Cala il sipario sull&rsquo;avventura Nissan nel mondiale Endurance in classe LMP1. Le sporadiche apparizioni della GT-R LM Nismo sono state caratterizzate da continui problemi tecnici, dai test a inizio anno, fino alla campagna della 24 Ore di Le Mans, chiusa mestamente con due ritiri e una terza macchina non classificata. L&rsquo;originalit&agrave;, a volte, non paga, cos&igrave; la scelta tecnica di un motore V6 biturbo 3 litri davanti al cockpit, con cambio e sistema di recupero dell&rsquo;energia all&rsquo;avantreno, da trasmettere poi alle ruote posteriori, viene accantonata senza che abbia portato alcun risultato sportivo.  &laquo;Nissan ha scelto di entrare nel 2015 nella classe LM P1 con un concept innovativo e l&rsquo;ambizione di competere al vertice dello schieramento. Il team ha lavorato diligentemente per sviluppare le auto fino ai livelli prestazionali desiderati. Per&ograve;, l&rsquo;azienda &egrave; arrivata alla conclusione che il programma non sarebbe stato in grado di raggiungere le ambizioni originarie e ha deciso di concentrarsi sullo sviluppo di strategie a lungo termine in ambito sportivo&raquo;, spiega una nota di Nissan Motorsport.  Il 2015 ha portato risultati in altre categorie, il bis nel campionato Super GT, la vittoria nel campionato Blancpain Endurance nella classe Pro, la vittoria della 12 Ore di Bathurst con Nissan GT-R GT3. Il disimpegno dal mondiale Endurance comunque non impatter&agrave; sulla fornitura dei motori, tra cui quelli per la classe LMP3.  Fabiano Polimeni

L&rsquo;esperienza GT-R LM Nismo si &egrave; dimostrata fallimentare, l&rsquo;originalit&agrave; tecnica non ha pagato

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WEC, Nissan abbandona