Ancora una volta Fernando Alonso con il 6&deg; tempo &egrave; stato pi&ugrave; veloce di Kimi Raikkonen soltanto nono, ma la vera notizia della Ferrari ad Austin &egrave; che aveva rischiato di partire dai box come la Red Bull di Vettel! Lo spiega Alonso: &ldquo;Avevamo avuto qualche dubbio in settimana, perch&eacute; siamo molto &ldquo;tirati&rdquo; sui motori e ci chiedevamo se era il caso di usare un sesto motore e partire dalla pit lane come prevede il regolamento e come ha fatto la Red Bull. Poi abbiamo preferito usarne uno leggermente &ldquo;sgonfiato&rdquo; nella potenza (per farlo durare di pi&ugrave;, ndr) e accontentarci di partire abbastanza indietro nello schieramento&rdquo;.  Cos&igrave; la Ferrari ha rischiato puntando sull'ultimo propulsore regolamentare. Confidando sulla propria tradizionale affidabilit&agrave;. Perch&eacute;? Lo spiega Alonso: &ldquo;La miglior strategia per me &egrave; sempre quella di provare a partire il pi&ugrave; avanti possibile e abbiamo perci&ograve; optato per dare il massimo, e per ora &egrave; andata bene&rdquo;.  Abbonato da tutta la stagione alla terza fila, Alonso ha fatto un poco di fatica per agguantarla dopo che al venerd&igrave; aveva ottenuto invece bene il terzo tempo. Vero che in Q1 Alonso era buon quinto, ma solo perch&eacute; le due Williams di Bottas e Massa avevano scelto di qualificarsi con gomme soft usate e quindi erano dietro la Rossa. Ma era ovvio che proseguendo nelle prove sarebbero andate davanti. Alonso ha dovuto battersi anche contro le McLaren che in Q2 gli erano a pochi millesimi e rappresentavano un bel pericolo.  Il&nbsp; passo di Alonso &egrave; andato migliorando costantemente nelle prove cronometrate dove &egrave; sceso da 1'38&rdquo;349 a 1'38&rdquo;010 fino al buon crono di 1'37&rdquo;610 in Q3. Ma pur se nell'ultima sessione ha limato via ben 4 decimi al suo tempo precedente, il divario dalla Mercedes &egrave; cresciuto: in Q1 Alonso era staccato di 1&rdquo;153 da Hamilton, in Q3 &egrave; finito a ben 1&rdquo;543 dalla pole di Rosberg. Per un attimo si era illuso di poter battagliare anche con Ricciardo che precedeva nelle prime qualifiche ma poi l'australiano della Red Bull ha messo il turbo rifilandogli 4 decimi nella Q3 &ldquo;congelando&rdquo; la quinta posizione.  Per la gara Alonso non ha grandi certezze, se non quella di non lottare per il podio. &ldquo;Non &egrave; alla mia portata&rdquo;, spiega. Il dubbio &egrave; anche la strategia e il numero dei pit stop perch&eacute; con le gomme pi&ugrave; morbide portate dalla Pirelli la durata degli pneumatici scende. &ldquo;Gli anni scorsi &ndash; dice Alonso - facevamo 25/30 giri senza fermarci, venerd&igrave; ne abbiamo fatti solo 14 di seguito, quindi forse dovremo andare su due stop&rdquo;. Il vantaggio per lui e la Ferrari per&ograve; &egrave; che impiegando il pi&ugrave; possibile le gomme soft la F14 T &egrave; pi&ugrave; competitiva perch&eacute; soffre meno di grip rispetto alle gomme medie/dure che erano inizialmente previste dalla Pirelli per questa corsa.  Meno opaca del solito la qualifica di Raikkonen: &egrave; sempre stato pi&ugrave; lento di Alonso, ma con un distacco contenuto attorno ai 2/3 decimi in ogni sessione. Kimi ha preso 3 decimi e mezzo da Fernando in Q1, 250 millesimi in Q2 e solo 194 millesimi in Q3. Un buon passo quello del finlandese considerando che in prova per tutto l'anno &egrave; sempre stato un po' sgonfio anche rispetto al suo compagno di squadra. Meno di due decimi per&ograve; valgono ben tre posizioni di differenza, perch&eacute; in quella piccola frazione di tempo si sono infilate le due McLaren di Button e Magnussen. Per&ograve; essendo Jenson penalizzato, Kimi ha il vantaggio di guadagnare una posizione e partir&agrave; in quarta fila esattamente dietro Fernando.  &ldquo;La macchina non mi d&agrave; una cattiva sensazione &ndash; spiega Raikkonen - ma continua a scivolare e slittare e io devo forzare per guidarla. Spero in gara di recuperare qualche posizione&rdquo;.  Alberto Sabbatini

"Stavamo per partire dai box", dice il ferrarista contento del 6&deg; posto: valutata l'idea di montare il sesto motore e venir penalizzati come Vettel

Alonso e il guaio scampato

C&rsquo;&egrave; un problema pi&ugrave; incombente per la Ferrari al momento oltre alla vicenda Montezemolo-Marchionne: ed &egrave; quello delle penalizzazioni.  L&rsquo;avaria che ha fermato Alonso al 29&deg; giro rischia di compromettere il ferrarista in una delle restanti gare. Il guasto subito da Alonso &egrave; accaduto al motore elettrico Mgu-H (quello che recupera il calore della turbina e lo converte in energia elettrica); ma come molti sanno, il campionato 2014 si distingue per il ridotto numero di sostituzioni meccaniche al gruppo motopropulsore che &egrave; possibile effettuare sulle monoposto pena sanzioni sotto forma di retrocessione in griglia nella corsa successiva.  Le regole consentono la sostitizione di cinque componenti al massimo. Dopo scatta la penalit&agrave;. Alonso a Monza aveva montato il quinto motore termico V6, l&rsquo;ultimo consentito dal regolamento. Il ritiro &egrave; avvenuto non per un guasto al V6 ma alla Mgu-H ma bisogner&agrave; vedere se il guasto all&rsquo;Ers ha compromesso anche l&rsquo;unit&agrave; termica. Inoltre sembra che l&rsquo;avaria abbia guastato le batterie dell&rsquo;Ers e forse quest&rsquo;ultimo.  La sigla &ldquo;Ers&rdquo; indica l&rsquo;intero complesso del recupero di energia, quindi comprende i due motori elettrici, quello cinetico azionato dai freni e quello termico azionato dal turbo, nonch&eacute; la batteria e le centraline. Per Monza sulla Ferrari n.14, quella di Fernando, erano stati montati anche un nuovo turbo e un nuovo Mgu-H (elettrico azionato dal turbo stesso), i n.4 della dotazione prevista. Il guasto &egrave; stato ritenuto senza precedenti, o quasi, per questa stagione. In gara non si era mai verificato.  Ma forse non &egrave; un caso che su piste molto esigenti per la potenza il sistema sia andato in crisi: una delle caratteristiche negative della power unit Ferrari &egrave; proprio la difficolt&agrave; nel mantenere una carica sufficiente a integrare la potenza del motore termico nei lunghi tratti con l&rsquo;acceleratore spalancato. Le basse velocit&agrave; sono l&igrave; a dimostrarlo. Stranamente, per&ograve;, stavolta i dati di consumo erano in linea con quelli della concorrenza. Segno che la Ferrari era un po&rsquo; pi&ugrave; &ldquo;ibrida&rdquo; rispetto all&rsquo;altra gara-disastro di quest&rsquo;anno, in Bahrain.

Quello utilizzato a Monza era l'ultimo consentito: s'&egrave; rotto quello elettrico, ma preoccupano le conseguenze

Ora Alonso rischia la penalit&agrave; per i guasti motore 

dal nostro inviato a Monza: Alberto Antonini  Alla tredicesima gara del mondiale, la regola delle sostituzioni per la power unit fa la sua prima &ldquo;vittima&rdquo;. Daniil Kvyat partir&agrave; retrocesso di dieci posizioni sulla griglia di Monza. La Toro Rosso ha dovuto montare sulla sua vettura la sesta unit&agrave; termica (il motore V6) della Renault.  Il regolamento &egrave; chiaro: la power unit si divide in 6 componenti  principali: motore V6, turbocompressore, centralina, motore elettrico Mgu-K, motore elettrico Mgu-H, batteria. Quando si supera la quinta unit&agrave;, nel corso della stagione, scatta la penalit&agrave;. Che diventa cumulativa. Kvyat non ha nemmeno l&rsquo;opzione di cambiare tutta la power unit e ripartire da zero, ovviamente iniziando la gara dalla pit-lane. Questo perch&eacute; le altre componenti sono ancora &ldquo;regolari&rdquo;.  Il russo potrebbe essere presto seguito da altri colleghi: Vettel, Grosjean, Maldonado, Gutierrez, Vergne e Bianchi sono gi&agrave; alla quinta unit&agrave; montata. Nel caso di Seb parliamo proprio del motore sei cilindri (&egrave; stato rimontato quello rimosso a Spa, il danno non era grave), per Grosjean si tratta del turbo, per Gutierrez dell&igrave;&rsquo;elettronica, per Vergne del motore cinetico. Ma Pastor Maldonado &egrave; quello che rischia pi&ugrave; di tutti, avendo V6, turbo e motori elettrici gi&agrave; al limite del conteggio. La Lotus paga cara la mancanza di affidabilit&agrave; di inizio stagione. E le &ldquo;politiche&rdquo; di risparmio della meccanica condizionano pesantemente anche la prestazione, almeno in prova.

10 posizioni in griglia al pilota Toro Rosso per il montaggio del sesto motore V6

Penalizzazioni F1: Kvyat &egrave; il primo

Ha difeso con le unghie quella quinta posizione che per lui non era certo consueta ultimamente, Kevin Magnussen, e l'ha fatto come poteva da inseguitori del calibro di Fernando Alonso, Sebastian Vettel e Jenson Button, scusate se &egrave; poco. L'ha fatto anche con un certo mestiere, chiudendo tutti i varchi e facendo chiaramente capire che non avrebbe offerto alcuna collaborazione nel subire improbabili sorpassi dall'esterno; come del resto era suo diritto.  Purtroppo per&ograve; alla fine Magnussen ha commesso un'esagerazione, e ne ha pagate le conseguenze. &Egrave; stato quando nel superare un doppiato lungo il rettilineo di Kemmel ha per un attimo perso di vista Alonso, che invece presa la scia ha puntato ad affiancarlo sulla destra. Quando se n'&egrave; accorto, Magnussen ha cercato di chiudere quel varco, ma ormai era tardi: la Ferrari era gi&agrave; "dentro" con una ruota e cos&igrave; la deviazione della McLaren l'ha accompagnata direttamente sull'erba a bordo pista.  Alonso &egrave; riuscito in qualche modo a controllare la macchina a pi&ugrave; di 300 orari, ma ovviamente alzando un po' (...) il piede e permettendo a Button di affiancarlo sulla sinistra. Ma soprattutto prendendosi un bello spavento, pensiamo, anche se ha potuto continuare. In ogni caso quello che poi a gara finita hanno valutato i commissari non sono state le conseguenze (incidenti o posizioni) bens&igrave; il fatto che comunque Magnussen non abbia lasciato spazio ad Alonso come prevedono i regolamenti. Stavolta non ci sembra una fisima normativa, anche perch&eacute; in caso contrario, allora, saremmo autorizzati a buttare fuori chiunque ci stia affiancando...  &Egrave; stato per questo episodio specifico, e non per altri che seppur "duri" sono stato sostanzialmente corretti, che Magnussen &egrave; stato penalizzato di 20 secondi (che corrispondono a un drive-through a gara gi&agrave; finita) e di due punti sulla licenza. Una sanzione che gli ha fatto perdere quello che era comunque un buon risultato, un 6&deg; posto finale fra Vettel e Button (quindi davanti al compagno di squadra, che vuol sempre dire qualcosa) tramutatosi in 12&deg; con quell'aggiunta di tempo. Facendo cos&igrave; guadagnare una posizione dal 7&deg; in poi, compreso Alonso che sale da 8&deg; sul traguardo a 7&deg; in classifica e Hulkenberg che rientra 10&deg; in zona punti.  Maurizio Voltini

Per aver allargato Alonso nell'erba a Kemmel, si becca 20 secondi e 2 punti sulla licenza, finendo 12&deg;

Magnussen penalizzato a fine gara

Alla fine il collegio dei Commissari formato da Tom Kristenssen (9 volte vincitore di Le Mans e 2&deg; classificato quest&rsquo;anno), Gary Connelly, Nish Shetty e Walter Jobs, dopo avere accettato di ridiscutere la decisione presa dai Commissari al Gp Canada in merito all'incidente tra Sergio Perez e Felipe Massa e la successiva penalizzazione di 5 posti in griglia inferta al pilota messicano per il GP di Austria, conferma il verdetto di Montreal.  &Egrave; sembrata una decisione politica, presa soprattutto per non contraddire il precedente giudizio e non creare pericolosi precedenti che&nbsp;potrebbero un domani sortire una girandola di appelli che paralizzerebbero il risultato sportivo sul campo. Perez &egrave; stato ascoltato in quanto in Canada non aveva potuto esserlo perch&eacute; in ospedale per controlli. La Force India aveva fatto riaprire il caso perch&eacute; da un successivo esame della dinamica dell'incidente s&rsquo;era rafforzata l&rsquo;impressione che la responsabilit&agrave; principale fosse di Massa, che aveva ritardato la frenata oltre il limite.  Ma la decisione della penalizzazione presa in Canada resta comunque fortemente discutibile, cos&igrave; come l'operato dello steward di Montreal, l&rsquo;ex pilota Derek Daly, che molto difficilmente rivedremo nella posizione di rappresentante dei piloti in altri Gp durante la stagione.  Pubblichiamo a seguire la motivazione ufficiale, che sostanzialmente ribadisce come non si possa variare la traiettoria a piacimento una volta iniziata la frenata.  &nbsp;  

I commissari confermano la sanzione per non creare un pericoloso precedente

Perez, penalizzazione confermata

Potrebbe saltare la penalit&agrave; inflitta a Perez per l'incidente con Felipe Massa al Gp Canada. Anzi, addirittura la penalit&agrave; potrebbe essere ribaltata su Massa!&nbsp;Venerdi gli steward si riuniranno alle 16 per esaminare nuovamente la vicenda perch&eacute; la Force India vuol portare nuove prove foto e video che scagionerebbero definitivamente le responsabilit&agrave; di Perez nell'incidente.  Ricordiamo che la penalizzazione inflitta a Perez prevedeva una retrocessione di 5 posti in griglia al Gp d'Austria. Perez nella conferenza stampa dei piloti non ha voluto affrontare in dettaglio l'argomento limitandosi a dire: "So che Felipe resta di un&rsquo;opinione ben diversa dalla mia, tuttavia secondo me dobbiamo sederci e parlare per confrontare serenamente i nostri punti di vista e poi vedere cosa succede. Finora non &egrave; successo perch&eacute; entrambi siamo stati portati in ospedale dopo la gara per i relativi controlli. Io ho sofferto di mal di schiena per diversi giorni e non ho potuto allenarmi. Ma domani ci siederemo davanti agli steward della Fia, vedremo di nuovo le immagini e la documentazione e credo che riusciremo a dimostrare che non ho fatto nulla di sbagliato".  Molto pi&ugrave; caustico Massa sulla vicenda: "Con Perez ho parlato solo in ospedale, ma lui mi ha voltato le spalle e se n'&egrave; andato. Credo che nemmeno dopo questa botta imparer&agrave; come comportarsi. La Fia &egrave; stata lieve nel penalizzarlo: mi aspettavo almeno 10 posizioni di retrocessione per lui e qualche punto sulla licenza".  Ma se la Fia ha deciso di riesaminare la&nbsp;vicenda, non crediamo sia per penalizzare ancora di pi&ugrave; Perez ma&nbsp;probabilmente vuol dire che si &egrave; resa conto di aver preso una decisione troppo frettolosa. Nel collegio dei commissari stavolta ci sar&agrave; un campione al di sopra di ogni sospetto. Tom Kristensen, mr. Le Mans, 9 volte vincitore della 24 Ore e fresco secondo classificato della recente 24 Ore 2014. Potrebbe succedere di tutto: che venga cancellata la penalit&agrave; a Perez, che la collisione venga considerata normale incidente di gara o addirittura che la responsabilit&agrave; venga attribuita a Massa con possibile penalizzazione.

Sar&agrave; riesaminata domani la vicenda con nuove prove a favore del pilota Force India. Decider&agrave; Tom Kristensen, nuovo steward Fia

Perez forse assolto per l'incidente!

Fra i vari episodi che hanno caratterizzato il GP del Canada, uno dei pi&ugrave; cruenti &egrave; stato quello dell'incidente fra Sergio Perez e Felipe Massa proprio all'inizio dell'ultimo giro. Entrambi i piloti hanno impattato davvero duramente contro le protezioni alla fine del rettilineo di partenza, richiedendo un controllo in ospedale, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze serie e sono stati entrambi dimessi dopo le opportune verifiche sanitarie.  La dinamica &egrave; stata controversa, e anche fra i piloti ci sono stati pareri discordanti, come quelli di Jacques Villeneuve in diretta e all'opposto di Jenson Button nel dopogara. In ogni caso, quando Massa ha cercato di ritardare la staccata per tentare il sorpasso, Perez ha tenuto una traiettoria difensiva senza stare del tutto a destra, ma soprattutto ha avuto uno scarto improvviso sulla sinistra al momento di frenare. La manovra ha preso alla sprovvista Massa, peraltro ingenuamente molto vicino, che ha colpito la ruota della Force India con conseguente sospensione divelta. Fra l'altro Vettel ha rischiato di essere travolto dalla Williams ormai senza controllo.  Gli ufficiali di gara hanno messo sotto investigazione l'episodio e alla fine hanno decretato che lo scarto di Perez &egrave; stata la manovra "colpevole", condannando il messicano a partire pi&ugrave; indietro di 5 posizioni nel prossimo GP, quello a Spielberg in Austria fra due settimane. "Aver cambiato la traiettoria causando l'impatto con l'altra vettura" &egrave; stata infatti la motivazione ufficiale.  Un'altra decisione dei commissari &egrave; stata relativa all'incidente, questo invece proprio a inizio gara (ma sempre causa dell'ingresso della safety car), fra Max Chilton e Jules Bianchi. Chilton ha infatti perso il controllo all'ingresso della "esse" rovinando addosso al compagno di squadra in Marussia, causando il ritiro di entrambi. Per questo &egrave; stato condannato alla retrocessione di tre posti in griglia, sempre al GP d'Austria.  Non hanno avuto invece ripercussioni alcuni tagli di chicane visti in gara, in particolare quello di Rosberg quando ha frenato un po' troppo tardi alla fine del rettilineo pi&ugrave; lungo. Ma poich&eacute; non era sotto attacco diretto di Hamilton e non ha comportato guadagno di posizioni (di metri s&igrave;, per&ograve;...) i commissari hanno optato per un semplice avvertimento a non ripetere la manovra, come peraltro gi&agrave; successo in altre occasioni (per esempio, anche a Montecarlo un taglio di chicane per errore &egrave; ammesso, ma se ripetuto viene sanzionato).  Maurizio Voltini

I commissari l'hanno retrocesso di 5 posizioni in griglia nel prossimo GP. Ecco perch&eacute;

Perez penalizzato per l'incidente con Massa

"Prosciolti da ogni addebito": cos&igrave; potremmo descrivere la decisione degli ufficiali di gara in merito al contatto in qualifica fra Kvyat e Alonso - descritto qui nel dettaglio - che dunque non vede alcuna penalizzazione. Sono state accolte le spiegazioni dei piloti, con il russo che parlava di "semplice malinteso" mentre lo spagnolo ha affermato di non averlo proprio visto. Per la precisione, &egrave; stato dichiarato che non si &egrave; ravvisata una colpa specifica da parte di uno dei due piloti, o quantomeno che non vi fosse una prevalenza di responsabilit&agrave; da parte di nessuno dei due, per cui non si &egrave; applicata alcuna sanzione.  Ben diversa la decisione riguardo a Bottas che,&nbsp;mentre si stava lanciando per il suo giro cronometrato, all'ultima curva del tracciato di Sepang aveva ostacolato Ricciardo. Le giustificazioni su un malfunzionamento delle comunicazioni con i box - il team avrebbe avvisato il pilota finlandese che vi era ancora un certo vantaggio, ma diverse curve prima - e che Ricciardo avrebbe raggiunto Bottas con una velocit&agrave; inaspettata, non hanno salvato quest'ultimo dall'arretramento di tre posizioni in griglia deciso dai commissari. Dunque Bottas partir&agrave; 18&deg; anzich&eacute; 15&deg;, domani. Bottas per&ograve; ha rimediato anche 2 punti di penalit&agrave; sulla licenza. &Egrave; il primo pilota a subire tale provvedimento punitivo introdotto quest'anno. Ricordiamo che quando si accumulano 12 punti di penalit&agrave; stata la sospensione da un gara.  Maurizio Voltini

Queste le decisioni degli ufficiali di gara sugli episodi investigati in qualifica

Penalizzato Bottas, prosciolti Alonso e Kvyat

&laquo;Unbelievable!&raquo;, cio&egrave; "incredibile!": questa esclamazione, ripetuta pi&ugrave; volte, &egrave; stata la risposta di Felipe Massa quando via radio gli &egrave; stata comunicata la penalizzazione per aver tagliato la riga bianca all&rsquo;ingresso della pit-lane. Un drive-through che gli ha rovinato la gara dell&rsquo;addio in Ferrari, per di pi&ugrave; in casa. Che poteva finire veramente in ben altro modo, perch&eacute; la ventina di secondi di differenza gli avrebbe permesso di sopravanzare Jenson Button, e in pi&ugrave; Fernando Alonso ha espresso l&rsquo;intenzione di cedergli il terzo posto sul podio se ne avesse avuto la possibilit&agrave;. Ma queste restano speculazioni.  Cerchiamo invece di analizzare il &ldquo;reato&rdquo; in s&eacute;: Massa ha infatti tagliato troppo la curva 15, l&rsquo;ultima prima del traguardo, in corrispondenza della quale si trova proprio l&rsquo;ingresso in pit-lane. Ora, sorvolando per il momento su come possa essere ammessa un situazione cos&igrave; pericolosa quando su altre piste sono stati rifatti ingressi o uscite per molto meno, perch&eacute; il brasiliano &egrave; stato penalizzato cos&igrave; duramente? Il fatto &egrave; che proprio per la pericolosit&agrave; della situazione in curva 15, la direzione di gara era stata piuttosto severa al riguardo gi&agrave; nel corso del briefing con i piloti. Che per esempio erano stati avvisati di stare all&rsquo;interno della riga bianca della &ldquo;corsia di decelerazione&rdquo; quando tornavano ai box. Normalmente questa violazione non &egrave; sanzionata (al contrario di quella in uscita) perch&eacute; non viene considerata pericolosa, ma in questo GP invece s&igrave;. Ed &egrave; effettivamente successo a Chilton e Gutierrez nelle prove, rimediando un "richiamo ufficiale".  Ebbene, oltre a questo &egrave; stata fornita ai piloti una documentazione con immagini in cui veniva evidenziato anche un altro limite: quello della &ldquo;segnaletica orizzontale&rdquo; subito dopo, a &ldquo;separare&rdquo; pista e pit-lane prima dell&rsquo;inizio del muretto. Vi forniamo un'immagine che &egrave; stata diffusa e descrive in modo preciso i limiti che per la direzione di gara non andavano superati, segnati da una marcatura in rosso nell&rsquo;immagine. C&rsquo;&egrave; anche una nota esplicativa che dice: &ldquo;La linea rossa rappresenta il bordo della pista e finisce dove mostrato, la riga bianca (mostrata qui a sinistra della riga rossa) &egrave; il limite dell&rsquo;ingresso ai box. I piloti non possono passare la linea evidenziata in rosso con tutte e quattro le ruote e questo sar&agrave; considerato aver lasciato la pista senza giustificato motivo (art.20.2 del Regolamento Sportivo)&rdquo;.  Quindi si capisce che la colpa di Massa &egrave; stata quella di aver passato questa zona &ldquo;off-limits&rdquo;, come effettivamente ha commesso, e non genericamente la riga bianca che indirizza in pit-lane. Cosa quest&rsquo;ultima che peraltro hanno fatto in tanti, come evidenziato anche in televisione. Dunque &egrave; questa, per la precisione, la violazione di cui discutere. Perch&eacute; comunque si pu&ograve; sempre disquisire se davvero la colpa sia stata cos&igrave; grave da essere equiparata, per esempio, a quanto fatto da Lewis Hamilton che seppur involontariamente ha &ldquo;buttato fuori&rdquo; Valtteri Bottas, manovra &ldquo;forse&rdquo; un po&rsquo; peggiore dal punto di vista della pericolosit&agrave;. Si pu&ograve; anche aggiungere che superare i limiti della pista viene di solito sanzionato se contemporaneamente se ne ottiene un vantaggio, che in questo caso non c&rsquo;&egrave; stato. Aggiungiamo infine che per il primo &ldquo;taglio&rdquo; ci si poteva accontentare di una semplice ammonizione (un po&rsquo; come avviene a Montecarlo) dato che pare non fosse stato specificato nulla al riguardo nel briefing, che quindi i motivi per criticare in ogni caso la penalizzazione a Massa non mancano...  Maurizio Voltini

Chiariamo la discussa questione della penalit&agrave; data al brasiliano 

9 risultati per 'penalizzazione'

Alonso e il guaio scampato

Ora Alonso rischia la penalità per i guasti motore

Penalizzazioni F1: Kvyat è il primo

Magnussen penalizzato a fine gara

Perez, penalizzazione confermata

Perez forse assolto per l'incidente!

Perez penalizzato per l'incidente con Massa

Penalizzato Bottas, prosciolti Alonso e Kvyat

Quel “confine” della pit-lane per Massa