Una notte da Oscar. &Egrave; quella che ci prepariamo a vivere venerd&igrave; prossimo a Milano. Nella cornice del Tenoha di via Vigevano &egrave; pronta ad andare in&nbsp;scena l&rsquo;edizione 2019 dei Caschi d&rsquo;Oro di Autosprint e dei Volanti ACI. Si&nbsp;rinnova anche quest&rsquo;anno il gemellaggio tra il n(v)ostro settimanale e&nbsp;l&rsquo;Automobile Club Italia per dare vita all&rsquo;evento dell&rsquo;anno per il&nbsp;motorsport tricolore. L&rsquo;essenza della passione nella premiazione pi&ugrave;&nbsp;importante e longeva; il palcoscenico pi&ugrave; bello pronto ad accogliere e premiare i grandi protagonisti della stagione da corsa che si &egrave; appena&nbsp;conclusa.  Dove le eccellenze del motorsport italiano riceveranno i premi&nbsp;consegnati da Autosprint e ACI nell&rsquo;ambito di una serata che &egrave; essenzialmente una grandissima festa per le corse e i suoi protagonisti. E&nbsp;tante storie d&rsquo;italiani dal piede pesante con carriere gi&agrave; consolidate e piene di trofei alle quali fanno poi da contraltare quelle dei giovani di&nbsp;belle speranze cresciuti nel kart e pronti a costruirsi un futuro&nbsp;importante. Il riferimento &egrave; tutto per Gabriele Mini e Andrea &ldquo;Kimi&rdquo;&nbsp;Antonelli. Due talenti tenuti d&rsquo;occhio dai grandi del motosport e che&nbsp;stanno crescendo supportati da programmi importanti con il primo allievo&nbsp;della Ferrari Driver Academy e il secondo messo sotto contratto con&nbsp;Mercedes.   Giovanissimi e gi&agrave; con piede destro pesante e idee chiare anche se il cammino &egrave; tutto in salita e ogni stagione richiede l&rsquo;innalzamento di un&rsquo;asticella che si va a porre sempre pi&ugrave; in alto. Il futuro dell&rsquo;automobilismo tricolore che pu&ograve; guardare avanti e continuare a coltivare la tradizione di uno sport che fa ancora ribollire il sangue&nbsp;nelle vene col sacro fuoco del motore e produce quella passione che sar&agrave;&nbsp;l&rsquo;ospite principale alla grande festa di Autosprint e Automobil Club Italia.  A proposito dell&rsquo;Automobil Club Italia. A seguito del Consiglio Mondiale&nbsp;del Motor Sport FIA sono state presentate importanti novit&agrave; che riguardano&nbsp;l&rsquo;assegnazione dei punti delle superlicenze per alcuni campionati. Nello&nbsp;specifico, un&rsquo;indicazione importante &egrave; arrivata per la Formula Regional&nbsp; European Championship, serie continentale certificata FIA e di matrice italiana organizzata da ACI Sport in collaborazione con WSK Promotion, per&nbsp;la quale &egrave; stata confermata l&rsquo;assegnazione al vincitore di 25 punti per la&nbsp;Super Licenza. Fatto questo che testimonia il riconoscimento della qualit&agrave;&nbsp;del Campionato stesso da parte della Fia. Tra le altre decisioni stabilite&nbsp;dal Consiglio Mondiale, quella riguardante l&rsquo;equivalente serie francese,&nbsp;che &egrave; stata invece declassata. 

A milano venerd&igrave; 13 dicembre i Caschi d&rsquo;Oro di Autosprint e Volanti ACI

L&#39;editoriale del Direttore: Pronti alla nostra notte degli Oscar

        Dura appena 38 chilometri la terza frazione alla Dakar 2019 di Carlos Sainz. Appena il tempo di iniziare i 331 km cronometrati in programma di una prova speciale dura, complessa nella navigazione, insidiosa. E l&rsquo;insidia che mette fuori dai giochi per un buon risultato la MINI del pilota spagnolo si cela in un fosso, dal quale il buggy esce con la sospensione anteriore sinistra danneggiata. &ldquo;Sono molto deluso, stavamo procedendo a un buon ritmo, senza attaccare a fondo. Siamo entrati in un fosso che, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere segnalato nel roadbook&rdquo;, racconta Sainz a Marca. Ben 4 ore e 20 minuti di ritardo da Peterhansel una volta ad Arequipa. Le operazioni per rimettere in sesto l&rsquo;avantreno della MINI sono state lunghe e potrebbero non essere garanzia di prosecuzione del raid, alla vigilia della tappa marathon. &ldquo;Ho dei dolori al collo, domani (oggi; ndr) decider&ograve; se continuare ad aiutare la squadra o meno, a seconda delle mie condizioni fisiche&rdquo;. Poter contare sull&rsquo;equipaggio Sainz-Cruz &egrave; comunque un supporto importante per gli altri alfieri di X Raid, Al-Rajhi e Peterhansel in testa. Le velleit&agrave; di successo di Carlos, invece, si sono infrante contro le insidie della terza frazione. Difficolt&agrave; che Stephane Peterhansel, vincitore della tappa con 331 km di prova speciale, ha riassunto: &ldquo;E&rsquo; stata una giornata molto difficile, con la complessa navigazione delle grandi e soffici dune peruviane. Non &egrave; stato semplice perch&eacute; siamo dovuti restare concentrati per quattro ore e se perdi anche solo un pezzo di informazione &egrave; facile perdersi. Sterzi a parte: La stupenda anomalia della Dakar Era facilissimo commettere un errore nella giornata odierna ma David (Castera; ndr) ha svolto davvero un buon lavoro. Guidiamo bene insieme ed &egrave; la prima speciale che vinciamo, una bella notizia&rdquo;. David Castera nuovo navigatore di Monsieur Dakar, nel cambio di formazione che ha visto Jean Paul Cottret scambiare il sedile e sedersi accanto a Despres. &ldquo;Abbiamo corso una prova che &egrave; la quintessenza delle speciali peruviane, con waypoint difficili da trovare nelle valli. Ed &egrave; l&rsquo;antipasto di quel che arriver&agrave; nei prossimi giorni", prosegue Peterhansel.&nbsp;"Ieri ci siamo distratti un po&rsquo;, ho commesso un raro errore, ma &egrave; acqua passata. &Egrave; fondamentale evitare ogni tipo di problema durante la tappa marathon, quel che mi &egrave; costato la vittoria della Dakar lo scorso anno&rdquo;.&nbsp; Dakar 2019, 3&ordf; tappa: il ritorno di Peterhansel       

Un fosso mette fine alle ambizioni di successo di Carlos Sainz e David Cruz alla Dakar 2019. Ambizioni che coltivano Peterhansel-Castera, alla vigilia della tappa marathon&nbsp;

Dakar 2019, Sainz sogni infranti. Peterhansel guarda alla Marathon

Stagione 1 - Episodio 1. Un videogame trasformato in un format video di 10 puntate. Nella prima, la protagonista &egrave; la Mini Cooper S, testata a Imola, all&#39;Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Emozionalit&agrave; live, rilevamenti strumentali ma soprattutto un linguaggio diretto, per enfatizzare i difetti, oltre i pregi della vettura.

Hot Lap di Riccardo Piergentili: Mini Cooper S

        In una classifica generale della Dakar 2019 ancora cortissima, con 10 piloti racchiusi in poco pi&ugrave; di 3 minuti, la seconda tappa da Pisco a San Juan de Marcona ha visto Stephane Peterhansel cedere 15&rsquo;09&rdquo; a Sebastien Loeb e ritrovarsi nella generale a 13&rsquo;55&rdquo;. Giornata vissuta sin dall&rsquo;inizio con problemi tecnici, fino al chilometro 109, quando il buggy MINI &egrave; rimasto bloccato tra le dune. &ldquo;Non &egrave; stata una tappa semplice per noi. Abbiamo iniziato con alcuni problemi elettrici all&rsquo;interno, ci siamo ritrovati senza interfono, senza climatizzatore, senza tergicristalli, non c&rsquo;era niente a posto. Ho perso un po&rsquo; la concentrazione e sono rimasto bloccato in un posto pessimo. &Egrave; stato un errore&rdquo;, ha commentato Peterhansel all&rsquo;arrivo di San Juan de Marcona. Il ritardo conclusivo avrebbe potuto essere ben superiore ai 15 minuti se non fosse intervenuto Cyril Despres con Jean Paul Cottret a tirare fuori dalle dune il buggy e velocizzare le operazioni. &ldquo;Siamo contenti perch&eacute; Cyril si &egrave; fermato e ci ha tirato fuori, abbiamo perso molto tempo alla fine ma senza il suo aiuto penso che saremmo ancora l&igrave;, perci&ograve; va bene cos&igrave;&rdquo;, ha proseguito Peterhansel. Dune leit motiv della Dakar tutta peruviana e, nella terza frazione che porter&agrave; la carovana ad Arequipa, il passaggio pi&ugrave; insidioso &egrave; nella Duna Grande da superare: 1.693 metri di altitudine per la duna pi&ugrave; alta del Peru. &ldquo;Non erano dune, erano montagne di sabbia. &Egrave; andato tutto bene per noi, poi abbiamo incontrato Peter e ci siamo fermati ad aiutarlo, c&rsquo;&egrave; un gran spirito di squadra e quando l&rsquo;ho visto bloccato tra le dune ho sentito di doverlo aiutare&rdquo;, ha aggiunto Despres, che sulle sensazioni avute dal buggy ha proseguito: &ldquo;Siamo contenti del set-up fatto ieri. Nei test come quelli in Marocco puoi coprire tanti chilometri ma qui, tra la sabbia e le dune del Peru, &egrave; diverso e devi assettare la macchina davvero bene&rdquo;. MINI che ha concluso la speciale con Nani Roma e Alex Haro migliori classificati, ad appena 8&rdquo; da Loeb-Elena. Il pilota spagnolo si trova terzo a 42&rdquo; da De Villiers-Von Zitzewitz nella generale e commenta: &ldquo;Il finale di prova speciale era lo stesso dello scorso anno e, allora, per me non fu una giornata ideale. Sono soddisfatto dell&rsquo;esito, la cosa pi&ugrave; importante &egrave; correre cos&igrave;: la corsa &egrave; lunga e fa tanto caldo, ogni giorno &egrave; importantissimo guidare con un buon ritmo e velocit&agrave; ma a volte senza eccedere. La macchina &egrave; fantastica e Alex ha fatto davvero un buon lavoro: siamo soddisfatti&rdquo;.       

Il buggy MINI &egrave; rimasto bloccato dopo 109 chilometri di prova speciale, l'intervento di Cyril Despres ha contribuito a limitare il ritardo all'arrivo. Roma, terzo nella generale: "Corsa lunga, serve ritmo ma senza eccessi"

Dakar 2019, mea culpa Peterhansel: bloccato tra le dune per un errore

        Loeb con la sua 3008 DKR, lo squadrone MINI con tre buggy due ruote motrici, la sfida lanciata da Toyota. Sono i nomi da seguire, candidati alla vittoria della Dakar 2019 ai blocchi di partenza. Sar&agrave; il rally raid del Peru unico paese protagonista, prove quasi esclusivamente tra le dune, ricche di insidie, che Carlos Sainz &egrave; determinato ad affrontare e superare, per emergere ancora vincente, lui che parte da campione in carica. Da Peugeot a MINI, progetto tutto nuovo, in una fase di relativa giovent&ugrave;, essendo la seconda edizione corsa dal buggy, El Matador racconta: &ldquo;Dal mio punto di vista abbiamo la squadra pi&ugrave; forte che sar&agrave; alla Dakar 2019. Credo e mi auguro che MINI sia orgogliosa di questo equipaggio&rdquo;. Sainz, Peterhansel e Despres, i fantastici tre del team X-Raid MINI che andranno a lottare per la vittoria, obiettivo unico da inseguire: &ldquo;E&rsquo; chiaro che puntiamo a essere in lotta per la vittoria, io, Stephane e Cyril. Penso abbiamo fatto tutto il possibile nella fase di preparazione per metterci in una buona posizione. Senza un ottimo spirito di squadra non puoi avere successo e noi lo abbiamo. Abbiamo condiviso l&rsquo;approccio e altissimi standard sull&rsquo;assetto delle macchine, questo fa s&igrave; che sia pi&ugrave; facile per il team, visto che lavoriamo tutti insieme per preparare alla perfezione la macchina in vista della gara&rdquo;. Preparativi passati dai contrattempi tecnici avuti nel recente test in gara in Marocco, &ldquo;dove non abbiamo potuto mostrare tutto il potenziale. Il team ha lavorato sodo e sui dettagli per rendere la macchina pi&ugrave; competitiva possibile. Abbiamo sviluppato il mezzo e ci troveremo nella condizione di poter difendere il titolo e lottare per la vittoria, questo &egrave; l&rsquo;obiettivo. Come si sa ci sono tante sorprese, abbiamo fatto tantissimi chilometri per ottenere l&rsquo;affidabilit&agrave; a prova di bomba e credo siamo preparati. Una volta che porti l&rsquo;auto al livello che ritieni giusto, vai in cerca dell&rsquo;affidabilit&agrave; e speri che non si rompa nulla, &egrave; la cosa pi&ugrave; importante alla Dakar&rdquo;.       

Il team X Raid schiera Sainz, Peterhansel e Despres al via della Dakar 2019 con il buggy due ruote motrici. Carlos punta l'accento sull'affidabilit&agrave;, primo requisito per potersi confermare al vertice

Dakar 2019, Sainz: MINI, buggy pronto per vincere

PARIGI - Mini raddoppia ed alla ormai nota Jcw 4x4 che ha vinto quattro Dakar affianca la completamente nuova versione Buggy a trazione posteriore. La squadra diretta da Sven Quandt stupisce dunque con un colpo di scena che vuole assicurare il futuro al Team X-Raid.  Se la Jcw 4x4, infatti, ha ormai dieci anni, la Jcw Buggy ha il futuro davanti a s&eacute; e debutter&agrave; alla prossima Dakar, ultima occasione per parametrarsi con la Peugeot 3008 DKr Maxi prima del ritiro annunciato dalla Casa del Leone. Stesso motore Bmw 6 cilindri biturbodiesel, ma 30 kg pi&ugrave; leggero, per la Buggy rispetto alla 4x4 perch&eacute; monta uno scambiatore aria-aria anzich&eacute; aria-acqua.  Peso totale di 120 Kg inferiore (per ora) per la nuova arrivata; che sar&agrave; pilotata da Mikko Hirvonen (il finlandese ha fatto tutti i test), Bryce Menzies e Yazeed Al Rajhi. La 4x4, totalmente rinnovata e di 100 kg pi&ugrave; leggera, sar&agrave; portata in gara alla Dakar dal figliol prodigo Nani Roma e da Orlando Terranova e Boris Garafulic. 

Il marchio Bmw raddoppia l&#39;impegno per sfidare&nbsp;lo squadrone Peugeot

Dakar 2018, colpo di scena Mini: ecco la Jcw Buggy

E&#39; sfida sportiva, estrema, la Dakar. Ma &egrave; anche occasione da non sprecare in termini di marketing. Cos&igrave;, ecco che i due attesi protagonisti per la vittoria finale tra le auto, Peugeot prima, MINI adesso, raccolgono la palla al balzo per aggiornare il look dei prototipi che da gennaio si daranno battaglia da Asuncion a Buenos Aires. Il team X-Raid ha sviluppato il progetto MINI ALL4 Racing, che si trasforma in MINI John Cooper Works Rally, sfoggia l&#39;estetica dell&#39;ultima generazione della Countryman, ma introduce soprattutto tante novit&agrave; per guadagnare prestazione.&nbsp;  Telaio tubolare in acciaio riprogettato, perch&eacute; uno degli obiettivi da perseguire era l&#39;ottimizzazione del peso e la ripartizione delle masse. Tra fondo e abitacolo, internamente al passo, adesso c&#39;&egrave; spazio per tre ruote di scorta (2 in passato, la terza era nel bagagliaio) e ci&ograve; ha liberato centimetri nel vano posteriore per abbassare il posizionamento degli organi di raffreddamento del motore 3 litri turbodiesel (nuova l&#39;elettronica di gestione), con flangia da 38 millimetri e una potenza di 340 cavalli, con 800 Nm di coppia massima, gestita da un cambio sequenziale Sadev e tre differenziali.&nbsp;  Altro fronte sul quale X-Raid ha operato a stretto contatto con BMW, sfruttando la galleria del vento del gruppo, l&#39;aerodinamica, evoluta e con ripercussioni positive sulla velocit&agrave; massima (184 km/h dichiarati) e la progressione oltre i 140 orari.  Sui vantaggi ottenuti dal riposizionamento delle masse, Sven Quandt, CEO di X-Raid, ha svelato come siano stati collocati 50 kg al centro del prototipo e 50 centimetri pi&ugrave; in basso che in passato: &laquo;Cos&igrave; &egrave; migliorata la guidabilit&agrave; e manegevolezza su ogni tipo di terreno, oltre a incrementare l&#39;agilit&agrave; sui passaggi battuti dal vento&raquo;. Altra area di intervento, la velocizzazione degli interventi di manutenzione: basta un&#39;ora per sostituire l&#39;intero propulsore, ancorato a un telaio supplementare e rimovibile in blocco. La massa complessiva di MINI John Cooper Works Rally &egrave; dichiarata in 1.925 kg, con un serbatoio da 385 litri.  I piloti di punta del team X-Raid saranno Hirvonen navigato da Perin, Al Rajhi-Gottschalk, Menzies-Mortensen, Terranova-Schultz. Alla Dakar 2017 prenderanno parte con MINI anche Garafulic-Palmeiro, Przygonski-Colsoul, Schott-Fiuza e Abu Issa-Panseri.   

Progetto evoluto, ottimizzato nella distribuzione delle masse e nell&#39;aerodinamica, quello che correr&agrave; nel 2017 con il team X-Raid

Dakar 2017, MINI svela la John Cooper Works Rally

L'evoluzione della ALL4 Racing diventa John Cooper Works Rally e replica lo stile dell'ultima generazione di MINI Countryman. Telaio tubolare ridisegnato, diversa distribuzione delle masse e baricentro più favorevole, così, e con un turbodiesel 3 litri da 340 cavalli, MINI sfiderà Peugeot alla Dakar 2017

Mini John Cooper Works Rally, le foto

Le immagini del round romano del monomarca Mini: in pista anche Autosprint

Mini Challenge 2016, Vallelunga: foto

Ivan Tramontozzi domina la prima gara sull&#39;Autodromo dell&#39;Umbria, prima manche del terzo appuntamento del MINI Challenge 2016. Il pilota di Fimauto by Superchallenge Team ha approfittato della partenza dalla pole position e ha subito preso il largo nei confronti di Alessio Alcidi (MINI Roma by CAAL Racing), bravo a sopravanzare Gianluca Calcagni nelle prime fasi di gara e a rimanere davanti al driver de L&#39;Automobile by Progetto E20 sino alla bandiera a scacchi. Ottima quarta piazza per Diego Mercurio sulla MINI John Cooper Works preparata da Autocrocetta by AC Racing che ha preceduto, sotto la bandiera a scacchi, Andrea Nember autore di una buona partenza, ma costretto al recupero dopo un errore in staccata che ha fatto perdere diverse posizioni al driver bresciano di Nanni Nember. Sesta posizione per Tobia Zarpellon (Ceccato Motors by C.Z. Bassano R.T.) davanti a Nicola Novaglio (MINI Milano by Elite Motorsport) e al guest driver di questo terzo appuntamento stagionale, Roberto Gentili, con la vettura di MINI Italia. Pi&ugrave; attardato Paolo Bettera che ha scelto la MINI John Cooper Works di M.Car by AC Racing per il debutto assoluto nel mondo delle corse. Tra le MINI Cooper S vittoria per Alessandro Alcidi (Todi Corse) che ha avuto la meglio su una fantastica Rachele Somaschini (MINI Milano by Elite Motorsport) sempre pi&ugrave; a suo agio in pista e all&#39;attacco della leadership del campionato, approfittando dell&#39;assenza a Magione di Fabrizio Ongaretto. Sul podio perugino &egrave; salito anche Luca Rossetti (C.Z. Bassano R.T.) davanti a Nicola Franzoso.&nbsp; &nbsp;&nbsp; &nbsp; Gara sfortunata per Luca Gori, costretto al ritiro per un problema ad uno pneumatico quando era in lotta per le posizioni di vertice. Oggi pomeriggio alle 14.40 il via di Gara 2 con Nicola Ferrato che scatter&agrave; dalla pole position dopo aver rilevato il volante da Tobia Zarpellon. Al suo fianco, Andrea Nember cercher&agrave; di rifarsi dopo l&#39;errore di gara 1.&nbsp;  Gara 2 si chiude nel segno di Diego Mercurio che resiste in testa dallo spegnimento dei semafori sino alla bandiera a scacchi. Il pilota di Autocrocetta by A.C. Racing ha subito solo il sorpasso di Ivan Tramontozzi che, dopo una superlativa rimonta, deve alzare bandiera bianca a causa di un problema tecnico alla sua MINI John Cooper Works preparata da Fimauto by Superchallenge. Sul podio Filippo Maria Zanin, compagno di Gianluca Calcagni sulla vettura de L&#39;Automobile by Progetto E20 che &egrave; riuscito ad approfittare della battaglia senza esclusione di colpi tra Ferrato, Alcidi, Novaglio e Gori. Alessio Alcidi, nel finale, riesce a prendere un po&#39; di margine sul gruppo e conquista il terzo gradino del podio, mettendosi alle spalle Nicola Ferrato (Ceccato Motors By C.Z. Bassano), Nicola Novaglio (MINI Milano by Elite Motorsport), Luca Gori (F.lli Gori) e il guest driver Roberto Gentili, bravo a tenere il passo dei migliori con la vettura di MINI Italia. Continuano i miglioramenti in pista per Paolo Bettera, ottavo in gara 2.&nbsp;  Tra le MINI Cooper S doppietta per Alessandro Alcidi (Todi Corse) che &egrave; riuscito nuovamente ad imporsi sulla bravissima Rachele Somaschini (MINI Milano by Elite Motorsport) e Yuri Manganelli, compagno di squadra di Nicola Franzoso sulla seconda vettura de L&#39;Automobile by progetto E20.&nbsp;  Il MINI Challenge torner&agrave; in pista dopo l&#39;estate a Vallelunga, nel weekend dal 9 all&#39;11 settembre. Seguiranno poi l&#39;Autodromo Nazionale di Monza il 25 settembre e il gran finale il 16 ottobre al Mugello.&nbsp;  Classifica Piloti MINI JCW dopo Magione: 1. Ivan Tramontozzi (Fimauto by Super Challenge Team) punti 94; 2. Alessio Alcidi (MINI Roma by CAAL Racing) p. 78; 3. Gianluca Calcagni-Filippo Maria Zanin (L&#39;Automobile by progetto E20) p. 77; 4. Andrea Nember (Nanni Nember) p. 41; 5. Diego Mercurio (Autocrocetta by A.C. Racing) p. 40; 6. Tobia Zarpellon-Nicola Ferrato (Ceccato Motors by C.Z. BASSANO R.T.) p. 34; 7. Alessandro Sebasti Scalera (M. Car by AC Racing) p. 33; 7. Nicola Novaglio (MINI Milano by Elite Motorsport) p. 33; 9. Luca Gori (F.lli Gori) p. 29; 10. Paolo Antonio Bettera (M.Car by A.C. Racing) p. 7.  Classifica Piloti MINI Cooper S dopo Magione: 1. Fabrizio Ongaretto (Ceccato Motors by C.Z. BASSANO R.T.) punti 40; 2. Rachele Somaschini (MINI Milano by Elite Motorsport) p. 38; 3. Nicola Franzoso-Yuri Manganelli (L&#39;Automobile by progetto E20) p. 30; 4. Luca Rossetti (Todi Corse) p. 22; 5. Alessandro Alcidi (Todi Corse) p. 20; 6. Riccardo Suerzi Stefanin (Suerzi Stefanin Alessandro) p. 18.  &nbsp; 

<span style="font-size: 10pt; font-family: Arial, sans-serif; background-image: initial; background-attachment: initial; background-size: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-position: initial; background-repeat: initial;">Si &egrave; chiuso sul circuito di Magione il terzo round stagionale del monomarca Mini: la cronaca delle gare&nbsp;<o:p></o:p>

Mini Challenge, a Magione sotto il segno di Tramontozzi&nbsp;

Il weekend d&#39;esordio del Mini Challenge 2016 &egrave; stato caratterizzato da un appassionante duello tra&nbsp;Gianluca Calcagni e&nbsp;Ivan Tramontozzi, che prima hanno battagliato a colpi di cronometro durante le qualifiche (dove l&#39;ha spuntata Tramontozzi per soli 144 millesimi), poi nelle due manche disputatesi sul circuito di Imola, dove &egrave; finita &quot;uno a uno e palla al centro&quot; in vista del prossimo round.&nbsp;  In gara uno protagonista Gianluca Calcagni: il pilota laziale ha conquistato la vittoria dopo un finale di gara molto acceso, caratterizzato da un contatto con Ivan Tramontozzi nel penultimo giro che aveva favorito il driver di Priverno, transitato per primo sotto la bandiera a scacchi. Ma nel post-gara il pilota di Fimauto by Super Challenge &egrave; stato penalizzato di 5&rsquo;&rsquo; retrocendendo al secondo posto. Allo start qualche difficolt&agrave; per il poleman, impegnato nella prima partenza lanciata della sua carriera, mentre alle sue spalle Calcagni e Sebasti Scalera entrano subito in battaglia, con il laziale che ha la meglio e mantiene la seconda piazza. Proprio Calcagni, per&ograve;, non si accontenta della sua posizione e, al termine del primo giro, piazza l&rsquo;attacco vincente ai danni di Tramontozzi. Dietro di loro &egrave; Andrea Nember con la Mini di Nanni Nember a fare la gara. Il pilota bresciano prima lotta con Zarpellon, scambiando pi&ugrave; volte posizione, poi sferra l&rsquo;attacco vincente ai danni di Sebasti Scalera e si prende il terzo gradino del podio. Sebasti Scalera (M. Car by AC Racing) deve accontentarsi della quarta piazza, mentre dietro di lui taglia il traguardo Alessio Alcidi (Mini Roma by Caal Racing). Tobia Zarpellon, dopo una prima fase di gara all&rsquo;attacco, cede il passo e chiude in sesta piazza con il pilota di BMW Team Italia, Stefano Colombo, sulla John Cooper Works di MiniItalia che precede Luca Gori (F.lli Gori).  Tra le Mini Cooper S affermazione per Fabrizio Ongaretto (Ceccato Motors by C.Z. Bassano R.T.) che sul podio del Circuito del Santerno ha preceduto Nicola Franzoso (L&rsquo;Automobile By Progetto E20) e la bravissima Rachele Somaschini che, al suo esordio in pista, con la vettura di MINI Milano by Elite Motorsport, ha subito centrato il podio.  In gara 2 Ivan Tramontozzi si dimostra l&#39;uomo della pioggia: il pilota&nbsp;di Priverno vince una gara caratterizzata dal condizioni difficili, tanto da&nbsp;costringere&nbsp;la direzione gara a mantenere la safety car in pista nei primi giri di gara. Con Ferrato in pole position, alla ripartenza diversi piloti sorpassano prima della linea del traguardo, incappando in penalit&agrave;. Tramontozzi non sembra in grado di tenere il ritmo dei migliori con Sebasti Scalera che, invece, si trova a suo agio sul bagnato. Ma la direzione gara diventa protagonista a met&agrave; gara, penalizzando Sebasti Scalera e Nember con un drive through. Il romano rientra in corsia box, mentre Nember non si avvede della segnalazione e gli viene mostrata la bandiera nera. Davanti a tutti c&rsquo;&egrave; Filippo Maria Zanin che sembra avere in mano la vittoria, ma un problema in staccata alla Rivazza gli fa perdere diverse posizioni. Ad approfittarne &egrave;&nbsp;Tramontozzi che&nbsp;si riscatta e si prende la vittoria in gara 2. Sul podio con il pilota laziale, un accorto Alessio Alcidi&nbsp;e Filippo Maria Zanin, compagno di squadra di Gianluca Calcagni sulla vettura de L&rsquo;Automobile by Progetto E20. Alessandro Sebasti Scalera, nonostante il drive through e una penalit&agrave; di 25&rsquo;&rsquo; riesce ugualmente a portare a casa la quarta piazza e dimostrando di essere sicuramente il pi&ugrave; veloce sul bagnato facendo siglare pi&ugrave; volte il giro pi&ugrave; veloce in gara. &nbsp;&nbsp;  Quinto assoluto e primo tra le&nbsp;Cooper S ancora&nbsp;Ongaretto. Sesta piazza e, ancora podio per la bravissima Rachele Somaschini che con la sua Cooper S di Mini Milano by Elite Motorsport ha messo alle sue spalle Alessandro Suerzi Stefanin. A completare la top 10 Nicola Franzoso (L&rsquo;Automobile by Progetto E20), Luca Gori (F.lli Gori) e Nicola Ferrato (Ceccato Motors by C.Z. Bassano R.T.).&nbsp; 

Calcagni sotto al sole e Tramontozzi sotto la pioggia: condizioni variabili e spettacolo al circuito del Santerno per il primo round stagionale del monomarca Mini

Mini Challenge, a Imola vincono Calcagni e Tramontozzi

Si &egrave; concluso con le vittorie di Calcagni e Tramontozzi il primo round stagionale del monomarca Mini: le foto dal circuito del Santerno

Mini Challenge 2016, le foto di Imola

E&rsquo; pronto a partire il rinnovato Mini Challenge 2016, campionato che vede il ritorno ufficiale della filiale italiana di BMW con un nuovo progetto. Grazie ad una nuova vettura, e ad un modello di business &ldquo;intelligente&rdquo;, si punta a proporre un monomarca dalle caratteristiche di alto profilo con costi contenuti. In programma sei week-end di gara che prevedono due turni da 25 minuti di prove libere, una sessione di qualifiche di 35 minuti e due gare da 25 minuti + 1 giro ciascuna. Per il primo anno, saranno ammesse sia le nuove vetture, sia quelle della precedente generazione, e sar&agrave; anche possibile correre con due piloti a weekend, una gara a testa.  A capo del progetto c&rsquo;&egrave; Stefano Gabellini, da sempre legato al marchio Bavarese prima da pilota (Campione Superstars nel 2008) e poi da imprenditore. Oltre ad aver realizzato, insieme alla Roal Motorsport, il progetto della vettura, sar&agrave; anche il promoter della serie: &ldquo;Abbiamo scelto un concetto particolare per questa vettura, realizzando un kit che pu&ograve; essere applicato ad una vettura acquistata in concessionario, cosa che pu&ograve; permettere a chi ha esperienza o personale a disposizione, di costruirsi una vettura pronta gara con un cospicuo risparmio in termini di manodopera e creare un rapporto tra squadra e dealer&rdquo;.  Se da fuori la Mini Challenge 2016 &egrave; rimasta volutamente simile alla versione di serie quanto a corpo vettura, sono tante le &ldquo;primizie&rdquo; che sono state volute per attrarre le attenzioni dei possibili protagonisti: &ldquo;Abbiamo installato un alettone al posto dello spoiler della versione di serie, uno splitter anteriore ed un estrattore posteriore oltre, ovviamente, un cambio sequenziale. Diciamo che il risultato &egrave; quello di una piccola TCR&rdquo;. Il costo completo del pacchetto si attesta a poco pi&ugrave; di 44.500&euro;.  Dal punto di vista dei cavalli, nessun problema, vista la capacit&agrave; del propulsore turbo di essere spinto verso l&rsquo;alto in quanto a potenza: si arriver&agrave; a quota 265, con una grande attenzione al controllo di eventuali irregolarit&agrave;: l&rsquo;elettronica &egrave; stata &ldquo;blindata&rdquo; sviluppato appositamente il sistema di controllo motore, punto critico per tutte le vetture da corsa sovralimentate.  Tra i partecipanti gi&agrave; confermati, Gianluca Calcagni, gi&agrave; due volte campione della serie di casa Mini, che non &egrave; voluto mancare all&rsquo;appuntamento. Per il vincitore ci sar&agrave; un test con la BMW M6 GT3 del team Roal. A contorno della presentazione della vettura racing, &egrave; stata mostrata anche la &ldquo;sorella&rdquo; stradale, la Mini John Cooper Works Challenge Edition.  Il calendario  Imola - 29 maggio  Misano - 12 giugno  Magione - 3 luglio  Vallelunga - 11 settembre  Monza - 25 settembre  Mugello - 16 ottobre     

Cambio sequenziale, 265 cavalli e aerodinamica evoluti

Presentata la Mini Challenge 2016

Nessuno come lui. Stephane Peterhansel, francese classe 1965, ha vinto l&rsquo;edizione numero 38 della Dakar. E&rsquo; il sesto trionfo in carriera alla Dakar al volante di un&rsquo;auto: nessuno, con le quattro ruote, &egrave; riuscito a fare meglio di lui (Vatanen si ferm&ograve; a 4) e se si pensa che Stephane ne ha vinte sei anche in sella ad una due ruote, si pu&ograve; capire bene la grandezza di questo pilota, poliedrico per eccellenza.  TRIPLETTA FRANCESE - La dodicesima affermazione personale alla Dakar arriva dopo due anni di &ldquo;digiuno&rdquo; e dopo aver guidato alla perfezione la Peugeot 2008 DKR, assistito nel migliore dei modi dal suo navigatore e connazionale Jean-Paul Cottret. Per la Casa del &ldquo;Leone&rdquo; &egrave; un traguardo importante, perch&eacute; torna in vetta alla Dakar dopo 25 anni: l&rsquo;ultima vittoria del Marchio transalpino, infatti, risaliva al 1990.  TAPPA A LOEB - Peterhansel ha potuto alzare le braccia al cielo dopo oltre 9.000 km di terra, sabbia, roccia e fango. L&rsquo;ultima tappa di 700 km (con 180 di speciale) partita da Villa Carlos Paz, si &egrave; chiusa in modo trionfale a Rosario, con una &ldquo;tranquilla&rdquo; nona posizione che gli ha permesso di salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto davanti a Al-Attyah (a 34 minuti) e De Villiers (a oltre un&rsquo;ora). L&rsquo;ultima frazione &egrave; stata vinta dal compagno di Marca, Sebastien Loeb, capace di avere la meglio su Hirvonen (vincitore ieri) di 1&rsquo;13&rdquo; e del principe del Qatar, Al-Attiyah (Mini) di 1&rsquo;36.  LE ALTRE QUATTRO RUOTE - Tra i camion, la vittoria di tappa &egrave; andata al Man del trio Stacey, Serge e Van Der Vaet mentre il titolo 2016 della Dakar se lo sono assicurati De Rooy, Torrallardona e Rodewald. La vittoria odierna dei quad, invece, &egrave; andata al sudafricano Baragwanath mentre ad esultare sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto &egrave; stato l&rsquo;argentino della Yamaha, Marcos Patronelli.  Federico Porrozzi 

Al termine della 13esima e ultima tappa, il pilota francese porta a casa il sesto titolo in carriera della gara auto

Dakar 2016: Peterhansel, 6&deg; meraviglia

Da San Juan a Villa Carlos Paz: 900 km difficili (di cui 450 di speciale) da affrontare tra le montagne rocciose su un fondo molto diverso dalle dune di sabbia percorse negli ultimi giorni.  SORPRESA - Nella 12esima e penultima tappa di una Dakar 2016 ricca di colpi di scena, serviva la giusta dose tra velocit&agrave; pura e capacit&agrave; tecniche e ad interpretarla al meglio &egrave; stato il debuttante Mikko Hirvonen: il finlandese, al volante della Mini e supportato dal francese Perin come navigatore ha colto una vittoria storica e si &egrave; tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle il vincitore dell&rsquo;edizione 2015, il principe del Qatar Al-Attyah.  AL FOTOFINISH - Solo 9 secondi hanno separato i due sul traguardo. Un&rsquo;inezia, se si considera il tempo di gara. Terzi, a pi&ugrave; di mezz&rsquo;ora dai vincitori si sono piazzati i sudafricani Poulter-Howie su Toyota mentre il loro connazionale e compagno di Marca, De Villiers (con Von Zitzewitz come navigatore) ha concluso quarto a quasi un&rsquo;ora. A chiudere la top five di giornata sono stati gli spagnoli Roma-Haro Bravo, sempre su Mini. La terza Toyota, quella di Vasilyev e Zhiltsov &egrave; finita sesta, seguita dalla Mini degli argentini Terranova-Graue.  DOMINIO DEL LEONE - Peugeot ha controllato la situazione nel migliore dei modi: Loeb-Helena e Despres-Castera, rispettivamente ottavi e noni hanno fatto da scudieri ai leader e favoriti per la vittoria finale. Peterhansel e Cottret con la 2008 DKR, hanno corso in modalit&agrave; &ldquo;risparmio&rdquo;, confermandosi sempre pi&ugrave; padroni della classifica generale: i due hanno oltre 40 minuti di vantaggio su Al-Attiyah mentre terzo, pi&ugrave; staccato, &egrave; De Villiers.  PASSERELLA - Domani ultima tappa di 750 km e solo 180 di speciale: partenza da villa carlos paz e arrivo a Rosario, dove si incoroneranno i vincitori di un&rsquo;edizione 2016 ricca di colpi di scena.  Federico Porrozzi

Nella dodicesima e penultima tappa, sulle montagne rocciose e dopo 900 km difficili, si impone il finlandese alla guida della Mini

Dakar 2016: Hirvonen in &ldquo;volata&rdquo;

L'ottava tappa da Salta a Belen ha fatto ripartire la carovana della Dakar 2016, dopo la domenica di "riposo", con un percorso che ha premiato pi&ugrave; le abilit&agrave; di navigazione e di interpretazione della pista rispetto alla pura potenza delle vetture. Cos&igrave; i 393 km di prova speciale "sdoppiata" (sui 766 totali) hanno ridato alle Mini la possibilit&agrave; di competere con le Peugeot. In particolare quella di Nasser Al-Attiyah, che si &egrave; messo subito davanti fin dai primi km.  Tuttavia Carlos Sainz &egrave; riuscito a recuperare, tanto da ripassare in testa al penultimo controllo, ma con un colpo di reni finale Al-Attiyah &egrave; riuscito a concludere da vincitore di tappa per soli 12 secondi sullo spagnolo e 31 su Stephane Peterhansel. La ritrovata competitivit&agrave; delle Mini viene confermata dal fatto che dietro a Cyril Despres 4&deg; con la Peugeot a poco meno di 5 minuti di distacco, troviamo in fila quelle di Mikko Hirvonen, Nani Roma e Orlando Terranova, con il rallista finlandese che ha dimostrato di non demeritare anche in uno stage davvero da raid come questo.  Vari problemi hanno afflitto Sebastien Loeb: prima &egrave; rimasto bloccato in una delle dune di sabbia sul tratto iniziale, poi a meno di 30 km alla fine ha avuto un incidente al quale starebbe cercando di rimediare. Al momento in cui scriviamo non &egrave; ancora arrivato al bivacco. Anche Robby Gordon &egrave; rimasto bloccato, per problemi tecnici, e la prova speciale stessa era iniziata in ritardo per tutti, a causa di un blocco stradale imposto dalla polizia argentina all'entrata del parco nazionale Los Cardones che ha fermato il traffico.  Con quanto successo oggi, Loeb perde dunque il comando della classifica a favore di Peterhansel, sul quale per&ograve; Sainz ha recuperato un poco, trovandosi cos&igrave; a 2'09" di ritardo contro i quasi 15 minuti e i quasi 37 rispettivamente di Al-Attiyah e Hirvonen che seguono. La prossima tappa &egrave; quella che d&agrave; inizio al secondo "marathon stage" e vedr&agrave; i concorrenti partire e tornare a Belen dopo un totale di 396 km, dei quali 285 di prova speciale. Non tanti, ma resi difficili da un percorso che passer&agrave; dalle dune inframezzate da vegetazione, a un fondo pi&ugrave; duro e sovente sui greti dei fiumi.  Maurizio Voltini La classifica dell'ottava tappa   La classifica generale dopo l'ottava tappa   Il percorso dell'ottava tappa  

Prima vittoria della Mini dopo un serrato confronto nella ottava tappa da Salta a Belen. Problemi per Loeb che perde il comando

Dakar 2016: Al-Attiyah prevale su Sainz

L&rsquo;obiettivo &egrave; uno solo: fare cinquina. Mini si presenter&agrave; alla Dakar 2016 (dal 2 al 16 gennaio 2016) con una nutrita pattuglia di equipaggi, ben 12 tra team ufficiale e formazioni private, per andare a caccia della quinta vittoria nel rally raid.  L&rsquo;ultima ha la firma di Nasser Al-Attiyah, campione in carica che punta a confermarsi: "Per vincere la Dakar, ci vuole un pizzico di fortuna, una valida squadra ed un buon navigatore". La fortuna si verificher&agrave; strada facendo, la squadra che lo assister&agrave; &egrave; l&rsquo;X-raid team, il navigatore Mathieu Baumel. "Bisogna anche lavorare molto duramente. La Mini All4 Racing &egrave; la vettura ideale, poich&eacute; ha gi&agrave; vinto quattro volte. Il mio obbiettivo nel 2016 &egrave; chiaramente quello di vincere nuovamente".  In Peugeot proveranno a contrastarli con un nuovo progetto e il debutto di Sebastien Loeb, asso calato da Peugeot Sport in un dream team con Sainz, Peterhansel e Despres; Mini risponde con un altro rallista del mondiale, ritiratosi alla fine dello scorso anno: Mikko Hirvonen (che gareggera col navigatore Michel Perin): "Quando mi hanno proposto di cimentarmi con la Mini all4 Racing e tutta l&rsquo;esperienza dell&rsquo;X-raid team, ho immediatamente risposto di s&igrave;. Il Rally Dakar costituisce una delle pi&ugrave; grandi sfide dell&rsquo;automobilismo".  Confermata la partecipazione di Nani Roma in coppia con Alex Haro e di Orlando Terranova, affiancato da Bernardo &ldquo;Ronnie&rdquo; Graue. Altre 8 Mini All4 Racing saranno gestite da team privati, tra cui il cinese Perfect China Health 100 Yong Team, per la prima esperienza al volante di una pilota donna, Guo Meiling, navigata da Min Liao.  Fabiano Polimeni

Hirvonen, su Mini, dovr&agrave; contrastare lo squadrone Peugeot, un dream team composto da Loeb, Sainz, Peterhansel e Despres.

Dakar 2016: anche Hirvonen nel "dream team" Mini

La prova nel deserto della Mini All4 Racing

Dakar, la vittoria di Al-Attiyah

Proprio dopo aver vinto la sua prima tappa in questa Dakar edizione 2015, Nani Roma incorre in un serio incidente intorno al 200&deg; km che dopo svariati cappottamenti in velocit&agrave; vede quasi distrutta la sua Mini. Difficilmente dunque il pilota spagnolo potr&agrave; proseguire la gara, ma almeno pare che lui e il navigatore Michel Perin non abbiano sub&igrave;to danni o ferite.  Al contrario, Nasser Al-Attiyah prosegue la sua marcia pressoch&eacute; trionfale, vincendo anche questa decima giornata che ha riportato in Argentina la carovana della Dakar, da Calama a Salta, pur con il piccolo inconveniente di aver dovuto modificare gli ultimi chilometri (percorrendo praticamente lo stesso stage dei motociclisti) anche per via di un forte temporale abbattutosi sulla zona.  Fino all&rsquo;incidente di Roma, con lui si disputava la seconda posizione Orlando Terranova, che &egrave; arrivato a un minuto e mezzo dal vincitore, seguito da Yazeed Alrajhi che, come Giniel De Villiers giunto 5&deg;, aveva perso un po&rsquo; di terreno nella parte iniziale della &ldquo;speciale&rdquo;. Dalla quale invece &egrave; uscito buon quarto il sudafricano Leeroy Poulter, alla sua seconda Dakar anche lui con una Toyota.  Fra gli inseguitori, da segnalare il 9&deg; posto di Stephane Peterhansel che dopo l&rsquo;inconveniente tecnico di ieri si &egrave; ripreso, ma ha ormai un ritardo di oltre 5 ore nella classifica generale, dove figura 14&deg;. Mentre con la vittoria odierna Al-Attiyah ovviamente consolida la leadership, aumentando a oltre 28 minuti il vantaggio sul secondo, sempre De Villiers, che dovr&agrave; stare attento ad Alrajhi pur se oggi gli ha concesso meno di 1 minuto.  Ad attendere i concorrenti c&rsquo;&egrave; ora l&rsquo;undicesima e terzultima tappa, quella da Salta a Termas de Rio Hondo. Probabilmente i 194 km di stage non saranno sufficienti a creare grosse differenze in classifica, ma i 520 km totali possono sempre risultare insidiosi. Intanto perch&eacute; la fatica comincia a farsi sentire (pur se meno che per i motociclisti) e i tratti veloci di questa giornata richiederanno la massima concentrazione. E spesso a bordo pista ci saranno alberi&hellip;  Maurizio Voltini La classifica della decima tappa:  La classifica generale:  Il percorso della decima tappa 

 La decima tappa Calama-Salta vede il ritiro del vincitore di ieri e la conferma della leadership

45 risultati per 'mini'

L'editoriale del Direttore: Pronti alla nostra notte degli Oscar