A molti appassionati rester&agrave; sempre il dubbio su questa seconda pole consecutiva di Nico Rosberg a Monaco: &egrave; andato &ldquo;lungo&rdquo; apposta al Mirabeau per far uscire la bandiera gialla e neutralizzare le prove visto che era in testa, oppure il suo &egrave; stato un errore involontario?  La cosa &egrave; finita sotto osservazione dei commissari che alla fine, dopo un'ora di discussioni&nbsp;e dopo aver&nbsp;esaminato la telemetria del pilota tedesco, il video e sentito le sue spiegazioni, non hanno preso provvedimenti.&nbsp;Praticamente hanno concluso che non c'era evidenza di una&nbsp;manovra intenzionale e giudicato perci&ograve; che&nbsp;il lungo fosse un errore di guida senza premeditazione.  Ma la vicenda ha tenuto banco per tutto il pomeriggio a Montecarlo. Rosberg ovviamente fin dal primo momento ha sostenuto la tesi dell'errore, non della premeditazione.&nbsp;&ldquo;&nbsp;&Egrave;&nbsp;molto semplice: ho fatto un errore. Il primo giro che avevo fatto era molto bello (1&rsquo;15&rdquo;989, ndr), avevo saputo che Hamilton era molto vicino a me (59 millesimi, ndr) e ho voluto riprovarci spingendo sempre di pi&ugrave;. Ho fatto uno sbaglio, ho bloccato le gomme e sono andato lungo, stavo per colpire le gomme e ho sterzato per andare nella via di fuga.&nbsp;Pensavo che fosse finita quando &egrave; successo (il &ldquo;lungo&rdquo;, ndr), pensavo che qualcun altro avrebbe potuto battere il mio tempo perch&eacute; la pista stava migliorando.&rdquo;.  A favore del&nbsp;sospetto&nbsp;di premeditazione per&ograve; c'erano tanti indizi&nbsp;perch&eacute;&nbsp;analizzando bene la manovra di Rosberg dalle riprese Tv si vedono diverse cose anomale. Prima di tutto Nico nella discesa del Mirabeau non si porta tutto a sinistra come vorrebbe la traiettoria ideale; in secondo luogo Nico poi blocca le gomme soltanto alla fine della staccata, quando sta per andare dritto, mentre invece di solito quando un pilota arriva &ldquo;lungo&rdquo;, per reazione si attacca ai freni subito e dovrebbe bloccare le ruote prima. C&rsquo;&egrave; la sensazione che Nico abbia deliberatamente tirato dritto facendo credere al &ldquo;lungo&rdquo;, ma non abbia subito bloccato le ruote per non rischiare di perdere la macchina e sbattere e solo quando aveva ormai rallentato abbastanza e si sentiva traquillo di controllarla ha pigiato a fondo il freno per far fumare le gomme e trasmettere agli spettatori l&rsquo;idea della frenata sbagliata.  Infine c&rsquo;&egrave; un terzo indizio a comprovare la premeditazione: Nico si infila nella via di fuga del Mirabeau, che &egrave; lunga una trentina di metri, a velocit&agrave; ridotta. Potrebbe fermarsi subito e riuscire ancora a girare la macchina o fare una breve retromarcia, invece va lentamente fino in fondo prima di retrocedere. Una chiara mossa per perdere tempo e far restare esposta pi&ugrave; a lungo la bandiera gialla, tanto mancava meno di un minuto alla fine delle prove e sapeva che Hamilton era dietro di lui e sarebbe stato penalizzato dall'uscita della bandiera gialla che gli avrebbe fatto abortire il giro.  Per&ograve; in un ulteriore ricostruzione televisiva di Sky si vede che Rosberg, in ritardo di qualche metro quel giro per un errore al Casin&ograve;, stacca effettivamente tardissimo al Mirabeau per recuperare il terreno perso, e quindi forse era soltanto foga eccessiva la sua. Di fatto per&ograve; non era tutto a sinistra, ma al centro della strada, e questo fa pensare che volesse tenersi lontano dalle barriere perch&eacute; stava premeditando la manovra.  Da qui a dire che Rosberg l&rsquo;ha fatto certamente apposta, il passo &egrave; lungo, ma il sospetto &egrave; grande. Accadde una cosa simile nel 2006, quando Schumacher con la Ferrari aveva fatto la pole e poi commise un dritto inspiegabile alla Rascasse a bassissima velcit&agrave; urtando il rail, spegnendo il motore e bloccando la strada e impedendo anche il tentativo di migliorarsi degli avevrsari (Alonso con la Renault per primo). E Schumi in serata fu penalizzato e retrocesso perch&eacute; fu provata la volontariet&agrave; del gesto.  Secondo l'ingegner Costa, della Mercedes, la telemetria di Rosberg - lui l'ha vista - dimostra chiaramente che &egrave; un errore di guida e non c'&egrave; volont&agrave; intenzionale perch&eacute; Rosberg&nbsp;ha frenato in modo simile a quello del giro prima.  Ma Hamilton ovviamente l&rsquo;ha presa malissimo. Era stato sempre davanti a Rosberg nelle prove fino a quella Q2, e Lewis si &egrave; convinto che Nico l&rsquo;abbia fatto apposta. Lo diceva la sua espresssione a fine qualifiche, quando non ha nemmeno degnato di uno sguardo Rosberg accamto a lui, non ha fatto alcun gesto e poi ha mugugnato a mezze parole in conferenza stampa: &ldquo;&Egrave; ironico che non abbia potuto migliorare il mio tempo: io ero dietro un paio di decimi rispetto a lui. Se l&rsquo;episodio mi ricorda proprio quello di Schumi nel 2006? Si credo di s&igrave;, ma non voglio entrare in dettagli&rdquo;. Per&ograve; Lewis chiude con una frase che suona gi&agrave; come una minaccia: &ldquo;Ora devo sfruttare tutti gli scenari&rdquo;.  Briatore chiosa a fine prove: &ldquo;Il primo vero nemico di un pilota &egrave; il suo compagno di squadra, che ha la stessa macchina e gli stessi mezzi, per cui se uno viene battuto non ci sono scuse&rdquo;. E qualcuno ricorda che la grande rivalit&agrave; Senna-Prost inizi&ograve; proprio cos&igrave;, con uno sgarbo a Imola nel Gp San Marino 1989 per un patto di non belligeranza concordato prima del via e non rispettato poi da Senna. E si sa com&rsquo;&egrave; andata a finire... Ruotate e spintoni, mondiali rubati e rivendicati. Stavolta l&rsquo;amicizia Rosberg-Hamilton, se mai c&rsquo;&egrave; stata davvero in passato, si &egrave; infranta del tutto perch&eacute; anche se i numeri hanno dimostrato l'involontariet&agrave; dell'episodio, il sospetto resta incuneato nella mente di Hamilton.  Sotto, il parallelo fra un giro normale e quello dell'errore alla frenata del Mirabeau, di Rosberg.  

Per i commissari &egrave; tutto ok. Ma il sospetto che Nico l'abbia fatto apposta resta. Anche perch&eacute; rivedendo il filmato ci sono tre indizi chiari

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Rosberg assolto: non c'era scorrettezza