La partenza della gara &egrave; stata posticipata di oltre un&#39;ora a causa della pioggia. Ecco le immagini del circuito e del paddock della Formula 1 in attesa del via della gara di Singapore

GP Singapore, l'attesa sotto la pioggia

Sar&agrave; un fine settimana dal meteo molto incerto in Canada, dove si svolger&agrave; il nono appuntamento del Mondiale di Formula 1 2022. Nella giornata di ieri, quella in cui di solito si svolgono i trackwalk e le attivit&agrave; in preparazione alla gara, una violenta pioggia si &egrave; abbattuta sul circuito di Montreal. Oggi la situazione meteorologica pare essere migliorata, ma vige ancora uno stato di allerta per le possibili precipitazioni di grandine e per il forte vento.  GP Canada, Montreal: la terra delle prime volte, da Gilles a Ricciardo  Le previsioni per il week end  Il week end del GP del Canada prender&agrave; ufficialmente il via alle ore 20 italiane (le 14 locali) con la prima sessione di prove libere, con le FP2 previste invece per le 23 (17 locali). Sul programma di questo venerd&igrave; incombe per&ograve; la minaccia della pioggia: i meteorologi di Environment Canada hanno infatti parlato del possibile passaggio, sull&#39;area di Montreal, di un forte temporale con violente precipitazioni e raffiche di vento. Con il rischio aggiuntivo della grandine, che al momento costituisce la preoccupazione maggiore da parte di chi sta monitorando la situazione meteo in Canada. Occhi puntati anche sulla possibile formazione di fulmini.  Attualmente, la giornata con la maggiore possibilit&agrave; di precipitazioni, anche violente, &egrave; quella di oggi. A rischio, quindi, lo svolgimento delle prime due sessioni di prove libere sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve. Atteso poi un miglioramento per il resto del fine settimana: sabato la perturbazione dovrebbe abbandonare Montreal per spostarsi a Nord-Ovest, e domenica il rischio di pioggia &egrave; pressoch&eacute; nullo. Attenzione comunque al vento, che nel corso del week end raggiunger&agrave; comunque i 45 km/h, mentre le temperature saranno generalmente fresche: le massime previste sono di 17-18&deg; gradi sabato e 20-21 alla domenica.  F1, GP Canada: gli orari TV di Sky e TV8  Pioggia e GP, i precedenti  In ogni caso, non &egrave; certo la prima volta che in Canada si registrano fenomeni meteorologi estremi capaci di condizionare lo svolgimento delle gare di Formula 1. Il caso pi&ugrave; clamoroso resta quello del 2011, quando il GP venne pi&ugrave; volte ritardato e bloccato a causa di una forte e incessante pioggia. Con ben 4 ore, 4 minuti e 39 secondi, quella vinta da Jenson Button su McLaren fu la gara pi&ugrave; lunga nella storia della F1. Ma anche di recente, in altre aree del globo, la pioggia ha causato non poche problematiche al Circus: basti pensare al GP di Montecarlo dello scorso maggio, la cui partenza &egrave; stata posticipata di un&#39;ora, o alla gara del 2021 in Belgio, fermata dopo appena due giri dietro alla Safety Car, dando cos&igrave; vita al nuovo record di GP pi&ugrave; breve di sempre.    &nbsp; 

Il servizio meteorologico canadese sta tenendo sotto controllo la situazione a Montreal, possibili violente precipitazioni e forte vento

GP Canada, allerta meteo: a rischio le prove libere

Se devo dire tre cose che mi hanno fatto ribrezzo del GP di Monaco proprio non riesco, perch&eacute; me ne viene solo una, ossia questa: tutto. Tanto per cominciare, ma cos&rsquo;&egrave; questa isteria del bagnato? &Egrave; Formula Uno, Cristo, mica sono le bocce subacquee! Partite, Giuda ladro, avviatevi, cosa mai state l&igrave; ad aspettare ore sane? Siete pagati fantastiliardi perch&eacute; questo &egrave; uno sport estremo, &egrave; quasi un secolo che si corre a Montecarlo e spesso piove, anche tanto e anche troppo, ma mai erano state fatte tutte &rsquo;ste scene da suorine impazzite. Anzi, le pagine pi&ugrave; belle della F.1 sono state scritte a Montecarlo, col circuito a lago. Basta, avete stufato una volta per tutte. Magari i vecchi nelle RSA avessero la stessa assistenza intensiva che hanno i piloti in F.1. Ormai &egrave; sufficiente vedere due gocce d&rsquo;acqua a dieci minuti dal via e ai Federali s&rsquo;asciuga il palato, gli si alza la pressione, vanno in crisi gestionale e non sanno fare altro che rimandare, rimandare, rimandare, hai visto mai che spiove.  Da che mondo &egrave; mondo a Montecarlo si corre anche se piove e tanto, senn&ograve; Beltoise non avrebbe mai vinto l&rsquo;ultimo GP per la Brm nel 1972 e Senna e Bellof non si sarebbero mai rivelati al mondo in quel fantastico GP accorciato del 1984, quando Marcello Sabbatini dalle colonne di Rombo, buonanima, accus&ograve; l&rsquo;80% dei piloti d&rsquo;essere renitenti al rischio. Ovunque Marcellone sia ora, in qualsiasi dimensione parallela stia vergando il suo articolo di fondo, non oso immaginare cosa star&agrave; scrivendo e torno a pensare al mio, di articolo, che &egrave; meglio.  Limitandomi a dire che da Monaco 2022 l&rsquo;establishment della F.1 esce a pezzi e fa cilecca, a tutti i livelli. Altro che Michael Masi, qui &egrave; il sistema che non funziona, non trasmette autorevolezza e tantomeno credibilit&agrave;. Tanto per cominciare, puntualmente, la direzione gara - da chiunque sia condotta - quando si tratta di dare il via a una gara bagnata va nel panico. &Egrave; dall&rsquo;incidente a Jules Bianchi che questa sorta di trauma collettivo proietta un&rsquo;ombra quasi paralizzante ed &egrave; ora di dire le cose belle chiare: o smettiamo di piangere o smettiamo di correre. O ce la piantiamo di tremare o chiudiamo baracca e burattini, che &egrave; pi&ugrave; coerente.  Le corse sono pericolose. Facciamocene una ragione. Possono e, per certi versi, geneticamente devono esserlo, senn&ograve; &egrave; finita. Come diceva in modo sacrosanto Nico Rosberg a Sky. &quot;Se siamo pagati cos&igrave; tanto &egrave; anche perch&eacute; dobbiamo prenderci dei rischi&quot;, punto.    Protesta Ferrari, Binotto: &quot;Era giusto chiedere un chiarimento&quot;    Vedete, &egrave; proprio la filosofia, l&rsquo;environment, l&rsquo;aria che si respira che hanno ormai qualcosa di ideologicamente sbagliato, di andato a male, di patinatamente marcio. Sento descrivere da sedicenti esperti le problematiche della guida, il senso della sfida, il contesto di gara e piovono frasi che trasudano titanica drammaticit&agrave;, pericoli maligni che incombono, sfide quasi gigantesche che questi poveri ragazzi sono costretti a lanciare in un mondo cattivo sottoposto a un destino bastardo porco...  Cio&egrave;, stiamo scherzando? I livelli di sicurezza sono ai massimi immaginabili, si corre in condizioni di rischio ultraragionevole e in situazioni esponenzialmente bonificate, tranquillizzate e sverminate rispetto financo al passato recente e ancora non va bene? Perch&eacute; continuate a distruggere questo Sport?  La F.1 si chiama 1 perch&eacute; poi non c&rsquo;&egrave; altro. La lotta &egrave; e deve essere estrema, sotto ogni punto di vista. La F.1 &egrave; come la vita: vivendo e correndo pu&ograve; succedere di tutto. Conosco una signora ottantenne che andando a messa s&rsquo;&egrave; rotta un femore al momento della comunione, perch&eacute; una sua amica &egrave; scivolata prendendo l&rsquo;ostia e franandole addosso a forbice. Capita. C&rsquo;est la vie. Ma non per questo d&rsquo;ora in poi ci si comunicher&agrave; in fila al ralenty, tutte pregando dietro a Bernd Maylaender.  A me la F.1 delle diecimila precauzioni e delle mille paure non piace. Di pi&ugrave;. Mi fa un tantino schifo. Qualche lustro fa Bernie Ecclestone aveva lanciato le gomme &ldquo;Monsoon&rdquo;, ossia una mescola ognitempo con la quale si poteva correre perfino in caso di alluvione, fortunale o blizzard di neve. Perch&eacute; giunti a una certa ora, bisogna avviarsi, punto, visto che il Motorsport non &egrave; disciplina per partenti riluttanti, ma per gente che a un certo punto ci d&agrave; del gas. Se dimentichiamo questo, non siamo da Montecarlo ma da Montecurling, con tutto il rispetto per il curling che &egrave; uno Sport meraviglioso e per puri ultraprecisi ma non altrettanto per duri, ecco, n&eacute; tantomeno per gente dotata di piede pesante e pelo sullo stomaco. E neanche voglio dare ascolto alla voce che gira nell&rsquo;ambiente, la quale dice birichina che in realt&agrave; a Montecarlo sarebbe stato il semaforo a far le bizze, prendendo poi la scusa dell&rsquo;acqua per salvare la faccia del via rimandato. No, non voglio neanche approfondire, per carit&agrave;.    Piuttosto, di quelle due righe bruciate in uscita pit-lane dai due Red Bull Boys, chi pi&ugrave; chi meno, tra Perez e Verstappen, ne vogliamo parlare? No, dico, ma con che faccia la Federazione disciplina la F.1, proponendo ad ogni Gran Premio le stesse regole applicate per&ograve; di volta in volta in modo diverso? Che tipo di certezza del diritto vige in F.1? Quale chiarezza esiste e persiste, nello sport pi&ugrave; estremo, costoso e lussuoso del pianeta?  Ho visto Ocon punito con cinque secondi di time penalty che gli hanno rovinato la gara per una resistenza maschia su Hamilton, ma neanche il fumus di una vera indagine nei confronti delle decisive violazioni dei due piloti dell&rsquo;Energy Drink Team. Cio&egrave;, a parti invertite, se la Ferrari avesse vinto con una riga spaccata, Horner e Marko avrebbero tirato gi&ugrave; dal letto il Principe Alberto, invece niente, nada giustizia. Ma come, per anni e anni ci inculcano e ci introiettano che qualsiasi bruciata di linea, seppur millimetrica, verr&agrave; sanzionata con inesorabile spietatezza, come se non peggio del fuorigioco nel calcio, poi Perez e Verstappen questo fanno in mondovisione - come impietosamente comprovato dal miriadi di ralenty i quali comprovano che i fattacci, seppur di poco, sono avvenuti eccome -, e tutti zitti e beati, indagini zero, dibattito meno uno e buonanotte al secchio. Ma perch&eacute; costoro non trovano mai dieci minuti di tempo per vergognarsi? E mi rivolgo a tutti i padroni del vapore della F.1, nessuno escluso.  Per quale motivo sono cos&igrave; gelidi, inamovibili e formalisti solo quando c&rsquo;&egrave; da tosare spettatori e organizzatori, mentre sanno diventare liquidi, elastici ed evanescenti quando si tratta di stirare i regolamenti come la pelle dei cosiddetti, nascondendo sotto il tappeto tonnellate di magagne in sede applicativa? O mettendo il braccino quando c&rsquo;&egrave; da prendersi qualche rischio nella gestione di una corsa, neh? No, dico, ma esiste una giurisprudenza in F.1, ossia un corpus di princ&igrave;pi stabiliti, osservabili e comprovati da orientamenti costanti dell&rsquo;apparato giudicante? Secondo me no. Ogni domenica, a seconda di come gira il boccino a chi comanda, si prende una decisione. Giusta o sbagliata ma raramente costante per due o tre weekend.  Al termine di un GP come quello di Monaco 2022 il retrogusto &egrave; nauseante, mefitico, farragginoso e di chiaro v&rsquo;&egrave; solo che la Formula Uno versa in cattivissime mani, tra l&rsquo;altro pelosamente consapevoli di congetturare la maggior parte delle questioni spinose in modo del tutto incomprensibile per l&rsquo;opinione pubblica e con estrinsecazioni decisionali fin troppo puntualmente indignanti.  Per questo la conclusione unica che s&rsquo;affaccia guardando le varie problematiche del GP di Montecarlo &egrave; questa: Michael Masi non era il problema e cacciarlo non certo la soluzione. Masi ha sbagliato tanto, troppo, a suo tempo, certamente, non perch&eacute; incapace ma poich&eacute; partorito, condizionato, coartato e influenzato da un sistema paludoso, pasticcione e maleodorante, che in gran parte &egrave; tutto ancora giulivamente e baldanzosamente in carica e di moda. D&rsquo;altronde, che palle con sta cosa del Gran Premio pi&ugrave; glamour e fashion dell&rsquo;anno. Noi del Motorsport siam gente che guarda solo alla sostanza e per niente alla forma. E l&rsquo;idea di una discilpina perbenino, sfavillante, glitterata, politically correct, tutta apparenza e niente succo e valori veri, non ci pu&ograve; andare bene. No. Non l&rsquo;accetteremo mai.&nbsp; E la lezione che arriva dalla trama monegasca frammentaria, caoticamente gestita e scarsamente accettabile in termini di credibilit&agrave;, &egrave; che la F.1, ancor prima di cercare quale sar&agrave; il pi&ugrave; forte e meritevole pilota del 2022, deve ritrovare anzitutto se stessa.  &nbsp; 

Paura di partire per un acquazzone, pause infinite, Safety-car usate col braccino e righe bruciate in piena gara che vengono ignorate. Ma cosa cavolo stanno facendo i padroni dei GP?

Montecurling, che pena questa F.1!

Stavolta la pagliacciata &egrave; e si profila totale, assurda, inaccettabile. Sto giro nel fantomatico GP del Belgio 2021 partire &egrave; un po&rsquo; morire, anzi, equivale quasi ad ammazzare la credibilit&agrave; di un mondiale bellissimo nel duello tra Hamilton e Verstappen, ma dalle ali sempre pi&ugrave; tarpate da polemiche, tentennamenti, decisioni strane, esitanti e insopportabilmente balbettanti.Ma come, in qualifica si va avanti alla sperindio fino al catastrofico botto di Lando Norris a Eau Rouge, quando era chiaro anche al pilota del furgone della Nettezza Urbana locale che in quelle condizioni le monoposto non potevano andare avanti, perch&eacute; a ogni metro erano a rischio di aquaplaning. E quando c&rsquo;&egrave; aquaplaning non va davanti, non svetta mica il pi&ugrave; veloce, ma si fa male il pi&ugrave; sfortunato, quindi tanto vale stoppare tutto e lasciare le cose come stanno.   Domenicali: &quot;Decisione sul GP del Belgio scollegata da fattori commerciali&quot;    Anche perch&eacute; Spa non &egrave; Mondello Park, &egrave; un posto velocissimo, infido e affascinante e, se ti ritrovi a sbattere mentre vai a tutta, sei fortunato se te la cavi con un semplice check in ospedale. Non solo. Spa &egrave; un posto estremo. Il circuito pi&ugrave; classico, duro, cattivo, probante e bello ancora nel giromondiale. Tirare troppo la corda, cercarsi rogne o andare a solleticare inutilmente e sterilmemnte il dio del rischio significa anche esporsi all&rsquo;ipotesi di un incidentone definitivo tale da rovinare tutto. Un lusso maledetto che le corse moderne prorio non si possono n&eacute; si devono permettere. Per&ograve; &egrave; anche vero che di recite dell&rsquo;asilo Mariuccia non v&rsquo;&egrave; alcun bisogno. Che senso ha fermare tutto per pioggia, la domenica, aspettare ore e ore per infine ridare il via al micidiale mecanismo di partenza sotto Safety-Car che implica l&rsquo;obbligo successivo di dover comunque assegnare met&agrave; punteggio financo dopo due soli giri sotto regime di corsa neutralizzata? Ma vi rendete conto quale enormit&agrave; inguardabile di boiata &egrave; avvenuta? Per la prima volta in tutta la storia delle corse &egrave; stato assegnato un punteggio rilevante bench&eacute; dimezzato all&rsquo;interno di una gara mai disputata, di una competizione mai davvero partita, di una lotta che non c&rsquo;&egrave; mai stata e di una sfida che non s&rsquo;&egrave; verificata. Questo significa una cosa semplicissima e terribile, come eventualit&agrave;, ossia la seguente. Siamo, lo ricordo, all&rsquo;interno di un&rsquo;appassionante lotta a due per l&rsquo;iride tra Lewis Hamilton e Max Versteppen i quali verosimilmente alla fine arriveranno in volata per aggiudicarsi il titolo, con un verdetto che potrebbe dipendere da una semplice quanto infinitesimale incollatura. Ebbene a questo punto appare del tutto probabile che la domenicaccia di Spa e la gara mai nata potrebbero addirittura rivelarsi, col senno di poi, determinanti per assegnare l&rsquo;iride, a fine stagione.  SONDAGGIO A Spa il GP del Belgio del caos: siete d&#39;accordo con le decisioni di Masi?    Dio non voglia che possa finire cos&igrave;, ma l&rsquo;eventualit&agrave; sta in piedi eccome. E in questo caso per la prima volta al mondo il risultato di una sessione di qualificazione sarebbe stato promosso direttamente a podio di Gran Premio e a possibile discriminante del mondiale senza ragione logica apparente ma per la sola ansia di prendere decisioni sconclusionate e assurde. Dio ce ne scampi da castronerie del genere, ecco. Se dal Gp di GranBretagna e in tre occasioni, Monza compresa, una garetta viene fatta contare per esperimento come fosse una qualifica, a Spa si arriva alla determinazione algebricamente contraria, facendo contare una qualificaquasi fosse mezza corsetta. Ma stiamo scherzando? Quando mai? Con quale logica? Con che dignit&agrave;?  Se penso che Chris Amon in 96 tentativi non &egrave; mai riuscito a vincere un Gp in vita sua pur restando al comando per giri e giri su tutti i circuiti pi&ugrave; pericolosi del mondo prima che la sfortuna lo fermasse, proprio non mi capacito di capire come sia invece possibile aggiudicarsi un Gran Premio iridato con tanto di podio e inno nazionale senza neppure un via reale. A queste condizioni era buono di vincere il Gran Premio del Belgio pure mio zio Raniero, con l&rsquo;Ape Piaggio. E stavolta Lewis Hamilton ha ragionissima d&rsquo;essere inferocito perch&eacute; cos&igrave; facendo i padroni del vapore non solo hanno piazzato uno sberleffo al suo punteggio in classifica generale ma, che &egrave; pure peggio, hanno rifilato uno sganassone devastante e sdentante alla gi&agrave; bucherellata credibilit&agrave; della Formula Uno.  Dai, su, basta. Basta con gli arbitri che fanno pi&ugrave; gol dei giocatori ecoi giudici pi&ugrave; pericolosi degli imputati. La Formula Uno non &egrave;, non deve n&eacute; pu&ograve; esser questo. Quando piove troppo, si sta a casa, mica si fa finta di correre. Non ci vuole poi tanto, per capirlo e attuarlo, basta solo un briciolo di buonsenso. Senn&ograve; tanto vale giocarselo a rubamazzo, questo bellissimo mondiale, che stanno rendendo sempre pi&ugrave; brutto sol perch&eacute; mal gestito e orrendamente tutelato. E cos&igrave;, dopo l&rsquo;orrendo Granpremietto, adesso a Spa, sulla pista pi&ugrave; adorabile, vi siete inventati il Granpremiaccio. Al peggio non c&rsquo;&egrave; mai fine, &egrave; proprio vero. Forse sarebbe meglio di lanciare la patente a punti anche per arbitri, soloni e padroni della F.1, giudicabili da piloti, addetti ai lavori e, perch&eacute; no, dagli stessi appassionati. Se cos&igrave; fosse, dopo la pagliacciata di Spa, i mammasantissima del Circus si ritroverebbero quasi tutti a piedi, senza nessuna ripartenza programmata. Neanche finta, come piace a lorsignori.   

Il pastrocchio del GP del Belgio fa perdere credibilit&agrave; alla F.1 in modo avvilente

Dal Granpremietto al Granpremiaccio

        Pioggia nella domenica di Imola? Al momento di scrivere, sul Gran Premio dell'Emilia Romagna e del Made in Italy aleggiano percentuali di precipitazioni piuttosto basse, ma qualche schizzo non &egrave; da escludere. GP Emilia Romagna: pista diversa e primi sviluppi Naso all'ins&ugrave; Confrontando ilmeteo.it e weather.com, si vede che entrambi sono praticamente certi dell'assenza di pioggia nelle giornate di venerd&igrave; e sabato. A cavallo delle due sessioni del venerd&igrave;, &egrave; prevista una temperatura iniziale di circa 11&deg; a met&agrave; mattina, con un progressivo innalzamento fino a 15&deg; intorno alle 15, in un pomeriggio caratterizzato dal sole e dalla presenza di qualche nuvola. Cielo coperto nella giornata di sabato, con temperature piuttosto simili, con acqua annunciata nella notte tra sabato e domenica secondo weather.com (cosa che andrebbe a rovinare la gommatura della pista). Il giorno della gara, poi, pioggia debole nella mattina, con pioggia ad intermittenza tra le 13 e le 16 (il GP scatter&agrave; alle 15), con una temperatura massima prevista non superiore agli 12&deg;. Imola, Honda in pista con le prime contromisure       

Solo qualche nuvola nelle giornate di venerd&igrave; e sabato, mentre per domenica non &egrave; da escludere la possibilit&agrave; di avere pioggia debole intorno all'orario di partenza

GP Emilia Romagna, meteo: possibilità di pioggia per domenica a Imola

        A differenza di quanto comunemente si pensi, le gomme delle nostre auto sono &ldquo;vive&rdquo; e hanno anche una data di scadenza: le molecole che compongono il battistrada e che hanno il compito di generare grip tenendo la nostra auto incollata alla strada, con il tempo e le sollecitazioni - meccaniche e termiche - si deteriorano, con il risultato che, usura a parte, uno pneumatico tende a perdere le sue capacit&agrave; con l&rsquo;avanzare del tempo. Se nella stagione estiva, utilizzando l&rsquo;auto in maniera normale per gli spostamenti quotidiani magari non ce ne accorgiamo, utilizzare uno pneumatico invernale non adatto o molto vecchio pu&ograve; letteralmente separare un tranquillo viaggio in auto dalla compilazione di un CID (se non peggio!). Su strade innevate, ghiacciate o fredde, lo spazio di frenata di un&rsquo;auto si allunga molto, e questo spazio pu&ograve; essere ridotto dal 30 al 40% utilizzando una gomma invernale rispetto ad una gomma quattro stagioni o, peggio, estiva.&nbsp; Con Hankook i*cept evo2 tra le strade in salita del Piemonte In tutto questo la parte del &ldquo;leone&rdquo; &egrave; giocata non solo dal battistrada - che &egrave; la parte che comunemente si nota su una gomma - ma dalla mescola: progettata per rimanere morbida a temperature gelide.&nbsp;Come un geco che si arrampica sicuro di s&eacute; su una lastra di vetro, uno pneumatico si attacca alla strada conformandosi e adattandosi alle piccole imperfezioni. I battistrada in gomma morbida di uno pneumatico invernale sono in grado di allargarsi e avvolgersi attorno a minuscole sporgenze dell&rsquo;asfalto e anche su quello che pu&ograve; sembrare ghiaccio perfettamente liscio. Al contrario, gli pneumatici estivi, progettati per funzionare a temperature calde, si induriscono quando la temperatura scende.&nbsp; In tutto questo, un po&rsquo; come in molti altri ambiti della nostra quotidianit&agrave;, gli pneumatici invernali premium come Hankook i*cept evo2 hanno prestazioni migliori rispetto ai modelli &ldquo;base&rdquo;, questo grazie agli ultimi ritrovati nella chimica e nella tecnologia delle gomme e nel design del battistrada. Negli ultimi dieci anni infatti le prestazioni degli pneumatici invernali sono state notevolmente migliorate grazie allo sviluppo di mescole avanzate&nbsp;che consentono ai progettisti di rendere gli pneumatici pi&ugrave; morbidi senza sacrificare altre propriet&agrave; critiche, tra cui l'usura e l'accumulo di calore dato dall&rsquo;attrito e dall&rsquo;isteresi (un processo che genera calore quando uno pneumatico si deforma ripetutamente mentre ruota sotto il peso di un'auto). Hankook stila la guida per avere la massima cura degli pneumatici Il risultato &egrave; che uno pneumatico invernale alto di gamma pu&ograve; avere una trazione del 15% migliore rispetto ad un modello economico.&nbsp;Nella fattispecie, su Hankook i*cept evo2 il colosso coreano ha utilizzato una speciale mescola nella quale, oltre alla canonica dose di gomma naturale (pi&ugrave; morbida) ha aggiunto una quantit&agrave; di macromolecole a base silicea, capaci di aiutare la gomma a mantenere inalterate le doti di elasticit&agrave; del battistrada anche alle basse temperature. Questa soluzione, unita ad un profilo asimmetrico, permette di mantenere sempre un&rsquo;area di contatto ottimale con l&rsquo;asfalto, migliorando cos&igrave; le prestazioni della gomme sia sul bagnato che sulla neve, riducendo anche il fenomeno dell&rsquo;aquaplaning. Per ridurre infine questo pericoloso fenomeno, gli pneumatici invernali sono ricoperti di scanalature (inclusi minuscoli canali noti come "lamelle") che allontanano l'acqua ai lati, consentendo allo pneumatico di rimanere a contatto con la superficie e di permetterci di guidare in tutta sicurezza.        

Gli pneumatici invernali premium come Hankook i*cept evo2 hanno prestazioni migliori rispetto ai modelli &ldquo;base&rdquo;: molti non sanno che lo pneumatico &egrave; vivo e ha una sua data di scadenza

Contro l'usura da neve e ghiaccio Hankook i*cept evo2 fa la differenza

        Nonostante negli ultimi anni stiano man mano perdendo importanza, le gare in salita hanno un ruolo importantissimo nel mondo del motorsport italiano: lontano infatti dagli accecanti riflettori della Formula 1, i passi montani italiani sono da sempre territorio di battaglia prediletto per piloti di qualunque estrazione sociale, dal giovane arrembante al pi&ugrave; classico dei gentleman driver ancora voglioso di adrenalina e velocit&agrave;. La scienza del grip in inverno con Hankook i*cept evo2 Nonostante le strade che negli anni si sono rese protagoniste di questa specialit&agrave; siano numerose, &egrave; indubbio che il Piemonte rivesta un ruolo primario nella specialit&agrave; delle gare in salita: la regione norditaliana &egrave; infatti la culla di questa specialit&agrave;, nata nel 1900 lungo la strada di 5 chilometri che collega Madonna del Pilone da Pino Torinese. Negli anni poi numerose altre strade di montagna - che in Piemonte abbondano - hanno dato vita a entusiasmanti sfide, fra questa c&rsquo;&egrave; pure la famosa Cesana - Sestriere, inaugurata il 6 agosto del 1961: da allora moltissimi nomi famosi del mondo dell&rsquo;automobilismo mondiale hanno percorso questo emozionante tratto di asfalto, tra cui Edgar Barth, Lodovico Scarfiotti, Arturo Merzario, Rolf Stommelen, e grandi case automobilistiche quali Maserati, Porsche, Ferrari, Abarth. Alla ripresa degli anni Ottanta, la competizione si era trasformata in gara tecnica con le vetture sport di Enzo Osella tra le vere protagoniste. Non potevamo quindi scegliere strada migliore per mettere alla prova le grandi doti dinamiche delle Hankook i*cept evo2, lo pneumatico invernale progettato dal colosso coreano proprio per affrontare le strade invernali europee equipaggiando tutte le auto di fascia medio-alta. Fra temperature basse e asfalto spesso sporco, le strade invernali sono un territorio insidioso per le gomme delle nostre auto, messe a dura prova da queste particolari condizioni. Condizioni che inoltre spesso e volentieri obbligano a guidare &ldquo;sulle uova&rdquo;, vanificando cos&igrave; la dinamica del veicolo. Hankook stila la guida per avere la massima cura degli pneumatici Proprio per questo, per poter guidare in tutta sicurezza senza rinunciare al divertimento e al piacere di guida, Hankook ha pensato i*cept evo2, lo pneumatico invernale ad alte prestazioni che abbiamo montato su una nuova BMW 218i Gran Coup&eacute; e che abbiamo testato lungo questa prestigiosa strada. Il risultato &egrave; stato sorprendente, pur non dotata di una potenza esorbitante e a trazione anteriore, la piccola BMW ha saputo farsi valere, mantenendo inalterate le sue doti di precisione di guida e rimanendo sempre stabile, sia in velocit&agrave; che in curva, questo anche se provocata. Sia lungo le statali che lungo la Cesana - Sestriere vera e propria, l&rsquo;auto ha mostrato di saper convincere e di risultare appagante alla guida anche se dotata di un treno di pneumatici invernali, confermando quindi il grande lavoro fatto da Hankook per permettere agli amanti delle auto e del piacere di guida di non rinunciare mai alla loro pi&ugrave; grande passione.       

Sia lungo le statali che lungo la Cesana - Sestriere vera e propria, Hankook ha pensato i*cept evo2, lo pneumatico invernale ad alte prestazioni che abbiamo montato su una nuova BMW 218i Gran Coup&eacute;&nbsp;

Con Hankook i*cept evo2 tra le strade in salita del Piemonte

        Gomme lisce oltre ogni limite, spesso sgonfie, di marche diverse su ogni ruota, invernali d&rsquo;estate e estive d&rsquo;inverno: passeggiando per strada, a volte basta, anche solo per gioco, dare un&rsquo;occhiata alle gomme delle auto parcheggiate per rendersi conto della scarsa cura che - purtroppo molti - automobilisti hanno nei confronti dell&rsquo;unico mezzo di contatto che la loro auto ha con il terreno. Non &egrave; necessario ma citare un vecchio film con Tom Cruise pu&ograve; tornare utile per ricordare, una volta di pi&ugrave;, l&rsquo;importanza che hanno gli pneumatici &ldquo;e infine Cole, sono le gomme che vincono le gare&rdquo;. Questa importanza, se per molti automobilisti pu&ograve; risultare aleatoria d&rsquo;estate, quando grip e tenuta di strada non mancano, pu&ograve; venir resa molto pi&ugrave; evidente d&rsquo;inverno, quando fra pioggia, neve, ghiaccio e sale, le condizioni della strada mettono a dura prova le leggi della fisica che ci tengono lontano dai fossi e dai pericoli. Hankook, guidare in inverno sempre in sicurezza e serenit&agrave; Avere cura delle proprie gomme significa avere cura di se stessi e della propria sicurezza, proprio per questo Hankook, uno dei leader mondiali nella produzione di pneumatici sia estivi che invernali, ha pubblicato sul suo sito un&rsquo;interessante e utile guida per far s&igrave; che le gomme della nostra auto siano sempre in grado di esprimere il loro massimo potenziale. La prima cosa da fare &egrave; controllare lo stato dell&rsquo;usura delle gomme: per fare questo bisogna cercare l&rsquo;indicatore di usura, un piccolo tassello alto proprio 1,6 mm, posizionato dentro una delle scanalature principali dello pneumatico in corrispondenza della scritta TWI (che sta per &ldquo;Tread wear indicator&rdquo;, cio&egrave; &ldquo;indicatore di usura del battistrada&rdquo;) o di un piccolo logo della marca. Oltre a questo sar&agrave; opportuno verificare che l&rsquo;usura sia uniforme sia sulla gomma che su tutte e quattro le ruote. Un usura non uniforme, oltre a poter indicare problemi di ciclistica dell&rsquo;auto (come convergenza o camber sballati), &egrave; indicatore del problema pi&ugrave; frequente quando si parla di gomme: una errata pressione di gonfiaggio. Una pressione troppo bassa infatti causer&agrave; l'incremento della larghezza dell'area di impronta, il che, oltre ad aumentare l&rsquo;attrito di rotolamento rallentando il veicolo ed aumentando i consumi, provocher&agrave; una forza eccessiva su ciascun bordo del battistrada aumentandone l&rsquo;abrasione. Una pressione troppo bassa inoltre tende a far inclinare eccessivamente il fianco della gomme, cosa che pu&ograve; risultare pericolosa (si rischia che la gomma si stalloni in curva). Viceversa, una pressione troppo elevata porter&agrave; la gomma ad assumere una forma arcuata, diminuendo la superficie di contatto con il terreno e distribuendo in maniera irregolare la forza sullo pneumatico, portando cos&igrave; ad un&rsquo;usura irregolare del battistrada. Una corretta pressione - indicata dal costruttore di ogni veicolo e di solito riportata in un&rsquo;etichetta all&rsquo;interno della portiera di guida o del tappo del serbatoio - deve essere mantenuta per assicurare la sicurezza, le prestazioni di guida, la vita degli pneumatici e ridurre i consumi di carburante. La pressione delle gomme deve essere controllata almeno una volta al mese e prima di ogni viaggio lungo, anche perch&eacute; in genere le gli pneumatici tendono a perdere fino a un grammo per pollice quadrato (psi) al mese. Pertanto, &egrave; importante controllare tutti gli pneumatici ? compresi quelli di scorta ? almeno una volta al mese o prima dei viaggi lunghi. Per questo sar&agrave; utile procurarsi un manometro (magari non il pi&ugrave; economico, si potrebbero avere letture sballate) certificato o recarsi con il proprio veicolo al pi&ugrave; vicino centro di assistenza (o distributore di benzina) per un controllo, avendo per&ograve; in mente che il controllo andrebbe effettuato a gomme &ldquo;fredde&rdquo; (almeno tre ore dopo aver guidato).       

Lisce oltre ogni limite, sgonfie, di marche diverse e ancora invernali d&rsquo;estate e estive d&rsquo;inverno: ecco la lista di cose da non fare per evitare che le vistre gomme vi abbandonino

Hankook stila la guida per avere la massima cura degli pneumatici

        Con le macchine moderne sempre pi&ugrave; grandi e pesanti - e quindi pi&ugrave; soggette alle forze di inerzia in curva -, avere una buona superficie di contatto con il terreno &egrave; fondamentale. Sembrer&agrave; infatti un&rsquo;ovviet&agrave; ma le gomme sono l&rsquo;unico componente che unisce la nostra auto al terreno, trasferendo su di esso sia la potenza del motore quanto le sollecitazioni dinamiche, trasformando queste forze in grip e quindi in tenuta di strada e, infine, in sicurezza. Se l&rsquo;avere una buona gomma &egrave; quindi fondamentale non solo per guidare divertendosi in sicurezza, questo &egrave; ancora pi&ugrave; vero in inverno quando, fra freddo, neve, acqua e sporcizia (es. il sale) il rischio di finire fuori strada aumenta vertiginosamente: rischio che pu&ograve; venir ridotto drasticamente con l&rsquo;utilizzo di un buon treno di gomme invernali. Hankook i*cept evo2 SUV, sicurezza e performance anche sulla neve Queste gomme, grazie a particolari tecniche costruttive e ad un battistrada pensato ad hoc permettono di guidare sulla neve in tutta sicurezza: se ad esempio andiamo ad analizzare la struttura delle Hankook i*cept evo2, uno dei pi&ugrave; interessanti prodotti nel panorama degli pneumatici invernali, potremo apprezzare come ogni particolare &egrave; stato pensato e ingegnerizzato proprio con il fine di ottenere il massimo del grip laddove di grip&hellip; proprio non ce n&rsquo;&egrave;. La mescola messa a punto da Hankook contiene al suo interno delle particelle a base silicea contribuisce, grazie alle sue peculiari propriet&agrave; chimico-fisiche, al mantenimento delle doti di elasticit&agrave; del battistrada anche alle basse temperature. Questa soluzione, unita ad un profilo ridisegnato, permette di mantenere sempre un&rsquo;area di contatto ottimale con l&rsquo;asfalto, migliorando cos&igrave; le prestazioni della gomme sia sul bagnato che sulla neve, riducendo anche il fenomeno dell&rsquo;aquaplaning.&nbsp; Il battistrada di Hankook i*cept evo2, grazie ad un disegno asimmetrico garantisce al contempo buone prestazioni di maneggevolezza e trazione sulla neve e ottime doti in fase di frenata, specialmente sui fondi pi&ugrave; sdrucciolevoli. Rispetto agli altri pneumatici invernali, su i*cept evo2 anche il numero di intagli aumenta per migliorare il grip sulla neve, risultato ottenuto anche grazie alle speciali lamelle 3d applicate su tutto il battistrada dello pneumatico le quali minimizzano il movimento del tassello e l&rsquo;abrasione. Degni di nota sono anche le due larghe scanalature longitudinali presenti sul battistrada, studiate appositamente per ottenere un dislocamento efficiente di acqua e fango garantendo un&rsquo;esperienza di guida stabile sulle strade innevate e bagnate e aiutando anche a ridurre le vibrazioni. Come &egrave; possibile intuire, dietro ad una &ldquo;semplice&rdquo; gomma c&rsquo;&egrave; molto di pi&ugrave; di quel che si vede e, specialmente in inverno, sono tutti questi dettagli apparentemente insignificanti che possono realmente fare la differenza.          

Sul pneumatico invernale Hankook anche il numero di intagli aumenta per migliorare l'aderenza sulla neve, risultato ottenuto anche grazie alle speciali lamelle 3d applicate su tutto il battistrada

Hankook i*cept evo2: il massimo del grip quando il grip non c'è

        Tutti fermi ai box nel sabato mattina di Spielberg. Le condizioni climatiche troppo pericolose hanno imposto la cancellazione delle prove libere 3. La giornata di sabato dunque rischia di essere stravolta nel programma, dal momento che oltre alla F1 devono andare in pista anche la Formula 2 e la Porsche Super Cup, dopo che la Formula 3 ha visto lo stop di gara-1 dopo 15 giri. I risultati delle Fp2  FP3 has been cancelled. More updates to follow.#AustrianGP  #F1 pic.twitter.com/0FGWag2ADF &mdash; Formula 1 (@F1) July 11, 2020    Problemi per visibilit&agrave; e soccorso Come previsto dal meteo, sul circuito del Red Bull Ring si &egrave; abbattuto&nbsp;un violento acquazzone che sta proseguendo ancora adesso. Lo stop alle Fp3 non &egrave; dato solo dalla troppa pioggia (essendo un circuito collinare, con saliscendi, si creano pericolosi rivoli d'acqua che mandano facilmente in acquaplaning&nbsp;le vetture), ma anche dalle scarse condizioni di visibilit&agrave; e dal fatto che in questa situazione l'elicottero di soccorso non pu&ograve; volare. Qualifiche domenica mattina? Dato che le previsioni meteo non promettono miglioramenti, se non a fine giornata con il sole che tornerai domani, l'intenzione della Fia sarebbe quella di far comunque disputare le qualifiche, motivo per cui se i piloti non riuscissero ad andare in pista oggi le qualificazioni potrebbero essere disputate domattina, non senza problematiche legate al programma della domenica: alle 9.45 &egrave; prevista infatti gara-2 della Formula 3, cui fa seguito alle 11.10 la Sprint Race della Formula 2, per poi passare alla Porsche Super Cup in programma per le ore 12.20. Insomma inevitabilemente andrebbero posticipate alcune gare.&nbsp;  Brawn: "Domenica mattina una possibilit&agrave;" Ross Brawn ha confermato direttamente questa ipotesi: "Per domani abbiamo un programma abbastanza fitto, proprio perch&eacute; ci sono anche le Sprint Race di Formula 3 e Formula 2. Pensiamo per&ograve; di poter riuscire ad incastrare tutto quanto, inserendo le qualifiche al mattino. Se non sar&agrave; possibile farlo, diventeranno fondamentali e validi i tempi delle prove libere 2, ma vogliamo provare a disputare le qualifiche".       

Troppa acqua in pista, si spera di poter andare in pista con le qualifiche alle ore 15 ma il meteo non promette niente di buono

F1, Gp Stiria: Fp3 ufficialmente cancellate

da Montecarlo: Roberto Chinchero  Al momento le carte non sono ancora del tutto scoperte. Al termine delle due sessioni di prove libere che hanno aperto il lungo weekend F1 di Montecarlo, ci sono ancora due Mercedes davanti a tutti, ed &egrave; l&rsquo;unica certezza. Hamilton e Rosberg hanno coperto 119 giri complessivi, con Lewis che sin dalle prime tornate ha confermato di voler sfatare il tab&ugrave; della pole position (mai conquistata) a Montecarlo. Fresco di rinnovo contrattuale, l&rsquo;inglese ha iniziato con il piglio dei giorni migliori, mettendosi in testa alla classifica senza neanche dare l&rsquo;impressione di essere a caccia del tempone.  Il meteo questa volta aveva previsto tutto, ed infatti nella sessione del mattino le squadre hanno svolto un lavoro pi&ugrave; corposo del solito, certe che nel pomeriggio sarebbe arrivata la pioggia. Diverse squadre (tra cui Ferrari e Mercedes) nell&rsquo;ultima mezz&rsquo;ora della sessione del mattino sono scese in pista in configurazione &ldquo;gara&rdquo;, un programma di lavoro che normalmente viene svolto nel pomeriggio. L&rsquo;asfalto freddo non ha facilitato il lavoro dei piloti (si sono visti molti &ldquo;lunghi&rdquo; alla frenata della St.Devote a causa delle gomme &ldquo;soft&rdquo; che non andavano in temperatura) ma intanto qualche indicazione &egrave; stata raccolta. Diverso il lavoro svolto da Red Bull e Toro Rosso, con &ldquo;run&rdquo; pi&ugrave; performanti vicini alla configurazione qualifica. L&rsquo;exploit di Max Verstappen (secondo nella sessione FP1) resta comunque significativo, visto che il diciassettenne olandese girava per la prima volta sul tracciato monegasco. Aspettiamoci una Toro Rosso competitiva in qualifica (come a Barcellona), e per chi in gara sar&agrave; dietro Verstappen e Sainz, non sar&agrave; semplice provare a farsi strada come sul circuito di Catalunya.  La pioggia &egrave; arrivata dopo neanche 30 minuti dal via della sessione pomeridiana, ed i team hanno tirato i remi in barca. Tutti fermi nei box (tra i fischi del pubblico presente sulle tribune) e solo nei dieci minuti finali le monoposto sono tornate in pista con gomme intermedie. In questa fase Kvyat, Alonso e Ricciardo sono stati i pi&ugrave; veloci. Restano molti interrogativi a cui dare una risposta. Per prima cosa nessuno ha utilizzato le mescole &ldquo;supersoft&rdquo; (all&rsquo;esordio in questo weekend), poi resta da valutare il passo gara di Red Bull e Williams. La Ferrari non ha nascosto un cauto ottimismo. &laquo;Oggi la macchina andava bene &ndash; ha commentato Vettel - avremmo voluto provare un paio di cose in pi&ugrave; ma non c&rsquo;&egrave; stato tempo per farlo. Dobbiamo aspettare fino a sabato per capirne di pi&ugrave; e scopriremo solo domenica quanto siamo vicini alla Mercedes&raquo;.  &laquo;Oggi la pista era troppo scivolosa &ndash; ha proseguito &ldquo;Seb&rdquo; - ma era comunque utile fare dei giri e provare le partenze, ed &egrave; per questo che tutti sono usciti a fine sessione. Non c'era motivo per restare di pi&ugrave; in pista, non abbiamo un numero illimitato di pneumatici a disposizione e se arriva di nuovo la pioggia ne avremo bisogno, anche se secondo le previsioni sar&agrave; asciutto. &Egrave; un peccato non essersi fatti un&rsquo;idea del comportamento della mescola supersoft, ma credo che lo scopriremo sabato&raquo;. La variabile meteo dovrebbe farsi da parte, e da sabato tutto sar&agrave; pi&ugrave; chiaro. Intanto Fernando Alonso e la McLaren si godono un ottavo tempo (nella FP2) che sa tanto di buona notizia. La fotogallery delle prove del GP di Monaco 

Programmi di lavoro differenti e le precipitazioni nelle prove a Montecarlo non han mostrato tutti i riferimenti sui reali valori in campo

Prove F1: la pioggia confonde le acque

Dal nostro inviato a Interlagos (Brasile): Alberto Antonini  Le previsioni meteo lasciano poco in cui sperare. Il simbolo del temporale appare per tutto il fine settimana. Qui a Interlagos il cielo &egrave; novoloso, la temperatura &egrave; scesa in picchiata negli ultimi giorni. Non far&agrave; freddo per qualifiche e gara (potremmo avere 27 gradi sabato), ma la pioggia &egrave; quasi una certezza.  E la pioggia, all&rsquo;autodromo Carlos Pace, significa spesso caos. Ci spera Nico Rosberg, che ha 24 punti di svantaggio da Lewis Hamilton dopo Austin.  Una gara con la safety car potrebbe rivoluzionare tutto. Magari come nel 2012, quando Hamilton venne investito da Hulkenberg. Quella gara in cui Vettel recuper&ograve; dal fondo e, con la vettura danneggiata, beff&ograve; Alonso per il mondiale... Adesso i due sono protagonisti del mercato. Ma ora &egrave; probabile che l&rsquo;annuncio Ferrari venga fatto ad Abu Dhabi.  Pioggia vuol dire safety car, in ogni caso. E a questo proposito, venerd&igrave; continueranno gli esperimenti sulla &ldquo;delta zone&rdquo;, la safety virtuale. Nel primo test, i piloti hanno trovato difficile seguire tutte le indicazioni (visive e acustiche, con un &ldquo;cicalino&rdquo; nell&rsquo;auricolare) perch&eacute; i settori in cui dovevano mantenere la velocit&agrave; prescritta erano molto corti, un cinquantina di metri ciascuno. Adesso si prover&agrave; ad allungarli a circa 200, misura che corrisponde ai tratti in cui &egrave; divisa la pista dalle postazioni dei commissari.  Intanto, Kimi Raikkonen &egrave; sempre pi&ugrave; solo. Dopo il &ldquo;disastro&rdquo; (come lui lo ha definito) del Gp Usa, si &egrave; imbarcato da Houston marted&igrave; notte evitando di mescolarsi agli altri passeggeri. Bermuda e cappellino (non Ferrari) calcato in testa, ha fatto controllare il suo passaporto e poi si &egrave; seduto in disparte, aspettendo che gli altri si imbarcassero. In Ferrari sperano che con la vettura 2015 gli cambi anche l&rsquo;umore.  

Atteso un week end difficile per il meteo. Modifiche alla &lsquo;safety car virtuale&rsquo;. Raikkonen sempre pi&ugrave; solo

F1, Gp Brasile: aspettando il diluvio

Il maltempo ha causato l'annullamento di gara-2 del Wtcc allo Slovakiaring, dove pioggia, vento ed oscurit&agrave; hanno compromesso la sicurezza del circuito. Gara-1 se l'&egrave; aggiudicata Sebastien Loeb, al secondo successo stagionale, che ha regalato l'ennesima doppietta alla Citroen, avendo preceduto il campagno di team Lopez, partito sotto l'acqua in pole position. Infatti la pioggia ha avversato anche gara-1, con l'ingresso della safety-car in un primo momento, seguito dall'esposizione della bandiera rossa, poi.  Muller non ha incontrato una giornata favorevole: &egrave; incappato in una partenza anticipata, con conseguente drive through: alla fine &egrave; risalito sino al 10&deg; posto, ma ha perso il 2&deg; posto in classifica a vantaggio di Loeb. Sul 3&deg; gradino del podio &egrave; salito Michelisz (Honda), migliore al volante delle Civic, visto che Monteiro e Tarquini si sono piazzati, rispettivamente, al 7&deg; ed 8&deg; posto. A ridosso del podio un trio di Chevrolet, capeggiato da Coronel, davanti a Chilton e Morbidelli. Il ceco Fulin si &egrave; imposto nella classe TC2 davanti ad Engstler.  Enrico Rosi Cappellani

Tempo impossibile in Slovacchia: bandiera rossa in gara-1 e gara-2 annullata

WTCC: Loeb batte anche la pioggia

Dal nostro inviato a Sepang (Malesia): Alberto Antonini  Fa caldo a Sepang, e non &egrave; una novit&agrave;. Nel pomeriggio di mercoled&igrave; c&rsquo;&egrave; stato un breve temporale, e anche questo fa parte della tradizione qui in Malesia. Altra pioggia, pi&ugrave; intensa, &egrave; prevista nel week end. Sappiamo bene come funziona: se inizia a cadere prima della gara, avremo ritardi alla partenza. Con la pista allagata non si gira.  E questa &egrave; una variabile. L&rsquo;altra variabile si chiama Fernando Alonso. A Sepang hanno gi&agrave; allestito il podio &ldquo;nuovo modello&rdquo;. Rispetto a quello di Melbourne, non c&rsquo;&egrave; la scritta dello sponsor a coprire - almeno per ora - lo sfondo che raffigura tutti i re della F.1 fino a oggi e la scritta: &ldquo;Chi sar&agrave; il campione del 2014?&rdquo;.  Fernando &egrave; l&rsquo;unico che qui ha vinto con tre squadre diverse: con la Renault nel 2005, con la McLaren due anni dopo, con la Ferrari nella rocambolesca edizione 2012. Sapr&agrave; ripetersi quest&rsquo;anno? La Ferrari &egrave; indietro nello sviluppo della sua unit&agrave; motrice, difficilmente potr&agrave; recuperare tutto in un colpo solo. Ma se le condizioni meteo sono infide, se la scarsa aderenza della pista &ldquo;neutralizza&rdquo; i vantaggi di chi, in questo momento, pu&ograve; usare pi&ugrave; cavalli per pi&ugrave; tempo, allora tutto &egrave; possibile.  L&rsquo;altra arma che la Ferrari ha messo in mostra in Australia &egrave; l&rsquo;affidabilit&agrave;. Con la McLaren, &egrave; l&rsquo;unica fra i top team che ha portato due vetture al traguardo.  &ldquo;L&rsquo;affidabilit&agrave; della F14 T &egrave; stata buona cos&igrave; come quella dell&rsquo;unit&agrave; motrice, non solo sulle nostre vetture ma anche su quelle dei team clienti&rdquo; &ndash; spiega il vice capo progettista Simone Resta a www.ferrari.com &ldquo;Un altro aspetto positivo emerso dal weekend di Melbourne &egrave; stato constatare come la F14 T sia stata brillante sotto il profilo della velocit&agrave; in curva. Abbiamo invece preso atto del fatto che ci manca un po&rsquo; di velocit&agrave; di punta e questo ci ha reso pi&ugrave; difficile effettuare sorpassi in pista&rdquo;.  Resta - come tutta la Ferrari - non fa riferimento al fatto che all&rsquo;inizio della gara, e fino al primo pit-stop, le F14 T hanno corso sottopotenziate per l&rsquo;impossibilit&agrave; di usare a pieno il loro Mgu-K, il &ldquo;nuovo&rdquo; Kers, rimasto bloccato per un problema con l&rsquo;elettronica di controllo della Fia. Problema che non dovrebbe pi&ugrave; ripetersi.  Se invece dovesse essere asciutto, sar&agrave; una gara altrettanto difficile per il calore. Da verificare anche il comportamento delle gomme Hard e Medium, su un circuito che premia la velocit&agrave; in curva. Quella che, secondo la Ferrari, non manca alla F14 T...

La Ferrari &egrave; indietro nello sviluppo della sua unit&agrave; motrice, difficilmente potr&agrave; recuperare tutto in un colpo solo

Gp Malesia, variabile Alonso. &Egrave; l&rsquo;unico che ha vinto a Sepang con 3 team diversi!

Dall'inviato di Autosprint in Brasile - Alberto Antonini  Ventinove gradi e un sole che spacca le pietre: viene difficile credere, in una San Paolo stranamente poco trafficata, che questo fino settimana il Gp Brasile possa avere qualche altro protagonista, oltre a Seb Vettel a caccia di record.  Eppure un outsider c&rsquo;&egrave;: la pioggia. Il servizio meteo prevede un venerd&igrave; quasi totalmente bagnato (addio prove libere) e rovesci anche al sabato e alla domenica, anche se forse non nelle ore della gara. Questo, a Interlagos, significa una cosa sola: confusione totale. La pista ha un cattivo drenaggio, le pozze d&rsquo;acqua sull&rsquo;asfalto che si asciuga sono le pi&ugrave; temute dai piloti.  L&rsquo;anno scorso, un Gp corso in queste condizioni rischi&ograve; di condizionare l&rsquo;esito del mondiale, anche se poi Vettel mise le cose a posto con una fantastica rimonta. Quest&rsquo;anno, a titolo gi&agrave; conquistato, la Red Bull ha fatto sapere che per la gara d&rsquo;addio alla F.1 Mark Webber non godr&agrave; di nessun privilegio: il suo compagno di team &egrave; a caccia di record.  La stampa locale invece d&agrave; pi&ugrave; risalto a un altro addio, quello di Felipe Massa alla Ferrari. Sottolineando come anche Felipe pu&ograve; conquistare un record: diventare il pilota brasiliano con pi&ugrave; successi nella gara di casa. Al momento, con due successi (2006 e 2008) &egrave; alla pari con Fittipaldi, Piquet, Senna.  Ma forse, per veder vincere Massa domenica, pi&ugrave; che la pioggia servirebbe la neve.

Prevista acqua per tutto il week end. Red Bull: &ldquo;Niente favori a Webber&rdquo;

Gp Brasile, la pioggia come outsider

Il maltempo rischia di compromettere la corsa di domenica

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