&Egrave; davvero un momento drammatico per i rally. Dopo la tragedia di domenica scorsa alla Barelli Ronde che &egrave; costata la vita a Stefano Campana e Robin Munz, oggi s'&egrave; verificato un altro incidente mortale. Nel Rally Mont Blanc, valido per il campionato francese, che si svolgeva sulle strade a ridosso delle Alpi, &egrave; deceduto Frederick Comte. La Citroen Xsara Wrc che conduceva &egrave; uscita di strada violentemente nella seconda speciale, prendendo fuoco. Per Comte, bloccato nell'abitacolo, non c'&egrave; stato scampo. Ricoverata in ospedale in gravi condizioni la navigatrice, Angelique Comte, compagna dello sfortunato pilota.

In Francia la Citroen di Comte sbatte e prende fuoco. Ferita la navigatrice

Altro dramma nei rally: muore un francese

Terribile notizia dalla seconda edizione del Rally di Roma Capitale. Emanuele Garosci &egrave; mancato causa un malore durante le primissime fasi della competizione. Il pilota piemontese era in gara con una Citroen C4 Wrc ed era secondo nella classifica assoluta, quando &egrave; partito per percorrere la PS3, secondo tratto della mattina, denominata "Longone Sabino". Poco dopo il terzo intermedio, il piemontese ha accusato un malore (probabile infarto), &egrave; riuscito ad accostare la vettura a bordo strada e sono prontamente intervenuti i soccorsi. Ma tutti i tentativi fatti per rianimare il pilota sono stati vani. Il torinese aveva 41 anni.  La gara &egrave; stata sospesa alla fine della terza prova speciale, quella della tragedia di Garosci.  Gianluca Lioce

Il 41enne torinese &egrave; stato vittima di un malore nel corso della gara

Dramma al Rally di Roma: muore Emanuele Garosci

In una giornata gi&agrave; drammatica per il mondo dei Gran Premi, una notizia dall&rsquo;Italia proietta un&rsquo;ombra tragica su questa domenica. L&rsquo;ex pilota di F.1 Andrea De Cesaris, romano 55 anni, ha trovato la morte nel primo pomeriggio in un incidente autostradale.  De Cesaris stava percorrendo il raccordo anulare in sella alla sua Suzuki 600, quando alle 14 ha perso il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro il guard-rail. L&rsquo;incidente ha avuto luogo nei pressi dello svincolo per il quartiere Bufalotta. Secondo le prime ricostruzioni De Cesaris al momento dell&rsquo;incidente stava percorrendo la carreggiata esterna. I soccorsi intervenuti hanno solo potuto constatare che l&rsquo;ex pilota &egrave; morto sul colpo.  Andrea aveva debuttato in kart a 13 anni, nel 1972, ottenendo un titolo tricolore e uno europeo. Alle monoposto era passato nel 1977, in F.SuperFord, approdando alla Formula 3 britannica nel 1978, dove l&rsquo;anno dopo lott&ograve; fino alla fine per il titolo. Da l&igrave; il salto in F.2 dove nel 1980 ottenne una vittoria a Misano.    Quindi, a soli 21 anni, il debutto in F.1 con l&rsquo;Alfa Romeo, al posto di Vittorio Brambilla. E proprio in Formula 1 Andrea dette vita a una lunga e prestigiosa carriera, dal 1980-1994 per i team Alfa Romeo, McLaren, Ligier, Minardi, Brabham, Rial, Dallara, Jordan, Tyrrell e Sauber.  Era finito cinque volte a podio, ottenendo anche una pole position, un giro pi&ugrave; veloce e 59 punti totali, con 208 partenze complessive. Una grande perdita per l&rsquo;automobilismo da corsa e per i tanti tifosi che nei tanti anni di carriera si erano affezionati alle sue stupende doti velocistiche unite a un immenso coraggio.

L'ex pilota di Formula 1 si trovava in sella alla sua moto sul raccordo anulare di Roma. Aveva 55 anni

Andrea De Cesaris muore in un incidente stradale

Le coincidenze della vita a volte sono davvero incredibili. Poche ore dopo l&rsquo;annuncio dell&rsquo;uscita di scena di Luca di Montezemolo dalla Ferrari, dalla Spagna rimbalza la notizia della morte improvvisa per infarto di Emilio Botin, Presidente e maggiore azionista del Banco Santander, lo sponsor principale della Ferrari dopo Philip Morris, l&rsquo;uomo che aveva portato Fernando Alonso a Maranello e che aveva finanziato tutta la carriera del pilota spagnolo.  Botin, 79 anni, si era gi&agrave; sentito male a Monza, nel week end del Gp d'Italia. Rientrato precipitosamente in Spagna. Botin ha avuto il collasso fatale nella notte tra martedi e mercoledi.  Uomo di riferimento del Banco Santander, sulla griglia di partenza si faceva notare sempre per la sua giacca color rosso fuoco, che era diventata una sorta di simbolo. Tanto che Botin era solito regalarne una ai suoi amici o ospiti di Santander ai Gp.  Santander non era solo lo sponsor della Ferrari, ma con la casa del Cavallino aveva sviluppato anche diversi rapporti di natura finanziaria.  La scomparsa di Botin, che con Fernando Alonso aveva un rapporto quasi paterno e che di fatto permise l&rsquo;uscita di scena anticipata dalla McLaren alla fine del 2007, quando il pilota spagnolo volle andarsene, rompendo cos&igrave; il contratto, pone ora inquietanti interrogativi anche sul futuro stesso di Alonso alla Ferrari.  Prima il cambio di Presidenza tra Montezemolo e Marchionne, ora la morte improvvisa dell&rsquo;uomo che pi&ugrave; di tutti aveva voluto Fernando a Maranello.  Davvero un mese di settembre infernale e sconcertante per le mille implicazioni sul futuro della Ferrari, che l&rsquo;uscita di Montezemolo e la morte improvvisa di Botin, potrebbero avere a corto-medio termine.  Cesare Maria Mannucci

Nel giorno delle dimissioni di Montezemolo, dalla Spagna arriva la notizia della morte dello sponsor Ferrari

Tragica coincidenza, muore Botin capo Santander

John Button &egrave; morto. Per chi frequentava il paddock non era solo il pap&agrave; di Jenson, campione del mondo 2009, ma una figura simpatica e caratterstica. Nato nel luglio 1943, ex pilota di rallycross, era stato lui a battezzare il figlio con quel nome un po&rsquo; strano, che in realt&agrave; era un omaggio a un collega pilota, il danese Jensen.  John Button si &egrave; spento ieri nella sua casa nel sud della Francia, probabilmente per le conseguenze di un attacco cardiaco (anche se da tempo soffriva comunque di diabete) ma la notizia &egrave; stata fatta circolare solo oggi su twitter. A Jenson e alla famiglia vanno le condoglianze di Autosprint. Ci mancherai, pap&agrave; John.

John si &egrave; spento ieri, probabilmente per le conseguenze di un attacco cardiaco

Addio pap&agrave; Button

Il mondo dei rally &egrave; in lutto per la scomparsa di Jean-Francois Fauchille. Classe 1947 (aveva compiuto 66 anni lo scorso 24 novembre), l'ex navigatore francese &egrave; stato una delle figure di spicco nella specialit&agrave;. Stroncato da un male incurabile se n'&egrave; andato in silenzio dopo un'esistenza spesa per i rally che continuavano a essere la sua ragione di vita assieme alla moglie Michele, le due figlie e la nipotina.  Era per tutti &ldquo;Jeff" e gli appassionati italiani avevano potuto apprezzare le sue notevoli qualit&agrave; come copilota di Jean Louis Clarr, Guy Frequelin, Bruno Saby, ovvero alcuni tra i migliori interpreti del controsterzo d'Oltralpe dalla fine degli Anni 70 alla met&agrave; degli Anni 80.  Fauchille se ne va proprio alla vigilia del via del Rally di Montecarlo 2014, una gara che da sempre aveva nel cuore e che aveva vinto nel 1988 al fianco di Bruno Saby sulla Lancia Delta HF 4WD. Celebre anche la sua presenza al fianco di Carlos Reutemann al Rally di Argentina del 1985 con la Peugeot 205 Turbo 16 concluso in terza posizione. Campione di Francia nel 1983 con Frequelin sull'Opel Manta 400, &ldquo;Jeff" nel 2012 aveva corso la sua ultima gara al fianco di Pedro sulla Lancia Rally 037 nel Rallye Historic d'Ypres.  Smessi i panni del copilota s'era fatto poi apprezzare per le sue qualit&agrave; anche come addetto alle relazioni con i concorrenti e la sicurezza nelle pi&ugrave; prestigiose manifestazioni rallystiche del pianeta.  Sulla sua pagina di facebook, Jean Louis Clarr, il suo primo compagno di avventure realistiche ha scritto: &laquo;Ho perso pi&ugrave; di un amico, un compagno di tanti anni di felicit&agrave;, che mi ha permesso di vivere momenti straordinari, ho perso tutta la mia vita&raquo;.    

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Addio a Fauchille