        Di Grassi-Rast, come nel finale di Stagione 6. Audi Sport ha ufficializzato la coppia che sar&agrave; al volante della FE.07 e affronter&agrave; la Stagione 7 di Formula E, al via il prossimo gennaio dal Cile. Chiamato in sostituzione di Daniel Abt, licenziato per la nota vicenda legata alla sostituzione con un gamer professionista nella fase in cui il campionato ha sostituito i veri ePrix con gli Esports, Rene Rast &ndash; attualmente in testa nel DTM -, ha trovato un buon feeling con la serie elettrica, conquistando un podio e un quarto posto negli ultimi due ePrix a Tempelhof. Vettel e la SF1000 uguale a Leclerc: 'Lui trova pi&ugrave; grip' &ldquo;Con le sue prestazioni incredibili a Berlino, Ren&eacute; ha dimostrato di sentirsi a proprio agio in Formula E e al tempo stesso di essere veloce e ottenere successo. Si &egrave; assolutamente guadagnato il suo posto nel team&rdquo;, le parole di Dieter Gass, che ha proseguito: &ldquo;Era importantissimo per me avere due piloti in grado di spingersi a vicenda al vertice della prestazione. Con Lucas e Ren&eacute; siamo riusciti a farlo brillantemente. Lucas &egrave; il pilota di maggior successo in griglia ed &egrave; affamato di un secondo titolo. Ren&eacute; ha lasciato un impressionante segno a Berlino. Ci siamo goduti la sua determinazione anno dopo anno nel DTM&rdquo;. Dal DTM alle monoposto elettriche Fa parte della famiglia Audi dal 2009, spesi al volante di progetti a ruote coperte, Rast. Campione nel DTM e nel GT Masters, successi nell&rsquo;Endurance a Daytona, Spa e al Nurburgring. Adesso, un 2021 in Formula E, con un calendario al momento in 4 round tra gennaio e febbraio, aspettando di scoprire come si svilupper&agrave;. &ldquo;Le gare a Berlino hanno assolutamente stuzzicato l&rsquo;appetito per altre, non vedo l&rsquo;ora adesso di correre la mia prima stagione completa in Formula E. Iniziare questo campionato del mondo per Audi &egrave; il prossimo avvincente capitolo nella mia carriera&rdquo;, ha aggiunto Rast. Un 2021 con la qualifica di mondiale per il campionato, nel quale Audi dovr&agrave; recuperare terreno e proporsi per l&rsquo;obiettivo naturale: il titolo. &ldquo;Ho vissuto tutto in questi 6 anni, da grandi successi alle sconfitte, emozioni incredibili. E il meglio deve ancora arrivare, perch&eacute; da una fase di start-up adesso diventa campionato del mondo FIA. Insieme con Audi e con Ren&eacute; dar&ograve; tutto nel 2021 per dire la nostra nella lotta per il titolo&rdquo;, le parole di Di Grassi.       

La formazione con la quale ha concluso la Stagione 6 &egrave; stata confermata per il campionato che partir&agrave; da Santiago del Cile, il primo con la titolazione di mondiale di Formula E

Formula E, Audi nel 2021 con Di Grassi e Rast

        La Formula E ripartir&agrave; a Berlino, con ben sei gare in nove giorni. Appuntamenti ai quali prender&agrave; parte anche Ren&eacute; Rast, nuovo pilota Audi al posto del giubilato Daniel Abt. F.1, Haas: attenzione ai bilanci, sviluppi in secondo piano Obbiettivo aiutare Di Grassi Il licenziamento di Abt &egrave; stato il primo nella storia dovuto agli esports. Il tedesco aveva messo un altro al posto suo in una gara virtuale, cosa che non &egrave; piaciuta all'Audi che lo ha cos&igrave; licenziato. Il posto vacante &egrave; stato affidato a Ren&eacute; Rast, pilota tedesco che ha di fronte a s&eacute; una bella occasione: se nelle sei corse di Berlino riuscir&agrave; a ben impressionare la casa degli Anelli, non &egrave; da escludere per lui un contratto per la stagione 2020-2021. L'obbiettivo&nbsp;per Rast &egrave; semplice: fare esperienza e commettere meno errori possibili, con la speranza di rubare qualche punto agli avversari del compagno di squadra Lucas Di Grassi. Il brasiliano si trova al momento in quinta posizione in campionato con 38 punti, al pari di Vandoorne, con un ritardo di 29 punti dalla vetta. Difficile recuperare, ma non impossibile. Tra i team invece, l'Audi al momento occupa la sesta posizione con 46 punti, 52 in meno della DS Techeetah prima in classifica. Formula E Race at Home Challenge: esultano Vandoorne e Mercedes Chi &egrave; Ren&eacute; Rast Rast, classe 1986, &egrave; uomo Audi gi&agrave; da molti anni ed ha un curriculum di tutto rispetto. Ha vinto per tre volte la Porsche Supercup (2010, 2011 e 2012), ha vinto l'ADAC Gt Masters nel 2014 ed ha portato a casa anche due titoli nel DTM, precisamente nel 2017 e nel 2019. In Formula E lo abbiamo visto all'opera solo una volta, precisamente nella stagione 2015-16, a Berlino: con il Team Aguri, Rast chiuse al 13&deg; posto in qualifica e poi non fu classificato in gara, con un ritardo di 6 giri.&nbsp; F.1, il sindaco Nardella fa sognare il Mugello       

Il sedile rimasto vacante dopo il licenziamento di Abt viene affidato a Ren&eacute; Rast, due volte campione nel DTM

Formula E, ufficiale: Rast al posto di Abt in Audi

Per la quarta corsa consecutiva il trentunenne portacolori dell&rsquo;Audi Ren&eacute; Rast ha conquistato il gradino pi&ugrave; alto del podio nel DTM. Se nella prima manche prevista sui saliscendi del circuito austriaco il pilota di Dieter Gass aveva colto il successo grazie ad un errore in regime di safety-car del leader della corsa Daniel Juncadella, in quella consecutiva il driver tedesco &egrave; stato autore di una convincente rimonta dall&rsquo;ottavo posto in griglia.  Dopo aver recuperato quattro posizioni nel corso del primo giro, il Meister in carica della categoria nella prima fase di gara &egrave; restato alle spalle di un terzetto composto da Nico Mueller, Gary Paffett e Paul di Resta. Il muretto box Audi ha giocato con successo la carta dell&rsquo;undercut richiamando nella corsia box il pilota del Team Rosberg al termine del diciassettesimo giro.  Al rientro in pista, Rast ha mostrato la consueta abilit&agrave; nel spremere il massimo rendimento dalle gomme fredde, essendo le termo coperte vietate. Paul di Resta ha risposto all&rsquo;undercut nel giro successivo, ma al rientro in pista &egrave; stato scavalcato dal rivale. Gary Paffett, invece, ha perso ogni chance di puntare al successo a causa di un ritardo di due secondi al cambio gomme, con la posteriore destra che non riusciva ad agganciarsi.  Sul finale di gara, Nico Mueller ha fatto un perfetto gioco di squadra cedendo la leadership a Rast, che ha tagliato il traguardo precedendo il compagno di scuderia e Gary Paffett. Edoardo Mortara &egrave; stato spinto fuori pista nelle prime battute di gara da Timo Glock e ha concluso in decima posizione. Al vertice della graduatoria di campionato, quattro punti separano Paul di Resta da Gary Paffett. Ren&eacute; Rast, ancora in lotta per il titolo, segue a ventisei punti dal pilota britannico. 

Quarta vittoria consecutiva per il trentunenne portacolori dell&rsquo;Audi, autore di una&nbsp;rimonta dall&rsquo;ottavo posto in griglia.

DTM, Red Bull Ring, gara 2: Rast cala il poker

  &nbsp;  La 54&ordf; edizione della 24 Ore di Daytona non ha lesinato emozioni fin sul finire, con tre categorie su quattro che sono state decise al photofinish o quasi. Nella lotta per la vittoria assoluta sembrava potesse essere la volta buona per la Corvette DP del team Taylor per cui corre anche il nostro Max Angelelli, ma non c'&egrave; stato nulla da fare anche per un calo prestazionale nell'ultima ora. Anzi, sembra che dei fumi di scarico avessero invaso l'abitacolo e cos&igrave; Angelelli ha dovuto essere ricoverato a fine gara per controlli.    &nbsp;  Successo finale quindi per la Ligier-Honda di classe LMP2, il primo per una vettura LMP2 nell'Imsa, con l'equipaggio composto da Scott Sharp, Johannes van Overbeek, Ed Brown e Luis Felipe "Pipo" Derani, che nonostante non fossero fra i favoriti "sulla distanza" e malgrado una tamponata nelle fasi iniziali da parte della vettura gemella numero 60 (pi&ugrave; un drive-through per "speeding" in pitlane) sono invece riusciti a sgominare un nugolo di Corvette DP. Oltre a quella finita seconda di Angelelli e dei fratelli Taylor, ai quali si era unito Rubens Barrichello, vi sono infatti quelle del team Express Racing con Fittipaldi-Albuquerque-Barbosa-Pruett finita terza a pieni giri e quella del VisitFlorida condotta da Dalziel-HunterReay-Goossens al quarto posto finale. Con la Deltawing fra i protagonisti iniziali (anche al comando) ma poi ritirata dopo l'incidente con una vettura PC ferma in curva, problemi di vario genere fra avarie e incidenti hanno invece colpito le Riley-Ford: quella pi&ugrave; avanti &egrave; finita quinta con Stroll-Wurz-Hartley-Priaulx, staccata di 6 giri.  Ancor peggio per la Ford &egrave; andata nella classe GTLM, dove le Ford GT hanno brillato per prestazioni ma non hanno retto in termini di affidabilit&agrave;, con vari problemi soprattutto alla trasmissione. Chi si attendeva uno scontro "storico" con la Ferrari &egrave; dunque rimasto deluso, anche perch&eacute; pure le "rosse" non sono state esenti da problemi. Per cominciare con quelli all'alimentazione (poi risolti) gi&agrave; prima del via alla numero 68 di PierGuidi-Prenat-Serra-Rojas, costretta a partire dal fondo nonostante il 4&deg; tempo in qualifica. Pur evidenziando una velocit&agrave; massima limitata - importantissima su questa pista - la nuova Ferrari 488 GTE ha tuttavia messo in campo buone prestazioni complessive che hanno permesso alla n.68 di ottenere il quarto posto finale. Mentre la n.62 di Fisichella-Rigon-Vilander-Beretta &egrave; stata prima tamponata poi bersagliata da varie noie, arrivando comunque sesta di classe, e la n.72 di Bruni-Bertolini-Calado-Shaytar &egrave; stata addirittura costretta al ritiro per cedimento di una turbina.  La GTLM ha messo ugualmente in campo una sfida avvincente, per&ograve; fra Porsche e Corvette. Quando la 911 GT3 R ufficiale con numero "omonimo" di Tandy-Pilet-Estre ha avuto un problema al cambio, l'ha rilevata la numero 912 di Bamber-Makowiecki-Christensen, che tuttavia quasi in vista del traguardo non &egrave; riuscita a contenere il ritorno delle Corvette C7R. Complice una toccata sullo spigolo posteriore destro (che per&ograve; la direzione gara non ha ritenuto di penalizzare) Oliver Gavin ha tolto a Bamber la prima posizione che ha poi dovuto difendere fin sul traguardo, dopo una lotta a tratti feroce in cui rischiavano di farne le spese i doppiati, con Antonio Garcia sulla vettura gemella. Alla fine le Corvette numero 4 e numero 3 sono arrivate sul traguardo separate di soli 34 millesimi! Con la vittoria andata alla macchina che Gavin ha condiviso con Marcel Fassler e Tommy Milner, mentre Garcia-Rockenfeller-Magnussen si sono dovuti accontentare del secondo gradino del podio.  Crediamo che alla fine chi abbia da recriminare pi&ugrave; di tutti sia la Lamborghini, per via dei risultati assolutamente non all'altezza delle prestazioni effettivamente messe in mostra in pista dalle Huracan GT3 in GTD. Dopo i problemi elettrici alla macchina di Piscopo-Antinucci-Bell-Sweedler, &egrave; arrivato verso l'11&ordf; ora di gara l'incidente "suicida" fra Bryce Miller (che condivideva la n.48 con Bortolotti-Sellers-Snow) e Justin Marks (sulla n.16 con Pumpelly-Lewis-Grala) mentre guidavano la corsa. Ci&ograve; nonostante, Fabio Babini stava "raddrizzando" tutto: superando l'Audi di Rast a pochi minuti alla fine, aveva preso il comando dopo una bella rimonta (assieme a Basseng-Ineichen-Konrad-Wilsey) ma l'euforia &egrave; durata pochi giri, tanti quanti permessi dal carburante nel serbatoio prima di avere problemi ad essere "pescato" lungo il "banking" di Daytona. Cos&igrave; la vittoria finale fra le GTD &egrave; andata a Ren&eacute; Rast, John Potter, Marco Seefried e Andy Lally con l'Audi R8 LMS del team Magnus Racing, a precedere la Porsche 911 di Pappas-Catsburg-Long-Pilgrim e la Dodge Viper di Keating-Robinson-Mosing-Foss-Faulkner.  In ogni caso, se le avarie - pur comprensibili su vetture al debutto assoluto - hanno in qualche modo condizionato la gara delle GT (anche le BMW M6 non hanno brillato sulla distanza, dopo che su quella di Luhr &egrave; addirittura esploso un disco freno alla prima staccata, mandandolo a muro) i livelli raggiunti nella classe PC sono stati fin esagerati, quasi "da massacro". Fra i Prototipe Challenge, vale a dire le "barchette" biposto aperte, solo i vincitori Miller-Simpson-Goikhberg-Koch con la Oreca del team JDC sono stati esenti da problemi e/o incidenti, tanto che i secondi (Alon-KimberSmith-Gutierrez-Boulle, sempre con un'Oreca) sono arrivati a 4 giri. Un distacco insolito in una categoria normalmente abbastanza equilibrata.  La prossima gara Imsa e Naec sar&agrave; la 12 Ore di Sebring, nel weekend del 19 marzo, ma agli appassionati dell'endurance segnaliamo che gi&agrave; il prossimo fine settimana vi sar&agrave; un altro appuntamento imperdibile: quello con la 12 Ore di Bathurst, gara che si disputer&agrave; sull'intrigante circuito australiano di Mount Panorama domenica 7 febbraio con partenza quando in Italia saranno le 19,45 di sabato.  Maurizio Voltini   VENTESIMA ORA Anche nel penultimo quinto di gara, la 24 Ore di Daytona ha offerto duelli emozionanti. Come la lunga sfida per la leadership fra la Ligier n.2 di Derani-Sharp-Brown-vanOverbeek e le Corvette DP n.5 e 10 di Albuquerque-Fittipaldi-Barbosa-Pruett e di Angelelli-Taylor-Taylor-Barrichello. &Egrave; quest'ultima, con l'italiano alla guida, a risultare al comando allo scadere preciso della 20esima ora di gara, che avviene in regime di neutralizzazione per via della Ford n.67 ancora ferma a bordo pista e di un'aletta sull'asfalto all'uscita dalla chicane "bus stop". Mentre stiamo ancora scrivendo, per&ograve;, Albuquerque (che aveva preso il comando al restart) rientra direttamente al retrobox dove si interviene sulla sua vettura e cos&igrave; &egrave; sempre Angelelli davanti a tutti.  Ora orfana della Porsche n.911 di Tandy-Estre-Pilet ferma a lungo per la sostituzione della trasmissione, la sfida in GTLM ha vissuto anch'essa momenti esaltanti con 5 macchine ravvicinate. E tuttora risultano a pieni giri le Corvette n.4 e 3 di Fassler-Gavin-Milner e di Rockenfeller-Garcia-Magnussen seguite dalla BMW n.25 di Werner-Spengler-Auberlen-Farfus, dalla Ferrari n.68 di PierGuidi-Serra-Premat-Rojas e dalla Porsche n.912 di Christensen-Bamber-Makowiecki. Anche in questo caso avviene per&ograve; un colpo di scena mentre stiamo scrivendo: la Corvette n.4 &egrave; infatti costretta a scontare 60 secondi di penalit&agrave; per non aver rispettato il semaforo in pitlane nel corso di una sosta ai box.  Pure in GTD la lotta resta aperta, avendo 6 macchine a pieni giri e abbastanza ravvicinate, con la Porsche n.22 di VanGisbergen-MacNeil-Keen-Jeannette a guidare un gruppo in cui Basseng &egrave; riuscito a risalire al 7&deg; posto con la sua Lamborghini n.28, staccato di un solo giro dopo tutti i problemi precedenti.   SEDICESIMA ORA Subito prima di un'ulteriore neutralizzazione dovuta alla Ford GT n.67 di Mucke che si blocca in corrispondenza della chicane, e mentre inizia a sorgere il sole, scade la 16&ordf; ora di gara a Daytona. In questo momento al comando si trova Christian Fittipaldi con la Corvette DP n.5 davanti per meno di 2 secondi alle altre Corvette di Ryan HunterReay e Ricky Taylor (rispettivamente n.90 e 10) che lottano per il secondo posto. A un'altra decina di secondi c'&egrave; quindi la Riley-Ford n.01 con Andy Priaulx, mentre &egrave; ora pi&ugrave; staccata (1 giro) la Ligier n.2 con Sharp alla guida.  Lotta accesa anche in GTLM, con Gavin che guida la Corvette C7R n.4 al comando seguito a meno di 20 secondi da Tandy con la Porsche 911 n.911. Invece il duello per la terza posizione momentanea viene risolto solo quando Makowiecki con la Porsche n.912 &egrave; costretto ad evitare la Viper di Keating che si gira alla chicane, permettendo cos&igrave; a Spengler e alla sua BMW M6 n.25 di passare. Seguono la C7R di Magnussen e le 488 di Calado e Serra, mentre Fisichella si trova 8&deg;.  In GTD &egrave; salita al vertice l'Audi R8 n.44 di Rast, ma anche qui la situazione resta fluida perch&eacute; vi sono ancora 7 macchine a pieni giri, a partire dalla Porsche n.23 guidata da Riberas seguita dappresso dalle BMw n.97 di Martin e Aston Martin n.98 di Lauda.  Qui la situazione a met&agrave; gara.

Gara avvincente fino alla fine per tre categorie su quattro. Primi assoluti Derani Sharp Brown e Van Overbeek. Male per Ferrari e Lamborghini

Daytona 24H: prima vittoria Ligier 

da Spa: Massimo Costa  La vittoria finale &egrave; andata alla BMW del team MarcVDS con l'equipaggio Paltalla-Luhr-Catsburg: qui l'articolo conclusivo sulla gara. 17&ordf; ora: ancora lotta a quattro Passata la notte di Spa con qualche problema di nebbia e una temperatura che ha toccato i 5 gradi all&rsquo;alba, la contesa sembra essere un affare tra le BMW del team Marc VDS, l&rsquo;Audi della WRT e la Mercedes del team Rowe. Alle ore 9, al comando si &egrave; portato Farfus con la Z4 della squadra diretta dall&rsquo;ex pilota Bas Leinders (Martin e Werner gli altri due piloti, con il tedesco che per una penalit&agrave; causa contatto con la Bentley di Abril aveva perso terreno) che ha 17&rdquo; di vantaggio sull&rsquo;Audi del poleman Stippler (con lui Nico Muller ed Ortelli) mentre a 1 giro vi &egrave; la seconda BMW Marc VDS di Paltalla (con Luhr e Catsburg) poi la Mercedes di Dusseldorp (con Bastian e Juncadella) che &egrave; stata a lungo in testa durante la notte, ma la sostituzione dei freni ha fatto perdere terreno.  Gran recupero della Ferrari AF Corse di Bruni-Pierguidi-Lathouras-Lemeret. A tre giri dalla vetta &egrave; risalita l&rsquo;altra Ferrari AF di Rigon, che condivide con Cameron-Griffin-Guedes, al momento ottava. La BMW di Zanardi, del team Roal, ha avuto un piccolo problema ad una sospensione mentre al volante vi era Glock, prontamente risolto, ed &egrave; 14esima. Zanardi &egrave; risalito sulla Z4 alle 9.26 per il suo terzo turno di guida.  La notte ha portato problemi tecnici alla Bentley Continental dei veloci Buhk-Soucek-Soulet protagonisti per diverse ore. Sono entrate in crisi anche le McLaren del team Von Ryan: Estre-Van Gisbergen-Bell hanno avuto un contatto con la Ferrari del team Rinaldi mentre Senna-QuaifeHobbs-Parente si sono fermati a lungo per noie tecniche. KO l&rsquo;Audi del team Sainteloc di Guilvert-Sandstrom-Basseng, spesso nella top 5. La bella rimonta della Lamborghini Huracan di punta (era ottava a 1 giro) alle 3.30 con Zaugg alla guida (Bortolotti e Venturini i suoi compagni) &egrave; finita contro le barriere a Les Combes danneggiando il radiatore e sono occorsi 55&rsquo; per ripararla. L&rsquo;altra Huracan si &egrave; ritirata alle 23.30 per incidente dell&rsquo;americano Palmer. 8&ordf; ora: errore di Vanthoor, passa al comando Dusseldorp  Sono stati due i momenti clou della serata di Spa: l&rsquo;ingresso in pista di Alex Zanardi, avvenuto alle 21,40 quando le tenebre cominciavano a imprigionare il tracciato delle Ardenne, e l&rsquo;errore di Laurens Vanthoor, leader indiscusso, avvenuto alle 22,20. Il bolognese ha preso il volante della BMW Z4 del team Roal dalle mani di Timo Glock, cambio avvenuto in 45&rdquo;, uscendo dalla pit-lane in ventesima posizione. Due gli stint sostenuti da Zanardi che giro dopo giro ha trovato sempre pi&ugrave; confidenza nonostante il buio: &ldquo;C&rsquo;era un&rsquo;unica traiettoria, appena fuori di essa c&rsquo;era l&rsquo;umido e con le slick non era per niente facile, bastava un niente per commettere un errore. Ho fatto appena due sbavature, ma niente di che...&rdquo;, ha spiegato Alex ancora &ldquo;fumante&rdquo; appena sceso dalla vettura alle 23,52. &ldquo;Ho anche preso una gran botta da un altro pilota, non so chi fosse, e pensavo mi avesse rotto una sospensione o che mi avesse forato una gomma. &Egrave; stata la sensazione di un attimo, perch&eacute; ero finito in una zona di acqua e avevo perso aderenza, poi tutto &egrave; tornato normale. Per fortuna...&rdquo;.  Ha poi aggiunto: &ldquo;Fa troppo caldo nell&rsquo;abitacolo, sono un po&rsquo; stanco, ma ora mi riprendo. Un altro stint per&ograve; non l&rsquo;avrei fatto&rdquo;. Zanardi ha compiuto il suo primo giro veloce in 2&rsquo;25&rdquo;542, poi 2&rsquo;25&rdquo;202, 2&rsquo;24&rdquo;577 e via via sempre pi&ugrave; rapido fino al tempo di 2&rsquo;23&rdquo;375, il migliore dell&rsquo;equipaggio, ovviamente grazie all&rsquo;asfalto che andava asciugandosi sempre pi&ugrave;. Spengler e Glock avevano infatti guidato con asfalto bagnato. Ma &egrave; stato un gran ritmo quello sostenuto da Zanardi che ha lottato, superato avversari e per un certo periodo ha tenuto il passo di Vanthoor, davanti a lui di un giro.  E proprio il belga si &egrave; fatto tradire dal nervosismo commettendo un banale errore: &ldquo;C&rsquo;era Buurman che pur doppiato non mi dava strada, uscire dalla traiettoria era rischioso e ho perso almeno tre giri dietro di lui. I nervi mi hanno tradito e ho commesso uno stupido errore bloccando i freni e andando a sbattere. Sono rammaricato, mi scuso con tutto il team Audi e il team WRT&rdquo;. Vanthoor ha lasciato sul campo cinque tornate per le dovute riparazioni ai box. In testa &egrave; cos&igrave; passata con una certa sorpresa la Mercedes di Stefan Dusseldorp, che divide la SLS del team Rowe con Daniel Juncadella e Nico Bastian. Allo scoccare della mezzanotte, Dusseldorp conduceva su Gianmaria Bruni, che proprio al rintocco delle campane ha passato il volante a Pasini Lathouras, rapidamente sceso nella classifica.  A seguire, a 13&rdquo; Nico Muller con l&rsquo;Audi scattata dalla pole grazie a Frank Stippler, seguita da vicino dalla Bentley Continental di Maximilian Buhk (Soulet e Soucek i suoi compagni). A 35&rdquo; la BMW Z4 del Marc VDS di Maxime Martin (con Werner e Farfus). Spingono forte Bortolotti-Zaugg-Venturini, ottavi dietro alla McLaren di Estre. Da segnalare che Piccini, 13&deg;, a La Source &egrave; entrato in contatto con Nico Verdonck al giro 107, poco dopo le 22. Purtroppo entrambi si sono dovuti ritirare. Un vero peccato per Piccini che aveva vissuto un gioved&igrave; (qualifiche) e un venerd&igrave; (Super Pole), da sogno. Finita anche la 24 ore di Marco Bonanomi per mano del suo compagno Filip Salaquarda, che ha commesso un errore alla Bus Stop picchiando irrimediabilmente l&rsquo;Audi del team ISR. 4&ordf; ora: il leader &egrave; Vanthoor  Sembra avere trovato una vettura leader ben definita la 24 Ore di Spa: l&rsquo;Audi numero 1 del team WRT. Allo scadere della quarta ora di gara, con la pioggia che sembra avere concesso una pausa, &egrave; Laurens Vanthoor a condurre con autorit&agrave; con 1&rsquo;40&rdquo; sulla vettura gemella, ma del team Sainteloc, guidata da Gregory Guilvert che sta proseguendo il buon lavoro svolto da Marc Basseng nelle prime due ore. A sua volta, il belga Vanthoor sospinto dal bagnato, ma numeroso, pubblico presente ha ereditato la leadership da Ren&egrave; Rast. La pioggia e le numerose safety-car gi&agrave; intervenute hanno fatto saltare i piani strategici di molte squadre che hanno modificato le finestre dei pit-stop e di conseguenza la classifica risulta essere molto &ldquo;ballerina&rdquo;.  Una delle SC &egrave; dovuta intervenire per l&rsquo;incidente verificatosi tra Jean-Karl Vernay e Michele Rugolo, con la Ferrari 458 AF Corse dell&rsquo;italiano costretta al ritiro per i forti danni subiti, tra cui la perdita di una ruota. Pochi minuti fa invece, la SC &egrave; stata chiamata per l&rsquo;errore del russo Karachev, su Mercedes, che ha sbattuto lungo la discesa che porta alla Eau Rouge. Le McLaren del team Von Ryan che avevano danzato nelle prime fasi di gara occupando le prime due posizioni, si trovano al terzo posto con Adrian Quaife-Hobbs, salito in macchina al posto di Alvaro Parente, e ottava con Shane Van Gisbergen che ha rilevato Kevin Estre. La prima BMW Z4 &egrave; quella del Marc VDS, quarta con Augusto Farfus (che guida dopo il doppio stint di Maxime Martin) mentre buon quinto &egrave; Daniel Juncadella con la Mercedes SLS del team Rowe. La Ferrari Kessel &egrave; ora guidata da Michael Lyons ed &egrave; in nona piazza.  Bruno Spengler ha lasciato il volante della BMW Z4 della italiana Roal a Timo Glock che &egrave; 17&deg;. Spengler nel suo stint aveva perso posizioni per essere stato bloccato brevemente in corsia box, in uscita dalla sua piazzola dopo il pit-stop, da un&rsquo;altra vettura fermatasi nel garage successivo. Pochi secondi, ma che gli hanno fatto perdere l&rsquo;occasione di rientrare in pista quando il semaforo era verde. Spengler ha beccato il rosso ed ha dovuto attendere il passaggio della SC e della fila delle vetture al suo seguito. Anche Glock ha incontrato qualche piccolo inconveniente al suo primo rifornimento, ma ha recuperato parecchio. Fra poco sar&agrave; l&rsquo;atteso turno di Alex Zanardi che prender&agrave; tra le mani la Z4 da Glock. La Lamborghini Gallardo con Mirko Bortolotti era risalita, anche per il gioco dei pit-stop, fino al 2&deg; posto, ora &egrave; 29esima con Adrian Zaugg, mentre Marco Bonanomi con l&rsquo;Audi della ISR &egrave; 32&deg;.   1&ordf; ora: al comando Parente dopo vari incidenti Una fitta pioggia ha accompagnato il via della 24 Ore di Spa che ha subito visto protagoniste le McLaren del team Von Ryan, salite al comando con Kevin Estre ed Alvaro Parente. Subito &egrave; finito in testacoda Frederic Vervisch con l&rsquo;Audi della ISR, ma &egrave; riuscito a ripartire, mentre dopo pochi minuti di gara si &egrave; girato Toni Vilander con la Ferrari della AF Corse. Un errore certamente inconsueto quello del forte pilota finlandese che per diversi minuti &egrave; rimasto piantato nella ghiaia perdendo quattro giri.  Poco dopo si &egrave; verificato il primo incidente che ha richiesto l&rsquo;intervento della safety-car: a Les Combes ha urtato il rail Gilles Duqueine (partito penultimo) con la Ferrari 458 gestita in proprio. Al restart, avvenuto dopo diversi minuti, Rene Rast con l&rsquo;Audi del team WRT ha deciso di sferrare l&rsquo;attacco alle due McLaren, superando prima Parente e poi portandosi in scia ad Estre, ma un&rsquo;altra safety-car &egrave; stata chiamata in pista per il gran botto di Karim Ojjeh con la BMW Z4 del Boutsen Ginion. Nessun danno per il pilota, ma trenta metri del rail che precedono la variante di Les Combes sono andati distrutti. Questo ha richiesto l&rsquo;intervento di una equipe di saldatori che allo scadere della prima ora stava alacremente lavorando per rimettere in sesto il rail.  Nel frattempo, girandola di pit-stop e alle 17.45 la situazione vedeva al comando la McLaren di Parente seguita dalla Mercedes SLS Black Falcon di Riki Christodolou, poi Estre (McLaren), Rast (Audi), Ragazzi che ha preso il posto di un Rui Aguas scatenato, Mies (Audi). Intanto Mirko Bortolotti dopo una difficile qualifica con la Lamborghini Huracan del team Grasser &egrave; 13&deg;, il poleman Stippler si ritrova 16&deg;, Bruno Spengler con la BMW che condivide con Alex Zanardi &egrave; scivolato 40&deg; mentre Piccini quinto nelle prime fasi, ha lasciato il volante a Broniszewski, 12&deg;.  

Partita in condizioni meteo difficili, la classica gara sulle Ardenne &egrave; stata apertissima fino alla fine: ecco come si &egrave; sviluppata

24H Spa: cosa &egrave; successo nel corso della gara

Porsche e Audi sempre pi&ugrave; vicine nel warm up di Le Mans. Il grande gap delle qualifiche, dove le Porsche hanno rifilato 3 secondi secchi alle Audi R18 si &egrave; ricompattato nel warm up di sabato mattina dove tutte le auto hanno girato in &ldquo;assetto corsa&rdquo; e le tre R18 sono tornate ai vertici della classifica dei tempi mettendosi alle spalle le tre 919 Hybrid.  Addirittura, l'Audi &egrave; riuscita, in assetto gara, ad andare pi&ugrave; veloce di quanto fatto nelle qualifiche: 3'19&rdquo;423 del rookie Ren&eacute; Rast (Audi 9) rispetto a 3'19&rdquo;8 fatto dall'altra Audi, la n.8 di Duval. Ma &egrave; stato un lampo solitario: le altre Audi viaggiano sul passo di 3'22&rdquo; basso e le Porsche sono in fila dal 4&deg; al sesto posto su tempi pressoch&eacute; simili: 3'22&rdquo; alto/3'23&rdquo; basso (la pi&ugrave; veloce &egrave; stata quella di Jani, la n.18 in 3'22&rdquo;739).  Il gruppo quindi sembra ricompattato e questo lascia immaginare una gara combattutissima fin dai primi giri dove tutte e due e due le marche &ldquo;cugine&rdquo; tedesche cercheranno di stare davanti perch&eacute; guidare la 24 Ore di Le Mans nei primi&nbsp;giri sotto la diretta Tv di tutto il mondo offre una visibilit&agrave; incredibile cui nessuno vuol rinunciare.  In GT miglior tempo della Aston Martin 97 di Turner in 3'57&rdquo;311 davanti alle due Ferrari 458, la 51 di Bruni-Fisichella-Vilander distante pochissimi decimi: 3'57&rdquo;543. Segue la 71 di Rigon-Calado-Beretta a 3'58&rdquo;926 incalzata dalla Porsche 911 ufficiale di 3'59&rdquo;162. La Porsche GT &egrave; stata in ombra nel giro veloce in qualifica, ma in gara ha un passo pi&ugrave; vicino ai primi. Da segnalare l'incidente che alle curve Porsche ha visto sbattere la Corvette n.50 di Gianluca Roda che ha preso una violenta botta ma sar&agrave; regolarmente al via. Non come l'altra Corvette ufficiale, la 63 che &egrave; fuori gara dopo che Magnussen l'ha distrutta in prova.

Il divario delle qualifiche si &egrave; chiuso lascia presagire un duello combattutissimo tra le sei auto tedesche. Bruni insegue l'Aston in GTE

Le Mans: Audi-Porsche vicine nel warm up

Ren&eacute; Rast ha riportato in pole l'Audi R8 LMS Ultra che condivide con Niki Mayr-Meinhof, nella "superpole" della gara allo Slovakia Ring: era dalla gara iniziale di Nogaro che l'Audi non partiva in prima posizione. Ma a fare scalpore in questa quarta prova della serie Fia GT &egrave; stato che fra i primi 5 delle qualifiche, racchiusi in soli 4 decimi di secondo, il secondo, terzo e quarto sono stati penalizzati per non aver rispettato le tempistiche della superpole (in particolare, fra l'ingresso di una vettura e l'altra non devono passare pi&ugrave; di 20 secondi). Cos&igrave; le due McLaren del team Loeb partiranno decima quella di Parisy-Zuber e ottava quella di Loeb-Parente, mentre l'altra R8 di Ortelli-Vanthoor, leader in classifica, partir&agrave; nona. Cos&igrave; a completare la prima fila &egrave; passata la Lamborghini del team Reiter, grazie a Stefan Rosina in equipaggio con Peter Kox.  Maurizio Voltini  &nbsp;

In coppia con Mayr-Meinhof sull'Audi R8. Penalizzati i successivi tre, in prima fila va la Lamborghini di Kox-Rosina

7 risultati per 'rast'

Formula E, Audi nel 2021 con Di Grassi e Rast

Formula E, ufficiale: Rast al posto di Abt in Audi

DTM, Red Bull Ring, gara 2: Rast cala il poker

Daytona 24H: prima vittoria Ligier

24H Spa: cosa è successo nel corso della gara

Le Mans: Audi-Porsche vicine nel warm up

Fia GT: a Rast la Superpole