        Colpi di mercato in casa Mercedes. I soggetti dell'affare sono Simone Resta ed Enrico Samp&ograve;, entrambi ex della Ferrari. Resta, dopo non aver rinnovato il contratto con la Haas alla fine del 2023, si sapeva sarebbe diventato un nome caldo del mercato dei tecnici, e la corsa all'ingegnere classe 1970 a quanto pare se l'&egrave; aggiudicata la casa della Stella, cos&igrave; come quella per Samp&ograve;, da anni a Maranello. Mercedes, Wolff: "In Australia i primi progressi" In carica dal 2025? Non c'&egrave; ancora niente di ufficiale, ma le indiscrezioni lanciate dalla stampa britannica, in primis Autosport, sembrano destinate a divenire realt&agrave; a breve. C'&egrave; ovviamente da decidere la durata del gardening, la pausa forzata cui sono costretti gli ingegneri in arrivo da altre scuderie, la quale imporr&agrave; ai due di prendere servizio a Brackley molto probabilmente solo nel 2025. F1 2024: il calendario Quinto team diverso per Resta Per Resta si tratta dell'ennesima sfida della carriera, con cui andr&agrave; ad affrontare la quinta realt&agrave; differente in F1: dopo l'inizio in Minardi ed il passaggio alla Ferrari, l'italiano ha lavorato anche ad Hinwil con la Sauber e con la Haas, per cui la Mercedes sar&agrave; il suo quinto team. Resta &egrave; stato nominato direttore dello sviluppo strategico e lavorer&agrave; direttamente con James Allison, con il quale aveva gi&agrave; collaborato a Maranello dal 2013 a 2016. Samp&ograve;, un rinforzo necessario per la Mercedes Enrico Samp&ograve; invece andr&agrave; a rinforzare il reparto simulazioni, e sar&agrave; responsabile delle applicazioni software (la dicitura ufficiale del suo ruolo sar&agrave; head of performance software applications). Dopo molti anni in Ferrari, dove ha ricoperto diversi ruoli tra cui quello di responsabile del team di simulazione, Samp&ograve; andr&agrave; a lavorare in un settore che in Mercedes reputano carente. Una bella risposta a livello di mercato della Mercedes alla Ferrari, dopo che il Cavallino Rampante si era assicurato l'arrivo di Hamilton prima dell'inizio della stagione.       

La casa della Stella ha risposto alla Ferrari dopo lo "scippo" di Hamilton: a Brackley arriveranno Simone Resta, per anni capo progettista, ed Enrico Samp&ograve;, a capo del team simulazione di Maranello. Entrambi dovrebbero prendere servizio nel 2025

Mercedes, colpi di mercato: arrivano Simone Resta ed Enrico Sampò dalla Ferrari

        C'&egrave; un nome di prim'ordine che si affaccia sul mercato dei tecnici. Nel giorno in cui McLaren ufficializza l'avvio nei rispettivi ruoli di David Sanchez e Rob Marshall, arriva l'indiscrezione, diffusa dall'edizione italiana di Motorsport.com, dell'addio di Simone Resta al team Haas. Dopo tre stagioni piene al lavoro per la squadra di Gene Haas e dal reparto tecnico fisicamente installato a Fiorano, Resta &egrave; indicato in uscita dalla squadra. Divergenze di vedute con Gene Haas sarebbero all'origine di una decisione che, di certo, non lascer&agrave; Resta a lungo sulla piazza. I tecnici di valore in Formula 1 scarseggiano, ancor di pi&ugrave; quelli liberi di sottoscrivere un nuovo contratto. Farebbe comodo a molti team l'esperienza di Simone Resta. C'&egrave; Audi che deve potenziare la struttura Sauber verso il debutto nel 2026, dove gi&agrave; opera James Key, ma non &egrave; l'unica area tecnica che trarrebbe beneficio dal tecnico imolese. Sempre che dall'ufficio Haas a Fiorano, per Resta non arrivi il trasferimento verso un altro edificio Ferrari.  Le priorit&agrave; di sviluppo decise da Gene Haas Secondo le indiscrezioni, Resta non avrebbe avuto la libert&agrave; di indirizzare lo sviluppo della VF-23 nella prima met&agrave; di campionato. Piuttosto, la richiesta di Gene Haas di investire per imboccare una direzione di sviluppo in stile Red Bull. L'esordio delle rinnovate pance a Austin non ha prodotto i miglioramenti sperati, al punto che Nico Hulkenberg &egrave; tornato a utilizzare la configurazione di VF-23 con la quale meglio aveva fatto durante un 2023 comunque dai risultati insufficienti per Haas. Il progetto VF-24, in ragione della stretta sinergia con Ferrari, vedr&agrave; il rinnovamento ben oltre la conformazione delle pance. Ampi interventi sono necessari per orientare i progetti verso la filosofia progettuale Red Bull, che &egrave; un'integrazione completa di aerodinamica e controllo della dinamica. Non si pu&ograve; prescindere dallo specifico schema delle sospensioni - anteriore e posteriore - fino allo sfruttamento dei canali sul fondo e la conformazione dei suoi volumi. Resta &egrave; approdato in Haas nel 2021, dopo la breve esperienza trascorsa in Sauber tra 2018 e 2019, anno del ritorno in Ferrari. Da Maranello era uscito nel 2017, per una storia in Rosso iniziata nel 2001.       

Un tecnico di valore come l'imolese diventa un importante protagonista del mercato. Le divergenze di vedute sullo sviluppo della monoposto 2023 all'origine dei rumours sulla separazione

Simone Resta lascia la direzione tecnica della Haas

        &Egrave; stata una stagione di crescita quella vissuta dalla Haas nel 2022, con 37 punti raccolti e la pole position conquistata da Kevin Magnussen in Brasile. Chiusi i giochi della Formula 1 con l'inizio della pausa invernale, per il team americano &egrave; arrivata anche un'altra doppia soddisfazione: i Caschi d'Oro assegnati a Gunther Steiner, team principal di Haas, e a Simone Resta, direttore tecnico della scuderia. Entrambi sono stati ospiti nella serata organizzata da Autosprint e Aci lo scorso 21 dicembre a Bologna. Steiner e Resta: "Ottimo 2022, continuiamo a lavorare" &ldquo;&Egrave; un onore essere qui stasera&rdquo; hanno esordito all'unisono Gunther Steiner e Simone Resta sul palco della serata dei Caschi d'Oro. &ldquo;&Egrave; stata un'annata incredibile &ndash; ha continuato Resta &ndash; abbiamo puntato tanto sul 2022 e ce l'abbiamo fatta a tornare forti. Ma non ci accontentiamo, puntiamo a crescere ancora lavorando tanto&rdquo;. &ldquo;Per il 2023 il nostro obiettivo &egrave; migliorare ancora &ndash; gli ha fatto eco Steiner &ndash; quest'anno avremo un pilota nuovo e i nostri ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro&rdquo; ha spiegato il team principal. Guarda qui le nostre interviste a Gunther Steiner e Simone Resta in occasione della cerimonia dei Caschi d'Oro a Bologna:         

Il team principal e il direttore tecnico della Haas hanno ricevuto il Casco d'Oro di Autosprint: ecco le loro parole in occasione della cerimonia a Bologna

Caschi d'Oro 2022, Gunther Steiner e Simone Resta premiati da Autosprint

Ai Caschi d'Oro e Volanti Aci 2022, Simone Resta, direttore tecnico della Haas, ci ha anticipato come sta nascendo la nuova monoposto 2023 col motore Ferrari

Caschi d'Oro 2022, Simone Resta: "La Haas 2023 sarà veloce"

        Sono le primissime forme, "generiche" quasi verrebbe da dire, aspettando i test di Barcellona. Quelle che la Haas VF22 ha rivelato non possono certo considerarsi finalizzate, perch&eacute; lo sviluppo continua ad avanzare e lo far&agrave; fino alla prima gara, in Bahrain. La monoposto del team di Gene Haas d&agrave; attualit&agrave; a un regolamento tecnico finora visto unicamente con gli occhi dei rendering ufficiali della Formula 1. Indica le geometrie di massima, in quello che Simone Resta, direttore tecnico del team, spiega come sia stato "probabilmente del progetto pi&ugrave; complesso che il team si sia trovato a gestire fino a oggi, per molti aspetti. &Egrave; un regolamento tutto nuovo, abbiamo poi introdotto una nuova squadra per gestire la creazione della VF-22. Non sono tutti tecnici nuovi, ma un buon numero di persone &egrave; arrivato in una struttura rivista. Lo considero un grande successo in questo percorso.&nbsp; Siamo ancora in una fase iniziale del progetto e abbiamo affrontato una stagione di transizione, lavorando insieme su una macchina per un anno intero. Se guardiamo da dove siamo partiti, questa squadra &egrave; gi&agrave; in s&eacute; un successo".  Gene Haas, incassiamo l'investimento Quali ambizioni coltivare? Il 2021 di formazione &egrave; servito ai due rookie, Schumacher e Mazepin, e alla squadra, che ha dedicato tutte le risorse al progetto 2022, che dovr&agrave; riportare la Haas in partita con le monoposto di met&agrave; schieramento. "&Egrave; quel momento dell'anno in cui sei naturalmente ottimista che il duro lavoro e l'impegno profuso da tutti si tradurr&agrave; in una macchina competitiva in pista", dice Gene Haas. "Nel 2020 abbiamo preso la decisione di dedicare tempo e risorse alla VF-22, abbandonando qualsiasi cosa fosse legata alla pista per il 2021, che non &egrave; stato semplice. Speriamo che questa decisione porti i suoi frutti e che possiamo tornare a lottare per i punti e portare a casa qualcosa dai week end". Steiner ha fiducia nella riuscita del progetto. La stretta collaborazione tecnica - e le nuove opportunit&agrave; offerte dal regolamento tecnico, in materia di componenti condivisi - con la Ferrari pu&ograve; alimentare ambizioni di competitivit&agrave; per confrontarsi, almeno, con altri team. Il 2021 &egrave; stato un correre a s&eacute;, in fondo allo schieramento. Torneremo competitivi "Sappiamo tutti ci&ograve; di cui &egrave; capace il team, l'abbiamo dimostrato in passato e, con questa macchina - nata su un insieme di regole del tutto nuovo e con la nuova squadra di progettazione insediata -, sono fiducioso riusciremo a dimostrare ancora una volta che possiamo essere competitivi", dice Steiner. "Si &egrave; trattato di uno sforzo enorme da parte di tutti quanti coloro sono stati coinvolti. Adesso arriva la parte divertente del portare la macchina in pista e comporre tutti gli elementi. L'ultima stagione &egrave; stata lunga ma sono fiducioso che il 2022 ci vedr&agrave; tornare nel gruppo".       

Simone Resta spiega le sfide vissute da Haas, con una nuova struttura tecnica e un anno di lavoro dedicato alla VF22. Un investimento che Gene Haas spera verr&agrave; ripagato dai risultati. Ne &egrave; convinto Guenther Steiner

Haas VF-22, Resta: "E' il progetto più complesso, il team ha già vinto"

        Mick Schumacher, Simone Resta e non solo. La collaborazione tra Ferrari e Haas si intensifica, che sia sul fronte dei piloti, con Maranello a scegliere chi destinare alla corte di Guenther Steiner, o la destinazione di Simone Resta, tecnico di punta rientrato in Ferrari a met&agrave; 2019, dopo la brevissima esperienza in Alfa Romeo. Alfa, Haas, partner con i quali si rafforza una collaborazione tecnica dai contorni tuttavia molto diversi da quanto avviene nel mondo Red Bull Racing, tra Red Bull e AlphaTauri. Un punto sul quale, Mattia Binotto, nel corso della conferenza di fine anno con i media, ha chiarito: &ldquo;La situazione &egrave; un po&rsquo; differente, AlphaTauri e Red Bull &egrave; un&rsquo;unica propriet&agrave;. I nostri due team, Ferrrari e Haas, ma anche Alfa Romeo, rimangono squadre indipendenti, ognuna con la propria organizzazione. Cerchiamo di creare delle sinergie all&rsquo;interno di quanto concede il regolamento. Simone Resta alla Haas &egrave; un&rsquo;operazione positiva e necessaria e non sar&agrave; l&rsquo;unico tecnico che passer&agrave; alla Haas. Per noi &egrave; un&rsquo;operazione indispensabile, mi fa piacere sapere che rinforziamo i nostri clienti e non i nostri avversari&rdquo;. Interventi necessari anche alla luce delle limitazioni imposte dal budget cap, a imporre il tetto di spesa a 145 milioni di euro a stagione. Il &ldquo;satellite&rdquo; tecnico che lavorer&agrave; in Haas avr&agrave; sede a Maranello ma risulter&agrave; indipendente dalle attivit&agrave; della Scuderia. Stabilit&agrave; oltre in singolo Un intervento, dopo quelli gi&agrave; introdotti in estate nell&rsquo;organizzazione della GeS, a partire dal responsabile della prestazione, che Binotto spiega in rapporto ai concetti di stabilit&agrave; dell&rsquo;organizzazione pi&ugrave; volte evidenziati negli ultimi anni, quale fattore necessario per costruire un ciclo vincente: &ldquo;Quando si definisce la stabilit&agrave; di un&rsquo;organizzazione non la si guarda nei suoi singoli individui, passa dalla stabilit&agrave; dei vertici, la stabilit&agrave; in senso ampio di un&rsquo;organizzazione. Sterzi a parte: La Mercedes ha il braccino Possono sempre esserci modifiche, puntuali, gi&agrave; fatte nel 2020 per provare a essere pi&ugrave; snelli ed &egrave; quel che sta ancora avvenendo, con questa modifica, Simone Resta che lascia la Scuderia per andare a rinforzare la Haas. &Egrave; un ulteriore cercare di anticipare le esigenze del 2021, del budget cap 2021, nel quale non possiamo rimanere come&nbsp;organizzazione quella che siamo oggi: Simone avr&agrave; un ruolo importante in Haas e sar&agrave; un&rsquo;occasione di crescita. Simone Resta era una delle persone chiave nella nostra organizzazione, nel ruolo di Chassis Engineering, non c&rsquo;&egrave; un vero cambio organizzativo, sar&agrave; Enrico Cardile a ricoprire la posizione di Simone&rdquo;.       

L'ex responsabile dell'ingegneria del telaio passato ad Haas operer&agrave; in una struttura di tecnici a Maranello, indipendente dal resto della GeS. Binotto spiega le sinergie possibili e l'esigenze di dover destianre i tecnici a squadre clienti

Binotto: 'Resta in Haas era un'operazione necessaria'

        L'ultimo dei messicani  Tra Citt&agrave; del Messico e Sakhir ci sono nove ore di fuso orario ed un distacco abissale in termini di cultura motoristica. Perch&eacute; in Messico, bench&eacute; siano mancati i fenomeni, le quattro ruote sono sempre piaciute. Hanno avuto solo due piloti in grado di imporsi in un GP, per tre vittorie totali. Ed hanno dovuto aspettare 50 anni (GP Belgio 1970, vittoria per Pedro Rodriguez) per festeggiare di nuovo, per ascoltare di nuovo l'inno messicano su un gradino pi&ugrave; alto del podio. Inutile dire che ormai non ci speravano quasi pi&ugrave;, a casa di Sergio Perez. Uno che si ritrova con un piede e mezzo fuori dalla F1 (non &egrave; neanche un mistero che la famiglia Verstappen stia "sponsorizzando" Hulkenberg) nel momento della piena maturit&agrave; agonistica, un patrimonio che il Circus farebbe bene a non sprecare. Ha vinto come sanno vincere i grandi, cio&egrave; senza perdere la calma, sorpassando e non facendosi sfuggire gli unici aiuti arrivati in una gara. Senza safety cara all'inizio la domenica di Perez sarebbe finita con l'incidente in curva 4, ed invece quello gli ha permesso di riaccodarsi subito, di cancellare l'incidente e di riporre la fiducia nel suo piede destro. Un piede caldissimo, per chi non se ne fosse accorto, gi&agrave; da qualche tempo. Viene a mente il suo trascorso nell'Academy Ferrari e quello in McLaren: lasci&ograve; il Cavallino perch&eacute; si sentiva pronto per un top team, ed invece fin&igrave; su una McLaren deludente che non si fece troppi problemi a silurarlo dopo appena un anno per colpa di un carattere troppo esuberante, in pista e fuori. Sembrava fuori, ed invece arriv&ograve; la Force India. Entrambi avevano bisogno dell'altro: la squadra di un pilota forte, giovane e veloce, anche se inizialmente un po' arrembante; a Checo invece serviva un team in cui poter completare la fase di maturazione, senza le luci della ribalta ma con il potenziale per fare qualche sortita in top-5. Sono cresciuti insieme, il pilota e la squadra, nel frattempo diventata Racing Point, con grande aiuto da parte dello stesso Perez, che si dice abbia fatto pi&ugrave; di quello che si crede per salvare il team dalla bancarotta nell'estate 2018. Quella di Silverstone &egrave; gente che sa soffrire: quando si chiamavano Jordan, partirono dal niente per poi arrivare ad un 1999 magico, accarezzando il titolo con Heinz-Harald Frentzen, per poi proseguire tra alti e bassi ma tutto sommato in una situazione di agio; poi la futura rockstar Eddie Jordan vendette tutto ed il team si chiam&ograve; Midland, prima di diventare ben presto Spyker; infine arriv&ograve; Vijay Mallya e, nonostante sia stato e sia tutt'ora inseguito dalle banche di mezzo mondo, riusc&igrave; a far progredire una squadra che, pur nelle difficolt&agrave; economiche, era diventata una struttura appetibile per un magnate come Lawrence Stroll. Quando l'anno prossimo si chiamer&agrave; Aston Martin, Checo Perez non ci sar&agrave;, ma la sua storia sar&agrave; sempre legata al team che ha fatto crescere e con cui &egrave; cresciuto, e viceversa. Per l'ultimo dei messicani, siamo al momento del commiato: auguriamoci per lui e per il suo popolo di vederlo ancora in F1, perch&eacute; di altri piloti in grado di prendere il suo posto non se ne vedo ed a Citt&agrave; del Messico, di un eroe nazional-popolare, hanno un gran bisogno. Per ritrovarsi a festeggiare, ancora, una corsa in notturna all'ora di pranzo. Perez: "10 anni che sogno questo momento, non so cosa dire" &nbsp; Il bambino prodigio  E' dura, spiegargli che avr&agrave; altre opportunit&agrave;. George &egrave; un ragazzo intelligente e questo lo capir&agrave;, ma per togliersi di dosso una delusione del genere ci vorr&agrave; del tempo. Aveva fatto tutto bene, George: partenza, gestione delle gomme, sorpassi. Era a caccia di Perez quando ha dovuto alzare definitivamente bandiera bianca, per via di una foratura lenta capitata nel momento meno opportuno. Non ci credeva nemmeno lui, a quello che stava accadendo. Eppure stava succedendo, proprio a lui e proprio alla macchina, ed alla squadra, che sognava da tempo. Oddio, non proprio quella che sognava: ha sempre visto una Mercedes impeccabile, poi ci va lui e questi invertono le gomme... Ma bando alle cospirazioni, la Mercedes non aveva proprio niente da guadagnarci a fermare Russell. Anzi, vincere anche con un giovanissimo voleva dire promuovere ancora di pi&ugrave; l'immagine di un marchio che sarebbe stato sempre pi&ugrave; sinonimo di invincibilit&agrave;. Non era per&ograve; quello il giorno per vincere, e cos&igrave; i primi punti che Russell cercava da 36 GP si sono trasformati in un piccolo pezzo di pane dopo aver pregustato il cenone al gran gal&agrave;. Restano gli applausi, quelli s&igrave;, per un 22enne che ha dimostrato quanto fossero veritiere tutte le belle parole spese, sulla fiducia, per lui. Due anni in Williams, se non soddisfazioni, gli hanno dato l'opportunit&agrave; di migliorarsi continuamente all'ombra, senza pressioni, e ieri George ha dimostrato di essere un pilota di vertice. Non basta ancora, non pu&ograve; bastare una sola gara. Ma intanto il dado &egrave; tratto, la sua tuta color argento &egrave; gi&agrave; pronta per il 2022. Russell: "Felice, orgoglioso ed incredibilmente deluso" &nbsp; Il Resta che non resta  Leclerc: "Sorpreso dalla manovra di Perez, ma &egrave; colpa mia" La notizia &egrave; arrivata cos&igrave;, all'improvviso, in un venerd&igrave; di fine stagione. Simone Resta, per la terza volta in due anni e mezzo, cambier&agrave; casacca. Se ne era andato a Maranello a met&agrave; del 2018, direzione Alfa Romeo, per poi fare il percorso inverso circa 12 mesi dopo. Un anno e qualcosa in Ferrari ed adesso via di nuovo, per sposare il progetto Haas. Inutile dire che la notizia, inattesa e clamorosa, ha fatto e far&agrave; discutere. Alla faccia della stabilit&agrave; ha detto qualcuno, ma l'addio (o arrivederci?) di Simone Resta va analizzato per cercare di coglierne il senso. I maligni hanno subito pensato agli attriti, gi&agrave; vociferati a suo tempo, con Mattia Binotto, altri invece hanno spolverato l'argomento costi: uno degli stipendi pi&ugrave; alti dell'organigramma "sacrificato" ma senza regalarlo alla concorrenza, anzi tenendolo per cos&igrave; dire in "famiglia", dal momento che la collaborazione con la Haas &egrave; viva. Non &egrave; neanche scontato che arrivi qualcun altro, con promozioni interne oppure con una Ferrari a rimanere esattamente cos&igrave; com'&egrave;. Piuttosto, fa discutere il perch&eacute; Resta sia stato richiamato cos&igrave; in fretta e furia nell'estate 2019 per poi lasciarlo subito riandare: la Ferrari si era accorta cos&igrave; tanto prima di aver cannato il progetto 2020? Resta &egrave; stato tenuto solo per raddrizzare la 672, ovvero il progetto del 2021? Quello che &egrave; certo &egrave; che Resta non progetter&agrave; la macchina del 2022, a meno che non ci abbia lavorato per quelle poche settimane a disposizione prima del blocco dovuto al Covid. Adesso tempo al tempo, le ripercussioni di questa scelta potranno essere valutate solo con la macchina in pista nel 2022. Resta in Haas: il comunicato e le parole di Binotto &nbsp; Le storie di Sakhir  Questo sport. Questo dannato sport. Che fa gioire, soffrire, piangere, emozionare. Ci sono tante storie dentro il contenitore del Gran Premio di Sakhir, non tutte a lieto fine ma quasi tutte struggenti. Di Perez e Russell abbiamo gi&agrave; detto, applauditi per la pista, con un plauso a George che sui social ha scritto &ldquo;Comunque complimenti, Checo, nessuno merita questa vittoria pi&ugrave; di te&rdquo;. Sintomo di stima e di sportivit&agrave;. Cos&igrave; come sportiva deve essere stata la presa di coscienza di Valtteri Bottas, nell'aver trovato uno che alla prima volta su una Mercedes ha saputo andare pi&ugrave; forte di lui. &ldquo;Chi sono? Quanto valgo?&rdquo;, sono domande che vengono fuori, quando vedi uno che va istintivamente pi&ugrave; forte di te. E' un concetto astratto, che lo si trova in tanti ambiti della vita: lo ha provato chi voleva diventare calciatore, chi ha dovuto mollare gli studi all'universit&agrave; perch&eacute; non era in grado di passare gli esami, chi si &egrave; visto soffiato il posto di lavoro per qualcuno che era semplicemente pi&ugrave; bravo di lui. Ieri, nella furia di George Russell, c'era anche la struggente vicenda di Valtteri Bottas, uno che ieri, forse definitivamente, ha capito che non sar&agrave; mai un campione. Vederlo battuto cos&igrave; da uno forte certo, ma pur sempre l'ultimo arrivato in Mercedes, ha fatto salire un coro di solidariet&agrave; per un pilota che ieri sembrava smarrito. Non &egrave; stata l'unica, di storia struggente, quella di Valtteri: c'&egrave; stata anche quella di uno Schumacher che torna a vincere un titolo, biglietto da visita per lo sbarco in F1, oppure quella di un Esteban Ocon che sale sul podio per la prima volta dopo settimane di anonimato. E pacche sulle spalle anche a Lance Stroll, uno che sembra non perdere mai il sorriso e che accetta serenamente, ad oggi, di essere meno veloce del compagno di squadra: mica facile. Poi ci sono state anche le vicende dei due debuttanti, Jack Aitken e Pietro Fittipaldi. L'inglese se l'&egrave; goduta, al di l&agrave; di un testacoda, e lo stesso ha fatto Pietro, il quarto Fittipaldi a debuttare in F1. Inquadrato poco, ma nonno Emerson sar&agrave; comunque orgoglioso di lui. Vettel: "La mia gara incommentabile, non voglio parlarne" &nbsp; Ciao Romain  Poi ce n'&egrave; un'altra, di storia, che per&ograve; merita un paragrafetto tutta per s&eacute;. E' quella di Romain Grosjen. Il miracolato, l'uomo che oggi vede la vita, sua stessa ammissione, in un'altra maniera. Romain &egrave; tornato in circuito, ha salutato tutti, si &egrave; perfino fatto immortalare dentro alla sua macchina. Ma sar&agrave; una macchina che non guider&agrave; pi&ugrave;: lo ha fatto sapere nella domenica di Sakhir, annunciando la sua assenza per la prova di Abu Dhabi. Questo vuol dire che la carriera in F1 di Grosjean, e forse la sua carriera in generale, &egrave; finita qui. Avrebbe tanto voluto tornare nell'abitacolo e fare qualche giro, solo per il gusto di sapere se le scorie della grande paura siano rimaste o no. Ma il suo fisico non glielo pu&ograve; ancora permettere, e chiss&agrave; se ci sar&agrave; un'altra occasione per guidare ancora una F1. Toto Wolff ha perfino detto che, se ci saranno le condizioni, una macchina per un test privato gliela potrebbe fornire pure la Mercedes. Ma non &egrave; questo il momento di pensarci, non ancora: ora solo un grande applauso, un sospiro di sollievo ed un saluto. Dieci podi, ottime gare e pure tanti incidenti, insieme alla forza di aver sconfitto la morte: ciao Romain, buona fortuna per il futuro. Romain, il racconto di quei 28 secondi tra le fiamme       

Perez e Russell gli eroi di una domenica che invece avr&agrave; strascichi per Bottas, il tutto mentre la Ferrari annuncia l'addio di Resta e Grosjean saluta tutti

GP Sakhir: le 5 chicche del fine settimana

        Di nuovo valigie pronte per Simone Resta, al terzo cambio di casacca nello spazio di circa due anni e mezzo. Dopo il trasferimento in Alfa Romeo nel corso del 2018 ed il ritorno a Maranello in quella passata, l'ingegnere passa adesso in Haas, come annunciato quest'oggi dalla Ferrari.Cardile nuovo responsabile dell'area telaio Questo il comunicato del Cavallino: "A partire dal 1&deg; gennaio 2021, Simone Resta lascer&agrave; l&rsquo;incarico di responsabile dell&rsquo;area Ingegneria Telaio della Scuderia Ferrari Mission Winnow per andare a rinforzare la struttura tecnica dell'Haas F1 Team. Le attuali aree di responsabilit&agrave; di Simone saranno assunte da Enrico Cardile all&rsquo;interno della nuova area Chassis. Sia la logica organizzativa della struttura tecnica comunicata lo scorso 22 luglio, sia le altre aree di competenza rimangono inalterate: Enrico Gualtieri &egrave; responsabile della Power Unit e Laurent Mekies &egrave; Direttore Sportivo e reponsabile delle attivit&agrave; di pista". GP Sakhir, Leclerc scommette su Russell Parla Binotto Sempre nella nota diffusa dal team di Maranello, si leggono anche le parole di Mattia Binotto: "La struttura di un team come la Scuderia Ferrari si evolve in modo veloce, anticipando i cambiamenti. A partire dal 2021, con l&rsquo;introduzione dei nuovi regolamenti, vengono poste davanti a tutti noi delle sfide nuove, che vanno affrontate con pragmatismo e apertura, come del resto avevamo iniziato a fare con le modifiche organizzative annunciate alcuni mesi fa. &Egrave; per questo che crediamo che la relazione storica che abbiamo con Haas sin da prima del suo arrivo in Formula 1 costituisca per entrambe le parti la base per sfruttare ogni possibile sinergia, coerentemente con quanto definito dai regolamenti FIA. &Egrave; con questo spirito che siamo lieti di annunciare che un tecnico di valore come Simone Resta andr&agrave; a rafforzare la struttura tecnica della squadra americana a partire dall&rsquo;inizio del prossimo anno. Questo passo rappresenta quindi un&rsquo;ulteriore tappa del processo di continua evoluzione della nostra squadra. Simone, cui va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto finora, avr&agrave; un ruolo rilevante all&rsquo;interno di un team che ha ribadito il suo impegno a lungo termine in Formula 1 e che, anche con l&rsquo;arrivo di un pilota della Ferrari Driver Academy, Mick Schumacher, ha rafforzato un rapporto gi&agrave; molto stretto con la Scuderia. Enrico Cardile avr&agrave; il compito di gestire e coordinare le risorse tecniche e umane direttamente legate allo sviluppo della prestazione e alla progettazione della vettura." Vettel: "Aiuter&ograve; Mick, proprio come suo padre ha fatto con me"       

Nella nota diramata oggi dal team di Maranello si legge che Resta passer&agrave; in Haas a partire dalla prossima stagione, con Enrico Cardile che diverr&agrave; nuovo responsabile per quanto riguarda il telaio

Ferrari, ufficiale: Simone Resta in Haas nel 2021

L&rsquo;uomo pi&ugrave; chiacchierato del momento &egrave; al lavoro sulla Ferrari del 2021. Niente screzi con Binotto, come si &egrave; detto erroneamente. Il rapporto fra Simone Resta e il team principal del Cavallino &egrave; solido. D&rsquo;altronde &egrave; stato Binotto a favorire il rientro di Resta a Maranello dalla Sauber, la scorsa estate dopo i due anni trascorsi a Hinwil. Ed &egrave; stato sempre Binotto ad affidare a Resta un ruolo delicatissimo per lo sviluppo della Ferrari: la responsabilit&agrave; della progettazione del telaio della prossima monoposto 2021, quella che dovr&agrave; risollevare le sorti del Cavallino in pista il prossimo anno dopo questa stagione disgraziata.   Se ci fossero attriti fra i due come si &egrave; vociferato, pensate che Binotto avrebbe assegnato a Simone Resta un compito cos&igrave; strategico per il futuro?   Il giovane ingegnere imolese si sta occupando dello sviluppo della monoposto Ferrari in chiave 2021. Come migliorare la deludente SF1000 che tante difficolt&agrave; sta creando in corsa a Leclerc e Vettel. La Ferrari attuale &egrave; nata la scorsa estate quando lui era ancora in Sauber. Ha preso servizio al reparto corse di Maranello soltanto lo scorso novembre. A monoposto gi&agrave; praticamente deliberata nei sui concetti di base. Ora sta cercando di capire dove mettere le mani sul telaio per ridare competitivit&agrave; alla Ferrari. In quale modo risolvere i punti critici di quella vettura per il campionato 2021 entro i limiti delle ferree regole imposte dalla FIA.  L&#39;editoriale del direttore: La solitudine dei numeri primi  L&#39;anticipazione dell&#39;intervista  Resta interrompe il suo lavoro a Maranello per parlare con Autosprint per un&rsquo;intervista esclusiva che uscir&agrave; sul prossimo numero del settimanale di cui vi anticipiamo un passaggio.   Ingegnere, le regole decise dopo il Covid hanno limitato per ragioni di costi i margini di intervento per modificare le monoposto nel 2021. Si pu&ograve; realmente fare qualcosa per cambiare comportamento alla macchina?  &quot;L&rsquo;aerodinamica &egrave; libera ma con restrizioni sul numero di ore da spendere in galleria del vento per lo sviluppo aerodinamico. E poi c&rsquo;&egrave; un vincolo per lo sviluppo dei componenti che riguarda il telaio. Termine con cui intendiamo la scocca, le sospensioni, freni e tutto quello che riguarda l&rsquo;auto eccetto la carrozzeria esterna. Sar&agrave; permesso spendere quelli che noi chiamiamo due &ldquo;gettoni&rdquo; per le modifiche del telaio. Cio&egrave; intervenire in due aree critiche della vettura per migliorarla. Per esempio se fossi un team, con due gettoni potrei decidere di fare il telaio nuovo perch&eacute; magari voglio collocare diversamente i radiatori, modificare il passo e spostare i pesi. Oppure potrei spendere un token di sviluppo sui freni per farli nuovi e un altro token sul muso rifacendolo diversamente, ma a quel punto devo realizzare un nuovo crash test&quot;.  Chi decide in quale area si possono fare modifiche?  &quot;La squadra. Noi. &Egrave; compito dei progettisti. &Egrave; il lavoro che sto facendo adesso assieme ai miei colleghi. Stiamo decidendo dove intervenire per migliorare il progetto attuale&quot;.  E voi su quale area avete deciso di intervenire per la Ferrari 2021?  &quot;Noi ci stiamo orientando a rifare il retrotreno della macchina. Riprogetteremo quella zona perch&eacute; pensiamo ci siano pi&ugrave; aree promettenti da sviluppare in quella zona per aumentare il margine di prestazioni&quot;.   L&rsquo;intervista completa su Autosprint in edicola da martedi 20 ottobre 

Simone Resta, il responsabile della progettazione del telaio Ferrari, ha concesso un&#39;intervista escusiva ad Autosprint, nella quale concede qualche anticipazione su come sta nascendo la monoposto 2021. Nell&#39;ambiente della Gestione Sportiva si sta lavorando in sintonia

Ferrari, parla Resta: nuovo retrotreno nel 2021. Smentiti gli attriti con Binotto

        Alfa Romeo ufficializza il cambio di ruolo per Jan Monchaux, attuale capo dell&rsquo;aerodinamica a Hinwil. Diverr&agrave; direttore tecnico della scuderia dal prossimo 1 agosto, rilevando la posizione di Simone Resta, atteso al rientro in Ferrari. Rumours ben informati nei mesi scorsi davano il ritorno per certo, scenario supportato dalle parole in termini possibilisti di Binotto a Montecarlo.&nbsp; Formula 1 2021: le novit&agrave; in arrivo Verso nuove sfide &ldquo;Voglio ringraziare Simone per il suo contributo ai progressi compiuti dal team e gli auguro il meglio per i suoi futuri incarichi&rdquo;, ha commentato Frederic Vasseur. &ldquo;Quanto a Jan sono lieto di vederlo passare al ruolo di direttore tecnico, ha svolto un lavoro brillante finora e sono fiducioso sar&agrave; in grado di guidare il nostro gruppo tecnico mentre il team procede nel suo viaggio all&rsquo;insegna dei progressi&rdquo;. Il profilo tecnico di Monchaux lo ha visto sempre impegnato nei dipartimenti Aerodinamica, sin dal 2002 del debutto con Toyota, esperienza portata avanti fino al 2009, poi tre stagioni in Ferrari e il passaggio, nel 2013, in Audi Sport, dov&rsquo;&egrave; rimasto fino al 2018 e l&rsquo;approdo in Alfa Sauber. Sterzi a parte: Basta col Capitano &ldquo;Sono davvero eccitato dalla nuova sfida e non vedo l&rsquo;ora di iniziare a operare dalla nuova posizione. La propriet&agrave;, il consiglio e il team principal mandano un messaggio semplice ma forte a tutta l&rsquo;azienda: danno valore alla continuit&agrave; e credono nell&rsquo;attuale squadra e nel lavoro che abbiamo svolto finora. Sta a noi, adesso, dimostrare che hanno ragione, sono certo che il nostro futuro sar&agrave; luminoso&rdquo;, le parole di Monchaux, premiato recentemente a Brisighella con il Trofeo Bandini come anche Simone Resta e Xevi Pujolar. Jules Bianchi, quattro anni e un ricordo sempre vivo       

Annunciato l'avvicendamento che sar&agrave; effettivo dall'1 agosto. Per Simone Resta si prospetta il rientro in Ferrari da direttore tecnico

F1: Alfa Romeo saluta Resta, Monchaux nuovo DT

A Budapest, mercoled&igrave;, nei test con la Williams per offrire un metro di confronto diretto con le prestazioni di Robert Kubica; a Daytona, il 27 gennaio prossimo, con United Autosports per far coppia con Will Owen - e in attesa del terzo che completer&agrave; l&#39;equipaggio - nella 24 Ore. Paul Di Resta &egrave; stato annunciato dalla scuderia di Zak Brown e Richard Dean, un impegno circoscritto all&#39;appuntamento d&#39;apertura della serie IMSA 2018, come limitata alla singola partecipazione sar&agrave; la presenza di Lando Norris, fresco vincitore del campionato di Formula 3 Europa, pilota nell&#39;orbita McLaren che far&agrave; coppia con Phil Hanson sulla seconda Ligier JS P217 schierata dal team.  Da scoprire ancora il nome del terzo pilota, dopo le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane di una possibile partecipazione di Fernando Alonso, in procinto di firmare un nuovo contratto con McLaren.  Quanto a Di Resta, lo scenario 2018 in Williams &egrave; tutto da definire&nbsp;e un&#39;eventuale sostituzione di Massa con il terzo pilota del team non sembra la strada pi&ugrave; utile da percorrere per il team. Il pilota scozzese, ex Formula 1 - tornato in pista nel GP d&#39;Ungheria in sostituzione di Massa - e DTM, sar&agrave; alla prima esperienza in una gara di durata: &laquo;Non ho mai corso una 24 ore n&eacute; su un prototipo, quindi sar&agrave; tutto nuovo per me e non vedo l&#39;ora di iniziare questa sfida. Partecipare a una gara di 24 ore &egrave; una possibilit&agrave; che ho sondato in passato e quando Zak me l&#39;ha chiesto ho colto al volo l&#39;opportunit&agrave;. La Rolex 24 Daytona &egrave; sempre pi&ugrave; importante ogni anno, sar&agrave; fantastico farne parte.&nbsp;Ho in programma di svolgere dei test prima della gara per integrarmi con la squadra e saggiare la macchina prima di andare a Daytona a gennaio&raquo;. Il 27 prender&agrave; il via la gara, dal 5 al 7 gennaio sono in programma le sessioni di prova, il Roar before 24.  Sull&#39;ingaggio di Di Resta, Zak Brown ha commentato: &laquo;Pur non avendo mai guidato la nostra macchina in precedenza, ha tantissima esperienza in diverse categorie, pertanto ho fiducia che riuscir&agrave; a fare una buona gara&raquo;.&nbsp;  Per United Autosports, quella 2018 sar&agrave; l&#39;edizione del ritorno a Daytona dopo l&#39;ultima partecipazione nel 2011, quando Brundle, Blundell, Patterson, Brown chiusero al quarto posto su un prototipo Riley Ford.  Carey torna a parlare di un secondo GP USA 

Prima esperienza in una gara di durata per il pilota scozzese, in corsa per un sedile sulla Williams in Formula 1. Attesa per l&#39;annuncio del terzo pilota accanto a Owen

24 Ore di Daytona, United Autosports annuncia Di Resta e Norris

        Gi&agrave; nelle prove di ieri, Felipe Massa non si era sentito bene, accusando vertigini. Per questo aveva visitato il centro medico dell'Hungaroring e poi l'ospedale locale per ulteriori accertamenti. In mattinata si &egrave; sentito meglio e cos&igrave; ha partecipato alla terza sessione di prove libere dopo aver avuto il consenso del delegato medico Fia. Ma non &egrave; andata meglio, tanto che ha sospeso le prove prima della bandiera a scacchi. Di conseguenza il brasiliano ha deciso di rinunciare (del resto avrebbe dovuto passare un ulteriore controllo medico prima delle qualifiche) e cos&igrave; il suo posto verr&agrave; preso per qualifiche e gara dal terzo pilota ufficiale della Williams, vale a dire Paul Di Resta, peraltro gi&agrave; presente in pista anche come commentatore per la TV inglese. Ricordiamo che il pilota inglese &egrave; attualmente impegnato nel DTM con la Mercedes, mentre per quanto riguarda la F1 ha corso fino al 2013 (sempre con Force India) per 58 Gran Premi, classificandosi 12&deg; al termine di quella stagione e ottenendo quali migliori risultati due quarti posti, a Singapore 2012 e Bahrain 2013. Oggi si presenter&agrave; in pista con il numero 40.       

Il brasiliano ha accusato vertigini anche nelle ultime prove libere, cos&igrave; per qualifiche e gara lo rilever&agrave; il terzo pilota ufficiale della Williams

F1 Ungheria: Di Resta sostituisce Massa indisposto

        Chi resta - e non poteva essere altrimenti - &egrave; Paul. Jean Eric, invece, lascia. Williams e Ferrari rispettivamente, entrambi un ruolo al simulatore in questi anni. Paul Di Resta sar&agrave; ancora il terzo pilota del team di Grove, presente sui campi di gara e pronto a subentrare ai titolari, dovesse essere necessario. Jean-Eric Vergne esce dal mondo Ferrari, dov'era approdato nel 2015 dopo la bocciatura Red Bull, che aveva preferito puntare su Daniel Ricciardo al termine dell'esperienza in Toro Rosso. Il francese si &egrave; costruito una carriera in Formula E negli anni da presenza fissa nel box della Rossa, su quella strada proseguir&agrave;, con il team Techeetah, vagliando le possibilit&agrave; di un impegno nell'Endurance, in LMP2 o GTE. &laquo;Era chiaro sin dall'inizio che non avrei proseguito pi&ugrave; come riserva in questa stagione (ruolo che sar&agrave; di Antonio Giovinazzi; ndr). Ho ancora molti contatti con Ferrari e buoni rapporti ma non andr&ograve; pi&ugrave; ai gran premi n&eacute; ricoprir&ograve; il ruolo che avevo&raquo;, ha commentato Vergne, reduce dal secondo posto nell'ePrix di Buenos Aires.&nbsp; Quanto a Di Resta, il 2017 in pista lo vedr&agrave; al volante della Mercedes AMG C63 nel DTM, oltre all'attivit&agrave; al simulatore Williams: &laquo;Sono felice di restare come pilota di riserva, non vedo l'ora di prendere le misure con i comandi e le procedure della FW40 e comprendere le nuove regole. Vorrei approfittarne per ringraziare Claire e tutti in Williams per il supporto continuo ricevuto&raquo;. La Formula 1 dei muti sembra un tressette       

Lo scozzese proseguir&agrave; nel ruolo di pilota di riserva e uomo del simulatore; Vergne concentrato su Formula E e un impegno nel mondiale endurance

Di Resta confermato in Williams, Vergne guarda al WEC

Vittoria di Edo nella gara di apertura stagionale del Turismo tedesco, scattando bene al via e precedendo Wickens e Mueller

DTM - Hockenheim: Mortara e Di Resta al top

Simone Resta: a Melbourne attenzione ai consumi

Insieme a James Allison, &egrave; il pap&agrave; della Ferrari SF16-H. Simone Resta guarda alla gara inaugurale del mondiale 2016, su un tracciato piuttosto diverso dalle configurazioni classiche che si ritroveranno in calendario. Lo scorso anno il nuovo corso Ferrari inizi&ograve; con un quarto posto in qualifica, dietro la Williams di Massa e il podio di Vettel in gara, senza dimenticare il ritiro di Raikkonen con una ruota fissata male al secondo pit-stop.  Inutile dire come oggi si guardi alla prima gara da tutt&rsquo;altra prospettiva e replicare gli stessi risultati (e distacchi) maturati allora non avrebbe il medesimo sapore. La SF16-H verr&agrave; messa alla prova su un terreno molto diverso da quello saggiato nei test invernali, e il capo progettista spiega perch&eacute;: &laquo;Il GP d&rsquo;Australia si corre su un circuito cittadino, diverso dalla maggior parte delle piste del mondiale; &egrave; un tracciato con diverse curve veloci, che mette in difficolt&agrave; l&rsquo;impianto frenante e con un asfalto non troppo liscio.  Per avere una buona prestazione serve un carico aerodinamico medio alto e potenza combinata a un recupero d&rsquo;energia superiore alla media. Dal punto di vista dei consumi, a Melbourne possiamo rilevare il consumo probabilmente pi&ugrave; elevato della stagione&raquo;.    Pista da staccate decise e accelerazioni altrettanto importanti, non senza alcuni frangenti nei quali far emergere le doti telaistiche della monoposto: &laquo;Abbiamo una combinazione di curve a bassa velocit&agrave; e altre ad alta velocit&agrave;, molto impegnative per la monoposto insieme a cambi di direzione che vanno ad evidenziare le caratteristiche di handling&raquo;. La possibilit&agrave; di optare per le gomme supermorbide, di fatto operata da tutte le scuderie, privilegiate insieme alle morbide, potrebbe regalare variabilit&agrave; strategica in gara: &laquo;Sugli pneumatici possiamo rilevare un&rsquo;evoluzione del grip importante durante il week end, la pista tende a gommarsi con l&rsquo;utilizzo e stressare le gomme posteriori, con degrado delle stesse, il tutto con le condizioni meteo imprevedibili a influenzare il quadro&raquo;.  Nel 2015 arrivarono al traguardo solo 11 monoposto, tra problemi di affidabilit&agrave;, incidenti ed errori. Alla consueta incognita costituita dal debutto di una nuova stagione, si sommeranno le novit&agrave; regolamentari introdotte di recente: &laquo;Sar&agrave; un week end interessante, con possibili colpi di scena dettati dalla presenza delle nuove qualifiche, l&rsquo;utilizzo delle gomme e in generale dal fatto che &egrave; la prima gara per tutti e quindi con tante cose da scoprire sulla vettura come prestazioni, utilizzo delle gomme e affidabilit&agrave;&raquo;.  Fabiano Polimeni  

Il capo progettista sottolinea le criticit&agrave; della gara d&rsquo;apertura: freni, gomme e guidabilit&agrave; della monoposto i temi caldi

GP Australia, Resta e le sfide di Melbourne

Da un ex Force India all&rsquo;altro, da Adrian Sutil a Paul Di Resta. Sar&agrave; lo scozzese il pilota di riserva Williams nel 2016. L&rsquo;annuncio arriva alla vigilia del Gran Premio d&rsquo;Australia, quello che 12 mesi fa la scuderia corse con una sola monoposto, a causa dei problemi fisici sofferti da Bottas, infortunato alla schiena dopo le qualifiche e costretto a dare forfait. Fu allora, andando verso il Gran Premio di Malesia, che venne nominato un pilota che potesse all&rsquo;occorrenza saltare in macchina. Non Susie Wolff, ma Sutil.  Adesso tocca a Di Resta, uscito dal giro due stagioni fa, dopo tre anni in Force India da titolare e due titoli DTM ancor prima. La serie tedesca l&rsquo;ha accolto nuovamente nelle ultime stagioni, con un sedile in Mercedes confermato anche nel 2016. Oltre a farsi trovare sempre pronto sui campi di gara, Di Resta effettuer&agrave; alcune sessioni al simulatore, &ldquo;ufficio&rdquo; di Gary Paffett, altro esperto protagonista del DTM ed ex collaudatore McLaren.  &laquo;Sar&agrave; un anno ricco di impegni, dovendo combinare sia il DTM con Mercedes AMG che la presenza ai gran premi di Formula 1 nel nuovo ruolo di riserva. Dar&ograve; il mio massimo in entrambe le vesti e non vedo l&rsquo;ora di affrontare le emozionanti sfide che riserver&agrave; il 2016&raquo;, il commento del pilota scozzese.  Williams attesa a Melbourne alla prova del cronometro, per scoprire quali passi avanti abbia compiuto il team in inverno, dopo sessioni di test condotte senza dare mai nell&rsquo;occhio e con un programma di sviluppi tecnici gi&agrave; pianificato per l&rsquo;avvio del mondiale. Pat Symonds tratteggia le sfide tecniche dell&rsquo;Albert Park, a cominciare &laquo;dall&rsquo;entrata in curva 1, storicamente sconnessa in frenata. Quest&rsquo;anno dovrebbe essere pi&ugrave; liscia grazie ai lavori di riasfaltatura&raquo;. Poi, la esse veloce nel secondo settore, &laquo;tra curva 11 e 12, richiede una macchina agile, con i team che dovranno rincorrere un assetto in grado di garantire aderenza nei settori lenti e stabilit&agrave; sul veloce, in un quadro di grip dell&rsquo;asfalto in forte evoluzione nel corso del week end&raquo;.  Fabiano Polimeni

Sar&agrave; il pilota di riserva, in un doppio impegno tra Formula 1 e DTM. Pat Symond illustra i temi tecnici del week end

GP Australia, Williams annuncia Di Resta

Un lavoro di squadra nel senso pi&ugrave; ampio, con una stretta cooperazione tra reparti per arrivare a centrare gli obiettivi desiderati sul fronte aerodinamico.  Il capo progetto Simone Resta ha individuato cinque aree cruciali, per raccontare la profonda rivisitazione subita dalla monoposto 2016.  

La Ferrari SF16-H propone un approccio che pi&ugrave; diverso non si potrebbe rispetto alla SF15-T

Simone Resta spiega la SF16-H (video)

Simone Resta spiega la SF16-H

Una visione del tutto nuova su concetti fondamentali. La Ferrari SF16-H propone un approccio che pi&ugrave; diverso non si potrebbe rispetto alla SF15-T. Tutto nasce dall&rsquo;anteriore, dalle scelte operate per gestire i flussi aerodinamici e guidarli poi intorno alla vettura e verso il fondo. Il capo progetto Simone Resta ha individuato cinque aree cruciali, per raccontare la profonda rivisitazione subita dalla monoposto 2016.  &laquo;Il progetto &egrave; iniziato un anno fa e la direzione era molto ambiziosa, cos&igrave; come i nostri obiettivi. Abbiamo provato a rivedere ogni parte. Quali sono le aree che abbiamo cambiato: il muso anzitutto, poi la sospensione anteriore, le pance, la power unit e anche il posteriore&raquo;, analizza.  Dal musetto lungo si passa alla soluzione corta, inseguita da tanti team lo scorso anno e con implicazioni importanti sia sul fronte della resistenza ai crash test che nell&rsquo;afflusso d&rsquo;aria verso il fondo: &laquo;Adesso &egrave; diverso, cambia il flusso d&rsquo;aria, con una soluzione che avr&agrave; un impatto molto positivo sull&rsquo;aerodinamica&raquo;.    Della sospensione anteriore, dell&rsquo;abbandono del pull-rod, se n&rsquo;&egrave; parlato a lungo nei mesi scorsi, a tal proposito Resta commenta: &laquo;Cambiamo dopo 4 anni di pull-rod, ora c&rsquo;&egrave; una sospensione push-rod: &egrave; un passo avanti per quel che riguarda il peso, oltre ad avere una cinematica differente&raquo;.  Scelte filosoficamente diverse, come l&rsquo;approccio nel disegno delle pance, radicalmente modificate e scavate come mai si era visto nelle ultime stagioni. Occorreva rivedere gli accessori del propulsore, riposizionarli e Resta spiega: &laquo;I radiatori sono diversi cos&igrave; come la carrozzeria. Abbiamo provato a trarre il massimo dal sistema di raffreddamento.  Abbiamo svolto un gran lavoro insieme a tutti gli uomini che hanno lavorato alla power unit. Al posteriore c&rsquo;&egrave; una linea modificata rispetto allo scorso anno. Abbiamo provato a ottimizzare le masse e il flusso aerodinamico: sono stati questi gli obiettivi&raquo;.  Un lavoro di squadra nel senso pi&ugrave; ampio, con una stretta cooperazione tra reparti per arrivare a centrare gli obiettivi desiderati sul fronte aerodinamico. Di minore rilevanza &egrave; l&rsquo;adozione di un supporto per l&rsquo;ala posteriore dalle forme differenti, sopra il terminale di scarico principale, affiancato da un secondo condotto collegato alla valvola wastegate, prevedibilmente replicato sull&rsquo;altro lato della monoposto. Ecco la Ferrari 2016: si chiama SF16-H Presentazione in diretta: la nuova Ferrari F1 Vettel: &ldquo;La SF16-H si sposa col mio casco bianco&rdquo; Ferrari SF16-H, il video della presentazione Allison rivela l&rsquo;emozione per la SF16-H La scheda tecnica: 20mila pezzi per fare la SF16-H Raikkonen: &ldquo;Voglio lottare per il titolo&rdquo; Binotto: PU compatta e pi&ugrave; efficiente

Il capo progetto dettaglia le aree nelle quali si &egrave; intervenuti, con un obiettivo: ottimizzare le masse e flusso aerodinamico

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