        Riccardo Adami e Carlos Sainz: una coppia perfetta per la Ferrari, tant'&egrave; che il duro frutto del lavoro tra il pilota spagnolo e il suo ingegnere di pista ha regalato al Cavallino un grande quinto posto nella Classifica Piloti di questo Mondiale di F1 2021. Affiatati seppur al primo anno insieme, i due promettono di fare ancora meglio nella prossima stagione. C'&egrave; un motivo se lo spagnolo &egrave; riuscito non solo a superare il compagno di scuderia Charles Leclerc ma soprattutto a raccogliere il buono di un'annata molto complicata: la sua professionalit&agrave;. Per Adami, Sainz &egrave; assolutamente il primo degli umani dopo gli extraterresti della Mercedes e Red Bull e, dopo tutto ci&ograve;, non poteva che esser premiato con un Casco D'Oro di Autosprint. Elkann ai Caschi d'Oro di Autosprint: "Stagione pi&ugrave; bella che mai per la Ferrari" Adami: "Sainz &egrave; giovane ma ha tanta esperienza" "Sainz vi porta i suoi saluti visto che oggi non &egrave; potuto venire a ricevere il premio Casco d'Oro 2021 ed &egrave; a Madrid. Per me il suo talento e la sua professionalit&agrave; non sono una sorpresa. &Egrave; un pilota che lavora sodo: abbiamo fatto un sacco di giri in settimana nei test post-stagionali ad Abu Dhabi con le nuove gomme Pirelli da 18" che la Formula 1 user&agrave; dal prossimo Mondiale. Per lui questo &egrave; stato un campionato determinate, una sorpresa per alcuni ma non per me visto che so quanto lavora sodo.  La sua caratteristica &egrave; proprio la sua professionalit&agrave; in pista.Tecnicamente &egrave; molto preparato: &egrave; giovane ma ha gi&agrave; corso con 3 team e anche in Ferrari ha portato un bagaglio di conoscenza importante. Si &egrave; subito inserito bene a Maranello dall'inizio di febbraio anche se ha dovuto lavorare tantissimo, venendo dalla McLaren. Abbiamo passato tanto tempo al simulatore, visto che prima guidava una monoposto in maniera molto diversa. Abbiamo approfondito tutto per permettergli di migliorarsi con la SF21: ha dovuto prendere confidenza con l'ambiente, dimenticando le altre realt&agrave; ma facendo tesoro allo stesso tempo. &Egrave; stato un inizio difficile, molto impegnativo, ma i frutti li abbiamo visti a fine stagione: ora &egrave; diventato molto competitivo".        

<p>L'ingegnere di pista della Ferrari ha ritirato il premio nella notte degli Oscar del motorsport organizzata da Autosprint e ha parlato anche del pilota spagnolo&nbsp;</p>

Caschi D'Oro 2021, Riccardo Adami su Sainz: "In Ferrari ha portato un bagaglio di esperienza importante"

Obiettivo: qualifiche. E&rsquo; una Ferrari che si appresta ad affrontare il Gran Premio del Canada mettendo nel mirino due fattori principali, che determineranno la prestazione in gara. La gestione delle gomme, specialmente il compound pi&ugrave; morbido, e la velocit&agrave; al sabato, essenziale per partire davanti. E&rsquo; Riccardo Adami, ingegnere di pista di Vettel, a fissare quelle che, in qualche modo, possono considerarsi le priorit&agrave;, i temi caldi del week end.  &laquo;E&rsquo; difficile superare in Austria, cercheremo di trovare la massima prestazione per la qualifica per portarci avanti in griglia di partenza, perch&eacute; le opportunit&agrave; di sorpasso sono poche&raquo;, spiega. L&rsquo;unica vera chance di guadagnare posizioni &egrave; quella offerta alla staccata di curva 2, il tornantino Remus, a patto di avere tanto motore da far valere sul dritto che precede, senza l&rsquo;ausilio del Drs, confinato al rettilineo di partenza e al breve allungo prima della curva Gosser.  Le variazioni sul tema rispetto al Canada non mancheranno, perch&eacute; a Spielberg oltre a confermarsi l&rsquo;importanza della frenata c&rsquo;&egrave; un qualcosa in pi&ugrave;, rappresentato dal settore guidato tra curva 3 e curva 7. &laquo;Rispetto al Canada le differenze sono parecchie. Spielberg &egrave; un circuito storico dove abbiamo corso fino al 2003 e su cui siamo tornati lo scorso anno. Mentre in Canada c&rsquo;erano lunghi rettilinei, frenate importanti e di fatto nessuna curva veloce, qui nei primi due settori ci sono, s&igrave;, frenate violente, ma nell&rsquo;ultimo si affrontano pieghe molto veloci, da percorrere a circa 180 chilometri orari, in quinta marcia. Questo evidentemente comporta un assetto diverso rispetto alla gara precedente&raquo;.  Se si confermer&agrave; il gran caldo dello scorso anno, sul fronte della gestione delle gomme potrebbero aprirsi scenari interessanti, con i quali giocare a proprio favore: &laquo;Le strategia &egrave; un punto su quale si pu&ograve; cercare di mettere pressione sulle Mercedes in questa fase di campionato, dobbiamo concentrarci assolutamente sui long run del venerd&igrave; per capire in che direzione andare sulla strategia. Dovremo riuscire a sfruttare la supersoft in maniera efficace per qualificarci bene e avere un primo stint competitivo&raquo;, aggiunge Adami.  Si parla anche di sviluppo della SF15-T, attesa a un altro passo in avanti a Spielberg, dopo l&rsquo;evoluzione della power unit in Canada e qualche problema di troppo sofferto in qualifica da Vettel, peraltro bollato da Maurizio Arrivabene come &ldquo;gi&agrave; noto&rdquo;. &laquo;I riscontri sono abbastanza buoni, abbiamo portato parecchio sviluppo e continua gara dopo gara, ci saranno particolari nuovi in Austria. Abbiamo cercato di capire quali sono le carenze principali della vettura in questo momento, speriamo di aver fatto le scelte giuste e un buon sviluppo sia sul fronte telaio che motore&raquo;.  Tra Adami e Vettel il rapporto in Ferrari &egrave; in qualche modo un riallacciare i fili con il passato, l&rsquo;esordio in Toro Rosso. Trovarlo a distanza di parecchi anni (e titoli mondiali) d&agrave; all&rsquo;ingegnere di pista un punto di osservazione privilegiato per raccontare i due Sebastian, quello del debutto e quello dei quattro mondiali arrivato a Maranello. &laquo;Sebastian &egrave; cambiato molto, l&rsquo;ho conosciuto a inizio carriera ed &egrave; rimasto il tratto professionale; in Ferrari l&rsquo;ho trovato molto maturato e pi&ugrave; consapevole dei suoi mezzi. Sta facendo un ottimo lavoro ed &egrave; maggiormente in grado di gestire una squadra grande, avendo vinto 4 mondiali da quando lavorava con me. Sta facendo un lavoro eccezionale&raquo;.  Fabiano Polimeni

Riccardo Adami traccia gli aspetti chiave per andar forte a Spielberg ed elogia un Vettel &laquo;pi&ugrave; consapevole dei suoi mezzi&raquo;

GP Austria, Ferrari occhio alle supersoft

Dal nostro inviato a Suzuka (Giappone): Alberto Antonini  Pu&ograve; essere una coincidenza. Oppure un indizio. Sta di fatto che in Giappone si &egrave; diffusa la voce che Riccardo Adami, ingegnere della Toro Rosso, si stia preparando a cambiare squadra. E a passare alla Ferrari.  Non &egrave; una mossa di mercato qualsiasi. Perch&eacute; Adami, che di recente si occupava d&rsquo;altro, fino a poco tempo fa era al muretto come ingegnere di pista. E in quella veste, nel 2008, aveva lavorato con un certo Sebastian Vettel. Contribuendo a quella che a oggi rimane la prima e unica vittoria del team di Faenza, nel Gp Italia del 2008.  &Egrave; solo un&rsquo;illazione pensare che la Ferrari voglia prendere con s&eacute; un uomo che ha esperienza di lavoro con Sebastian? O &egrave; una voce che rafforza quelle che danno il quattro volte campione del mondo molto vicino alla Ferrari?  Ultimamente, Adami aveva abbandonato il suolo in pista e lavorava soprattutto a Bicester, nel simulatore della Red Bull Technologies. Lo stesso che usano i piloti della Red Bull. Qui, &egrave; probabile che abbia avuto occasione di incontrare ancora il suo ex-pilota. Che, chiss&agrave;, fra poco potrebbe anche non essere pi&ugrave; ex, ma con un&rsquo;altra casacca.

Riccardo Adami dovrebbe lasciare la Toro Rosso per il team del Cavallino: si prepara qualcosa? 

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