Classificatosi quarto con una impressionante sessione di qualifica (guida molto aggressiva, veloce ed efficace), lo scatenato olandese della Virgin Robin Frijns, partito terzo in virt&ugrave; della squalifica occorsa al poleman originario Pascal Wehrlein della Mahindra, ha colto il primo successo in carriera nella corsa pi&ugrave; folle che la serie full electric ricordi, la prima disputata interamente in condizioni di bagnato con anche un forte scroscio che ha contribuito ad aumentare i numerosi colpi di scena ed incidenti. Frijns, grazie alla vittoria colta a Parigi e ad una stagione che lo ha visto salire sin ora sul podio per tre volte, guida ora il campionato piloti a quota 81 punti con una lunghezza di vantaggio su Andr&eacute; Lotterer della DS Techeetah, splendido secondo dinanzi al veterano Audi Daniel Abt. Virgin, nell&rsquo;ePrix transalpino, &egrave; andata incontro ad una gara dai due volti dal momento che Sam Bird, leggermente in difficolt&agrave; in qualifica, ha concluso appena fuori dalla zona punti rimediando il pi&ugrave; possibile una corsa stracolma di inconvenienti, errori e non scevra da contatti (il britannico &egrave; rimasto coinvolto nella carambola con Sims &ndash;finito a muro- e una Dragon).  Il successo di Frijns acquisisce maggior valore anche in virt&ugrave; del danno rimediato all&rsquo;avantreno dall&rsquo;olandese nelle fasi iniziali della corsa, avendo toccato con il muso della vettura il retrotreno di S&eacute;bastien Buemi della Nissan e.dams, danneggiando leggermente l&rsquo;ala anteriore. Con l&rsquo;avanzare delle tornate l&rsquo;alettone ha iniziato a &lsquo;ballare&rsquo; maggiormente, ma questo non ha impedito a Frijns di trionfare dimostrando grande sangue fredda e anche un&rsquo;ottima guida sul bagnato. Visibilmente emozionato con la coppa in mano e rimasto a lungo a disposizione dei giornalisti, Frijns ha analizzato la sua corsa a caldo riflettendo anche sulle difficolt&agrave; incontrate: &ldquo;E&rsquo; stato un successo che ho cercato con tutto me stesso e sono felicissimo. L&rsquo;ala anteriore era un po&rsquo; danneggiata avendo toccato con il muso il retrotreno di una vettura davanti e sentivo instabilit&agrave;. Per alcuni giri non ho avvertito particolari vibrazioni o rumori, ma poi ho sensibilmente avvertito un peggioramento. Mi sentivo un po&rsquo; preoccupato, ma tutto sommato riuscivo a tenere un buon controllo della vettura, considerando anche le condizioni dell&rsquo;asfalto, con molta poca aderenza&rdquo;. Alla domanda: &ldquo;Come si gestisce una corsa cos&igrave; folle?&rdquo; Robin ha simpaticamente risposto: &ldquo;Tenendosi lontano dai guai amico. Nient&rsquo;altro (ride). Guidare la gara comporta molta pressione e cercavo di evitare errori o casini, mantenendo un buon vantaggio su chi mi seguiva. Ad ogni curva prestavo attenzione ai vari incidenti e ai detriti. Non &egrave; stato facile, ma una grande soddisfazione&rdquo;.  &quot;&Egrave; stata una gara difficile e frustrante per me, ma sono estremamente felice per Robin per la sua meritata vittoria&rdquo; ha dichiarato Bird dopo il devastante ePrix parigino, raccontando poi brevemente la sua corsa: &ldquo;Sono stato colpito da dietro alla curva 3 e questo mi ha gettato in fondo al gruppo e fuori dai punti. &Egrave; stata una gara frenetica ed &egrave; un peccato ci siano stati cos&igrave; tanti incidenti, ma immagino che il pubblico si sia divertito sulle tribune! Continueremo a lavorare duramente pronti per la sfida a Monaco tra due settimane &quot;.  Un elemento che &egrave; opportuno sottolineare, infine, riguardo all&rsquo;ePrix di Parigi, &egrave; la grande sportivit&agrave; di molti piloti, soprattutto veterani, nel complimentarsi con Robin Frijns al termine delle ostilit&agrave;, autore di una corsa davvero lodevole e che ha convinto non solo gli addetti ai lavori e i tifosi, ma anche i suoi diretti avversari. 

Il pilota del team Virgin &egrave; l&#39;ottavo vincitore in otto gare della stagione2018/2019 della Formula E

ePrix di Parigi, Robin Frijns vince e convince

Il team del ghepardo con gli occhi a mandorla esce tutto sommato soddisfatto dall&rsquo;ePrix di Parigi, ottavo round del campionato 5 di Formula E che ha registrato l&rsquo;ottavo vincitore diverso in altrettante gare. Una corsa folle, fortemente condizionata dal meteo instabile e dalla forte pioggia scesa nel corso dell&rsquo;ePrix. Di fatto, abbiamo assistito alla prima vera e propria gara in condizioni di bagnato nella storia della serie full-electric, caratterizzata da numerosi incidenti, colpi di scena e situazioni caotiche. DS Techeetah, grazie al doppio finale a punti con entrambi i piloti giunti al traguardo, continua a guidare la classifica costruttori con 145 punti, 7 in pi&ugrave; dei rivali della Virgin, la cui gara ha salutato il successo di Robin Frijns, ma ha incontrato ben pi&ugrave; di un problema con il compagno di squadra Sam Bird.  La gara di JEV  Il campione in carica nonch&eacute; idolo di casa Jean-Eric Vergne, scattato dalla dodicesima posizione iniziale (quattordicesimo in qualifica, ma il nostro ha guadagnato due posizioni in virt&ugrave; della squalifica di entrambe le Mahindra), ha rimontato di gran carriera cercando di tenersi il pi&ugrave; possibile lontano dai guai, sebbene sia incappato anche in un contatto con il pilota Venturi Edo Mortara potenzialmente pericoloso, ma fortunatamente senza conseguenze per i due. JEV &egrave; attualmente sesto in campionato a quota 62 punti, tre in meno di Jerome D&rsquo;Ambrosio (Mahindra). &ldquo;E&rsquo; stata una buona gara perch&eacute; siamo partiti dal fondo, facendo un buon recupero considerando in particolare le condizioni della pista, con i rovesci climatici e la pioggia molto intensa&rdquo; -ha affermato Vergne, sesto finale sotto la bandiera a scacchi- &ldquo;Questo era importante per noi, soprattutto per il campionato&rdquo;. Riguardo al contatto con Edo Mortara (Venturi), JEV non ha avuto peli sulla lingua: &ldquo;Penso abbia chiuso troppo in traiettoria, io ero dietro e il muro era molto vicino ad entrambi (lui l&rsquo;ha toccato), quindi siamo entrati in contatto. (Edo) non &egrave; stato penalizzato per quella manovra, ma &egrave; stata rischiosa. Probabilmente era molto in difficolt&agrave; in quel frangente&rdquo;. Riguardo alla scarsa visibilit&agrave;, JEV si &egrave; detto meno preoccupato rispetto ad altri piloti: &ldquo;Ad un certo punto era davvero scarsa e si faceva fatica a vedere, ma nemmeno cos&igrave; drammatica la situazione&rdquo;.  La gara di Lotterer  Quanto ad Andr&eacute; Lotterer, magnifico secondo avendo realizzato il terzo finale a punti consecutivo in stagione bissando il secondo posto ottenuto a Roma, il tedesco ha cos&igrave; commentato la sua corsa parigina: &ldquo;E&rsquo; andata molto bene all&rsquo;inizio avendo guadagnato due posizioni grazie alla penalit&agrave; rifilata alle Mahindra. Ho effettuato dei sorpassi quando la gara &egrave; stata lanciata, poi mi sono ritrovato secondo e ho provato ad andare a caccia di Robin (Frijns), ma la mancanza di grip ad un certo punto mi ha portato ad una conduzione pi&ugrave; accorta, portando la macchina a casa e raccogliendo diversi punti. E&rsquo; stato molto emozionante, comunque, disputare questa corsa e ho fatto anche dei bei sorpassi&rdquo;. Riguardo la partenza con safety car, il tedesco ha elogiato la direzione di gara: &ldquo;I commissari hanno preso la decisione giusta&rdquo;. La scarsa visibilit&agrave; incontrata in gara non ha spaventato il veterano tedesco, preoccupatisi pi&ugrave; che altro della mancanza di grip: &ldquo;Certo, guidare con molta mancanza di downforce e vedendo poco non &egrave; mai un&rsquo;esperienza rilassante (ride), ma &egrave; stata la mancanza di grip il problema maggiore&rdquo;. Ora Lotterer &egrave; al secondo posto nella classifica piloti con 81 punti nel carniere, solamente uno in meno del vincitore dell&rsquo;ePrix parigino Robin Frijns e, il tedesco specialista delle gare di durata, &egrave; a caccia del primo successo in stagione, risultato centrato dal compagno Vergne in Cina. 

Con entrambi i piloti a punti nel pazzo ePrix parigino, il team mantiene salda la prima posizione nella classifica costruttori

DS Techeetah rafforza la leadeship in campionato

        Sette ePrix divertenti, ricchi d&rsquo;azione, poi arriva l&rsquo;ePrix di Parigi e si risolve in 4 neutralizzazioni con Full Course Yellow, una Safety Car, 6 macchine ritirate e pochissime uscite intonse nei 45 minuti di gara. Esce vincitore Robin Frijns da Parigi, ottavo pilota diverso ad affermarsi in altrettante gare. Vince davanti ad Andr&eacute; Lotterer e Daniel Abt. Il tema sportivo &egrave; di fatto inesistente. MAHINDRA, CANCELLATI I TEMPI DELLA QUALIFICA&nbsp; Si parte con asfalto asciutto, dietro Safety Car, ma davanti non c&rsquo;&egrave; Pascal Wehrlein, autore della pole. Le due Mahindra, D&rsquo;Ambrosio sesto dopo la qualifica, vengono arretrate in fondo allo schieramento per non aver rispettato i valori minimi di gonfiaggio delle gomme. Cos&igrave;, prima fila di fatto tutta Nissan: Rowland davanti a Buemi, Frinjs terzo davanti a Massa. NISSAN VELOCE I PILOTI SBAGLIANO TROPPO Dopo 2 minuti Rowland &egrave; subito autore di un errore in frenata, su un circuito de Les Invalides non dei migliori per spazi e sviluppo metrico. Obbliga ad assistere alla processione di un gruppo compatto, con pochi tentativi di attacco. Lotterer rimonta attaccando prima Guenther, poi Buemi. Lo svizzero, dalla testa della corsa, sbaglia in staccata, lascia la porta aperta a Frijns che prova a passare ma l&rsquo;incrocio si risolve con la foratura della posteriore destra della Nissan. Pit per cambiare gomma e addio gara. PARIGI PRIMO EPRIX BAGNATO DELLA STORIA F.E Dopo 15&rsquo; su Parigi si abbatte un temporale che obbliga la direzione gara alla prima fase di Full Course Yellow. Monoposto che faticano a stare in strada, tanti errori, non da parte di Robin Frijns, che si trova al comando con 8 decimi su Lotterer, poi Abt e Massa, Guenther e Di Grassi, ma con distacchi maggiori. Ai meno 24 minuti si riparte ma dura davvero poco la gara vera; tre minuti, per registrare il botto di Rowland che va addosso a Sims, in staccata, con il pilota BMW fuori dai giochi senza colpe.  This race is crazy! @AlexanderSims suffers heartbreak again after a race-ending incident involving a number of cars #ABBFormulaE #ParisEPrix pic.twitter.com/2e323jYoge &mdash; ABB Formula E (@FIAFormulaE) April 27, 2019    MASSA PERDE UN BUON RISULTATO La pioggia cade copiosa a intermittenza, ritorna ai 19 minuti dal termine mista a grandine. E' una fase nella quale Frijns gi&agrave; controlla facilmente la corsa, con 5&rdquo; su Lotterer. Si riparte ai -15 minuti, il gruppo ha posizioni consolidate e l&rsquo;asfalto molto bagnato e una toccata al retrotreno tradisce Massa, in testacoda: da quarto si ritrova ottavo. FRECCETTE MORTARA E LYNN&nbsp; La terza neutralizzazione in Full Course Yellow nasce dall&rsquo;incidente pi&ugrave; spettacolare tra tutti, a 11 minuti dal termine dell&rsquo;ePrix di Pariti. Mortara prova l&rsquo;attacco su Lynn, con un eccesso di ottimismo, sulla penultima curva. La Jaguar va contro le barriere, conficcata come una freccia; la Venturi di Mortara incollata subito dietro, a tamponare la I-Type 3. L'ordine d'arrivo dell'ePrix di Parigi&nbsp; La direzione gara gioca la carta della Safety Car a 9 minuti dalla conclusione, per ricompattare il gruppo, che registrava distacchi abissali, con Di Grassi, quarto, a 31&rdquo;, Gunther quinto a 40&rdquo;, Lopez decimo a 58&rdquo;. Operazioni a rilento per rimuovere le macchine di Mortara e Lynn, si riparte solo ai -2&rsquo;15&rdquo;, giusto il tempo di registrare la staccata errata di D&rsquo;Ambrosio, nel frattempo risalito fino all&rsquo;ottava posizione, meglio di nulla in ottica campionato. Mahindra a muro e quarta neutralizzazione a 50 km/h, FCY sotto la quale si andr&agrave; a bandiera. Vince Frijns davanti a Lotterer, risultato che li proietta in prima e seconda posizione nel mondiale Piloti, separati da 1 punto, poi Da Costa. Le classifiche di Campionato       

Pioggia e incidenti caratterizzano l'ottavo ePrix della stagione. Robin Frijns porta Envision Virgin al successo davanti ad Andr&eacute; Lotterer e Daniel Abt. Gara caotica, a eliminazione, con tanti errori di guida a condizionare il risultato

ePrix Parigi: Frijns doma una gara caotica, la prima sul bagnato

        Wehrlein-Rowland. Buemi-Frijns. Sono le prime due file dopo la qualifica dell&rsquo;ePrix di Parigi, che registra la presenza in Superpole di due Mahindra e due Nissan. In gran spolvero, di nuovo, la squadra indiana, che porta il leader di campionato nella fase decisiva per l&rsquo;assegnazione della pole. &Egrave; l&rsquo;unico a passare il taglio del Gruppo 1, composto dai primi 5 piloti in campionato. Tutti eliminati, Lotterer, Di Grassi, Da Costa, Evans. L&rsquo;1&rsquo;00&rdquo;699 vale a D&rsquo;Ambrosio l&rsquo;accesso in Superpole, ma non replica il tempo, cos&igrave; si ritrova sesto, a 9 decimi dal compagno di squadra. &Egrave; Pascal Wehrlein a mettersi in luce, dopo che Dilbagh Gill ha pronosticato alla vigilia dell'appuntamento nella capitale francese l&rsquo;arrivo della prima vittoria nelle prossime gare. Con l&rsquo;1&rsquo;00&rdquo;383, le premesse sono quelle giuste per costruire un ePrix di Parigi dalla testa del gruppo. NISSAN SEMPRE AL TOP IN QUALIFICA Oltre a Mahindra, ancora gran competitivit&agrave; di Nissan, con Rowland e Buemi secondo e terzo, a 152 e 385 millesimi. I primi tre piloti arrivano tutti dal Gruppo 3, taglio che non &egrave; stato superato da Vandoorne e Sims, molto indietro in classifica. Ottima prestazione anche per Envision Virgin Racing, con Robin Frijns, dal Gruppo 2 ad accedere alla Superpole e prnedersi il quarto tempo, a 4 decimi da Wehrlein. Bene anche Massa, quinto tempo a 8 decimi. La griglia di partenza dell'ePrix di Parigi Ha mancato per appena 10 millesimi l&rsquo;accesso alla fase cruciale della qualifica, Maximilian Guenther, di nuovo a rimpiazzare Felipe Nasr sulla Penske Geox Racing. BIG DI CAMPIONATO CHIAMATI ALLA RIMONTA Alle 16:00 il via all&rsquo;ePrix, su 45 minuti pi&ugrave; 1 giro. Rimonta che non sar&agrave; semplice per Da Costa, sedicesimo, Bird quindicesimo, Vergne una posizione pi&ugrave; su, viste le caratteristiche del tracciato, breve (poco pi&ugrave; di 1.900 metri e con soli due allunghi in fondo ai quali provare il sorpasso.       

La qualifica premia le due Mahindra e le due Nissan, D'Ambrosio l'unico ad accedere in Superpole dal Gruppo 1. Vergne, Bird, Da Costa, chiamati alla rimonta. Audi trova la top ten

ePrix Parigi, Wehrlein in pole davanti alle Nissan

        Sette vincitori in sette gare diverse. Nove piloti racchiusi in 13 punti, tutti ancora in lizza per la vittoria finale del titolo. La Formula E sbarca a Parigi, per l&rsquo;ottavo appuntamento del calendario in un clima di totale incertezza perch&eacute;, con la seconda met&agrave; di stagione appena iniziata, un vero e proprio padrone ancora non c&rsquo;&egrave;. Sul tracciato parigino D&rsquo;Ambrosio, l&rsquo;attuale leader della classifica piloti con 65 punti, dovr&agrave; guardarsi le spalle Da Costa, a una sola lunghezza di distanza, ma anche da Lotterer, a quota 62 e a caccia della prima vittoria dopo il podio di Roma. Dopo aver affrontato uno dei circuiti pi&ugrave; lunghi, quello dell&rsquo;EUR, le Gen2 correranno sul uno dei cittadini pi&ugrave; corti del calendario, quello della capitale Francese che sorge attorno al complesso di Les Invalides, il Musee de l&rsquo;Armee e la tomba di Napoleone. Un &ldquo;rettangolo&rdquo; di 1.930 metri con 8 curve a destra e 6 a sinistra con spazi molto stretti e pochi punti buoni per il sorpasso Orari Prove libere 1: 07:25 &ndash; 08:23, streaming Facebook e YouTube Formula EProve libere 2: 09:55 &ndash; 10:40, streaming Facebook e YouTube Formula EQualifiche: 12:00 &ndash; 13:00, su EurosportGara: 16:00, in diretta su Eurosport e su Italia 1       

Ecco come seguire in diretta l'ottavo appuntamento del campionato di Formula E

ePrix di Parigi, preview e orari TV

        Roma ha aperto la strada agli outsider e costretto alla rimonta i candidati &ldquo;forti&rdquo; al campionato Piloti e Costruttori. Di Grassi, D&rsquo;Ambrosio, Da Costa, per dire di alcuni finiti dal settimo posto in gi&ugrave;, dopo una qualifica da dimenticare, un Gruppo 1 nel quale si ritroveranno sabato, ePrix di Parigi, ottava gara stagionale. Un campionato finora imprevedibile, caratterizzato da gare divertenti e accese. Sette vincitori in altrettanti ePrix raccontano della difficolt&agrave; nel lanciarsi in pronostici. Da uno dei tracciati pi&ugrave; lunghi (e interessanti) della stagione, Roma, si correr&agrave; a Parigi, sugli appena 1.920 metri in 14 curve intorno a Les Invalides. AUDI INSEGUE UN SABATO PERFETTO I giochi per il campionato sono destinati a scriversi solo nel finale di New York, salvo clamorose variazioni al copione osservato finora.&nbsp;Manca il dominatore, il padrone della Stagione 5 di Formula E. Audi &egrave; in partita, Di Grassi quinto nel mondiale Piloti ad appena 7 punti da D&rsquo;Ambrosio, Abt &egrave; decimo a 21 lunghezze, tutt&rsquo;altro che irrecuperabile il gap. Nel Costruttori, 14 punti tra i leader di DS Techeetah e Audi Sport, quarta. &ldquo;Siamo l&igrave; nella contesa, ma ti serve una giornata perfetta per vincere in Formula E. Siamo tutti concentrati affinch&eacute; accada a Parigi&rdquo;, commenta Allan McNish, che prosegue: &ldquo;In questa stagione abbiamo visto come la nostra macchina e il team abbiano le prestazioni per essere nelle posizioni pi&ugrave; avanzate del gruppo, ottenendo il punto numero 1.000 in Formula E nell&rsquo;ultima gara di Roma.  Tuttavia, con l&rsquo;altissimo livello e la competizione in gara, la Formula E non perdona anche il pi&ugrave; piccolo degli errori&rdquo;. LO SCOGLIO DELLA QUALIFICA Imprevedibilit&agrave; che &egrave; tratto distintivo degli ePrix e delle qualifiche, merito del sistema a gruppi che screma i candidati alla Superpole, &ldquo;penalizzando&rdquo; i primi del mondiale Piloti e portandoli a inaugurare la sessione. &ldquo;Il campionato sta diventando sempre pi&ugrave; difficile, chiunque pu&ograve; essere in pole e vincere la gara. Parigi non far&agrave; eccezione. Dobbiamo lavorare tanto per restare in gioco. Come sempre, la qualifica avr&agrave; un ruolo cruciale, sar&ograve; nel primo gruppo ancora una volta e, non c&rsquo;&egrave; dubbio, non &egrave; un vantaggio", commenta Di Grassi. "Per&ograve; anche da l&igrave; sia possibile accedere alla Superpole ed dev&rsquo;essere il nostro obiettivo principale, per avere una posizione di partenza ottimale in gara&rdquo;. Da Parigi, Daniel Abt, cerca il ritorno in zona punti, lui che prima di Roma aveva sempre raggiunto la top ten in gara. &ldquo;Sappiamo d&rsquo;avere quel che serve per far meglio a Parigi. &Egrave; tutto ancora aperto in campionato e la corsa &egrave; molto ravvicinata. Per me, Parigi &egrave; una gara tra i momenti chiave della stagione, un posto favoloso nel cuore della citt&agrave;, quel che rende la Formula E cos&igrave; speciale&rdquo;.        

Classifiche cortissime in Formula E. Gare imprevedibili e Parigi candidata a non fare eccezione. Le chance di vittoria passano da un piazzamento avanzato in griglia, qualifiche e fase a Gruppi che diventa cruciale

ePrix Parigi, Di Grassi:  Superpole fondamentale

        Il mondiale di Formula E si prepara al run di ePrix in Europa, 5 appuntamenti che dovranno dare un volto pi&ugrave; chiaro alla contesa per il titolo, finora vissuta su 6 vincitori diversi in altrettante gare. L&rsquo;ePrix di Roma inaugurer&agrave;, sabato 13 aprile, la serie di gare che terminer&agrave; a Berna, prima della doppia finale di New York. ePrix di Roma, tutto pronto per le Gen2 all'Eur Roma, due settimane pi&ugrave; tardi Parigi. E l&rsquo;ePrix nella Ville Lumiere ha annunciato l&rsquo;estensione di contratto, tre stagioni ancora tra le strade de Les Invalides nel 7&deg; Arrondissement, perlomeno fino al 2022, come confermato da Alejandro Agag, nel corso della conferenza di presentazione dell&rsquo;evento. AGAG, F.E MAI STATA MEGLIO Formula E che vive un buon momento della propria, giovane, storia. Il campionato regala gare dal finale vivace, forse con quale provvedimento regolamentare in pi&ugrave; da adottare, per limitare i troppi autoscontri avuti di recente. La formula delle monoposto Gen2 ha creato un format interessante e aperto a pi&ugrave; contendenti al successo. Mercedes, primi test per la Freccia d'Argento elettrica &ldquo;Il campionato &egrave; pi&ugrave; interessante che mai, abbiamo avuto sei vincitori di altrettante squadre diverse in 6 gare. Credo ci troviamo nel momento migliore della storia della Formula E, con ancora delle belle prospettive davanti a noi, visto l&rsquo;arrivo il prossimo anno di Mercedes e Porsche&rdquo;, ha commentato Agag. PARIGI CONFERMATA ED ESPANSIONE A EST Una conferma, l'accordo per gareggiare a Parigi fino al 2022, che arriva in un momento di trattative per ampliare il calendario, oggi da 13 gare, tra le discussioni in essere con Seul e la possibilit&agrave;, riportata da e-racing365, che si corra una terza gara in Cina, a Shanghai.        

Agag ha confermato l'estensione del contratto per correre ancora tre edizioni, dopo quella del 27 aprile, nella Citt&agrave; delle luci. Formula E che lavora a estendere il calendario in Asia

Formula E, ePrix a Parigi fino al 2022

Contava la pole, pi&ugrave; che altrove. E contava vincere, per allungare in una classifica Piloti che prima della gara di casa lo vedeva in testa ma con la minaccia di Sam Bird vicina. Jean Eric Vergne &egrave; profeta in patria, si prende le chiavi della citt&agrave; con la vittoria nell&#39;e-Prix di Parigi. Da padrone. Il pi&ugrave; veloce nella fase di qualifica a gruppi, 55 millesimi su un sorprendente Da Costa: Andretti d&#39;assalto per&ograve; solo sul giro secco. La Superpole vede migliroare tutti i primi cinque, non il portoghese. Sar&agrave; il minore dei mali nel pomeriggio parigino di Felix, ritirato dopo 2 giri.  La pole &egrave; di Vergne, che al via prende il largo. Due Techeetah a tenaglia su Sam Bird, secondo in griglia con DS. Il tedesco d&agrave; la misura del pomeriggio arrembante che ha in mente provando il sorpasso su Bird in partenza verso curva 1. L&#39;inglese ha l&#39;interno, gira davanti e, da l&igrave;, conserver&agrave; la posizione. Andranno in fuga in tre: Vergne, Bird, Lotterer, compattati in meno di 2&rdquo;. Mentre alle loro spalle &egrave; un Maro Engel che alza le barricate e conserva la posizione su Di Grassi e Buemi.  Parentesi gialla, subito, al secondo giro. Full Yellow Course per i detriti lasciati dal tamponamento di Blomqvist su Prost - al quale verr&agrave; data bandiera nera con bollino arancio per obbligarlo a sostituire quel che restava dell&#39;ala posteriore - nonch&eacute; per la NIO di Ma Qing Hua rimasta ferma in pista. Ripartir&agrave; il cinese, al traguardo con 3 giri di ritardo. La neutralizzazione dura un giro appena, dal secondo si riparte e lo spettacolo viene offerto da Daniel Abt. Una rimonta dalla quattordicesima posizione in griglia che lo vedr&agrave; chiudere settimo, sfruttando il Fan Boost su Seb Buemi nella seconda parte di gara. Lo svizzero, per&ograve;, metter&agrave; il musetto davanti alla Audi e beneficer&agrave; del caos dell&#39;ultimo giro. L&#39;episodio tra Abt e Buemi resta sotto investigazione dei commissari.  Il gruppetto Engel, Di Grassi, Buemi gira plafonato sui tempi del pilota Venturi nella prima met&agrave; di gara, tanto Di Grassi quanto Buemi, approfittano di una strategia differenziata, due giri in pi&ugrave; in pista prima di cambiare la monoposto per provare un overcut a colpi di giri veloci, rallentati per&ograve; dai doppiaggi. Di Grassi salta Engel, Buemi resta dietro. Dal giro 27 al traguardo, ordine invariato tra Venturi e Renault.  Davanti Vergne domina, indisturbato. Il cambio monoposto viene svolto nello stesso giro dalle due Techeetah e da Sam Bird, al 24&deg;. A essere diverso, per&ograve;, &egrave; il divario: aumenta subito a 2&rdquo; il gap su Bird, che corre una seconda met&agrave; di e-Prix a controllare Lotterer.  L&#39;assalto arriva in fondo al dritto di ritorno su Place des Invalides, al giro 35: ruote fumanti, la Techeetah si tuffa all&#39;interno della DS, con Bird che cerca l&#39;incrocio di traiettoria ma finisce con una ruotata tra anteriore destra e posteriore sinistra di Lotterer. Manovra decisa. Non sar&agrave; l&#39;unica.  E, a fine gara, sulla condotta del pilota della scuderia nero-oro, avranno da ridire sia Bird che Di Grassi, entrato in contatto con Lotterer dopo aver passato Bird, senza pi&ugrave; passo dopo aver perso la seconda posizione. Di Grassi si vedr&agrave; pi&ugrave; volte la porta chiusa in faccia, secondo Lucas troppi cambi di traiettoria.  Imperturbabile Vergne, la sintesi migliore del suo e-Prix di Parigi la offre il leader del campionato: &laquo;La gara &egrave; stata buona dall&#39;inizio alla fine, ho sempre controllato. Devo ringraziare la squadra per avermi dato una macchina molto competitiva. Pole e vittoria a Parigi, &egrave; un risultato incredibile&raquo;.  La classifica finale &egrave; frutto di un ultimo giro imprevedibile. Lotterer resta a secco di energia a 3 curve dal traguardo, Di Grassi lo salta e chiude al secondo posto, Bird arriva di gran carriera nell&#39;ingresso del tornantone di Place des Invalides ma trova un Lotterer praticamente sull&#39;abbrivio a sperare nel traguardo, poche decine di metri pi&ugrave; avanti. Ma non lascia lo spazio sufficiente a un Bird che lo tampona e distrugge la sospensione anteriore destra. Passer&agrave; sotto la bandiera a scacchi su tre ruote, al terzo posto, Lotterer arretrer&agrave; sesto, dietro Engel e Buemi. Classifica provvisoria, in attesa delle decisioni dei commissari.  e-Prix Parigi, l&#39;ordine d&#39;arrivo  Per una Techeetah che domina e allunga nel mondiale Piloti con Vergne, l&#39;altra &egrave; protagonista degli episodi chiave di una gara che premia Vergne e Di Grassi - autore del giro pi&ugrave; veloce in gara -, insieme ad Abt i pi&ugrave; rapidi sul passo.  Campionato Piloti e Costruttori, le classifiche 

Per una Techeetah che domina l&#39;e-Prix di Parigi, l&#39;altra, quella di Andr&eacute; Lotterer, &egrave; protagonista dei momenti clou della corsa: con Sam Bird per due volte e con Lucas Di Grassi, entrambi sul podio.

Formula E Parigi, Vergne splendido profeta in patria

Conter&agrave; pi&ugrave; che mai la qualifica, tanto stretto e tortuoso &egrave; l&#39;anello intorno all&#39;Hotel Des Invalides. Ville Lumiere, e-Prix di Parigi, due settimane dopo lo spettacolare esordio romano della Formula E. La stagione europea andr&agrave; a definire il rush finale di un campionato che vede resistere Jean Eric Vergne e Techeetah in vetta, Sam Bird e DS pi&ugrave; che mai determinati a completare l&#39;aggancio nella classifica Piloti. La gara di casa per il marchio francese &egrave; l&#39;occasione da non mancare per provare un sorpasso che &egrave; nelle opzioni del sabato in arrivo.  I 1.920 metri del circuito barocco tanto quanto il complesso intorno al quale si sviluppa, un continuo piegare a destra, con un finale che vede la linea del traguardo posta in uscita dalla rotonda dell&#39;Esplanade des Invalides. Quattordici curv da percorrere per 49 giri, una velocit&agrave; massima che non andr&agrave; oltre i 190 km/h, dalle previsioni dei team. La qualifica che scatter&agrave; sabato alle 12:00 (differita tv su Italia 1 e Italia 2 dalle 15:00, gara in diretta alle 16:00) finisce nel mirino di Daniel Abt. Audi che si &egrave; lasciata alle spalle le difficolt&agrave; incontrate in avvio di Stagione 4 ed &egrave; reduce da un filotto di risultati consistente: nessun altro team ha raccolto pi&ugrave; punti nelle ultime tre gare. Parigi per continuare la striscia positiva.  &laquo;Abbiamo dimostrato in diverse occasioni di saper mantenere la freddezza in gara anche in situazioni difficili e saper andare avanti. Adesso dobbiamo migliorare la prestazione in qualifica per ottenere una miglior posizione di partenza. Il circuito di Parigi &egrave; molto stretto ed esigente dal punto di vista tecnico. Dopo le reazioni incredibili avute a Roma da tifosi, ospiti e media, siamo ancor pi&ugrave; emozionati sul prossimo evento&raquo;, racconta Abt, quarto nell&#39;e-Prix di Roma e quinto in campionato, 10 punti dietro Sebastien Buemi.  Secondo a Punta Del Este, secondo a Roma, in entrambi i casi a un&#39;incollatura dal vincitore, Lucas Di Grassi ha ricordi contrastanti dell&#39;e-Prix di Parigi. Da dimenticare il 2017, edizione vinta da Buemi davanti a Lopez e Heidfeld: &laquo;Ho conosciuto entrambi i lati della medaglia. Due anni fa ho vinto la prima edizione dell&#39;e-Prix, la scorsa stagione mi riserv&ograve; una gara crudele e con zero punti. Due trofei consecutivi hanno stuzzicato l&#39;appetito per desiderare di pi&ugrave;. Ci portiamo un forte slancio da Roma verso Parigi e sappiamo che la macchina &egrave; competitiva e il team in gran forma. Adesso dovremo fare tutto alla perfezione&raquo;.  L&#39;intensificarsi dell&#39;azione in Formula E non &egrave; solo legata al susseguirsi a breve distanza di due e-Prix altamente spettacolari per le citt&agrave; coinvolte. La serie elettrica ha vissuto la scorsa settimana la seconda sessione di test collettivi sulla monoposto di nuova generazione, con la quale si correr&agrave; la Stagione 5. A Calafat, in Spagna, tutti i nove costruttori iscritti al prossimo campionato hanno potuto completare il programma di scoperta e sviluppo della Gen2. La fase successiva vedr&agrave; le sessioni private, 15 giorni di test riconosciuti ai team pi&ugrave; sei filming day da 50 km ognuno, da svolgere entro il mese di ottobre.  Gli highlights del 2017 

Alla vigilia dell&#39;ottavo appuntamento del campionato, Daniel Abt individua nella prestazione in qualifica il miglioramento pi&ugrave; urgente da compiere. Di Grassi punta ad allungare la striscia di podi consecutivi

Formula E Parigi: qualifica cruciale per tutti, per Audi di pi&ugrave;

Quinta vittoria su sei gare per S&eacute;bastien Buemi nella terza stagione del Mondiale di Formula E, a dimostrazione di un controllo pressoch&eacute; totale dello svizzero e della Renault sul campionato. Buemi ha infatti fatto segnare la pole position (per appena 0&quot;006 su Jean-&Eacute;ric Vergne), poi ha guidato ogni singolo giro di gara fino alla bandiera a scacchi, sventolata in regime di safety car.    Festeggia anche la DS, che con Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez &egrave; arrivata in seconda posizione. Il migliore weekend della stagione per l&#39;argentino, velocissimo in tutte le sessioni di prove libere, e autore del terzo tempo in qualifica. In gara ha mantenuto con facilit&agrave; la posizione, poi ha sfruttato l&#39;incidente di Vergne per salire sul secondo gradino del podio.  Terza e quarta le Mahindra di Nick Heidfeld e Felix Rosenqvist, con il tedesco autore di un&#39;altra grande partenza. Poi hanno controllato per tutta la gara, ed hanno sfruttato le sfortune degli altri per salire in classifica.  Lo stesso che ha fatto un Nico Prost decisamente sottotono, nonostante la macchina fornitagli dalla e.dams uguale a quella di Buemi. Per il figlio d&#39;arte un quinto posto che appare un regalo.  All&#39;opposto ottima gara per l&#39;olandese Robin Frijns, che con una vettura del Team Andretti che non pare molto competitiva &egrave; stato autore di un grande weekend parigino, decisamente superiore alla velocit&agrave; fino ad ora mostrata in stagione.  Settimo Nelson Piquet, davanti al debuttante Tom Dillmann. Il francese, che sostituiva Maro Engel alla Venturi, &egrave; stato autore di una prima volta in Formula E veramente da applausi, visto che i risultati dimostrano che l&#39;esperienza di solito si fa molto sentire nella categoria.  Chiudono la Top 10 la Jaguar di Mitch Evans e l&#39;altra Venturi di St&eacute;phane Sarrazin, mentre il giro pi&ugrave; veloce &egrave; andato a Parigi come a Montecarlo all&#39;altra DS di Sam Bird. L&#39;inglese &egrave; stato autore di una pessima qualifica come Lucas di Grassi, ed entrambi non sono mai riusciti a recuperare posizioni. Cos&igrave; alla fine sono stati costretti a sfruttare la seconda vettura per lottare tra loro per cercare di conquistare il punto in palio per il pi&ugrave; veloce in gara, andato all&#39;inglese.   

Il pubblico francese festeggia il dominio Renault e la seconda posizione Ds con Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez

Formula E: A Parigi c&#39;&egrave; solo Buemi

Nella prestigiosa cornice parigina Lucas Di Grassi ha dato prova di grande forza ed ora &egrave; lui il principale candidato alla conquista del campionato

Formula E - Parigi: Di Grassi scatenato

Mentre a Suzuka si dibatteva di Alonso e di Ferrari e del futuro pilota di Maranello, un altro evento a diecimila km di distanza aveva un personaggio Ferrari per protagonista: il salone dell'auto di Parigi. Dove stavolta la novit&agrave; pi&ugrave; importante non era un'automobile, ma la conferenza stampa in cui Montezemolo avrebbe parlato per l'ultima volta da presidente Ferrari.  Un evento tutto sommato storico: quello di un presidente che lascia - anzi viene buttato fuori - contro ogni logica aziendale dall'azienda che ha diretto per 23 anni con risultati eccezionali. Vale la pena raccontarvi quella mezz'oretta nell'atelier privato dietro lo stand Ferrari, tra un musetto della F1 dell'anno scorso appeso al muro ed i pellami dei rivestimenti dei sedili delle Gt stradali a far da coreografia perch&eacute; l'abbiamo vissuto di persona e quello che &egrave; successo fa capire ancora meglio la vera natura dei rapporti di forza al vertice Fiat e Ferrari.  Montezemolo ha mostrato un po' di commozione e tanta rabbia repressa, nascosta sotto a un sorriso forzato. Ma a un primo momento si era lasciato andare, raccontando fatti e aneddoti, come di quando la Fiat era talmente in crisi finanziaria nel 2002, che dovette cedere il 35% della propriet&agrave; a Mediobanca e un'altra piccola fetta, il 5%, fu comprata da Mubadala (il fondo d'investimento di Abu Dhabi) che arriv&ograve; grazie ai buoni rapporti che intratteneva con la Ferrari di cui divenne anche sponsor e per cui realizz&ograve; il Parco tematico del Cavallino ad Abu Dhabi. Insomma, quanto basta per far dire a Montezemolo: "In quell'anno la Ferrari fu fondamentale per Fiat...". Una frecciata a Marchionne e alla famiglia Agnelli e la rivendicazione di un merito, quello di aver contribuito all'epoca a trovare un salvatore per la Fiat.  Poi la conferenza ha cambiato tono: perch&eacute; all'improvviso si &egrave; materializzato nella saletta anche Marchionne e Montezemolo, con educazione ma anche controvoglia pur se celata dietro a un sorriso, l'ha educatamente invitato a sedersi al suo fianco. Da quel momento per&ograve; &egrave; cambiato tutto. Le parole di Montezemolo, da appassionate e franche che erano all'inizio, si sono fatte pi&ugrave; misurate e formali. Marchionne, gomito appoggiato sul tavolino e mento poggiato sul palmo della mano, lo osservava di sottecchi da un paio di metri, quasi volesse cogliere critiche nascoste e doppi sensi, pronto a intervenire e correggere o puntualizzare. Una scena francamente imbarazzante, con il presidente uscente sotto esame e il suo successore l&igrave; a fargli sentire l'ingombrante presenza e quasi a fargli capire chi detiene adesso il potere.  A un certo punto Montezemolo ha anche commesso un lapsus, parlando della quotazione in Borsa del gruppo. Quando ha detto: "&Egrave; Il momento adatto per una staffetta alla Presidenza (e chiss&agrave; quanto gli sar&agrave; costato dire queste parole...) alla vigilia di un momento storico importante come quello della quotazione della Ferrari-Chrysler...". Marchionne &egrave; intervenuto correggendolo con determinazione: "No, non Ferrari-Chrysler, ma Fiat Chrysler". E Montezemolo: "&Egrave; un lapsus perch&eacute; ho sempre la Ferrari in testa...".  Ma in una seconda occasione Montezemolo fra le righe &egrave; riuscito a far passare una frecciatina: quando ha detto, parlando della appena presentata Ferrari 458 Speciale Aperta, la spider esposta al salone, "Non chiamatela l'ultima Ferrari di Montezemolo, ma semmai l'ultima Ferrari della Ferrari". Che intendeva dire la macchina pi&ugrave; recente del Cavallino, ma a tutti &egrave; suonata come una battuta relativa al fatto che senza di lui non ci saranno pi&ugrave; vere Ferrari.  Imbarazzante anche il momento sull'immancabile domanda sul caso Alonso. Marchionne ha svicolato facendo capire che lui entrer&agrave; in carica solo il 13 ottobre, quindi ha tagliato corto: "&Egrave; materia di Luca, chiedetelo a lui".  E Montezemolo, che sa bene che l'accelerazione della rottura con Alonso viene su impulso di Marchionne, &egrave; stato sibillino: "Alonso per me &egrave; il miglior pilota del mondo, specialmente in gara. Non si &egrave; mai tirato indietro. Il suo futuro? Sta parlando con Mattiacci, credo che ci si debba venire incontro fra le sue esigenze e quelle della Ferrari. Vediamo cosa vuol fare lui e ci parleremo in funzione delle necessit&agrave; della squadra. L'importante &egrave; avere un buon clima nel team, c'&egrave; un contratto, loro (Alonso e Mattiacci, ndr) stanno parlando e si trover&agrave; la miglior soluzione. Ma non c'&egrave; l'assillo di trovare la soluzione in fretta, l'assillo &egrave; di fare una bella gara in Giappone". Parole che si prestano a varie interpretazioni. Ma anche un modo elegante di comunicare il suo pensiero. Che forse lui un accordo diplomatico per salvare il matrimonio del pilota con la squadra l'avrebbe trovato. E che se non si trova, la colpa non &egrave; sua ma di Marchionne.  A Marchionne poi &egrave; stato chiesto quante volte si senta con Mattiacci. E lui ha spiegato il suo pensiero con un esempio: "Ci parliamo spesso ma soprattutto per sms, non a voce perch&eacute; siamo sempre all'altro capo del mondo. Ma non &egrave; che stia sempre li a controllare cosa fanno. &Egrave; un po' come al ristorante: ordini di fare il rag&ugrave; e i cuochi lo fanno, ma non vai continuamente in cucina a guardare gli ingredienti e controllare anche punto &egrave; la cottura". Quindi &egrave; una parziale ammissione del fatto che, a Mattiacci, &egrave; stato Marchionne a dare istruzioni precise di agire in un certo modo ed &egrave; lui l'ispiratore della strategia di svincolamento da Alonso.  Alberto Sabbatini

Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne, il caso Alonso e il passaggio di consegne tra mille imbarazzi al salone di Parigi

L'ultimo faccia a faccia

&Egrave;&nbsp;iniziata oggi a Parigi la valutazione delle domande ricevute dalla FIA da parte di squadre interessate ad iscriversi al mondiale di Formula Uno 2015. Non ci sono informazioni ufficiali, ma iniziano a trapelare indiscrezioni che indicano in due le squadre per le quali potrebbero aprirsi le porte del Circus. Il team che gode dei favori del pronostico &egrave; la Haas Racing, squadra statunitense che riporterebbe in Formula Uno la bandiera a stelle e strisce dopo una lunga assenza.  La sorpresa, qualora fossero confermate due &lsquo;entry&rsquo;, sarebbe una vecchia conoscenza del Circus: Colin Kolles. Dopo le esperienze gi&agrave; avute con il team Midland e HRT, il quarantacinquenne manager romeno sarebbe interessato a tornare nuovamente in Formula Uno, ed a favore di questa indiscrezione c&rsquo;&egrave; la volont&agrave; di Kolles di mantenere operativa la sede tedesca utilizzata nel primo anno di attivit&agrave; dell&rsquo;HRT. La FIA dovrebbe comunicare ufficialmente le sue scelte entro la fine del mese di Febbraio.  Roberto Chinchero

Il manager romeno avrebbe presentato alla FIA la documentazione per l&rsquo;iscrizione al campionato

&Egrave; Kolles la seconda new-entry per il mondiale 2015?

Siete appassionati della 24 Ore di Le Mans e avete qualche milione di euro da investire? Ecco l&rsquo;occasione giusta per voi: la celebre casa d&rsquo;aste americana RM Auctions specializzata in esclusive auto d&rsquo;epoca, terr&agrave; per la prima volta un evento in Europa, precisamente a Parigi il prossimo 5 febbraio. E tra le decine di vetture che verranno battute, ce ne sono alcune davvero pazzesche.  Abbiamo radunato le pi&ugrave; significative &mdash; e costose &mdash; in tema 24 Ore di Le Mans e la prima che balza all&rsquo;occhio &egrave; una splendida Porsche 956 Gruppo C del 1982: &egrave; uno dei 10 esemplari ufficiali Porsche, &egrave; stata guidata da Derek Bell e si &egrave; piazzata al terzo posto assoluto alla 24 Ore del 1982. Con tre precedenti proprietari privati dopo il ritiro dalle corse, questa 956 verr&agrave; battuta fra i 2,1 e i 2,9 milioni di euro.    Se cercate qualcosa di pi&ugrave; &ldquo;fresco&rdquo; e pi&ugrave; &ldquo;abbordabile&rdquo;, Peugeot Sport in persona offre una 908 HDi FAP del 2008, uno dei due prototipi costruiti in quell&rsquo;anno e classificatasi seconda assoluta a Le Mans, prima alla Petit Le Mans 2009 e prima alla 1000 km dell&rsquo;Algarve. Con il suo V12 turbodiesel 5.5 da oltre 700 cavalli, questa Peugeot verr&agrave; piazzata fra i 1,4 e 1,8 milioni di euro.    Chi non bada a spese, invece, potrebbe fare un pensiero a un&rsquo;icona di Le Mans: la Jaguar D-Type del 1955, originale, con passaporto FIA, posseduta dal vincitore della 24 Ore 1970 Richard Attwood e considerata una delle pi&ugrave; significative vetture da corsa della storia. Qui ci vorranno fra i 4,1 e i 4,7 milioni di euro.    Infine, sebbene non abbia nulla a che fare con Le Mans, segnaliamo anche la mostruosa Porsche-Audi 917/30 Can Am Spyder. Correva nella serie americana negli anni Settanta e il suo 12 cilindri boxer sovralimentato erogava pi&ugrave; di 1100 cavalli! Questo, del 1973, &egrave; uno dei tre esemplari esistenti ed &egrave; il migliore per condizioni poich&eacute; curato direttamente dal reparto di Weissach: sar&agrave; battuto fra i 2,1 e i 2,9 milioni di euro.    Per ammirare tutte le altre vetture che verranno battute all&rsquo;asta di Parigi, ecco il link:  http://www.rmauctions.com/lots/?SaleCode=PA14&amp;sort=lot

In vendita Porsche, Peugeot e Jaguar che hanno fatto la storia della celebre 24 Ore

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