, datemi qualche mese e, se il fisico lo permette, credo che potrei, in quella macchina (la Mercedes; ndr), andare sicuramente a podio e divertirmi&raquo;, rilancia. Dice la sua anche su un tema molto meno tecnico e pi&ugrave; da bar, l&rsquo;arrivo di una donna in Formula 1: &laquo;Presto le vedremo. Lo sviluppo delle macchine, la sicurezza dei circuiti, credo che la cosa pi&ugrave; grande che aiuta chiunque guidi una Formula 1 &egrave; l&rsquo;attuale minore fisicit&agrave; richiesta, con il servosterzo non serve tanta forza in curva; ovviamente, i progressi tecnici sul fronte dei computer e gli aiuti presenti, con una miriade di impostazioni sul volante, sono molto diversi dai miei tempi. Abbiamo da 30 a 50 ingegneri che dicono al pilota cosa fare per bilanciare la macchina prima che sia tardi&raquo;.  Commentando il momento attuale, invece, del campionato e le prospettive future, non ha dubbi su Hamilton: &laquo;Sta facendo un gran lavoro, si trova nel momento giusto sulla macchina giusta, il campionato quest&rsquo;anno credo sar&agrave; suo ma la cosa pi&ugrave; importante &egrave; che resta il favorito principale anche per il 2016&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il Leone d&rsquo;Inghilterra rilancia: &ldquo;Farei gli stessi tempi di Hamilton&rdquo;

Mansell: con la Mercedes andrei a podio anch&rsquo;io

Sei minuti. C&rsquo;&egrave; chi ha quantificato in 360 secondi il tempo dedicato nelle inquadrature della regia internazionale alle due Mercedes nel Gran Premio del Giappone. Che ci fosse poco da seguire nella cavalcata trionfale di Hamilton &egrave; superfluo sottolinearlo, tuttavia, la scarsa esposizione mediatica ricevuta dal team tedesco ha colpito negativamente Niki Lauda, che nel dopogara commentava: &laquo;E&rsquo; stato divertente, a esser sincero, perch&eacute; ho guardato a lungo la tv e ho visto un sacco di Sauber e di Honda e altre macchine come queste. Non so perch&eacute; abbiamo ricevuto una copertura cos&igrave; bassa, qualcuno deve aver la responsabilit&agrave; delle riprese e chieder&ograve; cos&rsquo;&egrave; andato storto&raquo;.  Quel qualcuno &egrave; la FOM, produttrice di tutti i gran premi in calendario, quindi, chiedere a Bernie per delucidazioni: &laquo;Lo vedr&ograve; la prossima settimana e gli chieder&ograve; quale sia la ragione: basta chiedere e avremo una risposta. Al momento non posso dire molto, se non che &egrave; stato simpatico. Persino il pit di Lewis, del leader della corsa, lo abbiamo visto solo quando &egrave; uscito dai box&raquo;.  Le congetture su quale potesse essere il motivo del disinteresse della regia sulle frecce d&rsquo;argento hanno portato al solito castello di ipotesi e teorie, tra le quali ha spiccato pi&ugrave; di altre quella che voleva l&rsquo;&rdquo;oscuramento&rdquo; tv come ripicca di Ecclestone per il mancato accordo con la Red Bull, per la fornitura delle power unit 2016. Fantasiose ipotesi, alle quali Ecclestone risponde: &laquo;Alcune settimane fa abbiamo parlato della regia delle gare e siamo giunti alla conclusione che le macchine a met&agrave; schieramento dovrebbero essere inquadrate pi&ugrave; spesso&raquo;.  Se si discute dello spettacolo in pista, l&rsquo;osservazione non fa una piega, ed Ecclestone prosegue, dalle pagine del Die Welt: &laquo;Inquadrare solo le macchine davanti &egrave; noioso, ma l&rsquo;abbiamo fatto anche per sostenere meglio le scuderie di met&agrave; schieramento. Lauda e Wolff sono a conoscenza di tutto ci&ograve; e capiranno. La regia in Giappone forse &egrave; andata un po&rsquo; troppo in l&agrave;, ma non sono intervenuto&raquo;.  Una situazione simile, con i battistrada ignorati a lungo dalla regia internazionale, si era verificata in occasione del Gran Premio d&rsquo;Ungheria, con le riprese centellinate sulle Ferrari al comando della gara.  Fabiano Polimeni

Lauda perplesso: poche inquadrature per il team nel GP del Giappone. Ecclestone spiega: pi&ugrave; spazio alle squadre di met&agrave; schieramento 

F1, poca tv per le Mercedes

Una delle domande pi&ugrave; rivolte ai piloti Mercedes oggi &egrave; se la W06 abbia o no ritrovato competitivit&agrave;. &laquo;Posso dire che la macchina andava bene sul bagnato oggi - &egrave; la risposta di Nico Rosberg - siamo riusciti a fare alcuni giri veloci e trovare delle buone impostazioni, che ci saranno utili, anche se probabilmente non qui ma in prossime gare. Per&ograve; &egrave; impossibile giudicare sul reale livello di prestazioni in campo in queste condizioni. Dovremo imparare molto nelle prove di domani mattina perch&eacute; dovrebbe essere asciutto fra sabato e domenica. Anche se non si sa mai, in Giappone&raquo;.  Rosberg ha girato col motore che aveva avuto problemi a Monza. &laquo;Non quello che &egrave; esploso - puntualizza - ma quell'altro&raquo;. Sembra che non vi siano particolari problemi, ma andr&agrave; analizzato e per domani si rimonter&agrave; quello di Singapore.  Cose che vengono ribadite dal direttore tecnico Paddy Lowe: &laquo;Il tempo &egrave; stato terribile tutto il giorno, un gran peccato per i tifosi. Abbiamo girato solo con le gomme da bagnato e intermedie, quindi non abbiamo fatto alcuna preparazione alla gara con le gomme slick. Speriamo che il resto del weekend sia asciutto, avremo bisogno di fare un sacco di test in FP3 per preparare le qualifiche e la gara. Siamo riusciti a completare alcune prove di partenza in entrambe le sessioni e qualche run su entrambi i pneumatici per verificare il bilanciamento della vettura sul bagnato. Abbiamo utilizzato il motore di Nico che era stato danneggiato a Monza, e sembra funzionare bene finora; una buona scoperta per il resto della stagione&raquo;.  Maurizio Voltini

L'unica cosa che si pu&ograve; dire vada certamente bene &egrave; l'assetto da bagnato. Utilizzato il motore evoluto di Monza

Impossibile giudicare i valori oggi, per Rosberg

La giornata odierna sembra proprio non sia piaciuta a Lewis Hamilton, che probabilmente non vedeva l'ora di ritrovare una Mercedes W06 competitiva come prima della trasferta di Singapore. Sull'asciutto per&ograve;&hellip; Ma sentiamo direttamente dalle sue parole la delusione dell'inglese.  &laquo;Oggi non &egrave; stata una buona giornata di prove, n&eacute; per noi nel paddock n&eacute; per i tifosi, seduti l&igrave; tutto il giorno sotto la pioggia in attesa di vederci girare. In pi&ugrave; non &egrave; servito a niente girare oggi: non &egrave; stato divertente, la pista era molto scivolosa, c'erano un sacco di rigagnoli e tanto aquaplaning. Inoltre non volevamo prendere troppi rischi, non ha alcun senso danneggiare la macchina o il cambio in queste condizioni. Insomma, nel complesso non &egrave; stata una giornata molto produttiva. Per domani siamo pronti a tutte le condizioni, ma spero che sia asciutto perch&eacute; ci sar&agrave; parecchio da lavorare&raquo;.  Maurizio Voltini

Per l'inglese della Mercedes la giornata odierna &egrave; stata pessima da tanti punti di vista

Hamilton: "Oggi non &egrave; stato divertente"

&laquo;Non si possono vincere tutte le gare&raquo;, firmato Lewis Hamilton. E&rsquo; l&rsquo;approccio del pilota inglese verso il Gran Premio del Giappone, dopo la d&eacute;bacle Mercedes a Marina Bay, perch&eacute; un quarto posto poteva soddisfare ai tempi dell&rsquo;esordio, non dopo due stagioni di dominio assoluto. &laquo;E&rsquo; stato un week end strano a Singapore, finora &egrave; stata una stagione incredibile e si tratta solo di lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti&raquo;.  Suzuka &egrave; la pista ideale per fornire le conferme di cui ha bisogno Mercedes, assicurarsi di essere ancora, e con ampio margine, il team da battere, potendo relegare a un &ldquo;incidente di percorso&rdquo; la tre giorni a Marina Bay. &laquo;Tutti hanno lavorato duramente per capire cosa sia successo ed &egrave; positivo avere subito un&rsquo;occasione per tornare in pista. A Suzuka troveremo uno dei tracciati migliori in assoluto, un vero banco di prova per le capacit&agrave; di guida di un pilota: nel corso del giro c&rsquo;&egrave; di tutto, curve veloci, di media velocit&agrave; e lente, tutte insieme. Serve trovare un buon ritmo ed &egrave; una sfida che mi appassiona&raquo;, analizza Rosberg.  Ripete il mantra del dopogara anche Toto Wolff, convinto che da una gara all&rsquo;altra non si possa perdere un secondo e mezzo di velocit&agrave;, n&eacute; guadagnarlo: &laquo;E&rsquo; stata una prestazione al di sotto delle aspettative, che ci ha lasciato molto su cui pensare in termini di come andare avanti, ma lo faremo. Restiamo calmi, impariamo dalle lezioni avute e utilizziamo il dispiacere come motivazione per tornare al vertice. Un week end cattivo non elimina quanto di incredibile fatto finora e sappiamo la nostra macchina &egrave; competitiva, pur riconoscendo la costante minaccia dei rivali&raquo;.  Fabiano Polimeni

L&rsquo;approccio verso Suzuka &egrave; quello di chi non lascia che un week end negativo cancelli i risultati complessivi della stagione

F1, Hamilton: Non si pu&ograve; vincere sempre

Suzuka arriva nel momento giusto, pochi giorni e si torna in pista, con l&rsquo;obiettivo di far dimenticare Singapore, relegarlo a un brutto sogno, un incubo. Per la Mercedes il Gran Premio del Giappone pu&ograve; diventare quello che fu l&rsquo;appuntamento in Cina: l&rsquo;occasione per ribadire la propria supremazia e riproporsi davanti a tutti. E&rsquo; convinto che rappresenti una parentesi, Marina Bay, nella definizione dei valori in campo, Toto Wolff: &laquo;Bisogna restare calmi, questo &egrave; un circuito molto particolare e le gomme lavorano diversamente da ogni altra pista, almeno per noi. Correremo a Suzuka tra una settimana e non abbiamo perso velocit&agrave; sulla macchina&raquo;.  Il divario imbarazzante del sabato, quel secondo e mezzo rimediato sul giro singolo, non &egrave; pensabile possa rappresentare il reale divario tra Ferrari e Mercedes, con il team principal delle &ldquo;frecce d&rsquo;argento&rdquo; a sottolinearlo: &laquo;Non credo si possa perdere da una gara all&rsquo;altra tanta velocit&agrave; come &egrave; accaduto a noi e allo stesso tempo non credo che un altro team possa trovare un secondo e mezzo. Abbiamo parlato con i piloti ed entrambi ci hanno confermato un degrado delle gomme enorme e inspiegabile&raquo;.  Dall&rsquo;abbinata morbide-supermorbide si passer&agrave; a un circuito esigente sulle coperture, sebbene per altre caratteristiche specifiche e con l&rsquo;accoppiata medie-dure di nuovo in campo. Potrebbe soffrire un po&rsquo; di pi&ugrave; la Ferrari, almeno lo sperano in Mercedes, dove regna la serenit&agrave; in prospettiva iridata: rester&agrave; una partita a due, con libert&agrave; di battagliare e senza ordini di scuderia. &laquo;Abbiamo sempre detto che i piloti possono correre l&rsquo;uno contro l&rsquo;altro e, poich&eacute; &egrave; piuttosto improbabile che Sebastian vinca tutte le gare da ora in avanti e che Lewis sia costretto ad altri ritiri, tutto rester&agrave; immutato: nessun ordine di scuderia&raquo;.  Ci&ograve; non significa che la SF15-T non sia tenuta in gran considerazione, destinata a crescere ulteriormente, ma altrettanto convinto &egrave; Toto Wolff della concentrazione sull&rsquo;obiettivo in Mercedes e della solidit&agrave; di squadra, macchina e motore. &laquo;Andiamo a Suzuka senza alcun mal di testa se non il timore per il tifone che &egrave; previsto! Non possiamo derubricare lo scorso week end a un episodio singolo, ma al contempo sarebbe sbagliato dire che &egrave; quanto si profila in futuro: si tratta di analizzare il tutto e capire perch&eacute; &egrave; successo&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il team principal analizza la prestazione di Singapore. Il divario dalla Ferrari? &ldquo;Non si pu&ograve; perdere tanto da una gara all&rsquo;altra&rdquo;

41 risultati per 'mercedes-f1'

F1 Austria, le polemiche in casa Mercedes

Mercedes, prime novità aerodinamiche

F1, Mercedes oltre i 900 cavalli

F1, il sospetto del "biscotto"

Hamilton TRE-MENDO

Rosberg: ero davanti, Lewis ha esagerato

Hamilton mondiale, eguaglia Senna

F1, Lowe: Hamilton mai così forte

F1, Rosberg non teme il recupero Ferrari

Ciclo Mercedes inarrestabile senza errori

Mercedes: bis Costruttori, festa in fabbrica

Rosberg ha poco da festeggiare

F1, Rosberg non demorde

GP Russia, Rosberg: non è ancora finita

Mansell: con la Mercedes andrei a podio anch’io

F1, poca tv per le Mercedes

Impossibile giudicare i valori oggi, per Rosberg

Hamilton: "Oggi non è stato divertente"

F1, Hamilton: Non si può vincere sempre

Wolff: Mercedes non ha perso velocità